29/04/16

He Never Die: Herry Rollins in un bizzarro noir sovrannaturale e la sua Top Five Film

Uscito nelle sale americane a dicembre, e ora su Netflix, He Never Die è un cupo racconto di un cannibale immortale, sceneggiato e diretto da Jason Krawczyk. Nei panni del mostro, Henry Rollins, leggenda del Punk Hardcore americano, cantante e leader dei leggendari Black Flag. Interpreta Jack nel suo primo ruolo da protagonista - in passato ha avuto piccole parti in Heat, e in progetti come Sons of Anarchy e Strade perdute di David Lynch. Carattere introverso e solitario, le cui uniche fonti di interazione umana reale sono la sala bingo e la cameriera del ristorante locale, Cara (Kate Serra). Ora, non bisogna aderire ai preconcetti, quando sentiamo le parole 'immortale e cannibale': He Never Die, sembra più uno studio sul carattere nella depressione e sull'esistenzialismo, che un film horror destinato a spaventare, e questo dà alla pellicola un rinfrescante impulso originale. Il ritratto che Rollins fa di Jack è superbo, in tutto; a volte risulta simpatico e frainteso, altre volte un freddo e calcolato cazzuto. La prestazione di Rollins 'è accompagnata da due forti personaggi femminili, la già citata Cara, e sua figlia Andrea (Jordon Todosey), la cui natura estraniata e effervescente cerca di perforare il contegno gelido di Jack. Tutta la storia delle origini di Jack è criptica, con brillanti e sottili lampi qua e là, come quando elenca il suo incredibile e vasto curriculum, che si perde nei secoli , una gag prolungata e esilerante. Ha vissuto secoli di umanità, ha visto la guerra, la carestia, la peste, è stato in prigione, e così l'umanità lo ha logorato. E' un mostro..stanco. Le esplosioni e i ruggiti animaleschi dentro la sua testa suggeriscono il passato tormentato, e anche le sequenze d'azione hanno un estetica simile: Jack non prevale perché è più forte, ma perché prende e sopporta punizioni sufficienti per sopravvivere a tutti.
La colonna sonora è inoltre degno di nota, che da al film qualcosa di unico dal punto di vista sonoro. Il rumore dei treni che corrono e suoni urbani agiscono come una metafora, nel conflitto della psiche di Jack. La sceneggiatura di Krawcayk e l'interpretazione di Rollins hanno creato un personaggio avvolto in una nuvola seducente e enigmatica, ma anche imprevisto, dato la quantità di umorismo che Rollins porta al suo ruolo. Dopo la fine del film, la prima cosa che ho pensato è che questa storia sarebbe perfetta per una serie, che puntualmente ho scoperto essere in lavorazione, anche se si parla di una "mini serie". In definitiva, un film bizzarro, un noir sovrannaturale, implacabile, tragicomico.



Henry Rollins (Henry Lawrence Garfield) è una leggenda del punk hardcore americano, cantante e frontman dei Black Flag, dal 1981 al 1986 e dopo con la Rollins Band. Incredibilmente attivo ha scritto libri, ha avuto una serie su History Channel, attivista politico e conduttore di uno show radiofonico. Henry vive da solo, il suo migliore amico è Ian MacKaye, musicista e anch'egli attivista, prima nei Minor Threat e poi nei Fugazi. Questi sono i suoi cinque Film preferiti, scelti meticolosamente, che ha deciso di condividere con noi. A commento, sono 5 film che potrebbero figurare benissimo in un eventuale Best di INTERZONE.


Top Five Film
 
Il laureato (1967)
Regia di Mike Nichols.
E ' un film perfetto, perfettamente scritto ... perfettamente girato. L'ho visto quando ero un ragazzino con mia mamma, perché a lei piaceva andare al cinema. Non poteva sempre permettersi una baby-sitter e così ogni tanto ho potuto vedere film per adulti. Nel Il Laureato, recitano attori tutti così dannatamente di talento, performance stellari, grande illuminazione. Inoltre c'è quella scena alla fine del film, quando Hoffman e Katharine Ross sono sul retro del bus. Sai, sono fuggiti, hanno rovinato un matrimonio. E sono seduti là dietro: sorridono per un minuto e pensano, "Abbiamo davvero fatto la mossa più sbagliata della nostra vita." E' stata una buona idea? Una cattiva idea? Un'idea orribile? Un'idea di speranza?" In sostanza corrono verso il loro futuro, e questa è una cosa coraggiosa da fare in un film perché.. è vero, non si sa mai, un rapporto potrebbe finire in 48 ore. Oppure, potrebbe sfociare in una vita normale e noiosa.


I sette samurai (Shichinin No Samurai) (1956)
Regia di Akira Kurosawa
Ecco un altro: I Sette Samurai. Il grande Akira Kurosawa. Lui è il mio regista preferito e in molti dei suoi film recita anche il mio attore preferito, Toshiro Mifune. Non ho mai capito una sola parola di quello che dice nei film, ma la forza e la fisicità di Mifune [era] proprio come un dannato uragano su uno schermo. Kurosawa mi ha affascinato molti anni fa - il modo in cui sapeva illuminare le scene, il modo in cui preparava le cose, e il fatto che sceglieva sempre gli stessi attori. Ovviamente, Mifune compare durante tutta la sua carriera, e in questo film c'è anche Takashi Shimura  ,  il protagonista di un altro bellissimo film di Kurosawa, Ikiru, che significa "vivere". E 'una delle opere introspettive, più malinconiche di Kurosawa. Ogni volta che l'ho guardo mi commuove sempre. E in I sette samurai, c'è così tanto cinema a venire: Arma letale, Per un pugno di dollari.. I Sette Samurai è solo un grande esempio dell'arte di Kurosawa. Non è il mio film preferito. Penso solo che sia un tale straordinario lavoro. E 'uno dei miei film preferiti solo perché è di un impegno enorme. E sto pensando che nella mia top five non ho messo niente di Werner Herzog. Probabilmente avrei messo Fitzcarraldo e Aguirre. E così, Herzog riceve una menzione d'onore. Ma andiamo avanti.


Tutti gli uomini del presidente (1976)
Regia di Alan Pakula
Ho vissuto a Washington durante tutto il Watergate e mia madre ha lavorato per il governo. Era iper-consapevole di Nixon e di tutto quel che stava succedendo. Il Watergate [hotel] era a un giro di bicicletta da casa mia. Ho visto il film non so quante volte - ed è semplicemente perfetto.
L’ ho riguardato tre settimane fa. Resta un gran bel lavoro, allora come ora . Pieno di suspense. E anche in questo caso, c'è Hoffman. Credo che venga fuori spinto da un enorme ventilatore. Ma è solo una coincidenza. Lui e Redford insieme sono semplicemente incredibili. E ancora una volta si vede il genio di Dustin. E' che tutto il cast, mi piace. Si parla di un momento enormemente importante nella storia del paese: ogni americano ha avuto la prova che non ci si può mai fidare del governo, che sarebbe stupido fidarsi. Come votare. Eleggere queste persone. Come ha detto Gore Vidal, quando si arriva allo Studio Ovale, sono stati comprati e venduti almeno una decine di volte. E Tutti gli uomini del presidente racconta proprio uno di questi casi. Il personaggio di Hal Holbrook, scoperto 30 anni dopo, esisteva veramente. E 'stata la Gola Profonda. E il fatto che questi piccoli incontri clandestini siano avvenuti in un luogo dove ho impazzato con il mio skate, fa che questo film sia molto importante per me.


