07/09/14

Anni '80: 10 (e più) clamorose sviste di Rolling Stone Mag

Quelli di Rolling Stone, Dio li benedica, hanno ri-pubblicato la lista dei “The 100 Greatest Albums of the 1980s” , i 100 album migliori degli anni '80. La lista - originariamente pubblicata nel 1989 - ci è parsa un pò strana e, occasionalmente, sconcertante. Per cominciare, è sormontata da London Calling dei Clash, che è innegabilmente un capolavoro, ma è stato anche innegabilmente pubblicato nel 1979 ! Tant'è. Ora, noi sappiamo meglio di chiunque altro che le liste sono sempre soggettive, e soggette inevitabilmente a lamentele, (è davvero bello per una volta, potersi lamentare delle liste di qualcun altro!), e certamente, stiamo valutando questa lista con il beneficio dei 25 anni trascorsi, cioè..col senno di poi. Ma anche così, secondo noi, ci sono alcune omissioni evidenti ..



Pixies – Surfer Rosa (1988)
In difesa di Rolling Stone, Surfer Rosa era uscito da solo un anno quando è stata stilata la classifica. Ma la rivista chiaramente non era davvero in sintonia con quello che stava accadendo alla fine degli '80 nella scena indie - non c'è alcuna menzione nella Top 100 per i  Dinosaur Jr di Stai Living All Over Me e Bug, o per qualsiasi disco dei Throwing Muses, o dei Jane Addiction di Nothing’s Shocking, per non parlare dei nostri amatissimi Gun Club. Ma come sia possibile ignorare i Pixies davvero nessuno riesce a spiegarselo..





David Byrne e Brian Eno - My Life in the Bush of Ghosts (1981)
Non c'è difesa, nel sostenere che " è appena uscito" e  non capiamo come siano riusciti a perdere Byrne e Eno del 1981, questa collaborazione estremamente importante, che ha sostanzialmente inventato il campionamento - o, almeno, ha portato l'idea di utilizzare i campionamenti all' attenzione popolare. Alcuni di questi campionamenti ebbero strascichi legali e  portarono ad un ritardo nell'uscita dell'album, un problema che sarebbe diventato familiare per gli artisti hip hop in tutti gli anni '80  ...





NWA - Straight Outta Compton (1988)
L'album di debutto di NWA esplose come una bomba alla fine del 1988. Nel novembre 1989, quando la lista di Rolling Stone andò in stampa, l'album aveva scalato le classifiche di Billboard - piazzandosi al # 37 - e "Fuck Tha Police" era diventato uno dei i brani più controversi mai registrati, con i commentatori conservatori scatenati, e con l'FBI che li mise sotto stretta sorveglianza. Era, insomma, il genere di argomenti che una rivista di musica apparentemente progressista e liberale avrebbe dovuto seguire e sostenere come una eruzione cutanea. Ma né le polemiche, né il fatto che questo è stato un disco veramente rivoluzionario, nè la scoperta del talento alla produzione di Dr. Dre e il realismo sociale dei testi impenitente di Ice Cube e MC Ren, sembrano avere convinto RS che Straight Outta Compton degli NWA fosse più importante dei dischi dei Travelling Wilburys!





Black Flag - Damaged (1981)
Un altro genere che a Rolling Stone non ha mai particolarmente interessato era l'hardcore. Niente Minor Threat, o Big Black, no a Minutemen e Bad Religion. Il loro punto di vista sembra essere cambiato con il senno di poi - questo album è stato incluso nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi dalla rivista nel 2003 - ma in realtà, avrebbe dovuto essere un must per il  meglio degli anni '80, dato che si trattava di uno degli esempi primordiali e più formativi di un genere che continua a prosperare dopo 30 anni e passa . Anche in questo caso, il fatto che il disco non abbia  guadagnato nemmeno una menzione, in realtà è dovuto al fatto della poca inclinazione degli autori della rivista ad  'uscire' e vedere che cosa stava realmente accadendo fuori..





The Cure - Pornography (1982)
Ancora un altro genere ignorato: il goth, più comunemente definito da noi "dark". Non c'è nulla di lontanamente gotico/dark nella lista di Rolling Stone (non Siouxsie and the Banshees, non Sisters of Mercy, non Killing Joke). Ma la cosa ancor  più sorprendente, non c'è niente dei Cure. Niente. Praticamente tutti i dischi che The Cure hanno realizzato nel corso degli '80 potrebbero forse essere inclusi in un best- of - the - decade. Disintegration maestosamente triste, relativamente ottimista The Top, il globe conquistato da Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me - ma il nostro voto va a loro nel 1982 con il capolavoro Pornography!. In ogni caso, i Cure erano una delle band più innovative e costantemente rispettate negli anni '80  e anche dopo, ed è piuttosto insensato il modo in cui i radar di RS li abbiano ignorati.





Devo - Freedom of Choice (1980)
Come abbiamo detto all'inizio di questa classifica, guardando la lista di Rolling Stone con il beneficio degli anni passati,  ci sono alcune omissioni comprensibili, dato il tempo in cui è stata compilata. Ma ci sono anche alcune omissioni del tutto inspiegabili. The Cure sono una di queste, e questa è un altra: come potrebbe il  meraviglioso e unico Freedom of Choice del 1980, capolavoro dei Devo, a non essere incluso? Era il più raro degli album, con una visione artistica singolare e senza compromessi che si collegava completamente anche con la coscienza pubblica. Chi avrebbe mai potuto pensare che quattro uomini con una strana filosofia di de-evoluzione e vasi di fiori sulla testa poteva costruire un album che ha generato quattro singoli di enorme successo, che raggiunse la Top 30 degli Stati Uniti e che ha generato folle di imitatori e aperto strade completamente nuove nella musica elettronica pop? Rimandiamo tutti al concerto che pubblicheremo nel prossimo post!





