27/11/11

Lifestream Vs Blog e sogni e incubi della Rete

C'è stato un tempo in cui il mondo della rete era giovane e forte..
Nel 1997 Dave Wilmer inventa il Blog. Ma si sa,il tempo e gli stili di vita,anche virtuali,cambiano. Anche se gli utenti del Web attivi continuano a leggere contenuti e contributi di altri utenti,ma della maggior parte dei siti personali,solo una piccola parte risulta attiva e aggiornata negli ultimi quattro mesi (dati: Technorati). Perché? Il blog risulta,dopo una prima esplosione e entusiasmo,troppo impegnativo,costa tempo e fatica ed è inadatto per la maggioranza degli utenti,propensi più ad una comunicazione rapida e veloce. Cosi il blog si addice a chi si occupa di argomenti specifici (musica,cinema,tecnologia,politica..), a chi scrive racconti,cerca di fare giornalismo e informazione dal basso,commenta la politica o fatti di cronaca,o semplicemente vuole parlare del proprio animale. E' inadatto invece a chi lo vorrebbe usare come "diario sociale", in cui tener traccia delle proprie attività on line. Gli strumenti e le piattaforme nate nel frattempo (prima My Space,poi Facebook fino all'ultimo Google+,i più gettonati..) sono più adatti allo scopo. Reti sociali,enormi contenitori di persone che hanno imposto l'idea di partecipazione on line legata alla rete dei propri amici. L'ultimo arrivato,Twitter(2006) ,è il più flessibile e immediato dei cosiddetti microblogging,capace di definire spazi da aggiornare con messaggi brevi quanto un sms. In pratica,chi non ha un blog (come Interzone ad esempio..) segue notizie su Facebook,ascolta musica su Last Fm o Spotify,carica video su Yuotube o Yuoreporter e foto su Flickr,si rende reperibile con FourSquare, comunica con micromessaggi su Twitter. Il blog sembra quindi relegato a semplice scheggia di un individuo digitale sempre più complesso. I Feed hanno assestato un duro colpo  al blog classico (l'ultimo con la chiusura di Splinder,una dei primi siti in cui poter costruire un blog gratuito), capaci di distribuire i propri contenuti on line attraverso abbonamenti gratuiti, che avvisa gli utenti ogni qual volta il sito viene aggiornato. Il resto lo fanno nuove piattaforme come Memolane, un aggregatore dove raggruppare ogni post, status, foto o video pubblicati nel tempo  in una cronologia dettagliata, una home page personalizzata che raccoglie visivamente tutti i contenuti dell'utente,in pratica un macro contenitore delle attività in rete.
Personalmente, resto uno di quelli che ha un approccio più romantico verso i social network: preferisco il..tocco personale,sviluppare la grafica,arricchire con immagini e foto, chat, colonne sonore a base di mp3..
Trasformare insomma il blog nella propria dimora,in cui poter approfondire in modo ragionato,senza fretta e senza per questo escludere di poter conversare, fare quattro chiacchiere di qualunque natura e riversare nelle pagine tutti i propri interessi, ossessioni, tic e quant'altro. In questo il blog risulta  sicuramente più disordinato e non è legato all'idea di partecipazione della rete sociale dei soli amici ma è rivolto a tutti. Adatto a chi trova un pò noioso e controproducente starsene davanti ad uno schermo a scambiarsi messaggini, donare alle aziende i propri dati e le proprie preferenze con un semplice..I like in cambio di pubblicità e informazioni forniteci da persone che non ci vogliono bene e che vogliono i nostri soldi.




