31/08/11

MERSEY BEAT!

Sotto una coltre di nebbia e con ancora residui vittoriani,un virus benigno ma fortemente contagioso, si diffuse nelle isole Britanniche nei primi anni '60. Le città in cui il virus prosperò furono Liverpool e Manchester. Proprio il fiume che attreversa Liverpool,il Mersey,diede il nome al movimento: il Merseybeat. Fino ad allora il rock in Inghilterra scimmiottava essenzialmente quello americano: i dischi di Elvis,Buddy Holly,Cliff Richard erano sbarcati a Liverpool,città portuale che assorbiva un ampia varietà di influenze,e subito centinaia di gruppi locali cavalcarono le orme dei più famosi musicisti americani,arrivando al successo in tutto il nord dell'Inghilterra.

Il Merseybeat è stata la prima fioritura del rock and roll britannico, ed era  basata soprattutto sulla formula di base: basso, batteria e chitarra. Le melodie erano semplici,dirette,spesso intrise di romanticismo  I Beatles sono stati, naturalmente, la più grande band di uscire da quella che allora era conosciuta come la "musica beat" in genere,e contrariamente alla vulgata popolarecostruirono il loro suono attorno al Mersey Beat, e non il contrario
MerseyBeat fu anche una rivista,nata nel 1961,settimanale che contribuì alla prima British Invasion negli Stati Uniti: Gerry and the Pacemakers, Searchers, Heman's Hermits,Manfred Man,Hollies,Four Pennies,Seekers. A metà degli anni '60 il mersey beat declinò,in favore di una seconda ondata di band che si ispiravano al R & B e al blues più duro ed elettrico: Animals,Rolling Stones,Kinks,Who spazzarono via il pop melodico del Mersey e di lì a poco nasceva la psichedelia che chiuse definitivamente un epoca.



   

 

 




















29/08/11

For Amy..


di RUSSELL BRAND

Quando si ama qualcuno che soffre di una malattia chiamata dipendenza,aspetti la telefonata. Perchè ci sarà una telefonata. L'auspicio sincero è che la chiamata verrà dalla persona con la dipendenza, che ti dice di averne abbastanza, che è pronta a smettere, pronta a provare qualcosa di nuovo. Naturalmente, però, si teme l'altra chiamata, il triste rintocco notturno da un amico o un parente che ti dice che è troppo tardi, che ormai se n'è andata. E' frustrante sapere che la chiamata non la puoi fare tu,ma che la puoi solo ricevere. Ed è impossibile intervenire.

Conoscevo Amy Winehouse da anni. Quando l’ho incontrata la prima volta vicino a Camden era solo una un po’ scema con una giacca di raso rosa che si trascinava per i bar con amici comuni, la maggior parte dei quali erano in band indie o erano figure periferiche di Camden che cercavano una strada nella vita con un impotente carisma. Carl Barrat mi ha detto che “Winehouse” (che di solito chiamavo così perché mi piaceva e trovo una specie di divertimento nel chiamare una ragazza per cognome) era una cantante jazz, che mi ha colpito come una bizzarra anomalia in quella folla. A me, con la mia limitata conoscenza musicale, questa informazione poneva Amy di là di un confine invisibile di pertinenza; “cantante jazz? Deve essere una eccentrica” ho pensato. Ho chiacchierato con lei in ogni caso,  dopo tutto era una ragazza dolce e singolare, ma soprattutto vulnerabile.
Io stesso in quel periodo ero appena uscito fuori dalla riabilitazione ed ero alla ricerca di donne meno complicate, ho  riflettuto ed era lampante che la Winehouse e io condividevamo una sciagura: la malattia della dipendenza. Tutti i dipendenti, indipendentemente dalla sostanza o dal loro status sociale, presentano un sintomo costante ed evidente: non sono molto presenti quando si parla con loro, comunicano attraverso un velo appena percettibile, ma non ignorabile. Hanno l’aria di essere sempre altrove, sono lì ma  vorrebbero essere da qualche altra parte.. E naturalmente lo sono. La priorità di ogni dipendente è quello di anestetizzare il dolore di vivere e con la sostanza facilitare il trascorrere del tempo con un certo sollievo.
Amy  aveva battute buone, quindi abbiamo potuto chiacchierare un po’ e farci una risata, era “un personaggio”, ma quel mondo era una lama a doppio taglio, drogati e opportunisti. Io ero uno di loro, anche nel primo recupero mi sono tenuto a galla solo aggrappandomi ai corpi di estranei come la Winehouse.
Poi è diventata famosa in maniera massiccia e mi aveva fatto piacere vederla riconosciuta ma soprattutto sconcertato perché non avevo esperienza con il suo lavoro e questo non è il 1950, mi chiedevo come un “cantante jazz” avesse raggiunto una tale popolarità. Non ero abbastanza curioso per fare qualcosa di così estremo come ascoltare la sua musica o andare in uno dei suoi concerti  ed è stato solo per caso, quando ho partecipato ad un concerto di Paul Weller alla Roundhouse, che io abbia  visto un suo concerto.
Ero arrivato tardi e mentre mi facevo strada tra il pubblico attraverso sorrisi  e bicchieri di plastica ho sentito il suono lungo e persistente, la risonanza meravigliosa di una voce femminile. Entrando nello spazio dove ho visto Amy sul palco con Weller e la sua band; e poi lo stupore. Lo stupore che ti avvolge quando stai assistendo a un genio. Dalla sua presenza stranamente delicata a quella voce, una voce che sembrava non venire da lei, ma da qualche parte oltre anche Billie e Ella, dalla fonte di ogni grandezza. Una voce che è stata riempita con tanta forza e dolore che era al tempo stesso del tutto umana e divina.  Winehouse. Winehouse? Winehouse! Che idiota, l’eyeliner e tutte le birre bionde a Chalk Farm Road sotto quei capelli raccolti in testa, le labbra che avevo visto solo stringere una pescivendola frocia e sgocciolare maledizioni, ora sono un portale per questo suono sacro. Così ora ho capito. Non era solo qualche sfortunata aspirante, e nemmeno un’altra nullità arrabbiata che non ce l’aveva fatta, né una cantante da dieci penny che si stava godendo il suo quarto d’ora. Era un genio, cazzo.
Sciocco superficiale io che adesso la considero sotto una luce diversa, la luce che ardeva dal paradiso quando cantava. Che ora la illumina e così una nuova fase della nostra amicizia ebbe inizio. Venne ad alcuni dei miei spettacoli in TV e radio, la vedevo ancora in giro, ma ora l’attendevo con un po’ più di interesse. Pubblicamente, però, Amy divenne sempre più definita dalla sua dipendenza. I nostri media sono però più interessati alla tragedia che al talento, e così l’inchiostro ha cominciato a difettare dal lodare il suo dono per fare la cronaca della sua rovina. I rapporti personali distruttivi, il sangue ha intriso le scarpette da ballo, gli spettacoli cancellati, la pazzia di youtube con il topo bambino. Nella percezione pubblica questo effimero pettegolezzo sostituì il suo talento senza tempo. Questo, e il suo comportamento nei nostri incontri occasionali, mi fece rendere conto della gravità della sua condizione.

