23/07/14

Roger Waters: conversazioni per la Palestina

La musica, il ruolo politico degli artisti ed il suo attivismo per la giustizia nel mondo, compresa la Palestina.


Frank Barat*:
Quando hai preso la decisione di rendere così politico il tour di The Wall (che si è concluso a Parigi a settembre 2013)? E perché hai dedicato a Jean-Charles De Menezes il concerto finale?
Roger Waters: il primo spettacolo é stato il 14 Ottobre 2010. Insieme a Sean Evans, avevamo cominciato a lavorare sui contenuti dello show nel 2009. Avevo già deciso di renderlo più ampiamente politico di quanto fosse stato nel 1979/80. Non si poteva trattare solo di questo piccolo ragazzo lamentoso che non amava i suoi insegnanti. Doveva essere più universale.
Ecco perché ho introdotto al suo interno l'opera ‘fallen loved ones’ (cari caduti, ndt) (le scene mostrano immagini di persone che morirono durante le guerre), cercando di universalizzare il senso di dolore e di perdita che tutti noi sentiamo verso i familiari uccisi nel conflitto. Qualunque siano le guerre o le circostanze, essi (nel mondo non occidentale), sentono tanto la morte dei loro cari come noi. Le guerre diventano un simbolo importante a causa di quella separazione tra 'noi e loro', che è fondamentale per tutti i conflitti.
Per quanto riguarda Jean - Charles, eravamo soliti fare Brick II con tre assoli finali e ho deciso che tre assoli erano troppo, era noioso per me. Quindi, seduto in una stanza d'albergo, una sera, pensavo a cosa avrei potuto fare invece di quello. Qualcuno mi aveva recentemente inviato una fotografia di Jean -Charles De Menezes da mettere sulla parete. Ciò era nella mia testa e ho pensato che avrei dovuto cantare la sua storia. Ho scritto quella canzone, l'ho insegnata alla band, e questo è ciò che abbiamo fatto.

FB: Un sacco di artisti direbbero che il mescolare arte e politica é sbagliato. Che il loro obiettivo é solo quello di intrattenere. Cosa vorresti dire a queste persone?
RW: Beh, si dovrebbe dire che é divertente, perché ho appena finito ieri il testo di un nuovo brano che sarà uno dei miei nuovi album. Si tratta di un anziano dell'Irlanda del Nord che, insieme al nipote, parte alla ricerca della risposta alla domanda: "Perché uccidono i bambini ?", perché il bambino é davvero preoccupato . Proprio alla fine di esso, ho deciso di aggiungere qualcosa. Nella canzone, il bambino domanda al nonno: "É vero?" E il nonno risponde: "No, non possiamo terminare su questa nota, dammi un'altra nota". Inizia una nuova canzone e il nonno fa un discorso. Dice: "Viviamo su un minuscolo puntino in mezzo ad un fottuto sacco di niente. Ora, se non sei interessato a tutto questo, se sei uno di quelli che dicono "Roger, amo i Pink Floyd , ma odio la vostra politica del cazzo", se credi che gli artisti dovrebbero essere muti, asessuati, simili a cani che annuiscono e scodinzolano senza meta nella vita, faresti meglio ad andare al bar ora, perché, il tempo continua a scivolare via." Questa é la mia risposta alla tua domanda.

FB: Quando sarà pubblicato il tuo album?
RW: Non ne ho idea. Sto lavorando furiosamente a un sacco di vecchi progetti. Sto per fornire un primo ascolto di questa roba a Sean Evans. Viene a casa mia domani per poterlo ascoltare. Ho preparato una demo di un'ora e sei minuti. É piuttosto pesante, lo confesso, ma c'é anche un certo umorismo, spero, ma é estremamente radicale e pone domande molto importanti. Senti, se io sono l'unico a farlo, io sono del tutto soddisfatto. Voglio dire che non lo sono, mi piacerebbe che ci fossero più persone che scrivono di politica e della nostra situazione reale. Anche punti di vista estremi. É molto importante che Goya abbia fatto quello che ha fatto, lo stesso per Picasso e Guernica e di tutti quei romanzi contro la guerra che sono venuti fuori durante e dopo la guerra del Vietnam.

