08/10/11

Geografia del Controllo

Le geografie del controllo sono tutti quegli spazi e quei linguaggi all'interno dei quali si esprime l'attuale trasformazione sociale. I luoghi,le istituzioni totali che caratterizavano sino a poco tempo fa i saperi disciplinari appaiono oggi in radicale trasformazione. Le attuali tecnologie del controllo delineano modalità di vita,stili,linguaggi e territori all'interno dei quali si cerca di governare la complessità. E' lo stesso spazio pubblico che viene messo in questione,e con esso i corpi nonchè i processi di soggettivazione. Tuttavia,le pratiche del controllo nonostante la loro pervasività alimentata dalle nuove tecnologie,sono lungi dall'essere onnipotenti: in continuazione si alimentano nuove resistenze e conflitti. Nuovi desideri,nuovi progetti,nuovi affetti sfidano il dominio del luogo comune,producono nuovi saperi,spazi,forze capaci di..sottrazione.
Il problema del controllo si pone come un piano di lavoro incerto e ambiguo. Il sistema delle mode,dominante,tende infatti a spettacolarizzare e a diffondere persino quei dispositivi che appaiono minarlo.

La vecchia potenza della morte in cui si simbolizzava il potere sovrano è ora ricoperta accuratamente dall'amministrazione e dalla gestione calcolatrice della vita. Sviluppo rapido nel corso dell'età classica delle varie discipline - scuole,collegi,caserme..; emergenza,anche,nel campo delle pratiche politiche e delle osservazioni economiche,dei problemi di natalità,di longevità,di salute pubblica,di habitat,di tecologia,di migrazione; esplosione dunque di tecniche diverse e numerose per ottenere la subordinazione dei corpi e il controllo delle popolazioni..


Lo stato sociale è un ordinamento il cui scopo primario non è più proteggere la libertà di ciascun individuo contro gli attacchi degli altri,ma piuttosto assumersi la responsabilità di ogni specifico modo,in cui l'individuo conduce la propria vita. Ciascuno può essere davvero un pericolo per gli altri. Così,è la responsabilità dello stato ad assicurare che ciascuno si comporti seguendo il più possibile la giusta via e attraverso l'istituzione di una simile assicurazione sociale (e più tardi di una sicurezza sociale) lo stato diviene presto in grado di dirigere la vita della popolazione. Le nuove forme di potere che chiamiamo controllo,non sono più coercitive attraverso l'individualizzazione ma funzionano per dividualizzazione,attraverso la frammentazione dell'identità invece che la sua formazione. Ma qual'è la necessità del controllo? Il bisogno di conoscere, controllare,catalogare,individuare,rinviando immediatamente alla dimensione di una realtà sociale paranoica,un tessuto intensamente percorso da paure e tensioni difficilmente comprensibili. Un mondo che sembra uscire direttamente dagli scritti di Philip K. Dick in cui le anomalie,le mutazioni e gli orrori divengono la normalità, una normalità che solo alcuni "forti" riescono ancora a concepire come espressione comunque sia pertinente alla vita e al suo farsi.

"Nell'oscurità della guerra,con le sue distruzioni e l'incessante alternarsi delle forme di vita,Bonny continuava a cantare il suo canto di gioia,di entusiasmo,di indifferenza al male; niente poteva indurla,nemmeno la cruda realtà,a diventare ragionevole. 'Gente fortunata!' La gente come Bonny è più forte delle forze della decadenza,del cambiamento. Ecco a che cosa è riuscita a sfuggire:alle forze della decadenza che si sono instaurate nel mondo. Il cielo è caduto addosso a noi,non addosso a lei.."
Cronache del Dopobomba

Simili creature,capaci di adattarsi automaticamente alle nuove pratiche di governo,consentono la tenuta del patto sociale anche quando questo sembra assumere forme..insensate.
 Se la vita,con le sue crepe e i suoi divenire rappresenta l'incerto,questo rischio dev'essere evitato con pratiche di controllo sempre più raffinate. La frantumazione,la polverizzazione sono la regola attraverso la quale si tenta di gestire la situazione attuale: nella sua forma pura e non manipolata,la paura esistenziale che ci rende ansiosi e preoccupati è ingovernabile,irreprimibile e perciò..paralizzante. Il solo modo per non vedere la terribile verità è ridurre quest'enorme e schiacciante paura in frammenti più piccoli e maneggevoli.

L'accellerazione indotta dalle trasformazioni tecniche e cibernetiche non solo nella loro portata materiale,generano seducenti narrazioni. La recente narrativa,soprattutto angloamericana,predilige ambientazioni che evocano scenari di una sorta di futuro dove territori,spazi urbani e corpi appaiono alla stregua di oggetti della nuova economia dello scambio. Il crimine in Ballard,la follia in Ellis,l'azzeramento del sentire in questi e in tanti altri autori costituiscono l'odierna costellazione in cui vivono,si muovono i simulacri del nostro tempo.