La dipendenza è una malattia grave, finisce con il carcere, il manicomio o la morte. Avevo 27 anni quando attraverso l’amicizia e l’aiuto dei Chip Somers del centro di trattamento Focus12 ho trovato il recupero, dopo la messa a fuoco fui presentato a sostenere borse di studio per alcolisti e tossicodipendenti che sono molto facili da trovare, e aperta a chiunque con un desiderio di smettere di bere e senza la quale non sarei vivo.
Ora Amy Winehouse è morta, come molti altri le cui morti inutili sono state retrospettivamente romanzate, a 27 anni. Se questa tragedia fosse evitabile o no è irrilevante. Non è prevenibile oggi. Abbiamo perso una donna bella e di talento per questa malattia. Non tutti i tossicodipendenti hanno l’incredibile talento di Amy. O di Kurt o Jimi o Janis, alcune persone hanno solo dolore. Tutto quello che possiamo fare è adattare il nostro modo di vedere questa condizione, non come un crimine o un vezzo romantico, ma come una malattia che uccide. Dobbiamo rivedere il modo in cui la società tratta i tossicodipendenti, non come criminali ma come persone malate bisognose di cure. Abbiamo bisogno di rivedere il  modo in cui il governo finanzia la riabilitazione. E’ più economico riabilitare un tossicodipendente piuttosto che mandarli in prigione, così la criminalizzazione non ha senso nemmeno economicamente. Non tutti conoscono qualcuno con il talento incredibile che Amy aveva ma conosciamo tutti ubriachi e drogati e tutti hanno bisogno di aiuto, e l’aiuto è là fuori. Tutto quello che dovete fare è prendere il telefono ed effettuare la chiamata. Oppure no. Ad ogni modo, una chiamata ci sarà.

R. B.

26/08/11

Day Hospital

Non esiste la malattia, esiste la persona che si ammala. Uno scrittore si scopre affetto da linfoma e ne trae una nuova storia, diventa lui stesso un proprio personaggio. La malattia non è l’antagonista,ma compagna di vita per un tratto  di strada, lungo o breve che sia, magari l’ultimo o preferibilmente  anche no. Un cammino intrapreso con quieta accettazione, senza rabbia o disperazione: gli effetti collaterali della terapia, gli incidenti e gli imbarazzi, il venir meno delle forze; ma anche la rivelazione di un altro sé, di un’umanità sofferente e dignitosa. Il conforto  degli universi fantastici, l’ostinato perseguire piccoli ma vivificanti piaceri come la sigaretta, la birra. E il computer amico, cordone ombelicale in cui scorre la linfa energetica dal mondo là fuori. Diario dell’anno della peste, ma di una peste individuale, senza contagio;storia vera da un inventore di storie. Forte della convinzione che, in quell’ineludibile giorno, ad attendere le sue particelle scomposte e riconfluite nel Tutto sarà un destino più ampio, un’avventura inedita. Forse la più bella.


25/08/11

The Who Sell Out

L'unico grande gruppo inglese hard-rock, anticipatore del punk, portavoce ufficiale delle bande mods negli anni '60,inventori del rito della distruzione apocalittica con la demolizione sistematica di tutta la strumentazione alla fine dei feroci, sfolgoranti, memorabili shows.. Canzoni dalla semplicità infantile, My Generation,I can't explain,Pictures of Lilly, combinate con la forza bruta strumentale e da una pungente moralità. Substitute,uno dei pezzi più coverati del rock, il protagonista è l'uomo plastificato della nostra epoca,anche questo un tema in assoluto anticipo sui tempi. L'implacabile ritmica dei Who è figlia diretta del Rock'n'Roll "estremista" americano degli anni '50: Eddie Cochran,Gene Vincent,Johnny Kidd and the Pirates e bene rifletteva la violenza e le rivolte dei mods che seguivano la band nei locali della periferia londinese.

The Who Sell Out è del 1967,terzo album del gruppo ed è il primo disco concepito con una certa unità artistica,pieno di ironia e qualche sfumatura mistica,irride al consumismo e alle fantasie della pubblicità del xx secolo. Trainato da I can see for miles,il disco diede ai Who la notorietà negli Usa,notorietà accentuata dalle .."più belle strutture tematiche che mai un gruppo rock abbia saputo inventare": Tommy,opera concettuale su di un ragazzo cieco sordo/muto che diventa un mago del flipper grazie al suo genio tattile,con cui si sganciarono dall'immagine di estremisti del rock, tornando poi alle origini con Quadrophenia nel '74,commemorando il decennale artistico e i dieci anni di teppismo giovanile. Proprio Quadrophenia, è un disco sul tempo che passa e sulla gente che..cresce. Nelle tematiche degli Who,i protagonisti rischiano sempre di diventare adulti e ascoltando i loro dischi,le immagini che scaturiscono sono quella dell' incontrollabile corrente alternata della vita metropolitana,la resistenza della tensione,una violenta sessualità fantastica. I Who ne sono stati i più fedeli ed eloquenti interpreti.. 












The Who Sell Out 1
The Who Sell Out 2


24/08/11

Sacconi, vendetta socialista sui lavoratori

di LUCA TELESE

E venne il giorno della riforma clandestina, la riforma di contrabbando, la libera licenziabilitá sognata ed invocata dai tanti Stranamore del liberismo italiano come la panacea di tutti i mali, finalmente imposta con un piccolo e miserabile golpe di ferragosto.
C’è qualcosa di grottesco e beffardo nel fatto che il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi abbia partorito questo prodigio di controriforma quasi in segreto, di soppiatto, con un apparato di codicilli infilati ad arte nella finanziaria “lacrime e sangue”, nascosti e quasi occultati, come certe procure estorte ai parenti con firma tremante sul letto di morte. Di tutta la sterminata collezione di prodigiosi rancori prodotta dal berlusconismo, quello degli ex socialisti alla Sacconi è il distillato più pericoloso, perché in buona fede. E il contrabbando, dunque, è l’unico strumento possibile per attuare la vendetta, la guerra contro i mulini a vento che gli ex sessantottini spretati del garofano pensano di essere chiamati a celebrare. Per gente come loro – Sacconi, Brunetta, la Boniver – una riforma così si sarebbe dovuta offrire al paese con una messa giuslavorista, un coro egemonico, una kultur kampf da celebrare nel punto massimo del consenso. Invece, a loro eterna vergogna, quando erano al massimo del consenso non hanno avuto il coraggio di sporcarsi le mani e di mettere in gioco i loro frivoli indici di popolarità. Così, dove la vanità ha fallito, ecco il colpo di coda del rancore.
I ragazzi che si vantarono di essere discepoli dei grandi giuslavoristi socialisti progressisti, dei Giugni e dei Brodolini, fanno a pezzi lo statuto dei lavoratori nel crepuscolo della ritirata e della sconfitta, come i gauleiter nazisti che provavano a smontare le fabbriche del nord. C’é un aneddoto che mi raccontó lo stesso Sacconi – persona peraltro squisita, sul piano personale – quello per cui, nella stagione dei golpe degli anni settanta lui e Brunetta una notte di paura si erano precipitosamente ritirati in una baita, temendo di essere arrestati nel corso di un colpo di stato. Ecco, quella allucinazione iperdemocratica di allora, si riverbera nell’allucinazione iperpadronale di oggi, nel regalino osceno alla Fiat, la legge ad aziendam gentilmente concessa, per evitare una condanna certa. Come allora Brunetta e Sacconi pensano di essere gli esecutori di una vendetta contro l’egemonia culturale degli odiati comunisti, contro i lavoratori e i precari che li hanno (giustamente) spernacchiati ovunque, e che loro hanno (giustamente) combattuto senza tregua, considerandoli al pari di nemici di classe.
Il sacconismo, che è per definizione in buona fede perché è l’ideologia del neocatecumeno, e del convertito zelante che deve farsi perdonare il suo passato, é molto peggio del berlusconismo cialtrone dei ladri, degli avvocaticchi, e dei pataccari di corte del cavaliere. È il frutto più ideologico della destra italiana. Ma proprio per questo è quello che negli ultimi giorni del Reich innescherà la rivolta sociale dei nuovi indignados italiani, che non ne vogliono sapere di farsi mettere sul lastrico nel tempo feroce della crisi.


