31/05/15

"Non sono uno di quelli che funzionano a gettone". Van Morrison Live at Montreux


"L'uomo Van Morrison non sempre ha a che fare con il personaggio Van Morrison".
Tralasciamo la storia, la biografia dell'irlandese dal bagaglio culturale prettamente americano (da bambino sognava di diventare un cow-boy..). La sua carriera, prima con i Them, il quintetto dai modi grezzi ma brutalmente efficace, che usava rifornirsi di blues tradizionali per flagellarli poi senza pietrà, sulla scorta di quello che già facevano all'epoca Animals e Rolling Stones. Le contaminazioni dei Them avrebbero influenzato enormemente molti gruppi, David Bowie mai ha nascosto la sua ammirazione, tanto che coverizzò Here comes the Night in Pin Up. Tralasciamo anche la carriera solista, con album ormai entrati nella storia del rock come Astral Weeks e Moondance, affreschi sonori  con sortite nel soul e nel jazz e una musica, in definitiva,  spontanea e giocosa, con cui ha sempre cercato di esplorare l'intimo territorio del personaggio. Cosa rimane se tralasciamo tutto questo? Ci rimangono le esibizioni dal vivo, che non sono mai state facili per Van. "Non sono uno di quelli che funzionano a gettone" amava dire. In lotta perenne con il  pesante e instabile  fardello delle sue emozioni, appariva spesso snervato, teso al massimo e alla mercè del suo carattere umorale. Bastava un qualsiasi guaio all'impianto d'amplificazione, uno dei suoi musicisti non proprio in vena, per sbilanciare il suo precario equilibrio nervoso, e vanificare l'impegno con cui affrontava il palco. Incapace di affrontare situazioni, negato al compromesso, spesso usciva di scena lasciando sconcertato il pubblico. Anche se negli ultimi anni queste scene si fecero sempre più rare, Van Morrison come possiamo vedere nel Live at Montreux che presentiamo, rimane dallo sguardo collerico, non ride mai, parla poco e basta un cenno del capo perchè si concentri con gli altri musicisti sulla musica, uomini e arte in una sola cosa, in un dialogo spesso per noi incomprensibile. Lo vediamo quì con un ottima formazione allargata, con un grande Mark Ishman ai fiati, e J. Plantania alla chitarra elettrica che fa davvero faville, dagli ingranaggi al limite della perfezione, sicuro di sè, capace di esprimersi completamente e con assoluta disinvoltura. Ma mi raccomando, non provate a cercare un sorriso su quella ruvida faccia da irlandese.. Per una domenica in rilassatezza.. emotiva.

Recorded Live: 6/18/1980 - Montreux (Switzerland)



Setlist:
Wavelength
Kingdom Hall
And It Stoned Me
Troubadours
Spirit
Joyous Sound
Satisfied
Ballerina
Summertime in England
Moondance
Haunts of Ancient Peace

Wild Night
Listen To The Lion
Tupelo Honey
Angeliou



Bin Laden Books: la libreria del grande terrorista

L'Ufficio della National Intelligence (ODNI) americana ha pubblicato "una tranche consistente' di documenti recuperati nel corso del raid (2011) contro Osama bin Laden e la struttura organizzata per per nasconderlo. Tra i molti documenti trovati, sicuramente uno dei più interessanti riguarda l'elenco dei libri (e altro materiale di lettura in lingua inglese) che si trovavano sugli scaffali delle librerie di Bin Laden al momento del raid. Questo dimostra che non sono il solo a considerare librerie e scaffali dei dischi una parte fondamentale delle nostre dimore. Ora, se si riesce a credere alla storiella della CIA (anche dopo aver letto la recente sfida di Seymour Hersh alla narrazione degli Stati Uniti dell'uccisione di Bin Laden), allora sembra che lo stesso bin Laden non era un gran lettore di narrativa. E, soprattutto, ha trascorso molto tempo a leggere libri che gli hanno permesso di "conoscere il suo nemico" - e per dare un senso alle sue motivazioni politiche, religiose e militari, rafforzarle  per giustificare la sua guerra agli americani. Bin Laden ha letto alcuni libri che potrebbero tranquillamente stare nelle librerie di ognuno di noi - libri come Ascesa e declino delle grandi potenze di Paul Kennedy, La Guerra di Obama del grande Bob Woodward, e The Oxford History of Modern War di Charles Townsend. Un buon numero di libri confermano la sua visione catastofica dell'America. Non uno, ma due dei libri di Noam Chomsky in bella vista, accanto a titoli come: Le migliori democrazie che il denaro può comprare; e Imperial Hubris. E prima che si abbia l'impressione, distorta, che Bin Laden potesse avere simpatie di sinistra dalle sue letture, consigliamo di esaminare i libri sulla teoria del complotto tanto in voga nella destra dura americana - vale a dire, Bloodlines of Illuminati di Fritz Springmeier e The Secret of Federal Reserve di Eustace Mullins. Poi ci sono i libri che, mettendo da parte la politica, sono semplicemente sintomo di desolazione culturale, come ad esempio 2030 Spike: Conto alla rovescia per la catastrofe globale. Più si guarda l'elenco, più si avrà un quadro della personalità (e della psiche) di bin Laden.

Riportiamo l'elenco con i titoli nella versione originale, ma molti di questi sono stati tradotti e pubblicati in Italia..

    The 2030 Spike: Countdown to Global Catastrophe - Colin Mason.
    A Brief Guide to Understanding Islam - I. A. Ibrahim
    America’s Strategic Blunders - Willard Matthias
    America’s “War on Terrorism”- Michel Chossudovsky
    Al-Qaeda’s Online Media Strategies: From Abu Reuter to Irhabi 007 - Hanna Rogan
    The Best Democracy Money Can Buy - Greg Palast
    The Best Enemy Money Can Buy- Anthony Sutton
    Black Box Voting, Ballot Tampering in the 21st Century - Bev Harris
    Bloodlines of the Illuminati - Fritz Springmeier
    Bounding the Global War on Terror - Jeffrey Record
    Checking Iran’s Nuclear Ambitions - Henry Sokolski and Patrick Clawson
    Christianity and Islam in Spain 756-1031 A.D. - C. R. Haines
    Civil Democratic Islam: Partners, Resources, and Strategies - Cheryl Benard
    Confessions of an Economic Hit Man - John Perkins
    Conspirators’ Hierarchy: The Committee of 300 - John Coleman
    Crossing the Rubicon - Michael Ruppert
    Fortifying Pakistan: The Role of U.S. Internal Security Assistance (only the book’s introduction)- C. Christine Fair and Peter Chalk
    Guerilla Air Defense: Antiaircraft Weapons and Techniques for Guerilla Forces - James Crabtree
    Handbook of International Law - Anthony Aust

    Hegemony or Survival: America’s Quest for Global Dominance- Noam Chomsky
    Imperial Hubris - Michael Scheuer
    In Pursuit of Allah’s Pleasure - Asim Abdul Maajid, Esaam-ud-Deen and Dr. Naahah Ibrahim
    International Relations Theory and the Asia-Pacific - John Ikenberry and Michael Mastandano
    Killing Hope: U.S. Military and CIA Interventions since World War II - William Blum
    Military Intelligence Blunders - John Hughes-Wilson


    Necessary Illusions: Thought Control in Democratic Societies - Noam Chomsky
    New Pearl Harbor: Disturbing Questions about the Bush Administration and 9/11 - David Ray Griffin
    New Political Religions, or Analysis of Modern Terrorism - Barry Cooper
    Obama’s Wars - Bob Woodward
    Oxford History of Modern War - Charles Townsend
    The Rise and Fall of the Great Powers - Paul Kennedy
    Rogue State: A Guide to the World’s Only Superpower - William Blum
    The Secret Teachings of All Ages - Manly Hall (1928)
    Secrets of the Federal Reserve - Eustace Mullins
    The Taking of America 1-2-3- Richard Sprague
    Unfinished Business, U.S. Overseas Military Presence in the 21st Century - Michael O’Hanlon
    The U.S. and Vietnam 1787-1941 - Robert Hopkins Miller
    Project MKULTRA, the CIA’s program of research in behavioral modification. Joint hearing before the Select Committee on Intelligence e The Subcommittee on Health and Scientific Research of the Committee on Human Resources, United States Senate, Ninety-fifth Congress, first session, August 3, 1977



      30/05/15

      Manet illustra The Raven di Poe

      Edgar Allan Poe ottenne una fama quasi immediata dopo la pubblicazione di The Raven (1845), anche se non ha mai ricevuto in vita i riconoscimenti che meritava. Pensate che, dopo tutto, venne pagato solo nove dollari per la poesia, e dovette affrontare dure lotte prima e dopo la sua pubblicazione per poter vivere solo con la sua scrittura.

      Poe fu uno dei primi scrittori americani a vivere della sua arte, senza altri mezzi indipendenti. Il suo lavoro in gran parte fu accolto con recensioni contrastanti: veniva costantemente licenziato, in parte a causa dei suoi problemi con il bere. Dopo la sua morte, però, l'influenza di Poe si è estesa e ha dominato quasi tutti i movimenti modernisti che emergevano in quell'epoca, come ad esempio quello dei decadentisti, capeggiato da Charles Baudelaire (che definì Poe sua "anima gemella") e il suo discepolo simbolista Stéphane Mallarmé.