Apocalypse Now (1979)
Regia di Francis Ford Coppola
Un altro film è Apocalypse Now, e la ragione per cui l’ho messo nella mia top five è perché sono andato a vederlo, in prima visione, con Ian MacKaye, il mio migliore amico, e quando siamo usciti non abbiamo capito quello che avevamo visto. Ma siamo andati a casa con il fumo che ci usciva dalle orecchie. Siamo tornati in silenzio e scioccati. Eravamo, in un certo senso, devastati, ma nessuno di noi potrebbe dirvi di che parlava il film. "Era sulla guerra?" Così siamo tornati a vederlo più tardi, avevamo 18 o 17 anni. E ci è piaciuto molto .E ora lo rivedo una volta l'anno. E così che iniziai a capire la guerra del Vietnam in modo diverso. Iniziai a leggere nei personaggi e mi vedevo nei panni di Willard, il personaggio di Martin Sheen. Un altro giorno mi sentivo come Kurtz, il personaggio di Brando. E poi mi uniì ai Black Flag e il nostro furgone era come il PBR sul fiume. L'autostrada era il fiume Nung. Non dimenticherò mai una sera, io ero dietro, nella parte posteriore del furgone e con uno dei roadies guardavamo le luci di uno dei porti in Florida e lui ha detto: "Questo è uno spettacolo davvero bizzarro nel bel mezzo di tutto questo caos", e questa è una battuta del soldato nel film, mentre assistono allo spettacolo folle organizzato da Bill Graham nel bel mezzo della giungla vietnamita. Le battute di Apocalypse Now erano diventate il linguaggio con cui io e il roadie dei Black Flag prima e con i membri della Rollins band poi, parlavamo. Così, ora a 55 anni il film è ancora molto importante per me. Quando Kurtz dice a Willard, "E 'impossibile descrivere l’orrore a coloro che non sanno cosa l’orrore significa ... è necessario fare dell’orrore un amico ". Ho veramente capito quello che voleva significare quando sono stato coinvolto in un omicidio [l'omicidio dell’amico Joe Cole], e io sono stato molto vicino alla morte. Non si può descrivere quello che si prova, a meno che la stessa cosa non sia successa anche a voi. Potrai capirlo solo a livello giornalistico. Questi veterani del Vietnam, dell’Iraq e dell’Afghanistan. Tornano a casa e nessuno li può capire. Tutto questo è descritto molto bene in The Hurt Locker. C'è una disconnessione completa. E così Apocalypse Now - ho finalmente capito – descrive cosa sia la follia, che non è altro che la guerra. Un mucchio di gente che è completamente impazzita. E si coglie perfettamente la follia del conflitto umano.



National Lampoon (Animal House) (1978)
L'ultimo film è Animal House, la commedia perfetta. E 'uno di quei film che guardo quasi una volta all'anno. Non sono un esperto, e tutto quello che posso dire di questo film è che ho riso per tutto il temo!. "Hey, sono un brufolo!" E il cibo schizza fuori dalla bocca di [John] Belushi - ed è la cosa più divertente che abbia mai visto. Sapete come è con i film. Tu li ami così tanto, che è quasi come adottarli. Come quando una canzone che ti piace davvero tanto – hai l’impressione che sia stata scritta per te. Animal House mi ricorda un tempo molto felice della mia vita, anche se da adulto sono diventato più serio e preoccupato. In qualche modo ogni volta che rivedo Animal House rido a a crepapelle, ma a volte mi ritrovo a piangere perché mi manca Belushi. Penso che sia stato un grande talento. Ho parlato con lui una volta al telefono. Insieme a Bill Murray e Chevy Chase, rappresentano il mio tipo di umorismo. E questo è un grande film, una commedia perfetta a basso budget. E’ il tipico esempio di quello che succede con una grande recitazione e una grande sceneggiatura. Non c’è bisogno di un budget faraonico. Ma solo di una grande prova di recitazione e di una grande storia..




21/04/16

Migranti. Scatti che vale la pena guardare

 
Il New York Times e l'agenzia Reuters hanno vinto il premio Pulitzer 2016 per la sezione fotografica Breaking News grazie agli scatti con cui hanno raccontato la crisi dei migranti in Europa. In particolare hanno descritto la fuga dei profughi e l'accoglienza nei paesi ospitanti.


Yannis Behrakis. Lesbo, Grecia

Yannis Behrakis. Nella tempesta. Idomeni

Alkis Kostantinidis. Lesbo, Grecia


Daniel Etter.



Yannis Behrakis. Isola di Kos


19/04/16

“One Bourbon, One Scotch, One Beer” : Best Alchol Playlist

Sesso, amore e rotture varie, non importa se il soggetto è stata una musa ancora più grande per i musicisti R'&R. Dopo tutto, è proprio l'alcol che porta normalmente alle tre voci che abbiamo citato. Ogni occasione è una buona per una canzone sul bere, che sia una festa irlandese o un party organizzato con i nostri vecchi amici di scuola. Bè, ci sono molte canzoni che ci parlano di alcol, di bevute e sbronze colossali, alcune veramente brutte, tipo 'Red Red Wine", 'Tequila', 'Tubthumping' for starters" ect.. Ma ce ne sono molte altre che sono grandi, per ragioni tra loro molto diverse. Perchè l'alcol ha avuto un rapporto troppo intimo con l'arte nel corso degli anni. In particolare, è parte integrante della musica, nel bene e nel male - e oltre i brani stupidi sul bere, molti autori hanno indagato la natura perniciosa della bevanda demone nel corso degli anni.

Mi sono regalato una breve vacanza a Venezia ultimamente, e devo ammettere che è una città che si presta molto bene all'argomento di cui stiamo parlando, soprattutto di notte. Perchè una buona canzone sul bere è una parte molto importante del mio iPod e di qualsiasi appassionato di drinks. L'alcol ci fa ballare, urlare, piangere, sorridere, gridare e ci fa riflettere,  tutto in un lasso di tempo molto breve. Afferriamo il nostro drink preferito, colleghiamo le cuffie, e troviamo la posizione perfetta sul divano..!  



Dead Kennedys, "Too Drunk to Fuck"
Non potevamo non iniziare questa carrellata con Too Drunk to Fuck dei nostri Dead Kennedys! Quarto singolo della band, pubblicato nel maggio 1981 su Cherry Red Records con "The Prey" come il B-side. Rifiutato all'epoca da molti rivenditori per il suo titolo provocatorio, è surf heavy / garage rock, costruito su un riff di East Bay Ray e sul testo satirico e feroce di Jello Biafra. La canzone si conclude con il suono di un uomo che vomita. Inserita nella colonna sonora di Grindhouse di Tarantino, altrettanto feroce è stato l'attacco di Jello verso il resto del gruppo che ha concesso il brano, che viene utilizzato per una scena di stupro: "L'uomo farebbe di tutto, per soldi!"





