07/09/15

Artic Roar! Un orso polare per l'artico

A detti degli inglesi, e dei londinesi in particolare, il sistema dei trasporti della Gran Bretagna segna molte battute d'arresto e provoca scontento tra gli utenti per svariate ragioni: traffico; scioperi; qualsiasi condizione climatica che si discosti anche leggermente dal sereno. La ragione per cui la Metro di Londra ha chiuso una fermata dei famosi bus a due piani tanto cari ai sudditi della regina e a noi turisti è invece più impegnativa, rendendo però allo stesso tempo il pendolarismo infinitamente più divertentedivertente.

Il bizzarro cartello che vedete quì di fianco notifica la chiusura di una fermata bus di Waterloo Bridge per la presenza di ..un orso polare! Subito la notizia ha iniziato rapidamente il giro sui social media dopo che è stato avvistato a Londra la scorsa settimana. La cosa è, in realtà non è uno scherzo. E' successo che per protestare contro la Shell per la perforazione nell'Artico, attivisti di Greenpeace hanno istallato un enorme orso polare meccanico sulla strada, proprio fuori dalla sede della società a Southbanklo scorso Mercoledì.
 

Gli attivisti di Greenpeace si sono accampati fuori quartier generale della Shell per cinque notti di fila insieme a Aurora, che è il nome dato all'orso: pesa tre tonnellate ed è più alto di un autobus a due piani, utilizza energia solare, e tutto come parte di una campagna per salvare l'Artico e per protestare contro le trivellazioni petrolifere che danneggiano l'ecosistema. Il premio Oscar Emma Thompson, l'attivista / artista Audrey Siegl, e 64 attivisti da tutto il Regno Unito hanno contribuito a portare Aurora e si sono impegnati a proteggerlo.

L'attività di perforazione petrolifera della Shell nell'Artico è esattamente il tipo di progetto sporco a caccia di combustibile fossile che deve essere fermato se vogliamo che i suoi effetti sul cambiamento climatico non peggiorino di molto le cose.

"E' contro questa minaccia che Aurora, l'orso polare, sta partecipando alla lotta contro la Shell." dichiara Greenpeace.

Da parte sua, la società petrolifera ha diramato un comunicato per difendere la propria attività di perforazione:
<<Shell rispetta il diritto delle persone a protestare contro attività svolte affinchè venga garantito il fabbisogno energetico di tutto il mondo", ha detto un suo portavoce. "Tuttavia, è deludente che Greenpeace scelga continuamente di concentrarsi su trovate pubblicitarie come queste piuttosto che impegnarsi in modo costruttivo e partecipare al dibattito su come soddisfare la crescente domanda mondiale di energia, riducendo le emissioni di CO2.>>

Secondo noi la Shell ha ragione solo sul fatto che molti dei paesi coinvolti hanno dato il loro consenzo a questo scellerato progetto, concedendo alla società le licenze per condurre operazioni per eplorare e trivellare i loro territori articiper trovare petrolio e gas in cambio di montagne di denaro.
E siamo decisamente d'accordo con Greenpeace contro chi sostiene che gli idrocarburi rimangono una parte importante del sistema energetico del mondo, a scapito degli investimenti nelle nuove energie pulite e rinnovabili.
Oggi Aurora e questi attivisti rappresentano noi e milioni di persone che si oppongono ai piani della ShellAurora cercherà di resistere finchè la Shell non arresterà le sue trivellazioni nell'Artico. Si può contribuire a questa campagna e al ruggito di sfida di Aurora inviando una e-mail al CEO della Shell e dire che sosteniamo Aurora e la campagna a favore di un Artico libero dalle trivellazioni. Insieme possiamo premere affinchè Shell, gli investitori e i suoi alleati politici a facciano marcia indietro.
 



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