17/08/11

Cats, Agosto e Camus..

Luglio e Agosto, un micio abbandonato ogni nove minuti. Maglia nera in questa orribile statistica sono Lombardia,Piemonte e Veneto.Questo vuol dire che i mici lasciati per la strada ogni giorno sono 160, 4800 ogni mese, 57600 nel corso dell' anno.

BASTARDI..

Lorenzo Croce, presidente di Aidaa: “E’ importante che il Ministero della Salute, enti locali e le maggiori associazioni, promuovano delle campagne ad hoc contro l’abbandono felino, sulla stessa lunghezza d’onda di quelle realizzate ogni anno contro gli abbandoni dei cani.Non si tratta di giocare sui numeri ma di rendersi conto di un fenomeno che ha due spinte contrarie tra loro, poiché aumentano notevolmente gli abbandoni e diminuiscono sensibilmente le adozioni in gattile. Occorre quindi invitare a non abbandonare, spiegando che chi abbandona un gatto commette un reato penale. Allo stesso tempo occorre incentivare le adozioni e lavorare in maniera seria per arrivare alla realizzazione dell’anagrafe felina.Oppure posto sullo stato di famiglia in quanto animali componenti davvero la famiglia dei propri padroni”.

In alcune zone,in questi periodi,si assiste poi a vere e proprie sparizioni di colonie di gatti:è l'infamia del loro utilizzo nei laboratori di ricerca,anche se la vulgata è sempre quella della sottovalutazione:vengono impiegati per ricerche circoscritte e specializzate,e la ricerca sui gatti porta beneficio alla nostra e alla loro specie,portando a progressi nelle tecniche diagnostiche e chirurgiche e la produzione di nuovi vaccini. Sarà. I gatti sono più grossi dei ratti,più piccoli e facili da mantenere dei cani,che bisogna portere fuori ogno giorno perchè stiano bene,mentre  ai gatti "basta avere gabbie larghe e spaziose,essere tenuti in gruppo e avere qualcosa con cui giocare" .
 
Indipendente,sornione,riservato ma anche libero,assolutamente avverso ad ogni azione coercitiva,bisognoso del proprio spazio e tranquillo. Piccolo ritratto del mio gatto,fedele amico del cuore e padrone della casa.La convivenza domestica con il mio felino,ve l'assicuro,è davvero un esperienza unica,ricca di emozioni,e solo coloro che possiedono o hanno posseduto un animale domestico sanno bene quanto forte può essere il legame che si stabilisce tra un uomo e il proprio animale.Posso ammirare la sua indipendenza e accettare il suo egoismo e i suoi istinti proprio come accetto i miei. E poi,Iggy assume costantemente una tendenza egualitaria e di uguaglianza,il che mi impedisce di condannarlo:come me,insiste nel mantenersi fedele a se stesso,obbedisce solo quando ne ha voglia,sonnecchia e finge tranquillità per meglio scrutare e capire le cose. "Di tutte le creature di Dio ce n'è solo una che non può essere resa schiava dalla frusta. Questa creatura è il gatto." (M.Twain). Il ritmo frenetico della vita moderna può rivelarsi una fonte di stress per il nostro micio,oltre che per noi stessi.Ma lo stile di vita attuale non mi impedisce di offrirgli ciò che più corrisponde alle sue..particolari esigenze nutritive. Inoltre, cerco di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti,con la nuova casa ho risolto il problema dello spazio limitato,mentre per i rumori e per la paura del trasporto posso fare poco. Ho scoperto che quando strofina il viso su alcuni oggetti deposita fermoni di benessere e che questa marcatura è segno di benessere ed equilibrio emotivo. E' in grado di percepire le emozioni,gli stati d'animo e l'aria che tira,capace di donare affetto e dedizione e per questo è meritevole di rispetto e attenzione.E l'affetto che mi  riserva è per me ancora più gratificante dal momento che mi viene accordato  con più difficoltà rispetto ad altri animali: sensibilità..comuni.
Sono affascinato dai suoi disegni ed intrighi, trame, astuzie e stratagemmi. Elegante e sofisticato,delicatamente ..'feroce' quando mi attacca per giocare. E ammiro con un pizzico di invidia la sua totale libertà,la sua strafottenza verso responsabilità  e il disprezzo verso la competizione,incontrollabile e sordo verso le pressioni sociali e nel contempo la sua gentilezza e grazia per ottenere quello che vuole. Essendo cresciuto sempre con un gatto accanto sò bene il ruolo importante che svolge anche sulla mia salute fisica,dal rafforzamento del sistema immunitario fino alla minor propensione al sovrappeso.

Superato il Ferragosto.
Ed è evidente l'inizio del declino dell'estate e il lento scivolare verso l'autunno. In giro per casa nell'ozio totale,ti chiedi cosa ne hai fatto della tua estate,delle tue vacanze, delle tanto agognate ferie. Arrostire tutto il giorno al sole, fare un viaggio in remote località esotiche, sprizzare vitalità ed energia in comitiva, rendersi intellettuale e vistare ordinatamente mostre d'arte d'avanguardia e musei, dedicarsi come non mai al cibo e alle birre slovacche, rilassarsi in un villaggio al riparo dai soliti scocciatori agostani, girare per la città semivuota senza meta, scatenarsi la sera in riva al mare in improbabili karaoke,scalare una parete attrezzata,discendere in canoa un fiume in piena..Altrimenti,cosa potrai mai  ricordare,raccontare, postare sul social network, ordinare e rompere le palle ad amici e conoscenti con le centinaia di foto scattate con l'ultimo modello smartphone..? Francamente.. preferisco l'ozio non organizzato: non avere nessuno tipo di programma o priorità. E rapportarmi col mio gatto, riscoprendo l'importanza di una relazione che è un autentica e reale esperienza culturale.

Intanto..
"Il 2012 potrebbe essere il primo anno senza 25 Aprile e Primo Maggio. I Maya ci erano andati vicino. La crisi è il pretesto perfetto. Non stanno sistemando i conti: stanno regolando i conti coi nemici storici: gli operai, l’antifascismo… Licenziamenti facili, fine del contratto nazionale, privatizzazioni selvagge, basta col 25 Aprile… La crisi non c’entra un cazzo. E’ sempre la spinta storica del neoliberismo, e al contempo è recrudescenza e salto di qualità. È una fase diversa rispetto ad anni Novanta e  anni Zero. I salti di livello dobbiamo saperli riconoscere e descrivere, il “capirai che novità” alla lunga ottunde.
Sia chiaro: il 25 Aprile si celebra anche l’anno prossimo, che Lorsignori lo vogliano o no. E pure il Primo Maggio. Si lotterà contro i concreti smantellamenti di diritti e conquiste sociali, ça va sans dire, ma al contempo non sottovalutiamo l’offensiva sul piano simbolico, perché apre la via all’ancora-peggio."   (Wu Ming)

Secondo Albert Camus, l'uomo è l'unica creatura che può rifiutarsi di essere quello che è,condizione che rende ogni individuo un potenziale ribelle. L'uomo può ribellarsi contro l'oppressione e la miseria,contro una vita che gli sembra senza senso o priva di dignità. E ogni volta che l'uomo si ribella è perchè ha oltrepassato la soglia della sopportazione. E' evidente che un ribelle non cerca sempre e solo il conflitto. Agisce perchè desidera proteggere qualcosa a cui tiene molto e che considera prezioso. Chi denuncia l'ingiustizia vuole giustizia.Chi si oppone all'insensatezza reclama un senso. Forse,senza saperlo,ogni persona che si ribella è alla ricerca dell'amore,di una morale,o di qualcosa di sacro. Accanto ad ogni negazione ha sempre anche un affermazione.  Questi due aspetti entrano in contraddizione tra loro quando il ribelle,nel momento della negazione,ricorre a mezzi contrari ai suoi principi,ad esempio..combattendo la violenza con la violenza,la menzogna con la menzogna. Solo .."gli spiriti mediocri,secondo Camus,risolvono con semplicità questo conflitto. "per gli spiriti eccelsi è un terribile dilemma,da cui spesso non riescono ad uscire,anche se può condurli alla morte.."