Mark Lanegan, Whisky for Holy Ghost
Secondo disco solista per Mark Lanegan, ed è già chiaro che calza perfettamente a Mark la definizione che “ più acuta è la sensibilità del musicista, tanto maggiore sarà la distanza dal mainstream”. Lui possiede una delle più acute sensibilità e una delle voci più espressive del panorama musicale alternativo.. Whisky for Holy Ghost, per lo Spirito Santo, per Mark e per tutti noi! Tutti i dischi dell’ex Screeming Trees sono intrisi di dense metafore che prendono vita attraverso fumo e alcol, ma qui Mark è veramente logorato, la voce ruvida risente di pesanti bevute ma anche di un intensa ricerca spirituale. Ci guida ci guida attraverso la foschia alcolica della sua vita con queste canzoni al limite del confessionale, art-rock e musica d'atmosfera straziante, che ci dice che anche la disperazione ha più di un sapore…





The Smiths,'Stop Me If You Think You've Heard This One Before'
Una sorta di confessione, di un uomo che probabilmente non ha imparato alcuna lezione da tutti gli incidenti che da ubriaco ha provocato la sera precedente. Morrissey racconta metaforicamente questo viaggio alcolico andato storto. "Così ho bevuto e uno e 'diventato quattro / E quando sono caduto sul pavimento, ho bevuto ancora di più".. La canzone, inoltre, ha dei riferimenti a omicidi di massa, e per questo venne la BBC e altre radio ne bloccarono la diffusione.





Frank Zappa, "Titties and Beer"
Classico, assolutamente esilarante, duetto tra Frank e il Diavolo Terry Bozzio, batterista e sodale di Frank. Zappa cerca di negoziare al fine di riacquistare i beni titolari, appunto, tette e birra. Dal suo canto, il Diavolo menziona che ha già le anime di Nixon e Agnew, simbolo della corruzione dell'intera amministrazione Nixon e che "entrambe queste ventose sono peggio di te!." Nixon fu costretto a dimettersi a causa del Watergate Affair e Agnew a causa di gravi accuse di corruzione. Dopo il 1979, Zappa eseguiva questa canzone dal vivo cambiando il nome dell'anima che il Diavolo aveva già conquistato con quella di Khomeini. La canzone è comunque una chiara reinterpretazione di Histoire du soldat di Igor Stravinskij, uno dei compositori classici preferiti di Zappa.




LCD Soundsystem, "Drunk Girl"
Divertente video, co-diretto da Spike Jonze e James Murphy, in cui James Murphy fa del suo meglio, in questa canzone che deve molto al Bowie del periodo berlinese, per evidenziare le differenze tra i sessi. Murphy tenta di cantare mentre viene abusato da persone vestite da panda. Oltre per la profonda ironia , è veramente un ottimo brano ..to dance! quando si è molto brilli.




Snoop Doggy Dogg, "Gin and Juice"
E' il secondo singolo del rapper Snoop Doggy Dogg, estratto dal suo album di debutto Doggystyle. Negli Stati Uniti il brano ebbe un gran successo, guadagnandosi l'ottava posizione nella Billboard Hot 100 ed una nomination ai Grammy Award del 1995 come "miglior performance rap di un cantante solista". Prodotto da Dr. Dre, Gin and Juice contiene campionamenti di Watching You degli Slave per il ritornello e di I Get Lifted di George McRae. Snoop, da adolescente, organizza un party selvaggio nella propria casa, mentre i genitori sono assenti. Nel video compaiono Ricky Harris nel ruolo del padre di Snoop, Dr. Dre, Warren G, Nate Dogg e Daz Dillinger, oltre che Lil Bow Wow (che all'epoca aveva sei anni) nel ruolo del fratellino del protagonista




The Kinks, 'Alcohol'
«Oh! Alcol demone!" canta Ray Davies. Un ammonimento per tutti. Questo pezzo di Ray Davies, tratto da Muswell Hillbillies, album del 1971,  3 minuti e 35 secondi in cui si racconta la storia di un uomo che è stato abbattuto da donne e drink ( una combinazione fatale!) - in particolare la sua ambiziosa moglie che è una sgualdrina. In realtà, sembra che solo le donne distruggono un uomo che probabilmente non aveva bisogno di tanto aiuto. Una storia triste ma familiare nella Gran Bretagna post seconda guerra Mondiale. Sul palco, duranteil ritornello del ubriacone che esclama "Oh demone alcool", Davies a volte spruzzava birra sul pubblico delle  prime file , cosa che fece per la prima volta in un concerto a Montreal, in Canada, il 5 febbraio 1970. Dichiarò che lo faceva perchè il pubblico non rispondeva allo show, mentre invece di prenderlo come un insulto, i fan apprezzavano. Ciò  portò all' esecuzione del brano in modo ancora più teatrale,  con il pubblico che si sporgeva  pronto per la doccia di birra!





Bugo, "Io berrò Alcol"
Sempre eplicto, il buon Bugo: Uccidi il padrone, Io mi rompo, Me la godo..Non si risparmia neanche in questo brano.

"Io berrò alcol io problemi non ho sì, berrò alcol a dismisura senza paura io problemi non ho io berrò alcol io problemi non ho
sì, berrò alcol senza paura senza cannuccia io problemi non ho io problemi non ho
mmm mmm mmm io berrò alcol io problemi non ho sì, berrò alcol a dismisura senza paura io problemi non ho"




Oasis, "Cigarettes & Alcohol"
Probabilmente un brutto scherzo della mente ora, ma ci fu un breve periodo, intorno al 1994, che gli Oasis erano una forza vitale della musica. Quello fu il loro periodo migliore, con questo potente brano che è un'evocazione del tipo di edonismo che avviene perché non c'è niente di meglio da fare: "Vale la pena aggravarsi per trovare un posto di lavoro quando non c'è niente che valga la pena per cui lavorare / E 'una situazione folle / Ma di cosa ho bisogno? Sigarette e alcol." (e cocaina, allora, per la cronaca).





Kendrick Lamar, "Swimmin Pools"
Ammettiamo, Lamar ci piace un sacco, forse oggi uno dei pochi rapper degno di questo nome e autentico erede della cosidetta old school. Considerato un "intellettuale organico" per le sue rime sempre attuali e pungenti, bisogna dire che c'è molto da imparare dai testi di un artista ed è preoccupante pensare che ormai un sacco di giovani non danno la dovuta importanza a questo aspetto. Swimming pools è una conversazione letterale tra Lamar e la sua coscienza. Nel 2013, questa canzone è diventata un punto fermo in America per gli studenti della scuola superiore e per gli universitari, diventano rapidamente un inno al bere. Ma bisogna leggere tra le righe: il testo fa riferimento alla dipendenza da alcol. Il termine "colpo di testa", alla violenza che può scoppiare quando le persone sono sotto la sua l'influenza, qualcosa che Lamar vissuto in prima persona, essendo cresciuto in un quartiere popolare.(Compton) Nel dialogo con la sua coscienza, utilizza la propria esperienza di vita per spiegare non solo che bere eccessivamente non è cool, ma anche che può portare a un percorso pericoloso di avvelenamento del corpo.





