17/04/11

DJ, condivisione e..Frank Zappa

A volte sono proprio..un bastardo. Ho la possibilità di poter lavorare con la radio accesa e mi piace punzecchare qualcuno di questi nuovi Dj,memore di quando chi faceva radio doveva portarsi pacchi di dischi e nastri sotto il braccio,senza computer,file sharinh,peer-to-peer,web radio tematiche,playlist e di quando si andava a bussare di notte a casa di un amico con le TDK D90 perchè si sapeva possedere l'ultimo di Frank Zappa! Era tutto un affannarsi,un rincorrere. Fammi salire,dannazione! E poi,un gruppo di ragazzi chiusi in una stanza,con un giradischi e decine di vinili sparsi per terra.
L'ansia di inseguire il futuro,cercare furiosamente l'utopia attraverso la musica,la cultura,i comportamenti,accecati all'epoca da tutti quei cambiamenti,quella rivoluzione nella musica,nei costumi,nella tecnologia. La musica,la strada,i comportamenti sembrarvano più diretti,autentici,immediati rispetto alla politica. E alla fine non ce ne è stata neanche una nella politica e nel modo di pensare,nella società in generale.E non che non c'avessimo provato. Tutti abbiamo partecipato a quelle riunioni,mediazioni,gli intrighi,sgolarsi..Una noia terribile..E ripensandoci, hanno rappresentato una distrazione pesante dal cercare di cambiare veramente le cose,impegnandosi in qualcosa di più..efficace forse,nell'attivismo e la mobilitazione. Riversare le energie maggiori nella politica vera. . Molti della mia generazione e di quella appena precedente (e cui mi sento cmq legato per ovvi motivi..) hanno preso delle deviazioni profonde... C'eravamo quasi illusi di poter stare dentro il capitalismo,dentro questo marasma consumistico senza però farne davvero parte. Un illusione..appunto.

Era così tutto..Rock'n'Roll! Fantastico sarebbe stato avere a disposizione allora tutta questa musica libera,tutte le possibilità che la tecnologia offre adesso e che di contro però permette di spacciare autentiche schifezze per capolavori, solo perchè..nuovi. Fà tanto figo. Si pensi solo che per creare una web radio basta avere a disposizione un buon PC, una normale scheda audio, qualche centinaio di file MP3, scaricare e installare il poco software necessario gratuitamente reperibile, dotarsi di un microfono e una cuffietta. Il tutto in pochissimo tempo e praticamente senza nessuna spesa.
La realtà è che la musica moderna,la musica prodotta oggi è per la maggior parte una ciofeca. Una noia mortale. 'Hey..amico,ma c'è davvero qualcuno che ascolta questa roba? Hey ,ti si è incantato il lettore,non senti?'. Di solito,i Dj s'incazzano.


