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27/02/18

Dopo Kathy Acker: una rivoluzionaria che non ha inventato niente ma ha cambiato tanto.


Kathy Acker (1947-1997) nasce a New York e studia all’università di San Diego con Herbert Marcuse. All’inizio degli anni Settanta torna a New York ed entra nell’ambiente artistico newyorkese con la pubblicazione di Politics. (1972). lnfluenzata da William Burroughs, dai poeti delle Black Mountain e dai teorici del decostruzionismo, aderisce presto all’estetica punk nella quale riversa le proprie idee su letteratura ed identità. Pubblica il primo romanzo, Blood and Guts in The High School nel 1978. Trasferitasi a Londra a metà degli anni Ottanta, scrive Empire Of The Senseless, forse il suo capolavoro. ll ritorno negli Stati Uniti la vede scrittrice affermata e riconosciuta esponente dell’avanguardia. Pussy King Of the Pirates (1996) è l’ultimo romanzo pubblicato prima della morte di cancro. Per un’analisi dell’opera e i rapporti dell'autrice con l’opera di Burroughs, e con il post-moderno americano in generale, si può vedere R. Gramantieri, G. Panella, Ipotesi di complotto, Solfanelli, Chieti 2012. 

La sua scrittura ci dice che è possibile dire la verità attraverso milioni di bugie. La sua verità, stando a Chris Kraus, che le ha appena dedicato una biografia, ( After Kathy Acker) è che la scrittura serve a riassestare un equilibrio quando gli equilibri sono sbagliati. Nel suo caso, l’equilibrio era sbagliato quando non le garantiva abbastanza amore e attenzione: noncurante ebrea ricca di famiglia, tacciata di essere una puttana già a quattordici anni, fidanzatina precoce di uomini affermati della scena newyorchese, arcinemica di tutte le ragazze di cui intuiva un talento solo per dedicare loro ricordi e pagine per tutta la vita, Acker voleva essere amata e aveva bisogno degli altri. Il suo modo di creare cesure nei rapporti era per chiedere di più, molto di più.

02/07/15

Incipit bruciante: William Burroughs, La Scimmia sulla Schiena

La prima esperienza con la droga la feci durante la guerra, verso il 1944 o il 1945. Avevo conosciuto un tale a nome Norton che lavorava allora in un cantiere navale. Norton, il cui vero cognome era Morelli o qualcosa di simile, era stato congedato in tempo di pace dall’esercito per aver falsato un foglio paga e aveva l'indice minimo di classificazione per il suo pessimo carattere. Somigliava a George Raft, ma più alto. Si sforzava di imparar a parlare meglio l’inglese e di acquisire modi piacevoli e affabili; l’amabilità, tuttavia, non gli si confaceva. Quando non si controllava, la sua espressione era arcigna e cattiva, e intuivi che aveva sempre quell’espressione poco rassicurante quando ti voltava le spalle.

Norton era un ladro accanito e non si sentiva a posto Se non rubava qualcosa ogni giorno nel cantiere navale in cui lavorava; un attrezzo, qualche barattolo di prodotti in scatola, un paio di tute, qualunque cosa. Un giorno mi telefonò e disse che aveva rubato un mitra. Non avrei potuto trovare qualcuno che lo comprasse? Gli risposi: “Può darsi. Portamelo”.
Infieriva la crisi degli alloggi. Pagavo quindici dollari alla settinaana per un lurido appartamento che dava su una scaletta e non vedeva mai il sole. La carta da parati andava staccandosi perché il radiatore perdeva vapore quando nelle tubazioni esisteva vapore che si potesse petdere. Avevo tamponato ben bene le finestre con un calafataggio di giornali per difendermi dal freddo. La casa era piena di scarafaggi e di tanto in tanto eliminavo una cimice. Sedevo accanto al radiatore, piuttosto bagnato a causa del vapore, quando udii bussare Norton. Andai ad aprire la porta, ed eccolo in piedi nel corridoio buio, con un grosso pacco avvolto in carta mattone sotto il braccio. Sorrise e disse: “Salve”.

“ Entra, Norton,” dissi io, “e togliti il cappotto.”

Tolse la carta che avvolgeva il mitra; lo montammo e facemmo scattate il percussore. Dissi che avrei trovato qualcuno disposto ad acquistarlo. Norton esclamò: 
“ Oh, ho arraffato qualcos’altro”.

Era una scatoletta piatta e gialla con cinque fialette da mezzo grano di tartrato di morfina.

“ Questo é solo un campione,” disse lui, indicando la morfina. “A casa ne ho altre quindici uguali e posso procurarne ancora se riuscirai a piazzarle. ”
“Vedrò quel che potrò fare, ” risposi.

A quel tempo non avevo ancora provato alcuna droga e non mi passò neppure per la mente di cominciare. Mi misi in cerca di qualcuno che fosse disposto ad acquistare i due oggetti e cosi mi imbattei in Roy e Herman. Conoscevo un giovane delinquente della regione settentrionale dello stato di New York che lavorava come cuoco avventizio da Jarrow, “riposandosi”, come spiegava lui. Gli telefonai, gli dissi che avevo qualcosa di cui sbarazzarmi e gli fissai un appuntamerlto all’Angle Bar dell’Ottava Avenue, vicino alla Quarantaduesima Strada. Questo bar era frequentato dai delinquenti della Quarantaduesima Strada, una genia singolare di impostori e sedicenti criminali. Costoro sono sempre in cerca dell’ “uomo del colpo”, qualcuno che studi colpi grossi e dica loro con esattezza il da farsi. Poiché non esiste organizzatore di colpi grossi che vorrebbe avere a che fare con genTe cosi ovviamente inetta, disgraziata e fallita, essi continuano a cercare, inventando menzogne assurde sulle loro grandi imprese e “riposandosi” come lavapiatti, garzoni di bar, camerieri, trullando di quando in quando un ubriaco o un timido invertito, cercando, cercando sempre l' “uomo del colpo” con un lavoro importante in vista che dica loro: “ Ti ho tenuto d’occhio. Tu sei l’uomo che fa per me in questa impresa. Dunque, stammi a sentire... ” (...)

(...) Alcune sere dopo adoperai una delle fialette e fu la mia prima esperienza con la droga. Queste fialette sono come tubetti di dentifricio con un ago all’esrremita. Si infila uno spillo nell'ago, lo spillo fora la chiusura di gomma e la fialetta é pronta per l'iniezione. La morfina agisce dapprima sul dorso delle gambe, poi alla nuca, un’ondata di rilassamento che si diffonde e allenta i muscoli come staccandoli dalle ossa, per cui si ha l’impressione di galleggiare senza contorni, come se si giacesse in acqua calda e salsa. Man mano che questa ondata di rilassamento si irradiava nei miei tessuti, fui pervaso da una violenta sensazione di paura; ebbi l’impressione che una immagine orribile si trovasse appena al di la del mio campo visivo, spostandosi ogni volta ch’io voltavo la testa, per cui non riuscivo mai a scorgerla. Ero in preda alla nausea; mi distesi e chiusi gli occhi. Passò dinanzi a me una serie di immagini, come se assistessi alla proiezione di un film: un bar enorme, illuminato al neon, che si espandeva sempre e sempre più, fino a includere strade,
traffico e lavori di riparazioni stradali; una cameriera che serviva un cranio su un vassoio; stelle in un limpido cielo. L’urto fisico del timore della morte; il respiro che veniva a mancare; la circolazione del sangue che cessava. Mi appisolai e mi destai con un sussulto di spavento. La mattina dopo vomitai ed ebbi nausea fino a mezzogiorno...

**Un grano equivale a gr. 0,0648 (N. cl. T.).
William Burroughs, Junkie - La Scimmia sulla Schiena, 1953



25/05/15

La Tarantola di Bob (Dylan)

24 maggio 1941, Bob Dylan ha 74 anni. Un collage di lettere in versi, giochi di parole, fughe nelle allucinazioni, parabole di polemica sociale, piccoli capolavori di umorismo e d'immaginazione. Messaggi in codice per chi faceva parte del suo mondo e per la sua generazione, che possono assumere significati diversi a seconda dei vari gerghi dei beats, hippies, studenti, cultori della droga, vagabondi, musicisti e appassionati di rock che hanno prestato a Dylan termini e immagini. Un manoscritto da incubo, surrealismo psichedelico che risente profondamente della scrittura di  William Burroughs..

Cara rivista anticonvenzionale, signori:
mi rendo conto che attualmente state mettendo assieme un libro su artisti sulla lista nera e con i punti neri o qualcosa del genere.
Se si tratta dell'ultimo caso, vi raccomanderei di mettere per primo Jerry Lee Lewis.
Se si tratta del primo caso, vi raccomanderei di mettervi in contatto con la società medica americana per scoprire l'esatto valore di un’impresa del genere.
Porgendovi i sensi del mio rispetto, rimango un agitatore di piazza.
Dalle montagne.. Zeke il Tappo

Ascolta. Non m’importa cosa dice tuo papà. J. Edgar Hoover non è poi un tipo così buono. Credo che debba avere delle informazioni su qualunque persona dentro la Casa Bianca che se il pubblico ne venisse a conoscenza, potrebbero distruggere queste persone/
se parte delle informazioni che possiede andasse in giro, vuoi scherzare,
probabilmente l'intero paese lascerebbe le proprie occupazioni e si rivolterebbe.
Lui non perderà mai il suo posto. Darà le dimissioni con onore. aspetta e vedrai.
Puoi immaginare per conto tuo tutta questa faccenda dei Comunisti.
Lo sai da quanto tempo i ladri di automobili terrorizzano la nazione? Devo andare.
C’è una macchina dei pompieri che mi da la caccia. Ci vedremo quando otterrò la laurea. Senza di te impazzisco. Non vedo mai abbastanza film.
Il tuo amante paralizzato
benjamin tartaruga..

