31/10/13

Perchè ho amato Lou Reed

Lou Reed è sempre stato un sapiente collage di tutti i personaggi che camminano nelle sue canzoni. La sua faccia olivastra era distante, sempre sciupata. Ma dietro questa apparenza spettrale, si nascondeva un’anima tagliente e spasmodica. Imbronciato, solitario, nonostante comportamenti scherzosi e impetuosi. Lou Reed non ha scritto soltanto di squallidi personaggi, ma ha permesso loro di respirare da soli e ha colorato dei paesaggi familiari attraverso i loro occhi. Reed ha creato una musica che si avvicina a dischiudere i parametri della rovina e della guarigione degli uomini come possiamo trovarli noi. Questo, ai nostri occhi, lo qualifica come uno dei pochi veri eroi che il rock and roll ha innalzato. Ha scritto canzoni per quei giorni in cui “in cui tutto sembra andare male”, ha usato i suoi stati d’animo: “Se entro in uno di quegli stati d’animo tristi e malinconici, cerco di sfruttare quel momento più che posso. So che presto ne uscirò fuori e che non guarderò le cose nello stesso modo. Per ogni momento nero, ho un momento euforico. Penso che le persone che sono spesso depresse, sanno anche raggiungere una grande euforia, questo vuol dire che io non sono veramente triste”.

Quando stava nella scuola superiore i suoi cambiamenti d’umore e i tuffi a capofitto nella depressione diventarono cosi frequenti che i genitori lo sottoposero ad una terapia da elettroshock (un’esperienza che più tardi descrisse amaramente in una canzone chiamata Kill You Sons). Dopo “Loaded”, il quarto album con i Velvet Underground, i problemi finanziari costrinsero Reed a lasciare il gruppo. Cominciò una carriera solista talmente irregolare da sembrare inconciliabile con le premesse del precedente lavoro. Dopo aver finalmente raggiunto il successo commerciale nel 1972 con Walk on the Wild Side (da “Trasformer», coprodotto da David Bowie), Reed cominciò immediatamente a saggiare la resistenza del suo pubblico, lo mise prima alla prova col tanto diffamato “Berlin", poi con “Metal Machine Music", uno scherzo,una provocazione: quattro facciate della durata esatta di 16 minuti e un secondo ognuna, ottenute dalla distorsione, dalla vibrazione amplificata di congegni elettronici, una sorta di gelido spavento minimale. Molte copie furono restituite ai negozianti da clienti convinti che fosse un errore di stampaggio ma la realtà fu un chiaro sberleffo alla saccenza dei signori delle compagnie discografiche. Nel mezzo ci furono i successi "Rock’n’roll Animal" e “Sally Can’t Dance", dischi che in seguito ha denunciato come delle invenzioni commerciali e banali. “Coney Island Baby" è del '76, il suo album più personale di canzoni dai giorni dei Velvet, e forse, il mio preferito in assoluto. In quel periodo c’erano delle voci che affermavano che non poteva sostenere dei tours perché stava malissimo a causa della droga e il suo cervello se ne stava andando. Ma Coney Island Baby fu il disco di Lou Reed, fatto con pochio soldi e con Rachel, all’epoca il compagno di Reed di lunga data. Un disco sexy e raffinato, canzoni delicate, un disco per.. amanti e amici.

26/10/13

Bhagavad Gìtà e il mistero dei libri

Kuruksetra
Passo del tempo, a volte, davanti agli scaffali delle mie librerie, immobile, muovendo solo gli occhi a sbirciare tra i libri. Non è gratificazione, in realtà non riesco a spiegarne il motivo, pensando che per scrivere non servono mai i libri che si posseggono ma quelli che non si hanno e che vorremmo avere. Comunque un posto dove ascoltare in lontananza i rumori della città e il luogo della mente, una specie di stargate in cui, con una mano tesa all'orecchio, ascoltare i rumori del mio lato interiore.
E ogni tanto un libro sparisce: lo cerco ma niente da fare. Ma i libri riappaiono, anche. Credo che la maggior parte dei libri è destinata ad essere letta e compresa senza problema alcuno, da chiunque. Anche i libri antichi – superata la difficoltà della contestualizzazione storica, sociale e politica.. Ci sono, però, dei  libri che portano con se cifrari quasi incomprensibili, segni, stranezze, curiosità, angoli non spiegabili. Così è riapparso questo libro, la Bhagavad-gìtà . Bellissimo, rilegato in  pelle, con testo in sanscrito originale e traduzione letterale, bellissime immaginiOra, non è questo libro l'oggetto misterioso, quanto la sua storia. Perchè questa versione della Bhagavad-gìtà l'avevo ereditata da mio zio, fratello di mio padre. Cosa ci fa un volume del genere nella libreria di un uomo anziano, ateo un pò burbero, comunista della vecchia guardia, un uomo  lontanissimo, in apparenza, dalla conoscenza spirituale, e esoterica? E perchè l'ha  così gelosamente custodito? Perchè ancora, con l'avvicinarsi della fine, ha deciso di donarlo proprio a me?
Quando tutte le spiegazioni apparentemente logiche non riescono a spiegare i fatti, allora bisogna cercare in quelle apparentemente assurde e  lì troveremo un po' di verità.. 


