Alla fine, molte delle cose che preferisco dei film di zombie sono proprio.. le cose, i dettagli che sono cambiati nella vita di tutti i giorni nel mondo: la natura non più rigogliosa, l'erba morta, le case fatiscenti con le finestre rotte, i pali del telefono rovesciati, colonne di auto abbandonate, con le portiere aperte e senza le ruote, i supermercati saccheggiati, e altri segni di lotta e di disperazione che creano un ambiente affascinante e raccapricciante.
Dead Inside Do Not Enter: Notes from the Zombie Apocalypse è composto interamente di lettere, appunti scritti a mano, pagine strappate di diari scritti durante la pandemia zombie, note trovate su scatole di fiammiferi, su tovaglioli di fugaci colazioni, su fotografie bruciacchiate, volantini pubblicitari, liste della spesa, mappe stradali, pezzi di cartone, involucri di gomma. Alcune note sono scritte con penna e matita, altre con il rossetto, pastelli, e con.. il sangue.
Intenzionalmente, per un realismo forse eccessivo, vi sono errori grammaticali e di ortografia, ma naturalmente i sopravvissuti avevano problemi più pressanti che badare alla qualità della loro scrittura.
I messaggi raccontano la storia della nascita della pandemia, dal tentativo scherzoso di ricondurre tutto a una "brutta influenza," all'escalation di panico e confusione, e infine, la triste accettazione della nuova realtà che i sopravvissuti ora sono costretti a vivere.
Nell'introduzione di Dead Inside, apprendiamo che questi appunti erano stati trovati in un zaino Dora Explorer. La prima nota presentata nel libro è stata scritta da un uomo che ha ucciso il proprietario dello zaino, che poi risulta essere una ragazza di 10 anni attaccata da uno zombie (ma non si era ancora trasformata..). L'uomo scrive che " aperto il suo zaino, ho trovato tutte questi appunti, note e lettere. Questa roba è velenosa. Nessuno sano di mente dovrebbe leggerla. Perchè leggerla è come guardare il sole: accecante! "
Questo libro quindi non ha zombie divertenti. In effetti possiamo dire che non è nemmeno un libro sugli zombie. Riguarda la gente che il disastro si è lasciata alle spalle. Dagli appunti scarabocchiati e dalle foto spiegazzate emergono storie di gente comune che ci parlano di un apocalisse personale, un mix di orrore e umorismo. Sono toccanti, strazianti, e incredibilmente tristi. Dead Inside è originale, tragico, avvincente, e inaspettato... Una collezione di reperti provenienti dall' apocalisse, le ultime parole del dimenticato. Ed è potente, rispetto alla valanga di libri, film e serial su un eventuale invasione di zombie che ultimamente ci sommerge e che alla fine un pò..ci annoia.
Dead Inside Do Not Enter: Notes from the Zombie Apocalypse è composto interamente di lettere, appunti scritti a mano, pagine strappate di diari scritti durante la pandemia zombie, note trovate su scatole di fiammiferi, su tovaglioli di fugaci colazioni, su fotografie bruciacchiate, volantini pubblicitari, liste della spesa, mappe stradali, pezzi di cartone, involucri di gomma. Alcune note sono scritte con penna e matita, altre con il rossetto, pastelli, e con.. il sangue.
Intenzionalmente, per un realismo forse eccessivo, vi sono errori grammaticali e di ortografia, ma naturalmente i sopravvissuti avevano problemi più pressanti che badare alla qualità della loro scrittura.
I messaggi raccontano la storia della nascita della pandemia, dal tentativo scherzoso di ricondurre tutto a una "brutta influenza," all'escalation di panico e confusione, e infine, la triste accettazione della nuova realtà che i sopravvissuti ora sono costretti a vivere.
Nell'introduzione di Dead Inside, apprendiamo che questi appunti erano stati trovati in un zaino Dora Explorer. La prima nota presentata nel libro è stata scritta da un uomo che ha ucciso il proprietario dello zaino, che poi risulta essere una ragazza di 10 anni attaccata da uno zombie (ma non si era ancora trasformata..). L'uomo scrive che " aperto il suo zaino, ho trovato tutte questi appunti, note e lettere. Questa roba è velenosa. Nessuno sano di mente dovrebbe leggerla. Perchè leggerla è come guardare il sole: accecante! "
Questo libro quindi non ha zombie divertenti. In effetti possiamo dire che non è nemmeno un libro sugli zombie. Riguarda la gente che il disastro si è lasciata alle spalle. Dagli appunti scarabocchiati e dalle foto spiegazzate emergono storie di gente comune che ci parlano di un apocalisse personale, un mix di orrore e umorismo. Sono toccanti, strazianti, e incredibilmente tristi. Dead Inside è originale, tragico, avvincente, e inaspettato... Una collezione di reperti provenienti dall' apocalisse, le ultime parole del dimenticato. Ed è potente, rispetto alla valanga di libri, film e serial su un eventuale invasione di zombie che ultimamente ci sommerge e che alla fine un pò..ci annoia.
In attesa del ritorno di The Walking Dead, una delle best serie di questo blog, Dead Inside Do Not Enter: Notes from the Zombie Apocalypse è un regalo fantastico per ogni fan di zombie, meravigliosamente agghiacciante.
Il libro (in rete sui torrent..) arriva a conclusione dell'esperienza di LostZombies, il sito costruito su piattaforma Ning, lanciato il 1° maggio 2008 da Ryan Leach, Skot Leach e Rob Oshima, con l'obbiettibo di girare un film/documentario con il contributo degli utenti, ognuno dei quali aveva un profilo con materiale video, audio, immagini, resoconti scritti, da cui creare il primo esempio di documentario zombie community generated.
Il 22 marzo 2014, il progetto è stato abbandonando con la chiusura del sito.
Il libro (in rete sui torrent..) arriva a conclusione dell'esperienza di LostZombies, il sito costruito su piattaforma Ning, lanciato il 1° maggio 2008 da Ryan Leach, Skot Leach e Rob Oshima, con l'obbiettibo di girare un film/documentario con il contributo degli utenti, ognuno dei quali aveva un profilo con materiale video, audio, immagini, resoconti scritti, da cui creare il primo esempio di documentario zombie community generated.
Il 22 marzo 2014, il progetto è stato abbandonando con la chiusura del sito.
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