<"Tropico del cancro" è sgradevolmente volgare, "Anna Karenina" è una specie di mega Harmony>. La critica ai tempi di Internet. La democrazia di Internet è innegabile: ognuno ha il diritto (che però non vuol dire dovere) di dire la sua. E' esattamente partendo da questo che nasce "Lo stroncatore", un blog che Repubblica definice s"emplicemente geniale che raccoglie, rastrellando nei social, tra migliaia di commenti letterari le recensioni limite o semplicemente le più assurde."
La raccolta ha fatto emergere in modo chiaro alcuni problemi legati alla scrittura, alla lettura, a Internet, alla libertà di espressione e così via.
Abbiamo selezionato alcune di queste recensioni, alcune sagaci e pungenti, la maggior parte talmente assurde e strampalate, al limite del delirio, da risultare appunto geniali e divertenti.. Alla fine, la domanda resta: siamo sicuri che tutti debbano apprezzare Guerra e pace?
"Credono di essere loro a gettare un libro nel camino ma è il libro che si fa gettare nel camino dal lettore pur di abbandonarlo. “Questo lettore è noioso, debole, impreparato: lo lascio”. Non sarebbe male se i libri stroncati potessero stroncare gli stroncatori."
Se fosse stato scritto bene…
Toc toc, erotismo? Non so che dire. La storia sarebbe interessante, se fosse stato scritto bene. E’ evidente che ha fatto scalpore per l’argomento e per l’epoca, ma quanto a scene erotiche, trama e stile questo romanzo lascia davvero a desiderare.
V. Nobokov - Lolita
(!!!!)
Sembra un libro scritto da un matto No, proprio no, questo libro non mi è piaciuto assolutamente. Non so neanche dire quale fosse la trama. Tutto so quello che so è che il dottor Felix Hoenikker ha speso gran parte della sua vita costruendo questa bomba atomica che tutti vogliono e per i primi due capitoli dorme, mangia o fa qualsiasi cosa tranne costruire la bomba che può distruggere il mondo, poi tutti gli altri capitoli cambiano i punti di vista a ogni capitolo. Sembra un libro scritto da un matto. Ogni capitolo era a caso. Tipo che un capitolo parlava di una cosa e il capitolo successivo di un’altra non correlata o connessa a quella di prima in nessun modo. È molto variabile e incostante. Davvero non lo consiglio affatto. Non merita neanche una stella.
Kurt Vonnegut – Ghiaccio 9
Non siate stupidi come me
Questo libro è un vecchio tronfio pezzo di merda. Prima di tutto mi risulta incomprensibile come abbiano potuto pubblicarlo, e ancora meno capisco come lo si sia potuto considerare un “classico” per anni. Avevo letto che si trattava di 1400 pagine in cui Tolstoj dava ai suoi lettori un asciutto, noioso resoconto dell’invasione francese in Russia ma non ci ho creduto. Vorrei averlo fatto. Non solo Guerra e pace è una soporifera lezione su un numero esorbitante di prospettive di questa guerra, ma vi si aggiungono le intrusioni degli interminabili capitoli che Tolstoj usa per imporci la sua opinione sulla Francia, Napoleone, la Russia medesima, la religione, la politica, l’amore, la famiglia e qualunque altra cosa che a quanto pare gli è venuta in mente.
È peggio di un libro di testo. È un libro di testo con un fastidioso e presuntoso professore all’interno! Le uniche parti leggermente interessanti in questo libro sono le vite di Helene e Natasha e stiamo parlando forse del 15% del totale. È un libro così brutto che ha due epiloghi. Ce ne dovrebbe essere abbastanza per avvertirvi di stare molto, molto alla larga da Guerra e pace. Non siate stupidi come me. Vorrei non averlo mai letto. Sono una persona più arrabbiata e più cinica per colpa sua. Se Tolstoj non fosse già morto, vorrei che lo fosse.