STRATEGIE E PROPOSITI A BREVE TERMINE
Per la sopravvivenza e l'immortalità nel dopo Ferragosto

Lavorare meno: dimostrare che non è la quantità di lavoro svolto che ti rende importante o indispensabile,ma essere un pensatore creativo e un dispensatore di contenuti

In risposta alla situazione politica,sociale ed economica,bandire lo sconforto,evocare la resistenza,piegarsi alle bassezze per distruggere la bassezza. Ricacciare i misfatti in fondo alla gola di chi li ha creati

Ridurre (e di molto) i livelli di stress e mitigare la solitudine. Acqua gelata per serpente affamato

Occuparsi degli amici,senza rancori,cercando di creare un senso di comunione con quelli più cari,e dire sorridendo delle cose che sono per te questioni di vita o di morte.

Cercare di appianare i dissidi e i contrasti con i genitori,essere gentile (entro certi limiti) e non rivangare il passato. Rappresentano comunque la tua storia e la persona che sei,sono di un altra epoca e un giorno anche tu potrai trovarti a vivere nella stessa situazione.
(Anche se nessun padre dovrebbe seppellire il proprio figlio)

Celebrare quello che hai. Non sei messo poi tanto male rispetto a tanta gente. Iniziando dalla casa,dai dischi,dai libri: voi siete i miei oggetti sacri e solo io mi occupo di voi. Del gatto..vedi sopra.

Uscire sempre munito di anti infiammatori

Non tormentarsi sempre sul perchè non sei nato in un mondo migliore,sul perchè della tua poca adattabilità e del  passato  che torna  e tende a dominare contro la propria volontà.

Stemperare le passione (ossessione) per gli oggetti metallici a punta.
(nota aperta ad eventuli aggiunte..)




15/08/11

Adventure in the Modern Music: Wire


Siamo grandissimi fan dei Wire,ormani da decenni. Continuano a sfornare album bellissimi,amati da uno zoccolo duro di fan e dalla critica più specializzata,ma snobbati dal grande pubblico e dalle radio.
Ma se amate la musica alternativa,il post punk  e le chitarre elettriche,amerete questo disco, perché i Wire suonano ancora oggi meglio di qualsiasi giovane band costruita a tavolino.
Red Barked Tree torrent





14/08/11

Alemanno Uber Alles: Diario di un saccheggio

Francesco "Cicciobello" Rutelli è nelle grazie di Marco Pannella a cavallo degli anni 70/80. Quindi, antiproibizionista, anticlericale,referendario,libertario. Scala il vertice del partito fino alla brillante intuizione che nelle file radicali il massimo a cui può puntare è restare il delfino e sodale del leader col codino. E allora stringe rapporti strettissimi con Craxi,che lo apprezza e lo sostiene perl'anticomunismo viscerale,tanto da accomunare il Psi al Psdi (un altra congrega di ladroni) e appunto ai radicali nelle tornate elettorali. Cominciano i primi segnali allarmanti:cade il governo Craxi nel '87,ciccio si accasa con i Verdi-Arcobaleno,poi l'arresto di Mario Chiesa il mariuolo e tangentopoli:il nostro scarica subito i socialisti e inizia una veemente e tamburellante campagna contro Craxi. Ministrodell'ambiente nel brevissimo governo Ciampi,passa rapidamente al Pds di Occhetto che lo candida a sindaco di Roma contro il missino Fini."Craxi mi offre il proprio sostegno? No grazie. Io Craxi vorrei vederlo consumare il rancio nelle patrie galere!"
Vince e si becca un.."sei un grandissimo stronzo" da Stefania Craxi,che viene portata in tribunale dal neo sindaco che ottiene un risarcimento di..400 mila lire!.Il mitico Vauro,che la sa lunga,prende le difese dei Craxi e monta sul giornale satirico Boxer una campagna contro Cicciobello,accusandolo di ambiguità,
opportunismo e di essere un rinnegato.Qualche anno dopo inizia il mea culpa nei confronti del cinghialone:è parte di una coalizione di cui fanno parte i reduci del Psi,si sgancia dai Ds con non poche polemiche,si riscopre cattolicissimo,e nel2008 si ricandida alla guida del Campidoglio per il dopo Veltroni.Sgomento,incredulità: possibile che la coalizione di centro sinistra non trova un nome,una personalità politica nuova che possa guidare la capitale? E' cosi che Alemanno,un sig.nessuno,il picchiatore fascista che spacca la testa allo studente Dari D'Andrea,che si becca otto mesi a Rebibbia per il lancio di  molotov contro l'ambasciata dell'Urss,che viene ri-arrestato con i fidi camerati squadristi per il tentativo di bloccare la visita del presidente Usa Bush senior a l cimitero americano a Nettuno e che da ministro delle risorse agricole è implicato nell'affaire Parmalat, vince le elezioni contro il campione di salto con l'asta della politica,un voltaggabbana per eccellenza che non pago,approda oggi nel grande centro di Casini e Fini scagliandosi contro il barbaro giustizialismo di Di Pietro!La storia si ripete con la candidatura di Bonino alla regione contro la cafonissima e arrogante sindacalista  cisnal Polverini:gli elettori non ne possono più di ingoiare rospi,e in pratica la sinistra regala comune e regione alla destra,mentre stravince alle provinciali con la candidatura di Zingaretti.



Una città inacidita, irriconoscibile, ripiegata su se stessa, ferma. Gestita male, l'incopetenza tangibile su ogni fronte. E come potrebbe essere diverso? La capitale,medaglia d'oro per la resistenza,la città di Argan e Petroselli è presa d'assalto da fascisti in camicia nera che lo vanno ad omaggiare a braccia tese e che in consiglio comunale sfoggiano senza vergogna croci celtiche.Per la prima volta nella sua storia,la capitale è governata da un fascista.
Il piano investimenti al palo e senza le necessarie coperture,come le opere pubbliche, mentre le tasse aumentano e i servizi peggiorano sempre più. Inoltre con un bilancio di previsione per quest'anno già bocciato da tutte le parti sociali:quindici milioni di euro di tagli al sostegno indiretto al reddito che non solo non aiuta,ma mortifica ripresa,sviluppo e famiglie.
Il piano casa promesso in campagna elettorale si trasforma in colossali colate di cemento,una devastazione ambientale senza precedenti,grazie allo status di Roma capitale che permette alla giunta di procedere senza tener conto del piano regolatore e del parere di regione e provincia. Una colata di 17 milioni di nuovi metri cubi di cemento (Legambiente) in accordo con palazzinari e speculatori finanziari mentre le 50 mila domande per un alloggio popolare giacciono sulle sue scrivanie in attesa di una risposta che non arriverà mai. Intanto sono saliti a quasi dieci mila le ordinanze di sfratti esecutivi,quasi tutte..per morosità.Intasata da traffico e smog sono sempre più i cittadini che cercano di allontanarsi dal centro ormai invivibile e trasferirsi nei comuni limitrofi,con l'immondizia che si accumula giorno dopo giorno: nuove discariche abusive vengono scoperte, Malagrotta al collasso,cassonetti strapieni e aria irrespirabile.Le periferie e interi quartieri abbandonati,in un far west fuori da ogni regola e controllo,con sporcizia ovunque e promesse di riqualificazione fantasma e un futuro prossimo da immondizia campana:una buona raccolta differenziata resa inutile dato che poi finisce tutto,indistintamente,nelle discariche. Una città sfregiata e invasa da impianti pubblicitari e cartelloni abusivi, strade vergognosamente piene di buche,e allora l'allegra giunta va ad asfaltare via dei Fori Imperiali,per poi reintervenire per togliere tutto perché..la strada è ed è stata sempre pavimentata a sampietrini. Treni, autobus, metro lerci. Tutte le statistiche indicano che la qualità della vita a Roma è peggiorata:più di 170 mila sono i disoccupati censiti regolamente,il 30% giovani ,il 10% riguarda la popolazione femminile (Confindustria) e con un reddito pro capite che la fa retrocedere al 35 posto nella classifica redatta dal Sole 24 Ore.I centomila posti di lavoro promessi in due anni in perfetto stile Berlusconi sono una favola a cui gli elettori avevano creduto e che adesso vanno a rimpinguare le tante promesse non mantenute. Tasse locali in continuo aumento,che vanno a finanziare un apparato di clientela sempre più costoso.Addizionale extra sul IrpefGra,aumento sulle mense scolastiche e della Tia (Tariffa integrata ambientale,tassa sulla spazzatura!),taxi,musei e si riparla dell'aumento del biglietto Atac.Ed altro ancora. Un autentico salasso,altro che chiacchiere.Le voragini nei conti dell'Atac,Acea,Fiera di Roma,Eur Spa:si esternalizza tutto e quello che costava uno costa ora quattro.La faciloneria e il dilettantismo con cui si affrontano i problemi sfiorano davvero il ridicolo.E poi il continuo e disastroso contenzioso tra comune e regione sui crediti che Alemanno reclama e  che la Polverini nega.

