12/12/15

Anna Mae Aquash, Wounded Knee e l'American Indian Movement

Villaggio di Wanblee
La terra di Roger Amiotte si estende sull'angolo nord-orientale di quella riserva (tre milioni di acri in tutto) in un punto in cui colline ondulate ed erbose lasciano il posto ad alture sabbiose e alle terrazze semi aride delle Badlands del Sud Dakota. A un’ora d'auto verso sud-ovest c’è il villaggio di Wounded Knee, costruito accanto al luogo in cui, nel 1890, centinaia di seguaci Sioux del capo Piede Grosso furono massacrati dall'esercito degli Stati Uniti. A un'ora di strada in direzione nord-est vi è la capitale dello stato, Pierre. A due ore verso nord-ovest ci sono Rapid City e il monte Rushmore, nelle Black Hills (Colline Nere), territorio sacro ai nativi da tempo immemorabile. La Highway 73 corre verso nord sul confine orientale della riserva. In fondo ad un lungo pendio vi è una banchina larga quanto basta per parcheggiare un’automobile. Poco dopo le 14.00 del 24 febbraio 1976 Roger stava avanzando lungo il letto di un torrente in secca il cui corso è parallelo alla strada, improvvisamente vide un corpo umano raggomitolato alla base del dirupo. Non si avvicinò, tornò subito a casa e comunicò la spiacevole scoperta all'ufficiale di polizia del villaggio di Pine Ridge. Nel giro di due ore almeno dieci pubblici ufficiali, alcuni del F.B.I. erano presenti sul luogo per esaminare il corpo.

A poco più di una settimana dalla scoperta, bollettini radio e della televisione annunciarono che l’F.B.I. aveva identificato il corpo per mezzo delle impronte digitali: si trattava di Anna Mae Aquash, appartenente alla tribù Micmac della Nuova Scozia (Canada), nota attivista dell'American Indian Movement, oltre ad essere intima amica dei leader dell'AIM Dennis Banks e Leonard Peltier. Veterana dell'occupazione di Wounded Knee avvenuta nel 1973 e di molte delle successive azioni dell'AIM. Dal 25 novembre 1975 era ricercata dall'F.B.I. La riserva di Pine Ridge era percorsa da violenti scontri politici sin dal '73, molti leader locali dell'AIM erano stati terrorizzati e in diversi casi uccisi. La notizia rimbalzò come le onde di un elettroshock per tutta la riserva: che un’organizzatrice nazionale dell'AIM, la quale non risiedeva nella riserva, venisse trovata morta di congelamento ai margini di una strada isolata della riserva era più che inusuale, era bizzarro. Anna non beveva alcolici, non si drogava, non camminava o viaggiava mai da sola nella riserva, e mai si sarebbe messa a fare l'autostop. La sepoltura frettolosa gratuita, le ambigue versioni della polizia, i molti ostacoli incontrati dagli amici di Anna Mae nei loro sforzi per scoprire cosa fosse veramente accaduto, sollevarono un vespaio di voci che affermavano che l'attivista era stata uccisa. La seconda autopsia, l'11 marzo, si tenne a Washington e, oltre a strane mutilazioni, tra cui quelle di entrambi le mani, condusse all'inevitabile conclusione: Anna Mae Aquash era stata assassinata con un proiettile sparato alla nuca.



L'occupazione di Wounded Knee era iniziata il 27 febbraio 1973 e aveva attirato l'attenzione sulle violazioni del trattato firmato a Fort Laramie nel 1868 tra gli Stati Uniti e la nazione Sioux. Il trattato, oltre che di pace, assegnava una riserva alle tribù Sioux e Arapaho che copriva tutta la parte del Sud Dakota a ovest del fiume Missouri, l'area a nord del fiume Platte e a est delle montagne Big Horn: in pratica una riserva che comprendeva metà degli attuali stati del Sud Dakota e del Nebraska e un quarto di quelli che sono oggi gli stati del Nord Dakota, del Montana e del Wyoming. Terre indiane "non cedute" nelle quali nessun bianco poteva passare o stabilirsi. Da parte loro, gli indiani rinunciavano ai propri diritti sulle altre terre. Chiunque vivesse nella riserva aveva facoltà di possedere terra privatamente, quella restante era proprietà comune della tribù. Gli Stati Uniti promisero di fornire scuole e aiuti economici. Un agente avrebbe vissuto nella riserva e denunciato qualsiasi violazione del trattato, con la promessa del governo di punire chiunque lo violasse, indiano o bianco che fosse.