Janis Joplin, "What Good Can Drinkin' Do
Uno dei primi dischi registrato da Janis e uno sguardo abbastanza preveggente a quello che stava per accadere nella sua vita. "Cosa di buono può portare il bere? / Io bevo tutta la notte e il giorno dopo mi sento ancora triste."Registrato a casa di amici nel dicembre 1962 Janis Joplin mostra un lato diverso della sua voce. Questa è la sua introduzione alla canzone: Parla di una giovane donna esuberante, un mese prima del suo ventesimo compleanno. L’ ho scritta in uno stato di torpore, una notte, dopo aver bevuto pesantemente..." Ancora dal testo:” C'è un bicchiere sul tavolo, dicono che allevierà tutto il mio dolore, ma io 'il giorno dopo mi sento lo stesso giù. Dammi un whisky, dammi un bourbon, dammi il gin. Perche 'non importa quello che sto bevendo, Signore, ma berrò finché non annegherò questo dolore. .Il mio uomo mi ha lasciato, mi ha lasciato qui. Sì, il mio buon uomo mi ha lasciato, è andato via e mi ha lasciato qui..” Straziante.





Blur, "Bank Holiday"
Puro Britpop punk del 1994, da Park Life, è una fotografia istantanea della cultura binge U.K, cioè l'assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve, per raggiungere l'ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo. 1 minuto e 42 secondi. Per la "Bank Holiday", il week end festivo dei bancari inglesi che arrivava 6 volte l'anno , c'era una fornitura di una confezione da sei di birra. Poi si torna tutti al lavoro! Albarn abbaia insulti impregnati di luppolo.





Nina Simone, "Lilac Wine"
Originariamente scritto nel 1950 per una rivista di teatro, "Lilac Wine" è stato coverizzato da artisti del calibro di Eartha Kitt e Jeff Buckley. Ma solo l'anima della Papessa è in grado di dare a questa canzone un moody perfetto a descrivere il dramma per l'infatuazione . Nella sua interpretazione 1966, la sua voce si aggira deliziosamente nel testo oscuro del brano, proprio come un gatto sinuoso in giro per casa in cerca di cibo. Per noi ascoltatori, la sbornia è inevitabile.




Beastie Boys, “Brass Monkey”
Questa canzone parla di una bevanda alcolica. Brass Monkey è rum, vodka e succo d'arancia mescolato con ghiaccio. Molto popolare tra i ragazzi dei college americani, sempre in cerca di ubriachezza veloce. I Beasties non sono limitati a solo questo cocktail, tuttavia, la canzone infatti esplora varie attività e bevande alcoliche correlate, a quanto pare finanziati dal loro produttore, Rick Rubin ( "Double R. decisamente paga il conto!!"). Ci sono: martini, champagne Moet e whiskey Chivas Regal..
La musica è sulla  base del campionamento di "Bring It Here" di Wild Sugar. Nel 1988, il campionamento era diventato un metodo comune da inserire in molte canzoni di successo e non vi era ancora alcun precedente legale che denunciava il diritto d'autore.  Il termine "Brass Monkey" deriva dal modo di dire, "abbastanza freddo per congelare le palle di una scimmia."





George Thorogood and the Destroyers, “One Bourbon, One Scotch, One Beer” 
Questo Drinkin 'blues è stato registrato nel 1953, diventando uno dei tanti nel suo genere a raggiungere la Top Ten della classifica di Billboard R & B. John Lee Hooker la rese popolare nel 1966,  ma Thorogood la porta ad un nuovo livello, nella sua versione del 1977, prendendo in prestito un altro dei brani di Hooker, "Casa Rent Boogie", per spiegare i retroscena della spiacevole situazione del cantante a causa dell'alcol.






Black Flag, “Six Pack
Proprio come una confezione da sei di lattine, questa canzone dei Black Flag è breve, dura, e vi farà venire voglia di saltare un po '.





CHEERS!!!



08/04/16

Narcos: l'ascesa di Pablo Escobar e del Cartello di Medellin. Spettacolo assicurato, su Netflix,

Coinvolgente, violento, audace, e brutale. Lo spettacolo è assicurato con Narcos, il dramma basato sulla vita e le imprese di Pablo Escobar, signore della droga colombiano, la cui audacia forse non è mai stata eguagliata. La brutalità è implacabile, ma coerente e autentica, per la vita che questi uomini hanno vissuto. Pablo Escobar ha ispirato più di una dozzina di rappresentazioni sullo schermo, dal fantastico documentario "The Two Escobars” fino a Escobar: Paradise Lost", interpretato da Benicio del Toro. Sicuramente un soggetto immensamente affascinante, tanto che Netflix, la piattaforma statunitense di streaming online on demand, nata nel 1997 e accessibile tramite un apposito abbonamento, ha investito molti soldi in una prima serie che dispone di 10 puntate, per raccontare una delle più affascinanti e drammatiche storie di vita criminale mai vissute. Nonostante una pesante dipendenza da sottotitoli, Narcos ha anche abbastanza materiale per produrre diverse stagioni televisive. Certo, avere una conoscenza minima di questo periodo della storia colombiana sarebbe d’aiuto, per questo viaggio negli orrori del traffico di stupefacenti negli anni '80. Per questo, la contestazione che tanti hanno fatto per la voce fuori campo dell’agente della Dea americana Steve Murphy (l’attore Boyd Holbrook) che ci introduce agli avvenimenti più importanti del racconto risulta debole: molti non conoscono la storia delle guerre di droga, quindi è utile avere qualcuno che ci spieghi come gli americani si resero conto dell’enorme potenziale economico della cocaina e della minaccia sociale che incombeva su tutto il paese a causa di questa potente droga. E’ vero che spesso gli sceneggiatori fanno dire a Murphy autentiche baggianate, spesso ribadendo qualcosa che è stato appena detto e che un narratore onnisciente che tutto vede e sente non ha molto senso. Tant’è. Non ci sono vinti né vincitori in questa scoppiettante e dissacrante serie tv perchè se da una parte siamo coinvolti sentimentalmente nella crociata di Murphy, dall’altra siamo sedotti dal fascino e dall’acume di Pablo Escobar.

