18/05/15

Ribelli: Il dandy refrattario

Per niente facili..uomini sempre poco allineati (I. Fossati)
 

Ribelle, dal latino rebellare, (ricominciare la guerra), e chi si mobilita contro l’omologazione; chi forza le strutture asfissianti della collettività per fuoruscirne o farsi debitamente proscrivere: vieppiù affermando la propria libertà “Der “Waldang”, il passaggio al bosco, il trasmigrare altrove e, per Ernst Junger (1895-1998), autore del Trattato del ribelle (1951), il destino di chi s’oppone: del Waldanger, colui che ‘passa al bosco’, il ribelle. Per costui, poeta che, come tale, parla una lingua del tutto sua, ostracismo ed emarginazione sono i compagni d’un compito alto e difficile; di una fuga in avanti, trasgressiva del fatalismo paralizzante che ha prosciugato l’ultimo humus di libertà individuale e la stessa storia del coraggio umano. Diversamente dall’ unico stirneriano e dall' Oltreuomo di Nietzsche, il ribelle non si alimenta del rovesciamento dei valori ma di una solitudine selvaggia che lo trasforma, prima, nel diseredato in guerra col mondo, poi nel dostoevskijano “uomo del sottosuolo” e, infine, in refrattario. Il nulla che assedia le masse lo ha spinto nella selva, in un paesaggio di possibilità e di libero volere nemico del Leviatano. E’ convinto, il ribelle, che l’essere sia più vitale del nulla; che acquiescenza, consenso e complicità si trasformeranno in rigetto e, subito dopo, in ribellione: in “liberta di dire di no”. Nelle “retrovie del nemico”, egli s’apre un varco per far passare la sua arte avversaria dell’inferno macchinistico e automatizzato. E un’arte apodittica che non pone domande ma da risposte, sarcastica verso le gagliarde larve al servizio dell’economia, della polis, del potere, degli amministratori del mercato e dei loro schiavi.

Ma nella foresta, ai margini della società, il ribelle perde la sua battaglia e diviene un refrattario. L’unità e la continuità del suo Io sono state interrotte ed egli non sa più designate la propria referenzialità. Non ha più un autoriferimento e le sue azioni perdono contatto con le sue percezioni. L’autocoscienza viene dapprima scorporata e poi contaminata dalla peste dell’alienazione. Poteva essere un dandy, il refrattario; un elegante guerriero: ma è stato fermato dal proprio fallimento. Si pensi al destino di Baudelaire, che, in un articolo sul giornale “La Situation” (5 settembre 1867), Jules Valles (1832-1885) descrive sul letto di morte mentre, col folle sorriso del perdente, gorgoglia: “Orco dio! Orco dio!”. .
Valles, un outsider e irregolare poco stimato dai critici e dagli storici della letteratura francese, combattente sulle barricate e membro della Comune di Parigi, configura nel dandy Baudelaire un esempio del clochard cui dedica il libro I Refrattari (1865).
E’, il refrattario, una specie di Brummel straccione, degradato e quasi demente, colto al termine della propria esistenza fallimentare. Lui che aveva giurato a se stesso di essere libero, ha vissuto “una vita a parte”, con “l’orgoglio davanti a lui come una fiaccola”. Adesso, dopo avere trascinato la sua residua esistenza tra i Caffè, muore “d’una morte lenta” preceduta da un’agonia lunga e “piena di pene meschine, di dolori comici, di supplizi senza gloria!”.




17/05/15

Mi piace mostrare le mie colpe: Grace Jones One Man Show, Live

Grace Jones ha una teoria: 'gli uomini dovrebbero provare.. la penetrazione, almeno una volta nella vita'. Aiuterebbe 'a capire cosa si prova a ricevere', il che potrebbe (forse) '.. .aiutarli a rendere il mondo meno aggressivio '.
Grace Jones oggi ha 61 anni, ma potrebbe passare per una persona di 30. La sua pelle è ancora straordinaria. Morbida, lucida e muscolosa. Ha conservato le sue cattive maniere, che fa venire voglia a molti di schiaffeggiarla, ma nonostante tutti i suoi successi, oggi è ancora più famosa nel Regno Unito per aver colpito un conduttore televisivo, Russell Harty, quando si è permesso di girargli le spalle. Fu un incidente che rischiò di mettere a repentaglio la sua carriera, definitivamente.
Grace ha imparato tutto sull' aggressività maschile dalla tenera età, quando suo nonno, a cui era stata affidata in Jamaica mentre i genitori raggiungevano l'America, la picchiava, a volte persino con una frusta. Era un devoto cristiano, duro e violento, suo nonno. Il suo terribile ego, il comportamento aggressivo, il
nascondere le sue emozioni, tutte il suo carattere proviene da questo, dall' autorità maschile all'interno della sua religiosa famiglia.

A 12 anni, si trasferì in America per stare con i suoi genitori. Un talento per le lingue e la sperava di diventare un insegnante di spagnolo, ma ha scoperto e preferito il teatro e la ribellione alla scuola e a Dio. Senza la disciplina brutale dei suoi nonni, Grace ha iniziato a ribellarsi, si è trasformata in una modella per il mondo della musica, dell'arte e del teatro. Iniziò con Andy Warhol nella sua factory, e alla fine del 1970, ha iniziato la carriera nella musica.
Ha preso droghe, è stata in ogni sorta di guai. Saliva sul palco, mostrava le tette. Faceva cose folli. Venne anche arrestata, per la cocaina.

La sua collaborazione con l'artista e designer Jean-Paul Goude ha prodotto diversi definizioni di mode, video musicali e pubblicità. Nel 1982, questo perfetto equilibrio tra i due ha prodotto un 'video concerto' , un One Man Show, che insieme a Stop Making Sense dei Talking Heads' fu uno dei migliori concerti del 1980 messi su video, un pezzo brillante di teatro e musica, che da tempo si attende che venga pubblicato nella sua interezza su DVD.

Grace Jones è famosa per non apparire mai di giorno, alla luce del sole. Una volta, chiamata durante il giorno perun apparizione in tv, rispose: << 'Tesoro, stai rovinando la mia reputazione, tu sai che io sono un vampiro.'>>. Grace Jones appartiene sicuramente alla notte.

Top model, pop star, Jones è una one-off: Bond girl, musa artistica e opera d'arte lei stessa , fotografi e artisti amano lavorare con lei. Andy Warhol la ritrasse con tutto il rossetto rosso, feroce flat-top e il rosa sullo sfondo - è fu uno dei suoi ultimi grandi ritratti. Helmut Newton l'avvolse tra le braccia di Dolf Lundgren per ricreare Adamo ed Eva in una coppia di design moderno tutta muscoli. Bellissima l'idea di Keith Haring, che le dipinse il corpo in una parodia di un guerriero Masai. E potremmo citarne ancora, non ultima 30 enormi immagini multicolori di Jones colpite dal laser, con gli occhi chiusi in una stanza a diverse distanze e angolature, mentre l'immagine cambia: è una sorprendente magia di un ologramma combinato con l'umanità di un ritratto classico. Verso la fine degli anni '70 Jones supera i ragazzi (Bowie, Bolan, Iggy), nella loro glamour androginia: trasudava grazia e minaccia, femminilità e mascolinità, e, naturalmente, la sessualità.
Helmut Newton l'adorava..<<Molti pensavano che io fossi un uomo. Ma non dovevoo fare molto per avere i muscoli. E' solo genetica..>>

Grace Jones è sempre stata una donna di estremi: il corpo, le risate, le quattro dozzine di ostriche al giorno, i farmaci. <<Una volta ho preso l'acido per tre giorni. Era chiamata la super pillola, (la STP..), che ora non viene più prodotta. Ma ero sotto cura dei medici. Fu un esperimento, e non per divertirsi. Apertura della mente. Questo è stato il modo di prendere l'acido. Non mi piacciono le persone che si nascondono, e nascondono la loro natura. Non siamo perfetti, abbiamo tutti cose che la gente non ama vedre e sapere, ma a me piace mostrare come sono fatta, e le mie colpe..>>. Grace Jones è davvero così vorace come la sua immagine pubblica: <<Mi piace il sesso. Assolutamente. E 'molto rilassante. Fa molto bene per lo stress.>>
Non ha mai usato la chirurgia plastica, beve il suo vino rosso con la cannuccia per non rovinarsi le labbra, ma non non andrà mai da un chirurgo plastico. Ai vecchi tempi, girava voce che ha vissuto solo di cocaina e ostriche. In questi giorni, i suoi amici dicono che si è attaccata al vino rosso, sushi e ostriche, ed è questo è il segreto della sua giovinezza senza fine. Grande Grace!