The Stone Roses - The Stone Roses (1989)
Diciamo la verità: per lo più, la lista di Rolling Stone è..  US - centrica. Come abbiamo accennato, c'è  London Calling come # 1 sulla base dell'uscita negli Stati Uniti, gennaio 1980, nonostante il fatto che il resto del mondol' ha potuto ascoltare dal dicembre del 1979 Ovviamente, c'era da aspettarselo: RS era ed è una rivista statunitense. Ma tutti sappiamo che il rock 'n' roll non è solo un fenomeno statunitense, e ci sono un mare di album  importanti  degli '80 usciti nel Regno Unito: Echo & The Bunnymen con Ocean Rain e Crocodiles,  Psychocandy dei Jesus & Mary Chain etc. totalmente ignorati, come pure il lato australiano del rock, citiamo solo Nick Cave & The Bad Seeds di "Tender Prey", . Ma un album inglese che davvero non poteva mancare (ma che è mancato) è il primo disco degli Stone Roses, che praticamente da solo trascinò la scena indie britannica dal post-Smiths al sound del "Madchester". E sulla versione americana c'è anche una bonus track , "Elephant Stone"!





David Bowie - Scary Monster and Super Creeps (1980)
Un altro album seminale, dall'equilibrio perfetto e completamente a firma del solo Bowie (esclusa la cover di Kingdom Come, di Tom Verlaine), dopo la trilogia berlinese con Eno e di nuovo con Fripp alla chitarra. E' un album importante, oltre che musicalmente bellissimo, per il ritorno di Bowie all' "impegno", dopo le polemiche generate da alcune sue affermazioni sul nazismo, rinnegate perchè all'epoca completamente soggiogato dalle droghe pesanti..  La RCA lanciò Scary Monsters nel settembre del 1980 con la scritta promozionale "Often Copied, Never Equalled" ("Spesso Imitato, Mai Uguagliato"), un riferimento diretto agli artisti New Wave che Bowie ha ispirato nel corso degli anni e Melody Maker lo definì "un ingresso paurosamente emozionante negli anni ottanta". Irritante l'esclusione di questo disco maestoso dalla classifica di RS..





The Gun Club - Fire of Love (1980)
Poco da aggiungere: i Gun Club su questo blog sono..intoccabili,  "La magia nera di Fire Of Love (non a caso in copertina c'erano le immagini del film del 1943 I Walked with a Zombie di Jacques Tourneur) aprì la 'danse macabre' di Jeffrey Lee Pierce che si ritrovò d’un tratto nel bel mezzo di una magia erotica criminale blues post-punk.." Vi rimandiamo quì per il resto della storia.





De La Soul -  3 Feet high and rising (1989)
La fine degli anni 80 vede l'uscita (nel '89) di  3 Feet high and rising dei De la Soul. Era  di quell'hip-hop, che oggi viene definito "Old School", tre ragazzi neri di Long Island, New York realizzarono un album diverso da quelli pieni di rabbia dei primi anni '80 - dalle polemiche sociali di Chuck D alle incursioni di Ice-T nel gangsta rap - e canzoni come Eye Know  e The Magic Number portarono una filosofia di pace e di distensione fino ad allora rara nel rap..Colori vivaci, acconciature folli e dolci melodie che hanno sottolineato le loro rime si contrapposero e replicarono alle pose da macho e agli inni alla violenza di molti rapper. E soprattutto,  cercavano di divertirsi. E noi con loro. C'erano canzoni da ballare, come Me, Myself and I e Tread Water e  canzoni che suonavano così fresche e diverse che erano difficili da catalogare, su tutte  Say No Go, che notoriamente campionarono Hall and Oates. Ma tutto questo a RS sembrava non interessare minimamente.





E ancora, in tema di sviste, nell'elenco mancano:

Dinosaur Jr – You’re Living All Over Me / Bug
Nirvana – Bleach (o almeno il lato B..)
Mudhoney – Superfuzz Bigmuff
Big Black – Songs About Fucking

The Cure – Disintegration
Sonic Youth – Sister
Minor Threat – Out of Step
Jane’s Addiction – Nothing’s Shocking
Simple Minds – New Gold Dream
Beastie Boys – Paul’s Boutique
The Smiths – The Queen is Dead
Spacemen 3 – The Perfect Prescription
The Jesus and Mary Chain – Psychocandy
Echo & The Bunnymen – Ocean Rain / Crocodiles
The Triffids – Born Sandy Devotional

Mötörhead – Ace of Spades
Depeche Mode – Music for the Masses
Violent Femmes – Violent Femmes
Soft Cell – Non-Stop Erotic Cabaret

Grace Jones – Nightclubbing
Cocteau Twins – Treasure
This Mortal Coil – This Mortal Coil

e altro ancora.. Ma in compenso, siamo felici che Rolling Stones Magazine abbia incluso John Fogerty, Cindy Lauper, Van Halen. E Sting!

Buon ascolto..
Interzone



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