Luis Guzmán / José R. Gacha
Più che una serie tv, una docu-fiction, un racconto crudo, violento "Narcos" offre un esame critico di una fetta di storia che ci illumina sul fatto che non solo il governo, ma anche la popolazione americana in generale era complice con il commercio illegale di cocaina, dopo tutto, alimentato direttamente proprio dalla domanda americana. Narcos offre la verità dietro la finzione, nel bene e nel male. Qui sta la sua brillantezza e la grande innovazione, perché grazie ad un grande bagaglio culturale, la serie ha potuto costruite un impianto narrativo unico nel suo genere che mixa realtà e finzione senza mai cadere in assurdi cliché. Pablo Escobar era incredibilmente un uomo di successo, il racconto indulge sul consenso popolare che aveva, distribuendo ricchezza ai poveri, impegnandosi in opere sociali a favore dei più deboli, anche in contrasto con gli altri cartelli della droga, ma era incredibilmente spietato. Fece quello che nessun altro avrebbe fatto, con le bombe agli angoli delle strade, assassinando i politici, rapimenti con ostaggi importanti, sacrificando bambini. Escobar riuscì a sobillare i fondamenti stessi della governance in Colombia, comprando con i soldi chiunque, e quelli che non riusciva a comprare venivano eliminati, rapiti o uccisi. C'è stato un punto in cui la logica ha cessato di svolgere un ruolo nella sua violenza, ma quel punto è arrivata in ritardo nella sua carriera. La storia si attacca ai fatti, ed è un bello spettacolo in cui gli uomini cattivi fanno cose cattive e i buoni si fanno male. José Padilha narratore altamente visivo e conflittuale, si rivela immensamente talentuoso nella regia, dopo alcune prove brillanti come Troupa D’elite e il suo seguito, e "Bus 174". Mentre Wagner Moura, star brasiliana e attore feticcio di Padilha si immerge completamente nella parte di Escobar, e fornisce una delle migliori interpretazioni, una scelta perfetta per ritrarre l'uomo, il mito e la leggenda, tutto in uno, e che dispiega tutto il suo potenziale per trasformare il suo personaggio in un classico antieroe della TV.  Per il resto, un grande cast internazionale con recitazioni a tutto tondo. Grande la prova di Luis Guzman, attore caratterista portoricano veterano di tanti film, nella parte di José Rodríguez Gacha, uno dei personaggi più importanti nell’ impero di Escobar e del cartello di Medellin. Nessuno poteva interpretare uno scagnozzo squallido e spietato nel modo migliore. Narcos ci è piaciuto e consigliamo a tutti di vederlo: coinvolgente, violento, audace, e brutale come pochi, ne vale veramente la pena. Bellissima e fondamentale la colonna sonora, a partire dalla sigla iniziale, Tuyo , interpretata magistralmente da Rodrigo Amarante.
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Secondo Netflix, sono sufficienti connessioni da 3 Mbps per trasmissioni in qualità standard, 5 Mbps per quelle in HD e 25 Mbps per l’UltraHD (4k). Per scoprire la velocità della tua connessione di casa basta andare su questo sito e iniziare il test: il valore da tenere d’occhio è quello di download. E se utilizzi Netflix su smartphone o tablet, ricorda che i video consumano una quantità piuttosto considerevole di dati.


06/04/16

Undead: I Bauhaus all'Università di Londra, 1980

Non sono di quelli che si struggono o che nutrono eccessiva nostalgia per i tempi che furono, in special modo per quel che riguarda la tecnologia. Ho vissuto l'era del vinile, del VHS, del Video-tape e delle cassette, i classici nastri per intenderci, roba obsoleta per l'home entertainment, ma che periodicamente risale in auge per motivi a me molto misteriosi. Oggi pubblichiamo qualcosa che davvero "si è perso", che non tornerà mai più, in questa epoca in cui il video streaming digitale ci viene trasmesso nelle nostre case 24 ore al giorno e sette giorni su sette, come l'acqua o il gas. La gioia dellla scoperta e della caccia: oggi la distanza tra il desiderio di scoprire un disco nuovo, un film underground, un video di un concerto e il desiderio di possederlo, non è che un percorso abbastanza breve e semplice. Si può facilmente scaricare qualsiasi cosa o ordinarlo su Amazon che lo consegna direttamente a casa il giorno dopo, o prima.

Un'altra cosa che è persa lungo la strada è proprio quello che dava senso a qualcosa che è "underground". Nulla, almeno nel campo dell'intrattenimento viaggia in modo sotterraneo, come nulla è "raro" in un mondo digitale. Possiamo guardare i film di Kenneth Anger ad esempio anche in un paese di poche migliaia di anime sperduto tra le montagne, mentre prima avremmo dovuto cercarli in qualche "cineforum" di rara tendenza, e questo significava anche che bisognava essere fisicamente  in una grande città, quando venivano proiettati. All'epoca, avremmo pagato molto salato per vedere quest'esibizione dei Bauhaus dal vivo.

I Bauhaus divenne il gruppo cardine per il dark più estremo quando esplosero con enorme impressione sul pubblico del cinema, con l'apparizione nella sequenza di apertura di 'The Hunger' di Tony Scott, con Catherine Deneuve e David Bowie nel 1983. E dopo averli visti in azione in The Hunger, volevamo assolutamente vederli dal vivo, o quantomeno avere la registrazione di un loro live.

 
36 Anni da "The Flat Field”. Venne pubblicato nel 1980 dopo il loro singolo di debutto " Bela Lugosi Dead", e altri tre singoli, "Dark Entries", “Terror Couple Kill Colonel” e “Telegram Sam“.
Tutti i dischi furono pubblicati per la gloriosa 4AD, e sono stati poi aggiornati dalla Beggars Banquet. The Flat Field fu stroncato dalla critica, come l'infame pezzo "Gothick as Brick" del NME che possiamo vedere nell'immagine sopra, nonostante la band fosse sostenuta da John Peel (che aveva fatto registrato una sessione con loro all'inizio di quell'anno) e nonostante fosse in realtà una band art-rock che meritava di essere trattata con lo stesso rispetto offerto ai loro contemporanei, allo stesso modo freddi e tormentati, Joy Division. Rispetto che il pubblico dimostrò portando l'album al primo posto in classifica in Inghilterra, e per oltre due anni nelle classifiche indie britanniche . A volte la band era francamente troppo isterica per essere presa sul serio, ma seppero sfruttare la disperazione e desolazione in un suono forte, mirato ed estetico.
Nonostante questo, brani come "Double Dare", God in an Alcove”, e “Stigmata Martyr”, come la stesse title track “In The Flat Field” si rivelarono canzoni iconiche, anche suonate on stage, rimaste nella storia del goth, dell'Art Rock e del Post-Punk tutto.
Alla cultura Goth abbiamo dedicato alcuni post, tra cui quest'interessante guida:
Il rock è cupo - Goth, una sub-cultura che non muore  
 
Godiamoci questo live set, e ai Bauhaus però,  (anche loro grandissimi fan di David Bowie, di cui faranno una meravigliosa cover di Ziggy Stardust) dedicheremo lo spazio che meritano, come una delle nostre band preferite di sempre.

Bauhaus Live University Of London 1980
Bela Lugosi's Dead, In The Flat Field, Boys, God In An Alcove, Dancing, Poison Pen, Telegram Sam, Dark Entries
Peter Murphy (vocals, occasional instruments), Daniel Ash (guitar), Kevin Haskins (drums) and David J (bass).






25/03/16

John Peel: 4 canzoni per sessions leggendarie

Dall'archivio INTERZONE, del 17/06/014


John Robert Peel Ravenscroft (Heswall, 30 agosto 1939 – Cuzco, 25 ottobre 2004),  giornalista e conduttore radiofonico britannico.
È stato una delle voci storiche della radio inglese: ha lavorato per la BBC dal 1967 fino alla sua morte, avvenuta per infarto del miocardio mentre si trovava in vacanza lavorativa in Perù. La sua influenza nella musica contemporanea (specie alternative rock, punk e reggae) è testimoniata dagli onori dedicatigli dopo la sua morte da artisti di livello mondiale (Blur, Oasis, The Cure, New Order) e dalla fama raggiunta dal suo programma principale, le "John Peel Sessions", in cui ospitava una band per un'esibizione esclusiva di quattro canzoni del loro repertorio. Molti di questi mini-concerti vennero poi pubblicati su disco.
(Wiki)

Conversazione con S. Reynolds

Capita che la gente parli dei gruppi di John Peel come scorciatoia per indicare un certo tipo di bizzarra formazione post-punk do-it-yourself volutamente eccentrica. Tu sei stato il grande campione della musica su etichetta indipendente o autopubblicata di qualunque sorta. Ma ben prima del punk gestivi la tua etichetta indie, Dandelion, facendo uscire gruppi come Tracton, Siackawaddy e Medicine Head.
Eravamo meno indipendenti di alcune delle etichette indipendenti. Inizialmente eravamo stati finanziati dalla CBS. Poi dalla Warner Bros, e in seguito dalla Polydor. E non facemmo guadagnare praticamente nulla a nessuna! Un gesto rivoluzionario involontario. Iniziammo nel 1969 con una donna di nome Bridget St John. Avevamo una grande passione per la sua musica e nessuno era interessato a registrarla. Le etichette major spesso vengono bastonate ma a quell’epoca facevano della sperimentazione. Avevano queste sigle a fondo perduto per i prodotti di nicchia su cui di tanto in tanto appariva qualche disco interessante.