Nei primi anni '80, ebbe successi con canzoni che fondono disco, funk, soul, reggae e addirittura il punk - Pull Up the bumper  poteva essere la canzone più suggestiva di tutti i tempi. Due anni fa il suo primo album in studio dopo 19 anni: in realtà non ha fatto un nuovo disco per così tanto tempo perché non c'era nulla che volesse fare veramente.




TRACKLIST:

'Warm Leatherette'
'Walking In The Rain'
'Feel Up'
'La Vie En Rose'
'Demolition Man'
'Pull Up To The Bumper'
'Private Life'
'My Guy giamaicano
“Libertango/Strange I’ve Seen That Face Before.


Bella playlist di rarità: dopo un duro lavoro e una costante ricerca, ScorpioJoe, un utente YouTube ha compilato una selezione di brani. rari e ricercati di questa autentica "leggenda vivente"..


Tracklist

01. “7 Day Weekend” [radio edit]
02. “Love Bites” [7-inch fright night mix]
03. “Sex Drive” [hard drive mix]
04. “Typical Male” [the real mix]
05. “Living My Life” [7-inch radio edit]
06. “Ring Of Fire” [demo]
07. “Man Around The House” [demo]
08. “She’s Lost Control”
09. “Evilmainya”
10. “Let Joy & Innocence Prevail”
11. “Storm”
12. “Volunteer” [demo] 






16/05/15

Sadness Playlist: 15 canzoni amiche della tristezza

Se la miseria ama la compagnia, a volte non c'è amica migliore di una canzone davvero triste . Ci consola e ci assicura che non siamo soli, che c'è qualcun altro che ha avvertito un dolore, una delusione, uno stato d'animo e lo ha trasformato per noi in un regalo. Diamo a questo dolore un posto dove alloggiare, respirare, e lo sperimentiamo nella sua pienezza, sperando di trovare un uscita, da qualsiasi parte. Abbiamo bisogno di canzoni tristi per il conforto che ci possono fornire. E di qualcuno altrettanto triste abbastanza per scriverle. Quando ogni singola parola ha un senso, a volte ci si sente così bene a stare male. E' il blues che ce l'ha insegnato. Questa lista tocca appena la superficie di tutte le canzoni tristi che avrei voluto inserire, ma è difficile, sono tante quanto tutta la musica che abbiamo ascoltato da quando eravamo adolescenti, e se non vi trovate la vostra preferita, aggiungetela alla sezione commenti. Da parte mia, mancano ora Radiohead e Bowie e altri, e per questo avverto che questo è un post.. "aperto": lo aprirò per aggiungere le vostre canzoni e per aggiornare le mie, canzoni dalle melodie saltellanti ma con testi melanconici e deprimenti e viceversa, brani che hanno segnato un periodo o una storia, che ci hanno accompagnato nella sorte, che ci hanno fatto pensare a qualcuno o a qualcosa, sdraiati sul divano con gli occhi chiusi e che spesso hanno rigato il nostro volto con una manciata di lacrime..


Strange Fruit
E' una canzone portata al successo da Billie Holiday, ma che ci piace moltissimo anche la versione degli UB40. Il testo fu scritto da Abel Meeropol, un insegnante ebreo-russo del Bronx, e membro del Partito Comunista Americano, è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili: l'espressione Strange Fruit è diventata un simbolo per "linciaggio".

« Gli alberi del sud danno uno strano frutto,
sangue sulle foglie e sangue sulle radici,
un corpo nero dondola nella brezza del sud,
strano frutto appeso agli alberi di pioppo. »




Joe Strummer - Willesden to Cricklewood
Imperdibile per chi ama Londra, Joe Strummer e.. le canzoni tristi. Londra è stata il tema di molte delle composizioni dei Clash (London Calling; The Guns of Brixton; (White Man) in Hammersmith Palais; London Burning..). I testi e la musica sono riflettenti, sentimentali, lontane dalla 'Londra che chiama le città lontane, quando la guerra era stata dichiarata.
Willesden ai margini, periferia di nord-ovest di Londra, una zona che era stata a lungo considerata da molti come l'epitome di cupo, di mediocrità senza volto, ma come in molte periferie delle nostre metropoli, c'era anche un senso di comunità e di storia.
In un certo senso la canzone è una dichiarazione personale di un uomo che si avvicina ai 50 anni e guarda indietro alla sua vita, una canzone perfetta per chi ha vissuto, sui pensieri su ciò che si è fatto e su cosa no. Siamo vivi e ancora quì, e questo è quanto . Una dichiarazione struggente, naturalmente, per Joe Strummer che morirà 3 anni più tardi. Eppure, nella sua tristezza, è un canto di redenzione e non c'è disillusione o delusione, nessun stupore su quello che è successo, sul fuoco e sulla rabbia dei giorniche furono..
Magone e la mia canzone delle feste natalizie.




Mark Lanegan - Wheels
Scegliere una canzone triste di Mark è davvero un azzardo. Dopo l'etilico e tempestoso Whiskey For The Holy Ghost, Sraps at Midnight è un disco notturno, scuro, lungo dieci canzoni che scoprono brandelli di pelle viva. Wheels è malinconico, è un lamento per le ferite di un’anima devastata dalla notte, che ha solo ormai la forza di chi può solo ormai mormorare le proprie sconfitte...




Hank Williams - "I’m So Lonesome I Could Cry”
Il dolore alla base di questo classico di Hank Williams è accentuata dal modo in cui ciascun elemento accorato della canzone si uniscono. Il pettirosso, il treno a mezzanotte..tutte le immagini viaggiano in parallelo con l'atmosfera sonora. Con una steel guitar piangente, il violino piagnucolante, originariamente il testo della canzone era destinato ad essere parlato piuttosto che cantato, il che sarebbe stato un crimine se si considera quanto sia straziante ascoltare la voce ondeggiante: "E mentre mi chiedo dove sei / sono così triste che potrei piangere"..




R.e.m. - "Everybody Hurts"
"Everybody Hurts" è uno dei rari brani in questo elenco, che offre realmente la catarsi. E 'meravigliosamente semplice: sei triste, ma non sei solo perché sei umano, in altre parole, e tutti noi abbiamo i nostri momenti, "tutti soffrono, tutti piangono.". Quindi non ci resta che seguire il consiglio di REM, "consola i tuoi amici," sfoghiamo noi stessi in un bel pianto, e poi andiamo avanti. Ci sentiremo tutti meglio, ve lo prometto.




Etta James - "All I Could Do Was Cry"
I matrimoni sono generalmente occasioni felici , a meno che il tuo vero amore è da qualche altra parte, con qualcun altro. Una cosa è vedere il vostro uomo con un'altra donna; altro è vederlo dare in pegno la sua vita per lei. Questo è il dolore che Etta James canta, e tutti i guai e il dolore del mondo è portato dal suo respiro, e dalla sua meravigliosa voce soul. "Per loro la vita è appena iniziata / Ma la mia è giunta al termine", canta. Questa è una canzone che molte più persone dovrebbero conoscere, ma che nessun dovrebbe mai tentare di coverizzare.




Roy Orbison - "Crying"
Di tutti i classici indelebili che Roy Orbison ci ha fatto grazia, nessuno più di questo resterà permanentemente inciso nella nostra psiche collettiva, uno splendido rubacuori pubblicato nel 1961. Il suo potere risiede nella sua lenta e maestosa costruzione, in mezzo a cui sta il turbinio musicale di Orbison, sanguinate di emozione, quando racconta tutte le ragioni che gli hanno infranto il cuore, che non guarirà mai e mai le guance si asciugheranno di tutte le sue lacrime.