SOGNI E INCUBI DELLA RETE

Internet per tutti con le fibre ottiche.
160 paesi (e l'Italia 'incredibilmente' non è tra questi) si sono già dati una strategia digitale la rivoluzione che ci attende: internet per tutti,velocizzare le comunicazioni, sfruttare nuovi servizi on line, integrare sempre più e rendere efficiente la pubblica amministrazione, stimolare le imprese,investire in cervelli. Solo un infrastruttura  interamente in fibra ottica  può garantire connessioni ad alta velocità, e evitare una rete mista fibra-rame,con centraline che incidono molto in termini energetici e di inquinamento. La Corea del sud, ad esempio, ha pianificato che entro la fine del 2012 l'accesso ad Internet avverrà alla stratosferica velocità di 1Gbps,mentre solo poche zone rurali del paese si dovranno accontentare di 100Mbps, dieci volte tanto rispetto ad un utente italiano (se fortunato ad essere raggiunto dalla fibra ottica). Numeri stratosferici, insomma, che indicano come l'arretratezza digitale del nostro paese non è solo un problema di  tecnologia, ma di cultura.
Internet è il più vasto ed economico archivio del mondo.
Tanti sono quelli che remano contro,che vorrebbero chiudere per legge siti e blog che non gradiscono, che si fanno scudo della pedofilia per introdurre norme sempre più ferree sul copyright, che ostacolano la crescita della rete per il terrore di un informazione libera e per proteggere monopoli privati. Ma Internet è il luogo in cui tutte le minoranze sono rappresentate ed è il mezzo ideale per preservare storie e culture del pianeta che altrimenti andrebbero perse.
La rete,civica e sociale
La fiducia nella rete e la sua espansione favorisce l'interazione dei cittadini (ancora tanti sono gli imprenditori sprovvisti di una casella email certificata,ad esempio).  La paetecipazione informata contribuisce ad una politica più qualificata (e controllata) , consente sia al consumatore che al produttore di trovare una dimensione adeguata e favorisce le piccole realtà imprenditoriali locali a discapito delle multinazionali.
Evoluzione nel campo artistico.
Il sogno è quello di autorizzare per legge gli usi 'non commerciali' di opere digitali e non, magari con una clausola di  contributo economico collettiva per gli artisti e  rendere leciti alcuni comportamenti già diffusi tra gli utenti grazie anche allala nascita di nuove licenze commons.

Tutto resta com'è
Uno dei peggiori incubi è quello di una gestione monopolistica delle autostrade digitali,sulla scia del modello tedesco, dove Telecon Deutsche per costruire una rete di nuova generazione ne pretende la gestione. Nel nostro paese in pratica il mercato è (in maggioranza) in mano al vecchio monopolista,dato che le offerte della concorrenza sono scarsamente appetibili . Un altro è che le cose restino come sono, in Italia soprattutto,senza investimenti per le fibre e con intere zone e città ancora sprovviste di connessioni veloci.
Omologazione
Se prevalesse una visione globale delle dinamiche della rete,assisteremmo alla prevalenza dei paesi più forti,civilmente ed economicamente,con un evidente appiattimento e omologazione culturale e linguistica.
Min-cul-pop digitale
Il disastro sarebbero i filtri che tanti propongono, e investire gli operatori della rete di poteri di polizia, come quello del controllo delle informazioni che transitano sui loro cavi. Se passerebbe una legge che ritiene gli operatori responsabili sui contenuti, si arriverebbe presto ad una paralisi del web.L'incubo sarebbe il cosidetto Internet/Lace, un enorme regolatore del traffico che deciderà cosa dovrà arrivarci e cosa no.
Pc Zombie
Una rete sempre più pericolosa per la privacy,visto che con tutti i nostri click su..Mi Piace definiscono le nostre identità e attività sulla rete (economiche,politiche,sessuali..) e che grazie a queste sia permessa la totale tracciabilità dei nostri comportamenti, con il pericolo dei furti di identità e del phishing economico.Inoltre,un altro rischio è quello che potenzialmente saremo tutti intercettati.
I virus hanno sempre rappresentato un incubo per l'intera rete: il pericolo è che lo sviluppo sempre maggiore di virus sofisticati contribuisca alla nascita di pc-zombie, macchine che possano agire all'insaputa dei proprietari.





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