      Mallarmé avrebbe scritto La tomba di Poe:

      Cosa in lui stesso alfine l'eternità potrà mutare
      il poeta suscita con una spada nuda
      il terrore del suo secolo che non ha conosciuto
      che la morte ha trionfato in quella voce estranea!
      Essi, come un vile sfogo d'idra che almeno una volta
      ha udito l'angelo, danno un senso più puro
      alle parole della tribù, gridano a quella stregoneria bevuta
      nel flusso senza onore di qualche miscela nera.
      Del sole e della nube ostile, o soffro!
      Con le nostre idee scolpite su un basso rilievo
      dove la tomba di Poe di bagliore s'adorna,
      Calmo blocco così in basso caduto in un disastro oscuro
      che il granito almeno in eterno mostrerà il suo limite
      ai neri voli del blasfemo sparsi nel futuro.


      Per i lettori francesi, poi, tradusse The Raven, nel 1875 all'età di 33 anni. Poe ha avuto un enorme influenza sulle arti visive in Francia. Ad illustrare il suo testo non fu altro che Édouard Manet, il pittore accreditato come l'inventore dell'impressionismo. Le incisioni conseguenti, scure, con macchie pesanti, secondo la Biblioteca Pubblica di New York, non ebbero un successo commerciale."

      Il libro illustra anche la relazione tra Poe e l'arte e la letteratura francese. Chris Semestre, curatore di una mostra a Richmond, Virginia, su questa reciproca influenza, osserva che Poe "leggeva Voltaire come Alexander Dumas e li trovava entrambi molto influenti. Allo stesso modo, Poe ha lasciato il segno, non solo su Baudelaire, Mallarmé, e Manet, ma anche su Paul Gauguin, Odilon Redon, e Henri Matisse.

      Potete leggere (o scaricare) Le Corbeau/The Raven by Edgar Allan Poe qui in edizione bilingue, con tutte le illustrazioni originali. La scansione ad alta risoluzione delle incisioni potete invece visualizzarle e scaricarle  qui 
       
       



       #openculture


      29/05/15

      José Mujica: cosa svolazza nella nostra testa?

      «Sobrietà é concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che é servito per guadagnarli. E il tempo della vita é un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa é farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere»...
      "Il mio stile di vita è una conseguenza del processo della mia vita. Ho combattuto per quanto è possibile per l'uguaglianza e la parità di uomini", dice pensieroso questo ex-guerrigliero che ha trascorso quattordici anni di carcere, per lo più durante la dittatura (1973 -1985).  "Il mondo è un prigioniero della odierna cultura della società dei consumi e di ciò che sta consumando è vita umana in quantità enormi, perché ha perso la capacità di godere del tempo e dimenticato idea che essere vivi è un miracolo. La gente non compra con il denaro, compra con il tempo che spende per ottenere quei soldi. Non si può sperperare questo tempo che viene rubato alla vita"


      Discorso al summit Rio+20 di José Mujica, quando ancora era presidente dell'Uruguay..


       “Autoritá presenti di tutte le latitudini e organismi, grazie mille. Grazie al popolo del Brasile e alla sua Sra. Presidentessa, Dilma Rousseff. Mille grazie alla buona fede che, sicuramente, hanno presentato tutti gli oratori che mi hanno preceduto.
      Esprimiamo la profonda volontá come governanti di sostenere tutti gli accordi che, questa, nostra povera umanitá, possa sottoscrivere.

      Comunque, permettetteci fare alcune domande a voce alta. Tutto il pomeriggio si é parlato dello sviluppo sostenibile. Di tirare fuori le immense masse dalle povertá.

      Che cosa svolazza nella nostra testa? Il modello di sviluppo e di consumo, che é l’attuale delle societá ricche?
      Mi faccio questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indú in proporzione avessero la stessa quantità di auto per famiglia che hanno i tedeschi?



      Crime Rock: delitti ed errori giudiziari, materiale per canzoni

      Rubin Hurricane Carter
      La criminalità non paga, ma può fornire buon materiale per scrivere canzoni. Oltre le ballate su omicidi, che vanno dal folk all' indie pop al rap. che spesso erano solo un lavoro di finzione, quì una lista di canzoni ispirate a fatti e personaggi del crimine della vita reale: killer seriali, truffatori, e anche innocenti erroneamente accusati, ma che hanno realmente fatto parlare delle loro storie..

      1. Bob Dylan, “Hurricane”
      Una delle più famose canzoni di protesta di Bob Dylan, ispirata dalla ingiusta detenzione del pugile Rubin "Hurricane" Carter nel 1960. La canzone di Dylan portò il caso all'attenzione del pubblico e, insieme con la Rolling Thunder Review, mise sù uno spettacolo di beneficenza a sostegno della liberazione di Carter. Oltre alla sua rilevanza storica, "Hurricane" è una prodezza di narrazione e ritmo, e incoraggiata dal drammatico violino di Scarlet Rivera, è una canzone che racchiude la capacità della musica di diventare qualcosa di quasi cinematografico, fungendo anche da catalizzatore per la giustizia sociale.




      2. Nirvana, "Polly"
      Una ragazza adolescente chiede e accetta un passaggio dopo un concerto rock nel 1987.
      La ragazza viene rapita, e stuprata e del caso, conosciuto come il Green River Killer, viene accusato Gerald Friend. Kurt Cobain legge la storia sul giornale e scrive "Polly" con i Nirvana nel 1989, per l'album di debutto, Bleach. L'arrangiamento acustico, in contrasto con la versione abrasiva di Bleach, non viene fatta fino al 1991, quando viene pubblicata su Nevermind. Certamente non è necessario sapere come è andata poi la storia, per rilevare la desolazione della canzone, ma "Polly" tanto più fa riflettere, una volta che si comprendere la realtà delle torture a cui allude il testo.




      3. Elvis Costello, “Let Him Dangle”
      Derek Bentley aveva 20 anni quando il 28 gennaio 1953 fu impiccato nella prigione di Wandsworth a Londra. Derek, che da piccolino aveva contratto l’epilessia in seguito ad una brutta caduta, vide aggravarsi le proprie condizioni di salute quando, durante la seconda guerra, una bomba nazista distrusse la sua casa lasciandolo gravemente ferito. A causa dei danni ricevuti, lo sviluppo mentale di Derek era pari a quello di un bambino di 11 anni. Nel 1952, insieme ad un amico, tentò una maldestra rapina. Scoperti e raggiunti dalla polizia, il complice - tal Christopher Craig di 16 anni – sparò uccidendo un poliziotto, Sidney Miles. Benchè non fosse nemmeno armato, Derek fu condannato a morte al posto di Christopher, cui non poteva essere inflitta la pena capitale perché minorenne.
      La condanna si basò su una frase ambigua che Derek esclamò durante la rapina, “let him have it, Chris”. Nonostante le proteste, la condanna fu eseguita.
      Nel 1998, 45 anni dopo, il povero Derek Bentley, maltrattato dalla vita e assassinato dalla “giustizia”, è stato ufficialmente riabilitato.
      Elvis Costello, incise con uno dei suoi consueti testi al vetriolo degli anni '80 “Let Him Dangle”, inserita nell'album Spike. Anche Ewan MacColl con Peggy Seeger dedicherà al caso un brano.




      4. Johnny Cash, "Mr. Garfield "
      Johnny Cash registrò questa canzone tradizionale che racconta l'assassinio del presidente Garfield da parte di Charles Guiteau nel 1881 per il suo epico concept album del 1965 Johnny Cash Sings the Ballads of True West. Invece di raccontare i dettagli macabri del delitto, Cash concentra la sua attenzione sulla lotta della nazione per riaversi quando questa si trova alle prese con la perdita del proprio leader.




      5. The Smiths, “Suffer Little Children”
      I Moors Murders ("omicidi delle brughiere"), sono una serie di delitti che sconvolsero l'intera Gran Bretagna negli anni sessanta, compiuti dalla coppia di serial killer Ian Brady e Myra Hindley tra il luglio 1963 e l'ottobre 1965, nella zona di Greater Manchester, in Inghilterra. Le vittime furono cinque tra bambini ed adolescenti di età compresa dai 10 ai 17 anni, di cui quattro furono anche violentati. Definita dalla stampa dell'epoca "la donna più malvagia d'Inghilterra", Myra Hindley presentò diversi appelli contro la sua sentenza d'ergastolo, asserendo di essersi riabilitata e di non costituire più un pericolo per la società, ma furono tutti respinti. Morì nel 2002, all'età di 60 anni. Ian Brady venne dichiarato insano di mente nel 1985, e da allora è rinchiuso in un manicomio criminale. Ha affermato più volte di non voler essere rimesso in libertà, e ha chiesto ripetutamente di essere messo a morte.
      Non vi è carenza di riferimenti a questo episodio di cronaca nella musica rock. Un lamento straziante e liricamente complesso, "Suffer Little Children" degli Smiths è la canzone di chiusura del notevole debutto degli Smiths nel 1984 . Introdotta dalla chitarra ingannevolmente piacevole di Johnny Marr, procede con elogio di Morrissey delle giovani vittime. La risata disincarnata di un bambino verso la fine della canzone è un esempio di orrore in un ambiente musicalmente improbabile.