Un disastro che rimbalza sui media di tutto il mondo: figli, nipoti, mogli, conviventi, amanti,cubiste,cognati,sindacalisti cisnal e cisl e uil,figli e parenti di caposcorte, camerati e pregiudicati. Il neo sindaco non dimentica e più di duemila persone,per appartenenza,vengono assunte per chiamata diretta,nell'amministrazione  e nelle aziende capitoline,oltre che nel suo entourage. All'Atac,Trambus,Ama,Acea,Met.Ro,alla società Gemma,senza nessun concorso o selezione viene assicurato uno stipendio ad un esercito di parenti e amici.Le tante inchieste giornalistiche hanno raccontato uno scandalo senza precedenti. Tutta gente senza un curriculum specifico,senza la minima competenza per le mansioni che dovrebbero svolgere. Lo scandalo si allarga sempre più,con la notizia delle assunzioni nella azienda dei trasporti pubblici di ex esponenti di spicco dei Nar e Terza Posizione,ex terroristi e nazistelli di Forza Nuova. Per non parlare di ex magistrati piduisti. Il sindaco giura di non sapere niente,è solo fango si giustifica,gli interessati minacciano querele,la magistratura apre faldoni di inchieste: Atti relativi ad assunzioni a chiamata diretta. Uno sfacelo,sulla scia della lezione impartita dal governo nazionale. Le notizie,le inchieste con fatti e nomi,oltre che da testate giornalistiche come Repubblica,Corriere della Sera,Il Fatto,Libero,Il Sole 24Ore,sono riportati con precisione da Nicoletta Orlando Posti,giornalista di Libero (non certo una bolscevica!)  nel bel libro Il Sacco di Roma,per Editori Riuniti,380 pp,15 Euro.
La campagna elettorale impostata sulla sicurezza si rivela di nuovo una barzelletta. Una città insicura e impaurita: aggressioni, pestaggi, accoltellamenti, borseggi e soprattutto omicidi. Una città intollerante verso gay,donne,stranieri,un quadro ben rappresentato dall'episodio che vede il noto pregiudicato "svastichella" (un nomignolo che è tutto un programma) che accoltella due giovani gay intenti a scambiarsi effusioni per strada. Anche per i tanti raid messi a segno da gruppetti di teste rasate  e baby gang  contro gay,donne,centri sociali,militanti di sinistra,autisti di autobus,l'elenco è lungo e ben documentato. Il sindaco condanna e parla di.."bulli".Regolamenti di conti,agguati,omicidi.Il famoso Piano Nomadi miseramente naufragato tra tragedie nei campi e continui spostamenti degli stessi da una parte a l'altra della città. Rapine aumentate dell'11% in un solo anno. "C'è un indirizzo politico che si vuole dare alla sicurezza in città che il seguente: meno controllo, meno prevenzione e più repressione di alcuni reati, quali ad esempio la prostituzione".(Silp)  Criminalità organizzata e mafiosa scatenata per il controllo del territorio,che confermano l'infliltrazione mafiosa e della ndrangheda in città. E alla segreteria particolare di Alemanno viene chiamato il sindaco di Pignataro Maggiore,Caserta,arrestato nel marzo 2011 con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Bah..I procuratori antimafia parlano apertamente di un controllo della città da parte di mafia e cosche calabresi.


I continui attacchi,insulti,sfottò della Lega non aiutano certo la tranquillità dell'alleato ultra tricolore. Le barricate che innalzano le camicie verdi ai finanziamenti per Roma capitale,le offese ai suoi cittadini (non lavorano,sono sporchi..),lo stop alla follia del gran premio all'Eur (non si fanno corse con le bighe..),l'orrenda scenetta della pajata in piazza con la disgustosa e arrogante Polverini,mentre i cittadini infuriati inveivano e insultavano,(prontamente le immagini sono state escluse da tutti i servizi dell'informazione di regime),rendono quest'alleanza surreale e ridicola,oltre a provocare il disgusto dei romani. Alemanno taglia in nome dell'austerity ma lesina milioni per iniziative che fanno impallidire:la notte bianca futurista per Marinetti,snobbata dalla città che si era vista privare della Notte bianca di Veltroniana memoria,culminata tra i fischi e gli insulti durante la Notte del Tricolore;gli 800 mila euro per  La musica contro il bullismo,affidata nientemeno a Gigi D'Alessio,notoriamente il cantante per antonomasia dei clan di camorra napoletani e condannato a nove mesi per lesioni ad alcuni fotografi; ,finanziamenti per l'estate romana ridotti a due milioni di euro a fronte dei tredici delle passate edizioni,tagli e rischio di chiusura per teatri, musei e strutture che riscuotono gran successo di pubblico,come la Casa del Jazz e quella della Letteratura..Emblematico il caso del teatro di Ostia Lido, una delle poche strutture funzionanti sul litorale di Roma : Alemanno gli taglia i fondi,regalando però 300 mila euro ad una società di vigilanza per la protezione a mano armata della struttura stessa (pura follia!).Operatori e cittadini occupano il teatro e lo restituiscono al quartiere dopo proteste,manifestazioni e sit-in,e dopo che artisti ed intellettuali da tutto il paese avevano espresso solidarietà agli occupanti. Conclusione,quindici denunce per manifestazione non autorizzata davanti al municipio del Lido. In compenso,per rilanciarne l'immagine, Roma si riempe di gladiatori e legionari,sempre al Lido una delle manifestazioni culturali più importanti vede impegnato l'amato Mariano Apicella,i giovani possono divertirsi la sera in spettacoli come Ostia Classica..
Potrebbe..continuare




               

07/08/11

Dobbiamo Fermarli: Un Appello

5 proposte per un fronte comune contro il governo unico delle banche. Ci incontriamo il 1° ottobre a Roma

(Per adesioni: appello.dobbiamofermarli@gmail.com)

E’ da più di un anno che in Italia cresce un movimento di lotta diffuso. Dagli operai di Pomigliano e Mirafiori agli studenti, ai precari della conoscenza, a coloro che lottano per la casa, alla mobilitazione delle donne, al popolo dell’acqua bene comune, ai movimenti civili e democratici contro la corruzione e il berlusconismo, una vasta e convinta mobilitazione ha cominciato a cambiare le cose. E’ andato in crisi totalmente il blocco sociale e politico e l’egemonia culturale che ha sostenuto i governi di destra e di Berlusconi. La schiacciante vittoria del sì ai referendum è stata la sanzione di questo processo e ha mostrato che la domanda di cambiamento sociale, democrazia e di un nuovo modello di sviluppo economico, ha raggiunto la maggioranza del Paese.