Tolstoj – Guerra e Pace
Kurt Vonnegut – Ghiaccio 9
Non siate stupidi come me
Questo libro è un vecchio tronfio pezzo di merda. Prima di tutto mi risulta incomprensibile come abbiano potuto pubblicarlo, e ancora meno capisco come lo si sia potuto considerare un “classico” per anni. Avevo letto che si trattava di 1400 pagine in cui Tolstoj dava ai suoi lettori un asciutto, noioso resoconto dell’invasione francese in Russia ma non ci ho creduto. Vorrei averlo fatto. Non solo Guerra e pace è una soporifera lezione su un numero esorbitante di prospettive di questa guerra, ma vi si aggiungono le intrusioni degli interminabili capitoli che Tolstoj usa per imporci la sua opinione sulla Francia, Napoleone, la Russia medesima, la religione, la politica, l’amore, la famiglia e qualunque altra cosa che a quanto pare gli è venuta in mente.
È peggio di un libro di testo. È un libro di testo con un fastidioso e presuntoso professore all’interno! Le uniche parti leggermente interessanti in questo libro sono le vite di Helene e Natasha e stiamo parlando forse del 15% del totale. È un libro così brutto che ha due epiloghi. Ce ne dovrebbe essere abbastanza per avvertirvi di stare molto, molto alla larga da Guerra e pace. Non siate stupidi come me. Vorrei non averlo mai letto. Sono una persona più arrabbiata e più cinica per colpa sua. Se Tolstoj non fosse già morto, vorrei che lo fosse.
Tolstoj – Guerra e Pace
Vagamente no-global
Una noia infinita, prolisso, con trovate da telenovela e vagamente (ma non tanto) “no-global”. Ho letto di meglio…
J.R.R. Tolkien – Il Signore degli anelli
Una noia infinita, prolisso, con trovate da telenovela e vagamente (ma non tanto) “no-global”. Ho letto di meglio…
J.R.R. Tolkien – Il Signore degli anelli
Un gigantesco ammasso di chiacchiere
Mi sarebbe piaciuto dargli zero stelle. Questo libro è un gigantesco ammasso di chiacchiere, con un migliaio di pagine e centinaia di note (di note, cazzo! ti servono due segnalibri per questa merda!) è un libro strapieno di promesse non mantenute. Verso la fine hai l’impressione che il vero scherzo sia fatto a te e la giusta risposta sarebbe dare un pugno in faccia all’autore. Sul serio, sarebbe anche fin troppo mite come reazione. La migliore sarebbe picchiarlo in testa con una copia del suo libro.
David Foster Wallace – Infinite Jets
Io e Kafka abbiamo una concezione diversa della natura umana
Cos’è che mi sfugge? Spiegatemelo voi. Non sono proprio riuscita ad immedesimarmi, non tanto perchè non sono uno scarafaggio, ma semplicemente perchè la reazione di tutti i personaggi è completamente diversa dalla normale reazione che avrebbe un qualunque essere umano difronte ad una trasformazione simile.
Ditemi voi se una mattina svegliandovi da scarafaggi continuate a pensare al lavoro e alle attività da svolgere durante il giorno. La vostra unica preoccupazione è avvisare il datore di lavoro? Ma dai… Gregor sembra accettare subito il suo nuovo corpo. Com’è possibile? E i genitori? Non dubitano che sia lui, non chiamano un dottore, neanche lo degnano di uno sguardo. Si dimenticano presto del loro figlio.
Io e Kafka abbiamo una concezione diversa della natura umana. La metafora dell’insetto è di per sè interessante e degna di riflessione ma non trovo esatta l’applicazione che ne vien fatta. Nel momento in cui non serviamo più e non abbiamo un aspetto attraente veniamo eliminati dai ricordi stessi delle persone che ci amano. Sarebbe come dire che non vogliamo più bene ai nostri nonni perchè sono anziani e inutili? E’ questo il pensiero fisso che mi ha suscitato lo scarafaggio per tutto il tempo della lettura. Non nego che l’essere umano sta perdendo sempre più l’affezione naturale verso il prossimo ma non voglio credere che tutti sono così meschini.
F. Kafka – La Metamorfosi
David Foster Wallace – Infinite Jets
Io e Kafka abbiamo una concezione diversa della natura umana
Cos’è che mi sfugge? Spiegatemelo voi. Non sono proprio riuscita ad immedesimarmi, non tanto perchè non sono uno scarafaggio, ma semplicemente perchè la reazione di tutti i personaggi è completamente diversa dalla normale reazione che avrebbe un qualunque essere umano difronte ad una trasformazione simile.