FB: Stai parlando di te stesso come l'unico, nella tua posizione, che ha preso posizioni politiche radicali. Quando si parla di Palestina, sei molto aperto circa il tuo sostegno al boicottaggio culturale di Israele. Le persone contrarie a questa tattica dicono che la cultura non deve essere boicottata. Cosa vorresti rispondere a questo?
RW: Vorrei dire che capisco il loro parere. Ognuno ne dovrebbe avere uno. Ma non posso essere d'accordo con loro, penso che siano del tutto sbagliate. La situazione in Israele/Palestina, con l'occupazione, la pulizia etnica e il regime israeliano di apartheid razzista sistematica é inaccettabile. Così, é categoricamente sbagliato per un artista l’andare a suonare in un paese che occupa terre altrui e opprime, come fa Israele. Essi dovrebbero dire di no. Non avrei cantato per il governo di Vichy nella Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale, né avrei cantato a Berlino in quel periodo. Molte persone lo hanno fatto, tornando indietro. C'erano molte persone che ignoravano l'oppressione degli ebrei. Dal 1933 fino al 1946. Quindi questo non é uno scenario nuovo. Solo che questa volta é il popolo palestinese che viene ucciso. É dovere di ogni essere umano pensante il chiedersi: "Cosa posso fare?". Chiunque esamina la situazione vedrà che se si sceglie di non prendere le armi per combattere il proprio oppressore, allora una forma legittima di resistenza a questo regime brutale e oppressivo è il percorso non violento, e il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), che é iniziato in Palestina con il 100% di supporto della società civile palestinese nel 2004-2005, un movimento che ora é stato raggiunto da molte persone in tutto il mondo, dalla società civile globale. Ho quasi finito il libro di Max Blumenthal "Golia: Vita e delirio nel grande Israele". É una lettura agghiacciante. É stato scritto molto bene a mio parere. Lui é un ottimo giornalista e si impegna tanto per fare in modo che ciò che scrive sia corretto. Egli dà anche un'opinione che arriva dall'altra parte. L'opinione, per esempio, dell'ala di destra del rabbinato, che é così bizzarra e difficile da sentire che difficilmente si può credere che sia vera. Si sa che credono ad alcune cose molto strane, credono che tutti quelli che non sono Ebrei sulla terra esistano per servire gli Ebrei e credono che gli indigeni della regione a cui hanno preso la terra nel 1948 e a cui da allora hanno continuato a rubarla, siano subumani. Ciò che succedeva negli anni 30 in Germania é così clamorosamente evidente che non mi sorprende tanto ciò in cui voi ed io siamo coinvolti ogni giorno. Il Tribunale Russell sulla Palestina stava cercando di far luce su questo, quando ci siamo incontrati, ho preso parte solo a due sessioni, tu hai preso parte a molte altre. Si tratta di un problema estremamente evidente e fondamentale dei diritti umani, a cui ogni essere umano pensante dovrebbe applicarsi.