A questo punto la risposta del palazzo è stata di chiusura totale. Mentre si aggrava e si attorciglia su se stessa la crisi della destra e del suo governo, il centrosinistra non propone reali alternative e così le risposte date ai movimenti sono tutte di segno negativo e restauratore. In Val Susa un’occupazione militare senza precedenti, sostenuta da gran parte del centrodestra come del centrosinistra, ha risposto alle legittime rivendicazioni democratiche delle popolazioni. Le principali confederazioni sindacali e la Confindustria hanno sottoscritto un accordo che riduce drasticamente i diritti e le libertà dei lavoratori, colpisce il contratto nazionale, rappresenta un’esplicita sconfessione delle lotte di questi mesi e in particolare di quelle della Fiom e dei sindacati di base. Infine le cosiddette “parti sociali” chiedono un patto per la crescita, che riproponga la stangata del 1992. Si riducono sempre di più gli spazi democratici e così la devastante manovra economica decisa dal governo sull’onda della speculazione internazionale, è stata imposta e votata come uno stato di necessità.Siamo quindi di fronte a un passaggio drammatico della vita sociale e politica del nostro Paese. Le grandi domande e le grandi speranze delle lotte e dei movimenti di questi ultimi tempi rischiano di infrangersi non solo per il permanere del governo della destra, ma anche di fronte al muro del potere economico e finanziario che, magari cambiando cavallo e affidando al centrosinistra la difesa dei suoi interessi, intende far pagare a noi tutti i costi della crisi.Nell’Unione europea la costruzione dell’euro e i patti di stabilità ad esso collegati, hanno prodotto una dittatura di banche e finanza che sta distruggendo ogni diritto sociale e civile. La democrazia viene cancellata da questa dittatura perché tutti i governi, quale che sia la loro collocazione politica, devono obbedire ai suoi dettati. La punizione dei popoli e dei lavoratori europei si è scatenata in Grecia e poi sta dilagando ovunque. La più importante conquista del continente,frutto della sconfitta del fascismo e della dura lotta per la democrazia e i diritti sociali del lavoro, lo stato sociale, oggi viene venduta all’incanto per pagare gli interessi del debito pubblico che, a loro volta, servono a pagare i profitti delle banche. Di quelle banche che hanno ricevuto aiuti e finanziamenti pubblici dieci volte superiori a quelli che oggi si discutono per la Grecia.

06/08/11

STORIA D'AMORE VERA E SUPERTRISTE

 Una storia multifocale, multiculturale
(Davvero un gran bel libro - Interzone


di Graziella Pulce
ALIAS

Chi ha voglia di fare un rapido giro nel frullatore che è la società newyorkese del terzo mil-lennio vada a leggersi Storia d’amore vera e supertriste (trad.di Katia Bagnoli, Guanda, pp. 390,€ 18,00), terzo romanzo di Gary Shteyngart, l’autore di Absurdistan, nato a Leningrado nel ’72 e trasferitosi in America all’età di sette anni. Romanzo esilarante come gli altri e che come gli altri imbastisce una storia fumettistica e iperrealistica sulla società moderna piena di sconcertanti profezie. Lo stile è riconoscibilissimo sin dalla pri-ma pagina e agisce come un colpo di frusta che rimette a nuovo e a lucido tutto quello che pensavamo o sospettavamo implicito nella civiltà newyorkese.Come al solito nei romanzi di Shteyngart, il protagonista è un personaggio ritagliato pari pari sul profilo dell’autore. Lo sfigatissimo Lenny Abramov di cui qui si raccontano le avventure è un immigrato di seconda generazione di trentanove anni, figlio di una modesta famiglia ebraica. I suoi, fuggiti dall’Unione Sovietica, hanno lavorato sodo per conquistarsi un posto dignitoso nel Nuovo Mondo, nel quale hanno portato la loro cultura, la loro lingua e le loro tradizioni. Il narratore da una postazione politicamente molto scorretta snocciola tutti i truismi legati alla cultura d’origine dei vari personaggi. Lenny, ad esempio, è segnato dall’antica ossessione ebraica per le parole e non dimentica mai di essere un ebreo come pure di provenire da una famiglia di livello sociale basso, ma è disposto a tutto pur di entrare nella classe superiore, visto che questo significa denaro abbondante, donne piacenti e arrapate, lavoro brillante,aspettativa di vita elevata. Il romanzo costruisce un effetto ottovolante grazie alla mescidazione dei registri linguistici (diario giovanilistico, blog fluviale, chat a sintassi libera, narrativa pura e semplice), dei piani narrativi, che si intersecano e si sovrappongono senza mai confluire in un vero e p roprio dialogo, e dei punti di vista, reciprocamente incompatibili. Il risultato è una storia multifocale,multiculturale e centrifuga. Sotto quale i cittadini sono schedati,classificati e monitorati (1984 do-cet), dove gli individui sono misurati sull’unico metro del profitto immediatamente quantizzabile ecapitalizzabile, e infatti non sononulla se la loro produttività e il loro radicamento all’interno della società non si attestano all’interno distandard prefissati. Chi non si mantiene spudoratamente giovane, chi non ha un tenore di vita elevato, chi non spende in abbondanza, chi non si fa valere e ammirare,perde punti, e in rapida successione perde il lavoro, gli amici, le donne e la considerazione di quelli che contano e di quelli che non contano. Diventa un intro,unVC (vecchio bacucco). I vincenti, gli IAVR, Individui ad alto valore di reddito, sono protetti dalle autorità, hanno migliaia di ‘contatti’ e di conseguenza anche un alto indice di ‘scopabilità’; i perdenti, IBVR, a basso valore di reddito, sono allon-tanati dai quartieri bene, emarginati e aggrediti dalla guardia nazionale. In una prospettiva così evidentemente distopica non poteva mancare una guerra civile che lascia sul campo un tappeto di vittime, oppositori, indigenti, musulmani, tutti IDP, Impossibili da preservare, dove l’ossessione delle sigle tradisce l’ossessione della velocità e il disprezzo verso tutto ciò che risulta legato alle vecchie forme di espressione culturale, in primis la lettura di libri veri, oggetti arcaici e improduttivi. Che Lenny legga libri e che possieda addirittura una biblioteca domestica lascia prefigurare una svolta che risulterà determinante nella sua parabola.Romanzo satirico, estremamente divertente dove la risata scoppia nonostante il sarcasmo con cui è espressa la critica sociale a u n modello urbano nel quale il singolo non ha più alcuna difesa rispetto ai potentati economici transnazionali. In questa New York sinistra e futuristica i cittadini non si separano dai loro ‘äppärät’, un aggeggio elettronico che registra immagini,emozioni ed eventi, e tiene costantemente informati tutti gli utenti
sul livello di reddito, sullo stato di salute e sul grado di stress proprio e altrui. Il risultato è una specie di
trasparenza universale oscena e schiacciante, dalla quale Lenny si salva perché perenne è la sua meraviglia di essere vivo.Per ottenere l’effetto di maggiore straniamento l’autore fa partire la storia dall’Italia, da Roma, dove Lenny ha trascorso un anno per conto dell’azienda per cui lavora nella vana ricerca di gente facoltosa con il chiodo fisso dell’immortalità. Roma significa passeggiate tra le pareti d’edera di Via Giulia, veri spaghetti con vero pomodoro ed estatica contemplazione del Pantheon, simbolo di una civiltà che
costruiva geometrie a scandire un vuoto centrale pure lasciato bene in vista. L ’Italia di Shteyngart è il
paese nel quale non funziona niente e dove Lenny non ottiene alcuno dei risultati auspicati, dove però incontra Eudice, la coreana bella e irrequieta di cui si innamora. E sarà proprio in Italia che si trasferirà alla fine del romanzo, finalmente solo e unplugged rispetto al paese dell’assurdo da cui proviene. La civiltà americana, colta per triangolazione ottenuta incrociando i dati della vecchia Europa sorniona e smaliziata con quelli del tradizionalismo religioso e culturale del Sud-est asiatico, si rivela un paese sull’orlo della catastrofe dalla
quale si salva un imbranato.Shteyngart appartiene alla famiglia degli scrittori satirici e umoristici: intelligenza, divertimento e gatto a nove code. Tanto per cominciare il protagonista dichiara la propria consanguineità letteraria con Laptev, protagonista del racconto lungo Tre anni di Cechov e sul cui modello è esemplato con
ogni evidenza il suo profilo. Ma Shteyngart rivela anche ascendenze swiftiane e sterniane. Si diverte infatti a rappresentare la quotidianità americana da un punto di vista alieno, a ingarbugliare tutti i fili del racconto, e a confezionare un testo canovaccio a trama larga, imprecisa e al tutto inattendibile, nel quale l’io narrante si fa sorprendere sempre in pose che lo colgono fuori posto, fuori misura, rigorosamente incapace di essere ‘all’altezza’ della situazione. Looser nato, in corsa affannata per conquistare primati che è perfettamente sicuro di mancare, un po’ Paperino, un po’ Don Chisciotte,personaggio perfetto per un set di Woody Allen o di Carlo Verdone.Sotto gli occhi del lettore scorrono due storie. In primo piano c’è quel Lenny che attraversa New York apparentemente immerso nei suoi assillanti pensieri (la conquista di Eunice, la retrocessione nella carriera, l’invecchiamento inevitabile) e quella di un paese in piena crisi economica, con gli emarginati che vengono allontanati dai p ercorsi che i magnati della finanza cinese in visita negli US non devono neppure vedere.L’America del terzo millennio viene fuori come un paese sull’orlo del disastro economico, regolato
dai diktat dell’industria mediatica del successo e della visibilità planetaria, dove prosperano società dedite a fantomatici Servizi Post-Umani, che promettono l’abbattimento della vecchiaia e una radiosa giovinezza indefinitamente prolungabile, costosissimo appannaggio di pochi privilegiati che guardano con orrore rughe, capelli bianchi, adipe e tasso di colesterolemia irregolare. Ma è Lenny, che non riesce a spegnere lo stupore
della sua giovinezza in declino,che resta in piedi e guarda in faccia il suo futuro.