Il trattato del 1868 non era in vigore da molto quando i primi minatori bianchi cominciarono a invadere le terre Sioux in cerca dell'oro. Le Black Hills erano state per generazioni terreno di sepoltura per i grandi guerrieri della nazione Sioux, dimora del grande spirito e il posto in cui i giovani guerrieri si recavano in cerca di visioni. Gli Stati Uniti per accaparrarsi i giacimenti di polvere gialla inviarono una commissione per trattare l'acquisto delle colline. Gli indiani rifiutarono. La battaglia di Little Big Horn, con la sconfitta del generale Custer fu l'ultima vittoria dei Sioux. In seguito, il governo preparò delle liste con i nomi di esponenti della nazione indiana che incoraggiavano alla rivolta: vi furono arresti di massa e omicidi mirati, tra i quali quello di Toro Seduto, assassinato da agenti della polizia indiana (BIA) che sostennero che il capo si era rifiutato di arrendersi. Un reparto superstite del settimo cavalleria di Custer si appostò a Wounded Knee, ufficialmente per sorvegliare il campo Sioux, ma un colpo di fucile diede il segnale: 350 tra uomini, tutti completamente disarmati, donne, anziani e bambini furono massacrati e sepolti in un enorme fossa comune scavata nei pressi della chiesa cattolica di Wounded Knee.

Nella riserva la maggioranza delle famiglie Sioux erano poverissime. Nonostante possedessero grandi estensioni di terreno non avevano le capacità tecniche e le risorse finanziarie per sviluppare la propria terra, che venivano affidate ai bianchi con la conseguente perdita dei diritti sulle proprie terre. La disoccupazione altissima, le razioni di cibo per chi beneficiava dei sussidi governativi erano ridotti a farina bianca, lardo e fagioli. I problemi di salute di estrema gravità. Alcolismo, tubercolosi e polmonite largamente diffusi, la percentuale di mortalità infantile quattro volte superiore quella nazionale degli USA e la percentuale di suicidi doppia rispetto ai non indiani. L'assistenza sanitaria di pessima qualità. Tutti i fondi federali destinati alla riserva di Pine Ridge controllati dal consiglio tribale. Nel 1972 divenne presidente del consiglio Richard Wilson.

Wilson non era il primo presidente tribale ad agire in modo scorretto, ne' il primo a deviare i fondi tribali a proprio vantaggio. Si diceva che la sua elezione fosse stata sostenuta dai bianchi, cui aveva promesso contratti lucrativi su alcol e sulle case della riserva. Le accuse di corruzione seguivano Wilson da anni, dal suo coinvolgimento con l'Ente Abitativo Sioux e durante il periodo trascorso come consigliere del consiglio tribale. Ai tentativi per ottenere la sua destituzione Wilson reagì creando le "goons squads", le squadre della morte della riserva. Uccidevano e terrorizzavano con la complicità della BIA" che stava a guardare. Wilson combatteva l'opposizione potenziando le squadre e molti esponenti dell’AIM, attivisti dei diritti civili che si battevano per il diritto alla casa e all'istruzione per i nativi, divennero bersaglio dei goons, con pestaggi e sparatorie. L'attivismo indiano e dell'AIM sfociò nell'occupazione di Wounded Knee. Essa fu determinata anche grazie alla consapevolezza sollevata dalle lotte dei neri e dell'attivismo pacifista della fine degli anni '60. Il 27 febbraio 1973, dopo altri episodi di violenza, con aggressioni e assassini da parte degli scagnozzi di Wilson, falliti tutti tentativi di farlo dimettere, per un miglior trattamento degli indiani di tutte le cittadine e i paesi del Sud Dakota, e per attirare l'attenzione dei media nazionali, ci fu l'occupazione del villaggio di Wounded Knee.