La Bhagavad-gìtà é il dialogo tra Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema, e Arjuna, Suo devoto, Suo intimo amico e discepolo. Arjuna rivolge alcune domande a Krsna, che risponde presentandogli la scienza della realizzazione spirituale. La Bhagavad-gìtà fa parte del Mahabharata, che fu compilato da Srila Vyasadeva, l’avatara-Scrittore, apparso sulla Terra 5000 anni fa per mettere per iscritto la saggezza vedica a beneficio delle generazioni future.

Il Mahabharata è la narrazione storica delle straordinarie imprese del grande re Bharata e dei suoi discendenti fino ai tre figli del re Vicitravirya: Dhrtarastra, Pandu e Vidura. Dhrtarastra, come figlio maggiore, avrebbe dovuto ereditare il trono, ma a causa della sua cecità congenita il potere toccò al fratello minore Pandu. Pandu ebbe cinque figli, Yudhisthira, Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva; Dhrtarastra ne ebbe cento, di cui il maggiore si chiamava Duryodhana. Dhrtarastra non accettò mai la supremazia del giovane fratello e allevò i suoi figli animato dalla determinazione che un giorno essi avrebbero regnato sul mondo al posto dei Pandava, i figli di Pandu. Cosi Duryodhana e i suoi numerosi fratelli crebbero impregnati delle ambizioni paterne, del suo orgoglio e della sua avidità. Pandu morì prematuramente e i suoi figli furono affidati alle cure di Dhrtarastra. Quest’ultimo attentò più volte alla loro vita e a quella della loro madre, Prthà, chiamata anche Kunti. Ma le congiure del cieco Dhrtarastra furono sventate grazie soprattutto al santo intervento di Vidura, zio dei Pandava, e alla protezione affettuosa di Sri Krsna. I guerrieri e i comandanti dell’epoca, gli ksatriya, osservavano il codice di cavalleria che proibiva loro di rifiutare una sfida al combattimento o al gioco. Abusando di questo codice, Duryodhana ingannò al gioco i Cinque fratelli Pandava e riuscì a privarli del regno e perfino della libertà, costringendoli a un esilio di dodici anni. Trascorso questo periodo, i Pandava tornarono alla corte di Duryodhana per chiedergli un territorio su cui regnare, perché secondo il codice ksatriya un guerriero può svolgere soltanto la funzione di proteggere o di governare. I Pandava erano disposti ad accettare anche un solo villaggio, ma Duryodhana li schiaccia col suo disprezzo: non darà loro neanche la terra sufficiente a piantarvi un filo d’erba. Arjuna e i suoi fratelli non ebbero altra scelta che ricorrere alle armi. Cominciò cosi una guerra di enormi proporzioni. Tutti i grandi guerrieri della Terra si riunirono, chi per mettere sul trono Yudhisthira, il maggiore dei Pandava, chi per contrastarlo, e attaccarono battaglia a Kuruksetra.

24/10/13

Joe Jackson: I'm the Man

Nell’arco di un anno e di due albums Joe Jackson diventò uno degli inglesi più promettenti delle ultime generazioni. Londinese, sempre innamorato follemente della sua città: Look Sharp e I’m the Manle sue prime produzioni, ebbero un enorme successo.