03/08/11

Nuova legge sull'editoria


Editoria, taglio ai tagli

Calmiere italiano sugli sconti che possono fare le librerie, anche quelle online, sulle nuove uscite e sui libri più venduti. Una misura che mostra di derogare al libero mercato per "tutelare la cultura libraria"

Roma - Il Senato ha approvato una legge sull'editoria che entrerà in vigore dal primo settembre e che limiterà le scelte in materia di sconto delle librerie.
Si tratta di un progetto bipartisan: primo firmatario è Ricardo Franco Levi del Pd, da cui prende il nome la legge; relatore del testo è invece il senatore del Pdl Franco Asciutti che parla di "tutela della cultura libraria", di "protezione della piccola e media editoria" e di adeguamento alle "nuove frontiere dell'editoria online".

Allo stesso modo l'esponente del Pd aveva parlato di "condizioni per una progressiva riduzione del prezzo dei libri, per una migliore tutela dei consumatori, per un più equilibrato rapporto tra librai ed editori e tra grandi e piccoli operatori".
Si tratta degli stessi discorsi che sono stati fatti in Francia lo scorso maggio per presentare una proposta di legge che prevede un prezzo unico per la vendita degli ebook sulle diverse piattaforme di distribuzione.
La legge italiana fissa i limiti agli sconti sui libri di recente pubblicazione e su quelli con un discreto riscontro in termini di vendite al 15 per cento sui prezzi di copertina, al 20 nel caso in cui si tratti di un'offerta presentata all'interno di un salone dove si parla di libri o destinata a onlus, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche e università, e al 25 per cento nel caso di campagne promozionali realizzate dagli editori, ma che non possono durare più di un mese e mai nel mese di dicembre.
Mentre, dunque, il prezzo dei libri resta una scelta libera degli editori, il meccanismo di mercato viene interrotto quando i volumi arrivano sugli scaffali dei negozi: anche se hanno una precisa strategia competitiva, o particolari eccedenze di magazzino, non potranno stabilire sconti superiori al 25 per cento. Con buona pace dei consumatori che probabilmente dovranno ridurre il carico del loro carrello di libri.

Il divieto, peraltro, è esteso anche alle vendite per corrispondenza e al commercio elettronico: nel mirino sembra esserci in particolare l'efficienza di siti come Ibs e Amazon, che quest'anno ha esordito anche con una versione .it del suo negozio digitale.
Ad Amazon, per esempio, fa riferimento nel commentare l'approvazione della legge l'editore Giuseppe Laterza: "Questa consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene e dei supermercati come dei siti di vendita online come Amazon".
Ibs, da parte sua, si è armata offrendo fino all'entrata in vigore della normativa la campagna "Fuori tutto" che su 150 mila prodotti garantisce sconti fino al 75 per cento.

Soddisfatto della nuova normativa Marco Polillo, presidente dell'Associazione Italiana Editori: "È il frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro. La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni".

La logica di giustificazione è quella di tutelare una categoria, quella delle piccole librerie, definite da Polillo "risorsa fondamentale per la diffusione della cultura nel nostro paese anche in un periodo di grande sofferenza economica".
Di fatto, tuttavia, si dimenticano le possibilità offerte dai nuovi mezzi come gli ebook che, tagliando i costi di produzione di un volume, eliminano le logiche di distribuzione e produzione di massa che avvantaggiano i grandi soggetti: gli editori italiani sembrano, insomma, voler continuare ad ignorare le trasformazioni che il mercato dei libri sta subendo, come d'altronde appare evidente dalle offerte di ebook finora proposte, molto lontane da quel taglio dei prezzi già raggiunto negli Stati Uniti.
Eppure il legislatore non si è dimenticato del tutto dei libri digitali: Asciutti dice che bisogna "porre presto mano a un sistema di regole e tutele anche per il libro digitale, diverso da quello dell'era analogica. È quindi auspicabile che ora il Parlamento si applichi a legiferare sul diritto d'autore in rete e sull'ebook". Nella speranza che ci si concentri, stavolta, più sugli incentivi agli editori italiani che su una logica dei prezzi che blocca le iniziative migliori per i consumatori.
Nel frattempo, il prossimo passo per quanto riguarda le iniziative legate all'editoria sarà la proposta di legge quadro sui libri che lancerà a Matera il prossimo 22 ottobre l'Associazione Forum del libro composta da Laterza, Sellerio, Giunti e Donzelli: si tratterà di una legge di iniziativa popolare a favore delle biblioteche "come centri di aggregazione sociale e culturale".

