11/12/14

Le Tourture Playlist e la campagna Zero db

<<"In tutte le camere era buio, senza luci, per la maggior parte del tempo ... Mi hanno appeso. Mi è stato permesso di dormire un paio d'ore, il secondo giorno, poi appeso di nuovo, questa volta per due giorni. Le mie gambe si sono gonfiate. le mie dita e le mani si erano intorpidite ... C'era musica ad alto volume, "Slim Shady"di Eminem  e Dr. Dre per 20 giorni di seguito ... Poi hanno cambiato i suoni, si sentivano orribili risate  e suoni da film dell'orrore. Mi hanno incatenato ai binari per una quindicina di giorni ... La CIA ha lavorato così sulle persone, giorno e notte ... Molti hanno perso le loro menti. Potevo sentire gente che urlando, batteva la testa contro i muri e le porte... ">>

Cinque anni per produrlo, sei milioni di documenti, un report che parla di sistemi e metodi speciali utilizzati dalla Central Intelligence Agency, e dalle strutture di contractors di cui si serve, riguardo a super luoghi di detenzione. Non tanto Guantanamo o Abu Ghraib, di cui si sa quasi tutto, e neppure delle afghane Bagram e Salt Pit che le tallonano.

Bensì dei siti oscuri dove sequestri e torture seguivano le extraordinary rendition con cui si catturavano (e si catturano) ricercati e gente comune, prelevati in vari angoli del mondo. I particolari del trattamento riservato ai prigionieri facevano rivoltare lo stomaco anche a taluni esecutori che richiedevano d’essere rimossi dall’incarico. Lituania, Romania, Polonia, Afghanistan, Uzbekistan, Morocco, Iraq sono alcuni dei paesi dove la Cia aveva impiantato le sue Dark Prison per il "trattamento". Ora spunta anche la musica. Sulla base di un registro sequestrato, sono trapelati interrogatori di soldati e detenuti, verbali, notizie in cui si può trovare anche la "contabilità" delle canzoni usate nelle basi e nelle prigioni militari americane per indurre la privazione del sonno, "prolungare lo stato di shock della cattura," disorientare i detenuti durante gli interrogatori, soffocarne le urla

Guardando la lista delle selezioni, vi sono canzoni con testi inquietanti, altre acusticamente travolgenti. Alcuni dei soldati hanno scelto, ad esempio "Die Motherfucker Die" e "Bodies" non solo per indurre alla paura i detenuti , ma anche perchè esaltavano i soldati alla guerra e il loro desiderio/piacere di uccidere. Altre canzoni apertamente con riferimenti sessuali (Deicide di "Fuck Your God) erano scelte per offendere la sensibilità dei musulmani.

LE REAZIONI
Alcuni musicisti hanno avuto reazioni dure e indignate quando hanno scoperto che la loro musica è stata usata per torturare. I Rage Against the Machine (nella persona di Zach De La Rocha) hanno anche scritto al Dipartimento di Stato e alle Forze Armate intimando di smettere, ma ci sono anche quelli che si sono sentiti.. lusingati. I Deicide hanno commentato: "E' bello. Se siamo uno standard per i militari, come Deicide ci sentiamo di fare la nostra parte per le truppe." In un'intervista del 2004 alla National Public Radio, James Hetfield dei Metallica ha detto: "Per me, i testi sono una forma di espressione, la libertà di esprimere la mia follia. Se gli iracheni non sono per la libertà di espressione, allora io sono felice di essere parte della loro espiazione." Ancora, Hetfield ha dichiarato che la sua musica è stata un fastidio per i genitori per anni, quindi perché non può esserlo per dei terroristi?." E poi vanno nelle carceri a registrare i loro video. IPOCRITI.. 

In collaborazione con il sindacato dei musicisti del Regno Unito, alcuni artisti hanno istituito l " Reprieve set up zero dB", per porre fine all'uso della musica nelle pratiche di tortura. Attraverso lo Zero dB, i musicisti invitano il presidente Obama a mettere espressamente fuori legge questi metodi odiosi dell'esercito americano . Ecco l'elenco di alcuni dei musicisti, (di alcuni di essi è stata utilizzata la musica per le torture) - che chiedono il trattamento umano dei prigionieri, lista che cresce ogni giorno di più: Tom Morello dei Rage Against the Machine, Trent Reznor dei Nine Inch Nails, Massive Attack, Elbow, Ash, Dizzee Rascal.

L'uso della musica in tortura deve essere apertamente condannata e  impedita. E quelli che hanno autorizzato questo programma   vanno ritenuti responsabili per il loro ruolo negli abusi sui prigionieri. Esiste un reale pericolo che le tecniche "psicologiche" come la Torture Music saranno sempre più attraenti, e usate come sostitutive per quelle più comuni come il "waterboarding"..

<<Non possiamo permettere che la Torture Music  scivoli nel silenzio. Per saperne di più e unirsi alla protesta, aggiungendo il vostro nome alla nostra petizione, vai su: www.zerodb.org>>..

Ecco alcuni brani che compongono le Tourture Playlist:

 



Decide: Fuck Your God
Dope: Die MF Die, Take Your Best Shot
Eminem: White America, Kim
Barney & Friends: theme song
Drowning Pool: Bodies
Metallica: Enter Sandman
Meow Mix: commercial jingle
Janeane Garofalo/Ben Stiller: chapter from the Feel This Audiobook
Sesame Street: theme song
David Gray: Babylon
AC/DC: Shoot to Thrill, Hell’s Bells
Bee Gees: Stayin’ Alive
Tupac: All Eyez On Me
Christina Aguilera: Dirrty
Neil Diamond: America
Rage Against the Machine: unspecified songs
Don McLean: American Pie
Saliva: Click Click Boom
Matchbox Twenty: Cold
(hed)pe: Swan Dive
Prince: Raspberry Beret








10/12/14

Relax please relax: Frank Zappa Live - Does Humor Belong in Music?