Un uomo in vista
A un certo punto, la parola di quegli anni era diventata “sharp”. Look sharp, be sharp, sharp music. Tutto grazie a due scarpe bianche con una punta quasi acuminata e due lacci neri sui fianchi, e un curioso assortimento di vestiti a strisce (tipo gangster) e cravatte a pois slacciate (e come altro, se no?) su camicie - bianche o a righe. Praticamente dal nulla, “Look Sharp” invase la FM, facendo di Joe Jackson (25 anni all’epoca, da Portsmouth, Inghilterra) e del suo stile - una sorta di eccentrica eleganza post punk , che ci colpì tutti in modo travolgente. Joe era alto e col volto da bambino vizioso, e le sue canzoni tiratissime di tre minuti, ci fecero scoprire che non era solo il punk a poterle produre: a meta fra il rock’n’roll e pop – diventò quello che alcuni chiamarono power pop. Canzoni eccellenti per il formato radiofonico. A Jackson peraltro piacevano molto i Clash, un cui concerto a Portsmouth fu il suo momento di ispirazione iniziale. In seguito, credo che Jackson fu uno dei pochi a meritare di essere considerato il modello di se stesso. La sua caratteristica di costruttore di hooks e ritornelli memorabili gli aprirono più porte dei suoi connazionali del momento, in un tempo minore, e tutto questo, in pieno flusso new wave. Ex-quasi diplomato alla Royal Academy of Music, per autofinanziarsi aveva lavorato per un anno come direttore musicale al Portsmouth Playboy Club. Da un punto di vista di carriera, la sua storia ricorda parecchio quella dei Police: back-ground serioso (peraltro mollato subito), un trio alle spalle anch’esso imbevuto di reggae a tirargli la volata, un primo demo stampato con i propri risparmi e accettato con entusiasmo, guarda caso, dalla stessa compagnia, la A&M (che nel bene o nel male era stata anche la prima a contrattare i Sex Pistols). Beatles, Kinks, Who, fino a Marley, che evidentemente lo aveva proprio stravolto, visto che quasi ogni canzone era in tempo di reggae modificato.
Fools In Love: 
“Gli sciocchi in amore si credono eroi/perché provano più dolore/io dico che valgono zero/e dovrei saperlo/perché questo sciocco é innamorato ancora una volta"..

Rifletteva bene tutta la sua attitudine: un po’ di pietà e humour per le proprie disavventure, quella necessaria nei momenti duri (si fa per dire); era un po’ il tema centrale dell’album, dalla prima folgorante One More Time: “Dimmi ancora una volta mentre tieni la mano/che non mi vuoi/Dimmi che non hai mai voluto il mio amore/dimmelo ancora una volta/dimmi che mi Iasci, dimmi addio/ancora una volta”...

Certo, erano testi spiccioli, senza grandeur filosofico, ma nella new wave era la essenzialità a farla da padrone, e fu quella a spazzare via tutto il resto.E rimane da citare ancora la frenetica Sunday Papers, ancora attualissima con il suo un attacco ai giornali scandalistici: 
"Se vuoi sapere del vescovo e dell’attrice/se vuoi sapere delle macchie sul materasso”...

Una constatazione da ragazzo dei tempi , più che una protesta sociale, ma bastava assai meno per essere censurati dalla BBC. Le sue canzoni rivelavano il suo disprezzo per le cose che non gli andavano e le sue fotografie hanno sempre avuto un tono canzonatorio.

“Ascolto quasi sempre il reggae. Sono un fanatico del reggae. Trovo che l'ignoranza che circonda questo genere di musica in America sia spaventosa. Non me la prendo con le persone che non comprano i dischi ma con le stazioni radio che non li trasmettono e con le case discografiche che dovrebbero promuoverli. Ma non lo fanno. Mi rattrista che molta buona musica non venga ascoltata".

E come mai la situazione in Inghilterra è cosi diversa?
"Beh, perché la ci sono molte persone che vengono dalle Indie Occidentali. Che alla gente piaccia o no, fa parte della cultura. La maggioranza delle persone di colore in Inghilterra viene dalle Indie Occidentali. Ci sono molti negozi di dischi e clubs reggae. Anche molti gruppi new wave suonano dei pezzi reggae".

Parlami di quel pezzo che da il titolo all’album, l'm The Man.. 
 Parla delle mode, delle mania. E’ come immaginare che dietro a loro ci sia sempre un uomo e che la gente compri tutto quello che quest’uomo inventa. E lui muore dal ridere perché non può sbagliare.Trovo che la gente che lotta per sopravvivere e che viene fuori dalla vita molto bene sia la più interessante ...

Abbiamo seguito big Joe fino agli inizi dei 90, con  la sua abilita` nell'assimilare, metabolizzare e ricreare generi del passato, fosse reggae, rhythm and blues, latina o jazz ( il suo preferito negli ultimi tempi). Il primo lato di Laughter & Lust (1991) è ancora autenticamente la sua musica, qualche buono episodio in Rain del 2008 (King Pleasure Time). Poi, troppo intellettualismo, un atteggiamento snob,  l'imbarco in progetti ambiziosi, lo sperimentalismo capriccioso che lo porta all'adeguarsi  alla moda del momento e  Joe "I'm the Man" Jackson  non è più.. un uomo in vista.