FB: La cosa spaventosa è che il punto di vista del Rabbinato estremo di cui parlavi, insieme al punto di vista dell’estrema destra, riguardo a palestinesi e non ebrei, stan avendo una posizione sempre più importante nella società israeliana, nel regime e nella struttura di potere e questo è molto spaventoso.
Ho insistito sul boicottaggio culturale e sul fatto che tu sei uno dei pochi che prendono una tale posizione. Potresti, come molti altri, godere dei benefici del tuo successo e condurre una vita tranquilla e senza pericoli, almeno dal punto di vista politico. Vorrei sapere perché lo fai, ma ancor più vorrei sapere perché molti altri non lo fanno. Perché un sacco di artisti, i quali spesso prendono posizione contro le guerre, non si interessano alla Palestina?
RW: Beh, dove vivo, negli Stati Uniti, penso, A: sono spaventati e B: Penso che la macchina della propaganda che inizia nelle scuole israeliane e che continua attraverso tutte le chiacchiere di Netanyahu che si riversano tutte negli USA, non solo Fox ma anche CNN e praticamente in tutti i media del mainstream. É come un enorme secchio di merda che il pubblico credulone si sta riversando in bocca, a mio avviso, quando dicono "abbiamo paura dell'Iran, che sta per ottenere armi nucleari ...". É una tattica diversiva . La bugia che hanno detto negli ultimi 20 anni è "Oh , vogliamo fare la pace", si sa e si parla di Clinton e Arafat e Barak a Camp David, e che sono arrivati molto vicini ad un accordo, e la storia che hanno venduto era "Oh, è Arafat che rinunciato al tutto ". Beh, no, non lo fece. Non é questa la storia. La sostanza del problema é che nessun governo israeliano é stato serio sulla creazione di uno Stato palestinese dal 1948. Hanno sempre seguito l’agenda di Ben Gurion, cacciare a calci tutti gli arabi dal paese diventando il grande Israele. Raccontano bugie come parte della loro macchina propagandistica, mentre fanno il contrario, ma questo è diventato evidente negli ultimi 10 anni. Ad esempio, anche dopo che Obama é andato a Il Cairo e ha fatto quel discorso sugli arabi e sugli israeliani, ognuno era come "Oh , almeno questo é un passo verso una nuova direzione" . Ma non appena ha visitato Israele, hanno detto. " Oh, a proposito , stiamo costruendo altri 1.200 insediamenti". Esattamente la stessa cosa quando Kerry é andato l'anno scorso dicendo: "Oh, sto andando da tutti per parlare ed ottenere la pace". Netanhayu disse "Fanculo a voi. Stiamo per costruire altri 1500 insediamenti e li costruiremo nella zona est della Cisgiordania, questo é il nostro piano". Questo é così trasparente, non serve un quoziente intellettivo sopra la media per capire cosa sta succedendo. É proprio semplice.
Sai, l'altro giorno ho letto un articolo che diceva "visibilmente solo il Segretario di Stato degli Stati Uniti, ritiene che questi colloqui di pace in corso siano reali, nessun altro al mondo lo crede".
E' una situazione molto complicata, e questo è il motivo per cui io e te e tutte le altre persone nel mondo che hanno a cuore i loro fratelli e sorelle e non solo le persone della nostra fede, del nostro colore, della nostra razza o qualsiasi altra cosa, dobbiamo essere solidali tutti insieme. Questo é una argomento molto difficile, soprattutto dove vivo negli Stati Uniti d'America. La lobby ebraica é straordinariamente potente qui e in particolare nel settore in cui lavoro, l'industria della musica e rock'n roll come si suol dire. Vi prometto, senza fare nomi, ho parlato con persone che sono terrorizzate dall’idea che se si uniscono alla mia lotta verranno fottuti. Essi mi hanno chiesto "non sei preoccupato per la tua vita?" E io ho risposto "No , io non lo sono". Alcuni anni fa, ero in tour e l'evento del 9/11 era avvenuto nel bel mezzo del tour e 2 o 3 persone della mia band che erano cittadini USA non vennero nella tappa successiva del tour. Domandai "perché, non ti piace più la musica? " E mi risposero "No, noi amiamo la musica, ma siamo americani e viaggiare all'estero é troppo pericoloso per noi, essi stanno cercando di ucciderci". E pensai: "Wow!"

FB: Sì, i classici lavaggi di cervello funzionano!
RW: Sicuramente, é per questo che sono felice di fare questa intervista con te, perché é molto importante che noi ci facciamo notare il più possibile. Sono così felice che questo giornale di destra in Israele, Yedioth Ahronoth, abbia stampato la mia intervista con Alon Hadar. Almeno l'hanno pubblicata. Anche se hanno cambiato il contesto e reso il senso diverso da quello che é stato in realtà, ma almeno hanno stampato qualcosa. Sai, mi sarei aspettato di essere completamente soppresso e ignorato.
Sai che Shuki Weiss (promotore israeliano preminente) mi offriva un centinaio di migliaia di persone per centinaia di dollari a biglietto pochi mesi fa per andare a suonare a Tel Aviv! "Aspetta, cosa sono 10 milioni di dollari ", come fa ad offrirmeli? ! E ho pensato che Shuki fosse sordo o semplicemente stupido?! Io faccio parte del movimento BDS, non vado da nessuna parte in Israele, per qualsiasi cifra, così non avrei fatto nient'altro che legittimare le politiche del governo.