Quindi fosti molto eccitato quando dopo il punk ci fu un eruzione di piccole etichette indie e gruppi che facevano uscire in proprio i dischi?
Immagino di si. E credo che mi capiti ancora. Sono un ammiratore spassionato dell’amatorialità allegra. Inoltre più che LP erano singoli. Negli anni settanta i gruppi avevano smesso di pubblicare singoli - gente come i Led Zeppelin pensava che fosse indegno. Quindi fu davvero meraviglioso. Ti ritrovavi dei tizi riottosi, che venivano da posti nel Lincolnshire che dovevi andare a cercare sulla cartina, che ti mandavano dischi. Sembra peggiorativo essere descritti come <<provinciali>>, ma io sono provinciale e decisamente fiero di esserlo. Mi piaceva l’idea per cui se convincevi il bassista a vendere la motocicletta e scassinavi un paio di cabine del telefono potevi mettere insieme abbastanza soldi da fare un disco. La gente lo faceva, e un numero incredibile di loro erano davvero bravi. Un’altra cosa che apprezzavo è che la maggior pane delle persone erano quasi completamente prive di ambizione. 'Una Volta che avevano fatto un disco, erano arrivati dove volevano andare. Una Volta chiamammo un gruppo che aveva fatto una Peel session e gli dicemmo <<Che ne dite di farne un’altra?>>. Ci risposero che tutto quel che avevano desiderato era una esibizione da noi - bastava una.

Era come se un’ondata di creatività si fosse liberata, e oltre a essa, un ondata ancora più grande di semplice attività - non necessariamente cosi creativa o originale musicalmente, ma che faceva sentire capaci le persone coinvolte.
Allora, come oggi, riuscivi a suonare solo una percentuale di quello che avresti voluto far sentire, mentre nei primi anni settanta come dj suonavi praticamente tutto quello che avevi. Il punk fece aprire le chiuse; già il puro volume di materiale aumentò in maniera drammatica, e da allora non ha ancora smesso.

Nel periodo 1979-82 ci sono molte formazioni e molti dischi del tuo programma che risaltano particolarmente nella memoria. Come i Cravats.
I Cravats semplicernente mi piacevano perché - e questo genere di cose in realtà non dovrebbe influenzarti, ma lo fa - mi piaceva questo tipo, chiamato The Shend, che era nel gruppo. Oggi fa l’attore, ed era un tipo cosi carino. Anzi, il suo biglietto da visita diceva <<The Shend - un tipo a posto>>. Dopo i Cravats entrò in questo gruppo, i Very Things, che facevano quel vecchio classico del varietà When Father Papered the Parlour e una canzone intitolata The Bushes Scream When My Daddy Prunes.

Un altro singolo che passava davvero spesso nel tuo programme era There Goes Concord Again dei Native Hipsters.
Era uno di quei dischi che mettevi su e pensavi <<Tra una settimana questo darà un fastidio tremendo. .. ma fino a quel momento, suoniamolo fino alla morte>>. E’ un disco molto richiesto nei programmi che faccio in Germania.

Poi c’era l’m in Love With Margaret Thatcher dei Notsensibles.
Quello che sfugge a un sacco di gente che scrive del punk e del post-punk e che buona parte del materiale era davvero divertente. Uso sempre quella canzone dei Notsensibles come esempio del perché non potevi prendere tutto drammaticamente sul serio. La storia viene riscritta praticamente quando è appena accaduta, e il punk è diventato un affare davvero serio e con la faccia scura. Noi andavamo ai concerti e ridevamo come matti dall’inizio alla fine. Potevi farti una serata genuinamente divertente andando al Roxy e al Vortex. E non solo con i tipi che cercavano deliberatamente di essere divertenti, ma anche se andavi a qualcosa come un concerto delle Slits. Mi verrebbe da dire che le due session che le Slits fecero per noi furono tra le migliori delle migliaia che sono state registrate. Un concerto delle Slits era un evento gioioso. Era palese che non sapessero suonare, ma si lasciavano trascinare dall’entusiasmo del pubblico e dalla loro fredda determinazione ad arrivare alla fine dell’esibizione, costi quel che costi. Era quel genere di amatorialità ispirata che trovavo attraente.

Attenzione, c’era in giro del materiale davvero dannatamente tetro in quel periodo e nel tuo programma: per esernpio Final Day degli Young Marble Giants.
Si, non tutto era da una risata al minuto. ln effetti era gradevolmente bilanciato.

Pssyche dei Killing Joke la passasti molto. Come canzone è davvero apocalittica: Jaz Coleman, che ha quasi letteralmente la bava alla bocca, canta del sinistro Controllore e di suore che vengono scopate. Poi sono diventati una sorta di gruppo gothic metal, non trovi?
Le persone hanno il diritto di cambiare, e se il mio gusto non li segue. . be’, sarebbe vergognoso se suggerissi che le persone restino povere e in miseria solo per soddisfare un qualche mio desiderio artistico. Ma le prime cose dei Killing Joke mi piacevano davvero.




19/03/16

Documentari sull'Occulto, affascinanti, da vedere subito

Dopo il successo di 'La Strega" di Robert Eggers al box office , (dopo essere stato presentato al Sundance del 2015 e aver vinto il premio per la miglior regia), sembrano maturi i tempi per un ritorno di fiamma dell'occultismo nelle sale cinematografiche. Il film è  diventato "il maggior successo di tutti i tempi con una capra nel ruolo da protagonista" Scherzi a parte, la popolarità de La Strega ha generato un nuovo interesse storico per la stregoneria, il satanismo e l'occulto. Elenchiamo una serie di affascinanti documentari che esplorano questi temi, e che si possono vedere subito sulla rete.