Gold Greatest Hits 2
Gold Greatest Hits 1















21/10/13

Gli Assassini

Rocca di Masyaf
Storie, Leggende, Profezie

Gli Assassini sono uno dei fenomeni più misteriosi e affascinanti della storia medievale. A partire dai resoconti fantasiosi di Marco Polo, che parla di ricchezze, lussi strabilianti ed efferate crudeltà, il mito che è cresciuto intorno a loro ha fatto velo alla realtà dei fatti che è diventata sempre più difficile da comprendere. Nati nell’undicesimo secolo come fazione della setta segreta islamica degli lsmailiti, i Nizari, come in realtà si chiamavano, venivano definiti Assassini dagli altri musulmani in base al termine dispregiativo hashishiyyum, <<consumatore di hashish>>. Nel corso dei due secoli successivi si diffusero in Persia, Siria, Asia Centrale e India, dove costruirono fortezze inaccessibili fra le montagne. Temuti e odiati, si servivano dell’omicidio come mezzo per raggiungere i propri scopi ed erano tanto più pericolosi perché non temevano la morte. Anzi, le missioni suicide erano considerate garanzia di vita eterna nel giardino dell’Eden: proprio per questo sono stati considerati i precursori dei terroristi moderni.

17/10/13

Frippertronics

Parlare oggi di Robert Fripp, e cioè del musicista concordemente ritenuto come l’esponente più rappresentativo di quel rinnovamento del linguaggio rock seguito alla caduta del beat sessantesco, rimane una pratica enormemente rischiosa. Una sua collocazione, seppure seducente, sulla scena della musica contemporanea nelle forme dell’irruzione e dello scardinamento dei generi, rischierebbe verosimilmente di soffocare e limitare la figura dell’autore Rifiutare questa collocazione, anzi qualsivoglia collocazione, equivale secondo noi, a riconsegnare al musicista inglese quella fattiva onnipresenza della quale sono scaturiti i capitoli migliori della storia del rock. Ne parliamo in occassione dell'annunciata reunion dei King Crimson, e davvero si ci chiede se ce n'era davvero bisogno. Più volte Fripp ha dichiarato di voler smettere i panni del musicista per dedicarsi ad altro, sempre però smentendo se stesso.  <<Che cosa è cambiato in 40 anni ? E 'molto semplice : 40 anni fa ci fu una economia di mercato . Oggi vi è una società di mercato - oggi tutto, anche l'etica , ha un prezzo>> 

Oltre ai favolosi dischi con i Crimson, la sua chitarra ha reso "immortali" dischi di  Eno, Giles, Peter Gabriel, Hall & Otes, Talking Heads, Porcupine Tree, Blondie..  Come dimenticare Heroes e Scary Monsters di Bowie, First Day e Damage di David Sylvian, il primo P. Gabriel, Pawn Hearts dei Van Der Graaf Generator.. Quì una chiacchierata risalente ai primi anni '80: filosofia di vita, l'invenzione del “Frippertronics”, la voglia di smettere, gli studi di esoterismo e magia, e per finire, Expsoure, disco solista del '79, disco "vinilico", prologo e postfazione di una lunga telefonata, in 17 brani graffianti e pulsivi, striduli e laceranti. Un disco dove non c'è confine tra avanguardia e rock'n'roll. Da Exposure partirono gli anni '80, insieme a Music for Airports di Eno, Lodger di Bowie..
 

15/10/13

Lupi solitari

E' quando ti prende il collasso e ti senti il freddo salire, colando lava gelata sulla pelle, quando senti che il cielo si abbassa e non hai via di scampo, quando cupe vampate di calore ti squassano e ti avvolgono, quando rovesciato, chino, con il cranio alla terra, al..bagno, alla morte, vorresti liberarti di tutte le cattiverie del mondo, della tua anima stessa, se la tua anima è..infetta. Così da poter nuovamente levarti a guardare le stelle sopra di te, in questa notte in cui sei stato e stai ancora così male, in cui sei così solo ma anche ora cosi.. leggero..