Joy Division - "Love Will Tear Us Apart"
Come può una canzone come questa essere considerata il miglior singolo di tutti i tempi? Non c'è miseria maggiore che vedere le ceneri di quello che fu il fuoco acceso dell'amore. Ian Curtis cattura la sua disperazione nella canzone più riconoscibile dei Joy Division. Il difficile stato psicologico e fisico di Ian Curtis, la sua depressione crescente si riflette sul testo: un rapporto pieno di rancore, la camera da letto ritornata fredda dopo la separazione dalla moglie Deborah, e tutti i suoi sentimenti esposti, è qualcosa di cui piangere. Non c'è niente di più vuoto che lo spazio dove eplodeva l'amore di una volta




I Velvet Underground - "Pale Blue Eyes"
Una indimenticabilmente racconto di un amore non corrisposto, "Pale Blue Eyes" racconta anche del saper riconoscere se sei abituato a questo e se permetti che possa accadere di nuovo. E' anche una delle canzoni d'amore più sentimentali mai scritte da Lou Reed. Dedicata al suo primo amore Shelley Albin, all'epoca sposata con un altro uomo, e con la quale Reed intraprese una relazione clandestina. Una delle poche canzoni in cui la frase "migliore amico" è tagliente come una lama: "E' stato bello quello che abbiamo fatto ieri, e mi piacerebbe farlo ancora una volta. Il fatto che vi siete sposati dimostra solo che sei il mio migliore amico."Il significato del testo è tanto profondo e personale che Sterling Morrison, quando Reed la suonò davanti a lui per la prima volta, gli disse:<<Se io avessi scritto una canzone come quella, non ti permetterei di suonarla>>. Il titolo di questo post è preso direttamente dal verso .."«Sometimes I feel so happy; sometimes I feel so sad» di questo brano.




Gary Jules - "Mad World"
E' il 1982 quando i Tears For Fears ebbero un ritorno di fama per la cover di questa canzone, eseguita da Gary Jules e Michael Andrews per la colonna sonora di Donnie Darko nel 2001. Jules e Andrews si scambiano originali linee di synth pulsanti, con un arpeggio di pianoforte e mellotron morbidi che enfatizzano i testi meditabondi di alienazione. All'interno della narrazione, "Mad World" costruisce un universo di volti senza nome in situazioni comuni, come le feste di compleanno scolastiche. Ma nel coro, Jules riesce a ridere nonostante i suoi sogni di morte. E' la beffa finale per compensare (e tentare di comprendere) le nostre finalità irrevocabili.




Beck - "Lost Cause"
Sarebbe da citare tutto l'album. Quando Beck pubblica Sea Change nel 2002, abbandona le sue sperimentazioni in forma libera e le sostituisce con uno degli album più brillanti nel suo contesto di costernazione, dal taglio acustico ammonitore, evidenziato da una lettera d'addio allucinatoria di un amante sconosciuto, ripetuto ritornello "I’m tired of fighting" (Sono stanco di combattere). Lo immaginiamo Loser, tutto trasandato, che vive sui divani degli amici, registrando una nuova canzone su un registratore a quattro piste. Il disco fiorisce con il suo dolce strimpellare mid-tempo, i lamenti solitari di pedal steel, e una nube di noia e malinconia, che ci restituisce un Beck cupo e stanco del mondo. Lost Cause è .."Lei è tutto, e tutto il resto è di piccole dimensioni" e trasuda di Hank Williams, Johnny Cash, Bob Dylan e Nick Drake... L'album però, suona oggi come stranamente confortante come ha fatto più di un decennio fa.




Pearl Jam - "Last Kiss"
Last Kiss. E' una cover di Wayne Cochran del 1961 e quando uscì non ebbe successo. Questa "tragedia" è straziante, per il suo testo e per il modo in cui Eddie Vedder la canta. La sua voce gorgheggiante è perfetta per il tono della canzone,Eddie sembra davvero affranto per la perdita del suo giovane amore. Due adolescenti in gita subiscono un gravissimo incidente stradale in cui la fidanzata (del narratore) muore tra le sue braccia. Comincia con la speranza di una vita che sorride, ma alla fine lui rivive gli eventi della notte, e cade nella disperazione. Entrambi, i testi e la musica, sono semplici, e il ritmo ripetitivo, il beat costante e le rime di base lo rendono facilmente riconoscibile, e assimilabile. "Qualcosa di caldo scorre attraverso i miei occhi / Ma in qualche modo ho trovato la mia bambina, quella notte / ha alzato la testa, mi ha guardato e ha detto: / 'Tienimi caro solo un po'"... La voce crepe di Vedder sul finale, con la ragazza morente che chiede al suo fidanzato di tenerla mentre la vita gli scivola via, è una rinnovata agonia. "Last Kiss" fu estratta nel 1998come singolo di Natale per l'album Yeld, cattura il dolore e lo avvolge in un semplice pop beat difficile da dimenticare.




Elliott Smith - "Fond Farewell"
Si potrebbe facilmente postare una mezza dozzina di canzoni di Elliott Smith per questa lista, ma questa "Fond Farewell" è davvero un epitaffio: quando fu pubblicata, quasi a un anno di distanza dal giorno del suo apparente suicidio, questa canzone ci ha distrutto un pò tutti. Smith ha lottato contro i suoi demoni, la dipendenza e il desiderio di morte e "Fond Farewell" è la sua nota d'addio, un bel canto del cigno grande ed epico, ma teso e claustrofobico . E 'pieno di rammarico per il modo in cui sono andate le cose. Quando canta ".. un addio affettuoso ad un amico che non ha potuto ottenere le cose che voleva," ti lascia una sensazione di impotenza, e con il desiderio di averlo ancora con noi, qui.




The Smiths - "There Is a Light That Never Goes Out"
Come scegliere una sola canzone degli Smiths? Per questo la playlist risulta così difficile, così stancante nella sua esitazione, titubanza, nello scegliere i brani. In "There Is a Light That Never Goes Out", contenuta nel terzo album, The Queen Is Dead, il narratore sogna ad occhi aperti e si schianta con la sua auto contro un camion. Anchi quì quindi, c'è un incidente stradale, e la storia di due amanti e la loro stretta relazione, fra amore non dichiarato e morte, fino alle estreme conseguenze dell'incidente accanto alla persona amata. Lui voleva sentirsi amato a casa, voleva fuggire con la persona che ama, ma è troppo spaventato, la paura del buio nel sottopassaggio è forse la paura del rifiuto, o di una nuova relazione. E' comunque senza dubbio una delle canzoni più toccanti e romantiche degli Smiths, in cui ogni strumento e ogni suono è messo al punto giusto per ottenere il massimo impatto emotivo.




XTC - "Complicated Game"
La musica degli Xtc non è quello che si può definire una musica triste e malinconica, anzi. Ma il bassista e compositore occasionale Colin Moulding ha speso un pò della sua energia compositiva in questioni di invecchiamento e di morte. Per la maggior parte, si tratta di una dolce ossessione, come egli stesso ci assicura in brani come “One of the Millions” e “Bungalow” e "Bungalow". Complicated Game è l'ultimo refuso di esperimento dissonante,  che contrasta vivamente con il tono leggero del disco da cui è tratta, Drum and Wires.
Tra echi dub e urla disperate, Complicated Game sarà ricordata come la più scura canzone dell’universo colorato XTC. Ci parla delle scelte di campo che tutti dobrebbero fare, stare da una parte o dall'altra. Si dice che Richard Branson fu talmente coinvolto in questa canzone, che pagò molte delle spese del gruppo in quel periodo per permettere alla band di continuare a scrivere il disco.. Uno dei miei preferiti in assoluto, quando sono giù di corda.







14/05/15

Jimmy Page and the Black Crowes: Live at Greek


"L' Imperatore Domiziano, preso dalla medesima angoscia, nel chiuso della sua camera acchiappava mosche e le infilzava, una per una, con un lungo ago: a chi chiedeva se ci fosse qualcuno nella camera dell' Imperatore rispondeva: nemmeno una mosca..."

