08/09/12

Ma chi cazzo è sto Casaleggio?

Lui e Grillo proibiscono ai rappresentanti del movimento di andare in tv: E ci credo. Gli unici interventi pervenuti ci informavano che loro, i grillini, gli alternativi, riuniti in una casa-sezione  a discutere dei gravi problemi del paese tra una partita a carte e un bicchiere di vino, alle ultime elezioni avevano votato Berlusconi, alcuni per la Lega. Quando gli è stato chiesto se questa non fosse un incongruenza, una contradizione politica macroscopica, senza battere ciglio confermavano (e cito parole testuali): <<"Votavo Berlusconi perchè era divertente, mi faceva ridere...">>. Immagino Grillo e questo..Casaleggio davanti allo schermo. Certo non tutti avranno questo pò pò di background politico alle spalle, ci sono ragazzi e gente che ci crede davvero, al cambiamento, ma la base è la base, e non ci possiamo lamentare solo di quei quattro vecchi bacucchi ingioellati e impellicciati che inneggiano al ritorno del messia in una desolata piazza deserta, ormai. La verità è che, a suo tempo, avevo anche provato ad avvicinarmi ad uno dei banchetti grillini presenti in città: niente, ti squadrano da capo a piedi un pò infastiditi, non ti si fila nessuno, tantomeno se chiedi qualcosa a riguardo dell' iniziativa. Se vuoi, prendi la penna, firmi e te ne vai, altrimenti sei uno zombie, un cadavere, un invisibile ai loro occhi. Contenti loro..Tanto, dopo il famoso fuori onda del consigliere regionale emiliano che attesta che nel movimento non conta un cazzo nessuno, hanno proposto di far fuori chiunque superi di qualche minuto la soglia dei quarant'anni. Che abbia inizio la festa..



Federica Fantozzi 
(l'Unità on Line)

Il Rasputin del web. Il Gianni Letta 2.0 di Beppe Grillo. Il capo del misterioso Staff che fa il bello e il cattivo tempo dentro il Movimento 5 Stelle. Il Guru del Comico. Un padre-padrone onnisciente e dispotico. Un Angelo Branduardi ingrassato (secondo Filippo Facci). Un Bill Gates con la zazzera (secondo il mensile GQ). Di se stesso dice: “Mi hanno definito il Piccolo Fratello di Grillo (di orwelliana ispirazione, ndr), è vero solo che a Beppe voglio bene come a un fratello”. Nel M5S di questo ingombrante personaggio si sussurrava da mesi, ma dopo il fuorionda di Giovanni Favia a “Piazza Pulita” (GUARDA IL VIDEO), Casaleggio è uscito suo malgrado da dietro le quinte.

“Spietato, vendicativo, (uno che) prende per il culo tutti perché la democrazia da noi non esiste, una mente freddissima, intelligente, acculturata...” ha detto il consigliere regionale emiliano. Sulla Rete la questione è esplosa, condita da illazioni sull'ipotesi di un fuorionda concordato. Favia smentisce, ma è un giovanotto ambizioso. Di certo, da oggi sarà più difficile ignorare le sue domande: è vero che Casaleggio “controlla tutto dall'alto”? Che manderà in Parlamento “chi vuole lui”? Che online “non si può più parlare né organizzare incontri”?

Casaleggio nega. Il suo rapporto con il leader del M5S è da gemelli siamesi. E' stato lui a convertirlo alla tecnologia, ai tempi in cui il comico credeva che il virtuale fosse il male assoluto e fracassava un pc dopo ogni show: “Pensai che fosse un genio del male – riporta Repubblica – o un San Francesco che anziché agli uccellini parlasse a Internet”. Anni dopo, quel nodo resta irrisolto. E' il proprietario della Casaleggio Associati, società che si occupa di comunicazione e marketing, presieduta dal giornalista economico Enrico Sassoon. Gestisce il blog, la rete dei meet-up, pubblicazioni e tournée. Secondo alcuni sarebbe il proprietario occulto del simbolo del Movimento, ma Grillo ha smentito con durezza: “E' mio, basterebbe una verifica per evitare figure di merda...”.

Riccioli color sabbia, occhialetti tondi, una carriera iniziata alla Olivetti, ha studiato e modernizzato il concetto di opinion leader, plasmandolo sui modelli di comunicazione online. Per i detrattori, una sorta di “Uomo che Sussurra alla Rete”. Un Suggeritore dei politici in cerca di visibilità non convenzionale, di spazi poco mediati con la gente, di canali di coinvolgimento diretti e convincenti. Infatti si è occupato in passato anche del sito-blog di Antonio Di Pietro, poi il rapporto si è interrotto. Ebbene: il vero capo del M5S è lui e Grillo è il suo megafono? Tra i militanti c'è chi lo pensa. Quantomeno ne individuano lo zampino nelle brusche espulsioni, nella nebbia che avvolge le prossime candidature in Parlamento. Il “Movimento Revolution”, formato da sedicenti grillini “epurati” ha presentato un esposto all'Autorità garante per la concorrenza e il mercato contro la “Casaleggio e Associati”: il sospetto (respinto da Grillo) è che si tratti di una società di e-commerce realizzata per fare utili attraverso il blog e la vendita di alcuni prodotti.

L'Agcm ha aperto un fascicolo per pratica commerciale scorretta e pubblicità non trasparente. Adesso Favia, turlupinato o consapevole, ha portato tutte le perplessità fuori dalle segrete stanze. E per Grillo sarà più difficile liquidare tutto con un PS: “Puoi Sparire”. Destinato a chi, poi? 


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