Punto Informatico


Un pò..puzza,questa leggina. Viene approvata dopo l'attacco forsennato alla scuola pubblica,alla libera circolazione delle informazioni su Internet e ai pochi programmi televisivi rimasti liberi,e ora tocca ai libri,per renderli meno accessibili in un paese dove si legge sempre meno.
Il risultato sarà che il livello di libri comprati (e quindi letti) in Italia subirà un ulteriore diminuzione. Chi compra libri a carrette e ha un budget fisso di spesa,spenderà la stessa cifra ma riceverà meno libri e quindi  leggerà di meno.
Perchè non abbassare direttamente il prezzo dei libri? (volumetti di cento pagine a 18 - 20 euro...)


02/08/11

Magdi Allam (Pinocchio d'Egitto)


Magdi Allam, cresciuto dalle suore italiane in Egitto, emigrato giovanissimo in Italia per “diventare italiano”.
Magdi Allam inizia a lavorare per Repubblica.
Dopo molti anni di normale lavoro giornalistico, Magdi Allam, grazie esclusivamente al suo nome arabo, si trova a scrivere un’inchiesta sugli immigrati musulmani in Italia, con l’aiuto di Hamza Piccardo, allora segretario dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII).
Alcuni anni dopo, Magdi Allam inizia a scrivere articoli in cui mescola informative che gli arrivano dai servizi segreti deviati e fatti insignificanti, per ricavare un quadro sempre più drammatico del “pericolo fondamentalista” che incomberebbe sull’Italia.
Ciò gli guadagna una scorta armata, senza che esista alcuna evidenza che Magdi Allam sia mai stato minacciato. Ma soprattutto, gli guadagna la posizione di vicedirettore del Corriere della Sera, un ricco premio israeliano e l’iniziale sostegno del governo Berlusconi.
Nel 2004, il Ministro degli interni Pisanu e Magdi Allam, in collaborazione con alcuni emissari dei governi del Marocco e dell’Arabia Saudita, stilano insieme il manifesto “Isoliamo i fanatici per un Paese più giusto e più sicuro”, che avrebbe dovuto costituire il primo passo verso la creazione di una sorta di Islam di stato e di destra nel nostro paese. Il progetto fallisce, ma Magdi Allam si accorge che i suoi articoli suscitano l’entusiasmo degli xenofobi, non solo in Italia, perché confermano tutti i loro pregiudizi. Questo successo porta Magdi Allam a porsi come l’uomo che avrebbe risolto i problemi dell’Italia e a convertirsi clamorosamente al cattolicesimo, tra l’indifferenza (o il sollievo) dei musulmani.
Dopo aver cercato di fondare un proprio partito di estrema destra, è riuscito a farsi eleggere eurodeputato nelle liste dell’UDC. Il metodo giornalistico di Magdi Allam – e il motivo per cui viene affettuosamente chiamato il “Pinocchio d’Egitto” – si può riassumere in un suo tipico articolo per il Corriere del 28 settembre, 2003. Egli elenca i seguenti fatti:

Da un’intercettazione telefonica (a cui Magdi Allam sembra avere accesso illimitato), risulta che un immigrato avrebbe detto a un altro immigrato che un certo musulmano, regolarmente residente in Italia, è una brava persona ed è generoso con i poveri.

La polizia (grazie a un’altra intercettazione!) ha fermato un gruppo di musulmani che giravano in una macchina con un carico di ben 50 chili di… monetine di metallo – 4.500 euro. Erano i soldi della zakàt, che stavano raccogliendo come prescritto dall’islam, che poi vanno ai bisognosi.

In un comunicato stampa, comunicato, un’associazione islamica si è permessa di criticare l’occupazione militare israeliana in Palestina, condannata anche da numerose risoluzioni dell’ONU.

In Friuli un gruppo di musulmani ha raccolto soldi per i terremotati algerini.

Le notizie forse fanno sbadigliare. La conclusione costruita da Magdi Allam, no. Infatti, il titolo dell’articolo è:

“Versamenti segreti ai terroristi. Ecco le carte che accusano gli imam. Intercettazioni e verbali, quattro documenti sul traffico di denaro.”

Kelebek Blog 

01/08/11

Terra Sacra: Massive Attack

Possibile che il nuovo sia rappresentato da un gruppo attivo oramai da trent'anni? Tanto è il tempo trascorso dal Wild Bunch, combo di Dj che con due giradischi e un microfono hanno creato una sorta di immaginario,più che uno stile,ingiustamente etichettato come Trip Hop, fino ad arrivare alle possenti produzioni odierne,con dei live show davvero pazzeschi, dove la perfezione e la potenza musicale sono accompagnate da installazioni video sofisticate, tecnologiche e politicamente impegnate,curate dalla United Visual Artist (U.V.A.). I Massive Attack non sono proprio una band convenzionale. Cinque album in trent'anni di carriera,diversissimi tra loro,zeppi di così tante influenze ma riconducibili tutti alla black music. Dischi oscuri,a volte lontani dalla forma canzone classica,con campionamenti e sample precisi e irriconoscibili e con collaborazioni con artisti di forte personalità, da Sinead O'Connor ad E.Fraser e Tracy Horn, lasciando loro una totale libertà espressiva, piuttosto che tracciare una linea da seguire,fino ad arrivare ad una loro personale interpretazione della canzone proposta.
Mentre il lavoro degli U.V.A. nei live e nel loro bellissimo e futuristico sito web crea una fotografia in tempo reale (in 36 lingue) di un mix di notizie, gossip, previsioni del tempo, report delle spese in armamenti dei vari stati, email spamming, politica, cronaca. (Negli ultimi spettacoli italiani significativi i riferimenti alla vicenda di Stefano Cucchi e in generale molto apprezzato l'impegno a favore della Palestina..). E' un  pubblico sofisticato,quello dei Massive ,apprezza collaborazioni e sperimentazioni,stile e design,cerca il contatto fisico con l'espressione artistica, la creatività condivisa. In questo, Daddy G e Robert Del Naja sono molto avanti e in evoluzione continua. Un aspetto che fa dei Massive Attack un gruppo di culto è il loro stare lontani dal delirio mediatico:vivono sempre a Bristol una vita normale,si rifanno vivi ogni 5 anni e se ne fregano della visibilità e dello show biz. Anche se un po nell'ombra,oltre ai dischi della band e i tour in giro per il mondo,scrivono colonne sonore per il cinema, si cimentano con la pittura, Daddy G non ha mai abbandonato il suo  lavoro come Dj, si dedicano alle produzioni e alla sperimentazione grafica. Come tutte le formazioni in giro da tanti anni hanno anche loro alti e bassi,ci sono state defezioni e contrasti e album slegati (100th Windows è  un album prevalentemente scritto  dal solo Del Naja..) Heligoland ha aperto il decennio (2010) e resta anche il migliore di tutta la produzione musicale di quell' anno,segnando la ripresa della piena collaborazione tra lo stesso Del Naja e Grant 'Daddy G 'Marshall, di nuovo al lavoro insieme con una visione condivisa e non singolare del progetto. Concepito e realizzato dai due titolari con Horace Andy ormai considerato  a tutti gli effetti il terzo Massive,e insieme ai tanti musicisti coinvolti: Martin Topley Bird, Tunde Adebimpe dei Tv on the Radio, Hope Sandoval, Guy Garvey degli Elbow, Demon Albarn (Blur e Gorillaz),che cantano brani scritti da loro stessi. E' un disco più semplice rispetto ai precedenti,anche se sempre poco pop. Ha la sensibilità degli inizi,con canzoni poco stratificatee dall'aspetto terreo e marziale. Heligoland viene da Holy Land, terra sacra,un isola con 1700 abitanti  nel mare del nord,dove il governo di sua maestà britannica testò la "big bang", la più grande bomba sub-nucleare mai costruita.

www.massiveattack.com/