      6. Rory Gallagher, "Philby"
      "Philby", è un altro classico lungo la linea delle canzoni riguardanti personaggi ai margini della società del bluesman irlandese Rory Gallagher, di cui Interzone ha stima...inestimabile. La canzone allude a Kim Philby, l'agente britannico che agiva per conto dei sovietici durante la Guerra Fredda, che Gallagher usa per esprimere il suo senso di dislocazione. Fa diventare la sua alienazione più appetibile inserendo nella canzone un raro Coral sitar elettrico stile anni '60 .




      7. Sonic Youth, "Death Valley '69"
      Tantissimi artisti hanno scritto canzoni su Charles Manson e la famiglia, tanto da giustificare una lista separata. Tra le più belle comunque c'è questo duetto dei Sonic Youth con Lydia Lunch, in un puro stile "creepiness". Il testo è talmente squilibrato che insieme alla voce da alla canzone un alto livello di follia. E il video di Richard Kern è uno dei momenti più macabri in tutta la storia dell'indie rock .




      8. Interpol, “Pioneer to The Falls”
      Il cadavere di Imette St. Guillenvenne venne trovato per strada a Brooklyn il 25 febbraio del 2006. I testi di Paul Banks, frontman degli Interpol sembrano direttamente usciti dal suo subconscio, e la canzone non è specificatamente sull'omicidio di Imette, ma il titolo, Pioneer to The Falls, sembra più che una coincidenza, dato che si riferisce allo spostamento della ragazza, da un bar di New York (il Pioneer) a un altro (The Falls).
      La canzone serve come esempio agghiacciante di come la tragedia possa arrivare nella vita reale di chiunque, anche se è lontanissima dai pensieri che albergano nel nostro cervello.
      Per lo stupro e l'omicidio di Imette St. Guillenvenne Darryl Littlejohn, buttafuori di 44 anni è stato condannato all'ergastolo.






      27/05/15

      «Dovresti vedere i 400 colpi, John». Pensavo che si riferisse a quattrocento pompini. Parla J. Desmore

      Il 3 Luglio 1971 J. Morrison si levò di buon' ora per un bagno. Pamela lo trovòlì,nella vasca.."un mezzo sorriso dipinto in faccia..", morto per infarto,dicono. La notizia non venne resa pubblica per parecchi giorni, sin dopo la sepoltura, avvenuta senza clamore nell'angolo dei poeti del cimitero di Pere Lachaise, a Parigi. "Non ci furono onoranze funrbri, solo qualche fiore, un pò di polvere, il nostro saluto.."

      Parla J. Desmore
      U n tizio con un paio di classici pantaloni universitari di velluto a coste marrone, una maglietta marrone e i piedi scalzi se n’era restato per tutto il tempo in disparte in un angolo del garage. Ray lo introdusse come «Jim, il cantante». Si erano incontrati alla scuola di cinema dell’Ucla. Ray lavorava e allo stesso tempo stava cercando di ottenere una specializzazione in cinema, dopo una laurea in economia, e Jim stava completando una laurea di quattro anni in cinema. Lo stava facendo attraverso un corso accelerato di due anni e mezzo. Un tipo sveglio.In una occasione in cui Ray si era trovato a dover far fronte agli obblighi contrattuali del sindacato dei musicisti che prevedevano una band di sei elementi, avevano suonato insieme e lui aveva convinto Jim a resta-re ai margini del palco con una chitarra spenta. Avevano fatto da gruppo spalla a Sonny & Cher. Era stato il primo ingaggio a pagamento di Jim e dire che non aveva suonato o cantato una sola nota. Il ventunenne Morrison era timido. Mi disse ciao e tornò nell’angolo. Immaginai che si sentisse a disagio circondato da musicisti, visto che non suonava nessuno strumento. Mentre Morrison si aggirava per il garage alla ricerca di una birra, Ray sorrise come un fratello maggiore orgoglioso mentre mi consegnava un pezzo di carta stropicciata.

      «Da’ un’occhiata a queste liriche di Jim», mi disse Ray. «You know the day destroys the night/Night divides the day/ Tried to run, tried to hide/Break on through to the other side/Made the scene, week to week,day to day, hour to hour/Gate is straight, deep and wide/Break on through to the other side»
      (Sai che il giorno distrugge la notte/La notte separa i giorni/Ho cercato di fuggire, ho cercato di nascondermi/Di aprirmi un varco dall’altra parte/Ho fatto la mia comparsa, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, ora dopo ora/L’ingresso è davanti a me, profondo e ampio/Aprirmi un varco dall’altra parte).
      «Hanno un suono molto percussivo». «Ho trovato una linea di basso. Ti va di provare qualcosa?», disse Ray. «Sì, d’accordo». Ray attaccò e io utilizzai un suono secco di rullante, tenendo le bacchette di traverso. Jim si unì a noi con la sua armonica stravagante. Finalmente, dopo una lunga attesa, Morrison si mise a cantare il primo verso. Era titubante, non guardava nessuno negli occhi, ma aveva un timbro imbronciato, come se stesse cercando di sembrare surreale. Non riuscivo a smettere di guardarlo. La sua timidezza mi affascinava. La chitarra ritmica di Rick era molto morbida, ma le tastiere di Ray creavano una grande energia. A quel punto, suonammo un paio di canzoni di Jimmy Reed e fu allora che l’energia di Morrison ebbe un’accelerazione. Accettai di andare da loro per fare altre prove, dato che adoravo suonare. Sapevo che mi volevano e pensai che per un po’ sarei rimasto a guardare come andavano le cose. Le prove successive andarono più o meno allo stesso modo, ma i brani originali mi intrigavano sempre più. Creammo gli arrangiamenti insieme e mi sentii in grande sintonia con loro, soprattutto con Ray. Ecco il ricordo di Ray: «Ascoltavamo Jim intonare-cantare le parole più e più volte e, a poco a poco, il suono giusto per quelle parole iniziò a emergere. Eravamo anime gemelle, gente impasticcata che era alla ricerca di un altro tipo di sballo. Sapevamo che, se avessimo continuato con le droghe, ci saremmo bruciati, per cui lo cercammo nella musica!». Inoltre, Morrison era un tipo misterioso. E la cosa mi intrigava. (...)

      Se vivessi a Venice, potrei frequentare Jim. È affascinante: mette tutto in discussione. Dannazione, la casa di Ray costa solo settantacinque dollari al mese, per un bilocale in stile vittoriano con vista sull’oceano. Venice, Cristo... non è territorio da surfisti. Lì ci sono vibrazioni da beatnik,con tanto di artisti e musicisti. Figo.«Sta’ a sentire», disse Jim, facendomi entrare. Aveva i capelli ancora bagnati per la doccia che si era appena fatto e vi fece scorrere le mani platealmente mentre mi accoglieva nell’appartamento. La criniera andò perfettamente a posto. «Come fai a sistemarti i capelli in quel modo?», gli chiesi, mentre si affrettava verso lo stereo. «Li lavi e non li pettini», rispose, mettendo sul piatto l’album di John Lee Hooker di Ray. Era già in procinto di assumere un’aria da rockstar. Non lo vedevo da qualche settimana, eppure c’era stato un cambiamento in lui. Si stava atteggiando? Il blues riempì la stanza. (...) Crawling King Snake», chiesi. «Adoro il groove di Crawling King Snake. Credo che, giunti al nostro secondo o al terzo album, dovremmo inciderla. Dopo aver realizzato un bel po’ di brani originali. Naturalmente, prima dobbiamo ottenere un contratto discografico». Non stavo più nella pelle per come pregustavo il futuro. Quei tizi - Ray, la sua ragazza, Dorothy, Jim e i loro amici della scuola di cinema- erano studenti indipendenti, creativi, e io volevo stargli intorno. Un paio di settimane prima, eravamo andati tutti a vedere L’India fantasma di Louis Malle all’Ucla e Ray e Jim avevano parlato della «nuova ondata» francese nel cinema. «Dovresti vedere i 400 colpi, John», aveva insistito Ray. Sapevo che era un film di un regista francese (Truffaut) e il titolo mi aveva eccitato. Pensavo che si riferisse a quattrocento pompini. Guardandomi intorno nell’appartamento di Ray, percepii un’euforia universitaria e un’atmosfera orientale. Libri, riviste di cinema, tappeti orientali, coperte indiane, fotografie erotiche. In quella stanza mi si stavano dischiudendo interi universi nuovi. Avevo vent’anni e tutto era possibile. «Accadrà», ribatté Jim con fredda sicurezza. «Ascolta le corde vocali di quest’uomo, Cristo».