 JIMMY PAGE

Jimmy Page and the Black Crowes Live at Greek
Di volta in volta, in tutto il primo decennio della loro carriera, Rolling Stones, Allman Brother, e ancora i Faces e via dicendo. I Black Crowes hanno subito una vera persecuzione, in fatto di paragoni e assonanze con alcune delle band che hanno fatto la storia del rock'n'roll. Così la combinazione sembrava, in un primo momento, improbabile : Jimmy Page e The Black Crowes insieme? Se poi aggiungiamo anche Internet, perché le registrazioni erano destinate solo per il mercato digitale, la sorpresa fu ancora più grande. Ma la grande musica rock nasce spesso di strani incontri, crocevia tra cultura e commercio. Sebbene Jimmy Page e i Black Crowes appartengono a generazioni diverse nell'ambito del rock e provengono dai lati opposti dell'Atlantico, hanno sempre condiviso un profondo amore per il blues e altre tradizioni musicali alle radici del rock . Dato il patrimonio comune, quindi, aveva un senso mettere su il progetto per una serie di spettacoli dal vivo. Lo sconcerto per la scelta di distribuire le registrazioni attraverso musicmaker.com, venne meno quando furono i primi artisti ad entrare nella Top 10 con un solo singolo tratto dall'album e pubblicato solo su Internet.

Non è un segreto che Jimmy Page mai avrebbe voluto sciogliere i Led Zeppelin . Senza dubbio , lo fece per rispetto alla memoria di John Bonham e alle scaramucce con Plant e Jones - ma nel profondo, gli sarebbe piaciuto andare avanti. La collaborazione con i Black Crowes sembrò rivitalizzarlo e la sua chitarra nel Live at the Greek raggiunge livelli di fuoco e di furore che mancavano ormai da anni. Anche se registrate dal vivo, le canzoni dei Led Zeppelin possono essere ascoltate nella loro forma più completa e rispettose degli originali, ed è una vera magia la compenetrazione di Jimmy, con i chitarristi dei Crowes, Rich Robinson e Audley Freed. Chris Robinson acutamente regola il suo stile al materiale senza voler sembrare Robert Plant e classici un pò oscuri come " In My Time Of Dying ", " Out On The Tiles ", " Your Time Is Gonna Come " e "Sick Again" suonano semplicemente grandiosi. "Per il loro bene (fan e critica) e per il bene del rock'n'roll", ebbe a dire Chris Robinson, che con la sua band ha trovato molti modi diversi per rielaborare le loro influenze, ma mai ha provato ad emulare la grandiosità imponente dei Led Zeppelin, tanto era il fascino e la maestosità che Page e compagni esercitavano su di loro. Chris Robinson è un cantante potente, Jimmy sembra divertirsi davvero e il risultato di questo disco doppio è un rock and roll emozionante, che entusiasmò i fan di entrambi i gruppi.

Custard Pie e i muri di casa tremano, mentre tremano i tanti fan (come me) all'annuncio di una prossima apertura di archivi zeppi di inediti. Sperando che non sia uno dei soliti raschiamenti di barile...


Jimmy Page & The Black Crowes - Greek Theater - LA -1999.10.18 - Full Concert



TRACK LIST:

DISCO UNO
“Celebration day”
“Custard pie”
“Sick again”
“What is and what should never be”
“Woke up this morning”
“Shape of things to come”
“Sloppy drunk”
“Ten years gone”
“In my time of dying”
“Your time is gonna come”

DISCO DUE
“The lemon song”
“Nobody’s fault but mine”
“Heartbreaker”
“Hey hey what can I do”
“Mellow down easy”
“Oh well”
“Shake your money maker”
“You shook me”
“Out on the tiles”
“Whole lotta love”

THE BAND
Jimmy Page: Guitars
Chris Robinson: Lead Vocals
Rich Robinson: Guitars
Audley Freed: Guitars
Ed Harsch: Keyboards
Greg Rzab: Bass
Steve Gorman: Drums
in download:
Jimmy Page & The Black Crowes - Live At The Greek -



13/05/15

Atrocità e crudeltà a Gaza. Il tribunale Russel: Ken Loach, Roger Waters, Van­dana Shiva

Ho ascoltato tanti tipi di punti  di vista nel corso degli anni. Un mio amico appoggia l'invasione perché, "Dobbiamo farlo per salvare Israele". Un altro ha detto: "Io non credo nemmeno a Israele e al suo diritto di esistere. Non posso sostenere un paese la cui costituzione si basa sulla genetica. Hanno anche messo un simbolo religioso sulla loro bandiera ...e le persone che lottano per ottenere la loro terra sono giustificate in quello che fanno." Entrambi questi  amici, sono ebrei.

Bruxelles. Ora che è l'Isis a tenere banco nelle prime pagine dei media dedicate agli esteri, e la vigliaccata del parlamento italiano che non ha riconosciuto lo stato palestinese, ci pensa il Tribunale Russell ad accusare Israele per le offensive contro la Striscia: armi proibite e civili colpiti deliberatamente, esecuzioni sommarie e inutili devastazioni. Onu, Ue e Usa complici. Anche se in ritardo, è meglio che le conclusioni vengano ricordate, contro la totale impunità degli israeliani e per tenere alta l'attenzione nelle eventuali ripro­du­zioni delle atrocità, continuamente minacciate dal governo di Tel Aviv, che anzi, ha confermato che non ci sarà mai uno stato della Palestina e annunciato ancora colonie nelle terre a ridosso di Gerusalemme.

Ken Loach, Roger Waters, Chri­stiane Hes­sel, Van­dana Shiva, Rom Kasr­lil, Richard Falk, sono solo alcuni dei nomi digiu­ri­sti, intel­let­tuali e difen­sori dei diritti dell’uomo di pre­sti­gio mon­diale che compongono la giu­ria del Rus­sell Tri­bu­nal on Pale­stine, che ha pre­sen­tato al Par­la­mento euro­peo le con­clu­sioni del Tri­bu­nale che si è tenuto a Bruxeles sull’operazione israe­liana «Mar­gine Pro­tet­tivo» nella Stri­scia di Gaza.


Vaccinati, spiati, controllati..

John Lennon, Jimi Hendrix, Elvis e altri musicisti segretamente sotto indagine da parte dell'FBI.
Fin dalla sua nascita, nel 1908, l'FBI ha sempre avuto un attenzione particolare e diffidato del mondo del pop e del rock. Molti musicisti erano considerati "poco di buono, bohemien, libertini, dediti alla droga, e comunisti di lungo pelo " e per questo oggetti di esame da parte delle autorità americane nel corso degli anni, sotto la voce.. sovversivi. Alcuni dei nomi non ci sorprendono - non è un segreto che, recentemente, NWA e Tupac erano seguiti costantemente dai federali. Ma scopriamo anche nomi come Elvis, The Monkees, Frank Sinatra, Trent Reznor e altri, oggetto di indagini e sotto osservazione. Di seguito presentiamo una piccola lista di musicisti tenuti sott'occhio dalla legge ...

John Lennon Nemico pubblico n.1 dei repubblicani, John Lennon è stato la voce dell'opposizione alla guerra del Vietnam, contro l'intervento militare britannico in Irlanda del Nord, rilasciando numerose interviste e dichiarazioni, schierandosi apertamente con i pacifisti e contro la guerra alla fine degli anni 60 e i primi anni 70 , guadagnandosi un posto privilegiato nelle liste nere dell'FBI. Tutto ben documentato nel film U.S.A. vs John Lennon.


Jimi Hendrix
34 pagine per cercare di domarlo, l'FBI iniziò a spiare Jimi Hendrix dopo un fermo per droga a Toronto nel 1969. Il dossier dei federali sosteneva che il chitarrista aveva nascosto dentro le sue bandane triangoli di LSD, da consumare gradualmente nel corso dei suoi concerti fiume, lanciando Hendrix nello spazio psichedelico.

