16/04/11

Interzone per Vittorio

Di solito balzo in fretta fuori dal letto,mi sposto velocemente in cucina,dò la prima colazione ad Iggy il gatto,guardo la moka da lavare,mi rendo conto che non sono ancora in grado di fare qualsiasi cosa,cosi mi siedo al tavolo e accendo una camel,apro il computer,controllo la posta e le prime notizie della mattina. Dallo spiraglio della finestra vedo il chiarore e stabilisco se sarà una bella o brutta giornata. Non ho voglia di mangiare,inappetenza. Mi decido,lavo la caffettiera e preparo il mio primo caffè e mentre aspetto,rifumo. Controllo gli appunti,quello che ho scritto il giorno prima e anche,con la mente,quello che non ho scritto. Il più delle volte accartoccio tutto e butto nel cestino. Perchè le cose che si pensano e si scrivono la sera prima,al mattino risultano sempre come inadeguate,sensa senso? Poi..sò che quelle stesse cose verranno riprese,rielaborate e riscritte durante la giornata. Ma la notizia della morte di Vittorio Arrigoni,un uomo che aveva scelto di condividere le sofferenze e le umiliazione del popolo palestinese,un milione e mezzo di esseri umani rinchiusi in una striscia di terra maledetta,un popolo sottomesso e umiliato davanti al silenzio di tutto il mondo,leggere di questo infame assassinio non lascia nulla ai ripensamenti e alle rielaborazioni.Quante volte ho letto le notizie che Vittorio con grande difficoltà riusciva a far filtrare dalla striscia di Gaza assediata,la sua voce al telefono(per giornali e network televisivi) sotto le bombe isrealiane che distruggono scuole e ospedali,che prendono di mira civili,donne,vecchi e bambini indiscriminatamente. E sempre la stima e il rispetto aumentava,vera e profonda stima. Ma anche invidia,per chi come Vittorio riesce ad essere
pacifista sensa se e senza ma, mettendo in gioco tutto. Io..non ne sono capace. Non riesco e non riuscirò mai ad essere un pacifista,mai a scindere la pace senza la giustizia.Quelli che hanno ucciso Vittorio sono e restano per me..nemici.Nemici come gli ebrei che spezzano braccia e gambe a giovani che combattono per la loro terra con le pietre,nemici come gli squadroni della morte sudamericani,come il capitale che finanzia dittature e torturatori,come chi mette le istituzioni alle proprie dipendenze,come chi fà morire giovani e vecchi operai per ingrassare consigli di amministrazione..Nemici,appunto. Leggo della morte di Vittorio e ti prende la frenesia di vestirti in fretta,uscire e prendere a calci nei coglioni chiunque abbia sotto il braccio un giornale che non ti piace,e gridare,a squarciagola,per scacciare un dolore lucido,intenso,un dolore senza lacrime che si incaglia nella gola. Sventola alta la bandiera,il vessillo dell'ignoranza,dell'odio,della doppiezza,dell'intolleranza,dell'oscuro terrore..

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