Sepensate che La Storia del Rock 'n' Roll in dieci canzoni, il nuovo libro di Greil Marcus possa essere uno scherzo, allora sbagliate, perchè anche se è una pratica abbastanza sfruttata per conquistare lettori apparentemente in modo facile, Marcus è completamente serio. Una playlist, anomala, strana, incomprensibile se se ne prende alla lettera il titolo, che io non potrei mai compilare: dovrebbero legarmi ad un palo per non cambiarla, modificarla, aggiornarla, correggerla ogni quarto d'ora. E infatti, tutti a darmi/gli addosso: ma non si può, quasi mezzo secolo di musica ridotta a dieci canzoni. Pretestuosi, presuntuosi, e un pò arroganti. E poi, un titolo più accurato dovrebbe essere Una storia di 237 canzoni in dieci canzoni, almeno per il numero approssimativo di tracce che compaiono nell'indice del libro. Ma la parte "Rock 'n' Roll" è indiscutibile - il critico veterano, uno dei miei preferiti, spende le prime sei pagine con una lista delle nuove entrate nella Rock and Roll Hall of Fame di quest'anno. E poi, davvero c'è che cosa significa per Marcus, 69 anni, il "rock 'n' roll", come è stato inteso e praticato, attraverso l'arrivo del punk alla fine dei '70, e come i suoi primi esponenti e le loro canzoni continuano a risuonare nella cultura contemporanea come spettri a volte benevoli.
La Storia del Rock 'n' Roll in dieci canzoni non è poi tanto ambizioso quanto Lipstick Traces, (Tracce di rossetto, una storia segreta del 20° secolo) classico e bellissimo del 1989, in pratica le origini del punk dal Dada al Situazionismo, e i fermenti culturali dell'Europa degli anni Venti e Trenta, o La Repubblica Invisibile, del 1997, dove Marcus ricostruisce magnificamente un periodo storico forse fondamentale nella storia musicale (e letteraria) americana, mentre Dylan rileggeva a suo modo la tradizione musicale del suo paese. Come tutti i suoi lavori, l'ultim libro non è per tutti. Non vi troverete i Beatles o i Rolling, e niente di ciò che ci si aspetterebbe di trovare in una lista del genere. Dieci canzoni – registrate tra il 1956 e il 2008 – che, a suo parere, riassumono la storia e l’essenza del rock, che hanno poi influenzato gente come lo stesso Dylan fino alla compianta Amy Winehouse, e la dimostrazione di quello che il Rock'n'Roll riesce a fare all'esecutore come anche all'ascoltatore. “The History of Rock ‘n’ Roll in Ten Songs” è uscito il 2 settembre e può risultare un pò strano che una canzone come Trasmission dei Joy Division possa avere una connessione con All I Could Do Was Cry di Etta James, scritta nel 1960, ma non c'è una diversa sensibilità quando si tratta di rock 'n' roll, o qualsiasi altra forma di musica, come non c'è una divisione tra americani e britannici, europei, sudamericani e asiatici: "le canzoni viaggiano e la gente le tiene in vita, in modi del tutto iimprevedibili."
Secondo Greil Marcus, "questo è semplicemente un gruppo di brani, ognuno dei quali a mio modo potrebbe contenere l'intera nozione di ciò che è il rock 'n' roll".
Di seguito l'interessante playlist, da cui mi sono accorto che sì, qualcosa mi ero perso..
Transmission, Joy Division
Transmission, pubblicata nel 1980: questo pezzo, dice Marcus, «è un esempio di come una canzone possa cominciare in un modo apparentemente controllato, ordinato, e poi spingersi in un punto in cui non immaginavi potesse finire, o potesse risolversi». «È davvero una delle più impressionanti performance in cui mi sia mai imbattuto, in tutti i diversi modi in cui l’hanno suonata i Joy Division e Ian Curtis [leader della band, morto suicida a 23 anni]», conclude Marcus, che riconosce di aver riscoperto molta della musica dei Joy Division dopo aver visto il film Control sulla storia di Ian Curtis, diretto dal noto fotografo e regista Anton Corbijn nel 2007.( The Other Rock History, a interview G. Marcus )
Shake Some Action, The Flamin’ Groovies
I Flamin’ Groovies – «un nome talmente stupido che è imbarazzante pronunciarlo ad alta voce», racconta Marcus – sono stati un gruppo rock di San Francisco fondato nel 1965 (si sciolsero nel 1990, dopo aver più volte variato la formazione iniziale). Shake Some Action, la loro canzone più celebre, fu registrata nel 1976.