      Aveva un tono di voce quasi riverenziale. Considerato il background sudista di Jim, la cosa aveva senso. Era ossessionato dal suono dei cantanti blues di colore. La sensazione cruda di sofferenza espressa dalle loro voci pareva riverberarsi in lui. Restò in attento ascolto, perso nel suo mondo. Dopo parecchi altri brani, Jim propose di andare a pranzo all’Olivia’s. Mi alzai in piedi di scatto. Mi venne l’acquolina in bocca alla prospettiva della cucina genuina del sud. Purè e salsa gravy. «Ci sto, però non dobbiamo tornarci a cena!», dissi in tono scherzoso, massaggiandomi lo stomaco. «Lo so, lo so. Qualche pasto di fila in quel posto e devi correre in bagno. Però, mi fa venire in mente la cucina di casa della Florida!». «E costa poco!», esclamai. Jim tirò fuori quel sorrisino che ti saresti tenuto stretto in eterno. (...) Jim, sono davvero fiero di ciò che abbiamo fatto, sussurrai di fronte alla sepoltura del mio vecchio amico, ma sono stanco di essere conosciuto solo in quanto tuo batterista. Non so chi sono. Ho trentun anni, questo lo so. Ti sono sopravvissuto di quattro anni, figlio di troia. Ora capisco che al tempo non ero molto consapevole della mia strada nel mondo. Per lo meno, tu hai realizzato la tua profezia, anche se sei dovuto morire per diffondere il prezioso mito dei Doors. Il nostro patto segreto di morte.Un patto non verbale, ovviamente.Oppure sono in preda alle allucinazioni? Ti eri messo in viaggio verso il baratro e Ray, Robby e io, i tuoi amici, ti abbiamo sostenuto. Fino a un certo punto. Non avevamo idea che tu intendessi farlo sul serio. Ora mi chiedo se avrei potuto fare qualcosa per fermarti, persino mentre guardo vecchi filmati e vecchie interviste in cui diciamo, be’, qualcuno di noi deve pur sporgersi sul precipizio per gli altri.Mi sono compromesso? Lo devo scoprire. Una gelida folata di vento mi destò dalle mie fantasticherie. Girai rapidamente sui tacchi e mi affrettai a raggiungere gli altri. Una volta di fronte al cancello, cinsi una spalla di Danny con un braccio, mentre ci dirigevamo sull’acciottolato verso l’automobile di Hervé. (...) Più tardi, seduto allo scrittoio stile regency nella mia camera d’albergo di Parigi, guardai i tetti fuori dalla finestra.Il sole stava cercando (vanamente) di farsi strada in quella mattinata grigia di foschia. Mangiai il cioccolatino alla menta lasciato sul cuscino la sera prima dalla cameriera e risi sommessamente della forma a L della mia camera. L’ennesima eccentrica camera d’albergo europea. I miei occhi si spostarono dalla finestra,con la sua veduta sui tetti grigio-azzurri di Parigi, al materiale di cancelleria dell’albergo che mi fissava dallo scrittoio. Presi la penna dell’albergo e iniziai a scrivere una lettera...

      Batterista dei Doors dal 1965 al 1973. Negli anni seguenti si è occupato di danza, teatro e produzioni musicali d’avanguardia. Ha diretto e prodotto diversi video sui Doors ed è stato consulente di Oliver Stone per la sceneggiatura del film biografia «The Doors». Vive a Los Angeles con la sua famiglia.
      I testi riprodotti sono (C) di  John Densmore


      25/05/15

      La Tarantola di Bob (Dylan)

      24 maggio 1941, Bob Dylan ha 74 anni. Un collage di lettere in versi, giochi di parole, fughe nelle allucinazioni, parabole di polemica sociale, piccoli capolavori di umorismo e d'immaginazione. Messaggi in codice per chi faceva parte del suo mondo e per la sua generazione, che possono assumere significati diversi a seconda dei vari gerghi dei beats, hippies, studenti, cultori della droga, vagabondi, musicisti e appassionati di rock che hanno prestato a Dylan termini e immagini. Un manoscritto da incubo, surrealismo psichedelico che risente profondamente della scrittura di  William Burroughs..

      Cara rivista anticonvenzionale, signori:
      mi rendo conto che attualmente state mettendo assieme un libro su artisti sulla lista nera e con i punti neri o qualcosa del genere.
      Se si tratta dell'ultimo caso, vi raccomanderei di mettere per primo Jerry Lee Lewis.
      Se si tratta del primo caso, vi raccomanderei di mettervi in contatto con la società medica americana per scoprire l'esatto valore di un’impresa del genere.
      Porgendovi i sensi del mio rispetto, rimango un agitatore di piazza.
      Dalle montagne.. Zeke il Tappo

      Ascolta. Non m’importa cosa dice tuo papà. J. Edgar Hoover non è poi un tipo così buono. Credo che debba avere delle informazioni su qualunque persona dentro la Casa Bianca che se il pubblico ne venisse a conoscenza, potrebbero distruggere queste persone/
      se parte delle informazioni che possiede andasse in giro, vuoi scherzare,
      probabilmente l'intero paese lascerebbe le proprie occupazioni e si rivolterebbe.
      Lui non perderà mai il suo posto. Darà le dimissioni con onore. aspetta e vedrai.
      Puoi immaginare per conto tuo tutta questa faccenda dei Comunisti.
      Lo sai da quanto tempo i ladri di automobili terrorizzano la nazione? Devo andare.
      C’è una macchina dei pompieri che mi da la caccia. Ci vedremo quando otterrò la laurea. Senza di te impazzisco. Non vedo mai abbastanza film.
      Il tuo amante paralizzato
      benjamin tartaruga..

      Ok. Così mi sono iniettato droga una volta tanto.
      Grosso affare. E a te come va?
      Ti assicuro Mervin, che se non mi lasci perdere, ti colpirò ancora dove fa male, capito?
      Mi sembra di diventare pazzo. La prossima volta che mi chiami con quel nome in un pubblico ristorante, ti trascino fuori e ti prendo a calci per darti una buona lezione.
      Come se non avessi diritto di arrabbiarmi. Lascerò soltanto un..volo*.
      Buona iniezione.
      Bada a quello che fai.
      La Legge

      Qui' giace Bob Dylan assassinato dal di dietro da carne tremante
      che dopo essere stata rifiutata da Lazzaro,
      Saltò su di lui per solitudine ma scoprì con stupore
      che egli era già un tram e questa fu recisamente la fine di Bob Dylan
      Ora egli giace nell'istituto di bellezza della signora Realmente
      il Signore dia pace alla sua anima e alla sua insolenza
      due fratelli e un cocco di mamma nudo che assomiglia a Gesù Cristo
      possono ora spartirsi i residui della sua malattia e i suoi numeri telefonici
      non c’è forza da offrire in omaggio - ora chiunque può semplicemente riaverla indietro

      Qui giace Bob Dylan demolito dal garbo viennese - che adesso sosterrà di averlo inventato
      ora la gente in gamba può scrivere Fughe su di lui
      e cupido può dare un calcio alla sua lampada al cherosene
      Bob Dylan - ucciso da un rifiutato Edipo che cambiò bandiera per indagare su un fantasma
      e scoprì che anche il fantasma era qualcosa di più di una persona..

      Questa è la mia ultima lettera - ho cercato di soddisfarvi, ma ora vedo che avete troppo nella vostra mente - ciò di cui avete bisogno è qualcuno che vi lusinghi - io lo farei, ma a cosa servirebbe? dopo tutto, io non ho bisogno di niente da voi - voi siete cosi bloccati, comunque, che siete diventati avidità pura - mentre i mistici del mondo balzano nel sole, vi siete ritirati in un paralume - se avete intenzione di pensare,
      non pensate perché' le persone non si amano fra loro - pensate perché' non amano se stesse - forse allora comincerete ad amarle - se avete qualcosa da dire, fatemelo sapere, io sono giusto dietro l'angolo, vicino ai comandi di volo - prendetevela comoda e non fate troppo male - guardate le piante di pepe verde e pensate che avete visto abbastanza popcorn - vi state trasformando in tossicomani -
      come ho detto, non c’è semplicemente niente che possa darvi fuorché' un semplicemente - non c’è niente che possa prendere da voi fuorché' una coscienza inquieta - non posso dare ne' prendere nessuna abitudine..arrivederci al ballo mascherato
      Tormentosamente, ragazzo d'acqua.





      24/05/15

      Il Rock - festival della prima Repubblica

      The Last Waltz
      I FRATELLI BANDIERA..
      Nella galassia della politica italiana regna il caos. Partiti e partitini si affacciano e sguazzano nel mondo della politica. La visione temporale dell'eterno ritorno di Nietzsche pare vera: è tornata la Prima Repubblica.
      La prima Repubblica era caratterizzata da una presenza di almeno 5 partiti rilevanti,ora invece abbiamo: PD-SEL-FI-LEGA NORD-M5S. Siamo tornati dunque ad un punto di partenza. Lungi dal dire che il bipolarismo sia la terra promessa, il problema è a monte: la seconda Repubblica non è stata capace di partorire una nuova classe dirigente.
      E poi, chi l’ha detto che la scena politica italiana della prima repubblica era poi così noiosa? I veri "rocker" sono quelli più impensati, quelli che nascondono la vera anima. Nei casi in cui ne hanno una. Noi di "rocker" ne abbiamo trovati molti, anche una “delta lad" che ci ha negalo la pubblicazione per via del trucco. E pensiamo che i politici di una volta erano molto più divertenti di quelli di oggi. Provate ad ascoltare il Bossi di ieri e il Salvini di adesso, i Pomicino e i De Michelis e i Di Battista e i Gianrusso, le Moretti e i Fassina... Ecco a voi il rock-festival della prima repubblica... !


      Craxi Driver


      R'n'R is here to stay


      Just a Hobo


      My man


      Napoli power


      Warszawa


      One man band





      23/05/15

      Dio? Esiste per consenso vicendevole. Todd Rundgren

      Todd ieri
      25 album in studio da solista, garage rocker, pop psichedelico, maestro del prog, produttore sperimentale, fino a diventare una specie di re mida della dello studio, un classico hitmaker del rock , per arrivare al power pop negli anni '80. Il suo 25 album è una splendida fusione di stili contemporanei - rock, soul e edm - che continua la tradizione di opere sempre sul filo della lama e di rottura, di questo genio visionario dalla carriera globale. Todd Rundgren ha vissuto molte vite musicali.