NWA
Com'era prevedibile, gli NWA, gruppo rap iconico anti-autorità con l'inno 'Fuck Tha Police' scompigliò alcune piume negli uffici del FBI. Preoccupandosi sempre delle menti impressionabili dei giovani americani, l'FBI con un comunicato accusò i rapper di "violenza e mancanza di rispetto" verso le forze dell'ordine. Milt Ahlerich, uno dei direttori dell’FBI, mandò una lettera alla Ruthless Records e alla affiliata Priority, avvertendo i rapper che il rispetto della legge "escludeva ogni azione volta ad offendere o imbrogliare la polizia". Tuttavia, la lettera dell'FBI servì solo ad attirare di più l'attenzione del pubblico sui lavori del gruppo. Il loro esordio fu uno dei primi dischi ad adottare l'uso degli adesivi Parental Advisory (avviso dei genitori).


12/05/15

Rockers in Fm: Vogliamo la Radio!

Utile guida. I tanti musicisti che conducono programmi Radio in Fm o sul satellite.(Alias)

Era già tutto scritto in We Want the Airwaves, il pezzo dell'81 dei Ramones: «Vogliamo la radio, vogliamo la radio, baby, se il rock vuole rimanere vivo/Dove ce l'hai il fegato, la voglia di sopravvivere/E proprio non vuoi tenerlo vivo il rock'n'roll, Sig. Programmatore/Ma io ho il mio martello/E spaccherò la radio». Detto fatto. Da a llora una teoria di musicisti ha invaso l'etere, sostituendosi ai conduttori, occupando quel golfo mistico che sta tra il prendere il rosso (quando premi il bottone e si accende la caratteristica scritta «on air») e il mondo oltre quel rosso: la radio di casa, la radio sul telefono,sull'mp3, sul computer, sulla tv.
Le ragioni che muovono gli artisti sono molteplici: da un lato l'impossibilità di relazionarsi a network sempre più appiattiti su logiche e suoni dominanti, in seconda battuta la volontà di rappresentarsi anche oltre le proprie produzioni. Inoltre: se non mi «passi», sarò io a passarmi da solo. La nascita delle radio on-line e satellitari (a pagamento) ha poi dato il via a un esercito di rocker/dj sempre più agguerriti. Il caso più eclatante fu Bob Dylan con il suo Theme Time Radio Hour, programma durato ben cento puntate e imperniato intorno alla collezione personale dell'artista,ai suoi ricordi, a jingle d’epoca, a storie di baseball, di guerra e gatti. Con la voce di Tom Waits che leggeva i messaggi degli ascoltatori. Il programma continua ad aggirarsi per il satellite  
(http://www.siriusxm.com/deeptracks).

Già nel 1978 Elvis Costello metteva in guardia sui rischi di commercializzazione e omogeneizzazione indotti da programmatori troppo accondiscendenti nei confronti di case discografiche e studi di registrazioni. «O chiudi la bocca o non vai in onda», recitava un verso del singolo Radio Radio. Lo sa bene Little Steven, chitarrista della E Street Band di Springsteen che dal 2002 conduce Underground Garage, show settimanale di due ore in onda negli Usa in Fm e sul satellite nel mondo (su Sirius XM, piattaforma satellitare con oltre 17milioni di abbonati).
Mette quello che gli passa perla testa e vive bene. L'ultima puntata ascoltata da chi scrive raccontava la storia della British Invasion. A oggi Little Steven ha registrato oltre 450 puntate e tra gli ospiti vanno annoverati: Brian Wilson, Ray Davies, Ig-gy Pop, Ringo Starr, Keith Richards.

Info:http://undergroundgarage.com/member_area/membership_free.htm. In Italia il programma va in onda su Radio Città Futura, con buoni riscontri.

Anche Ronnie Wood (Jeff Beck Group, Faces e Rolling Stones) non si risparmia. Dallo scorso aprile Absolute Radio, stazione indipendente britannica, ospita tutti i giorni (ad eccezione della domenica) il Ronnie Wood Show (a Londra su 105.8 Fm). All'interno, chiacchiere e rock. La grande vendetta arriva però da Steve Jones, chitarrista dei Sex Pistols, mai trasmesso in radio ai tempi del punk e oggi al cuore della «radiofonia d'artista». Il suo Jonesy’s Jukebox (Jonesy è il soprannome che gli affibbiò Johnny Rotten) è al cuore di Los Angeles e contribuì a rendere famosa Indie 103.1. Quando la stazione optò per una programmazione solo latin, Jones fu fatto fuori. Ora è tornato - sempre a L.A. (dove vive) - su Kroq e non perdona. Grande ironia e buona selezione musicale, molto vicina alle attenzioni indie di Bbc Radio1 (http://kroq.radio.com/shows/steve-jones-jonesys-jukebox/).


Del resto proprio il punk mise il dito sulla piaga della radio commerciale. Con i Clash che in Capital Radio (1977) fecero a pezzi quella che al tempo doveva essere la radio di tutti e che mai si accostava al punk. Lo slogan «in sintonia con Londra», nel pezzo divenne «in sintonia con niente». Memorabile anche il pezzo degli Stiff Little Fingers, You Can't Say Crap on the Radio (1979),ovvero «non puoi dire cagata» alla radio, però loro sì - sottolineava la canzone - che «le possono trasmettere le cagate». Il pezzo raccontava lo shock di un conduttore quando sentì Burns - il cantante - dire in diretta «crap». Oggi il termine è roba da educande. Stesso risentimento nei confronti della radio anche in Payola Blues, pezzo di Neil Young dall'album Everybody's Rockin'. All’interno l'artista fa riferimento ai tempi in cui per essere trasmessi bisognava corrompere (economicamente) il conduttore. Il riferimento è ovviamente a Alan Freed, grande promotore del rock'n'roll negli anni Cinquanta. Nel pezzo Young è perentorio: «I never hear my record on the radio». Sulla stessa linea anche The Last Dj (2002) di Tom Petty in cui il rocker lamentava la fine delle radio locali sempre più ostaggio di programmi registrati e preconfezionati forniti loro dai grandi network. Tom Petty non si è perso d'animo e dal 2005 conduce Tom Petty's Buried Treasure su Sirius XM. Dopo una lunga pausa, dal 31 marzo sarà di nuovo in onda con una programmazione classic che include dagli Who a Otis Redding (http://www.tompetty.com/news/title/enter-for-a-chance-to-meet-tom-petty-as-part-of-siriusxms-ultimate-buried-treasure-contest). E se Nikki Sixx (bassista dei Motley Crue) racconta su Sixx Sense (http://www.sixxsense.com/main.html) un profluvio di aneddoti glam (spesso vissuti in prima persona) innaffiati da metal e hard rock, Chuck D dei Public Enemy la mette giù seria tra ritmi black e questioni non solo afro-americane. Già noto per aver condotto Unfiltered su Air America Radio oggi è il protagonista del settimanale Andyoudon'tstop!, su Wbai 99.5 Fm in onda a New York e on line (http://www.wbai.org/). Chuck D, Nelly, Ice Cube, sono solo alcuni rapper che hanno avuto accesso al mezzo radiofonico. Anni fa non era nemmeno pensabile. Non a caso in Apocalypse 91… The Enemy Strikes Black, storico quarto disco dei Public Enemy, campeggiava How to Kill a radio Consultant. Lì Chuck D chiedeva la testa del programnnatore di turno perché - come in tante altre radio - tralasciava l’hip hop privilegiando l’R&B più sciatto e da classifica. «Fammi sentire il rap, voglio gli X Clan», recitava un verso. Come si cambia: oggi il rap è ovunque. Tra i rocker che hanno scelto la radio c’è anche Alice Cooper che nel suo Nights with Alice Cooper,in onda su oltre 100 radio negli Usa, trasmette Ozzy Osbourne, Meat Loaf,punk, psichedelia. Lo si ascolta su http://nightswithalicecooper.com/Listen-To-Alice-Now-/3699069. Ma è soprattutto Bbc 6 - il canale on-line musicale della Bbc - che negli anni ha accolto il maggior numero di musicisti-conduttori: Tom Robinson, Jarvis Cocker (Pulp), Don Letts, Guy Garvey (Elbow), Huey Morgan (Fun Lovin'Criminals) hanno tutti un loro show musicale. È in questi spazi che si rappresenta al meglio un artista, che si evidenziano influenze e riverenze ar-tistiche. Impossibile resistere alle laconiche presentazioni di Cocker o alle intuizioni/scoperte sonore di Robinson. Così come risulta irresistibile la ginnastica verbale di Henry Rollins quando da Kcrw, la radio pubblica di Los Angeles, infila un pezzo punk dopo l’altro o improvvisamente si arresta e riparte con quella lingua affilatissima (http://www.kcrw.com/music/programs/hr). E se anni fa nel pezzo Turn off the Radio Ice Cube lamentava - anticipando di un anno How to Kill a Radio Consultant - che in giro ci fosse poca musica nera a cui relazionarsi («Te ne freghi dell’amore/Vuoi sentire un giovane nigga al microfono che impazzisce»), lo stesso facevano quattro anni prima gli Smiths. In Panic (’86) si dice: «La musica che viene trasmessa di continuo non racconta nulla della mia vita».Il riferimento era al giorno in cui subito dopo aver dato conto del disastro di Chernobyl, un conduttore era passato a un pezzo fin troppo esuberante dei Wham!. Da qui l’ira di Morrissey e Johnny Marr. Che i grandi network puntino da sempre a una marmellata di idee e suoni, è un dato di fatto; la rete o i programmi specializzati in tal senso vengono in aiuto. Ma non sempre: secondo Springsteen, il satellite sarebbe solo un’ulteriore arma di omogenizzazione. Più persone, cioè, ascoltano le stesse cose. È questo il succo di Radio Nowhere, il suo singolo dall’album Magic (2007). Può essere, ma qualche speranza c’è. Almeno finché il country rocker comunista Steve Earle continuerà a proporre il suo Hardcore Troubadour Radio (http://www.siriusxm.com/outlawcountry), oppure Lou Reed si divertirà a intrecciare jazz e electro rock in New York Shuffle (http://www.siriusxm.com/theloft). Proprio come si faceva, «quando i dj suonavano quello che gli pareva» (Reed).