Ditemi voi se una mattina svegliandovi da scarafaggi continuate a pensare al lavoro e alle attività da svolgere durante il giorno. La vostra unica preoccupazione è avvisare il datore di lavoro? Ma dai… Gregor sembra accettare subito il suo nuovo corpo. Com’è possibile? E i genitori? Non dubitano che sia lui, non chiamano un dottore, neanche lo degnano di uno sguardo. Si dimenticano presto del loro figlio.
Io e Kafka abbiamo una concezione diversa della natura umana. La metafora dell’insetto è di per sè interessante e degna di riflessione ma non trovo esatta l’applicazione che ne vien fatta. Nel momento in cui non serviamo più e non abbiamo un aspetto attraente veniamo eliminati dai ricordi stessi delle persone che ci amano. Sarebbe come dire che non vogliamo più bene ai nostri nonni perchè sono anziani e inutili? E’ questo il pensiero fisso che mi ha suscitato lo scarafaggio per tutto il tempo della lettura. Non nego che l’essere umano sta perdendo sempre più l’affezione naturale verso il prossimo ma non voglio credere che tutti sono così meschini.
F. Kafka – La Metamorfosi
Carta da culo
Se dicessi che potrei usarlo come carta da culo sarebbe ancora un complimento troppo grande.
G. D’Annunzio – Il Piacere
Pensavo fosse più horror
Mi ha delusa tantissimo. Sarà che, dopo aver visto il film, pensavo fosse più horror. Invece, mi sono trovata davanti ad un libro molto riflessivo, quasi filosofico, con un linguaggio che sfiora il melenso. Il personaggio di Frankenstein, poi, mi è sembrato un po’ codardo, perché non si prende le sue responsabilità.
Comunque, si legge abbastanza bene.
Mary Schelley – Frankenstein
G. D’Annunzio – Il Piacere
Pensavo fosse più horror
Mi ha delusa tantissimo. Sarà che, dopo aver visto il film, pensavo fosse più horror. Invece, mi sono trovata davanti ad un libro molto riflessivo, quasi filosofico, con un linguaggio che sfiora il melenso. Il personaggio di Frankenstein, poi, mi è sembrato un po’ codardo, perché non si prende le sue responsabilità.
Comunque, si legge abbastanza bene.
Mary Schelley – Frankenstein
Troppe parole
troppe parole.
troppo lungo.
ho faticato a leggere le prime quaranta pagine, poi mi sono lasciata stordire dal flusso ininterrotto di parole e di immagini, e sono arrivata faticosamente a metà romanzo.
Da lì in poi è stata un’agonia di pagine saltate e di insofferenza alla storia del piccolo oskar. Sicuramente uno dei romanzi-chiave del XX° secolo, ma che noia.
Gunter Grass – Il tamburo di latta
troppe parole.
troppo lungo.
ho faticato a leggere le prime quaranta pagine, poi mi sono lasciata stordire dal flusso ininterrotto di parole e di immagini, e sono arrivata faticosamente a metà romanzo.
Da lì in poi è stata un’agonia di pagine saltate e di insofferenza alla storia del piccolo oskar. Sicuramente uno dei romanzi-chiave del XX° secolo, ma che noia.
Gunter Grass – Il tamburo di latta
Scrittura piana e senza guizzi
A mio figlio è stato assegnato per compito e io, per cercare di motivarlo a leggere questo “meraviglioso e imprescindibile romanzo”, ho deciso di rileggere questo libro che gli insegnanti non mancano mai di appioppare ai ragazzi del liceo. Il problema è che le motivazioni non riesco proprio a trovarle: odio i due protagonisti, e in particolare nutro una vera avversione per Boccadoro, detesto la scrittura di Hesse, fin troppo piana e senza guizzi. I temi principali del romanzo come l’amicizia e il dualismo tra intelletto e natura, tra il bene e il male sono trattati in maniera banale e banalizzante. La noia impera per tutto il libro, persino nelle numerose pagine dedicate ai vagabondaggi e alle avventure di Boccadoro che dovrebbero rappresentare la parte più avvincente del libro. Invece sono una palla mostruosa e, al confronto, le pagine dedicate alle pensatine profonde di Narciso risultano persino più interessanti.
Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro
Un’accozzaglia di parole messe lì per fare numero
Non ci riesco, ci rinuncio! A 2 racconti dalla fine ho dovuto mollare, non sono in grado di capire questi racconti. Lo so che i suoi racconti, esattamente come i personaggi sono incompleti e immobili come la Dublino di quell’epoca, ma dai…davvero? solo un paio di racconti hanno davvero raccontato qualcosa, gli altri sono solo un’accozzaglia di parole messe lì per fare numero. Probabilmente a qualcuno farà orrore questa mia affermazione e sicuramente il problema sono io, non Joyce, ma a questo punto credo che io e Joyce siamo incompatibili!
James Joyce – Gente di Dublino
Fa cacare Non leggetelo. Non so spiegarmi certi giudizi pieni di entusiasmo. L’amore (se non quello per sé e il suo conto in banca) chi ha scritto questa roba non sa cosa sia; uno non può pensare di campare decenni alle spalle di “Cent’anni di solitudine”. I protagonisti sono senza spessore, macchiette di perversione. Il libro è come il colera: fa cacare…
Grabriel G. Marquez – L’amore al tempo del colera
Grabriel G. Marquez – L’amore al tempo del colera
E poi ci chiediamo perché la gente non legge più…
Sono troppo vecchio per continuare a leggere Pynchon.
Quando ero un ragazzetto leggere Pynchon faceva curriculum, ora che ho un’età, fa solo “noia”.
E poi, ma diciamola tutta, la prefazione contenuta in questa ed. ha 12 note nella prima pagina.
Dodici!
E poi ci chiediamo perché la gente non legge più…
Thomas Pynchon – V
Sono troppo vecchio per continuare a leggere Pynchon.
Quando ero un ragazzetto leggere Pynchon faceva curriculum, ora che ho un’età, fa solo “noia”.
E poi, ma diciamola tutta, la prefazione contenuta in questa ed. ha 12 note nella prima pagina.
Dodici!
E poi ci chiediamo perché la gente non legge più…
Thomas Pynchon – V
Ripetitivo e semplificato
Non amo particolarmente i racconti ma Carver prima o poi andava espugnato. Boh, che dire ? alcuni racconti li ho trovati poco interessanti sia dal punto di vista della scrittura, a tratti un po’ troppo ripetitiva e semplificata, sia per la “storia”, banale e priva di reali elementi di interesse. Altri sono senza dubbio meglio, primo fra tutti l’ultimo, che dà il titolo al libro e racconta dell’incontro tra il narratore ed un cieco, amico della moglie e fresco di vedovanza; incontro preceduto da pessimismo e fastidio, ma che si trasforma in un’esperienza forte. Buona parte dei racconti hanno in qualche modo a che fare con l’abuso di alcol e con esistenze misere, o con tragedie improvvise che costringono i protagonisti ad affrontare realtà prima inimmaginabili. In quasi tutti c’è insoddisfazione strisciante, vuoto pneumatico, apatia, passato da dimenticare. ma mi aspettavo molto di più. Non credo metterò Carver tra gli scrittori preferiti, voto 6
Raimond Carver – Cattedrale
Non amo particolarmente i racconti ma Carver prima o poi andava espugnato. Boh, che dire ? alcuni racconti li ho trovati poco interessanti sia dal punto di vista della scrittura, a tratti un po’ troppo ripetitiva e semplificata, sia per la “storia”, banale e priva di reali elementi di interesse. Altri sono senza dubbio meglio, primo fra tutti l’ultimo, che dà il titolo al libro e racconta dell’incontro tra il narratore ed un cieco, amico della moglie e fresco di vedovanza; incontro preceduto da pessimismo e fastidio, ma che si trasforma in un’esperienza forte. Buona parte dei racconti hanno in qualche modo a che fare con l’abuso di alcol e con esistenze misere, o con tragedie improvvise che costringono i protagonisti ad affrontare realtà prima inimmaginabili. In quasi tutti c’è insoddisfazione strisciante, vuoto pneumatico, apatia, passato da dimenticare. ma mi aspettavo molto di più. Non credo metterò Carver tra gli scrittori preferiti, voto 6
Raimond Carver – Cattedrale
Squallido, misero, inconsistente
credo che sia il libro piú brutto che abbia mai letto! A parte i punti in cui si descrivono odori, aromi, stimoli olfattivi, che sono si gradevoli alla lettura ma anche ripetitivi, il resto del romanzo é squallido, misero, inconsistente. In alcuni tratti iniziali, la lettura é stimolante per la ricerca della psicologia del protagonista, ma piú lo si conosce, piú ci si indigna. Se lo si paragonasse ad un animale, l´animale si offenderebbe perché quest´ultimo a confronto ne uscirebbe piú evoluto e piú sensibile. Forse sono io che sono limitata, ma davvero non riesco a capire tutto l´entusiasmo degli altri lettori. E allora a questo libro diamo un bell´1 cosi gli abbassiamo la media!
