Si chiama Petra Lazlo. Fa (ma ora fortunatamente possiamo dire .. faceva!) la videoreporter per il canale ungherese N1TV, una piattaforma all news vicina al partito di estrema destra Jobbik. Riteniamo che rappresenti non una persona che fa informazione, una giornalista o reporter, ma il peggio che l'umanità possa esprimere in questi tempi comunque difficili.
Nelle immagini la vediamo mentre filma un gruppo di migranti a Rozke, alla frontiera tra Ungheria e Serbia. Riprende uomini, donne e bambini che corrono, in fuga dalla polizia. Scappano i profughi, la fuga diventa l’unica possibile strategia di sopravvivenza.
Ma un'altro reporter, di nazionalità tedesca, punta la telecamera: riprende proprio Petra Lazlo mentre fa lo sgambetto ad alcuni migranti in fuga dal campo di Roszke, al confine tra Serbia e Ungheria. L'uomo, ostacolato dalla Lazlo, cade a terra sopra il bambino che stava portando in braccio; si rialza, inveisce contro la videoreporter e stringe a sé il bimbo che scoppia in lacrime
E’ disinvolta, spregiudicata, la giornalista ungherese. Non contenta, dispensa calci a destra e a manca, prima a un ragazzo, poi a una bambina. Che scappano, fuggono. Senza una meta precisa.
Difficile dire se lo faccia per aggiungere pathos all’azione. Le motivazioni dell’abiezione sono sempre oscure. Oggi, con le sue dichiarazioni, addirittura ridicole. Mi venivano addosso, ho avuto paura.. Patatica.
Il gesto inqualificabile le è valso il licenziamento. La televisione ungherese ha diramato un comunicato nel quale definisce il comportamento della giornalista “inaccettabile”, informa di avere rescisso il contratto con la Lazlo e di ritenere pertanto che il caso è chiuso. Ho due figli piccoli da mantenere, frigna. E sul web si scatenano. Li prenda e vada in un latro paese, emigra, con la speranza che qualcuno allunghi un piede mentre sei in marcia. E' solo uno dei più teneri commenti. Senza infierire, la consideriamo feccia: scalciare una bambina in fuga, far cadere un uomo con un bambino tra le braccia che anche la polizia lascia andare, è di una meschinità ispiegabile, se non con la parola..feccia.
Nelle immagini la vediamo mentre filma un gruppo di migranti a Rozke, alla frontiera tra Ungheria e Serbia. Riprende uomini, donne e bambini che corrono, in fuga dalla polizia. Scappano i profughi, la fuga diventa l’unica possibile strategia di sopravvivenza.
Ma un'altro reporter, di nazionalità tedesca, punta la telecamera: riprende proprio Petra Lazlo mentre fa lo sgambetto ad alcuni migranti in fuga dal campo di Roszke, al confine tra Serbia e Ungheria. L'uomo, ostacolato dalla Lazlo, cade a terra sopra il bambino che stava portando in braccio; si rialza, inveisce contro la videoreporter e stringe a sé il bimbo che scoppia in lacrime
E’ disinvolta, spregiudicata, la giornalista ungherese. Non contenta, dispensa calci a destra e a manca, prima a un ragazzo, poi a una bambina. Che scappano, fuggono. Senza una meta precisa.
Difficile dire se lo faccia per aggiungere pathos all’azione. Le motivazioni dell’abiezione sono sempre oscure. Oggi, con le sue dichiarazioni, addirittura ridicole. Mi venivano addosso, ho avuto paura.. Patatica.
Il gesto inqualificabile le è valso il licenziamento. La televisione ungherese ha diramato un comunicato nel quale definisce il comportamento della giornalista “inaccettabile”, informa di avere rescisso il contratto con la Lazlo e di ritenere pertanto che il caso è chiuso. Ho due figli piccoli da mantenere, frigna. E sul web si scatenano. Li prenda e vada in un latro paese, emigra, con la speranza che qualcuno allunghi un piede mentre sei in marcia. E' solo uno dei più teneri commenti. Senza infierire, la consideriamo feccia: scalciare una bambina in fuga, far cadere un uomo con un bambino tra le braccia che anche la polizia lascia andare, è di una meschinità ispiegabile, se non con la parola..feccia.
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