11/05/15

Rom e Sinti: Il “Patto dell’Invisibilità”

«Noi quest’anno abbiamo chiuso con quaranta milioni di fatturato ma tutti i soldi, gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati, tutti gli altri settori finiscono a zero. Il traffico di droga rende meno»
(Salvatore Buzzi, presidente del Consorzio di Cooperative Eriches, 2 dicembre 2014, Il Fatto Quotidiano) 
Ma dov'è, dove è finita la solidarietà sociale, umana, civile e culturale? E i principi della Convenzione Internazionale di New York sui diritti dell’infanzia, qualcuno ne ha sentito parlare? Ne è a conoscenza? Questo blog  è schierato, a favore dei diritti civili e contro le discriminazioni razziali, politiche, religiose. E sulle speculazioni ai fini elettorali che alcuni soggetti perpetuano oggi nel nostro paese. Oltre che nel quotidiano, non possiamo fare altro che tentare di dare informazioni, più verosimili e obbiettive possibili, e dare una mano ai nostri lettori, cercando di informarli tenendoci distanti dalla stampa del sistema, omologata e opportunista. Oggi, il livello di odio e ostilità nei confronti dei Rom è altissimo. Quattro quinti della popolazione Rom e Sinti nel nostro paese vive in abitazioni.. "normali", come tutti i cittadini di questa repubblica. Un quinto solo di essa vive ai margini, in condizioni preccarie e della povertà  e al limite del degrado. In questo quinto è alta la percentuale di illegalità. Questo per dire che non c'è nessuna emergenza, nessun allarme di ordine pubblico relativi a questa minoranza: chi va in televisione ad urlare di questo è solo per ignoranza, speculazione, pregiudizio, razzismo, odio. E siamo solidali con chi accoglie questi benpensanti oscurantisti nei propri quartieri oltre che con i fischi e il disprezzo, con frutta e ortaggi di stagione.
Otto milioni di euro, una cifra superiore del 30% rispetto allo scorso anno. È quanto ha speso il Comune di Roma nel 2014 per segregare e violare i diritti umani di 242 famiglie rom nei cosiddetti “centri di raccolta rom”, per una spesa annua a famiglia di circa 33 mila euro.

A un anno dalla pubblicazione del rapporto Campi Nomadi s.p.a., che aveva denunciato l’esistenza a Roma di un “sistema campi nomadi” del valore di oltre 24 milioni di euro, l’Associazione 21 luglio ha presentato in Campidoglio il report Centri di Raccolta s.p.a. che completa il quadro dimostrando la presenza di un “sistema dell’accoglienza per soli rom”, parallelo rispetto all’assistenza alloggiativa prevista per i non rom, che continua a muovere denaro dal pubblico al privato senza che nulla cambi per il benessere della città e dei suoi cittadini, rom e non.


Minor Threat e tutto il meglio dell' hardcore punk da ascoltare e scaricare. Gratis

Sembriamo schiavi del tempo, a rincorrerlo, inseguirlo, sempre a corto di fiato…
La musica è il miglior mezzo per sopportare il tempo. Dice Wystan Hugh Auden, ed infatti ora basta, adesso.
Il tempo si ferma di dissolve, tutto sta accadendo in questo momento… suoni e storie degli ultimi anni a flusso continuo ed in continuo spostamento.
Suoni e storie..

Nel 1981..Regan succede a Jimmy Carter e inaugura l'era reganiana.
Bob Marley si spegne l’11 maggio a Miami
Vengono pubblicati tra gli altri:

Planet Earth – Duran Duran
Damaged - Black Flag
Discipline - King Crimson
Dare – The Human Legue
In the Name of the Father – Bono Vox & Gavin Friday
The Adventures of Grandmaster Flash on the Wheels of Steel - Grandmaster Flash & The Furious Five
My Life In The Bush Of Ghosts - Brian Eno, David Byrne
Alles Ist Gut - D.A.F.

Nightclubbing - Grace Jones
Fire Of Love - The Gun Club
Fleshtones - Roman Gods
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1980/1983, questa è stato il tempo dei Minor Threat, una delle più influenti band americane dell'hardcore punk. Hanno pubblicato un full-length e tre EP.
Quintessenza del genere, hanno forgiato un suono che è divenuto il suono HC per antonomasia. Minor Threat e DOA facevano parte di una piccola onda di nuovi ragazzi e band di Washington, molti delle quali rifiutavano il clichè del sex drugs and r'n'r: droga e alcol venivano menzionate da alcune di queste band nei loro testi, e "Straight Edge" dei Minor Threat fu una delle prime che ha coniato la frase che ancora oggi è in uso per descrivere una vita free da droga e alcol. In seguito, Ian MacKaye dichiarò che assolutamente il brano non era un manifesto di regole "straight edge" da rispettare, bensì si riferiva solo ad un periodo della band e dei suoi amici.

Durante tutto un decennio, (1980s) che incorporava la presidenza Reagan e l'emergere di Washington DC come capitale dell'omicidio nella nazione, il punk underground divenne un focolaio incendiario di attivismo giovanile. Il 1980 vide la nascita della Dischord Records, sotto la guida di Ian MacKaye e Jeff Nelson proprio dei Minor Threat, e di band come Beefeater, Fire Party, Soulside, Rites of Spring e Fugazi. La scena hardcore maturava intorno a gruppi di azione di comunità come la Positive Force, che sosteneva che il punk rock doveva agire in modo diretto contro l'ingiustizia sociale. La scena precoce non era esente da critiche, ed fu a volte derisa dai critici musicali come Robert Christgau che, secondo il fondatore di Positive Force, Mark Anderson, nella sua storia seminale del DC punk, Dance of Days, additò i gruppi di giovani punks aggressivi emergenti in modo dispregiativo come "muscleheads". Come risposta e contrappunto, secondo Anderson, il movimento rispose con Flex Your Head, una raccolta, forse la più completa di punk band di DC pubblicata dalla Dischord Records nel 1982 eristampata nel 1993

Fieramente indipendenti, estremamente originali, Minor Threat hanno contribuito a creare lo stereotipo della band hardcore. A differenza di molte delle band, una volta identificati come una "leggenda", e dopo varie vicissitudini, MacKaye sciolse la band. Non volendo la lode costante voleva esserer solo uno dei tanti della scena. Dopo la loro scomparsa tutte le canzoni di Minor Threat sono stati raccolti su un Complete Discography in modo che i nuovi fan potessero facilmente acquisire familiarità con la musica del gruppo.
I suoi componenti hanno continuato a fare musica in band di culto come Big Black, Fugazi, Bad Religion, Tool.