Nel giro di poche ore il villaggio fu circondato dalla potenza militare Usa: FBI, sceriffi, squadre speciali, autoblindo, elicotteri assediarono per 71 giorni gli occupanti, in quella che fu poi definita un’operazione ben studiata dal governo, ideata per soffocare i tumulti interni, anche se la partecipazione dei militari negli affari interni americani è illegale senza un esplicito ordine presidenziale. Fu arrestata quasi subito la copertura mediatica, giornali e televisioni furono accusati di sostenere i rivoltosi, cercando in tutti i modi di far sembrare l'occupazione il risultato delle lotte intestine della riserva. Tutti gli ostaggi, undici, furono rilasciati, e i pochi osservatori presenti furono concordi che i primi a sparare furono gli agenti del governo. Il confronto si concluse l'8 maggio: tre nativi morti e due agenti feriti, 562 arresti, citazione in giudizio per 185 persone, con accuse di aggressione, incendio e sequestro di persona, e con un accordo negoziale. Russel Means e Dennis Banks, due dei leader della rivolta furono assolti dopo un burrascoso processo, e il giudice riservò parole durissime contro l'FBI: nel commettere numerosi atti illegali nella vicenda Wounded Knee l’Agenzia si era "abbassata a un livello infimo". Nonostante l'assoluzione, Means e Banks (che ebbe in seguito una relazione con Anna) furono per anni perseguitati dall'F.B.I. con false accuse e altri svariati processi.
Alcuni degli effetti benefici dell'occupazione furono immediati, altri furono più effimeri e difficili da valutare.

"C è stata una guerra
Tutto il mio popolo è accorso
Abbiamo resistito
Mentre il mondo ci guardava
Abbiamo vinto
Il tamburo suona ancora
Siamo una cosa sola"

Dall’occupazione di Wounded Knee in avanti comunque, la violenza aumentò vertiginosamente, con 23 omicidi nel solo 1973 e continue aggressioni e atti di terrorismo nei confronti dei militanti dell'AIM. Quando appresero che era stata assassinata, gli amici di Anna Mae Aquash sospettarono immediatamente che ella fosse stata uccisa da un membro delle " goons squad". Coloro che avevano combattuto a Wounded Knee avevano fatto esperienza diretta del razzismo, del paternalismo delle scuole e delle missioni cristiane, che avevano rapinato le loro tradizioni e denigrato la loro eredità culturale. Avevano subito la corruzione delle persone incaricate di agire nel loro interesse e combattuto le proprie battaglie personali contro alcol, droghe e povertà.

Anna Mae Pictou era nata il 27 marzo del 1945 nella riserva di Micmac, in Nuova Scozia e allora la riserva era ancora più povera di quanto lo sia oggi. Estremamente timida e tranquilla e come tanti suoi coetanei non era estranea al lavoro duro, alla mancanza di acqua corrente, all'assenza di servizi igienici di qualsiasi tipo. Come tanti emigrò, stabilendosi a Boston insieme al suo compagno Jacke Maloney e a Boston nacquero le loro due figlie. Poco dopo iniziarono i problemi coniugali che portarono alla separazione della coppia. Anne Mae iniziò a trascorrere il suo tempo nella zona di combattimento della città, un’area disseminata di bar e pensioni equivoche e s’inserì nella folta comunità indiana del posto. Dopo alcuni episodi di razzismo che la videro coinvolta e che la portarono anche a essere arrestata, lavorò al Bic, il Boston Indian Council, occupandosi di programmi educativi contro alcol e droga, per trovare lavoro ai nativi e per i loro diritti alla casa e alla scuola. Insieme al nuovo compagno, Nogeeshik Aquash sviluppò sempre più un crescente impegno verso le lotte indiane. Quando si verificò l'occupazione di Wounded Knee, Anne Mae e Nogeeshik decisero di unirsi agli occupanti, convinti che ormai ci fosse bisogno di dimostrazioni di protesta più decise, rapide e visibili. Nei giorni che seguirono Anna Mae emerse come una leader, lavorando duramente tra gli occupanti, impressionò per le sue capacità di calma e fermezza. Scavò trincee e fu una delle poche donne che presero parte ai turni di sorveglianza notturni.

Nel 1975 Anna Mae era ormai riconosciuta e rispettata come un’organizzatrice e leader a pieno titolo, sempre più assurgendo a un ruolo decisionale nelle politiche e nei programmi dell'AIM e sollevava la rabbia, l'indignazione e lo spirito combattivo dei militanti, soprattutto delle donne, arrivando nel profondo delle loro coscienze e di smuoverle perché lottassero per i loro diritti.