      Nato e cresciuto a Philadelphia, Todd Rundgren suona la chitarra nei Nazz, quintessenza della psichedelia di quegli anni, pubblica album in cui suona tutti gli strumenti e con cui inizia il lavoro di produzione, poi forma gli Utopia con cui porta al limite il prog, come dimostra Ikon: una vera e propria odissea progressive, un disco in continuo movimento, funky, impressionante.

      Quando i Nine Inch Nails hanno iniziato ad manifestare segni di esitazione e cedimento, si sono rivolti a tre veggenti del mixer di studio: Oneohtrix Point Mai, Genesis P-Orridge, e.. Todd Rundgren. Mentre la musica di Daniel Lopatin Oneohtrix e P-Orridge è sinonimo di suoni astratti e sperimentalismo, Rundgren ha subito composto e registrato canzoni che sono andate dritte allo scopo. Ma Ma Reznor non è stato l'unico a ricorrere alle magie di Todd. Come produttore, ha lavorato con i Grand Funk Railroad per We are an American Band, con Hall & Oates, ha dato lucentezza a Wave di Patti Smith , ha cantato sui dischi dei Cars, e ha prodotto tutti e tre i dischi di Meat Loaf, di cui uno, Bat Out of Hell risulta il quinto album più venduto di tutti i tempi, con circa 42 milioni di copie vendute! E ancora produce il bellissimo Skylarking degli XTC, i Psychedelic Furs di "Love My Way", i Cheap Trick, i Tubes e molti altri, oltre che colonne sonore e musiche per spot pubblicitari. Pioniere nel software per computer e dei video musicali, il suo ultimo album, è stato parzialmente registrato con un iPad. Insomma un mago dello studio, un esploratore sonoro e delle innovazioni tecnologiche, artista concettualista e interattivo, dai mille esperimenti elaborati, tanto che ancora oggi, dopo tanti anni, moltissimi musicisti invocano il suo lavoro.

      L’opera di Todd Rundgfen trasuda un inconfondibile senso di mistero. ll suo talento, sempre mutante, di produttore e continuamente alla ricerca. Abbiamo ricordato come durante questi anni abbia prodotto albums per artisti assai diversi, dai i New York Dolls, a Patti Smith, Grand Funk Railroad, Tubes, Tom Robinson Band, Sparks, Rick Derringers e Meat Loaf. Ancora oggi è tanto eloquente quanto attivo. E' cercare di seguire le sue idee espressive é come osservare il percorso di una pallina di un flipper: in ogni momento può ,camhiare direzione o sparire. I paragrafi che seguono sono i punti di vista di Rundgren su soggetti che sono nella mente di un qualsiasi Diogene del ventesimo secolo.

      Todd oggi
      MUSICA
      In musica possiedo soltanto abilità. La mia musica é un 'espressione catartica e da quando ho impostato la vita in mode tale che non devo vendere dischi per sopravvivere (ho il mio lavoro di produttore), li registro liberamente grazzie a una specie di terapia personale perché non ascolto le cose che vorrei. Vorrei dedicarmi completamenite alla musica e studiarla; Mi piace un tipo di musica con parole ma preferisco !a musica senzaparole. Generalmente le parole ti limitano un 'area di interpretazione. Alla fine quando sei veramente dentro la musica dimentichi tutti gli elementi fisici. Il tuo livello di interpretazione mentale é astratto, tu sei trascinato nella musica. E come una brillante vacanza in cui la musica fa da guida turistica. E' un mondo dentro di te, Nella mia musioa ci sono riferimeqti di oriente e occidente. Io parlo di Cristo, di Mosè e di Buddha. Se vuoi rappresentare musicalmente qualcosa di umano in maniera tatale e limpida essi hanno ideali umani da poter imitare. Per quanto mi riguarda, Ravel è il mio compositore preferito. E' il Cristo della musica. Bach è il mio Mosè e Stravinsky è il mio Buddha. Ravel ha fatto musica veramente umana e insieme a Gershwin (morti entrambi nel 37) hanno sintetizzato la musica occidentale con quella dei neri.

      CREAZIONE
      Interpcetare le idee con una sonorità fisica conduce in qualche modo ad un grado superiors nella vita fisica stessa. E l'indefinibile dentro di me che mi soddisfa. Per esprimere delle idee e trovare le parole, giuste devo uscire fuori dal mondo fisico. Cosi quando divento astratto, ed è completamente impossibile inteirpretare questoi con la fisicità, raggiungo un altro livello di esistenza. Quando mi accingo a creare, non appena prende forma la fisicità, l'astratto viene escluso. La musica in fondo è un interpretazione dell'astratto. Potresti essere anche la persona più eloquente di questo mondo ma non riuscirai mai a descrivere l'astratto con le parole.

      MISTICISMO
      Sono affascinato dal misticismo. Sono sicuro che ciò si riflette nella mia musica. La struttura e la qualità del suono emula qualcosa che non può essere interpretato in termini fisici. A. Eistein era un mistico. Interpretava cose che non è possibile interpretare fisicamente. Tutte le sue deduzioni sul tempo, lo spazio e la continuità sono intuitive e non comprovabili scientificamente. Lo confermano solo le intuizioni di altra gente. E' come l'ateismo, il più grosso paradosso del mondo. Dio, chiunque o qualunque cosa sia, esiste e non capisco perchè la gente parli tanto di questa faccenda. Esiste per consenso vicendevole, è impossibile discutere o spiegare..

      TEMPO
      Non credo nel destino.Riusciamo in definitiva a controllare tutto, anche il subconscio. Non c'è inizio nè fine. L'unica cosa che esiste è ciò che esiste adesso. In natura tutto è ciclico, tutto è ripetitivo. Anche il cambiamento è solo una parte di un ciclo maggiore anch'esso ripetitivo. Tutto è ritmico o, piuttosto, le vibrazioni sono l'ultima sostanza dell'esistenza. Tutto può essere considerato come l'armonia di parti conflittuali di vibrazioni. In definitiva, tutto ricadrà nella fase .. come parte del ciclo. In fondo dell'esistenza fisica è il punto più fuori fase che l'universo raggiunge.

      MATERIALISMO
      Le cosa adesso sono arrivate al più materiale livello fisico possibile. Le icone materiali devono essere difese, ci sono motivi giustificabili per il suicidio o per uccidere un ’altra persona. La Monna Lisa per esempio; é una grossa cosa da apprezzare, ma la maggior parte della gente di questo mondo non l'ha mai vista, non la vedrà mai, o se ne frega o non sa cosa voglia significare.

      POLITICA
      La democrazia é una cosa impossibile da ottenere per foza perché “Chi sa che cosa è giusto o sbagliato?".
      Soltanto la democrazia concede questa possibilità di chiedere: “Chi sa’?” La democrazia é
      completamente impraticabile ma é l ’unico concetto in cui ognuno può trovare una risposta. In qualsiasi altro sistema, é sempre: "Io so " e chiunque altro sa che é una bugia! I politici sono persone che credono che le leggi siano tutto, e ché possano sancire gli avvenimenfi di questa terra e che non ammettano mai che un uomo possa fallire. Credo che l'anarchia sia l'unica cosa legittima, l'unico sistema difendibile. L’anarchia non 'significa caos. Anarchia significa che nessuno andrà a governarti. Solo tu sai come governare te stesso. Tu obbedisci alle leggi dell'universo. Gli esseri umani non hanno ancora sviluppato abbastanza la facoltà di essere capaci a governare l'anarchia.

      FUTURO
      Il mio idéale é staccarmi completamente dai coinvolgimenti della musica pop, nan perchè la disdegno, ma proprio perché la amo. L’ho trovata insoddisfacente perché ho réalizzato che in questa corsa la gente non la prende suL serio. Vorrei lavorare in televisione e vorrei interessarmi a problemi sociali. Vorrei che qualche mia idea che ho cercato di raffinare nella mia musica e nei video, fosse interpretata in veri termini umani. Vedo anche i video dischi come sintesi ultima delle due aree in cui lavoro. In definitiva, una nuova forma d'arte verrà fuori da tutto questo, in maniera distintamente separata dalle due: il suono e la visualizzazione diventano sinergici, cioé si rinforzano reciprocamente..




      Todd Rundgren - GLOBAL, 2015




      21/05/15

      Everlong e Dave se ne và

      Ieri sera il suo talk show è andato in onda per l'ultima volta, a tarda notte. Parliamo di David Letterman e so bene che forse non frega molto a nessuno e che solo chi si occupa di televisione e di media in generale ha coperto la notizia in un modo o nell'altro.. L'intera extra-lunga puntata è stata triste per tutti i fan di lunga data di Letterman , e i momenti finali mi hanno commosso non poco, e comunque più di ogni altro spettacolo visto in televisione. La band preferita di Dave, i Foo Fighters, la cui canzone "Everlong" era stat dedicata a Dave per il suo quinto bypass applicato nel 2000, è tornata ad essere l'ultimo ospite musicale nella sua carriera, lunga ben 33 anni. La performance di "Everlong" aveva sullo sfondo un montaggio che attraversava tutta la storia, una rapida corsa fiammante attraverso il passato: anche se non sono abbastanza vecchio per avere visto i suoi primi anni alla NBC, posso solo immaginare come si sentivano le persone in questo momento, dopo tutti questi anni.

