24/09/11

Caprica

58 anni prima degli avvenimenti della miniserie di Battlestar Galactica, le 12 colonie di Kobol tentano di mantenere quieti rapporti diplomatici, nonostante uno strisciante fanatismo religioso e un non velato razzismo fra gli abitanti. Questo difficile clima sfocia in un attentato in cui tragicamente periscono Zoe Graystone, viziata ma geniale figlia del magnate della tecnologia Daniel Graystone e Tamara e Shannon Adams, figlia e moglie dell’avvocato originario di Tauron Joseph Adams. Il lutto e una sconcertante scoperta su Zoe da parte di Daniel avvicineranno le due famiglie e cambieranno per sempre le loro vite.

Cos'è Caprica?

Caprica e’ ambientato circa 50 anni prima di Battlestar Galactica. Caprica e’ un family drama che e’ ambientato in un mondo fantascientifico. Non e’ uno space drama, anche se ci sara’ anche lo spazio. Caprica, in fondo, non e’ altro che la storia della creazione dei Cylon e di come i Cylon sono stati sviluppati all’inizio, quindi e’ proprio l’inizio della fine.
E’ una serie totalmente diversa da Battlestar Galactica. Ha un tono diverso, un ritmo diverso, e ha un aspetto diverso e un diverso punto di vista.
Il motivo per cui io e Ron abbiamo scelto questo particolare momento di Caprica e’ perche’ e’ proprio il culmine della societa’ di Caprica che inizia a disintegrarsi e cadere in pezzi. Rendendosi in qualche modo vulnerabile a quella che alla fine sara’ l’ascesa dei Cylon.
Caprica non e’ una serie di azione/avventura. Caprica e’ ambientata prima della Guerra, Caprica parla di una societa’ in pace. Caprica ci racconta di persone che vivono la propria vita senza vedere come i semi della propria distruzione siano attorno a loro.
So che i fan di Battlestar Galactica lo guarderanno e vedranno quel qualcosa in Caprica da fargli dire: “Oh, mio Dio! Oh, mio Dio! Ecco come e’ successo!”. Ma quello di cui ci siamo preoccupati io e Ron e’ stato assicurarci di portare ad un pubblico differente la stessa filosofia dietro Battlestar Galactica, cioe’ che guardando qualcosa che e’ al di fuori del nostro tempo possiamo riflettere sul nostro tempo.

Fonte: Video “What the frak is Caprica. Traduzione di ITASA. 


IL PILOT

E’ ambientato 58 anni prima della caduta delle dodici colonie e narra la storia di due uomini. L’esperto di robotica militare Daniel Graystone (Eric Stoltz) e l’avvocato Joseph Adams (Esai Morales) accomunati da una tragedia, la perdita dei propri cari, che li costringe a riconsiderare il significato della famiglia nelle proprie vite. Entrambi infatti hanno perso una figlia in un attentato terroristico di matrice religiosa.
Le prime scene sono incentrate sulle figlie adolescenti dei due uomini e potranno far storcere il naso a qualche spettatore ma ben presto ci si accorge che il tema principale è un’altro. Siamo in presenza, anche questa volta, di una storia ben scritta e ben sceneggiata e il filo degli eventi diviene interessante. Dopo l’attentato Daniel scopre che sua figlia, Zoe, aveva creato un proprio avatar nel suo computer, un avatar estremamente sofisticato, una simulazione virtuale quasi perfetta delle sue conoscenze e della sua personalità. Tale scoperta è così impressionante che convince Daniel della reale possibilità di far rivivere Zoe portandola nel mondo reale costruendole un corpo robotico e offre questa possibilità anche a Joseph, in cambio del suo aiuto.
Questa proposta mette Joseph dinanzi ad un dilemma simile a quello di Adamo nel paradiso: assaggiare il frutto proibito o rassegnarsi alla realtà dei fatti ed accettare la morte di sua figlia. A differenza di Daniel, Joseph però ha ancora un altro figlio di 11 anni, William, che in futuro crescerà e diverrà il comandante della Galactica.
Stoltz e Morales interpretano con grande maestria due uomini che intraprendono strade emotivamente opposte. Adams alla fine affronta la tragedia che lo ha colpito riscoprendo ciò che per lui conta di più, l’amore di suo figlio e il suo retaggio, tanto da rivelargli il suo vero cognome, Adama. Per tanto tempo tenuto nascosto per evitare l’intolleranza strisciante dei Capricani per i Tauriani.
Daniel invece si immerge nel lavoro lasciando che il dolore lo corrompa. Stoltz riesce a ben interpretare un uomo che alla fine sceglie di ignorare la perdita per sfruttarne le opportunità che gli vengono offerte. Con agghiacciante distacco, Daniel va avanti nella sua ricerca che lo conduce alla creazione del primo Cylon.
Nel 1978, la serie classica era una sorta di estensione televisiva di “Star Wars” e quindi trattava il tema del bene contrapposto al male. La serie reimmaginata ha ridefinito questo concetto rendendolo più sfumato ma è rimasta comunque una space opera.

Caprica è qualcosa di ancora diverso, la si potrebbe paragonare a Gattaca perché descrive le potenzialità di un futuro tanto vicino al nostro tempo, con l’infusione di elementi di “Matrix” e “Terminator”. Sicuramente non è una serie alla “Portami su Scotty” per usare una frase usata da Morales in un dietro le quinte del pilot, cioè non ci sono molti elementi d’azione, non ci sono alieni, né battaglie spaziali. Si tratta di un vero e proprio dramma con scene di sesso esplicito, omicidi ed intrighi.
Alla fine Caprica parla del futuro dell’umanità qui sulla Terra, dei pericoli del progresso tecnologico senza morale, del progressivo disfacimento della linea di demarcazione tra giusto e sbagliato, del pericoloso connubio sempre più spinto tra carne e circuiti, del pericolo della nostra arroganza. Tutto questo viene legato assieme con un filo sottile all’universo di “Galactica”. Insomma Caprica è qui, Caprica è adesso.






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