Ok. Così mi sono iniettato droga una volta tanto.
Grosso affare. E a te come va?
Ti assicuro Mervin, che se non mi lasci perdere, ti colpirò ancora dove fa male, capito?
Mi sembra di diventare pazzo. La prossima volta che mi chiami con quel nome in un pubblico ristorante, ti trascino fuori e ti prendo a calci per darti una buona lezione.
Come se non avessi diritto di arrabbiarmi. Lascerò soltanto un..volo*.
Buona iniezione.
Bada a quello che fai.
La Legge

Qui' giace Bob Dylan assassinato dal di dietro da carne tremante
che dopo essere stata rifiutata da Lazzaro,
Saltò su di lui per solitudine ma scoprì con stupore
che egli era già un tram e questa fu recisamente la fine di Bob Dylan
Ora egli giace nell'istituto di bellezza della signora Realmente
il Signore dia pace alla sua anima e alla sua insolenza
due fratelli e un cocco di mamma nudo che assomiglia a Gesù Cristo
possono ora spartirsi i residui della sua malattia e i suoi numeri telefonici
non c’è forza da offrire in omaggio - ora chiunque può semplicemente riaverla indietro

Qui giace Bob Dylan demolito dal garbo viennese - che adesso sosterrà di averlo inventato
ora la gente in gamba può scrivere Fughe su di lui
e cupido può dare un calcio alla sua lampada al cherosene
Bob Dylan - ucciso da un rifiutato Edipo che cambiò bandiera per indagare su un fantasma
e scoprì che anche il fantasma era qualcosa di più di una persona..

Questa è la mia ultima lettera - ho cercato di soddisfarvi, ma ora vedo che avete troppo nella vostra mente - ciò di cui avete bisogno è qualcuno che vi lusinghi - io lo farei, ma a cosa servirebbe? dopo tutto, io non ho bisogno di niente da voi - voi siete cosi bloccati, comunque, che siete diventati avidità pura - mentre i mistici del mondo balzano nel sole, vi siete ritirati in un paralume - se avete intenzione di pensare,
non pensate perché' le persone non si amano fra loro - pensate perché' non amano se stesse - forse allora comincerete ad amarle - se avete qualcosa da dire, fatemelo sapere, io sono giusto dietro l'angolo, vicino ai comandi di volo - prendetevela comoda e non fate troppo male - guardate le piante di pepe verde e pensate che avete visto abbastanza popcorn - vi state trasformando in tossicomani -
come ho detto, non c’è semplicemente niente che possa darvi fuorché' un semplicemente - non c’è niente che possa prendere da voi fuorché' una coscienza inquieta - non posso dare ne' prendere nessuna abitudine..arrivederci al ballo mascherato
Tormentosamente, ragazzo d'acqua.





14/03/15

Do you wanna beloved?


“This is one of the great dangers with overpopulation… the absolute proliferation of morons.”
— 
William S. Burroughs 






("Questo è uno dei grandi pericoli della sovrappopolazione ... la proliferazione assoluta di deficienti.")
# Burroughs

28/02/15

Il ritorno di Drugstore Cowboy, e l'unico mondo di James Fogle

Ogni tanto capita di andarsi a rivedere qualche film già visto, e che ha più di qualche annetto sulle spalle. Mi è capitato ultimamente con Drugstore Cowboy di Gus Van Sant, e ri-guardandolo, ho apprezzato ancora di più, e in particolare, William S. Burroughs che ha l'aspetto di chi 's'avvia verso la fine' come - e come altro? - un saggio/guru della droga la cui presenza benevola aiuta il protagonista Matt Dillon a delle conclusioni che gli cambieranno la vita. Quel film ha rappresentato una rottura per Van Sant, nel cinema più o meno mainstream, regista già noto per Mala Noche, un duro bianco e nero sulle prostitute di strada di Portland.

Ma la presenza di Burroughs , tra le altre cose, ha permesso a Drugstore Cowboy di mantenere un certo stile grezzo. Se lo si vuole veramente vedere in un contesto di crudezza cinematografico, bisogna dare un'occhiata a questi filmati. Tirati fuori dalle infinite soffitte di Internet e pubblicati per la celebrazione del 101 ° compleanno dell'autore del Pasto nudo. Solo leggermente modificati, queste gemme in VHS (parte uno, parte due) poi digitalizzate, raffigurano candidamente Burroughs nella sua casa a Lawrence, Kansas, nel 1996, appena un anno prima della sua morte. In compagnia di amici importanti come Patti Smith, Steve Buscemi, e Allen Ginsberg, si fuma, si beve, e - nel caso della Smith – si imbraccia la chitarra. I suoi amati gatti vagano per tutta la casa, mentre vediamo Burroughs in tutto se stesso, reso solo un po 'meno esuberante dal tempo passato, ma in lui sembra vi sia uno spirito che irradia una sorta di ..animazione, che lo accompagnerà fino alla fine e certamente questo spirito era alimentato da luminari della controcultura che lo hanno sempre circondato e omaggiato.
A questo indirizzo la prima parte, visibile solo su You Tube. La seconda, sotto..



Drugstore Cowboy, il sequel e le farmacie di James Fogle
<<Sono stato coinvolto nella droga e nel crimine e sono stato in carcere quasi per tutta la mia vita. Ho cominciato a scrivere di questi argomenti proprio in carcere, soprattutto per passare il tempo e evitare di impazzire. Vogliono davvero che io scriva una biografia della mia vita. Suppongo che dovrei farlo, perché ne uscirebbe una grande storia. Nessuno però ci crederebbe, ci sono tante curve e tornanti. E la gente direbbe: 'Nessuno può essere così stupido. 'Questo è l'unico mondo che davvero conosco, e questo è ciò di cui scrivo.>> (autopresentazione ..)


1989 Il film di Gus Van Sant Drugstore Cowboy, tratto dal romanzo autobiografico di James Fogle sulla sua dipendenza dalle droghe, i crimini e le avventure, fu un successo inaspettato che lo proiettò diretto nel circuito dei cult. Tuttavia, non contribuì alla pubblicazione (autorizzata) di altre opere o di trarne altri film dagli scritti di Fogle. Finalmente, 25 anni dopo c'è un sequel in lavorazione, Drugstore Cowboy (Backside of a Mirror), scritto dallo stesso sceneggiatore Daniel Yost e con il contributo che lo stesso Fogle diede durante i suoi ultimi anni. <<Il film originale è quasi tutto suo (anche se, ovviamente, ben diretto e fotografato), tratto dal romanzo che mi ha mandato con la storia intatta e i tanti dialoghi >>, dice Yost. << Il sequel è iniziato con un'idea che mi è venuta una mattina appena sveglio e non ho resistito. L'ho scritta, e allora ho chiesto a Jim di mandarmi un paio di cose, una di queste era l'esperienza vissuta durante l’isolamento per disintossicarsi. Sullo schermo quest’esperienza sarà straziante, rivaleggiando con il personaggio di Gene Hackman in French Connection II. >> Era stato Yost che per primo aveva introdotto l'allora nascente regista Van Sant al lavoro di Fogle ed è stato lui a dare il via allo sviluppo del film. Nel corso degli anni Fogle aveva inviato a Yost numerosi romanzi e racconti, e prima di incontrare Gus Van Sant Yost è stato in grado di raccogliere molti racconti di Fogle, dopo la modifica e il riordino, e pubblicati un po’ ovunque.

Fogle sarebbe potuto diventare un anti-eroe simile a Burroughs o anche un artista, poeta e cantante sulla scia e come Jim Carroll, nel 1989, al momento della pubblicazione di Drugstore Cowboy. Ebbe certamente l'opportunità di riprendere la sua esistenza e di godere di tutti i frutti della celebrità. Ma nonostante i molteplici tentativi di riabilitazione, la sua vena autodistruttiva non è mai scomparsa. Con grande frustrazione dei suoi amici e della famiglia, Fogle divenne una sorta di eroe popolare nel nord-ovest, con arresti per furti nelle (ovviamente) farmacie, le ultime due volte a Redmond, Washington nel 2010 e a Seattle nel 2011. Tutti i suoi racconti e romanzi sono stati scritti in carcere, dove ha trascorso quasi cinquanta dei suoi 75 anni, e al momento della sua morte, sempre in carcere nel 2012, stava scrivendo un'altra autobiografia romanzata.

In un'intervista tramite email Daniel Yost ha recentemente risposto ad alcune domande sulle sue esperienze di lavoro con James Fogle e dei suoi progetti per Drugstore Cowboy  (Backside of a Mirror)).

Come hai conosciuto Jim Fogle? Come lo descrivi come scrittore?
Daniel Yost: Fogle era al Washington State Penitentiary a Walla Walla, quando inviò un manoscritto a Tom Gaddis autore di L'uomo di Alcatraz, a Portland. Ero un ex giornalista sportivo freelance per The Oregonian e ho avuto modo di conoscere Tom dopo averlo intervistato per il giornale. Mi ha chiamato un giorno e mi ha detto che aveva ricevuto questo manoscritto per posta e voleva che io gli dessi un'occhiata. Ho chiesto di cosa trattasse ma si è rifiutato dicendo che.. dovevo assolutamente leggerlo. "Satan Sandbox era un romanzo su un ragazzo ingenuo e una drag queen nera in prigione a San Quentin. Era inebriante e vertiginoso nella forza della sua storia, della sua complessità e dell'umanità dei suoi personaggi. L'ho letto in una sola seduta, tutto di un fiato.