      Io non voglio cercare di mettere in parole il motivo per cui questa cosa mi ha colpito così duramente. Ho già una sorta di prevenzione nei confronti di Everlong, anche se non sono neanche un super fan dei Foo Fighters. Ma sento che ho bisogno di commentare e condividere come Dave mi ha catturato: tutta la sua umiltà e autoironia, sostenendo il suo personaggio di eterno brontolone, il suo saper essere provocatorio e mai zerbino, il suo progressismo bonario, il suo amore per le cose che ci piacciono, la musica e il cinema, in particolare. Gli devo anche la scoperta di alcumi artisti, ospitando il meglio del rock e della musica alternativa per ltre 30 anni. Dave Letterman era divertente, e è stato portatore di una cultura popolare, ma mai "populista", non ha mai cercato facili consensi, semmai il contrario. Mi ha tenuto compagnia durante le notti insonni, strappandomi sorrisi e buon umore anche quando sarebbe stato difficile anche per il re dei clown. Un ottovolante di emozioni! In Italia solo Luttazzi ha tentato un esperimento simile, cercando di ricreare l'atmosfera che ha caratterizzato il Late Show sotto la guida di Letterman, ma abbiamo visto come è finita.

      Tornando allo show finale, certo, si è abbandonato fino all'ultimo alla cultura della celebrità invitando alcuni suoi amici divi per la top ten conclusiva, ma in qualche modo è riuscito ad evitare facile sentimentalismi, tanto che fino agli ultimi quindici minuti o giù di lì sembrava una puntata regolare del Late Show, ed era quello che mi aspettavo: il David Letterman che ho conosciuto non avrebbe mai voluto fare un grand polverone (su se stesso) per il finale della sua carriera.
      Oggi abbiamo la fortuna di avere You Tube, è possibile quindi rivederlo negli anni '80, dove forse risiede la sua roba davvero migliore: è un assaggio della cultura che regnava in quegli anni a New York, e che piano piano si è estesa in tutto il mondo, ed è abbastanza affascinante da rivivere.
      Quindi oggi rendo omaggio a questo innovatore, che ha saputo mantenere il suo ego sotto controllo, a lui e al suo equipaggio, gli autori, e la piccola l'orchestra che lo ha sempre accompagnato: con la sua band preferita che suona la sua canzone preferita, mentre la commedia più importante degli ultimi 35 anni che ha balenato nelle nostre TV è andata per l'ultima volta in onda...





      Quello che stiamo realmente facendo al nostro pianeta

      E' di pochi giorni fa, l'appello di alti funzionari della chiesa e dello stesso Papa Francesco, che incoraggiano tutti a consumare di meno e a preoccuparsi di più dell'impatto che ciascuno di noi ha sull'ambiente.
      E 'un avvertimento tempestivo, perché i prossimi sei mesi saranno cruciali per il nostro futuro.
      Davanti a una serie di grandi eventi nel corso di quest'anno, due organizzazioni come The Foundation for Deep Ecology (Fondazione per una Profonda Ecologia) e la Population Media Center hanno pubblicato una collezione di foto che illustra gli effetti devastanti della cosidetta crescita e dei rifiuti ormai fuori controllo, e sono immagini mozzafiato.

      E' il tentativo di un'azione diretta per coinvolgere opinion-leader, scienziati e cittadini per rispondere in modo creativo al degrado ambientale. Si sottolineano gli elementi di tutela ambientale che raramente vengono discussi: promozione dei diritti umani e della salute delle persone , come forti soluzioni indispensabili alla tutela dei diritti di altre specie ad esistere e alla salute del pianeta. "Sono problemi di cui le persone non si preoccupano, e spesso sono solo i media tradizionali ad occuparsene," afferma Missie Thurston, direttore del marketing e della comunicazione presso il Population Media Center. E 'difficile sapere qual'è l'impatto sull'ambiente delle nostre scelte quotidiane, come l'effetto reale di acquistare una bottiglia d'acqua o una TV extra large o un laptop. In un pianeta ormai sovrappopolato, Ognuno di noi genera (in media) oltre 4 chili di rifiuti al giorno - con un incremento di quasi il 60% dal 1960 -. La popolazione mondiale è in aumento di oltre 220,00 persone al giorno - cioè abbiamo almeno 9.000 persone in più ogni ora, e non è automatico che la Terra possa fornire facilmente spazio, cibo, alloggio e altre risorse per queste persone, oltre che a tutti noi che siamo già qui, se continuiamo terribilmente a maltrattare il mondo naturale e le altre specie presenti sul pianeta.

      Innescare una nuova consapevolezza ambientale, una stabilizzazione della popolazione mondiale, raggiungibile attraverso l'esercizio e la realizzazione di un programma progressista dei diritti umani, l'istruzione primaria per tutti i bambini, il miglioramento delle condizioni delle donne e delle ragazze in tutto il mondo, garantire l'accesso alle informazioni sulla pianificazione delle famiglie, può essere un potente contributo alla soluzione dei problemi ambientali e sociali più pressanti.

      Ecco quello che gli umani stanno realmente facendo al nostro pianeta.. in 10 sbalorditive immagini. (clicca per ingrandire)


      Rifiuti elettronici, provenienti da tutto il mondo, vengono scaricati a Accra, in Ghana, dove si riciclano parti minerali per l'elettronica per poi bruciare tutto.
       Peter Essick/Foundation for Deep Ecology


      Città del Messico, una delle città più popolose dell'emisfero occidentale.

       Pablo Lopez Luz/Foundation for Deep Ecolog


      L'ex antiche foreste Willamette National Forest, livellate per lo sviluppo del petrolio, in Oregon

       Daniel Dancer/Foundation for Deep Ecology


      Giungla Amazonica bruciata per fare spazio al pascolo del bestiame, in Brasile.

       Daniel Beltra/Foundation for Deep Ecology


       La più grande miniera di diamanti del mondo, in Russia.

       Digital Globe/Foundation for Deep Ecology


      Vancouver Island, Canada.


       Garth Lentz/Foundation for Deep Ecology



      Bangladesh, dove vengono prodotti gran parte del vestiario del mondo.

      M.R. Hasasn/Foundation for Deep Ecology

      Discarica immensa di pneumatici fuori uso in Nevada. 
       Daniel Dancer/Foundation for Deep Ecology


      Nord East Land, Svalbard, in Norvegia, dove l'aumento delle temperature globali stanno cambiando radicalmente l'ecologia.


      Cotton Coulson/Keenpress/Foundation for Deep Ecology


      Nuova Delhi, in India, dove molti discariche stanno raggiungendo un punto di rottura. La popolazione circostante di Delhi ammonta a circa 25 milioni di persone.

       Digital Globe/Foundation for Deep Ecology

      Nel mese di settembre, i leader mondiali cercheranno di accordarsi su obiettivi di sviluppo sostenibile che ci porteranno fino al 2030. Nel mese di dicembre, a Parigi, le Nazioni Unite tenteranno di impostare finalmente limiti vincolanti in materia di inquinamento. Il 2015 è l'anno in cui possiamo definire il modo in cui volgiamo il nostro pianeta.

      La speranza è che queste, come altre foto, reportage e inchieste contribuiranno a generare consapevolezza e a spingerci all'azione. Perché, come come si diffonde la parola, così si può diffondere la volontà di fare in modo che non ci siano più immagini come queste da fotografare..



      20/05/15

      B. B. King non perde un colpo


      B.B. King sostituisce una corda della sua amata chitarra elettrica Lucille, che si era spezzata a metà canzone, senza interrompere lo show e continuando a cantare. Uno spettacolo nello spettacolo, al Farm Aid del 1985. B.B.King non perdeva un colpo.

      La scorsa settimana, dopo aver appreso della scomparsa di B.B. King, ho scoperto che sono state evidenziate alcune performance live della leggenda del blues in giro per la rete - spettacoli che mettono completamente in mostra il suo virtuosismo. Questa è una clip sorprendente che evidenzia ciò che un musicista di fama mondiale ha veramente a cuore. Lo scenario è il Farm Aid del 1985, alla presenza di 80.000 persone. La canzone è "How Can You Get Blu." Il momento chiave arriva al giro di boa del 03:10 min, quando si spezza una corda della chitarra, e King riesce a sostituirla prima della fine della canzone. Per tutto il tempo, con la musica in pieno svolgimento, non perde un colpo, una nota, e continua a cantare il blues. Godiamoci BB King in "Blu Can You Get", live al Farm Aid di Champaign, Illinois, il 22 settembre, 1985: a noi piace ricordarlo così.

      @ P.s.: Il Farm Aid è stato creato da Willie Nelson, Neil Young e John Mellencamp nel 1985 per sostenere le famiglie di agricoltori in difficoltà.  Da allora molti artisti e musicisti hanno contribuito al progetto, ultimo Dave Matthews che è salito a bordo del Farm Aid nel 2001.