Ho una confessione da farti. In realtà un paio di settimane fa io ho scritto a Cindy Lauper. Non ho pubblicato la lettera, ma le ho scritto una lettera perché la conosco un po', ha lavorato con me a Berlino su The Wall, che é il motivo per cui ho trovato super- difficile capire che sta facendo un concerto a Tel Aviv il 4 gennaio apparentemente davvero straordinario, riprovevole a mio avviso, ma non conosco la sua storia personale e le persone devono pensare con la propria testa a queste cose. Non si può arrivare alle idee personali su questo.

FB: Credo che sicuramente possono essere aiutati da quello che stai facendo, ovvero scrivendo a loro. Penso che sia possibile aprire gli occhi perché é quello di cui hanno bisogno.
RW: Si, ma se i loro occhi si dovessero aprire, essi avrebbero bisogno di visitare la Terra Santa, visitare la Cisgiordania o Gaza o anche visitare Israele o un singolo posto di controllo ovunque e vedere che cosa vuol dire. Tutti avrebbero bisogno di fare una visita o, leggere, leggere un libro! Verificare la storia. Leggere il libro di Max Blumenthal. E poi dire: "Oh, io so quello che sto facendo, sto andando a fare un concerto a Tel Aviv ". Sarebbe un buon piano ! (con tono sarcastico ).

*George Roger Waters è un cantautore, polistrumentista e compositore britannico. È stato bassista e cantante dei Pink Floyd dal 1965 fino al 1985, anno in cui lasciò il gruppo e proseguì come solista.
*Frank Barat è uno dei produttori di “The Wall has ears; conversation for Palestine”. (Il Muro ha orecchi, conversazioni per la Palestina) 




Lettera aperta di Roger Waters ai suoi colleghi musicisti: rifiutatevi di esibirvi in Israele

Questa lettera ha ribollito in un angolino della mia coscienza e della mia consapevolezza per un po' di tempo.

E' da sette anni che mi sono unito al BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), un movimento non violento in opposizione all'occupazione israeliana della Cisgiordania e delle violazioni israeliane delle leggi internazionali e dei diritti umani del popolo Palestinese. L'obiettivo del BDS è quello di portare all'attenzione della comunità internazionale queste politiche israeliane e, si spera, di aiutare a porvi fine. Tutte le persone della regione mediorentale meritano di meglio di tutto questo.

Per andare dritti al punto della questione, Israele è stato ritenuto colpevole indipendentemente da organizzazioni internazionali per i diritti umani, ufficiali dell'ONU e dalla Corte Internazionale di Giustizia di gravi violazioni delle leggi internazionali. Queste comprendono (e ne menziono solo due):

1. Il crimine di Apartheid: la sistematica oppressione di un gruppo etnico da parte di un altro.
Il 9 Marzo 2012, per esempio, il Comitato ONU per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale ha chiesto ad Israele [2] di porre fine alle sue politiche razziste e alle sue leggi che infrangono la proibizione della segregazione razziale e dell'apartheid.

2. Il crimine di pulizia etnica:
La rimozione forzosa della popolazione indigena dalla loro legittima terra per insediare una popolazione occupante. Per esempio, a Gerusalemme Est, le famiglie non ebree sono costantemente fisicamente sfrattate dalle loro case per far posto agli occupanti ebrei.
E ce ne sarebbero molte altre, da menzionare.
Vista l'incapacità, o l'indisponibilità, dei nostri governanti, o del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, di mettere pressione ad Israele per porre fine a queste violazioni e per risarcirne le vittime, tocca alla società civile e ai cittadini coscienziosi del mondo dare una spolverata alle proprie coscienze, prendersi le proprie responsabilità e agire. Vi scrivo ora, miei fratelli e sorelle del mondo del Rock'n'Roll, per chiedervi di unirvi a me e a migliaia di altri artisti in tutto il mondo, nel dichiarare un boicottaggio culturale nei confronti di Israele, per portare alla luce queste questioni e anche per supportare tutti i nostri fratelli e sorelle in Palestina e in Israele che stanno lottando per porre termine a tutte le forme di oppressione israeliane e che vivono in pace, giustizia, uguaglianza e libertà.