Jim aveva letto un sacco di libri nelle varie prigioni dove era stato ed era uno scrittore meraviglioso, fantastico soprattutto nei dialoghi. Ma aveva una formazione solo di 6 ° grado e il suo lavoro era pieno di errori grammaticali e di parole errate. Tom mi ha detto che avrei dovuto scrivere a Fogle e chiedere se potevo ripulire e riempire qualche buco della trama, dopodiché il libro sarebbe stato pubblicabile. Scrissi a Fogle, che accolse la mia partecipazione e iniziò subito a riversare con il cuore, e l'anima le sue esperienze in prigione in lunghe lettere. Anche nelle prime bozze, i manoscritti a volte avevano buchi nella trama e problemi strutturali. Quindi dovevano essere scritti e riscritti per essere pubblicabili. Quando ho finito la riscrittura, Tom lo ha inviato al suo agente di New York, che lo presentò a vari editori. Ma era troppo duro, troppo crudo per la loro sensibilità letteraria. Non c'erano acquirenti. Tre anni dopo Jim mi inviò Drugstore Cowboy, per cui feci lo stesso lavoro. Anche in questo caso, non vi furono acquirenti. Così decisi di scrivere una sceneggiatura di Satan Sandbox . Intanto stavo scrivendo una commedia per un cineasta di Portland, e durante quel periodo ho incontratoi Gus Van Sant. Verso la fine degli anni '80 mi ero trasferito a Los Angeles e aveva scritto diverse sceneggiature. Gus mi ha chiamato, dicendo che era a Los Angeles e mi ha chiesto se avevo qualcosa per le mani. Aveva fatto un film in 16mm molto low-budget, Mala Noche, e il suo agente di Los Angeles gli aveva dato l'opportunità di fare un altro film. Ci siamo incontrati in un negozio di gastronomia e ha chiesto se poteva leggere Drugstore Cowboy. Ha detto subito che sarebbe stato un film di $ 500K. Il resto è storia.
Dopo Drugstore, Satan Sandbox è stato opzionato, ma non se ne è fatto mai nulla. Da allora ho scritto cinque e più sceneggiature dagli scritti di Foglei. Ho ampliato il racconto Bird’s Nest On The Ground in The Thief And The Stripper. Fogle ampliò Bird’s Nest On The Ground dopo che ho io ne avevo scritto la sceneggiatura. E 'stato opzionato un paio di volte, ma anche qui non se né ha fatto niente. Doing It All era il terzo romanzo di Fogle. E 'stato opzionato un paio di volte nel corso di diversi anni, sempre con lo stesso risultato. E ho scritto un sequel di Drugstore Cowboy. Un produttore sta attualmente lavorando sui finanziamenti. Altri manoscritti inediti di Fogle hanno bisogno di essere rivisti. C'è la possibilità che tutto ciò che ha scritto, tra cui le sue lettere nel corso degli anni, finirà per essere considerato di valore, soprattutto se verranno realizzati altri film.

Solo Drugstore Cowboy è stato pubblicato (Delta Fiction), e solo dopo che il film iniziò a vincere dei premi. Due anni fa è stato pubblicato in Francia. Jim Fogle ha scritto romanzi originali e racconti: Satan Sandbox, Drugstore Cowboy, Do it All, House Of Worms, Reckless Endearment, Harse Apples, Gold Gold Gold, Needle In The Sky, The Just And The Unjust e “Bird’s Nest On The Ground” (a short story). Più una autobiografia (I was born) che stava scrivendo quando è morto.

Inoltre, ha scritto Happy Face Killer da un manoscritto autobiografico inedito del serial killer Keith Jesperson. Nel 2001, senza che Fogle lo sapesse e senza il suol permesso, Harse Apples è stato pubblicato su Amazon come Cissy ‘s Magic da un compagno di cella di Fogle, Edwin Allen Lee (pseudonimo), che ha aggiunto anche il suo nome come co-autore. Lee ha fatto la stessa cosa con Happy Face Killer. Né Fogle, né Yost sapevano come questo sia successo, Lee è poi morto nel 2007, non avendo mai contattato Fogle.

Come lo descrivi come persona?
Daniel Yost: Jim è stato uno delle persone più dolci e più belle che io abbia mai conosciuto. Naturalmente abbiamo avuto un rapporto fiducioso di amicizia e di collaborazione costante, e abbiamo condiviso il reddito (meno di sei cifre) ricavato dalla sua scrittura e dalle mie opzioni sulle sceneggiature. Tuttavia, ho incontrato molti dei suoi amici, quando era uscito di prigione, ed era chiaro che era ben voluto e rispettato da tutti. E quando l'ho visitato un paio di volte nella grande sala pranzo presso l’Istituto di Correzione Monroe a nord est di Seattle, prima di morire nel 2012, era evidente che anche lì era ben voluto. Lui rideva, citando sua madre , "Jim ti darà la sua camicia, e se non ce l’ ha, ne ruberà una per te." Sua madre, morta alla fine degli anni '90 lavorava come consulente speciale per la scuola superiore, mi ha detto che la cosa che più rimpiangeva nella vita era quella di non aver impedito al marito di picchiare Jim quando era ragazzino.

Qualcuno, per quanto si sa, è intervenuto fuori del sistema giudiziario per cercare di convincerlo a cercare aiuto per sconfiggere la sua dipendenza?
Daniel Yost: Jim entrava e usciva dal carcere nel corso degli anni. Un paio di volte è stato rilasciato a metà della pena grazie ai programmi di metadone. E quando era più giovane, aveva fatto il macchinista (anche in carcere). Ma non sono mai stato in grado di fare abbastanza denaro attraverso i libri e il cinema per non fargli avere bisogno di un lavoro. Così a volte sistemava vecchie auto con gli amici per venderle. E rubare nelle farmacie, vendere i medicinali (tranne quelli che teneva per lui) è stato per lui come avere cucito un abito addosso ed è stata sempre lì come opzione. Non c'è mai stato un vero aiuto esterno per la sua dipendenza. Amava raccontare storie e recitare alcune delle sue poesie che aveva memorizzato

Quali sono state le tue esperienze di lavoro con lui nel corso degli anni? Come hai fatto a lavorare e stare con lui senza la paura di poter essere arrestato ripetutamente?
Daniel Yost: Abbiamo avuto un grande rapporto di lavoro. Principalmente questo mi ha coinvolto nel chiedere materiale aggiuntivo quando scrivevo le sceneggiature (che ha sempre fornito), che gli inviavo per sentire la sua opinione e avere l'approvazione. Ho continuato a informarlo tramite lettera su quello che stava succedendo con le sceneggiature, gli incontri con i produttori, e così via. Purtroppo, nessuno è stato mai in grado di finanziare un film. Senza i soldi, non ero in grado di aiutare Jim più di tanto. Altro che amicizia. Ovviamente non ero felice di vederlo sempre farsi arrestare e tornare in prigione. Ma mi sono ricordato quello che Tom Gaddis mi aveva detto, che molti detenuti si abituano alla carcerazione ed è quasi un ritorno a casa: alcuni di loro vivono meglio in una situazione altamente strutturata. Faceva molto male ricevere una telefonata di Jim nel bel mezzo della notte, in inverno, quando pioveva, a Tacoma e non aveva un posto dove andare. Ed è anche vero che tutto quello che ha scritto Fogle lo ha scritto in carcere. Quando era fuori, nulla. Sua madre mi ha detto che una volta che lo ha trovato sul pavimento nella sua camera da letto a piangere. Si sentiva senza speranza e non sapeva cosa fare di se stesso. Una settimana prima di morire, ero al suo capezzale nella prigione di Monroe. Aveva il cancro mesotelioma al polmone, preso dopo aver lavorato come operaio addetto alle tubazioni piene di amianto in diverse prigioni, ma i medici non sono mai stati in grado di dimostrarlo definitivamente, senza avere un campione di tessuto di grandi dimensioni. Avvocati di Seattle volevano portare il caso in tribunale, anche senza il campione di tessuto. Jim mi aveva detto di chiedere un'autopsia e così avrei potuto ottenere soldi in una causa legale. Gli ho detto che avrei aperto una fondazione per il trattamento farmacologico dei tossicodipendenti in suo nome. Emaciato, collegato a tre tubi, si era messo improvvisamente a sedere e alzò la voce, "Diavolo, con quei soldi,fai un film!" Dopo la sua morte, è stato cremato, su richiesta del solo suo parente in vita. Niente autopsia.

Al suo capezzale, mi sono scusato con Jim per non essere stato in grado di fare tutto quello che andava fatto. Gli ho detto che lo avrei fatto prima o poi e promesso che sarebbe stato lì quando sarebbe successo, nello spirito se non del corpo. Disse: "Io ci sarò." Forse il migliore di tutti i film possibili sulla sua vita e sul suoi lavoro, sarà fatto. E gli altri anche.

Qual è la trama di Drugstore Cowboy (Backside of a Mirror)? A che punto dopo la fine del primo libro inizia?
Daniel Yost: E 'una quindicina di anni più tardi. Bob Hughes è sobrio, vive con sua madre, che gli rifà il letto e gli mette a posto i calzini. Gioca a golf con Det. E va con Gentry (ora suo amico), a lavorare come macchinista e al programma di mantenimento. Rick e Diane si presentano improvvisamente, entrambi ancora tossicodipendenti. La polizia le ha sparato alla coscia, e si scatena l'inferno. E 'una storia di redenzione per Bob, con sua madre, la moglie e se stesso. Ma con tanto di conflitto, caos, follia, umorismo assurdo e vicinanza commossa, come il primo film..