09/10/13

Giamaica, l'isola dell'omofobia

Torniamo in Giamaica, l'isola che ha donato al mondo il reggae che, come forma ritmica, è la musica più affascinante che esista. Una musica sensuale, piena di calore corporeo, dal ritmo dolce e incalzante, a volte monotono e ossessivo. Una musica serena e combattiva, allo stesso tempo. Calda, ipnotica, avvincente ed..eversiva. Perché il reggae si è stata sempre basato sull'equilibrio tra le tradizioni, i miti, le divinità della terra e le istanze rivoluzionarie,  ha sempre incarnato il ritmo naturale dell'uomo, quello della respirazione, e attraverso il suono e la potenza delle parole la denuncia contro le ingiustizie, il razzismo, la discriminazione, la povertà. In questo post non parleremo della Giamaica del re, Bob Marley, del "maledetto" e carismatico Peter Tosh, ne tanto meno di quella del grande poeta e scrittore musicale Linton Kwesi Johnson, ormai quasi dimenticati in patria pur essendo  leggende all'estero.I nuovi eroi musicali dei giamaicani si chiamano ora Sizzla, Shabba Ranks, Buju Banton, Beenie Man, Bounty Killer.. La loro musica non è il reggae di cui sopra, bensì (l'odiata..) Dance Hall, la nuova danza giamaicana contemporanea, quella che si sviluppa dall’inizio degli anni ’80 grazie al contributo di alcuni ballerini giamaicani inventori delle cosiddette “danze”, ovvero passi di danza battezzati con un nome giamaicano che corrisponde al titolo di una canzone o che viene cantato nel testo della canzone dal repper. Anche se in origine la dancehall rappresentava semplicemente uno stile di reggae più povero ed essenziale e meno dedicato a tematiche politiche e religiose rispetto al roots reggae che dominò gran parte degli anni 70, ora non è altro che una degenerazione del reggae “classico”, contaminato con il ragamuffin e con alcuni aspetti del rap americano:  un dj che rappa freneticamente, spesso con la tecnica del toasting, su loop elettronici. La Dance Hall non ci piace, non è nelle nostre corde e il peggio è che questo stile è accompagnato da testi sempre più violenti, omofobici, razzisti, sessisti. I temi sono questi, tutte queste nuove star promuovono una cultura discriminatoria, un odio dichiarato contro le diversità. Pubblichiamo a riguardo questo reportage dalla patria del reggae di Flavio Bacchetta, uscito sul Manifesto del 3 ottobre, in cui si racconta la nuova realtà che sta dando fama di paese più intollerante dell'emisfero occidentale, complici una "cultura machista, un codice penale obsoleto, l'integralismo cristiano, il retaggio coloniale." Infine, si racconta del brutale e ancora impunito linciaggio del giovane Dwayne Jones, non ancora sedicenne e la cui unica colpa era quella di essere gay dichiarato.

In coda, un omaggio al Dub giamaicano delle origini e al genio di King Tubby, che quì si avvale della collaborazione di altri pezzi da novanta come  Sly Dunbar, Robbie Shakespeare, Jammy, Scientist, Earl "Chinna" Smith, e molti altri, nella playlist Dub Gone Crazy.

06/10/13

La vivisezione? Solo danni alla salute umana

Vivisezione: Intervista con il dottor Stefano Cagno*
via  www.marchexpo.it

Dottor Cagno, subito una domanda molto secca: è indispensabile la vivisezione per la ricerca scientifica?
No. Non solo non è indispensabile, ma è dannosa. Utilizzare animale per la ricerca è un grave errore che storicamente ha provocato solo danni alla salute umana, anche se, fino ad un recente passato, i mezzi di comunicazione di massa hanno taciuto su tutto ciò. Così la gente ha continuato a pensare che la morte degli animali nei laboratori potesse essere di qualche utilità per il progresso scientifico.
Nonostante ciò che dicono i vivisettori, il problema è molto semplice: nessuna specie animale può essere un valido modello sperimentale per nessun'altra specie, esseri umani compresi. Quando, ad esempio, dimostro che una sostanza è terapeutica e innocua nei ratti, devo poi comunque sperimentarla sugli esseri umani per capire se veramente ciò che ho visto negli animali si verifica anche nella nostra specie. Infatti prima di commercializzare un farmaco è indispensabile e obbligatorio per legge sperimentarlo anche sui nostri simili. Se la vivisezione fosse scientificamente valida perché bisognerebbe compiere anche la sperimentazione umana?
Un altro problema è l'impossibilità di stabilire a priori la specie animale più simile alla nostra. Basta infatti la presenta o l'assenza di un enzima per cambiare il comportamento di una sostanza passando da una specie ad un'altra e questo non si può sapere a priori, ma solo dopo avere sperimentato sui nostri simili. Credo che per comprendere l'errore che sta alla base della vivisezione e i danni provocati sia sufficiente citare alcuni semplici dati. Il 54% delle sostanze cancerogene, ossia in grado di provocare cancro, per i ratti non lo sono per i topi. Come possiamo sapere a priori se gli esseri umani si comportano come i ratti o come i topi? Il 52% dei farmaci commercializzati negli USA, ossia nella nazione tecnologicamente più avanzata, hanno provocato gravi reazioni avverse che non si erano verificate nei test sugli animali. Tutto ciò provoca la morte ogni anno negli USA di circa 100.000 cittadini.

