Chissà se in un futuro prossimo, in un mondo non fottuto dai stravolgimenti del clima, le generazioni prossime potranno guardare indietro alle enormi folle che si sono riversate in questi giorni per le strade, soprattutto a New York per la People Climate March. 400,000 persone provenienti da tutto il mondo hanno pacificamente invaso il cuore di Manhattan per far sentire la propria voce dopo due decenni di colpevole inoperosità da parte di politici e di leader mondiali, per protestare contro un futuro condizionato solo dal profitto che non si cura dell'ambiente Non abbiamo potuto partecipare ma le foto, condivise sui social network e in giro per la rete ci fanno sentire partecipi e più vicini a questa grande manifestazione, che certo non cambierà velocemente le cose e in modo radicale, ma almeno dimostra al resto del pianeta che una certa sensibilità e presa di coscienza sia ad un livello ormai di primaria importanza. A dare ancora più visibilità all'evento ci ha pensato Leonardo Di Caprio, con un appassionato intervento all'Onu.
Sono anni che è risaputo, grazie a numerosi sondaggi e indagini, che l'opinione pubblica è preoccupata del cambiamento climatico: è stato ad esempio dimostrato che la maggior parte degli americani appoggerebbe l'approvazione di leggi per la riduzione delle emissioni di gas serra; molti movimenti e attivisti hanno organizzato manifestazioni, anche Occupy aveva un contingente che si focalizzava sulle questioni climatiche.
Grandi paesi come Cina e India sono restii ad un accordo totale sui provvedimenti da adottare, e certo c' è voluto tantissimo tempo per veder emergere un movimento così consistente, considerando che da tempo le no-profit, le compagnie di energia pulita, attivisti, artisti e alcuni leader pubblici hanno cercato in tutti i modi di portare l'attenzione su questa questione cruciale per il futuro del nostro pianeta. Non c'era stata ancora nessuna grande presa di posizione collettiva che unisse le persone solamente sulla questione del cambiamento climatico, (o almeno non con questa affluenza) : la marcia per il clima di Cophenhagen contava 80.000 persone, e per la Forward on Climate March a Washington DC se ne sono riunite oltre 35.000: per la People Climate March oltre 10 volte tanto. Siamo fiduciosi..e non pessimisti, come ci capita spesso di essere.
Sono anni che è risaputo, grazie a numerosi sondaggi e indagini, che l'opinione pubblica è preoccupata del cambiamento climatico: è stato ad esempio dimostrato che la maggior parte degli americani appoggerebbe l'approvazione di leggi per la riduzione delle emissioni di gas serra; molti movimenti e attivisti hanno organizzato manifestazioni, anche Occupy aveva un contingente che si focalizzava sulle questioni climatiche.
Grandi paesi come Cina e India sono restii ad un accordo totale sui provvedimenti da adottare, e certo c' è voluto tantissimo tempo per veder emergere un movimento così consistente, considerando che da tempo le no-profit, le compagnie di energia pulita, attivisti, artisti e alcuni leader pubblici hanno cercato in tutti i modi di portare l'attenzione su questa questione cruciale per il futuro del nostro pianeta. Non c'era stata ancora nessuna grande presa di posizione collettiva che unisse le persone solamente sulla questione del cambiamento climatico, (o almeno non con questa affluenza) : la marcia per il clima di Cophenhagen contava 80.000 persone, e per la Forward on Climate March a Washington DC se ne sono riunite oltre 35.000: per la People Climate March oltre 10 volte tanto. Siamo fiduciosi..e non pessimisti, come ci capita spesso di essere.
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