15/01/15

Late Show: Laurie Anderson

Home of the Brave è per le nuove generazioni, perchè si rendano conto di come, all'alba di una nuova era tecnologica, Laurie Anderson fosse innovativa, futurista, brillante. Siamo nell'estate del 1985, girato al Park Theater di Union City, NJ (New Jersey) , è la documentazione del tour per l'uscita di Mr Heartbreak. Viene pubblicato l'anno seguente, 1986.
Diretto dalla stessa Anderson, questo concerto-documentario è una panoramica divertente del suo live -act, della sua musica, i suoi unici punti di vista su persone e sulla società in generale. 18 pezzi vengono eseguiti con una band strepitosa, con Adrian Belew alla chitarra, David Van Tieghem, Dolette McDonald e Joy Askew. Alcuni dei momenti più divertenti sono i testi spiritosi, i commenti oltraggiosi della Anderson, e le invenzioni tecnologiche come l' "abito tamburo" che trasforma il suo corpo in un ensemble di percussioni. Imperdibile il suo tango con William S. Burroughs, amico di lunga data di Laurie e suo ispiratore, che passeggiando sul palco in alcuni momenti dello show borbotta di volta in volta con la suo voce gutturale i suoi testi criptici di grande effetto.

Qualcuno affermò che Home of the Brave fu il tentativo di fare per Laurie Anderson quello che Stop Making Sense aveva fatto per i Talking Heads, ma quì siamo in presenza di un autentico esperimento, un grande lavoro teatrale multimediale, una performance avant-garde originale per i tempi e soprattutto.. divertente. Con tutti gli strumenti modificati elettronicamente (all'epoca con i più recenti progressi della tecnologia digitale) e con sullo sfondo animazioni generate dalla computer grafica, Laurie Anderson durante le canzoni, vestita in abito bianco e con i capelli corti a punta, interpreta la parte di un guru che utilizza la sua intelligenza per spiegare come la tecnologia sta rimodellando la vita dell'uomo moderno e il modo in cui si deve combattere "contro una civiltà fascista che sta cercando di privarci della nostra individualità".
I suoi messaggi sono ancora oggi attraenti e anzi la spiritosa osservazione ripresa da Burroughs, che Il linguaggio è un virus, sembra quanto mai attuale in quest'epoca dove i proclami, la propaganda scritta e parlata, ha raggiunto livelli mai visti prima.
Ormai l'era dei video musicali è finita da un pezzo, laccati, ordinari, noiosi, e Home Of The Brave rappresenta ancora qualcosa di diverso, non convenzionale, intelligente ,e anche impegnativo,termine che qui non significa noioso o alienante.

Mai pubblicato su DVD, gira un file torrent di buona qualità (in laserdisc) ed è abbastanza facile da trovare, mentre l'album, sempre dell'86, deriva in parte dalla colonna sonora: 8 brani, alcuni però registrati in studio.




Laurie Anderson (The Voice of Reason)
William S. Burroughs
Joy Askew
Adrian Belew (Guitar and Vocals)
Richard Landry (Horns and Winds)
Paula Mazur (Game Show Hostess)
 Dolette McDonald (Vocals)
Won-sang Park (Kayageum and Voice)
Janice Pendarvis (Vocals)
David Van Tieghem (Percussion)

SONGS:
 Good Evening (instrumental)
Zero and One (spoken word)
Excellent Birds
Old Hat (spoken word)
Drum Dance (instrumental)
Smoke Rings
Late Show (instrumental with vocal sample by William S. Burroughs)
White Lily (spoken word)
Sharkey's Day
How to Write (instrumental with spoken word introduction by Won-sang Park)
Kokoku
Radar (instrumental with wordless vocalizations by Anderson)
Gravity's Angel
Langue D'Amour
Talk Normal
Difficult Listening Hour (spoken word)
Language is a Virus
Sharkey's Night
Credit Racket (instrumental)

*No Copyright Owned. Shared only for Educational Purposes.





21/10/14

Burroughs: The Movie Remastered

Nel 1983, il New York Film Festival proiettò Burroughs: The Movie,  lungometraggio  su William S. Burroughs - il primo realizzato con la collaborazione dello stesso Burrouhgs,  leggendario autore, e ampliamento di un documentario presentato come tesi all'università   da Howard Brookner, futuro regista newyorkese (con l'aiuto di compagni di classe del calibro di Jim Jarmusch e Tom DiCillo). 31 anni dopo, il NYFF ospiterà una nuova proiezione di quel film, dopo che la scomparsa della pellicola negli anni successivi. Il film  è affascinante, ma la storia della sparizione e della riscoperta di un documento così importante, e dell'uomo che si è dedicato a salvarlo è ancora più interessante. Quel giovane è Aaron Brookner, nipote del regista che girò il documentario con Burroughs, Howard, che ha raccontato di recente la singolare storia.

30/06/14

Piccolo dizionario musicale Beat

ASPETTO affascinante di questo mucchio selvaggio di scrittori e poeti chiamati Beat è la loro capacita di <<parlare di tutto con nervosa intelligenza e con chiarezza>>. Per questo è cosi facile amarli, malgrado tutti i loro difetti e il fastidio che si prova per chi oscilla fra mito e luogo comune. Clash, David Bowie, Bob Dylan, Willie Loco Alexander, R.E.M, Doors, Grateful Dead, Tom Waits, Bob Wilson, 10.000 Maniacs, King Crimson, Soft Machine, John Cage, Patti Smith, Laurie Anderson, Gus Van Sant, Susan Sontag, Norman Mailer, Francis Ford Coppola li hanno amati, li stanno amando. Perché Kerouac, Ginsberg, Burroughs, Corso, Ferlinghetti e gli altri sono ribelli senza una causa, ma con una idea molto precisa in mente: guardare il mondo e le cose con il proprio sguardo. E senza fidarsi delle chiacchiere di quelli che vestono di flanella grigia comprata da Brooks Brothers. Quelli tramano per farti del bene senza che tu l’abbia chiesto. Stare ai margini, stare fuori, lontano dai vostri sporchi affari e dalle vostre sporche guerre. Fuori dai vostri trucchetti, ma pronti a tirarvi un uovo marcio sulla camicia candida. I beat hanno poche certezze perché sono poche le battaglie che meritano di esser combattute. Una esperienza da fare in gruppo: insieme per il piacere di stare insieme. <<Il marxismo – ha detto Tuli Kupferberg, poeta, editore e musicista dei Fugs - era troppo meccanico. Venne ipnotizzato dalla macchina. Nacque nell’era dell’acciaio e del carbone, Era pre-psicologico, pre-antropologico, pre-elettrico e pre-psichedelico.>>

<<La Beat generation non ha interesse nella politica, solo nel misticismo, questa la sua religione. L’apatia politica è di per sé un movimento politico..>> J. Kerouac

Quella che segue è una microguida per sapere cosa succedeva nel mondo dei suoni della beat generation.


05/02/14

Amici Scrittori: i 100 anni di William Burroughs




La popolarita di William Burroughs era più iniziatica. Quando Norman Mailer lo definì <<l'unico genio vivente in America>> esplose la sua grande giornata e gli scrittori postmoderni cercarono di accaparrarselo. Burroughs non si scompose e continuò a consumare le sostanze chimiche che gli erano congeniali, a leggere libri di fantascienza e a sognare di scrivere un best seller che gli togliesse le preoccupazioni economiche. Entrai in contatto con lui quando Rizzoli pubblicò Junkie con il titolo, voluto da Oriana Fallaci, La Scimmia sulla Schiena. Dovevo fare l’introduzione e gli scrissi: mi mandò un saggio inedito sull'apomorfina che venne inserito nel volume e che mi chiese di restituirgli una ventina d’anni dopo perché non ne aveva conservato copia. Lo incontrai di persona quando Ginsberg mi mandò da lui a Londra, viveva a Duke Street, in una casa a due piani, una casa nuda come tutte quelle in cui ha vissuto, e ci sedemmo ai due lati di un tavolo una di fronte all’altro. Senza aprir bocca preparò una teiera di te e lo versò in due tazze scompagnate ma di bella porcellana. Ero intimidita dal suo silenzio e bevevo il te senza parlare quando Burroughs mi fissò con quegli occhi azzurri di ghiaccio e mi disse:

<<Per me, io le donne le ammazzerei tutte.>>
Lo fissai allo stesso modo e gli risposi con fermezza:
<<Anch’io.>>

14/12/13

Il Libro delle Ombre

di W. S. Burroughs
Il dottor Hill prese un rotolo di carta e si schiari la gola. "Non deve essere cosi evasivo con me, dottore. Si tratta di cancro, vero? Oltrepassando le fessure di una persiana, i raggi del sole pomeridiani ricadevano sull'uomo che parlava, come attraverso sbarre di prigione... un uomo magro, attempato con in dosso un abito grigio e logoro, un pesante bastone tra le esili ginocchia, uno di quegli anziani che si vedono seduti sulle panchine dei parchi o intenti a giocare a bocce. Riparati da occhiali con montatura in acciaio, gli occhi, tuttavia, brillavano di una gaiezza inquietante, di una gelida e distaccata felicità.