"Guarda al secolo che abbiamo davanti,un deserto soffice come un cuscino di piuma,ma pur sempre una terra desolata. nessuna fede,se si esclude un vago credo in una divinità sconosciuta,come lo sponsor di una trasmissione di servizio. Il fascismo era una psicopatologia virtuale in grado di soddisfare una serie di profondi bisogni incosci. Anni di condizionamento borghese avevano prodotto un Europa soffocata dal lavoro,dal commercio edal conformismo. La gente aveva bisogno di esplodere,di inventare gli odi che potevano liberarla, e trovò  un disadattato austriaco entusiasta di di passare all'azione. Quì,ad Eden Olympia,stiamo avviando un progetto per una comunità infinitamente più illuminata. Una psicopatia controllata è un modo per risocializzare le persone,tribalizzandole in gruppi di sostegno reciproco.."
Ballard, Super Cannes (2000)

"Le regole della vita civile erano un elemento portante di Eden Olympia,esattamente come la matematica, l'estetica e un intera visione geopolitica lo erano del Partenone e del Boing 747. La democrazia rappresentativa era stata sostituita dalle telecamere della sorveglianza e da un corpo di polizia privata."
Ballard

Per sfuggire al controllo bisogna..comunicare meno (Deleuze in Controllo e Divenire).
Stiamo entrando in delle società di controllo che non sono più esattamente disciplinari (quelle società in cui l'internamento costituisce la tecnica principale,in ospedali,carceri,scuole,fabbriche,caserme..). Stiamo entrando invece in società in cui il principio del controllo è badato sul controllo stesso,continuo e della comunicazione. William Burroughs ne aveva già avviato l'analisi.

A. Ginsberg: Parlaci del controllo..
W.Burroughs: Oggi tutti i politici danno per scontato la necessità di controllo,più efficiente è il controllo,meglio è. Tutte le organizzazioni politiche hanno la tendenza a funzionare come una macchina,e ad eliminare il fattore d'imprevedibilità di INFLUENZA..dei sentimenti. Le macchine hanno la tendenza ad assorbire,eliminare,influenzare. Tuttora però la persona che sa far funzionare la macchina è qualcuno che ha un movente,che prova empatia. Se anche tutti gli individui fossero sottoposti all'efficienza della macchina nell'adempimento dei loro doveri ci sarebbe almeno una persona a dover essere slegata dalla macchina per darle gli ordini necessari. Se la macchina assorbisse o eliminasse tutti quelli che le stanno sopra,rallenterebbe, e si fermerebbe per sempre. Qualsiasi impulso incontrollato fa così,nel corpo umano e nella psiche tutto ciò porta alla distruzione dell'organismo.
G. : Che tipo di organizzazione potrebbe avere una società tecnologica priva di controllo?
B. : Penso che il punto sia la che macchina dovrebbe essere eliminata. Ora che ha fatto il suo dovere mettiamoci in guardia dai pericoli del controllo delle macchine. Eliminazione di tutte le scienze naturali..(!) se qualcuno deve passare attraverso le camere di sterminio questi sono gli scienziati!. Si,sono contro gli scienziati perchè penso che la scienza rappresenti una cospirazione che si vuole imporre come unico e vero universo,l'universo degli stessi scienziati. Sono drogati in realtà,tutto deve essere estremamente reale così ci possono mettere sopra le loro grinfie. Ci troviamo davanti ad un meccanismo molto complesso che penso debba essere completamente smantellato. Per farlo abbiamo bisogno di persone che capiscano come funziona la macchina..i mass media..o qualcosa di simile.
Gregory Corso : Sai o pensi che sia saggio dire chi o quale forza sarà a distruggere il mondo?
B. : Vuoi creare panico? E' top secret... Vuoi far affondare le scialuppe di salvataggio?
C. : Ok,prima di tutto,come sono arrivate lì queste scialuppe?
B. : Prendi ad esempio alcuni indios che ho visto in Sudamerica. Ecco che arriva questo poliziotto trasandato con i bottoni della camicia nel buco sbagliato,bene,la legge parkinson entra in azione..non basta un poliziotto ma ce ne vogliono sette o otto,ci vogliono gli ispettori sanitari,i riscossori degli affitti,ecc..ecc..,così dopo un periodo di anni sorgono i problemi: crimine,consumo e traffico di droga,delinquenza giovanile..così ci si fà la domanda: cosa dovremmo fare di fronte a questi problemi? La risposta,come disse Gertrude Stein sul letto di morte,viene prima della domanda..cioè prima che arrivassero i bastardi. Ecco tutto.