Does Humor Belong in Music? è un video live di Frank Zappa, un'ora di concerto registrato dal vivo al Pier (il molo) di New York City il 26 agosto 1984, e contiene alcuni spezzoni di varie interviste del musicista italo americano.  Pubblicato per la prima volta in VHS dalla MPI Home Video nel 1985 e ristampato in DVD nel 2003 dalla EMI, video non ha  materiale in comune con l'album omonimo, ma molti dei brani sono stati pubblicati  sui volume uno, tre e sei della serie You Can't Do That on Stage Anymore




Players:
Frank Zappa - lead guitar, vocals
Ray White - guitar, vocals
Ike Willis - guitar, vocals
Bobby Martin - keyboards, French horn, sax, vocals
Allan Zavod - keyboards
Scott Thunes - bass, vocals
Chad Wackerman - drums

Tracks:
01. Zoot Allures
02. Tinsel Town Rebellion
--- City of Tiny Lites (beginning) / interview segment
03. Trouble Every Day
04. Hot Plate Heaven At The Green Hotel (edited, and including more interview segments)
--- Goblin Girl (beginning) / interview segment
--- The Deathless Horsie (ending)
05. The Dangerous Kitchen
06. He's So Gay
07. Bobby Brown
08. Keep It Greasey
09. Honey, Don't You Want A Man Like Me?
--- Carol, You Fool (beginning) / interview segment
10. Dinah-Moe Humm
11. Cosmik Debris
--- (Encore)
12. Be In My Video
13. Dancin' Fool
14. Whippin' Post


09/12/14

Bizzarri, Sperimentali, Indipendenti: registi underground

Registi che evocano lo spirito indipendente del movimento cinematografico underground,  film che durante gli anni '60, '70 e '80 hanno esplorato, sperimentato il rapporto con la fotografia, col montaggio, il processo di stampa della pellicola, la natura fisica del filmato, i confini della tecnica e della narrativa, mischiandoli con l'arte sperimentale. Queste immagini, film, documentari, cortometraggi, furono prodotti  fuori dal circuito commerciale delle grandi produzioni: dal sovversivo al surreale, si dilettarono con soggetti espliciti e radicali, con una complessa interrelazione tra le cose filmate e il sistema.  A questi artisti tanto deve il cinema di oggi, con alcuni dei più grandi talenti (Scorsese, Linch)  che hanno esplicitamente riconosciuto la loro influenza.. 

Sarah Jacobson
(25 agosto 1971, Norwalk, Connecticut - 13 febbraio 2004 New York City)
Regista indipendente che ha scritto, prodotto e girato i propri film.A proposito del breve splatter underground di Jacobson I Was a Teen Age Serial Killer, (1993) un film chiave del cinema underground americano, intriso di tutta la rabbia sovversiva di quel decennio:"
<<Per me, il femminismo significa che  come donna, dovrei avere la stessa possibilità di fare quello che voglio. Io non voglio essere meglio degli uomini, non voglio tenerli ai margini.. E 'come avere la loro estetica B-movie, e io ho la mia idea rispetto a essa.">> Considerata  come una delle donne più influenti nella cultura delle ragazze americane degli aultimi anni, Mary Jane non è più vergine (Mary Jane's not a virgin anymore, 1997), il film più importante della Jacobson ottenne il definitivo riconoscimento nell'ambito dell'underground.  Molto stimata dai musicisti e gruppi punk, nella colonna sonora del film ci sono i Mudhoney e Babes In Toyland, mentre jello Biafra, ex Dead Kennedys, appare in un piccolo cameo.  Kim Gordon dei Sonic Youth era una sua grande amica e estimatrice. Film Threat Magazine, nella sua Threat Film Video Guida ha inserito Mary Jane's not a virgin anymore come uno dei "25 film underground assolutamente da vedere". Grazie al suo approccio punk, do-it-yourself, e al successo dei suoi film scrisse per diverse pubblicazioni, tra cui Punk Planet , Grand Royal , San Francisco Bay, The Guardian e Indiewire, e diretto video musicali per svariate band alternative. J acobson ha lasciato dietro di sé un'eredità di genere che continua a influenzare molti registi indipendenti.

Kenneth Anger
Il registra più mostruoso del cinema underground americano.
<<Non ho mai lavorato a Hollywood perché avevo una coscienza politica. La Scare Red - la paura del comunismo - era solo un bluff per gente come McCarthy per guadagnare potere. Alla 20th Century Fox si doveva fare un giuramento di fedeltà e giurare che non si sarebbe fatto nulla contro gli ideali e lo spirito americano.. Risposi: "Lasciate perdere."
Prima di David Lynch di "Blue Velvet" del 1986, Kenneth Anger aveva utilizzato nel rivoluzionario film del 1963 Scorpio Rising l'idea di un Hollywood vista attraverso l' immaginario queer, e dell'occulto. Le sue giocose concezioni contraddittorie del desiderio omosessuale continuano ad influenzare il nostro modo di intendere la sessualità e la nostra identità. Nonostante il suo lavoro abbia influenzato gente come Scorsese e Lynch il cinema rivoluzionariodi Kenneth Anger è stato per decenni relegato nell'underground più profondo.
<<C'è un terzo volume di Hollywood Babilonia (La controversa trilogia di libri sugli scandali dell'industria cinematografica che Anger iniziò a pubblicare nel 1959), che ancora non può essere pubblicato a causa di un gruppo molto cattivo, Scientology. Hanno messo serpenti a sonagli nelle cassette postali delle persone - questo è un dato di fatto. Ed è un modo piuttosto esotico di spaventare la gente!>>

Paul Morrissey
Collaboratore alla Factory di Andy Warhol Paul Morrissey - è stato una delle forze trainanti per quanto riguarda il cinema uscito della factory.
Gran parte del mito, se possiamo chiamarlo così, intorno a Paul Morrissey è dato dal suo precoce rapporto proprio con la Factory di Andy Warhol: in un mondo di weirdos stilizzati, Morrissey è stato l'uomo d'affari, sempre alla ricerca delle possibilità commerciali insite in una scena in cui pochi credevano. Una anomalia nella factory. L'ambizione di Morrissey ha reso possibile rielaborare l'estetica di Warhol degli esperimenti concettualmente ricchi ma insopportabilmente noiosi come Sleep and Empire in opere più accessibili, coerenti, e impegnati come Trash: I rifiuti di N.Y, Calore, Sangue misto, Dracula cerca Sangue, e Women in Revolt. I "grandi successi del cinema" di Warhol appartengono, per la maggior parte, a Morrissey, che ha scritto, prodotto, diretto e mentre Warhol ha contribuito postando il suo nome sopra il titolo. In un'intervista per la Hidden Films, Morrissey dichiarò che Andy Warhol era un incompetente, che non sapeva nulla di cinepresa. In quasi tutte le interviste alla fine del 1970, quando stabilmente si separò da Warhol, Morrissey nel migliore dei casi parlò di Warhol con..dolce pietà e nel peggiore con disprezzo, a titolo definitivo.


Melvin Van Peebles
"Sweet Sweetback's Baadasssss Song ", ci ha dato tutte le risposte di cui avevamo bisogno. Questo è stato un esempio di come fare un film (un vero film), auto distribuirlo, e cosa più importante, farci dei soldi. Senza Sweetback chissà se avremmo visto Hollywood Shuffle, o House Party, ha dichiarato  Spike Lee. Melvin Van Peebles, padre dell'attore e regista di New Jack City Mario Van Peebles, scrisse e interpretò il rivoluzionario film del 1971 - caratterizzato da un cast all-black e scene di sesso non simulate, che anticipò  un'ondata di film imitazioni, e alla nascita della blaxploitation. Ripetutamente respinto dal circuito degli studios, Peebles  finanziò il film  con l'aiuto di Bill Cosby.