”Dopotutto, dottore, ci conosciamo da lungo tempo". Da lungo tempo. Il dottor Hill era forse l'unico a Boulder che sapeva che l'uomo seduto di fronte a lui era stato un tempo il miglior tiratore dell'Ovest. Non il più veloce, ma il più preciso. "Si, è un cancro. Naturalmente potrebbe essere operabile... debbo ispezionarlo per esserne sicuro, ma..."
”Lo dubita”.
"Se si trattasse del mio stomaco, direi di no".
”Voi chirurghi avete un amore per i coltelli... siete peggio dei messicani”.
Il dottore sapeva che Lee Ice era un uomo colto. Ma talvolta si divertiva a parlare come un contadino analfabeta. ”Allora, quanto tempo ancora, secondo lei? Per quanto tempo ancora me ne posso andare in giro?” Una violenta fitta fece contorcere ii corpo dell’uomo, facendolo ripiegare sul bastone.
Il dottore si strinse nelle spalle. "Un mese, forse due... le segnerò una ricetta. E’ in grado di usare una siringa ipodermica?” '

L’uomo accennò con il capo, rammentandosi del fienile e delle assi ripiegate attraverso cui lo vista incontrava il cielo blu, e di Tom con un proiettile calibro 32 nel ventre sparato da un giocatore d'azzardo. Quel dottore era un vecchio cinese, uno che se la prendeva comoda, un menefreghista. Fece a Tom un'iniezione di morfina e poi se la fece lui stesso. Si mise a sedere e scrutò il ventre sparuto del ferito.
"Per favore, lo tenga fermo”
Si avvicinò rapidamente con uno strumento dentato e lo inserì nella ferita. Tom lanciò un urlo, Lee dovette richiamare tutte le sue forze per trattenerlo. ll dottore estrasse le pinze con il proiettile di piombo ricoperto di sangue. Lo morfina stava facendo effetto. Il corpo di Tom si rilassò, i muscoli del volto si afflosciarono.. ll dottore spiegò come cambiare le fasce, e lasciò uno confezione di fiale di morfina con una siringa e alcuni aghi di ricambio. Mostrò poi a Lee come usare la siringa. ”Quante volte?” All’'occorrenza. cento dollari, e mi dileguo”. Lee lo pagò, Sapeva che il cinese non li avrebbe traditi. Aveva mostrato al dottore uno lettera di presentazione del cinese di St. Louis; lettere del genere non sono date con leggerezza. Tom ebbe bisogno della morfina per una settimana e Lee se la iniettò insieme a lui. Era seccante starsene seduti li tutto il giorno, ma non poteva correre ii rischio di abbandonare il nascondiglio. Si, lui sapeva come usare una siringa. Un mese prima, quando cominciarono i dolori, era andato a Denver a comprare della morfina o eroina. Nessuno delle vecchie conoscenze era più nei paraggi. Uno spacciatore negro dalla faccia dichiaratamente infida promise a Lee che gli avrebbe rimediato della roba e che sarebbe ritornato di li a poco. "Non posso portarti dal Tipo”. L’uomo aprì il pugno in un gesto di disarmo, dopo che la sua mano gli si era scagliato contro, il coltello illuminato dalla luce dei lampioni. Ci fu un rumore simile adi una Tosse metallica. Il negro raggelò, coltello nella mano, un piccolo foro blu nel mezzo della fronte. Lee Ice ripose nella fondina la sua calibro 22 con silenziatore e si allontanò. Poi si ricordò del dottor Hill di Boulder. "Può ritirarla presso la farmacia sulla collina. Solitamente è sufficiente un quarto di grano, pari a una pillola. Vedrà poi lei di quanto ne ha bisogno”.

Uno mezz'orca dopo, Lee si tirò giù la manica e guardò in giardino dalla sua stanza nel retro della casa. Si era appena iniettato un mezzo grano nel braccio. Il dolore allo stomaco stava scomparendo in fremiti di piacevole calore. Aprì un cassetto e tirò fuori un libricino nero. ll mio "grimoire", il mio Libro delle Ombre. Alcune telefonate da fare, alcuni debiti da saldare... Nessuno gli aveva mai fatto un favore o recato un'offesa senza essere pienamente ripagato. Questo fu l’epitaffio. Sarebbe stato altrettanto calzante per Lee Ice..


19/06/13

P. K. Dick, Kathy Acker: Sulle orme di W. Burroughs

Manuali di sopravvivenza, Tecniche di guerriglia

Philip K. Dick 
La fantascienza non ha subito fatte proprie le atmosfere di William Burroughs. Pochi scrittori si sono accorti del potenziale fantascientifico della sua opera, forse perché al momento della pubblicazione del Pasto Nudo, il mondo delle riviste era ancora preso dalle atmosfere orwelliane della social science fiction: il primo ad accorgersi di Burroughs fu Michael Moorcock, che nel suo editoriale sulla rivista inglese New Worlds, saluta il romanzo dicendo che, se gli scrittori vogliono descrivere le conquiste della tecnica dell’era spaziale, lo devono fare con le tecniche di scrittura adatte, come quelle di Burroughs, che sono fantascienza di per se stesse. Burroughs appare subito un anti-utopista e la sua opera viene riconosciuta da Moorcock come affine a quella di Orwell, Van Vogt e Ballard. Al di la di queste innegabili affinità, per altro in gran parte già evidenziate, l’idea dell’agente drogato che Burroughs adotta nelle sue prime opere deve essere servita senza dubbio da ispirazione a Philip Dick che, nel 1977 pubblica, dopo un sofferto silenzio, il romanzo Scrutare nel buio (A Scanner Darkly). ln esso Fred, un agente di polizia, si muove sotto copertura nell’identità del tossicomane Bob Arctor. Nemmeno i superiori cli Fred conoscono questa identità segreta, e Fred riceve l’incarico di controllare gli spostamenti di Bob. Se stesso. Proprio come gli agenti della polizia Nova non conoscevano i propri mandanti, cosi il poliziotto stesso finisce per non sapere quanti Bob Arctor esisteranno realmente. C’è quello chiamato Fred, che controlla quello chiamato Bob, e sono la stessa persona. Ma Fred è proprio la stessa persona di Bob? E quale delle due identità è reale? ll tema dell’identità divisa, deriva indubbiamente da Van Vogt, mentre da Burroughs Dick riprende la dualità spacciatore -poliziotto. Nei libro infatti il protagonista ricorda parecchi agenti che, nella loro attività segreta, avevano venduto hashish ed eroina. Questo travestimento procurava a quegli agenti un profitto superiore al proprio salario ufficiale. Perciò i poliziotti finivano per usare loro stessi la roba, ed assimilare quel tipo di vita.
Erano tossicomani, spacciatori ed agenti allo stesso tempo. Succedeva anche che certi spacciatori diventassero una specie di agenti segreti non ufficiali. Tutto è poco chiaro: Burroughs scrive che si può suggerire all'agente per il quale
‘la sua storia di copertura e la sua vera identità e che non ne ha altre. La sua identità di agente diviene inconscia, cioè, fuori del suo controllo, e potete indagarla con le droghe e con l’ipnosi. Potete trasformare un borghese eterosessuale in un finocchio... cioè, rafforzare e assecondare il suo rifiuto di tendenze omosessuali normalmente latenti - allo steso tempo privarlo della figa e sottoporlo a stimoli omosessuali. Poi, droghe, ipnosi, e...’

Cosi, l’agente non sa chi veramente egli sia. Per Philip Dick la cosa è molto simile:
‘Parecchi agenti che aveva conosciuto e che avevano finto di essere spacciatori nella loro attività segreta avevano poi finito per vendere hashish e a volte eroina. Questo era un buon travestimento, ma all’agente veniva un profitto sempre maggiore e superiore al suo salario ufficiale anche aumentato di quanto gli veniva dato quando contribuiva ad incastrare qualcuno e a sequestrare una partita di grosse dimensioni. Poi gli agenti finivano sempre di più per usare essi stessi la roba, per assimilare quel tipo di vita, cioè diventavano ricchi tossicomani e spacciatori rimanendo allo stesso tempo agenti; ma, dopo un certo tempo, alcuni cominciavano a lasciar andare la loro attività di poliziotto per dedicarsi a tempo pieno al commercio. D’altro canto avveniva anche che certi spacciatori, per sfottere i loro avversari, o quando si aspettavano di essere incastrati, divenivano agenti a loro volta, seguendo una strada che li portava ad essere una specie di agenti segreti non ufficiali. E tutto diventava piuttosto poco chiaro. Per quanto il mondo della droga fosse un mondo poco chiaro già di per se’.
 

27/01/13

Burroughs e Scientology

Dapprima ne fu affascinato per le sue intuizioni e le sue macchine, poi respinse la dottrina che aveva bisogno di un controllo poliziesco

Per alcuni versi, la dottrina di Scientology delineata da L. Ron Hubbard in Dianetics. La scienza moderna della salute mentale (pubblicato nel 1950; oggi appare con il sottotitolo La forza del pensiero sul corpo), visualizzando alcuni usuali processi mentali, inventa una sorta di «tecnologia della mente umana» antipsichiatrica di relativo interesse – in particolare il meccanismo della così detta mente reattiva (reactive mind) – e, come sostiene in un articolo lo scrittore visionario William Seward Burroughs, («drogato omosessuale pecora nera di buona famiglia»), «alcune delle tecniche sono molto valide e meritano ulteriori studi ed esperimenti» e «L’E – Meter è un utile congegno» («The E – Meter is a useful device»). Ne parleremo più avanti. Per altri versi, la pretesa degli Scientologist di un’adesione acritica al loro pensiero è ingiustificabile, oltre che sospetta. Continua Burroughs: «Sono in netto disaccordo rispetto alla polizia organizzativa. Nessun corpo di conoscenze ha bisogno di una polizia organizzativa. La polizia organizzativa può solo impedire l’avanzamento della conoscenza. C’è un’incompatibilità di base tra qualsiasi organizzazione e la libertà di pensiero».