04/10/13

Gli invincibili

ansa/repubblica



“Oggi gli invincibili sono i migranti, perché nessuno può fermare chi viaggia a piedi. Come Chisciotte, che piglia batoste ma si rialza e riparte. I migranti partono su qualsiasi imbarcazioni, da qualsiasi sponda, A differenza dei 30 milioni di emigrati italiani che avevano almeno un luogo di sbarco o un punto d'arrivo, loro compiono un viaggio di sola andata. Senza biglietto di ritorno
(Erri De Luca”)


Di fronte a un’epoca che alza barriere e a un Italia che criminalizza l’immigrato il dramma della povertà, della miseria e dell'ingiustizia, vibrano le storie delle persone, i loro volti, le loro bare. l processi globali hanno di fatto superato le barriere, eppure ci sono ancora uomini e donne non considerati come persone, che portano dentro di sé l'abbattimento di tali barriere. Il dramma di Lampedusa chiama in causa il nostro modo di pensare, a un cambiamento radicale della nostra visione del mondo,a un equilibrio di sviluppo sostenibile, col quale si può guardare al mondo con gli occhi della giustizia e della solidarietà, anche in un pianeta carico di cosi tanti conflitti.
Oggi invece, assistiamo a una regressione culturale. Si gioisce per la ricorrenza della Caduta del Muro di Berlino e intanto si alzano nuovi steccati. Esortiamo a costruire ponti, non muri. Alle dichiariazioni degli esponenti della Lega, risparmiamo anche quel poco di saliva che meriterebbero sulle loro facce da infami. Come quella di quel sindaco che ancora nega un piatto caldo per i figli di immigrati in difficoltà con la retta della mensa scolastica da pagare. L'immigrazione continua a essere considerata solo in base al paradigma della sicurezza. L'immigrato, anche bambino, fa paura, anche se ormai ci sono processi migratori immensi, dal punto di vista numerico. Non dobbiamo dimenticare che si tratta sempre di persone con le loro storie. Da noi, l'immigrato conta solo come persona “utile” a un mercato del lavoro senza regole, al punto che si programmano i flussi come se fosse un mercato organizzato.Finchè fanno il lavoro sporco, bene. Quando poi li vediamo in giro per la città, seduti al bar, al cinema, nel parco, ci danno fastidio.

Due immigrati su tre hanno ottenuto il permesso di soggiorno dopo essere stati irregolari. L'irregolarità è paradossalmente il percorso principale per diventare regolari in Italia. La legislazione non definisce i reati per responsabilità individuale ma per il solo fatto di essere migranti, gettando nella nostra cultura la paura dell’immigrato, la sua pericolosità. Ecco perché stiamo regredendo ed ecco perché il tema della cittadinanza diventa centrale. E già prima del decreto sicurezza, per avere il permesso di soggiorno bisognava recarsi in Questura. L’Europa ci consegna ingenti risorse economiche per creare strutture d’accoglienza, ma non è stato creato nemmeno un servizio amministrativo per la gestione dell’immigrazione. Persone che scappano dalla Somalia dall’Etiopia, dalla violenza inesauribile di Mogadiscio e dalla siccità dell’Ogaden. Partire - o fuggire, è sfida, urgenza, mancanza d’alternativa. O rito di emulazione, come per molti giovani . Ma poi, tanti di queste persone sono solo in attesa di un treno di ritorno o per raggiungere paesi più accoglienti, che forse non passerà mai. Partire, la fuga dall’Italia, perchè assediati da norme che trasformano la mancanza di documenti in certificato di delinquenza e da rigurgiti xenofobi adeguatamente manipolati. E’ il momento più nero della crisi finanziaria, che ha ripercussioni dirette anche sui lavoratori all’estero e sui migranti. Ma nemmeno la depressione planetaria ferma i 200 milioni di esseri umani che secondo l’Onu sono in movimento ogni anno, quasi il 3% della popolazione mondiale.

Occorre prendere atto, forse, di una nuova complessità che mescola la guerra e la miseria, il dissesto finanziario di Wall Street edelle borse mondiali all’aumento dei prezzi alimentari in Africa, che garantisce bonus miliardari ai manager responsabili del disastro e produce nuove diaspore in contesti apparentemente lontani...