Russ Meyer
Russ Meyer fu il pioniere della sexploitation. I  film di Meyer, ad alto contenuto di sesso e violenza, erano però impregnati di umorismo, e critica spietata alla società dello spettacolo, in modo però sempre divertente.Ciononostante, si distinguevano per  un insolito e elevato livello di arte. A lui si deve Mondo Topless, documentario sulle sue ragazze maggiorate, Mudhoney, violento dramma rurale, quindi Motorpsycho! sui motociclisti ribelli negli anni '60 (Da questi due film sono stati presi i nomi delle rispettive band rock). Per questo negli ambienti di produzione cinematografica professionali, Meyer era conosciuto come il direttore creativo nel campo sexploitation. I suoi concorrenti sfornavano film a basso budget  sfruttando la nudità delle loro attrici (che di solito erano abbastanza orribili nella recitazione), il budget di Meyer si aggirava circa sui $ 70.000, faceva le prove per il suo cast per un mese prima di girare,denotando tecnica ed inventiva sconosciute agli altri registi del ramo . . . Il progetto incompiuto più famoso del regista è Who killed Bambi?, che doveva essere interpretato dalla punk band dei Sex Pistols.

Aldo Tambellini
Da vedere tutte le mostre di Aldo Tambellini. Dalla James Cohan Galleria:
Artista iconoclasta e sperimentale Aldo Tambellini è stato tra i primi artisti nei primi anni 1960 ad esplorare le nuove tecnologie come mezzo d'arte. Tambellini ha combinato proiezioni di diapositive, film, performance, e musica in esperienze sensoriali che egli giustamente ha chiamato "Electromedia." Attivista della contro cultura Aldo Tambellini manifestò la sua opposizione all'establishment dell'arte, contro la manipolazione e la riduzione degli artisti a merce, considerati come investimento finanziario, piuttosto che come entità culturali. "The Black Film Series", fu una serie di sette film sperimentali, realizzati tra 1965-1969: dall'astrazione totale all'assassinio di Bobby Kennedy, dalla guerra del Vietnam agli adolescenti neri di Coney Island. Dalla riscoperta di tutto questo materiale, il lavoro di Tambellini diventò oggetto di grande interesse per i primi nuovi media.

Joe Sarno
Conosciuto come l' "Ingmar Bergman dei film pornografici," Joe Sarno è stato recentemente oggetto di una retrospettiva al Anthology Film Archives. Scrittore e regista di dozzine di pellicole erotiche a basso budge, destinate a 'soli adulti, nel mercato cinematografico degli anni '60, Sarno fu uno dei veri pionieri del genere erotico di celluloide e uno degli stilisti più sinceri e celebri  della sexploitation. Film come Confessioni di  di una giovane casalinga americana  presentano le tipiche sexcapades swinger  di caratteristiche dello stile sexploitation del periodo, ma Sarno disarmava il pubblico con una intimità ed emozion sorprendenti, nel raccontare di una casalinga conservatrice che esplora e ritrova la sua libertà sessuale.

Pierre Clémenti
Riconoscerete Pierre Clémenti come il gangster amante di Catherine Deneuve in Bella di giorno di Luis Buñuel, ma ha collaborato con tutti i registi più visionari degli anni '60 e '70 (Pasolini, Bertolucci, Visconti,Pasolini..). "Bello e dannato", 18 mesi di prigione in Italia per droga appannarono la sua carriera, raccontò nel libro Pensieri dal carcere la vicenda, ma ha trovato l'accettazione di tutto il movimento del cinema underground e non solo francese e italiano. Girò un film anche con Warhol, Superstar Viva.

Sogo Ishii
L'autore cult dell'underground  giapponese, le cui opere della città come Burst hanno precedutoil movimentob cyberpunk giapponese e hanno ispirato grandi produzione cinematografica del sol levante. Takashi Miike è stato inserito nella lista dei " 50 film più strani mai fatti." "Faccio film da quando avevo 19 anni anni. Il primo è stato girato in 8mm,  Panic in High School. Al momento è molto difficile per i giovani a fare film in Giappone ", ha detto Ishii Midnight Eye. " La maggior parte dei registi hanno oltre 40 anni, e il normale processo ha inizio come aiuto regista, per poi passare gradualmente alla regia. Non volevo essere un assistente regista e ho iniziato a fare film da solo. Quindi sì, la mia strada è stata del tutto diversa dalla solita che tutti seguivano in quel periodo.. "

Robert Downey Sr.
Dall'uomo che ci ha donato Robert Downey, Jr. arrivano classici di culto come Putney Swope (una satira graffiante del settore pubblicitario) e parodie underground. L'ex moglie del regista, Elsie Downey, è presente in quasi tutti i film di Downey Sr. Ha catturato la maggior parte delle immagini animate per i suoi film con una fotocamera da 35 mm, il suo umorismo era troppo all'avanguardia per il suo tempo, e anche i suoi progetti con grandi budget, come Greaser's Palace del 1972 (Il Palazzo di Greaser), un western psichedelico, una commedia surrealista, parabola sulla vita di Cristo sullo sfondo della frontiera Americana.

Abel Ferrara
Ferrara si è sempre trovato a cavallo di due mondi, diventando un regista di culto nell'underground con Driller Killer, del '79, storia di un pittore che impazzisce e inizia ad uccidere con un trapano alcuni barboni . Ma Ferrara è anche uno dei rari registi  uscito dalle ristrettezze dell'underground, ottenendo un buon successo  presso il grande pubblico e la critica. Il cattivo tenente (Bad Lieutenant) fu il film della consacrazione. Ferrara ha sempre confutato l'etichetta underground. "Sono un ragazzo bianco con un'istruzione universitaria. Mangio da Morton come gli altri ragazzi ",  dichiarò al New York Magazine nel 1993. Definito un "junkie-voyeur", osservano:" Gli piace circondarsi di persone del mondo criminale, perché vuole dare una sbirciatina dietro le loro quinte, esenza pagare per questo! ". Questa dicotomia conferisce un'affascinante tensione al suo lavoro, ma ha anche stigmatizzato la sua carriera.

