18/08/16

Anger is an energy. John Lydon sanguinante: "Noi continuiamo"

Molto prima degli albori del punk rock John Lydon usava il suo sguardo come un arma, lo stesso sguardo che ha fulminato il pubblico della  Discotheque Blondie, a Santiago del Cile il 14 agosto di quest'anno, dopo che un idiota ha scagliato una bottiglia centrando in pieno la testa di John, durante il concerto dei suoi PiL, Public Image Ltd. 
La bottiglia ha aperto un taglio, che ha inondato la camicia di sangue, ma Johnny ha avvolto un asciugamano intorno alla testa ancora sanguinante, ha apostrofato l'aggressore con un "Che cazzo di vigliacco", aggiungendo: "Noi continuiamo". Guardando indietro, sembra che poco sia cambiato, dentro di se Johnny fuma ancora di rabbia, e sembra sempre sul punto di esplodere. D'altronde, uno dei suoi slogan preferiti, contenuto in Rise, non lo smentisce: Anger is an energy..


Discotheque Blondie, Chile. 14 agosto 2016






17/08/16

Non veniamo al mondo per lavorare e per comprare

Estate, tempo di vacanze e di riposo, e nonostante, ne dobbiamo ascoltare amenità e sciocchezze colossali. Non per ultime le solite sparate di Salvini, stavolta vestito da poliziotto e novello pulcinella, quelle dei grillini che però sorvolano sui fallimenti delle loro amministrazioni, sui megastipendi che elargiscono ai propri raccomandati, proprio come fanno tutti, sulle loro assunzioni dirette a discapito dei bandi di concorso previsti dalla legge.. Passando oltre, non ci hanno meravigliato le ultime dichiarazioni di Clint Eastwood, che sanciscono l'endorsement dell'attore/regista a quel babbeo di Donald Trump, in corsa per le presidenziali USA. Dichiarazioni di supporto che in realtà rivelano stupidità e  bigottismo, già ben evidenziati negli ultimi anni cinematografici di Dirty Harry. Un bigotto brizzolato al passo con i tempi, per noi Eastwood è solo un altro razzista guerrafondaio sostenitore di Trump. E la lista sarebbe lunga, dai lupi solitari di uno stato islamico ormai allo sbando, i proclami farlocchi del nostro presidente del consiglio in cui tutto sembra andare per il meglio, i morti nelle strade di Napoli, la Turchia.. Cosa rimane? 
Ascoltare, leggere le parole di José Mujica, ex presidente dell'Uruguay e un altra delle "spiritual guidance" di questo blog. Le postiamo così, senza ulteriori commenti o  parole, perchè nella loro semplicità e verità davvero non c'è altro da aggiungere..


"Appartengo a una generazione che ha voluto cambiare il mondo, ma che ha commesso il terribile errore di non volere cambiare prima se stessa".

José Mujica, l'80enne ex presidente dell'Uruguay che durante l'epoca della dittatura fu imprigionato per 15 anni in una cella di isolamento, ha una visione del mondo piuttosto chiara. Il lungo periodo in carcere gli ha permesso di pensare molto e, in occasione dell'inaugurazione del Congresso sulla Saggezza e sulla Conoscenza organizzato dalla stazione radio spagnola Cadena Ser a Cordova, ha illustrato alcuni cardini della propria concezione dell'esistenza.
In prigione ho pensato che le cose hanno un inizio e una fine. Ció che ha un inizio e una fine è semplicemente la vita. Il resto è solo di passaggio. La vita è questo, un minuto e se ne va. Abbiamo a disposizione l'eternità per non essere e solo un minuto per essere. Per questo, ciò che più mi offende oggi è la poca importanza che diamo al fatto di essere vivi.
Da quando, qualche mese fa, Mujica ha smesso di governare il proprio Paese, ha iniziato a viaggiare parecchio ed è diventato un punto di riferimento per diverse persone. Molti apprezzano le sue idee, il suo modo di essere semplice e il suo parlar chiaro.
Essere anziano è un vantaggio, perché da giovane uno può montarsi la testa con tutti questi elogi. Però non sono né un filosofo né un intellettuale. Lo sono stato fino ai 25 anni. Fino a quell'età leggevo di tutto, dalla guida telefonica a Seneca.
Il filosofo romano vissuto a Cordova è stato una costante nel discorso dell'80enne. "Seneca affermava che non è povero chi ha poco, ma chi desidera molto". Mujica si è cosí concentrato sull'economia di mercato e su un sistema di crescita basato sul consumo.
Io lotto contro l'idea che la felicità stia nella capacità di comprare cose nuove. Non siamo venuti al mondo solo per lavorare e per comprare; siamo nati per vivere. La vita è un miracolo; la vita è un regalo. E ne abbiamo solo una.



04/08/16

I valorosi soldati di Tsahal, l'esercito israeliano

E' dal settembre 2012, che le forze di sicurezza israeliane hanno recintato al-Ibrahimi Street a Hebron, una strada a ridosso della Tomba dei Patriarchi . Nonostante le dichiarazioni ufficiali che attestano la libera circolazione nella strada, più volte è stato documentato che l'esercito israeliano nega ai palestinesi l'accesso alla strada asfaltata. Questo è un video del 25 luglio 2016, in cui i volontari di B'Tselem riprendono il sequestro della bicicletta a Anwar Burqanun, una bambina di 8 anni, da parte di un ufficiale di polizia , che getta tra i cespugli la bici, tra i pianti e lo spavento di Anwar. Dopo la pubblicazione del video in rete, che è divento virale in poche ore, le autorità si sono affrettate a far sapere che il soldato israeliano è stato sospeso dal servizio.