Dopo l'uccisione di due agenti in un conflitto a fuoco all'interno della riserva di Pine Ridge e al cosiddetto incidente del camper, dove a un posto di blocco gli occupanti del camper (che si diceva fosse stato prestato ai militanti dell'AIM da Marlon Brando) spararono alcuni colpi all'indirizzo degli agenti, la situazione all'interno dell'AIM divenne pesante. Si scatenarono lotte di potere e accuse di spionaggio a favore del nemico e anche Anna Mae fu al centro di queste voci.
L'omicidio di Anna Mae Aquash e le circostanze che lo produssero coinvolgono una serie di eventi estremamente complessa, ma in un certo senso anche un caso molto semplice.

Anna Mae Aquash era un’indiana "estremista", che aveva preso parte alla malfamata occupazione di Wounded Knee. Era una leader nazionale di rilievo dell'American Indian Movement, e anche una cittadina canadese. I responsabili del ministero degli esteri canadese non dissero niente. E se non fosse stato per le organizzazioni per i diritti dei nativi, il pubblico canadese probabilmente non avrebbe saputo niente della morte di Anna. L'inchiesta sull'omicidio non ha mai svelato le circostanze dell'assassinio. L'FBI costruì tutto un dossier per propagandare l'idea che l'attivista fu vittima di una rappresaglia dell'AIM, mentre alcuni membri dell'organizzazione sostennero che Anna era entrata nel mirino del Bureau per la sua crescente statura all'interno dell'AIM, così come la sua intima relazione con i leader del movimento. In seguito agli omicidi degli agenti nella riserva, l'FBI le diede la caccia, nella convinzione che lei fosse a conoscenza dei nomi di chi aveva sparato e in seguito al suo rifiuto di collaborare s’intensificarono gli sforzi per minare la sua credibilità. L'argomento più forte a sostegno della tesi del complotto contro Anna, ancora oggi, è il comportamento del FBI e del BIA dopo il ritrovamento del corpo a Wanblee. Anna Mae era consapevole che la sua vita era in pericolo, perché'..sapeva troppo, e lo aveva ripetuto più volte. La sua famiglia è convinta che non sarà mai fatta giustizia e che l'assassino di Anne non sarà mai trovato e punito.

Durante la veglia e i funerali tradizionali tenutisi per Anna Mae Aquash nel fine settimana del 12 marzo 1976, i venti di tempesta raggiunsero i 60 km orari, il corpo attendeva la sua seconda sepoltura avvolto in coperte e pelli, disteso su un catafalco di legno, dove pendeva la bandiera dell'AIM e un ritaglio di giornale che mostrava Anna Mae incatenata alla vita dopo il suo arresto, all'interno di un tipi di tela. Giovani indiani distrussero a colpi d'ascia la bara fornita dal governo e la bruciarono in un falò. A intervalli regolari, sul luogo della veglia volavano bassi un elicottero e un areoplano della polizia, ma non vi furono incidenti..


RUSSEL MEANS


Russell Means
Il 20 ottobre sulla pagina face book di Oyate Wacinyapin (Lavora per la Gente) conosciuto come Russell Means era riportata una significativa citazione di Mark Twain: “I report sulla mia morte sono stati grandemente esagerati”. Due giorni dopo, il figlio Scott annunciava la sua morte.

“Mio padre ora cammina tra i nostri antenati. Ha iniziato il suo viaggio nel mondo degli spiriti alle 4 e 44 con la stella del mattino nella sua casa ranch in Porcupine. Ci saranno quattro opportunità per le persone che intendono onorare la sua vita, che saranno annunciati in un secondo tempo. Grazie per le vostre preghiere ed il continuo sostegno. Vi vogliamo bene. Nostro padre e marito diceva . “Possa il Grande Mistero continuare a guidare e proteggere i vostri percorsi e dei vostri cari”. La moglie ed i figli di Russell Means.

Non è facile e manca lo spazio per ricordare uno degli ultimi guerrieri lakota. La bandiera a mezz’asta presso la sede della Nazione Oglala Lakota ricorda quanto abbia ispirato una generazione di guerrieri per i diritti degli indigeni.

Russell Means è stato onorato il 24 ottobre a Kyle nel Sud Dakota durante il primo dei quattro appuntamenti annunciati dal figlio Scott.
Nel febbraio 2013 ci sarà un memorial per ricordare il suo ruolo nella occupazione dei Wounded Knee nel 1973 (quarantennale della storica rivolta oglala),

A giugno 2013 l’appuntamento sarà a Wind Cave State Park. Il 10 novembre 2013 in un luogo ancora da definire verrà onorato il compleanno.