Kazuo Hara
I film del documentarista giapponese Kazuo Hara erano conflittuali, il suo cinema guerrilla-style e l'esplorazione di argomenti proibiti era rivoluzionario, intuitivo, e provocatorio. <<"Faccio film amari. Odio la società tradizionale".>>
In The Emperor's Naked Army Marches On (Yukiyukite shingun, 1987), ha raccontato i crimini di guerra commessi dai soldati giapponesi in Nuova Guinea durante la seconda guerra mondiale, con la cronaca di omicidi e cannibalismo, La storia è raccontata attraverso l'indagine appassionata di un veterano che ha accusato di atrocità l'imperatore Hirohito (un'accusa asslutamente tabù nella società giapponese). Il suo primo lungometraggio, Goodbye CP (1972), è uno sguardo di sfida verso gli uomini giapponesi, e fu realizzato in collaborazione con un gruppo di persone affette da paralisi cerebrale: il pubblico fu sconvolto dalle immagini della disabilità fisica e i critici accusarono Hara di sadismo. Mentre Extreme Private Eros: Love Song 1974, è un confessionale documentario implacabile incentrato sulla sua burrascosa relazione con l'ex-moglie, Takeda Miyuki, una femminista radicale.


08/12/14

Il primo mistero di Silvano Agosti

L'UOMO NON E' NATO PER COMPETERE MA PER COLLABORARE CON SE STESSO
Attenzione, non è vero che non c’è lavoro, è vero invece che per alcune centinaia di milioni di lavoratori prima occupati nei grandi agglomerati industriali non c’è più l’obbligo nè’IL BISOGNO di lavorare.
Conseguentemente si è verificato il crollo di piccole e medie industrie (In Italia ne hanno già dovuto chiudere circa 72,000 ) direttamente collegate con i grandi centri produttivi ormai completamente autonomi in una struttura perfettamente automatizzata. Le macchine non scioperano, non hanno stipendi, non si ammalano, e lavorano 24 ore al giorno senza mai protestare.

Per quale ragione non eliminare la cosiddetta CLASSE OPERAIA? Fino agli anni ottanta non si faceva che parlare di AUTOMAZIONE, si discuteva con passione di un tempo in cui nessuno sarebbe stato più in obbligo di lavorare e avrebbe finalmente fruito di una nuova civiltà che avrebbe come protagonista una intera umanità finalmente liberata dall’oppressione e dal ricatto del dover impiegare l’intero tempo della vita a lavorare. Nove o dieci ore al giorno senza mai poter scoprire il proprio estremo valore in una condizione di libertà, di creatività e di solidale privilegio di vivere, non più scambiando una faticosa stentata sopravvivenza come unica modalità di vita.
Oggi nessuno ne parla. La sostituzione delle masse operaie con le macchine è avvenuta ormai per l’ottanta per cento, ma un grande silenzio è calato sull’argomento.

Troneggia invece LA GRANDE MENZOGNA ovvero le infinite promesse di “trovare lavoro”.

E’ dunque così difficile immaginare che dagli enormi profitti generati da una produzione automatizzata si possono detrarre l’equivalente degli stipendi e delle paghe di un tempo per assicurare all’intero genere umano una casa e due pasti caldi in qualsiasi ristorante? Una umanità così rassicurata vedrebbe crollare rapidamente sia le carceri che gli ospedali e sia, finalmente la necessità degli eserciti.
Con il coraggio di immaginare in piena semplicità il progetto di una società favorevole a tutti, si smantella qualsiasi accusa strumentale di utopia che condanna qualsiasi PROGETTO diverso dall’attuale tragica e apparentemente irrisolvibile condizione umana.
Ebbene, avendo affermato questi pensieri in numerose e varie situazioni, radio, giornali, diari nel blog, lettere ai padroni del mondo, non c’è stato un solo intervento di risposta in grado di diffondere ulteriormente questo semplice messaggio.

COMINCIAMO AD ASSICURARE A TUTTI GLI ESSERI UMANI BUON CIBO E UNA CASA (Costo previsto equivalente al 10 per cento delle spese militari) e poi assistiamo a cosa accade, a come in assenza di disperazione ogni essere umano cerchi semplicemente una propria identità’ arricchita da tante amicizie, tanto amore, tanta conoscenza di se’ e del mondo circostante..


05/12/14

The Miller's Tale: Tom Verlaine

Ancora Stati Uniti, ancora la New Wave e l'epopea del CBGB, con il grande Tom Verlaine che ci racconta di come i suoi Television costruirono quella grande onda musicale, con Ramones, Patti Smith, Blondie e tanti altri,  portando alla celebrità il locale di Hilly Cristall. Come per Stiv Bators e i Dead Boys, alcuni ricordi di Tom si possono riscontrare  nel film CBGB, e i due album di Tom Verlaine sono davvero molto belli..

A un anno di distanza, entrambi i chitarristi - Richard Lloyd e il leader naturale del quartetto, Tom Verlaine - pubblicarono il loro primo album solista. Tom Verlaine, portato a termine il suo primo lavoro (Tom Verlaine il titolo) che richiese molti mesi di preparazione, uscì da un periodo di totale reclusione (mi piace parlare con la stampa, ma non quando ho un progetto in mente..) di solito si faceva trovare vestito in super-casual nel grattacielo della W.E.A., piedi su un tavolo di metallo e vetro, quadri di pop-art sessuale vicino ai quali non voleva essere fotografato.

Non ci sarebbe dispiaciuto vedere i due album dei Television fare un po’ meglio di quello che hanno fatto. Entrarono, saliti fino al 170° posto circa, e spariti. Non si può parlare certo del grande successo commerciale, no?. Dopo decenni, assunti allo stato di "cult".

Strana sorte per un musicista che, come Dylan, era arrivato dalla provincia, aveva pescato un nome d'arte nel campo letterario (Thomas Miller vero nome: <<no, non avevo mai letto Verlaine: mi piaceva solo il suono...»), si era messo a scrivere poesie e insieme all`amico Richard Hell (altro nome d’arte, scelto insieme una notte, come doveva poi accadere per Television) aveva creato la scena punk/new wave ante-litteram.