Tutti i movimenti politici sono fondamentalmente contro la creatività e questo perchè un movimento politico è una forma di guerra. "Non c'è posto quì per sognatori privi di senso pratico", questo è ciò che dicono sempre.
"Le sue attività di scrittura saranno guidate,smetta cortesemente di perdere tempo.."
C. : Sembra che la pena capitale sia un destino inevitabile negli USA..
B. : Sono contro ogni forma di pena capitale,e ho scritto molti pamphlet a questo riguardo del tipo di Swift,A Modest proposal incluso nel Il Pasto Nudo.. Questi pamphlet hanno contrassegnato Il Pasto Nudo come libro osceno,la maggior parte dei metodi della pena capitale sono ideati per infliggere la massima umiliazione..da notare i tentativi di fermare i suicidi.
G. : Che consiglio dai alla gioventù americana che è trascinata all'azione politica in nome delle idee della rivoluzione americana?
B. : "Non vorrei essere nei tuoi panni" disse il vecchio saggio. Se ci fosse un movimento politico che appoggerei sarebbe nel caso che ci tenesse in pugno un'alleanza tra l'America e la Cina..
C. : E riguardo agli arabi,come se la passano?
B. : Sono immobilizzati in migliaia d'anni addietro e pensano di uscirne attraverso un apparecchio Tv..
C. : E i neri ce la faranno,non solo quelli del Sud ma ovunque?
B. : Da un punto di vista biologico,il ceppo Afro-Asiatico è in posizione di supremazia. Ricorda sempre che sia neri che bianchi sono gruppi minoritari. La razza più diffusa è il ceppo mongolico. Nell'eventualità di un conflitto globale il vantaggio biologico è enorme nelle cosidette aree sottosviluppate che hanno alti tassi di natalità e alti tassi di mortalità perchè,amico,questi sanno farsi strada durante queste trasformazioni. In un paese con un basso tasso di natalità e mortalità saranno colpiti più durament..e così il povero potrà veramente ereditare la terra perchè più sano.
G. : Cosa pensi della supremazia bianca?
B. : L'essenza della supremazia bianca e occidentale è questa: ci sono persone che vogliono mantenere le cose come sono. Che i figli dei figli dei figli possano essere di un altro colore è qualcosa di veramente spaventoso per loro..in breve sono votati al mantenimento di un'immagine statica. Il tentativo di mantenere un immagine statica..non funzionerà...

Deleuze, Controllo e Divenire
Certamente si prospettano forme di controllo rispetto alle quali le forme di internamento sembreranno..benevole,ma è soprattutto "la ricerca degli universali della comunicazione" che appare oggi come letteralmente terrificante. "E' vero che,prima ancora che le società di controllo riescano ad organizzarsi realmente,saranno già apparse varie forme di delinquenza o di resistenza: per esempio,la pirateria o i virus telematici,che sostitueranno progressivamente gli scioperi e ciò che nel XIx secolo si chiamava sabotaggio. E ancora,rispondendo ad una sollecitazione di Toni Negri del riconfigurarsi,su una base tecnica estremamente avanzata,del comunismo all'interno della "società di comunicazione",: Lei mi chiede se la società di controllo o di comunicazione non scateneranno forme di resistenza capaci di ridare una chance a un comunismo inteso come organizzazione trasversale di individui liberi.." Non lo sò,forse. Ma non nella misura in cui le minoranze potranno riprendere la parola. Forse la parola,la comunicazione sono fradice. Sono interamente penetrate dal denaro: non accidentalmente,ma essenzialmente. Eè necessario un dirottamento della parola. Creare è sempre stato altro dal comunicare. l'importante sarà creare forse dei vacuoli di non comunicazione,degli interruttori,per sfuggire al controllo.
Proscritto sulle società di controllo
La fabbrica e la questione dei salari,che si pretendeva di risolvere cercando di arrivare comunque ad un punto di equilibrio (il più alto possibile per la produzione,il più basso possibile per i salari), osserv,ando come la società di controllo si caratterizzi anche per la sostituzione della fabbrica tradizionalmente intesa,con l'impresa,che è un anima,un gas.. E' senz'altro vero che nella fabbrica è sempre stato presente il sistema degli incentivi,però "l'impresa si impegna più a fondo per imporre la modulazione di ogni salario che passano per sfide,concorsi e colloqui assolutamente comici" (e ciò ha la sua ricaduta,come modo d'essere imprenditoriale,nel successo impressionante dei giochi televisivi più idioti).
E' proprio il motivo della flessibilità (della prestazione lavorativa e del mercato del lavoro..) a restituirci il senso della crisi dell'organizzazione del lavoro,indirizzandoci verso la comprensione del carattere strutturale della disoccupazione per via di innovazioni tecnologiche sempre più rapide e precise o sottili. Tutto ciò produce in temini di mobilità sociale,un insicurezza diffusa,una crisi della rappresentazione politica,imbarazzi identitari di vario genere che coinvolgono soggettività individuali e collettive. La riduzione dei sistemi di Welfare State che avevano ampiamente garantito un sostegno all'integrazione sociale mediante un forte impegno di spesa pubblica per servizi e sussidi,è dettata,in senso neoliberale,dalla necessità di contenere la crisi fiscale dello stato,attraverso un rigore  finanziario e tale ristrutturazione economica crea una geografia sociale caratterizzata da  fenomeni di precarizzazione e insicurezza che fungono da pretesto per lo sviluppo di nuove politiche criminali inspirate al rigore,ad un uso massiccio della carcerazione,ad una radicale revisione delle strategie di trattamento istituzionale della devianza e della criminalità. L'orientamento neoliberale in ambito economico e di politica sociale ha ,quasi naturalmente,un risvolto di politico-criminale neoautoritario,sostenuto da campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica  di carattere emergenziale,in grado di favorire l'istaurarsi di un clima sociale di..Moral Panic. Si abbattono le garanzie sociali,determinando una transizione da un modello di welfare ad uno di workfare,con esplosioni di precarietà e di insicurezza,a cui si affiancano politiche punitive,mirate selettivamente proprio verso quelle fasce sociali che più di altre subiscono materialmente gli effetti del nuovo ciclo economico.