Ricordiamo un protagonista che amava autodefinirsi Patriota Oglala Lakota e Combattente per la Libertà. Troveremo lo spazio ed i tempi per raccontare la sua vita intensa e ricca di atti coraggiosi fino alla lotta contro la malattia, ora dovremo abituarci alla sua assenza anche se sarà difficile; con Russell Means se va un altro guerriero della generazione American Indian Movement.

Molti hanno fatto il grande viaggio, a ricordarlo anche Leonard Peltier che a Censored News comunica il dolore e l’ammirazione. “Vorrei essere lì per parlare con voi di persona e condividere con voi il dolore che provo per il passaggio di Russell Means, mio fratello, mio amico ed ispiratore. Russell Means sarà sempre un’icona ogni volta che si parlerà di American Indian Movement ed ogni volta che si palrerà dei cambiamenti accaduti ed i cambiamenti che stanno ora accadendo per gli indiani”.

La cerimonia si è svolta riserva di Pine Ridge. Le agenzie e diversi siti riportano che à morto l’attore protagonista de L’ultimo dei Mohicani, poche sere fa la terza rete Rai ha proposto Pathfinder in cui combatte contro i Vichinghi; ma noi preferiamo ricordarlo come guerriero oglala instancabile e strenuo difensore dei diritti nativi.

Buon viaggio Oyate Wacinyapin.

www.hunkapi.it



La Repubblica di Lakota si è autodichiarata indipendente dagli Stati Uniti d'America nel 2007. Il 17 dicembre 2007, una delegazione del Lakotah Freedom, composta dai 4 membri nativi americani Russell Means (Oyate Wacinyapin), Gary Rowland (Teghiya Kte), Duane Martin Senior (Canupa Gluha Mani) e Phyllis Young (Mni yuha Najin Win) si è recata a Washington DC per presentare presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti una dichiarazione di Recesso unilaterale dai trattati stipulati in precedenza tra il Governo degli Stati Uniti e dai Lakota, facendo riferimento in particolare ai trattati di Fort Laramie del 1851 e 1868 mai rispettati dagli Stati Uniti, appellandosi all’articolo VI della Costituzione statunitense, alla Convenzione di Ginevra sul Diritto dei Trattati del 1969 (art. 49 e 60), alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti di Lone Wolf vs. Hitchcock del 1903 e alla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni del settembre 2007 (art. 37).

La lettera ha inoltre invitato il governo degli Stati Uniti ad avviare negoziati con la dichiarata Nazione Lakota (Repubblica Lakota) e minacciato che, se i negoziati non fossero stati avviati e svolgersi in buona fede da parte degli U.S.A., la Repubblica Lakota avrebbe iniziato a esercitare i propri diritti sulle terre all’interno dei cinque Stati dell’Unione (South e North Dakota, Minnesota, Wyoming e Nebraska).

Il gruppo ha anche perseguito il riconoscimento internazionale per la nascente Repubblica presso le ambasciate di Venezuela, Bolivia, Cile, e in Sudafrica e ha affermato che l'Irlanda e il Timor orientale sono "seriamente interessati" allo svolgersi della situazione, oltre al riconoscimento da parte della Russia. Russell Means ha fatto riferimento anche alla Finlandia. Tuttavia, nessuna di queste nazioni hanno per adesso ufficialmente preso posizione in merito.

Gli esponenti del Lakotah Freedom hanno ripudiato un eventuale uso della forza. Canupa Gluha Mani ha affermato: "Questa non è una lotta armata, questo non è un conflitto armato", mentre Russell Means definisce la violenza usata in passato da alcuni Nativi Americani, ad esempio durante l’occupazione del villaggio di Wounded Knee nel 1973: "Idiozia, e grazie al cielo non abbiamo seguito tale esperienza".

La dichiarazione di sovranità in questione vede la luce dopo un periodo preparatorio di 33 anni durante il quale questo il Recesso è stato accuratamente considerato e valutato in seguito alla "Dichiarazione Nativa Americana di Continua Indipendenza", avvenuta nel 1974 a Standing Rock.

Wikipedia

Link:

lakotalaw.org
woundedkneemuseum.org
american indian film
nativiamericani.it
www.hunkapi.it




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