In fuga dalla mia terra 

03/10/13

U.S.A Shutdown Playlist

800.000 lavoratori federali sono ufficialmente bloccati a casa senza stipendio: agenzie governative, uffici pubblici, enti protezioni ambientali, laboratori epidemiologici, gli enti che erogano cibo ed assistenza alle famiglie sotto la soglia di povertà..musei, parchi, persino la Nasa e la statua della libertà, che resta chiusa. La più grande potenza mondiale paralizzata. E il mondo intero guarda gli Stati Uniti e si chiede che cazzo realmente sta accadendo. Accade che non solo in Italia, un intero paese viene bloccato da un gruppo di idioti, un gruppo di repubblicani oltranzisti, fascisti, razzisti, ma pur sempre maggioritari alla camera, decisi, appunto per questioni ideologiche e lobbistiche, a boicottare a tutti i costi la pur timida riforma sanitaria del presidente Obama. Ma bisogna pur gioire! Perché, se non altro, abbiamo una colonna sonora ufficiale, una piccola Shutdown Playlist per voi e per tutti noi. Canzoni per riflettere e "scherzare", sperando che questa ridicola quanto drammatica faccenda abbia fine. Buon ascolto

02/10/13

Lettere: Charles Bukowski e Ernesto Che Guevara


Nel 1969 , l'editore John Martin propose a Charles Bukowski un vitalizio di $ 100 al mese per il resto della sua vita, ad una condizione: che abbandonasse il suo lavoro presso l'ufficio postale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. 49 anni, Bukowski accettò di buon grado, e nel 1971 il suo primo romanzo , Post Office , fu pubblicato da Martin Black per la Sparrow Press . 15 anni dopo, Bukowski scrisse la seguente lettera a Martin, esprimendo la sua gioia e gratidudine per essere sfuggito a quel lavoro a tempo pieno così ben descritto nel suo primo romanzo..

Persone semplicemente svuotate..

8-12-86

Ciao John :
Grazie per la tua bella lettera . Non credo che faccia male , a volte,  ricordare da dove si viene. Tu conosci i luoghi da dove vengo. Anche le persone che cercano di scrivere  o fare film su questo, non riescono a farlo in modo giusto. Lo chiamano " 9 a 5 . " (Buck parla dell'orario di lavoro alle poste, dalle 9 di mattina alle 5 di sera..) Ma non è mai 9-5 , non c'è nessuna pausa per il pranzo e alla fine,  molti dei lavoratori , per mantenersi  il  posto  rinuncia alla pausa. Poi ci sono gli straordinari, che non vengono mai registrati e se ti lamenti, c'è sempre un altro fottuto pronto a prendere il tuo posto .

Tu conosci il mio vecchio detto, " La schiavitù non è mai stata abolita , è stato solo ampliato per includere tutti i colori . "

Ciò che fa male è la sempre più e costante  diminuzione di coloro che lottano per mantenere un posto di lavoro in condizioni decenti, e hanno sempre più la paura. La gente semplicemente si svuota . Sono solo corpi con menti impaurite e obbedienti . Gl'occhi non hanno più colore. Hanno una voce brutta e minacciosa. E il corpo. I capelli. Le unghie . Le scarpe . Tutto ciò va in quella direzione..
Da giovane non riuscivo a credere che le persone possano cedere la loro vita oltre a queste condizioni . Da vecchio, non riesco ancora a crederci. Cosa fanno? Sesso?  La TV? Un'automobile a rate ? O i figli? Bambini che faranno le stesse cose che hanno fatto loro?
All'inizio, quando ero molto giovane e passavo da un lavoro all'altro, ero anche abbastanza stupido a volte, a dire ai miei compagni di lavoro : " Ehi , il capo può venire qui , in qualsiasi momento e buttarci tutti  fuori , proprio così , non riuscite a capire? "
Bastava che guardassero me.  Ero qualcosa che proprio non volevano far entrare nelle loro menti.
Ora, ci sono vasti licenziamenti ,  centinaia di migliaia di persone sono tagliate fuori e i  loro volti sono storditi:

"Ho 35 anni ... "  "Non è giusto ... " "Non so cosa fare ... "

Essi non pagano mai abbastanza gli schiavi in modo che essi possano essere liberi , o appena in modo sufficiente da sentirsi vivi e poter tornare a lavorare. Ho visto tutto questo. Perché non possono? Allora ho pensato che la panchina  o  essere un ubriacone fosse altrettando cosa buona. Perché non ci sono arrivati prima di me? Perché aspettare ? Ho appena scritto con disgusto contro tutto ciò, è stato un sollievo per me, buttar fuori la merda fuori dal mio sistema . E ora che sono qui , un cosiddetto scrittore professionista , a tanti anni di distanza e dopo aver dato via i primi 50 anni della mia vita,  ho scoperto che ci sono tante altre cose disgustose.. Ricordo che una volta, lavorando come imballatore per un azienda di  lampade di illuminazione, uno degli operai improvvisamente ha eslamato: " Non sarò mai libero!"
Uno dei capi che passava di lì ( il suo nome era Morrie )  si lasciò sfuggire una deliziosa risata, godendo del fatto che questo tizio sarebbe stato intrappolato per tutta la vita . Così , ho avuto la fortuna  finalmente di uscire da questi posti , non importa quanto tempo ho impiegato, e questo mi ha dato una specie di gioia , la gioia del miracolo . Ora scrivo da uomo vecchio, con la mente e il corpo di un vecchio, in un  tempo in cui la maggior parte degli uomini  mai avrebbero pensato di poter fare una cosa del genere , ma il fatto di aver iniziato così tardi  lo devo solo a me stesso , e quando le parole iniziano a vacillare e devo essere aiutato per arrivare alle scale e non riesco più a distinguere un uccello azzurro da una graffetta , riesco ancora a ricordare,  non importa quanto lontano siano i tempi  (...)
Per non avere del tutto sprecato la  vita, questo sembra essere un degno compimento , anche se solo per me stesso .
il tuo ragazzo,
Hank