Scrivo a tutti voi ora a seguito di due recenti avvenimenti.

1. Stevie Wonder.
Mi è giunta voce che la prima settimana dell'ultimo Dicembre Stevie Wonder fu ingaggiato per essere protagonista a una cena di gala per gli “Amici della Forze di Difesa Israeliane”, a Los Angeles, precisamente il 6 Dicembre 2012. Un evento per raccogliere fondi per le forze armate israeliane, come se i 3 miliardi di $ che noi contribuenti statunitensi gli diamo non fossero abbastanza. E ciò avvenne subito dopo che le Forze di Difesa Israeliane conclusero un'altra operazione militare contro la Striscia di Gaza (Operazione Colonna di Difesa), in cui, secondo ispettori dei diritti umani, furono commessi crimini di guerra contro 1,6 milioni di Palestinesi assediati.
Comunque sia, scrissi a Stevie cercando di persuaderlo a cancellare la sua esibizione. La mia lettera recitava più o meno così: “Ti saresti sentito bene ad esibirti al ballo poliziesco a Johannesburg la notte seguente al massacro di Sharpeville [3] o a Birmingham, Alabama, per raccogliere fondi per gli ufficiale della Law Enforcement, che manganellarono, asfissiarono con gas lacrimogeni e usarono cannoni ad acqua contro quei bambini che tentavano di integrarsi nel 1963?”
Anche l'arcivescovo Desmond Tutu scrisse un'appassionata supplica a Stevie, e altre 3.000 persone misero il proprio nome su una petizione su change.org. E Stevie cancellò. E la cosa gli fece molto onore.

2. Precedentemente in quella settimana, tenni un discorso alle Nazioni Unite. Nel caso foste interessati, potete trovarlo su youtube. 
Ciò che è interessante riguardo a queste storie è che non c'è stata UNA SINGOLA menzione di nessuna delle due nei principali media statunitensi.
La semplice conclusione è che i media degli Stati Uniti non sono interessati nel riportare la situazione difficile in cui versa il popolo Palestinese. Possiamo solo sperare che comincino ad interessarsene così come lo sono infine diventati riguardo le politiche di Apartheid del Sud Africa.

Tornando indietro ai tempi del Sud Africa dell'Apartheid, all'inizio fu solo una piccola goccia di artisti che si rifiutarono di andare ad esibirsi là; una goccia che ercitò il diritto al boicottaggio culturale, e che poi divenne un rivolo, un ruscello, un torrente e infine un alluvione. (Ricordate Steve van Zant, Bruce e tutti gli altri? “Noi non ci esibiremo a Sun City”) Perchè? Perchè, come l'ONU e la Corte Internazionale di Giustizia, capirono che l'Apartheid è sbagliato.
La comunità sportiva si unì alla lotta, nessuno sarebbe andato a giocare a cricket o rugby in Sud Africa, e infine si unì anche la comunità politica. Noi, come movimento globale, fatto di comunità musicale, sportiva e politica alzammo le nostri voce come in un unico grido e il regime di apartheid in Sud Africa cadde.
Forse adesso siamo nel momento critico nella questione israelo-palestinese. Sono entrambi dei popoli buoni e meritano una giusta soluzione per la loro situazione. Ciascuno di loro merita libertà, giustizia ed eguali diritti.
Recentemente, l' ANC, il partito di governo in Sud Africa, ha appoggiato il BDS. Ci siamo quasi.

Vi prego, unitevi a me e a tutti i nostri fratelli e sorelle delle società civili di tutto il mondo nel proclamare il nostro ripudio dell'Apartheid nella Palestina occupata, rifiutandovi di esibirvi o recitare in Israele, o di accettare qualsiasi premio o donazione da qualsiasi istituzione legata al governo di Israele, fin quando quest'ultimo non si atterrà al rispetto delle leggi internazionali e ai principi universali dei diritti dell'uomo.
Roger Waters







Nessun commento:

Posta un commento