Häxan: Witchcraft Through the Ages (1922)  (La stregoneria attraverso i secoli).
Realizzato nel 1922 dal regista danese Benjamin Christensen (1879 – 1959), Häxan (La stregoneria attraverso i secoli) è un film che tenta di rappresentare gli episodi che, nel corso di tre secoli di processi alle streghe, vennero descritti dalle accusate e dagli accusati nei tribunali popolari.
Storie di stregoneria, di filtri magici, di sabba nel cuore della notte, d’unguenti di origine occulta, d’apparizioni demoniache e bestialità: la pellicola, divisa in 4 parti ed in linea con il pensiero positivista d’inizio secolo, si proponeva di dimostrare l’assoluta infondatezza di queste “superstizioni” attraverso la satira e l’estremizzazione comica delle scene. Tuttavia, al di là dell’aspetto carnevalesco e della critica, Häxan è senza dubbio un film ben realizzato e ci permette d’approfondire una tematica storicamente importante.
Maleficium et delictum
Ambiente oscuro, scene che si muovono con una certa lentezza, visioni di resti umani, intrugli composti da rane e serpenti, strani fumi che escono da pentole messe sul fuoco.
Ha inizio la vera notte: la notte dei demoni. Possiamo scorgere lo stesso Christensen nel ruolo del diavolo, con tanto di lingua penzolante.
Witchcraft fu finanziato da una società di produzione svedese, inizialmente inteso come una storia pittorica di magia nera, di streghe, dell'Inquisizione, e della disumanità delle superstizioni nel Medioevo.
Con sottotitoli in inglese, il meglio che abbiamo trovato.
Mentre in italiano alcuni stralci del film qui: https://www.youtube.com/watch?v=ZUiA2TEzC_o






The Power of the Witch (1971) (Il potere della strega)
Secco, e affascinante commento britannico sulle streghe nel Regno Unito durante gli anni '60 e '70.
Un documentario estremamente raro sulla stregoneria che imperversava nel Regno Unito, caratterizzato dai contributi di Eleanor Bone, Cecil Williamson, Alex e Maxine Sanders, Doreen Valiente e molti altri. Gran parte del documentario e con alcuni  rari filmati, comprende anche riferimento all'omicidio notoriamente irrisolto di Charles Walton, inchiodato a terra con un forcone a Meon Hill, una zona avvolta nella tradizione soprannaturale.
Molti credono che Walton fu ucciso come parte di un sacrificio di sangue nel corso di un rito pagano ed che fosse egli stesso una strega. Fu ucciso il giorno della Candelora o Imbolc, che in Inghilterra "è un Sabbat di purificazione."
in inglese






Legend of the Witches (1970) (La leggenda delle streghe)
Orrel Alexander Carter nacque il 6 giugno 1926a St. Birkenhead, Liverpool, primo di sei fratelli. Suo padre era un ballerino con problemi di alcolismo. Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì a Grape St, Manchester e ufficiosamente cambiò il cognome in Sanders. Alex Sanders fu un religioso britannico,fondatore della tradizione alexandriana della Wicca. Venne proclamato dai suoi seguaci "Re delle Streghe"


L'Iniziazione di Alex nel mondo della Stregoneria, tuttavia per convenzione si ritiene che quella più accreditata sia la versione riportata nella sua biografica, King of the Witches di June Johns:
"Alex da bambino era affetto dalla tubercolosi e perciò visitava regolarmente la nonna, Mary Bibby, in Galles per l'aria fresca. Secondo Sanders questo è stato l'inizio della sua istruzione magica: "Una sera del 1933, quando avevo sette anni, fui invitato per il tè a casa di mia nonna. Per qualche ragione, quando arrivai, non bussai alla porta così dinnanzi a me vidi mia nonna, nuda, coi suoi lunghi capelli grigi sciolti e legati attorno alla vita, in piedi, in un cerchio disegnato sul pavimento della cucina".
Ricomposta, la nonna, intimò ad Alex di entrare nel cerchio, di togliersi i vestiti, e di mettere la testa fra le sue cosce. Fatto ciò, prese un coltello a forma di falce e recidendo il suo scroto disse: "Adesso sei uno di noi". Fu allora che Alex divenne una Strega.

Le origini storiche della stregoneria  e la leggenda della creazione delle streghe; riti di iniziazione di moderne streghe; riti pagani presi in prestito dal cristianesimo; la vendetta, un sentimento da raggiungere mediante l'omicidio; messe nere; il Museo della Magia di Cecil Williamson in Cornovaglia; indagini sull'efficacia della stregoneria; la percezione extrasensoriale; la predizione del futuro. Tutto questo è Legend of the Witches, unico filmato esistente del famigerato "Re dei Wicca," Alex Sanders, questo documentario ci guida attraverso la sua congrega. Sanders era stato eletto da un gruppo di 1.623 Wiccan come "Re delle Streghe" (con la moglie Maxine, "Witch Queen") e trasformato in un supporto di celebrità. Apparizioni televisive, colloqui a tarda notte alla radio, una biografia che esprime simpatia, e dischi con incisi i suoi rituali. La LEGGENDA DELLE STREGHE, si basa sulle sue imprese. Miracolose guarigioni da brutte malattie,ottenute da Sanders solamente standosene seduto con una donna affetta da cancro con lei in ospedale per tre giorni e tre notti, tenendole i piedi e versando in lei.."energia della guarigione ". Sanders e Maxine si separarono nel 1973 e lui andò alla deriva.  Morì nel 1988 a Bexhill in East Sussex.
in inglese
 



Witchcraft '70 (1970)  (Angeli bianchi, Angeli neri)
Witchcraft '70 ha molte altre denominazioni, (nel Regno Unito è conosciuto ad esempio come The Satanist) e si pone come primo esempio di un sottogenere - l' incrocio tra un film commerciale con uno pseudo-documentario che si occupa di temi tabù e strane culture. Nel film di Luigi Scattini ...assistiamo a riti voodoo, orge di streghe, e altri strani riti pagani, oltre all'inserimento di filmati della Chiesa di Satana, fondata da Anton LaVey, nell'ex Area Bay di S. Francisco "Black House". Con la colonna sonora di Piero Umiliani, abbiamo trovato questa versione del film  in lingua italiana, anche se su Internet girano diverse versioni in Inglese. Questo il racconto della nascita del progetto nelle parole del regista, Luigi Scattini :

“E’ accaduto un delitto. Durante la notte un allucinante episodio ha sconvolto la sacralità di questo luogo. Sembra assurdo, ma le vittime non sono persone fisiche. Sono i morti! Quest’uomo è un testimone. Ha visto esseri umani avventarsi a scoperchiare le tombe… Aperte le bare hanno affondato le mani nei resti orrendi dei cadaveri…”
<<Un episodio assurdo, allucinante, che mi ha spinto a indagare nello sterminato universo della magia bianca e nera di cui questo film proponeva alcuni esempi limite, capaci di illuminare lo sconvolgente confine tra la realtà e la stregoneria.
In tutto il mondo ci sono uomini e donne che praticano le arti magiche o diaboliche. Tra Dio e Satana ci sono gli Angeli Bianchi e gli Angeli Neri. Sono persone normali, come noi. Forse sono tra i nostri conoscenti. Invocano Dio o Satana alla ricerca di una magia forte, miracolista, che la macchina da presa ha fissato con immagini senza precedenti…”
Appena letta questa notizia su un giornale, mi recai immediatamente sul posto, il cimitero di Hightgate a Londra. Un impatto non indifferente, ma con la decisione di raccoglierne del materiale per realizzare un film alle soglie del paranormale.
Tornai in Italia. Ero reduce dal successo strepitoso di Svezia, Inferno e Paradiso e in quel periodo mi arrivavano diverse offerte da produttori europei che volevano fare film simili a Svezia: Germania, Inferno e Paradiso Francia, Inferno e ParadisoInghilterra, Inferno e Paradiso, e così via.
Io volevo portare avanti il discorso documentaristico, perché ero nato come documentarista e quello volevo fare nella vita. Decisi quindi di continuare a girare questo tipo di film ma in un campo completamente nuovo e allora completamente inedito; quello della magia, della parapsicologia ma soprattutto la magia portata nei paesi civilizzati, moderni, come Stati Uniti, Inghilterra, Paesi Scandinavi. Era la prima volta che si affrontava in Italia un argomento simile e questa era la notizia che cercavo, che stavo aspettando>>.
in italiano