L’articolo di Burroughs,Scientology Revisited, è apparso per la prima volta su Mayfair (Londra, gennaio 1968) ed è stato ripubblicato nel marzo del 1970 dal Los Angeles Free Press con il titolo Burroughs on Scientology; infine viene incluso nella raccolta di saggi Ali’s Smile / Naked Scientology. L’E-meter o elettro-psicometro – secondo Burroughs «invenzione interessante e sorprendentemente accurata nel calcolo delle reazioni mentali» , in Lettera a Joe Gross, da Londra, 1968, in Letters, vol II; va segnalato che una scelta delle lettere sarà pubblicata da Adelphi) - è un apparecchio elettronico brevettato dallo stesso Hubbard nel 1966 in grado di misurare lo stato delle caratteristiche elettriche del campo statico che circonda il corpo umano,al fine di evidenziare eventuali masse di energia mentale condensate che corrisponderebbero ad altrettanti impedimenti spirituali o alterazioni elettriche causate dall’attivazione della mente reattiva. La mente reattiva viene distinta da quella analitica: la prima archivia e conserva le emozioni dolorose, la seconda organizza i dati per risolvere problemi. I problemi fisici e psichici non sarebbero altro che manifestazioni degli eventi traumatici da noi registrati, denominati Engram, eliminati i quali si perverrebbe allo stato di Clear, ovvero uno stato di igiene mentale senza «aberrazioni» (sic!) in cui l’individuo sarebbe in grado di «funzionare» (!?) al massimo delle sue potenzialità (resta da stabilire cosa significhi il «massimo delle potenzialità»). E il pensiero? La memoria che il nostro pensiero abita? Cancellati senz’oblio. «Il soggetto non mi pare idoneo… Digli di presentarsi allo Smaltimento» (La seduta di Igiene Mentale del dottor Berger nel Pasto nudo). Afferma Burroughs: «Il controllo non può mai essere un mezzo per perseguire un fine pratico… Non può mai essere un mezzo per perseguire qualcosa che non sia un controllo maggiore… Come la droga»: «Polizia del Sogno che si disintegra in gocce di ectoplasma putrido, spazzate vie da un vecchio tossico che tossisce e sputa nell’astinenza del mattino» (Pasto nudo).

22/12/12

Steven J. Bernstein, poeta del grunge e i Big Black di S. Albini

"La violenza entra da un angolo, troppo lontano per accorgersene, per vedere chiaramente..Non un omicidio, ma violenza per divertirsi. Divertimento e paura, ecchimosi gialle e rosse, una piccola quantità di sangue..Troppo tardi per scappare.."
A questo punto, dalla platea si alzò un grido: "Vogliamo la musica..!" "Questa è musica..testa di cazzo!"

Questa la memorabile introduzione, l'intro dell'ultimo concerto dei Big Black di Steve Albini a Seattle, l'11 agosto 1987. Protagonista, Steven J. Bernstein, detto Jesse. Poeta, scrittore, un passato da jazzista, allievo e amico di Wiliam Burroughs, tossico e alcolizzato, con un passato da ex marchettaro e con una diagnosi medica di psicosi maniaco-depressiva, amante dei gatti. Anche quella serata fu memorabile: tra il pubblico presente all'ultima performance della band di Albini erano presenti tutti i futuri protagonisti del movimento grunge: Bruce Pavitt, fondatore dell'etichetta discografica Sub Pop, Mark Arm dei Mudhoney e, udite, Kurt Cobain che avrebbe ritrovato poi Albini in veste di produttore per l'ultimo disco dei Nirvana, In Utero. Dopo l'incendiaria overture di Jesse, Albini, punk con tanto di laurea e occhialoni da nerd, distrusse insieme alla band, tutti gli strumenti presenti sul palco. Quella sera Jesse aveva 37 anni, esile, tatuato, sguardo allucinato e occhi da schizzato, era famoso nell'underground di Seattle, dove era ritornato dopo vari vagabondaggi, e le serate nei teatrini off dove si esibiva finivano spesso in zuffe e aggressioni, con lancio di oggetti e una volta addirittura piscio' sul pubblico, scatenando un vero putiferio. Alloggiava a Seattle nei peggiori hotel della città perché', diceva, solo in quelle stanze, piene di messicani irregolari, tossici e prostitute, trovava l'ispirazione per scrivere. Era nato a Los Angeles, i genitori divorziarono presto e lui si ammalò di poliomielite, in seguito gli fu diagnosticata una malformazione alla scatola cranica, che aggravò i suoi problemi psicologici. Alcol, psicofarmaci e droghe varie, per curarsi. Fu l'incontro con il gruppo della Sub Pop a cambiare la sua immagine pubblica: erano gli anni dell'esplosione grunge a Seattle e Jesse indossò volentieri i panni del poeta punk, la sua missione era di portare la letteratura nel cuore del rock e in quel periodo aprì i concerti di tutti i maggiori gruppi della città: oltre ai Big Black, per Nirvana, Soundgarden, Mudhoney, e facendo da supporto a gruppi come Dead Kennedys, D.O.A. ..
Inoltre, aveva una vera ossessione per le rock star morte, da Jimi Hendrix a Jim Morrison:  “Questo è il Rock' n' Roll dei cadaveri/il corpo pieno di vermi di Janis Joplin/urla sotto sei piedi di terra del Texas/e i dottori non possono fare niente per me/ 'Janis Joplin Dead Valentine'- 1979

Nel 1988 intervista Burroughs per la fanzine The Rocket:" Come vedi il rapporto tra la tua immagine pubblica,le tue opere e la persona vera?" Burroughs:" Non c’è nessuna persona vera.."
Sempre per la Sub Pop incise un disco, con registrazioni prese in un carcere speciale, aggiunse la musica, tracce di jazz elettronico da lui composte: l'album, The Prison, si apriva con una poesia:"E' mezzanotte, gli occhiali da sole confondono le mie ferite/ una pianta sorda e deformata in un giardino di Hollywood/ pieno di lattine di succo di frutta e aghi ipodermici.." (No no man).  Quando la scoprì Oliver Stone la inserì immediatamente nella colonna sonora di Assassini Nati.

Jesse si tolse la vita con tre coltellate alla gola, in un piccolo albergo di New York nell'ottobre 1991. 
Solo un mese prima era uscito Nevermind dei Nirvana. Tracce del lavoro di Jesse, il suo lato selvaggio, ma anche l'autore e l'interprete di poesie d'amore, di canzoni strazianti e di opere teatrali senza tempo, si possono rintracciare nel film-documentario di Peter Sillen,"I am Secretly an Important Man", mentre il fratello sta raccogliendo tutto il materiale per la creazione di un sito web a lui dedicato. 

Big Black - Atomizer


23/11/12

Burroughs - Veneziani: E se la musica fosse omosessuale?

Il vero Blade Runner

Il cult di Ridley Scott prese il titolo da un progetto di W. Burroughs, che nel 1979 aveva scritto la sceneggiatura omonima. Ricompare ora in libreria: BLADE RUNER. UN FILM. (Mimesis - pp.82 - euro 8).
Blade Runner è colui che corre sul filo del rasoio. Nel gergo della malavita è un corriere che trasporta "qualcosa" (d’illegale). A R. Scott piaceva molto e, anche se nel romanzo di Philip K. Dick non ce n'era traccia, chiese a Burroughs il permesso di usarlo. Era già il titolo del romanzo di Alan Nourse del '74 pubblicato in Italia da Urania con l'infelice titolo di Medicorriere..
Nella sceneggiatura, a dir poco lisergica, l’umanità è in pericolo per la diffusione di un virus sessuale, il B-23, che sembra anticipare profeticamente l'Aids, capace di scardinare i nessi temporali dell'universo. Al centro, vaghe accuse al capitalismo della medicina, che insieme alla droga e al linguaggio, altera le menti. Tra sperimentazione e paranoia, mercato nero dello sperma e pillole dell’Amazzonia, siamo in pieno Burroughs.. Tra i tanti prestiti operati dal cinema e dalla musica, oltre al Pasto Nudo di Cronenberg, l'etichetta HEAVY METAL viene dal personaggio di Heavy Metal Kid ne La Morbida Macchina, il nome della band Steely Dan dal vibratore del Pasto Nudo, mentre tutto il Diamond Dogs di Bowie viene dai Ragazzi Selvaggi, scritto interamente con la tecnica del Cut Up. Burroughs scrisse il libretto per The Black Rider, un'opera post moderna con la regia di R. Wilson e le musiche di Tom Waits. E ancora, i Soft Machine di R. Wyatt e D. Allen, Lou Reed, N. Cave, Bob Dylan, Jagger e Richard, J. Cage, p. Glass, F. Zappa, Devo, P. Smith, L. Anderson, Blondie, Sonic Youth, Kurt Cobain..

20/10/12

On The Road (al cinema) e gli Echo and the Bunnymen (al Circolo)

On The Road

Non è piaciuto proprio a nessuno. Un giro rapido sul web, le maggiori testate giornalistiche, i siti specializzati, e quelli più alternativi, solo una lunga sequenza di stroncature, alcune feroci, altre più soft, ma tutti accomunati dallo stesso giudizio: il film di Walter Salles (brasiliano) non restituisce un briciolo della grandezza del romanzo di Jack Kerouac. La sfida e la scommessa erano di quelle epocali, il progetto di trarre un film dal libro, bibbia della controcultura di più generazioni, che ha influenzato tanti scrittori e invogliato tantissimi a cimentarsi con la scrittura, giaceva ormai da decenni negli scaffali di Francis F. Coppola che ne aveva acquistato i diritti, dopo il gran rifiuto di Marlon Brando alle sollecitazioni dello stesso Kerouac di partecipare al progetto del film. Sono andato a vederlo già consapevole della regola: se hai letto prima un libro, la sua riduzione cinematografica non ne sarà comunque all'altezza.