“Sono arrivato a NYC nel ’68 dal Delaware, a due ore dl macchina da qui, verso sud, dove lavoravo in un magazzino contando piatti e asciugamani. I miei primi strumenti sono stati piano e sassofono, e da un paio d’anni cercavo dl mettere su un gruppo come chitarrista. Partii per NY per i soliti motivi: certo, la musica innanzitutto, ma anche la poesia, e in generale volevo calarmi in una scena viva, coinvolgermi con gente che usasse la testa in tutte Ie direzioni possibili. La scena allora era statica: Max’s Kansas City prendeva solo artisti con contratto discografico, a Bleecker St. regnava ll folk. L’unico posto dove c’era I ‘attività che ml interessava era il Marcer Art Center, che le Dolls avevano messo ln piedi e dove in ogni stanza incontravi la gente più strana. Ma a me le Dolls non piacevano, né per come suonavano né per come si vestivano. Volevo qualcosa di mio, che avevo in mente - venivo dal jazz, ma amavo gruppi come Who, Stones, Doors, Velvet, Them, che avevano anche un impatto veramente fisico -, ma non c’era un posto dove suonare. Un giorno camminavo per la Bowery, e capitai di fronte a questo bar di country e bluegrass, ll CBGB. Entrai ed era un bordello: un paio di ubriachi, un cane che cacava dappertutto. Ma c’era un ottimo impianto, e chiesi al padrone, Hllly Kristal, se si poteva suonare. M’invitò a una audition, e, anche se non so come, gli piacemmo: c'invitò a suonare per due mesi una volta a settimana, ma dovevamo pagarci da soli la pubblicità. Allora io e Richard, nel frattempo già Hell, decidemmo dl provarci sul serio: lui aveva preso in mano il basso non più di due settimane prima... Un certo Terry Ork ci aiutò, comprandoci gli strumenti e dandoci il suo loft dove potevamo provare, e ci mise in contatto con un suo amico, Richard Lloyd. Billy Ficca era un amico d’infanzia, e cominciammo. Patti Smith a quel tempo era ancora una poetessa e una critica: scrisse un palo di buone recensioni, e la gente cominciò a venire al club>>.

A quei tempi (73-74) risalgono le radici della new wave: Tom che collaborava con Patti sul suo primo 45, Piss Factory/Hey Joe, le formazione dei Ramones e dei Blondie, Hell che si cominciava a vestire di cuoio; uno dei primi 45 auto prodotti e con grande clamore per la novità in materia Little Johnny Jewel. E poi, anche un episodio di cui pochi sono a conoscenza: "un giorno ci chiamò Richard Williams, ora critico per il Melody Maker e allora alla Island dl Londra. C’era un certo Eno, disse, che voleva produrci perché se ne era appena andato dai Roxy Music e cercava nuove esperienze. Ci portarono in uno studio a 24 piste, registrammo due settimane, e, se devo essere sincero, pensai che non mi piaceva affatto come eravamo stati incisi. Glielo dissi, e i loro entusiasmi si raffreddarono subito>>

(Dimostrando anche la testardaggine per cui Tom era leggendario, aggiunse:<<..se proprio devo fare un disco, il produttore vorrei scegliermelo io>>). Loro tornarono a Londra, e mettersi in contatto diventò problematico. Uscivo nella notte nella neve a chiamarli da una cabina, e loro non mi richiamavano mai. Cosi, con Fred Smith al posto dl Hell quando i Blondie si sciolsero, aspettammo la migliore offerta, quella della Elektra, e nella prlmavera del 76 firmammo. Scoprì solo allora che Lloyd non solo non era mai stato in un gruppo, ma probabilmente non suonava nemmeno da molto tempo. Cosi, dato che amo cantare con alle spalle un solido supporto ritmico, nel primo disco feci quasi tutte le parti di chitarra io>>.

“Marquee Moon” rappresentò davvero quello che i Television erano, come suonavano, ed è per quello che a Verlaine piace ancora adesso. Un rock che a differenza dei Ramones o Lenny Kaye/Patti Smith non era ossessivo: <<più musicale, più sincopatico, con maggior spazio... più sofisticato se proprio vuoi>>. Un rock basato su una predisposizione molto particolare dl quello che Verlaine chiamava <tension & release, costruire una tensione, che non sempre veniva risolta, a volte solo prolungata indefinitamente. E cantati laceranti, da psicodramma, almeno quanto il suono appuntito della sua chitarra. Una vecchia Fender Jaguar che godette del suo grande momento all’epoca delle surf bands. Un altro album, il più sofisticato, “Adventure” e poi lo scioglimento, che né Ficca (era stato in cento bands. Per lui era solo un gruppo come un altro) ne Lloyd (aveva sempre detto chiaramente che voleva fare il solista), ne Smith (che ora si divide tra entrambi i chitarristi) presero male.

Il secondo album di T.V., Dreamtime, da molti fu considerato il terzo dei Television. E in effetti il suo stile é cosi personale che induce nella tentazione. Ma Tom puntualizza: -<Inciderlo é stato molto più facile e rilassante. Entravo in studio quando volevo, ho chiamato ogni volta i musicisti che ritenevo più adatti per ogni singola canzone e ha questa potenza ritmica, quel battito sincopato che con I Television era Impossibile ottenere per gli stili di chi vi suonava. Se gli altri, il secondo in particolare, galleggiavano per aria, questo é molto più concreto.

Un album ottimo, quando la new wave, che T.V aveva aiutato a creare, aveva già virato verso il pop. In classifica non ci andò mai, anche se era un album tutt’altro che difficile..


1979 - Tom Verlaine
1981 - Dreamtime
1982 - Words from the Fron
1984 - Cover
1987 - Flashlight
1990 - The Wonder
1992 - Warm and Cool (rimasterizzato nel 2005)
1996 - The Miller's Tale: A Tom Verlaine Anthology
2006 - Around
2006 - Songs and Other Things

TELEVISION
1977 - Marquee Moon
1978 - Adventure
1993 - Television
Tutti su Elektra Records
2003 - Live at the Old Waldorf  (dal vivo nel 1978)
su Rhino Records

The Miller's Tale .zip 
Track list: CD 1: 
01 kingdom come (coverizzata "divinamente" da Bowie in Scary Monster)
02 souvenir from a dream 
03 clear it away 
04 always 
05 postcard from waterloo 
06 penetration 
07 breakin' in my heart 
08 marquee moon 
09 days on the mountain 
10 prove it 

CD 2: 
01 venus 
02 glory 
03 the grip of love 
04 without a word 
05 words from the front 
06 let go the mansion 
07 lindi-lu 
08 o foolish heart 
09 five miles of you 
10 your finest hour 
11 anna 
12 sixteen tulips 
13 call me the 
14 at 4 a.m. 
15 stalingrad 
16 call mr. lee 
17 no glamour for willi 
18 the revolution






Yoko Bono: l'arte visiva che viene dal freddo

<<Per queste immagini bastarde la colpa è tutta mia. Mi dispiace. Non so cosa pensavo. Non succederà più. Oppure, beh, probabilmente succederà ancora. È terribile, lo so. Volevo che non fosse andata così. Mi dispiace tanto..
Kalle Mattsson..>> 
www.kallemattssonillustration.tumblr.com

















04/12/14

Work in Regress


CONSEGUENZE DELL'ABROGAZIONE DELL'ART. 18

II lavoro "usa e getta” serve ad abbassare i salari (il massimo sarà 900 euro al mese) e comprimendo i diritti dei singoli azzererà quelli collettivi, aumentando lo sfruttamento.
PIERGIOVANNI ALLEVA


LA QUESTIONE DELL’ABROGAZIONE DELL’ART.18, dello Statuto dei Lavoratori è più che mai al centro della scena politica e ed è quindi davvero opportune dedicarle tre sintetiche riflessioni su punti di fondo. La prima riflessione riguarda le contraddittorie argomentazioni che si sentono da parte datoriale e governativa: da una parte si minimizza il problema asserendo che riguarda una piccola minoranza di lavoratori (3.000 l’anno), dall’altra si afferma che è invece questione centrale e vitale.