Album
1983 - Out of Step

EP
1981 - Minor Threat
1981 - In My Eyes
1985 - Salad Days
In Download:
1990 - Complete Discography (best)




Complete Discography
A tanti piace affermare che sono stati i primi a sentir parlare di una band attualmente popolare. A tanti piace affermare che erano parte di una scena ormai popolare quando invece ne erano solo nelle ai margini. A tanti piace vantarsi di quanto fosero "cool" . Ian MacKaye ha con una sola mano inventato una cultura, contribuito a sviluppare notevolmente il suono di un genere musicale, contribuito a sviluppare uno delle più rispettabili etichette discografiche, e, infine, in ogni banda in cui ha militato è stata considerata come originale ed essenziale
Canzoni dei Minor Threat come "Straight Edge" e "Look Back and Laugh" sono diventati dei classici della scena punk, e rivisitare ogni singola traccia di questo album è inutile , perché mentre possono sembrare tutte simili , i suoi 40 minuti hanno cambiato la vita a moltissime persone: Minor Threat, come molte grandi band , è una esperienza non solo musicale.

The Complete Discography è l'album più riconoscibile del genere hardcore. I membri dei Minor Threat sentivano ogni riff di chitarra, ogni stacco di batteria, ogni verso urlato, come fosse parte di loro e questo è ciò che rende questo album un classico. Forse la band è stata solo fortunata, trovandosi nel posto giusto al momento giusto. Ma, come ha dimostrato con i Fugazi, MacKaye, ha uno stile e talento musicale unico.. di quelli che cambiano la vita.


Quì la loro performance al CBGB: la qualità è quella che è, ma è ancora un documento affascinante, tribale, devastante e comunque suona meglio di quanto sembra. Questo è quello che succedeva ai live dei Minor Threat e in genere ai concerti hardcore punk. Un anno dopo, i Minor Threat non sarebbero più stati.

"Non ho eroi, non ricordo i Beatles, non mi piacciono gli Stones, basta solo avere giorni felici.."

IMPERDIBILI
Steven Blush, autore di American Hardcore: Una storia tribale, ha caricato 911 brani sul web, i gruppi preferiti ma in patrica il meglio del punk hardcore: si può ascoltare e scaricare tutto gratuitamente, finchè dura. Potete ritrovare Flipper, Minor Threat, Bad Brains, Minutemen, Husker Du, Dicks, Butthole Surfers, Cro-Mags e molto altro

24 Hours of Hardcore compiled by Steven Blush




08/05/15

Le canzoni che ci piacciono si piantano nel cervello

New Yorker
Perché i motivetti fastidiosi si piantano nel cervello?

La canzone che non se ne va
Capita quasi a tutti di non riuscire a togliersi una canzone dalla testa: sono gli earworms, le melodie che s’insinuano nella coscienza e suonano a ripetizione. In uno studio recente su centinaia di persone, l’équipe di Ira Hyman Jr. della Western Washington university ha cercato di capire cos’è che rende una canzone invadente. Volontari ignari sono stati esposti a canzoni pop mentre eseguivano dei compiti.
Una ricerca precedente dimostrava che si riesce a ricordare il primo verso di una canzone che ci piace, ma ci si inceppa dopo il ritornello. A quel punto la canzone è incompleta – un conflitto senza soluzione – e questo è uno dei modi in cui si trasforma in un pensiero invadente, spiega Hyman. In genere le canzoni interferiscono durante compiti troppo difficili, distraendo la mente, o troppo facili, predisponendola a pensieri ripetitivi. Mah..

Il trucco per sbarazzarsi di un motivetto irritante, sostiene sempre Hyman, è trovare occupazioni interessanti che richiedano le componenti uditiva e verbale della memoria di lavoro, come leggere un buon libro o guardare un bel programma in tv.
Sono più spesso le canzoni che ci piacciono, e non quelle fastidiose, a diventare pensieri invadenti. Quindi , niente trucchi, il rimedio migliore è quello di ascoltarli spesso..
 
 

Combination of Two (Photography)

La combinazione di due crea una terza esperienza, che è estremamente gratificante...







TELETRASPORTO: 1967 - ROCKING TUNE





FAMILY STORY

M & F



R'N'R STORY

Feeling It



MOD STORY

P. Weller P. / Townshend



HARD ROCK STORY




PUNK STORY

S. Vicious / V. Westwood



REGGAE STORY

Aswad



RAP STORY

Flavor Flav & Chuck D: Public Enemy



SKA STORY 

Terry Hall / Jerry Dammers



MEETING LEGEND

Jello Biafra / F. Zappa



MY GENERATION

R. Daltrey / P. Townshed / K. Moon



THE END STORY

Me &..



07/05/15

I dischi della vergogna: Cheap Trick live at Budokan

Iniziamo oggi una nuova rubrica, anche se per la verità è l'unica rubrica esistente su questo blog. I Dischi della Vergogna, quei dischi che abbiamo acquistato e dei quali appunto ci vergognamo, che abbiamo comprato di nascosto, ascoltato di nascosto e relegato nei meandri più bui delle nostre collezioni, tra quelli del fratello ( o sorella) maggiore, o che alla fine stremati, abbiamo regalato ad un nuovo amico, così, per sugellare la nuova amicizia in musica. Andremo anche indietro di parecchio nel tempo, quando non c'era la tecnologia: i dischi si scoprivano per altre strade, col passa parola principalmente. Sfido chiunque chi non aveva in gruppo il super esperto, quello che sapeva tutto, che leggeva e si informava, e magari aveva il fratello maggiore che era appena tornato da Londra o da Berlino con le ultime novità. A volte si attraversava tutta la città per raggiungere un amico che aveva la fortuna di possedere un album agognato, e di corsa, per arrivare ad uno orario accettabile e avere il tempo di registrarlo su cassetta! C'erano poi i grandi negozi in città con il commesso di fiducia e quelli della grande distribuzione per posta, come la Nannucci, a cui personalmente ho dato buona parte del mio patrimonio di adolescente. La stampa, e le radio, quelle libere ma anche RadioRai: Stereo Notte è stato davvero un programma cult dove ho scoperto una gran quantità di musica. E che musica! Però così si correvano molti rischi di prendere le cosidette.. sole: ti fidavi dell'amico, della recensione sulla rivista specializzata, ascoltavi il singolo per radio: compravi il 33 giri e ti mordevi le mani per i soldi spesi e perchè avevi scelto dalla lista dei probabili acquisti quello sbagliato. Oggi iniziamo con i Cheap Trick e il loro live, At Budokan.


06/05/15

Blindfold Boxing! Roma, 1949

Non sbirciate! Benvenuti nel meraviglioso mondo della BLINDFOLD boxe, a Roma nel 1950, più spettacolare dell'incontro del secolo, Pacquiao vs. Mayweather!!

Antenati di Daredevil? Il normale andamento della nostra giornata in ufficio? Hanno come sottofondo la musica dei Black Flack o dei Circle Jerks? Stanno imitando quello che facevamo da piccoli con nostro fratello? L'anticipazione del nostro governo attuale? Come in un pub alle due del mattino? Un nuovo metodo per evitare un occhio nero? Di sicuro, più spettacolare dell'incontro del secolo, Pacquiao vs. Mayweather!!