Aleister Crowley: The Wickedest Man in the World (2002) (L'uomo più malvagio del mondo ) 
L'attore Brian Cox racconta questo documentario.. "Masters of Darkness"  su Aleister Crowley, soprannominato "la Bestia, fondatore della religione / filosofia conosciuta come Thelema e di cui abbiamo ampiamente parlato su Interzone. Descritto come un "mago nero, demone della droga, sesso-dipendente, amico e ispiratore di molte rockstar e traditore il popolo britannico ", la serie in quattro parti della BBC presenta interviste con figure come Gavin Baddeley, un reverendo ordinato nella Chiesa di Satana.
in italiano





Secrets of the Occult (2007)(I segreti della Occulto)
I segreti della Occulto esplora il mondo dell'occulto, dai maghi antichi e moderni che lo praticano fino a scienziati all'avanguardia che tentano di spiegare le sue misteriose convinzioni e affermazioni . Questo documentario mette in evidenza i progressi che sono stati raggiunti da innovatori, che hanno comunque sfidato realtà ormai stabilite e assodate, partendo da Newton, Galileo, Carl Jung e persino Einstein. Le rivendicazioni dei maghi occultisti sono poste e sezionate al microscopio, per rivelare l'affascinante interfaccia tra antiche credenze egizie e greche, con le moderne scoperte della mente e il mondo fisico "
in inglese





Rasputin: The Devil in the Flesh (2002) (Rasputin: Il diavolo in corpo)
Recentemente è stato annunciato che il regista de "La Strega" (vedi sopra..) Robert Eggers sta scrivendo e dirigerà una miniserie di sei-otto episodi sul monaco mistico russo Grigori Rasputin. Sembra una tempistica perfetta per vedere questo ritratto oscuro del cammino spirituale di Rasputin, con una ricostruzione inquietante, alla American Horror Story. Perchè tutto quello che sapevo di Rasputin era questo, "The Mad Monk" aveva una barba e - secondo il mitico gruppo dance dei Boney M, fonte affidabilissima - fu .."la più grande macchina dell'amore della Russia". The Devil in the Flesh ci narra su come un contadino siberiano fu in grado di infiltrarsi nella gerarchia della società russa, al punto di avere il paese completamente nelle sue mani.

Interviste a docenti, professori, storici dell'occulto, la superstizione, la regalità dell'ambiente, la classe politica, il misticismo e il clima sociale di fine secolo a St Pietroburgo - con l'aggiunta di una musica inquietante - e questa storia singolare viene narrata al meglio, mantenendo per tutto il tempo l'attenzione con il suo tono veramente inquietante.
in inglese



The Occult Experience(1985)(L'esperienza dell'Occulto)
La vita e l'opera del artista australiana e occultista Rosaleen Norton sono narrate in questo grande documentario (anche se troppo breve) del 1985, con un eccezionale colloquio con Michael Aquino del Tempio del Set , intervista a  Anton LaVey, la visione di H.R. Giger, artista che aveva disegnato l'Alien dell'omnimo film in azione, e tanto altro ancora. Le interviste vengono condotte da un altro celebre occultista, Nevill Drury. Il film ha vinto un premio al Festival Internazionale di Cinema e Televisione di New York nel 1985.
in inglese



Satanism and Witchcraft(1986) Satanismo e stregoneria (1986)
Questa produzione estrema degli anni '80 presenta interviste con alcune figure di spicco come Paul Douglas Valentine, il fondatore della Chiesa della Liberazione di Satana , e demonologi come Ed e Lorraine Warren, le cui imprese sull'occulto sono state utilizzate in film  come Il prestigio e Annabelle. La musica isterica d'organo  della sequenza dei titoli di apertura ci introduce in quest'opera di Damon Santostefano, con la partecipazione di Roger Coyle, Richard Donner, Anton LaVey,  Ed Warren, Lorraine Warren.
in inglese





16/03/16

Ambiente, paesaggi, attualità: il SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARD 2016.

Ahmed-Ginawi, Sudan
Quarta edizione, quest'anno, per il SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARD 2016. Il concorso ha visto la partecipazione di opere provenienti da 61 paesi, dall'Australia all'Argentina, dalla Russia al Vietnam, ed è unico nel suo campo di applicazione. Per questa edizione, è toccato a un gruppo di esperti  di scoprire e premiare le migliori immagini, un singolo scatto di un fotografo estratto per ogni paese partecipante: dieci le categorie aperte del Sony World Photography Awards 2016.

I vincitori del premio nazionale riceveranno tutte le ultime apparecchiature di imaging digitale Sony per aiutarli a continuare il loro lavoro nel campo della fotografia. Inoltre, più della metà dei vincitori sarà presente a Londra per partecipare alla cerimonia di gala , che si  terrà il 21  aprile, mentre tutti i lavori premiati saranno esposti sempre a Londra dal 22 Aprile all'8 Maggio, nella mostra allestita ancora una volta presso il prestigioso Somerset House. Sarà come sempre pubblicato il catalogo annuale del concorso.
2016 Sony World Photography Awards Exhibition
Pubblichiamo 15 scatti primi classificati, sui 60 totali partecipanti. Ci sono sembrati quelli più belli, non solo tecnicamente, ma anche per le tematiche di profonda attualità scelte, e quelle riguardanti temi ambientali e paesaggistici.  Per le statistiche, erano pervenute un numero record di 230,103 immagini provenienti da 186 paesi, iscritte alle Professional, Open e Youth Competition.

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Andrej Tarfila, Slovenia


Per l'Italia ha vinto Christian Massari, con lo scatto dal titolo "Magellanic penguins at risk Climate Change". La foto viene così descritta dall'autore:
I piccoli di pinguino in Argentina stanno morendo, come conseguenza diretta dei cambiamenti climatici. La foto mostra la colonia di Pinguini di Magellano nella penisola di Punta Tombo, nella provincia di Chubut, Argentina. La colonia, la più numerosa del Sud America, si ferma sulla penisola fino ad aprile, per covare le uova, allevare i piccoli e prepararsi alla migrazione verso il sud del Brasile. A causa degli effetti delle forti precipitazioni e delle temperature estreme, che alterano il comportamento dei pesci e che praticamente trasformano i nidi dei pinguini in piscine d'acqua, si è registrato un significativo aumento nella mortalità dei pulcini negli ultimi decenni.


Christian Massari, Italia

Eduardo Minte Hess, Cile
Ho Wing Ka Jimmi, Hong Kong

Kathryn Mussallem, Canada

Kei Nomiyama, Giappone

Khairel Anuar Che Ani, Malesia

Krasimir Matarov, Bulgaria
Longxiang Xie, Cina

Mark Fulinara, Stati Uniti

Tanveer Rohan, Bangladesh

Tasos Anestis

Víctor Vargas, Ecuador