      Finalmente, a chiare lettere: Abolire il carcere

      Finalmente, dopo averci girato in lungo e in largo, dopo dibattiti e considerazioni, ricerche e confronti con altre esperienze, qualcuno e in questo caso il Sen. Luigi manconi, da sempre impegnato nel rispetto dei diritti civili e in particolare dei detenuti, lo dice charo e tondo: bisogna abolire il carcere. Così come è strutturato, non serve assolutamente a niente, soprattutto agli scopi che dovrebbe prefiggere una detenzione, breve o lunga che sia: la non reiterazione del reato e il recupero del detenuto. Invece, nella disastrosa situazione in cui si trovano i detenuti nelle carceri italiane, più volte sanzionate dall'Unione Europea, succede solo che la percentuale di reati che vengono compiuti dopo il rilascio dalla detenzione è in continuo aumento, e che la reclusione così com'è serve solo ad incattivire le persone che hanno sbagliato. Senza un lavoro, un occupazione, corsi di formazione, non c'è possibilità di un reinserimento, e stare chiusi in una cella senza fare niente per 24 ore, insieme con altre persone nelle stesse condizioni, somiglia più ad una tortura che ad una punizione. Pubblichiamo un estratto dal libro di Manconi, scritto con Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Federica Resta, e postfazione di Gustavo Zagrebelsky. In chiusura, in fondo, un documentario di VICE sulle carceri norvegesi, che conferma che è possibile percorrere strade diverse.
      Interzone appoggia totalmente la proposta di Manconi e si batte perchè il carcere venga abolito per tutti, e sostituito con altre forme di pene e detenzione.

      ABOLIRE IL CARCERE
      È stata Belén, all’anagrafe María Belén Rodríguez, a esprimere le considerazioni più pertinenti a proposito della condanna a tredici anni e due mesi di carcere inflitta a Fabrizio Corona. La donna, a quanto si sa, non viene da severi studi giuridici ma è evidentemente dotata di buon senso e, soprattutto, conosce la personalità del condannato, col quale ha avuto una lunga relazione, e la sua particolare patologia. «Lui ha un problema, ha fatto degli errori, ma in realtà l’unico problema che ha sono i soldi». E ancora: «Secondo me la condanna che dovevano dargli è una grandissima multa salata e basta. Lui è in galera perché ha una malattia per i soldi» afferma Belén in una intervista al settimanale «Oggi», il 22 dicembre 2014.

      Nelle parole della donna c’è l’eco (poco importa se inconsapevole) della più avanzata dottrina penalistica e della più ragionevole pedagogia per l’età adulta. Entrambe le ispirazioni tengono conto, nel ponderare qualità ed entità della sanzione per chi infrange le regole, della personalità del reo e dell’esigenza di rendere la pena effettivamente deterrente – dunque utile alla società – oltre che non inutilmente vessatoria nei confronti del condannato. Ed entrambe intendono sottrarre la misura punitiva al cupo e ottuso automatismo del «chiudere la cella» per tot anni o per sempre e «gettare via la chiave». E, infatti, nel caso di Corona, solo un tipo di sanzione capace di intervenire efficacemente sulla sua «patologia», la dipendenza dal denaro, può rispondere a quanto previsto dalla Carta costituzionale e dal nostro ordinamento. Può, cioè, sia svolgere una funzione preventiva – ovvero dissuaderlo dall’acquisire illegalmente risorse economiche – sia perseguire una finalità rieducativa, inducendolo a riflettere criticamente sulle conseguenze della propria dipendenza dal denaro. Le parole di Belen aggiungono, quindi, un’ulteriore motivazione, se mai ve ne fosse stato bisogno, alla pertinenza e alla urgenza dell’interrogativo: possiamo fare a meno del carcere? Questo libro ambisce a dimostrare l’opportunità di una simile domanda e la fondatezza della nostra risposta positiva. Sì, abolire il carcere e possibile, innanzitutto nell’interesse della collettività, di quella maggioranza di persone che pensano di non essere destinate mai a finirci e che, con lo stesso, mai avranno alcun rapporto nel corso della intera esistenza. L’abolizione del carcere è, insomma, una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini, che ne avrebbero tutto da guadagnare. Perché, dunque, fare a meno del carcere? Semplice: perché a dispetto delle sue promesse non dissuade nessuno dal compiere delitti, rieduca molto raramente e assai più spesso riproduce all’infinito crimini e criminali, e rovina vite in bilico tra marginalità sociale e illegalità, perdendole definitivamente. E perché mette frequentemente a rischio la vita dei condannati, violando il primo degli obblighi morali di una comunità civile, che e quello di riconoscere la natura sacra della vita umana anche in chi abbia commesso dei reati, anche in chi a quella vita umana abbia recato intollerabili offese. E sia per questo sottoposto alla custodia e alla funzione punitiva degli apparati statali.


      Strane, strazianti, veloci, originali: le nostre cover

      Reinterpretazione, rifacimento, copia fedele o rimaneggiata, chiamatele come vi pare. Sono comunque brani pubblicati in precedenza e eseguiti da qualcuno che non ne è l'interprete originale. Con sottile differenza, interpretazione è in genere quando un musicista interpreta un brano considerato un classico della musica eseguito innumerevoli volte.Mentre cover è invece maggiormente utilizzato per indicare la reinterpretazione di brani relativamente recenti (come nel caso delle "cover band" e delle tribute band, gruppi musicali che interpretano solo canzoni note scritte da altri).

      Queste non sono le cover perfette, le migliori, quelle diventate più famose delle originali, quelle attribuite al secondo interprete, un gruppo o artista che sia e non all’artista originale. Niente di tutto questo. Sono cover strane, alcune .. strambe, originali, e nel segno di questo blog, sono cover che ci piacciono, quindi scelte personali, di gusto e non per i motivi prima descritti o altro. Come sempre mancherà qualcosa, ma queste sono quelle che ci sono venute in mente al momento perchè stanno girando sui nostri dispositivi, in un modo o nell'altro. Buon ascolto..


      Marcia Griffiths "The First Time Ever I Saw Your Face" (Ewan MacColl)
      Scritta dal cantante e songwriter politicamente impegnato Ewan MacColl nel '58 per Peggy Seeger, che sarebbe poi diventata sua moglie. La cantavano Peter, Paul and Mary negli anni Sessanta, J. Cash e Elvis pure ne fece una versione. Ma questa di Marcia Griffiths è una classica bella canzone d'amore, con un testo semplice, e.. straziante. Scritta da MacColl per il suo nuovo amore, (Peggy Seeger), è la storia di un amore a prima vista: impossibile resistere a questa versione reggae di Marcia Griffiths. Una cantante della grande tradizione reggae, prima con il gruppo femminile I-Thress, con Rita Marley e Judy Mowatt, poi come backing vocals nei Wailers di B. Marley. Marcia trasforma una canzone folk/soul in una ballata romantica dove le sue caratteristiche vocali riescono ad ammaliarci sin dalle prime note..




      David Bowie, "Kingdome Come" (Tom Verlaine)
      Abbiamo parlato di Tom Verlaine e della sua importanza nel panorama musicale New Wave quì. "Kingdome Come" è un gran pezzo, con progressioni di accordi orecchiabili. Ma David Bowie un anno dopo la pubblicazione da parte di Tom, la rifece per il suo "Scary Monsters", e anche se è frustante, l' ha fatta meglio, ma molto: da alla canzone lo slancio, la vita, e il colore che mancavano nella versione di Verlaine. Bowie la dipinge fino alla fine con una batteria zelante e cori roboanti, ma prima della fine un pò disordinata, si rende conto ancora del potenziale della canzone che è stato lasciato irrealizzato da Verlaine e ironicamente, aggiunge un particolare Verlaine-esque, con la melodia di chitarra sostenuta di Fripp, chesuonerà poi nella metà delle canzoni di Scary. David Bowie rimarcava di non volere alcuna patria potestà sulla nuova musica del tempo (era il periodo del rock against racism) e le tendenze modaiole, salvo poi farsi convincere dal fedele chitarrista Carlos Alomar a realizzare la cover di “Kingdome Come”..



      X, "Brethless" (Gerry Lee Lewis)
      All'ultimo respiro (Breathless) è il bel Remake del celeberrimo Fino all'ultimo respiro di Jean-Luc Godard, del 1983 diretto dal regista Jim McBride, con protagonisti Richard Gere e Valérie Kaprisky, con una grandissima colonna sonora che va da Bad Boy di Mink DeVille a Final Sunset di Brian Eno, Celtic Soul Brothers  dei Dexy's Midnight Runner,
      Message of Love dei The Pretenders e la stessa Brethless del killer, Gerry Lee.
      E' uno dei film di Interzone come anche gli X di Exene Cervenka e Joe Doe è un gruppo tra i nostri preferiti. La loro versione del pezzo è gagliarda, adrenalinica, punk, contiene tutta l'estetica degli anni ottanta, come d'altronde il film, realizzato come un lunghissimo Music-Videoclip.




      Dead Kennedys, "Rawhide" (Ned Washington/Dimitri Tiomkin)
      Scritta da Ned Washington (testo) e composta da Dimitri Tiomkin nel 1958, fu portata al successo come una canzone country (o western song) da Frankie Laine, ma è stata coverizzata da infiniti artisti. Una delle più famose versioni fu quella dei Blues Brothers, e venne inserita nell'omonimo film. Inserita dal gruppo californiano in Plastic Surgery Disasters / In God We Trust, Inc, è una cover al fulmicotone come tutta la musica dei Dead Kennedys del resto.
      God damn, well let's do a tune called rawhide, okay
      God damn tape's rollin', let's go!!...