Patrick Suskin – Profumo
credo che sia il libro piú brutto che abbia mai letto! A parte i punti in cui si descrivono odori, aromi, stimoli olfattivi, che sono si gradevoli alla lettura ma anche ripetitivi, il resto del romanzo é squallido, misero, inconsistente. In alcuni tratti iniziali, la lettura é stimolante per la ricerca della psicologia del protagonista, ma piú lo si conosce, piú ci si indigna. Se lo si paragonasse ad un animale, l´animale si offenderebbe perché quest´ultimo a confronto ne uscirebbe piú evoluto e piú sensibile. Forse sono io che sono limitata, ma davvero non riesco a capire tutto l´entusiasmo degli altri lettori. E allora a questo libro diamo un bell´1 cosi gli abbassiamo la media!
Patrick Suskin – Profumo
Come si fa a dire che è un bel libro?
Capita che il Nobel non venga assegnato per il riconoscimento più importante e secondo me è successo anche Hemingway. Anche ad Einstein non venne dato il Nobel per la teoria della relatività ma per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico. Come si fa a dire che “Il vecchio e il mare” è un bel libro? Se lo avesse scritto un perfetto sconosciuto secondo me non avrebbe nemmeno trovato un editore. Contiene qualche bella frase ma personalmente mi sembra poco per giudicare così un libro. H. avrà senz’altro scritto dei capolavori (io ho letto solo questo libro) ma questo proprio no. Sarà perché non amo la pesca
Ernest Hemingway – Il vecchio e il mare
Capita che il Nobel non venga assegnato per il riconoscimento più importante e secondo me è successo anche Hemingway. Anche ad Einstein non venne dato il Nobel per la teoria della relatività ma per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico. Come si fa a dire che “Il vecchio e il mare” è un bel libro? Se lo avesse scritto un perfetto sconosciuto secondo me non avrebbe nemmeno trovato un editore. Contiene qualche bella frase ma personalmente mi sembra poco per giudicare così un libro. H. avrà senz’altro scritto dei capolavori (io ho letto solo questo libro) ma questo proprio no. Sarà perché non amo la pesca
Ernest Hemingway – Il vecchio e il mare
Flop ten
Dire che è ripetitivo e noioso è quasi un complimento.
Considerate le aspettative che un lettore potrebbe avere da questo libro (preso atto che è nei migliori 100 romanzi del secolo XX) se ne rimane molto molto delusi.
Lo colloco tra i peggiori libri letti (sicuramente nella flop ten) e ad un amico ne sconsiglierei vivamente la lettura.
Jack Kerouac – On the road
Dire che è ripetitivo e noioso è quasi un complimento.
Considerate le aspettative che un lettore potrebbe avere da questo libro (preso atto che è nei migliori 100 romanzi del secolo XX) se ne rimane molto molto delusi.
Lo colloco tra i peggiori libri letti (sicuramente nella flop ten) e ad un amico ne sconsiglierei vivamente la lettura.
Jack Kerouac – On the road
Per l’amore di Dio!
mamma mia cosa mi è toccato leggere fino alla fine perchè non mollo mai un libro che voglio stroncare, mi sembra doveroso finirlo prima di essere legittimata a farlo. Il protagonista non fa altro che dissertare sulla sua infelicità e non fa altro che piangersi addosso, vuol suicidarsi poi scopre il ballo e le gioie della vita, si fa di oppio e ha delle allucinazioni. Ma che cosa sarebbe questo, un libro?
Per l’amor di dio!
