Nella doppia occasione, compleanno e l'uscita attesissima del nuovo album, qualcuno si è divertito nel prendere David Bowie come esempio di paragone, in uno strano ma interessante giochino. Sarà che sono persone come queste che ci fanno capire quanto poco abbiamo combinato nella vita. Pensieri che fanno riflettere.Tuttavia, qualche persona sicuramente riflessiva come noi ha deciso di creare un sito web dedicato ai nostri successi ottenuti durante gli anni, miseri se paragonati a quelli di David Bowie. Il sito si chiama What Did David Bowie Do at your Age?
Si digita la età attuale, e viene fuori qualcosa che Bowie stava facendo a quell'età. Ecco alcuni esempi: quando aveva aveva 17 anni, ha pubblicato il suo primo disco, "Liza Jane / Louie Louie Go Home" nel giugno 1964, sotto il nome di "Davie Jones con i King Bees." Quando ne aveva 29, ha recitato nel film "L'uomo che cadde sulla Terra" del regista Nicolas Roeg. A 34 "Under Pressure" in collaborazione con i Queen ha sbancato le classifiche di mezzo mondo, poi incluso nell'album dei Queen del '82 "Hot Space".
"Questa pagina è stata creata per celebrare David Bowie, e ci ricordano di uscire dalla nostra pigrizia e iniziare finalmente a fare qualcosa di importante."
Questo è quello che ci ricorda l'incipit del sito del nostro buontempone. Intanto noi ci consoliamo e ammiriamo Bowie in una cocente versione di "Stay" all'Dinah Shore show: siamo nel 1976, esattamente 40 anni fa, esattamente il 3 gennaio:
Erano anni in cui Bowie viveva nella casa di Los Feliz, di proprietà di Glenn Hughes, bassista dei Deep Purple. Bowie completamente calato nella cocaina, era ossessionato dall'occulto e da illusioni paranoiche. Abbiamo parlato di quel periodo nel post... Il ritorno dell'esile Duca Bianco.
Intanto era protagonista nei panni di un alieno nell'eccellente L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg e pubblicava il magnifico Station to Station, forse il suo album più funky e anche tra i nostri preferiti di Bowie in assoluto. Erano gli anni del "Thin White Duke"e, per citare la sua stessa canzone, "Non sono gli effetti collaterali della cocaina / Sto pensando che deve essere l'amore." Il cronista primario di questo periodo è stato senza dubbio Cameron Crowe, giovane giornalistica di Rollin Stone, le cui gesta sono state narrate magnificamente in Almost Famous, Quasi famosi. Non solo Crowe scrisse di Bowie sul numero del 12 febbraio 1976, ma lo intervistò per Playboy, intervista che apparve sul numero di settembre del 1976. Fu un'intervista in cui la star rese diverse dichiarazioni notevoli, la più prominente fu che "sì, io credo fortemente nel fascismo." Sorprendentemente, Crowe che era un adolescente quando tutto questo stava accadendo, tornò alla carica nel luglio del 1977. Scrisse:
"Bowie annuncia che ha un nuovo progetto, scrivere la sua autobiografia. "Ho deciso di scrivere la mia autobiografia come un modo di vita. Potrà essere una serie di libri. Sono così incredibilmente metodico che sarei in grado di classificare ogni sezione che ne farebbe un'enciclopedia. Sai cosa intendo? David Bowie come il microcosmo di tutte le materie. "
A 29 anni, la vita di Bowie era già foraggio perfetto per un'autobiografia.
Si digita la età attuale, e viene fuori qualcosa che Bowie stava facendo a quell'età. Ecco alcuni esempi: quando aveva aveva 17 anni, ha pubblicato il suo primo disco, "Liza Jane / Louie Louie Go Home" nel giugno 1964, sotto il nome di "Davie Jones con i King Bees." Quando ne aveva 29, ha recitato nel film "L'uomo che cadde sulla Terra" del regista Nicolas Roeg. A 34 "Under Pressure" in collaborazione con i Queen ha sbancato le classifiche di mezzo mondo, poi incluso nell'album dei Queen del '82 "Hot Space".
"Questa pagina è stata creata per celebrare David Bowie, e ci ricordano di uscire dalla nostra pigrizia e iniziare finalmente a fare qualcosa di importante."
Questo è quello che ci ricorda l'incipit del sito del nostro buontempone. Intanto noi ci consoliamo e ammiriamo Bowie in una cocente versione di "Stay" all'Dinah Shore show: siamo nel 1976, esattamente 40 anni fa, esattamente il 3 gennaio:
Erano anni in cui Bowie viveva nella casa di Los Feliz, di proprietà di Glenn Hughes, bassista dei Deep Purple. Bowie completamente calato nella cocaina, era ossessionato dall'occulto e da illusioni paranoiche. Abbiamo parlato di quel periodo nel post... Il ritorno dell'esile Duca Bianco.
Intanto era protagonista nei panni di un alieno nell'eccellente L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg e pubblicava il magnifico Station to Station, forse il suo album più funky e anche tra i nostri preferiti di Bowie in assoluto. Erano gli anni del "Thin White Duke"e, per citare la sua stessa canzone, "Non sono gli effetti collaterali della cocaina / Sto pensando che deve essere l'amore." Il cronista primario di questo periodo è stato senza dubbio Cameron Crowe, giovane giornalistica di Rollin Stone, le cui gesta sono state narrate magnificamente in Almost Famous, Quasi famosi. Non solo Crowe scrisse di Bowie sul numero del 12 febbraio 1976, ma lo intervistò per Playboy, intervista che apparve sul numero di settembre del 1976. Fu un'intervista in cui la star rese diverse dichiarazioni notevoli, la più prominente fu che "sì, io credo fortemente nel fascismo." Sorprendentemente, Crowe che era un adolescente quando tutto questo stava accadendo, tornò alla carica nel luglio del 1977. Scrisse:
"Bowie annuncia che ha un nuovo progetto, scrivere la sua autobiografia. "Ho deciso di scrivere la mia autobiografia come un modo di vita. Potrà essere una serie di libri. Sono così incredibilmente metodico che sarei in grado di classificare ogni sezione che ne farebbe un'enciclopedia. Sai cosa intendo? David Bowie come il microcosmo di tutte le materie. "
A 29 anni, la vita di Bowie era già foraggio perfetto per un'autobiografia.
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