“Forse chiediamo ai lettori di essere disposti ad accettare
il fatto che il miglior scrittore americano sapesse scrivere quasi esclusivamente recensioni di dischi..! (G.M.)
Come diventare un critico rock:
Genio. E ancora, l’impietosa cronistoria della parabola di Jim Morrison:
Come diventare un critico rock:
<<"La prima cosa da capire e ricordare sempre, è che è tutto un espediente il cui unico significato sta nella possibilità di infliggere il proprio gusti alle persone. Molti iniziano a scrivere recensioni perché vogliono che agli altri piacciano le stesse cose che piacciono a loro e non c'è nulla di male in questo, è un impulso onesto. Da piccolo ero testimone di Geova e quindi ce l’avevo nel sangue. Metà dei Critici rock del paese, anzi, il 90% dei critici rock del mondo hanno una teoria che cercano di inculcarsi a vicenda e di inculcare agli altri, poiché spiegano, questa chiarisce la storia della musica e tutti i suoi punti oscuri. Hanno tutti una teoria e ognuna di queste teorie è una cazzata totale, ma vi conviene tenerne sempre una pronta se avete intenzione di andare avanti. Provate con questa: tutte le culture del rock’n’roll si plagiano a vicenda È nella loro natura intrinseca. Quindi forse i plagiatori e gli imitatori sono ancora più geniali degli artisti da cui attingono! Fare la prova: i Rolling Stones sono meglio di Chuck Berry, Gli Shadow Of Knights meglio degli Yardbirds!" >>
Genio. E ancora, l’impietosa cronistoria della parabola di Jim Morrison:
<<"L’importanza dei Doors non dovrebbe essere sottovalutata: se si considera nella giusta luce il contesto che il gruppo scardinò con la sua violenza, se si pensa ai gruppi e agli artisti entrati nell’immaginario collettivo dopo di loro (da Alice Cooper a Brian Ferry), si deve concludere che Jim Morrison fu uno dei padri del rock contemporaneo. Se gli Stones erano ‘sporchi’, i Doors erano veramente paurosi, e la differenza è rilevante perché l’elemento sostanziale della nostra epoca e proprio la paura">>
Stiamo parlando dell’anziano personaggio ritratto accanto all’illustratrice underground Dori Seda in un racconto di Bruce Sterling del 1989. Del quarto protagonista con iniziali L. B. dell'apocalisse di It’s the End of the World as We Know It dei Rem insieme a Leonard Bernstein, Leonid Breznev e al grande Lenny Bruce; del critico musicale interpretato dal bravissimo Philip Seymour Hoffman in Almost Famous (da non perdere..) , al quale il giovane alterego del regista Cameron Crowe si rivolge come a un maestro di vita. Anche i Ramones lo citano in It’s not my place, accanto a Phil Spector, Clint Eastwood, Jack Nicholson.. E’ Lester Bangs, esplicitamente invocato — anche da Cobain nei suoi diari — come il più influente, seminale critico musicale di tutti i tempi, nume tutelare della controcultura e del maledettismo rockettaro. <<Lester Bangs. Critico rock, morto e canonizzato per la sua prosa intenzionalmente sgradevole...>>. Lester, che si veste con orribili camicie da campagnolo, Lester che si lava di rado, che insulta in faccia il sue amato/odiato Lou Reed nel corso di varie interviste, che ci prova goffamente con Patti Smith, e soprattutto che stigmatizza violentemente qualsiasi forma di lucro sul cupio dissolvi» delle anime belle del rock. Lester, dalla scrittura incredibilmente suadente, indiscutibilmente incisiva e maliarda.