H. Hesse – Il lupo della steppa
mamma mia cosa mi è toccato leggere fino alla fine perchè non mollo mai un libro che voglio stroncare, mi sembra doveroso finirlo prima di essere legittimata a farlo. Il protagonista non fa altro che dissertare sulla sua infelicità e non fa altro che piangersi addosso, vuol suicidarsi poi scopre il ballo e le gioie della vita, si fa di oppio e ha delle allucinazioni. Ma che cosa sarebbe questo, un libro?
Per l’amor di dio!
H. Hesse – Il lupo della steppa
Kafka sulla spiaggia Da non leggere!
Concordo perfettamente con il parere che di chi mi ha preceduto dando una stella (una certa Barbara). Un libro assurdo, sintomo di una personalità fortemente disturbata. Inoltre se siete minimamente amanti degli animali, non dico animalisti che potrebbe sembrare eccessivo, questo libro è ancor più terrificante. Sconsiglio vivamente la lettura, peraltro scombinata e sconclusionata in ogni sua parte…risparmierete senz’altro tempo e danaro.
Mukarami - Kafka sulla spiaggia
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Insostenibile pesantezza del leggere
Libro veramente brutto, intriso di noia, passaggi tetri, evoluzioni noiose e lugubri. Certo, quando per qualche strano motivo un romanzo viene identificato come pietra miliare della letteratura i commenti che susseguono sono pregni di lodi. Giudicarlo, fuori dal coro, come un testo da quattro soldi non deve essere visto come una forma di distinzione, ma come il sunto di un attenta analisi che non ha trovato nulla in un testo che pasticcia in brutta copia i pensieri di Freud sull’interpretazione dei sogni. I passaggi temporali sono simili a quelli di un’autore di diario adolescenziale. Non c’è ritmo. Non c’è cura nel dettaglio. Non c’è alcuna descrizione dei luoghi che vengono sommarriamente tracciati come se vi fosse l’urgenza di spalancare il sipario su risibili scene di sesso. C’è decisamente molto di meglio da poter leggere senza farsi necessariamente abbindolare da un racconto scarso come questo.
Libro veramente brutto, intriso di noia, passaggi tetri, evoluzioni noiose e lugubri. Certo, quando per qualche strano motivo un romanzo viene identificato come pietra miliare della letteratura i commenti che susseguono sono pregni di lodi. Giudicarlo, fuori dal coro, come un testo da quattro soldi non deve essere visto come una forma di distinzione, ma come il sunto di un attenta analisi che non ha trovato nulla in un testo che pasticcia in brutta copia i pensieri di Freud sull’interpretazione dei sogni. I passaggi temporali sono simili a quelli di un’autore di diario adolescenziale. Non c’è ritmo. Non c’è cura nel dettaglio. Non c’è alcuna descrizione dei luoghi che vengono sommarriamente tracciati come se vi fosse l’urgenza di spalancare il sipario su risibili scene di sesso. C’è decisamente molto di meglio da poter leggere senza farsi necessariamente abbindolare da un racconto scarso come questo.
Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere
Una perdita di tempo
Ho letto l’ultima frase stanotte. Poi l’ho riletta per essere sicura che fosse la fine. Immediatamente, una vocina nella mia testa ha detto “grazie a Dio è finito”. In pratica non c’è una storia. La storia d’amore non ha alcuno sviluppo. Gli altri temi non hanno sviluppo neanche loro. L’unica ragione per cui so che ci sono è che lo dice la descrizione sul retro del libro.
Spiacente, signor Lem, ma non l’ho seguita. Non mi sorprende che ne abbiano fatto un film, perché l’impatto maggiore sembra essere visivo. Ci sono pagine e pagine di descrizioni visive che chiaramente implicano qualcosa che non si può dire con le parole. Beh, ora, questo in effetti non mi aiuta molto visto che sto LEGGENDO! Ci sono anche pagine e pagine in cui il protagonista dà lezioni di storia da una bliblioteca che hanno un impatto minimo sul resto della trama… beh, non c’era bisogno che si dilungasse tanto… continuavo ad addormentarmi durante questa parte e così mi sono voluti dei giorni per riuscire a passarla.
Comunque sia, ho perso abbastanza tempo con questo libro. Mi ha fatto schifo. È stata una perdita di tempo. Dopo averlo letto non riuscivo a dormire neanche tanto bene, quindi non andava bene nemmeno per quello.
Stanislaw Lem - Solaris
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