Lo Show Off del Controllo

"Non c'è niente di inventato,niente di quello che vedi nello show è finto,è semplicemente controllato."
E' con queste parole che Marlon,uno dei personaggi del film Truman Show di Peter Weir,descrive le condizioni di vita di TrumanBurbank,il primo neonato americano adottato da un network,che arriva al trentesimo anno di età prigioniero del set cinematografico della piccola e ridente Seaheaven,senza sapere che tutti i singoli momenti della sua esistenza sono sotto il diretto controllo mediatico di un audience televisiva planetaria... Il fatto che la vita di Truman sia  sia costantemente controllata non impedisce che essa sia vera e autentica e,fintanto che Truman non sospetti l'esistenza di un altra verità,non decreta alcun scarto tra il mondo della realtà equello della finzione. Come ribadisce Christof (Ed Harris,di nuovo..n.d.r.) il regista che ha inventato lo show e che,chiuso in una gigantesca cabina di regia,continua a dirigere la vita di Truman: "Non sarà sempre eccitante,ma qyesta è vita reale".
Nella vita di Truman,che veste i panni del perfetto middle class man americano,il controllo,anche nella sua forma potenziata di ispiratore occulto,non esclude affatto il piano della normalità,ma ne costituisce una sorta di contraltare obbligato. Il controllo ha cioè a che fare con la normalità almeno sotto due aspetti: nel senso di ciò che è conforme ad una regola e nel senso di ciò che appare come consueto e ordinario. E' innegabile che qualsiasi forma di vita collettiva o di organizzazione sociale debba fondarsi su un ordine,garantito da una serie di n orme,a cui corrisponde inevitabilmente una serie di controlli e proibizioni. Le prescrizioni e i divieti possono essere però più o meno rigidi,più o meno espliciti,ma qualsiasi società deve garantire il proprio funzionamento con una precisa distribuzione dei compiti e attribuzioni dei ruoli. E' indubbio che all'origine del percorso evolutivo degli stili del controllo più recenti vi siano le rivoluzioni del sistema mediatico,che hanno mutato su scala mondiale l'intero scenario delle strutture comunicazionali,fino ad interagire con i processi percettivi degli spettatori(...). The Truman Show è una satira sullo strapotere dei media nell'era sella Tv verità e su un universo sociale che fatica a distinguere tra finzione e realtà,tra controllo e libertà di azione.
"Sesso e Potere" è un analisi spietata dei meccanismi che muovono l'opinione pubblica,i media e la politica,e mostra la strettissima correlazione tra la dimensione dello spettacolo,la fantapolitica e il controllo dell'informazione: lo staff presidenziale affida il destino degli USA nelle mani di un affermato ed eccentrico produttore hollywoodiano,inscenando e facendo credere reale una finta guerra albanese,con il solo ausilio di qualche immagine costruita a tavolino e consegnata ai media. Non ci ricorda qualcosa?


 di William S. Burroughs, Gregory Corso, Allen Ginsberg, Gilles Deleuze, Félix Guattari,  François Ewald, Chauncey Colwelt, Girolamo De Michele, Pierangelo Di Vittorio, Ubaldo Fadini, Luisella Feroldi, francesco Galluzzi, Thomas Pynchon, Alessandro Rudelli, Tiziana Villani






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