Sono uscito dalla sala con delle..strane sensazioni. E non riuscivo a spiegarmele: inizialmente ho pensato solo che non mi fosse piaciuto, e quindi stavo elaborando la delusione. Poi ci sono arrivato: quell'inusuale senso di smarrimento e quell'odore che per tutta la serata mi si era appiccicato addosso non era altro che una.. presenza. Quella di alcuni miei vecchi amici, un gruppo di giovani e giovanissimi ribelli e anticonformisti, decisi a non farsi ingabbiare nelle logiche borghesi e benpensanti di una piccola città, immersi nei meandri ideologici e un po' mistici che il libro di Kerouac aveva così bene messo a fuoco, e alcuni dei quali persi dolorosamente durante il tragitto, nell'utopia che.. "Le sole persone che esistono sono quelle che hanno la demenza di vivere, discorrere, di essere salvate, che vogliono vivere tutto in un solo istante, quelle che non sanno sbadigliare.” On the Road era un rito d’iniziazione, bisognava averlo letto se si voleva entrare nel mondo della contro cultura, di assorbirlo e metabolizzarlo se si voleva essere accettati. E' stata una stagione breve, e la sintesi che alla fine ha rappresentato la parola “beat”, tra beatitudine (nel consumo di droghe) e il battito della musica jazz, colonna sonora del movimento, la vivevo allora come una sconfitta. Di quella stagione breve, ma intensa, mi è rimasta l'irrequietezza fisica e mentale, la rabbia e la voglia di cambiare il mondo. E' proprio questo che alla fine, manca nel film.

La storia di un gruppo di ragazzi alternativi che scoprono il viaggio come mezzo per conoscere se stessi e gli altri, alle prese con droghe, alcol e sesso. La cronologia è precisa, gli eventi sono narrati in modo meticoloso, ma le avventure negli stravizi diventano ripetitive con il risultato di annoiare, un po'. Perché' sono fine a se stesse, non s’intravede nessun collegamento con il contesto sociale e politico, dell'America puritana, bigotta, conservatrice e razzista del dopoguerra, non c’è quasi traccia del malcontento e della ribellione di cui era intriso il libro e che ha cambiato la cultura giovanile americana e non solo e a cui s’ispirarono i movimenti di protesta del sessantotto. E quando il gruppo inizia a parlare di poesia, letteratura e romanzi è davvero piatta la linea su cui dialogano, con il trio di personaggi troppo belli e puliti e per niente dannati, Allen Ginsberg (Carlo Marx nel film) ridotto a macchietta, il carisma di Dean Moriarty troppo artificioso da diventare controproducente.

Sam Rilley da poco spessore al Kerouac scrittore, troppo poco somigliante all'uomo timido e perennemente sbronzo che cosi bene ci aveva raccontato Fernanda Pivano, che per prima lo invitò in Italia, tanto che viene voglia di correre a casa e rivedere la sua grandiosa interpretazione in Control, bellissimo film di A. Corbijn su Ian Curtis e i Joy Division.

In definitiva un film sui rapporti umani, e sull'amicizia, ed è questo che mi ha provocato la "dissociazione" di cui sopra. Bene per quelli che conoscono la storia della Beat Generation e che ne hanno condiviso l'utopia anche in tempi relativamente recenti, male per la nuova generazione che si trova di fronte a scopate, gemiti e guaiti senza nessuno scopo.






Echo and the Bunnymen

Con Ultrasuoni, il bel festival che si è svolto nel quartiere Pigneto (Roma) la settimana non poteva finire meglio. Anche se il biglietto dava la possibilità di seguire molte band sin dal pomeriggio, l'appuntamento era per me con gli Echo and the Bunnymen, haedliner della serata. Cosa può accomunare il gruppo seminale del post punk/new wave di Liverpool con On the Road e i Beatnik americani? Apparentemente..nulla.

Una volta Allen Ginsberg ebbe a dire che Liverpool era il ..centro dell'universo, molto simile a S. Francisco: entrambe città portuali, entrambe con una fortissima identità. Bill Drummond, primo manager degli Echo e in seguito dei Teardop Explodes di J. Cope, racconta che in quegli anni, fine '70 inizi '80 c'erano tantissimi ragazzi che andavano in giro con il libro in tasca e spesso si poteva notarli agli angoli delle strade fermi a leggerne pubblicamente interi capitoli. Liverpool s’identificava con la musica di S. Francisco e con tutto quello che aveva preceduto i figli dei fiori. Dopo i Beatles, Echo and Bunnymen è stato il gruppo di Liverpool (e in genere” il gruppo Inglese”) per antonomasia, venerati insieme ai Joy Division,  rappresentanti di un mondo giovanile appesantito dalla rabbia e dalla malinconia. Ian McCulloch e Will Sergeant, rispettivamente voce e chitarra, furono i primi a riscoprire le "sottigliezze" nel post punk, costruendo un muro di suono privo dello sporco del punk, maestoso senza la pomposità dei vecchi super gruppi  e del prog dell'epoca, associando quel sound a testi rabbiosi e straziati. Anche dopo la svolta pop di Ocean Rain hanno sempre mantenuto uno standard di ottima qualità e un seguito di fedelissimi e appassionati. E in questa veste che mi sono recato al Circolo degli Artisti.

Non hanno deluso Ian McCulloch e Will Sergeant, unici superstiti del gruppo originale. Dopo i primi dieci, quindici minuti in cui ha regnato la confusione, quelli del mixer hanno preso le misure alla “delicata” acustica del Circolo e tutto il suono dell’ottima band che li supporta è venuto fuori, con Sergeant, a testa bassa sulla chitarra per tutta la serata, in gran forma. La voce di Ian è sempre potente, cupa, sognante, nonostante non abbia quasi mai smesso di fumare sul palco. Timido e con gli inseparabili occhiali scuri da miope, ha lasciato poco alla comunicazione, e sinceramente si è capito poco di quello che ha farfugliato tra un brano e l’altro. Molti i vecchi gioielli ripescati, apertura con Going Up, poi con gli immancabili cori di un pubblico eterogeneo sulle preziose The Cutter, All that Jazz, Rescue. Omaggio ai vecchi amori, con Roadhouse blues dei Doors e  Walk on the Wild Side di Lou Reed, e davvero bellissime le versioni “lente” di Seven Seas e The Killing Moon: qui, oltre alla pelle d’oca, sono tornate le sensazioni provate durante la visione di On the Road..

Una bella serata per i giovanissimi che hanno avuto la possibilità di ascoltare e vedere un gruppo leggendario, onnipresente in ogni resoconto su quella stagione magica che fu per la musica rock, e per chi fa ancora girare sul piatto i vinili originali, nonostante i graffi e l’usura del tempo. In generale abbiamo trovato il Circolo più organizzato, come doveva essere, per una manifestazione in stile nord europeo: nonostante sia Sabato, e gli Echo come headliner, non c’era il sold out e questa è l’unica stonatura insieme alla relativa brevità del concerto.

Buon Week end a tutti..


10/12/11

William S. Burroughs: Un inedito

Era il 1979 e William Burroughs scrisse il “Progetto di un film” intitolato Blade Runner. Una sceneggiatura fantascientifica che non venne mai realizzata. Ridley Scott ne prenderà soltanto il titolo per prestarlo al suo Blade Runner tratto dal racconto di Philip Dick, Anche gli Androidi sognano pecore elettriche?. Rileggendo questo “progetto” di Burroughs, totalmente inedito in Italia (era stato pubblicato nel 1983 da una piccolissima casa editrice e distribuito solo in Svizzera), ancora una volta ci imbattiamo nella geniale visionarietà dello scrittore americano. L’autore de Il pasto nudo e La scimmia sulla schiena, immagina un futuro prossimo da apocalissi. Vicina. Imminente. Nel 1979 scriveva di “un cancro fulminante” diventato un’epidemia capace di “abbassare tutti i livelli delle difese immunitarie”. Due anni dopo, purtroppo, il testo progettato da Burroughs è stato realizzato dalla Natura con un nuovo titolo: Sindrome d’Immuno-Deficienza Acquisita, AIDS.

Veduta di Manhattan da un elicottero…
“Il sovraffollamento ha portato sempre a un maggior controllo governativo sui privati,non sui modelli vecchio stile di oppressione e terrore degli stati polizieschi, ma in termini di lavoro, credito, alloggio, pensione e assistenza medica: servizi che possono essere sospesi. Questi servizi sono computerizzati. Niente numero, niente servizio. Tuttavia, questo non ha prodotto le unità umane standardizzate e col cervello lavato postulate dai profeti semplicisti tipo George Orwell. Invece, una larga percentuale della popolazione è stata spinta nell’underground. Larga quanto, nessuno lo sa. Questa gente è senza numero.”
Bimbi neonati ululano. Lottizzazioni, progetti di edilizia crescono. Computers ronzano al Con Ed, I.R.S., Welfare, Medicare, Health Insurance. Schede, avvisi, conti escono a fiumi. Un cittadino esasperato fa la valigia ed esce dalla sua casa a Levittown. Fa un mucchietto di foglie, ci sbatte sopra una pigna di schede, e dà fuoco al mucchio. Una vecchia dall’altra parte della strada corre al telefono. L’autopattuglia arriva e gli fa una contravvenzione per aver bruciato le foglie. Mentre l’auto si allontana lui butta la contravvenzione nella cenere. Se ne va con la sua valigia.

Veduta aerea del Muro che corre lungo la 23° Strada dall’Hudson all’East River….
“Il Muro venne costruito dopo i Disordini per la Legge Sanitaria del 1984. La Città Bassa può essere tagliata fuori e il muro guarnito di truppe nel giro di mezz’ora. Un muro simile separa Harlem dalla zona centrale di Manhattan. L’elicottero si sposta verso sud…macerie, edifici in rovina, terreni abbandonati. Sembra Londra dopo il Blitz. Pochi segni di ricostruzione, a parte sporadici rattoppi. Molte strade sono bloccate dai rifiuti e ovviamente intransitabili. Qua e là, miseri mercati all’aperto e orti nei terreni abbandonati. Piazze e strade affollate si svuotano di colpo senza una ragione apparente. Ci sono battelli improvvisati sui fiumi, carichi di derrate.

