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03/12/11

Pictures (Gif) e Twitter

PhotobucketLa modernità non ha prodotto quei cambiamenti che questo "movimento" , in nome di una rivoluzione nei vari campi, aveva fatto sognare. Vi è un successo delle informazioni e delle comunicazioni, ma l'eccesso di informazioni, di conoscenza, spesso si disperde in tutte le direzioni, indifferentemente. Nelle interfacce elettroniche comunichiamo istantaneamente e in fretta,troppo in fretta. Le immagini di tutti i media scorrono veloci, immagini e messaggi si susseguono senza soluzione di continuità, e tutta questa informazione e comunicazione ci fa pensare che non sia altro che uno scenario..forzato, una fiction perenne, che ci dispensa dal vuoto non solo dagli schermi e dall'etere, ma anche dal nostro schermo mentale. L'immagine più bella e significativa di questo tempo è senz'altro quella di un uomo che, in un giorno di sciopero generale, resta seduto a casa davanti ad uno schermo vuoto di un televisore..

A questo proposito, consiglio la lettura degli appunti del collettivo Wu Ming (che annovero tra le poche.."avanguardie" letterarie e non di questo paese..) su Twitter. Sempre lucidi e tempestivi nel monitorare lo sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazioni, descrivono dettagliatamente i limiti di questo social network istantaneo, limiti che avevo gia riscontrato e che non mi ha mai fatto amare questa piattaforma, che con i suoi 140 caratteri costringe al sottinteso, a generare equivoci a catena, con commenti veloci e scollegati, a volte conditi da insulti, che impedisce di discutere, spiegare, precisare,correggere, rendendo tutto molto difficile da gestire. Inoltre,l'impressionante crescita di Twitter è dovuta anche al fatto che molti..Vip hanno lo hanno scelto come "pollaio in cui scazzarsi per la gioia voyeuristica dei media mainstream" (Wu Ming), generando flame,come ad esempio quelli di Sabina Guzzanti Vs Fiorello o quelli sulle vicende del 15 ottobre a Roma che lasciano il tempo che trovano e che sono sinceramente davvero avvilenti.
Qui,comunque, il post di Wu Ming
Qui invece, il precedente elogio del Blog



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26/04/11

300, Wu Ming e Ted Nugent

Ero andato a vederlo molto dopo la sua uscita,come sempre, dopo aver visto in tv un servizio sul make up del film,un dietro le quinte in cui si raccontano e si svelano le nuove tecniche e trucchi usati per alcune delle scene e nel documentario si vedeva Snyder che ha fotocopiato alcuni riquadri dal fumetto originale, con cui poi ha progettato le scene precedenti e seguenti.In effetti tutto il film è un riadattamento fotogramma per fotogramma del fumetto, sulla scia di Sin City.Assistere a questo gruppo di palestrati dai bicipiti ben oliati e depilati che su di un carrello cercano di infilzare..il niente,l'aria, mi era parso alquanto esilerante,e dava già l'impressione di una pellicola..truzzissima. Ero andato anche per trascorrere un paio d'ore senza spremersi le meningi,godersi lo spettacolo di questi 300 cinghialoni che combattono all'ultimo sangue contro un armata di cinghialoni,se le danno di santa ragione per tutto il film,senza aspettarsi più di tanto. Appassionato di comics,il fumetto di Miller (da cui è tratto il film) non mi aveva mai impressionato,anche se ben disegnato,pulito nei tratti e comunque,ogni scena di scontri e battaglie nel film sono stati girati e montati con una minuzia e tecniche cinematografiche quanto meno spettacolari.Altro particolare che mi aveva invogliato erano stati le migliaia di manifesti con cui i fascisti di casa pound avevano tappezzato Roma,con il faccione di Gerald Buttler con tanto di lancia e scudo in primo piano,appropriandosi(ridicoli tentativi anche nel caso di Borsellino,la Palestina e,addirittura di Rino Gaetano!!) del film con la solita retorica degli eroici guerrieri senza macchia che combattono e muoiono in nome della gloria e della..libertà(!!),particolare che dà tempo non mi impedisce di confrontarmi con una certa cultura reazionaria,cercando di scrollarmi di dosso i refusi da terza internazionale e che mi fà apprezzare,ad esempio,alcune sfumature dei futuristi di Marinetti fino al Ted Nugent (tamarro chitarrista americano,sostenitore dei neocon e delle lobby delle armi..) di Double Live Gonzo. 

Dopo la visione,la sensazione di aver visto un pippone ideologico era più che una certezza. Tralascio gli strafalcioni sui fatti storici realmente accaduti,300 si può tranquillamente definire un film ideologico oltre che tamarro,una specie di comizio appunto neocon,di pura propaganda americana d'assalto,il mito della guerra portato ai massimi vertic,con i paladini del mondo occidentale che combattono contro il male sostenuto da Serse e i Persiani che ma ideologicamente si scaglia contro quegli stati canaglia (l'Iran,la Siria,la Corea..) che gli americani volentieri ridurrebbero in cenere, con un razzismo poco e male velato,(esaltazione del perfetto guerriero tutto muscoli e coraggio contro il disabile storpio e traditore),disprezzo per il diverso(l' omessessualità carattere distintivo dei cattivi persiani,con Serse che se ne va in giro nudo col perizoma e un mucchio di pearcing in faccia!!) e le religioni non cristiane e cattoliche,e dove gli spartani sono rappresentati come deboli e sfruttati mentre non lo erano affatto.Insomma tutto il film è pieno zeppo di riferimenti di questo tipo(con dialoghi in perfetto stile epico:arrendetevi,gettate le armi! No,venite voi a prenderle!) e risulta irritante perchè non tiene conto delle verità storiche,come ad esempio che fu proprio Ciro il grande,imperatore persiano,uno dei primi a parlare di diritti umani e che che mantenne integro l'impero attraverso una politica avveduta, fondata nel conferire libertà ai popoli sottomessi e nel rispetto delle loro usanze. Infine,un film godibile con la sua indubbia forza visiva ma stumentale all'ideologia reazionaria e guerrafondaia dei nuovi conservatori americani,che ha fatto felice qualche naziskinello(neanche più di tanto,dato che dubito della capacità di analisi dei nazi..) e quelli di casa pound,fedeli arditi del popolo romano.Ecco,i Wu Ming si cimentano sull'antica questione se è lecito e del tutto ammissibile e legittimo apprezzare la sola estetica di un'opera senza per questo sminuire il disprezzo per il suo contenuto e altre allegorie. Buona lettura.