All I Could Do Was Cry, Etta James
Questa canzone fu registrata nel 1960 da Etta James, e inserita nella colonna sonora del bel film Cadillac Records, del 2008, storia della Chess Records con una strepitosa Beyoncé nel nel ruolo di Etta.. «Moltissimo del rock e del pop riguarda questi piccoli brevi momenti in cui un artista è in grado di metterci dentro praticamente tutto quello che ha, che sa e che prova», ( Marcus )
Crying, Hoping, Waiting, Buddy Holly
Crying, Hoping, Waiting del 1958, una canzone più volte coverizzata, dai Beatles a Cat Power. Buddy Holly aveva qualcosa di completamente diverso rispetto ad altre grandi prime star del rock ‘n’ roll, come Chuck Berry, Elvis Presley, Little Richard, Bo Diddley, venne fuori come uno ordinario, una specie di nerd […] e non ha mai perso quell’aria, quel “potrei essere uno chiunque, potrei essere te, tu potresti essere me”». Buddy Holly ha avuto un enorme influenza su tutto il rock'n'roll, dagli inizi fino ai nostri giorni.
Money Changes Everything, brano del 1978 registrato dai Brains. Praticamente sconosciuto fino alla sua rivisitazione da parte di Cyndi Lauper nel 1983. È una struggente canzone d’amore, spiega Marcus, in cui un ragazzo viene mollato dalla sua fidanzata: “ma ci eravamo giurati eterno amore”, e lei – salendo sulla macchina di un altro tipo – risponde “sì, ma quando ce lo giurammo c’era una cosa a cui non pensavamo, e questa cosa sono i soldi”.
Money (That’s What I Want), Barrett Strong
Barrett Strong è un cantante americano R&B più noto come autore (scrisse i testi di molte canzoni dei Temptations, per esempio). Money (That’s What I Want) fu registrata nel 1960 e fu uno dei primo successi della Motown Records. Money (That’s What I Want) è una canzone che parla di soldi, semplicemente, vanta numerose cover, dai Beatles ai Rolling Stones, ai Kingsmen, ma la migliore, secondo me rimane questa dei Flying Lizard del 1978..
Guitar Drag, Christian Marclay
Guitar Drag è un video prodotto dall’artista e compositore statunitense Christian Marclay, e riprende il suono di una chitarra elettrica trascinata di notte sull’asfalto di una strada di San Antonio, in Texas, da una macchina a cui la chitarra è legata tramite una corda. Marcus racconta che si tratta di un riferimento di Marclay al delitto di James Byrd Jr., un ragazzo afroamericano che fu ucciso nel 1998, proprio in Texas, da un gruppo razzista del KKK, che ne trascinò a lungo il corpo dopo averlo legato a un fuoristrada. Parlando del video, Marcus dice: «è quasi inguardabile, diventa doloroso. Anche se non conosci il riferimento, guardarlo è come guardare qualcuno che viene torturato». A livello sonoro, Lou Reed fece lo stesso esperimento nell'"inascoltabile" Metal Machine Music nel 1975 , doppio vinile interamente compilato con distorsioni e..servendosi del feedback e del feedback soltanto, per affermare, si dice, la sua autonomia e indipendenza dalla casa discografica.
To Know Him Is to Love Him, The Teddy Bears
Il primo Phil Spector, del 1958, e suonata dal solo gruppo vocale Teddy Bears, un gruppo formato insieme a due suoi compagni di scuole superiori, che durò soltanto un paio di anni. Beatles e Nancy Sinatra tra i suoi rifacimenti, mentre quella più apprezzata dall'autore è quella di Amy Winehouse, nel 2007: in quella parte che fa “to know, know, know him”, dice Marcus, è come se Amy Winehouse «abbia ascoltato qualcosa che forse nessuno aveva mai ascoltato prima».
This Magic Moment, The Drifters
Del 1961, fu scritta da Ben E. King, che poi arrivò alla fama con la grandiosa Stand By Me, Una delle migliori cover è quella dei Misfits nel 2003.
In The Still Of The Nite, The Five Satins
I Five Satins sono un gruppo di soli cantanti formato nel 1954 e ancora in giro. In The Stille Of The Nite è la loro canzone più famosa. La registrarono nel 1956 ma raggiunse il successo quando venne inclusa nella colonna sonora di Dirty Dancing, un famoso film del 1987, ma noi preferiamo l'originale, perla inserita nella colonna sonora di American Graffiti.
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