Il vero è - rispondiamo - che l’efficacia e la funzione vera dell’art. 18 è quella di prevenire i licenziamenti arbitrari: proprio perché essi possono essere annullati, i datori di lavoro devono essere prudenti e giusti nei loro comportamenti. Quelle 3.000 sentenze evitano - per dirla in sintesi - altri 30.000 licenziamenti arbitrari o più. L’ art.18 é, e resta, una fondamentale norma anti ricatto, che ha dato dignità al lavoratore proprio perché lo libera dal ricatto del licenziamento di rappresaglia più o meno mascherato. Quanto poi all’affermazione che l’art. 18 costituirebbe un’ingiustizia verso quella metà circa dei lavoratori che non ne usufruiscono, perché lavorano in imprese con meno di 16 dipendenti e, più ancora che contraddittoria, paradossale: se solo la metà di una popolazione ha il pane, il problema è di darlo a tutti, non di toglierlo a chi ce l’ha. La seconda riflessione riguarda l’andamento del mercato del lavoro e dell’occupazione: dice la Confindustria nonché Renzi ed i suoi accoliti che una volta che avessero le mani libere di licenziare a loro arbitrio, i datori, potendo <<spadroneggiare>>, assumerebbero volentieri, e che i lavoratori subirebbero magari una temporanea ingiustizia, ma sarebbero poi compensati da un sistema di flexsecurity che troverebbe loro altro idoneo lavoro, garantendo, nel frattempo, il loro reddito.

Si tratta di due clamorose bugie: le imprese assumono se lo richiede la domanda di beni e servizi e non per altri motivi, storicamente dimostrato, mentre la flexsecurity é un alibi, una falsa promessa in tutta Europa, ed in particolare in Italia, perché quando la disoccupazione strutturale supera il 10% reperire altro lavoro é difficilissimo, e le finanze pubbliche non possono corrispondere indennizzi se non miseri, e per poco tempo: dal 2016, ad esempio, sarà abrogata la indennità di mobilità triennale e resterà solo la cosiddetta Aspi, di breve durata e con importi decrescenti.

La terza riflessione e la più importante: questa smania di abrogare l’art.18 è solo un’antica sfida di potere da parte datoriale o rientra in un ben più complesso programma di <<riassetto>> socio-economico? Tutto dimostra ormai che è quest’ultima la risposta esatta perché la precarizzazione totale dei rapporti di lavoro, che si raggiunge con i contratti a termine <<acausali>> ma per il resto, (e cioè, per quella percentuale superiore al 20% consentita ai contratti a termine), anche proprio con contratti a tempo indeterminato non soggetti a reintegro in caso di licenziamento arbitrario, è la condizione prima di un esasperato sfruttamento del lavoro che sta raggiungendo rapidamente dimensioni mai sospettate. Con il lavoro <<usa e getta>>, espletato comunque sotto ricatto e senza nessuna certezza del futuro, ben si potrà giungere, invero, anche a una drastica diminuzione dei salari sino alla soglia della sopravvivenza. ll futuro che si prospetta è purtroppo quello di un lavoro non soltanto privo di dignità ma anche sottopagato perché i lavoratori precari e ricattati che diventeranno la normalità non potranno più presentare rivendicazioni collettive e quindi, una volta caduti di fatto i contratti nazionali, lo standard retributivo sarà quello del salario minimo garantito, che non per nulla il governo Renzi si propone di introdurre: già si conosce il livello di quel salario, si tratterà di non più di 6 euro l’ora al netto del prelievo fiscale e contributivo, il che significa non più di 800-900 euro al mese. ll nostro è già un paese in cui il 10% della popolazione possiede addirittura il 50% della ricchezza, e per converso il 50% della popolazione deve accontentarsi di dividere un misero 10% della ricchezza stessa, ma questo non basta ancora ai fautori del neoliberismo e di tutte le altre cosiddette <<libertà economiche>>, tra cui quella di licenziare arbitrariamente. Non è soltanto un’antica aspirazione di potere delle classi dominanti, ma e anche la condizione di un ancor più accentuato sfruttamento e impoverimento delle grandi masse. Possiamo solo prepararci ancora una volta a una grande battaglia a difesa della dignità del lavoro.





03/12/14

L'acqua è vita: i GAP a Roma (e cibo e acqua gratis per i randagi a Istanbul)

(PER CHI VIVE A ROMA)   L'ACQUA E' VITA!

I Gruppi di Allaccio Popolare sono pronti ad aiutare le famiglie colpite da un distacco idrico di Acea Ato2.
A Roma infatti non è garantito il diritto all'acqua: per Acea Ato2 SpA non è violazione di un diritto umano lasciare intere famiglie a secco.
L'importante, per l'azienda di Piazzale Ostiense, è assicurare lauti dividendi ai suoi azionisti entro fine anno, riducendo al minimo gli investimenti necessari alla rete idrica. Se per farlo bisogna andare a “caccia di morosi”, ben venga effettuare centinaia di distacchi a settimana, in modo che “l'utente”, possa scegliere se saldare o morire di sete.


Stiv Bators, forza oscura della civiltà occidentale

Personaggi principali: Stiv Bators - Rocket From The Tombs, Frankenstein, Dead Boys, Wanderers, The Lords Of The New Church;
Johnny Blitz - Rocket From The Tombs,Frankenstein, Dead Boys;
Cheetah Chrome - Rocket From The Tombs, Frankenstein, Dead Boys.


Rocket From The Tombs era perfetto come punk sparato fuori a razzo da una tomba. ll gruppo visse poco, però, con lui dentro; quando David Thomas e Peter Laughner se ne andarono per formare i Pere Ubu, i Rocket tornarono nelle tombe. Dopo i Frankenstein, arrivò il momento per Stiv Bators 'di formare il suo gruppo di successo: il titolo di Dead Boys sembrava giusto per chi giocava coi pugnali: il batterista Johnny Blitz, venne accoltellato al torace da un portoricano sulla Quinta Strada di New York, dopo essere intervenuto in una rissa scoppiata sulla Seconda tra il roadie Micheal Sticca e cinque teppisti scesi da una macchina. Johnny Blitz rincorse uno di questi in fuga, Sticca ne accoltellò un altro; nello scontro Blitz rimase ferito da cinque coltellate che lo ridussero in fin di vita al St. Vincent Hospital per oltre un mese. Mentre Sticca fini al carcere di Rikers Island per il ferimento del primo portoricano e per aver accoltellato anche quello che infieriva su Blitz a terra. ll corpo di quest’ultimo però non si troverà mai: forse era morto e il cadavere era stato fatto sparire dai suoi amici per non avere altri guai, oppure era scappato, trascinandosi via. Quando Blitz esce dall’ospedale e Sticca dal carcere, assolto - riconosciuta la legittima difesa e caduta l’accusa di omicidio - il percorso della band può riprendere. Per Stiv Bators il rock’n’roll era un rito voodoo condotto ballando con la morte verso una tenebrosa immortalità.
Lui non credeva che potesse morire. Potevi drogarti, bere a non poterne più e torturarti sulla scena, ferirti coi coltelli attraverso i giubbotti di pelle, ma con quella musica punk, magica e satanica, non si poteva morire davvero.