05/05/15

The Thin White Sketchbook: Bowie in 96 disegni

C'è un Bowie per ogni stagione. Bowie a Natale, uno ad Halloween, un Bowie, anche a Pasqua. Molto più di questo, ci può essere un David Bowie.. per noi tutti, i fan di Bowie. E soprattutto per quella moltitudine di artisti influenzati dalla sua carriera camaleontica. Una quantità enorme di artisti, in questo caso dei "migliori disegnatori di fumetti del mondo" ci danno 96 immagini di Bowie principalmente tradotte in ciò che Bowie si definisce , una rock star mutaforma / attore / alieno.

Una galleria sul web di ritratti raccolta da Sean T. Collins, "fumettista, scrittore e critico, e naturalmente, grande fan di Bowie." Il titolo è The Thin White Sketchbook, che allude a uno solo della miriade di personaggi rappresentati nella collezione di 96 disegni. Che comprende lavori di Michel Gondry, Kate Beaton, creatrice del sito web comic Hark, una leggenda del fumetto metropolitano come Charles Burns, dei fratelli Jaime e Gilbert Hernandez, e moltissimi altri. La tavola che introduce il post (sopra) è di Tunde Adebimpe, vocalist dei TV on the Radio, la band che collaborato e coverizzato brani dello stesso Bowie.


P. Pope


Conor Stechschulte


M. Gondry


Ted May


C. Burns


Adrian Tomine


Brian L. O'Malley


J. Porcellino


B. Chippendale






La notte scorre, nera e silenziosa: Morfina - M. Bulgakov

"Sono davvero tanto a pezzi?" 
Michail Bulgakov. Impressioni, allucinazioni, paure, umiliazioni di un giovane medico morfinomane, fresco di laurea e responsabile del reparto malattie infettive e veneree dell'ospedale di una piccola cittadina. Inizialmente destinato a riviste mediche è scritto in forma di diario: la realtà della sua condizione di dipendenza è descritta nei suoi aspetti più stralunati, patetici, disgustosi, a volte brutali, ma anche con una raffinata ironia e sarcasmo, nonostante un’identica esperienza, conclusa positivamente diversamente dal racconto, che interessò lo stesso Bulgakov. Il libro è affascinante perchè investe un dilemma che può riguardare: l’ambiguità che spesso ci attanaglia, tra il desiderio di aiutare gli altri, impegnarsi per migliorae le cose, per cambiarle e la voglia di fuggire, il desiderio di solitudine di fronte alle responsabilità, il senso di ineguatezza e sfiducia nel prossimo..

"Caro collega!
Scusatemi se vi scrivo su questo foglietto. Non ho carta sottomano. Mi sono ammalato gravemente e d'un brutto male. Non c’è nessuno che mi aiuti ed io stesso non voglio cercare aiuto da nessuno all'infuori di voi...
In nome della nostra amicizia negli anni dell'università, vi prego di venire al più presto. Almeno per un giorno, almeno per un’ora. E se mi direte che non ho speranza, vi crederò. Ma forse posso ancora salvarmi. Forse brilla ancora una speranza in me. Non riferite a nessuno, ve ne prego..

Dott. Poljakov"
Disteso nel mio letto, pensavo: 'Che cosa avrà? Un attacco di tifo, di polmonite?’ No, niente di questo genere. Altrimenti avrebbe scritto semplicemente: “Ho la polmonite".
E invece la lettera è confusa e anche un pochino falsa..
<Mi sono ammalato gravemente..e d'un brutto male.>
Ma di cosa? Sifilide? Sì, dev'essere senz'altro sifilide. E' in preda al terrore..si nasconde..ha paura...
Toc toc..Bum, bum..bum...Bussavano alla porta, il viso dell'infermiera mi fissava nell'oscurità, e vidi che era pallido, con gli occhi diladati, sconvolti.
Cosa c’è? Chi hanno portato?
“Il dottore si è sparato.”
Po-lja-kov? Non è possibile! Poljakov?!..
(...) Poljakov all'improvviso mosse la bocca, di sbieco..
“Il quaderno è per voi”.. continuò Poljakov con voce roca e ancora più flebile. Poi aprì gli occhi e li alzo verso il triste soffitto della sala che svaniva nel buio. Le sue pupille scure furono come illuminate da una luce dall'interno e il bianco degli occhi si fece trasparente, azzurrognolo. Gli occhi rimasero fissi in alto, poi si annebbiarono e persero quella fugace bellezza.
Il dottor Poljakov era morto.

Sul tavolo, davanti ai miei occhi arrossati dalla lettura, ci sono una busta aperta e un foglietto. C’è scritto:
“Caro compagno!
Non vi aspetterò. Non penso più di curarmi. Non ho speranze. E non voglio nemmeno più soffrire. Ho tentato abbastanza. Metto in guardia gli altri: siate cauti con i bianchi cristalli solubili in venticinque parti di acqua. Io mi sono affidato troppo a loro e loro mi hanno distrutto. Vi regalo il mio diario. Mi siete sempre sembrato un uomo desideroso di sapere e appassionato ai documenti umani. Se v’interessa, leggete la storia della mia malattia. Addio
Vostro S. Poljakov”

(...) “Non posso non innalzare una lode a chi ha estratto per primo la morfina dai fiori di papavero. Un autentico benefattore dell'umanità. I dolori sono cessati sette minuti dopo l'iniezione. Interessante: i dolori arrivano a grandi ondate, senza nessuna pausa, tanto che mi mancava il respiro e mi pareva che mi avessero ficcato un gancio infuocato nella pancia e me lo rigirassero dentro..Dopo l'iniezione, per la prima volta dagli ultimi mesi, ho dormito bene, profondamente, senza più pensare a colei che mi ha ingannato”..

(...) “Il primo minuto: una sensazione come di sfioramento al collo. Questa sensazione si fa più calda e si estende. Al secondo minuto un’onda fredda investe improvvisamente l'addome, e subito dopo comincia una straordinaria chiarezza di pensiero e un impeto di attività. Assolutamente tutte le sensazioni sgradevoli scompaiono. E' il punto più alto di manifestazione della forza spirituale dell'uomo. E se non fossi corrotto dalla mia formazione di medico, direi che normalmente un uomo è in condizione di lavorare solo dopo un’iniezione di morfina. E in effetti: quanto poco vale un uomo se la minima nevralgia può distruggerlo completamente!”

(...) <Stato di agitazione, di angoscia e inquietudine, irritabilità, labilità della memoria, talvolta allucinazioni e un certo grado di oscuramento della coscienza..>
Ho davanti agli occhi questo libro che descrive gli effetti dell'astinenza da morfina. Dio mio, che parole sbiadite, formali, insignificanti! Stato di angoscia!..
Non ‘uno stato di angoscia’, ma una morte lenta colpisce il morfinomane se lo private della morfina anche soltanto per un’ora o due. L'aria è irrespirabile, non si riesce più a inghiottirla..e in tutto il corpo non c’è una sola cellula che non si strugga dal desiderio..In unaparola,l'uomo non esiste più. E' spento. A muoversi, a soffrire, a desiderare, è un cadavere. Che non vuole niente, non pensa a niente, all'infuori della morfina. La morte per sete è una morte beata, celestiale, al confronto dell'astinenza da morfina. E' cosi che gemono e si divincolano gli eretici sul rogo, quando le prime lingue di fuoco lambiscono loro le gambe..

(...) Stupidaggini. Questi appunti sono pieni di stupidaggini. Non è cosi tremendo. Prima o poi smetterò!.. Ma adesso voglio dormire, dormire..
(...) Il morfinomane possiede un’unica gioia che nessuno gli può sottrarre: la possibilità di trascorrere la vita in assoluta solitudine. E la solitudine significa pensieri importanti, pieni di significato, significa contemplazione, pace, saggezza..
Odio la gente quando sono in astinenza. Mi fa paura. Quando mi prende l'euforia amo tutti, ma preferisco comunque la solitudine.. Non sono andato. Non posso separarmi dal mio idolo di cristallo solubile. Morirei durante la terapia. E mi passa sempre più spesso per la testa che non mi serve nessuna cura”.
La notte scorre, nera e silenziosa. Ho vomito. Brutto segno (...)