Crescere come buoni Rivoluzionari..


Argentino di nascita, nel 1955 Che Guevara incontra Fidel Castro e rapidamente si unisce alla rivoluzione cubana per cacciare Fulgencio Batista, feroce e corrotto dittatore dell'isola con la complicità e l'appoggio statunitense e della mafia americana. Una rivoluzione nella quale egli avrebbe continuato a svolgere un ruolo importante fino a diventare ministro delle Finanze sotto il governo di Castro . Dal 1965 , Guevara cercò di diffondere le idee rivoluzionarie che portarono Cuba alla libertà: in Congo, addestrando le forze ribelli nella zona , poi in Bolivia , dove fu infine catturato dall'esercito e assassinato su ordine del presidente René Barrientos .Prima di partire per la Bolivia , Guevara lasciò una lettera a sua moglie , lettera che doveva essere letta ai suoi cinque figli , in caso di morte , e una lettera simile solo per la sua figlia maggiore, Hilda .

1965

Per i miei figli
Cari Hildita , Aleidita , Camilo , Celia , ed Ernesto ,
Se avete ricevuto e state leggendo questa lettera , sarà perché non sono più con voi . Voi praticamente non vi ricordate di me, e  quelle più piccole di voi non mi ricorderanno affatto. Vostro padre è stato un uomo che ha agito in nome delle sue convinzioni ed certamente è stato fedele a queste convinzioni . Crescete come buoni rivoluzionari . Studiate duro in modo da poter padroneggiare la tecnologia , che ci permette di dominare la natura . Ricordate che la rivoluzione è ciò che è importante, e ciascuno di noi , da solo, non vale niente .

Soprattutto , siate sempre capaci di sentire profondamente qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque , in qualsiasi parte del mondo . Questa è la qualità più bella di un rivoluzionario .
Fino a quando e per sempre,  miei figli, spero ancora di vedervi . Un grande bacio e un grande abbraccio da
Papà

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15 febbraio. 1966
Carissima Hildita ,
Ti scrivo ora, anche se riceverai questa lettera molto più tardi . Ma voglio che tu sappia che ti sto pensando,  e spero che il tuo sia davvero un felice compleanno . Sei quasi una donna ormai, e non posso scriverti come scrivo per i più piccoli , dicendo loro cose stupide o piccole bugie. Devi sapere che  sono ancora molto lontano e starò via per un bel pò di tempo,  per lottare,  per quel che posso, contro i nostri nemici . Non che sia una grande cosa, ma sto facendo qualcosa , e penso che sarai sempre orgogliosa di tuo padre , come io lo sono di te.

Ricordati, ci sono molti anni di lotta per il futuro, e anche quando si è donna , si dovrà fare la propria parte nella lotta. Nel frattempo , è necessario prepararsi , essere rivoluzionaria, che alla tua età vuol dire imparare molto , il più possibile , e di essere sempre pronti a sostenere cause giuste . Inoltre , obbedire a tua madre, perchè credo che non si possa sapere tutto, troppo presto . Questo, accadrà nel tempo . Si deve lottare per essere sempre tra i migliori a scuola. Il migliore in tutti i sensi , e sai già che cosa significa ; studio e atteggiamento rivoluzionario . In altre parole : buona condotta, serietà , amore per la rivoluzione , cameratismo , ecc.. Non ero così alla tua età , ma vivevo in una società diversa , in cui l'uomo era nemico dell'uomo . Ora avete il privilegio di vivere in un'altra epoca e devi esserne degna. Non dimenticare di  tenere d'occhio gli altri bambini e consigliare loro di studiare e comportarsi bene . Soprattutto Aleldita , che presta molta attenzione a te, come  sorella maggiore .
Va bene , signorina. Anche in questo caso spero che tu sia molto felice per il tuo compleanno . Da un abbraccio a tua madre e uno a Gina . Ne do uno a te grande e forte,  che possa durare a lungo, fino a rivederci .
Il tuo papà

via Letter of note