Frank Zappa : Chunga's Revenge





Confrontarci tutti i giorni con la rete e sulla rete.A bbiamo sempre creduto ke il web sia uno strumento rivoluzionario, dalle potenzialità illimitate,uno strumento a disposizione di ciascuno di noi nel dare un contributo per cambiare il mondo,con la diffusione di informazioni e notizie di grande rilevanza che un tempo non avrebbero fatto capolino nemmeno nelle pagine dei giornali più specializzati, creare valori,mettere in moto intelligenze e servizi..Poi c'è il super attivismo da click,gente che crede di supportare idee,campagne,opinioni con un semplice movimente delle dita,quelli che quando non si hanno argomenti per supportare una discussione intelligente,con motivazioni serie e con informazioni verificate si passa all'insulto,al casereccio con l'anonimato come scudo dietro cui far emergere il peggio di noi stessi e molto spesso si perdono le "motivazioni iniziali verificando l’inefficacia delle campagne a cui si partecipa", e si abbandona.Anche se è un bene che ci siano,sembra non funzionare,cavolo:la denuncia del malaffare,della corruzione,dell'impunità insopportabile,sembra quasi non interessare nessuno,l'indignazione non basta.Che fare se la spinta al cambiamento non viene..dal basso? Ho sempre pensato che da internet possa emergere davvero una coscienza collettiva e globale e i presupposti ci sono tutti,con l'idea della condivisione,la creazione di una propria strada alla creatività,la ricerca della libertà in paesi dove non c'è libertà,un canale dove poter dare uno sfogo alle ristrettezze,alla rabbia per una politica che ormai non ci rappresenta, e anche al successo commerciale, ma il pericolo è rappresentato da questo..corto circuito e dal fatto che l'utente medio sta sempre piu trasformandosi in un consumatore digitale e che social network e piattaforme digitali(facebook,google..)guadagnano soldi quando noi ci raccontiamo sui loro siti..
Per questo bisognerebbe limitare le informazioni personali al minimo quando si bannano le caselle che i social ci chiedono,limitandoci a questa o a quella opzione. Mentre i media generalisti, come radio e televisione, non possono individualizzare i contenuti, le nuove tecnologie della comunicazione, come Internet, consentono la costruzione di palinsesti a misura di utente e soprattutto campagne pubblicitarie selezionate e ben definite per lanci di prodotti mirati a target ben specifici. Milena Gabbanelli di report è stata attaccata sulla rete proprio per questo:non tutti sono nerd,non tutti hanno le autodifese e si doveva parlare a tutti. Di allarmismo e superficialità nel programma dedicato ai social network io ne ho visto poco,malgrado il tempo che la buon Milena deve dedicare agli uffici legali per difendersi da querele e denuncie.Dovremmo raccontarci in modo diverso,in un modo indipendente dai loro flag..E la sostituzione di campagne incisive e anche dure sui veri problemi con le logiche della pubblicità ha come risultato finale il progressivo diffondersi del disinteresse politico. Sia sul web e sia fuori.
Oltre alla condivisione dovremo interagire e comunicare in altri modi..perchè qui,di coscienza collettiva proprio ce nè poca:sembrano tutti come quelli che vanno in vacanza,tornano e ci ammorbano intere serate con le loro foto,pensando che quei pochi o molti scatti possano far conoscere il paese dove sono stati..Far sapere quello che faccio la sera o se vado alla cena aziendale. Insomma..una situazione per niente cuccuna..che fondamentalmente riguarda i miei gusti e le mie passioni e le mie posizioni oltre la mia..personalissima sfera.
In un paese incapace di salvare e salvaguardare se stesso,la propria cultura,la propria storia,dove non ci sono spazi materiali per confrontarsi davvero,non strutture adeguate per la musica e per i libri,monumenti che crollano,biblioteche epurate,leggi e leggine che passano indifferentemente,finanziamenti alle iniziative piu squallide,campi di concentramento per esseri umani,altri esseri umani schiavizzati e umiliati per poter sopravvivere..Tre regioni completamente in mano al malaffare..Insomma ..la lista comporterebbe pagine. Si sà tutto di tutto mentre altre notizie,altri fatti altrettanto gravi vengono occultati o manipolati.

Cultura,politica,musica,economia,letteratura,pittura,filosofia,tecnologia..Web2,blog,social network..ridotti a sterili proclami individuali e a piazze virtuali per il rimorchio. Incapaci di elaborare piattaforme “politiche” valide e diventati strumento di sfruttamento del lavoro volontario di milioni di utenti.**

**L'Huffington Post è stato citato in giudizio da una cordata di blogger che ritengono di essere stati trattati in maniera scorretta dal portale web. La class action si è scatenata al momento dell'acquisizione del portale da parte di America On Line (AOL) per circa 315 milioni di dollari. Il motivo scatenante l'azione legale sarebbe soprattutto questo: il mancato pagamento di coloro che per anni hanno contribuito con centinaia di post allo sviluppo e al conseguente successo della testata online.
Il risarcimento richiesto dai blogger ammonta a 105 milioni di Euro, circa un terzo della cifra ricevuta dall'acquisizione di AOL. I blogger sono andati su tutte le furie proprio in seguito a questa acquisizione. Infatti in un primo momento i redattori accettarono di collaborare gratis alla testata, portando l'Huffington Post a diventare una ottima realtà nell'editoria statunitense. Ai blogger però non è chiaramente piaciuta la decisione di Arianna Huffington, editrice e responsabile della testata, di intascarsi tutta la somma derivata dalla vendita, senza riconoscere ai collaboratori giornalistici nessuna percentuale per il loro lavoro.
La signora Huffington sembra però non accettare queste accuse, affermando che la ricompensa al lavoro dei blogger è stata la visibilità mediatica che gli stessi ahnno ricevuto durante il loro lavoro.
A questo punto si preannuncia una battaglia legale che si protrarrà sicuramente nei mesi a venire.**

@'Facebook ha i giorni contati' afferma Bruce Sterling, famoso scrittore di fantascienza, teorico del cyberpunk e studioso dei nuovi media. 'E' un pazzo chi punta sul futuro a lungo termine della geniale intuizione di Zuckerberg - aggiunge - cosi' come degli altri social network. Basti pensare a Myspace che nel giro di un anno ha perso piu' del 70% del suo valore e dei suoi contatti. I social network avranno al massimo sette, forse 10 anni di vita ancora.Poi saranno sostituiti da nuovi media'.@

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