La sfida legale che vede contrapposti il motore di ricerca Google e Mediaset si è risolto in una nuova vittoria per il colosso del web. L’European Public Policy Blog ha illustrato come l’hosting (in questo caso Google) non debba monitorare l’uso che l’utenza fa del servizio. Non è quindi lecito bloccare a priori un determinato servizio perchè gli utenti potrebbero farne un uso non legale. Vediamo però nello specifico che cosa contestava Mediaset a Google.
Come molti di voi sapranno, alcune persone che possiedono un blog sulla piattaforma Blogger spesso usano il loro spazio per trasmettere in streaming delle partite di calcio o comunque dei contenuti che normalmente vengono trasmessi dalle reti Mediaset tramite gli abbonamenti Mediaset Premium. Il Tribunale di Roma ha seguito le direttive europee facendo riferimennto alla alla sentenza Sabam vs Scarlet che si opponeva alla sorveglianza e al monitoraggio preventivi da parte dell’hosting. Oltre a questo bisogna tener conto del fatto che per Google sarebbe impossibile controllare tutto quello che avviene sulla piattaforma Blogger e sui suoi server.La sentenza dichiara inoltre che una forma di controllo come quella richiesta da Mediaset andrebbe contro i principi di libera manifestazione del pensiero e la libertà di comunicazione. Google non ha quindi l’obbligo di controllare gli utenti, anzi dovrebbe fare molta attenzione a non ledere la privacy e i diritti di questi ultimi. Un’impresa privata quale Google è, non può fare le veci di uno sceriffo del web e porre la censura ai contenuti. Come già era emerso recentemente, Google è sempre in prima linea contro la pirateria creando una “lista nera” dei suggerimenti di ricerca però è sempre stato altrettanto attento a difendere il principio di libertà di informazione.
Come molti di voi sapranno, alcune persone che possiedono un blog sulla piattaforma Blogger spesso usano il loro spazio per trasmettere in streaming delle partite di calcio o comunque dei contenuti che normalmente vengono trasmessi dalle reti Mediaset tramite gli abbonamenti Mediaset Premium. Il Tribunale di Roma ha seguito le direttive europee facendo riferimennto alla alla sentenza Sabam vs Scarlet che si opponeva alla sorveglianza e al monitoraggio preventivi da parte dell’hosting. Oltre a questo bisogna tener conto del fatto che per Google sarebbe impossibile controllare tutto quello che avviene sulla piattaforma Blogger e sui suoi server.La sentenza dichiara inoltre che una forma di controllo come quella richiesta da Mediaset andrebbe contro i principi di libera manifestazione del pensiero e la libertà di comunicazione. Google non ha quindi l’obbligo di controllare gli utenti, anzi dovrebbe fare molta attenzione a non ledere la privacy e i diritti di questi ultimi. Un’impresa privata quale Google è, non può fare le veci di uno sceriffo del web e porre la censura ai contenuti. Come già era emerso recentemente, Google è sempre in prima linea contro la pirateria creando una “lista nera” dei suggerimenti di ricerca però è sempre stato altrettanto attento a difendere il principio di libertà di informazione.
E ancora..
La celebre piattaforma di condivisione video targata Google è riuscita a vincere la causa intentata dall’emittente Telecinco, ed incentrata su una presunta violazione di copyright. I giudici di Madrid si sono espressi a favore di YouTube che è stata giudicata non responsabile degli upload dei propri utenti pochè offre, a tutti gli editori, tutta una serie di strumenti utili ad evitare una qualsiasi violazione. La televisione spagnola guidata da Mediaset, è quindi uscita sconfitta dallo scontro legale protrattosi per circa 2 anni.
La società di Silvio Berlusconi sostiene che l’individuazione e la rimozione dei contenuti protetti da diritto d’autore è compito esclusivo dell’azienda di Mountain View. Tuttavia esistono strumenti, come il Content ID, che impedisce il caricamento di determinati contenuti, a patto però che le emittenti forniscano una copia del loro materiale per effettuare tutti i riscontri del caso.
Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, ha commentato la sentenza sostenendo che si tratta di una vittoria per tutti gli utenti del World Wide Web poiché, in questo modo, i giudici hanno difeso il concetto di condivisione sul quale si basano i servizi Internet. La decisione mostra però una direzione assai diversa da quella presa dall’Italia.
Infatti, lo scorso febbraio, il Tribunale di Roma ha definito YouTube responsabile dei contenuti, costringendo ad eliminare i filmati del Grande Fratello con una procedura d’urgenza.
TRACKBACK.IT
La società di Silvio Berlusconi sostiene che l’individuazione e la rimozione dei contenuti protetti da diritto d’autore è compito esclusivo dell’azienda di Mountain View. Tuttavia esistono strumenti, come il Content ID, che impedisce il caricamento di determinati contenuti, a patto però che le emittenti forniscano una copia del loro materiale per effettuare tutti i riscontri del caso.
Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, ha commentato la sentenza sostenendo che si tratta di una vittoria per tutti gli utenti del World Wide Web poiché, in questo modo, i giudici hanno difeso il concetto di condivisione sul quale si basano i servizi Internet. La decisione mostra però una direzione assai diversa da quella presa dall’Italia.
Infatti, lo scorso febbraio, il Tribunale di Roma ha definito YouTube responsabile dei contenuti, costringendo ad eliminare i filmati del Grande Fratello con una procedura d’urgenza.
TRACKBACK.IT
Nessun commento:
Posta un commento