A New York il primo giorno arrivano in studio di registrazione pieni di svastiche naziste, cosi per giocare e fare i duri. Vedendoli conciati cosi da stupidi nazi-punk, la produttrice del loro disco d’esordio, Genya, nata in Polonia e i cui genitori vennero deportati in un Campo di concentramento, sembrò proprio non approvare. Le cose dovevano girare in maniera diversa con lei, ma che Si erano messi in testa, quei buffoncelli da strapazzo?. <<Levatevi quelle cazzo di svastiche», ordinò urlando a Johnny Blitz << perché io sono il produttore e sono ebrea e posso spaccarti la tua cazzo di batteria &nbspquando mi pare!>>. Ubbidirono, e la scena è narrata nel film CBGB, che abbiamo qui recensito.

Stiv con la band si trasferisce nel grande appartamento sulla Nona Strada chiamato “Tossico City”: il luogo degli stupefacenti e delle orge mentre Joey Ramone gli procurò il primo live al CBGB, dove per un pò sputarono le loro storie di necrofilia e peccato, rovina e nichilismo. Bators ne era la personificazione: uno zombie esagitato e nevrotico guidato da un’oscura forza voodoo che creava show violenti e osceni. Come quella volta - era la seconda serata dei Dead Boys al 315 di Bowery Street - in cui, su istigazione di Genya Ravan, si fa fare un pompino alla panna montata sul palco da una cameriera del locale mentre canta Caught With The Meat In Your Mouth.

Ma i Dead Boys si stanno già avviando all’auto-annientamento, alla loro morte, dopo solo due album: Young, Loud And Snotty del 1977 e We Have Come For Your Children del ’78. Con Cheetah Chrome che nella pausa di inattività dai concerti, dopo questi eventi criminali è diventato un tossico folle che si fa arrestare buttando un ventilatore dalla finestra della sua stanza d’albergo su una macchina della polizia, da lui stesso chiamata perché lo internassero e gli calmassero i deliri da stupefacenti. <<Non ho il controllo di quello che mi succede sul palco durante lo show>>. <<Il rock’n’roll è la musica voodoo della civiltà occidentale>>, dirà al momento di formare i Lords Of The New Church.

Strafatto di cocaina, eroina e alcol, continuò a farsi vedere in giro con Bebe Buell, conosciuta a una festa dei Kiss al Max’s. “La coppia rock del 1980”, secondo <<Creem». <<Non avevamo rispetto per nessuno. Eravamo i Sonny e Cher del punk >>.

“Quando gli eroi sono tutti spariti / i preti e i politici ci hanno ingannato / Gli attori, dopotutto, stavano solo recitando / La chiesa ha ucciso la scienza e reso schiavo il mondo. lndossa la divisa della tua gang / Sii un Dio della Nuova Chiesa”, dice Stiv nel primo singolo dei Lords intitolato New Church.

Con l’ex Damned Brian James alla chitarra, l’ex Sham 69 Dave Tregunna al basso e l’ex Barracudas Nicky Turner alla batteria ad affiancarlo nelle sue liturgie di distruzione e critica sociale del tempo in disfacimento. 
Scrive, insieme a Brian James, in Tale Of Two Cities: “Copulazione, esplosione [...] Due città costruite dalla puttana di Babilonia / Sodoma e Gomorra distrutte ancora una volta / Sogni di celluloide di vite trasparenti / Urla silenziose di occhi di ghiaccio carnivori / Civiltà eretta sul decadimento sociale / Hollywood sta bruciando / San Francisco scivola nella baia / Specchi tondi sparano riflessi nel cielo come siringhe sporche / I vampiri dell’energia succhiano le limousine / Le locuste hanno divorato i loro dei / Lebbrosi in libertà esprimono il tormento del rifiuto di tempo fa”. E' la fine dell’Impero Occidentale. 
E ancora, nel luogo della sua religione eretica canta in Holy War, “Papa Giovanni Paolo II è stato avvelenato [...] Inquisizione, crociate e martiri arsi vivi per blasfemia [...] Conflitto divino, rivoluzione. L’attore-Papa impostore / Avidità e delitto sono perdonati se sono in nome di Dio”. 
Distrugge il falso sacro in cerimonie apocalittiche, blasfeme e pornografiche in cui il sesso è l’unico modo per sopravvivere fino alla morte. “Ascolta, una cavalcata nera su Rodeo Drive nei tuoi jeans Fiorucci /Sai che è bello quando è proprio duro come il ghiaccio / Quando è completamente succhiato [...] Mutandine freudiane sui fianchi dei quartieri alti / Ti farà piangere Porta la tua ragazza per farlo in tre / Lo dobbiamo fare bene. Farlo senza problemi nella tua stanza |...] Oh Cara, sei cosi porca! Pensi di essere esperta, sai di essere esperta /Non hai bisogno di vasellina. Stai zitta e siediti, mangiati il cuore”, dice lascivo in Eat Your Heart Out.

Estromesso dalla band in seguitol ritorno a Parigi dalla sua fidanzata Caroline Warren, con la schiena distrutta per aver sbattuto su dei monitor in concerto, interrompendo il tour nel bel mezzo. I Lords Of The New Church, senza dirgli niente, mettono un annuncio sul <Melody Maker> per la ricerca di un nuovo cantante. Quando lui lo viene a sapere, torna a Londra, fa un ultimo concerto coi suoi musicisti e li manda a fanculo.
I Lords non tolleravano più la sua violenza e le continue liti che generava con quell’altro ipertossico di Brian ]ames. E neanche tutta quella droga che lo indebolisce sempre più. Nel 1990 se ne va in Francia per registrare un album con la nuova formazione che doveva comprendere l’ex Ramones Dee Dee Ramone, Vom dei Doctor And The Medics, Chris Dollimore dei Godfathers e johnny Thunders ex New York Dolls ed ex Heartbreakers, gli Whores Of Babylon. Ma il 3 giugno, la notte invocata nei suoi riti della Nuova Chiesa, giunge per interrompere il voodoo e portarselo via. Beffardamente fuori scena. Uno schianto con un taxi guidato da un autista ubriaco lo prende in pieno in una via di Parigi.

