La musica, il ruolo politico degli artisti ed il suo attivismo per la giustizia nel mondo, compresa la Palestina.
Frank Barat*:
Quando hai preso la decisione di rendere così politico il tour di The Wall (che si è concluso a Parigi a settembre 2013)? E perché hai dedicato a Jean-Charles De Menezes il concerto finale?
Roger Waters: il primo spettacolo é stato il 14 Ottobre 2010. Insieme a Sean Evans, avevamo cominciato a lavorare sui contenuti dello show nel 2009. Avevo già deciso di renderlo più ampiamente politico di quanto fosse stato nel 1979/80. Non si poteva trattare solo di questo piccolo ragazzo lamentoso che non amava i suoi insegnanti. Doveva essere più universale.
Ecco perché ho introdotto al suo interno l'opera ‘fallen loved ones’ (cari caduti, ndt) (le scene mostrano immagini di persone che morirono durante le guerre), cercando di universalizzare il senso di dolore e di perdita che tutti noi sentiamo verso i familiari uccisi nel conflitto. Qualunque siano le guerre o le circostanze, essi (nel mondo non occidentale), sentono tanto la morte dei loro cari come noi. Le guerre diventano un simbolo importante a causa di quella separazione tra 'noi e loro', che è fondamentale per tutti i conflitti.
Per quanto riguarda Jean - Charles, eravamo soliti fare Brick II con tre assoli finali e ho deciso che tre assoli erano troppo, era noioso per me. Quindi, seduto in una stanza d'albergo, una sera, pensavo a cosa avrei potuto fare invece di quello. Qualcuno mi aveva recentemente inviato una fotografia di Jean -Charles De Menezes da mettere sulla parete. Ciò era nella mia testa e ho pensato che avrei dovuto cantare la sua storia. Ho scritto quella canzone, l'ho insegnata alla band, e questo è ciò che abbiamo fatto.
FB: Un sacco di artisti direbbero che il mescolare arte e politica é sbagliato. Che il loro obiettivo é solo quello di intrattenere. Cosa vorresti dire a queste persone?
RW: Beh, si dovrebbe dire che é divertente, perché ho appena finito ieri il testo di un nuovo brano che sarà uno dei miei nuovi album. Si tratta di un anziano dell'Irlanda del Nord che, insieme al nipote, parte alla ricerca della risposta alla domanda: "Perché uccidono i bambini ?", perché il bambino é davvero preoccupato . Proprio alla fine di esso, ho deciso di aggiungere qualcosa. Nella canzone, il bambino domanda al nonno: "É vero?" E il nonno risponde: "No, non possiamo terminare su questa nota, dammi un'altra nota". Inizia una nuova canzone e il nonno fa un discorso. Dice: "Viviamo su un minuscolo puntino in mezzo ad un fottuto sacco di niente. Ora, se non sei interessato a tutto questo, se sei uno di quelli che dicono "Roger, amo i Pink Floyd , ma odio la vostra politica del cazzo", se credi che gli artisti dovrebbero essere muti, asessuati, simili a cani che annuiscono e scodinzolano senza meta nella vita, faresti meglio ad andare al bar ora, perché, il tempo continua a scivolare via." Questa é la mia risposta alla tua domanda.