08/10/11

Controllo e repressione in Internet e La "Scatola della Libertà" - Interview Eben Moglen

Eben Moglen, 52 anni,professore alla Columbia University,fondatore del Software Freedom Law Center

R.L. : Facebook e Google hanno reso Internet uno strumento facile per tutti. Perchè non dovremmo fidarci?
Perchè sono società votate al profitto e il loro business è vendere,in un modo o nell'altro,le informazioni degli utenti. Se uno potesse prendere una decisione consapevole su chi affidare i propri dati personali,Facebook e Google sarebbero in fondo alla lista,appena dopo soltanto alle agenzie di spionaggio governative (che in effetti ottengono i nostri dati da queste corporation con la stessa facilità con cui mandano una nota ai loro uffici). Funziona così. Più informazioni uno dà a società come Facebook e Google,più dati loro hanno da vendere. Più usiamo i loro servizi,più loro studiano i nostri comportamenti e vendono a terzi il privilegio di provare a condizionare i nostri comportamenti in tempo reale. Queste cose non sono segreti. Per tornare alla sua domanda: non c'è alcuna ragione al mondo per fidarsi di queste organizzazioni.
Internet si è dimostrato un grande strumento di libertà,lei invece enfatizza il fatto che possa essere usato per controllo e repressione. Quale aspetto è prevalente?
Nessuno dei due,dipende da cosa ci facciamo. E' sbagliato definire una tecnologia a priori. I suoi effetti e il suo valore dipendono dal contenuto. Prendiamo la Tv: è stata usata per insegnare ed informare sulla scala più grande mai avuta prima dall'umanità;ma è stata anche usata per conquistare il potere e distruggere i fondamenti intellettuali e morali di una democrazia. Così accade con Internet,che può produrre più libertà o più controllo: dipende da cosa chiedono i cittadini
Alcuni attivisti e sviluppatori della Rete,sostengono che è necessario costruirsi un'altra Internet: è un obiettivo realistico? E chi dovrebbe pagare questo progetto?
Non abbiamo bisogno di un'altra Internet nel senso di mettere nuovi cavi e trovarci un altro spettro elettromagnetico. Dobbiamo piuttosto dotare ciascun navigatore di strumenti che nella Rete attuale ci aiutino a difendere la nostra privacy dall'eccesso di sorveglianza. Questo è un obiettivo realistico e facilmente raggiungibile. Basterà dotarci di piccoli,economici ma potenti  "routers" che facciano questo lavoro. Non è fantascienza: oggetti come questi stanno arrivando sul mercato e nei prossimi dieci anni tutti potranno comprarli al prezzo di un caricatore del telefonino. Dentro ogni "scatola" metteremo un software gratuito e libero,cioè un software che ciascuno può scambiarsi senza vincoli,che rende più sicure le nostre mail,le chat e quello che facciamo sui social network. Questo software è già in corso di sviluppo da parte di migliaia di sviluppatori volontari in tutto il mondo.
A che punto è la sua" Freedom Box"?
Il primo rilascio della piattaforma di sviluppo è avvenuto. Il secondo,con cui dimostreremo come funziona davvero,ci sarà tra un paio di settimane. Ma il primo oggetto utilizzabile anche da una persona non esperta,non arriverà prima di un anno.
Le hanno già detto,immagino,che senza controllo e sorveglianza Internet potrebbe diventare uno strumento per attacchi  terroristici. Come risponde?
Potrebbe. La stessa cosa può capitare con una macchina,con un coltello o con un telefono. Qualunque oggetto un uomo libero voglia usare può essere utilizzato anche da un criminale. ma non è un buon motivo per limitare la libertà..



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