      Willy DeVille"Hey Joe"
      Williy DeVille ha cambiato la pelle come i serpenti pur di sopravvivere, in un deserto assolato come nello smog di una metropoli europea. E, di conto, alcune canzoni a volte sono addirittura oggetto di mutazioni genetiche pur di restare ancora vive nell'immaginario collettivo di generazioni diverse. 
      Joe che acquista una pistola per uccidere la donna che l'aveva tradito, per poi squagliarsela in Messico, "where a man can be free" , anche dopo aver ammazzato la propria donna. Dal 1966 la incisero un po' tutti, da Hendrix, Byrds, Shadow of Knight, Patti Smith, Cher, Nick Cave. Ma..Uno, dos, tres con l'orchestrina mariachi che apre le danze forse è proprio simile a quella che Joe sentì una volta passato il confine. Un gioiellino: quando si parla di Tex Mex , "Hey Joe" tratta dall'album "Backstreet of Desire" dovrebbe essere considerata esplicativa per l'intero genere. Anche del.. "Randagio" abbiamo resocontato quì.




      Wall of Voodoo, "Ring of Fire" (J. Cash)
      Non è un segreto che Interzone considera Stan Ridgeway e Marc Moreland come una leggenda, creatori di canzoni intelligenti che raccontano piccole storie, e storie stravaganti; canzoni che ti portano in un altro luogo e agitano il cuore. La loro versione di Ring Of Fire, inserita come bonus track live in Index Master, è caratterizzata dalle chitarre lunatiche di Moreland e dai sintetizzatori. La seconda metà del brano è un assolo di chitarra dissonante, che ricorda il tema del film "Il nostro agente Flint", del 1966. Stan ha sempre dichiarato di essere in gran debito con Cash, e ha ricordato che si chiedeva quale fosse una bella canzone di tre accordi e di aver pensato subito a Ring of Fire. Oltretutto, la band in quel periodo avevano un nuovo un sintetizzatore Moog nuovo di zecca in quel punto. E ne è uscito quel folle tipo di suono palpitante..




      The English Beat, “Can’t Get Used To Losing You” (Andy Williams)
      Mentre molti dei loro amici della 2-Tone Records contemporanei, come The Specials e i Madness si presero la briga di rifare molti dei classici ska nella loro buona fede, The Beat, che pure ne fecero alcune,  presero una strada diversa, abbracciando l'easy listening con lo stesso fervore del cui Reggae, e degli artisti che li avevano ispirati . Il gruppo prese una canzone del 1963 del crooner Andy Williams, la spogliò della sua seriosità, ironizzando sul sentimentalismo  che conteneva , e la trasformò in qualcosa di più furtivo e vivace. Aiuta il fatto che il brano a loro disposizione è  libero e aperto, ma furono i vocalizzi di Dave Wakeling che  lo adattarono facilmente  per un beat rocksteady.Le mie migliori estati le ho passate con la manciata di brani di questa band.. favolosa! Questa è una versione leggermente modificata rispetto alla loro originale.





      Beck, “Leopard-Skin Pill-Box Hat” (Bob Dylan)
      Un album messo insieme per una buona causa, War Child Heroes, e dove fu chiesto a una manciata di leggende, come Dylan e Paul McCartney, di scegliere una canzone dal loro catalogo e affidarla all'artista contemporaneo loro preferito. Dylan scelse Beck per fare questa canzone!
      Poco dopo aver registrato "Leopard-Skin" nell'estate del 2008, Beck ha iniziato a suonarla in una versione ridotta nei suoi live set.
      Nel solco di Beck, il blues di "Leopard-Skin Pill-Box Hat" è stato rotto e rimontato, ed il risultato è che la canzone ha più muscoli, è più spavalda e forse possiede più anima di quella originale. Una fusione di due voci iconiche provenienti da due diverse generazioni. Anche Beck, se ancora non si fosse capito, è tra i nostri eroi..




      Led Zeppelin, “Dazed and Confused” (Jake Holmes)
      Jake Holmes non ha ottenuto i crediti per aver  ispirato i Led Zeppelin di "Dazed and Confused" fino al 2012, ma senza la sua canzone originale, questo Zeppelin mega-hit non sarebbe mai esistito. Holmes ne ha scritto una versione molto diversa nel 1967 per il suo disco solista "The Above Ground Sound" e presumibilmente Jimmy Page la ascoltò  mentre Holmes apriva i concerti  per gli The Yardbirds.




      Soft Cell, “Tainted Love” (Gloria Jones)
      La versione di Gloria Jones di "Tainted Love" è solo un po' troppo allegra. E 'ottimista e Jones non dà alla canzone il livello di mistero e di gravità che invece i Soft Cell le regalano. E 'una strana di inversione di ruoli, con la cantante soul che voleva trasmettere  il senso della storia di cuori spezzati e il duo electro-pop che la trasforma con noncuranza  e con ritmi orecchiabili e danzerecci. I quasi lamenti di Marc Almond rimbalzano sopra il synth inquietante, insieme a echi sospirati, danno il concetto di fuga frenetica da una relazione tossica e viene gestita perfettamente dai Soft Cell. Alta energia, ma è un'energia che corrisponde adeguadamente al senso di scuro e di ansia. Moody.




      Nirvana, “Lake of Fire” (Meat Puppets)
      Quando i Nirvana salirono sul palco per la loro leggendaria prestazione Unplugged per MTV nel novembre 1993, i produttori dello show ancora non sapevano quello che sarebbe successo durante il concerto. Le prove erano state strambe, Kurt Cobain soffriva a causa dell'eroina, e non aveva dato ai piani alti la set list dello show. Ma qualcosa di magico accadde quella notte, come testimoniano le candele che circondavano tutto il perimetro del palco. Liberati dal bagaglio dell' etichetta grunge che gli era stata appiccicata, i Nirvana presentarono il loro lato più sensibile, riflettente, tra cui una  cover dei Meat Puppets '"Lake of Fire." Nella sua forma originale, la canzone è un semplice e anonimo blues-rock . Ma loro la trasformarono sul palco in un inno bollente, di fuoco dell'inferno e di peccato. "Dove vanno i cattivi quando muoiono  ?". Una performance piena di magnetismo e uno dei momenti più suggestivi della discografia della band e della storia intera del rock.




      Talking Heads, “Take Me To The River” (Al Green)
      Cover che sostituiscono gli originali nella mente degli appassionati di musica non è un fatto insolito, ma c'è qualcosa da dire circa quattro ragazzi bianchi attillati di New York, che trovarono il pozzo profondo dell'anima e delle emozioni che il reverendo Al Green voleva mettere dentro Take me to the River, ma che in qualche modo aveva perso . La versione Talking Heads è un sorso di whisky per l'anima, lento nel bruciare e di calore persistente , incentrato sul concetto che, come David Byrne ha scritto nelle note di copertina per album, è "una canzone che unisce il battesimo con la lussuria adolescenziale". E il modo in cui lui e il resto del gruppo la eseguirono, fu come una lenta carezza sotto la coperta delle tenebre, sufficiente per lasciarvi stanchi e sudati.




      "Janis Joplin,"Me and Bobby McGee" (Kris Kristofferson)
      Registrato pochi giorni prima della sua morte, è la versione splendida di Janis Joplin di questa canzone di Kris Kristofferson, e che  fu un successo postumo , anzi, la sua unica canzone a raggiungere il n°. 1 in classifica. La sua voce senza pari fanno di questo un classico eterno e lo citiamo perchè è il brano con cui ho conosciuto Janis .




      The Ramones, "Do You Wanna Dance" (Bobby Freeman)
      I Ramones hanno preso questo già breve brano originale di Bobby Freeman scritta nel 1958 e inserita nel meraviglioso American Graffiti del 1973 (anche notoriamente coverizzato dai Beach Boys) e così come molte delle canzoni dei Ramones in meno di due minuti la trasformano in una classica e velocissima punk rock song. Inclusa nel nel film cult Rock 'n' Roll High School.




      The Animals, "It's all over now, Baby Blue" (Bob Dylan)
      Scritta da Bob Dylan, e inclusa nell'album Bringing It All Back Home del 1965. Molte le speculazioni su che fosse in realtà "Baby Blue": Joan Baez, David Blue, il pubblico folk di Dylan, e persino Dylan stesso. Il brano presenta forti influenze dalla poesia simbolista. Tantissime le cover: It's All Over Now, Baby Blue è stata reinterpretata da svariati artisti, e di tutti i generi: dal folk di Joan Baez, aii Them di Van Morrison, The Byrds, Judy Collins, Joni Mitchell, Marianne Faithfull, addirittura Falco, The 13th Floor Elevators, i Grateful Dead, Link Wray, Hugh Masekela, e i Bad Religion che ne fanno una canzone punk. La versione dei Them, pubblicata nel 1966, influenzò molti gruppi garage durante la fine degli anni sessanta e successivamente anche Beck inserì un campionamento tratto da questa versione nel suo singolo del 1996 Jack-Ass. Ma signori, ascoltate la voce di Eric Burdon nella versione degli Animals inserita nel loro disco del 1977 Before We Were So Rudely Interrupted. La malinconia che trasmette è a dir poco agghiacciante. Ne abbiamo parlato e reso omaggio qui.




      Street Hassle, Simple Minds (Lou Reed)

      Frank Zappa, "Sunshine of your love" (Cream)

      The Eels, "Summer in the City" (The Lovin' Spoonful)

      Al Brown"Here I Am (Come and Take Me)" (Al Green)