“Con il 1980,c’era stata una crescente pressione per emanare una Legge Sanitaria Nazionale. Questa fu bloccata dalla lobby medica, con i dottori che protestavano che una simile Legge avrebbe significato in pratica la fine della professione privata e la degradazione del livello medio del servizio medico. Fu anche addotto l’argomento della gravità dello sforzo in rapporto a un’economia già precaria. Le compagnie farmaceutiche, temendo che un intervento sui prezzi avrebbe tagliato i profitti, spesero milioni per opporsi alla proposta di legge e misero annunci su intere pagine dei maggiori giornali. E soprattutto, le compagnie di assicurazione sulle strade strillarono che la Legge non era necessaria e poteva soltanto portare a un aumento di tasse per un servizio peggiore. Ecco qui il cittadino a reddito medio nel suo malandato appartamento. Il tetto non tiene e lui ha cercato per settimane di ripararlo. Il padrone di casa non fa niente. Il cittadino ha appena diviso una scatola di cibo per cani con la sua famiglia. “Eccoci qua a pagare per mantenere i negri e i terroni e i beatniks in hotels e ospedali. Noi paghiamo per i loro fetenti vizi di droga, gli diamo i soldi per non dover lavorare, e noi? Possiamo permetterci di spendere $ 500 al mese per un letto d’ospedale? Trovano un portavoce nel Reverendo Parcival, che mette in giro un giornale noto come Il Cane da Guardia, con una striscia di fumetti: Bionda Nordica coppia porta bimbo malato a un ospedale. Un dottore nero li sbatte sulla strada: “Inqualificabile sudiciume.,Dà il benvenuto a un giovane portoricano che si è spellato una nocca in una zuffa.
“Entra ragazzo mio. Infermiera, un quarto di grano di G.O.M. per questo signore.”

“L’eroina venne legalizzata per i tossicodipendenti nel 1980. La United States Health Service se ne assunse la distribuzione attraverso cliniche governative e mise in piedi un’intricata burocrazia, con polizia e investigatori che si dimostrarono totalmente corrotti.Molte persone che non erano tossicodipendenti entrarono in questo programma e si guadagnarono comodamente da vivere vendendo le loro razioni.”
Ecco qui di nuovo Mr. Reddito Medio.Ha un doloroso e inabilitante caso di dermatite. Ha appena finito di pagare $ 50 per una visita. Il dottore rifiuta di prescrivere codeina: “La sola cosa che posso prescrivere è l’unguento di Whitefield.”
Ed ecco una grossa e felice famiglia assistita. Bussate a qualsiasi porta di Harlem. Due ragazzi in eroina dell’assistenza, una figlia al lebbrosario federale a Carrville, Louisiana, un ritardato a Kings State, una distrofia muscolare in un programma speciale. Mamma incassa su ciascuno di loro – assegni per perdita di sostegni. Niente lavoro, niente problemi. TV a colori. Resti di un enorme tacchino sulla tavola. Mamma si concede una generosa dose del suo speciale sciroppo per tosse, per tener fuori i freddi dell’inverno.Papà sta mangiando un gelato alla fragola. I ragazzi sono sdraiati sul pavimento a studiare opuscoli di agenzie turistiche.
Non sanno decidere se andare a Lexington per la cura estiva (“Il Country Club” è adesso degno del suo nomignolo con migliaia di boschi, passeggiate, cavalli, golf, tennis, barche, pesca tutto a disposizione degli internati), oppure a trovare Sorellina a Carrville.“Dio mio” grugnisce Papà, “Ho un mal di testa da gelato. Fammi un’iniezione, figliolo,presto…sta passando…”
Il dottore porge al ragazzo la ricetta per l’eroina con un ghigno corrotto…“E fa’ in modo che non ti prenda a vendere quella che ti avanza.”
Prende il telefono.
“Infermiera, quanti lebbrosi ci sono là fuori che scalpitano per Carrville?”
Il traffico in bacilli di Hansen è rampante. È ora noto come “la roba bianca”. Basta graffiare un po’ di pelle con un ago e strofinarceli su, sei mesi dopo….Nuovi lebbrosi si riversano da un vecchio battello fluviale a pale ruotanti cantando “Casa Dolce Casa.” Altri si buttano fuori su argini desolati, con le rane che gracidano…
“Benvenuto nella famiglia Hansen. Sai che mano esperta è la mia…non mi hai mai sbalzato fuori dal programma. Possono arrestarti e rimandarti alla vita civile se non sei prudente. Be’ io maneggio la miglior roba bianca di Carrville.Resta nel programma con l’Unguento del Doc White.”

Lungo i bayous, i laghi e i fiumi vi sono i cottages coperti di buganvillee, rose e campanule, dove languidi lebbrosi oziano – fumando marijuana e oppio dei loro giardini, iniettandosi eroina governativa, con gli aranci, i manghi e gli avocados che crescono nei cortili, prendendo pesci gatto, lucci e pesci persici dal portico di casa, o aprendo scatolette dello spaccio governativo.Carrville è adesso un’enorme zona di paludi che si estende dal Great Thicket dell’East Texas alle Everglades della Florida. Sulle isole palustri sono celebrati strani riti. Giovani nudi con maschere da alligatori danzano davanti al Dio Gator Caprone che ha la testa di un alligatore e i piedi di un caprone.Tempo di Mardi Gras a Carrville. Un languido giovane aristocratico passa scivolando su un battello floreale, una gamba mangiata via al ginocchio, il moncherino fosforescente nel crepuscolo che si addensa. Una sottospecie virale radioattiva cari miei, terribilmente chic. Lagune viola dove pesci di smeraldo si tuffano in cerca della luna. Ed ecco uno stupefacente giovane lebbroso in veste di Cleopatra sul suo battello con un Marco Antonio pacioccone….E l’intera riserva è cintata e custodita. “Così lasciamo la felice popolazione di Carrville che, mediante qualche interiore sorgente di coraggio e di forza, ha trasformato la sua terribile malattia in un soddisfacente sistema di vita.
“E per questo che io pago le tasse? Orge sessuali di finocchi e iniezioni di marijuana?”.
“Nella nostra splendida sistemazione – fornita dal cortese governo americano – noi non abbiamo da preoccuparci di stronzi come te che lavorano per vivere. Possa tu crollare nel cesso da cui sei emerso.”
Mafiosi si sporgono dalle loro Cadillac a sputare in faccia al contribuente.
“Ma chi sei, worke fore living? Ti sputo in faccia, scemo!”
E molti giovani denunciavano casi di inabilità, dicendo che non potevano coesistere con dei disgustosi barboni contribuenti.
“Mi rendono così nervoso che non sono stato in grado di lavorare. Chiedo inabilità totale e sussidio di eroina.”
“Quando la terza Legge Sanitaria Nazionale fu respinta al Senato a causa di vergognose manovre di gruppi e tattiche ostruzionistiche, scoppiarono i Disordini del 1984 per la Legge Sanitari. Si calcola che 500.000 persone siano morte soltanto a New York City e ci furono danni materiali per miliardi. Altre città annoverarono perdite di questa entità. I decessi in tutti gli U.S. arrivarono a quasi dieci milioni. Per ironia, l’alta mortalità fu dovuta in larga misura agli sforzi del governo di prevenire l’esplosione con severe misure di controllo sulle armi. La Legge Nazionale sulla registrazione delle Armi da Fuoco escluse coloro con precedenti penali o di tossicodipendenza o di malattie mentali, e tutti coloro sulle liste dell’assistenza pubblica , dalla possibilità di comprare o possedere armi da fuoco di qualsiasi tipo, compresi i fucili ad aria compressa. Questo lasciò la scontenta classe media in possesso di più armi da fuoco di qualsiasi altro gruppo.
“Facendo affidamento sulle armi ammassate e sulle simpatie della polizia e della Guardia Nazionale, i Soldati di Cristo di Parcival parlavano adesso apertamente di occupare New York e massacrare tutte le minoranze etniche, i beatniks, i perfidi drogati, finocchi e capelloni. A dire il vero parlarono troppo e spaventarono troppa gente, facendo oscure allusioni ai banchieri internazionali, a Wall Street e al Pericolo Giallo. Significava questo che gli Ebrei, i ricchi e i Cinesi erano sulla lista? Potenti figure anonime decisero che sarebbe stato prudente far trovare un’efficace opposizione ai seguaci di Parcival. Ad ogni modo un documento noto come Il Diario del Diavolo arrivò fino alle minoranze più immediatamente e specificatamente minacciate.
“Il Diario del Diavolo era stato preparato su ordinazione della CIA negli Anni’60. Conteneva istruzioni dettagliate per fabbricare armi da materiali facilmente disponibili in ogni drogheria o negozio di ferramenta: polvere nera, bombe incendiarie, più una batteria di armi biologiche e chimiche. Come produrre botulina partendo dal bouillon in scatola; come fare il gas nervino dagli sparys insetticidi; come fare clorina, nitroglicerina, fosgene, ammonio, gas arsenicato. Furono queste armi, lanciate e integrate da balestre, cerbottane, fiondi e granate a polvere nera, che causarono le impressionanti perdite.”

6 Agosto 1984..
I soldati di Cristo di Percival si sono radunati in Central Park. Incontrastati dalla polizia, si dividono adesso in due colonne che marciano verso nord e verso sud. Una serie di dipinti tipo Cluster's Last Stand illustra le seguenti battaglie.

racconto inedito, Satisfiction





Get me to the doctor
Get me off the streets (get some protection)
Get me on my feet (get some direction)...