Gli dissero di andare al pronto soccorso, ma lui assicurò che non era niente, un’auto non poteva uccidere il protetto dal voodoo. “Il mondo intero non ha mai voluto questo bastardo con la sei corde”. Stiv se ne tornò nella propria abitazione, ma il respiro cominciò a non essere buono. Caroline, che era con lui in quell’infausta passeggiata, chiamò l'ambulanza che arrivò alle 3 del mattino. Ma Stiv ormai era morto ncl sonno a causa delle lesioni interne riportate: un’emorragia gli aveva provocato un grumo di sangue andato a chiudergli il cuore.

<<Quando la gente scopre che sei una persona normale, resta delusa. Ti offendono. Si sentono a pezzi perchè tu non sopravvivi alle loro fantasie, perchè tu non muori per loro..>>

“Ehi Cara, hai saputo la notizia? ll tuo amore sporcato di sangue è in prima pagina” (Goin'Downtown).

<<Qualsiasi cosa facciate, sarete tre anni in ritardo.
(Steven John Bator (Youngstown, 22 ottobre 1949 – Parigi, 4 giugno 1990)

discografia completa:
Dead Boys and Lords of New Church full




02/12/14

Visible Girls: donne nelle sottoculture degli anni '80

Nei primi anni '80, la fotografa Anita Corbin ha documentato le "uniformi informali" delle sottoculture giovanili ritraendo ragazze e giovani donne in tutta Londra. Ragazze maleducate, Rockabillies, mods, skinheads, e alcuni gruppi femminili "meno definiti", tra cui paninare, rasta, punk e futurologhe, così come quelle coinvolte "dentro e intorno al movimento di liberazione delle donne." Le sue fotografie sono state esposte in una mostra itinerante organizzata dalla Cockpit Gallery Project, e intitolata Visible Girls in 1981.

Nella sua introduzione alla mostra, Corbin ha scritto:
<<In questo progetto la mia attenzione è andata ai dettagli visivi personali, mi sono sempre  interessata più agli effetti che questi dettagli hanno sulla vita di tutti.
Il modo in cui usiamo un vestito come un mezzo di comunicazione / identificazione e come esso può sia informare che  disinformare.
Ho scelto di concentrarmi sulle ragazze, e non sui ragazzi non perchè sono meno eleganti, ma perché nelle "sottoculture" le ragazze sono state in gran parte sempre ignorate o viste solo come appendici dei maschi..>>

Corbin ha scoperto che per queste giovani donne appartenere a una sottocultura non era solo un hobby per il fine settimana, ma (come per i maschi) un modo e uno stile di vita.
Più di trent'anni dopo, Anita Corbin ha incontrato alcune delle donne fotografate all'epoca, ma vorrebbe contattarle tutte, se possibile.
Se qualcuna si è trasferita in Italia, o semplicemente si riconosce in una qualsiasi di queste donne, allora è possibile contattare Anita qui.
DMINDS

Kath and Em, at home in Putney, October 1980.

Debbie and Mandy, McDonalds, Crystal Palace, November 1980.

Rosalee and Deborah, at the Tabernacle, Notting Hill Gate, April 1981.


Charmine and Janice, at the Orchard Youth Club, Slough, March 1981.


Laura and Janet, Mod girl South London Rosettes, April 1981.


Two Mod girls, Oxford Street, March 1981.


Trenchcoat owners Oxford Street, February 1981.


Rockabilly girls, at Shades, Manor House, February 1981.

Nicole and Carol, at the Tabernacle, Notting Hill Gate, April 1981.


At the Marquee club, December 1980.

Quasi and Squasher, at the Royalty, Southgate, March 1981.


01/12/14

10 Best Books di S. King

Così si potrebbe pensare che se Stephen King - il tizio che ha scritto classici horror come Carrie e The Stand - si fosse messo a snocciolare i suoi dieci libri preferiti, avremmo sicuramente trovato opere di artisti del calibro di Edgar Allan Poe, HP Lovecraft e forse di JRR Tolkien - autori che hanno, come King, creato mondi gotici pieni di eventi soprannaturali e forze malefiche. Sorpresa, ci siamo sbagliati: niente del genere. J. Peder Zane ha chiesto effettivamente a decine di scrittori quali fossero i loro romanzi preferiti per il suo libro del 2007, The Top Ten: Scrittori scelgono i loro libri preferiti. La lista di King presentata in risposta è sotto elencata.


1. The Golden Argosy, The Most Celebrated Short Stories in the English Language – edited by Van Cartmell and Charles Grayson

2. The Adventures of Huckleberry Finn (Le avventure di Huckleberry Finn) – Mark Twain 1884

3. The Satanic Verses (I Versetti Satanici) – Salman Rushdie 1988

4. McTeague – Frank Norris (McTeague: a story of San Francisco (1900), (dove il tema della degradazione umana è svolto secondo i principî del darwinismo sociale).

5. Lord of the Flies (Il Signore delle Mosche) – William Golding


6. Bleak House (Casa Desolata) 1852 – Charles Dickens

7. 1984 – George Orwell

8. The Raj Quartet – Paul Scott 1966

9. Light in August – William Faulkner 1965 (“Non risulta aver mai utilizzato una parola che costringesse il lettore a consultare un vocabolario”).
10. Blood Meridian (Meridiano di sangue) – Cormac McCarthy 1985

Sthephen, a quanto pare, preferisce i libri che esplorano i difetti di base nel carattere umano ai racconti di fantasia. In altre parole, è più interessato a storie che sono terrificanti realtà . Il ritratto di Orwell di un uomo sotto la pressione del totalitarismo o la parabola di William Golding su un gruppo di ragazzi ben educati, che cominciano un po' alla volta a regredireche allo stato di bestie sono decisamente preoccupanti. Neanche la saga di Frank Norris sulla mendace McTeague non è molto confortante. E' triste e spettacolarmete violento Meridiano di Sangue, capolavoro di McCarthy, che potrebbe farvi strisciare in posizione fetale e piangere per l'intera umanità. (Quella è stata la mia reazione, comunque.)

La cosa che colpisce di più nella playlist, tuttavia, è come sia uniformemente intellettuale . Tutti i libri potrebbero andar bene in un programma di livello superiore di un corso universitario. D'altra parte, quando è stato chiesto a David Foster Wallace di compilare la sua lista top ten, ha inserito una massa di best seller della follia come Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris, Al vertice della tensione di Tom Clancy e, al numero due, The Stand, (L'Ombra dello scorpione), il romanzo post-apocalittico scritto proprio da Stephen King e pubblicato nel 1978..