Potenti banche di casse acustiche....
Quindi il Dub ...
Un’altra interessante esposizione, (dopo quella, bellissima, sui Jam..) che dopo aver toccato Bristol e Birmingham, arriva a Londra in questi giorni. Da gennaio sarà possibile visitare l’esposizione che illustra lo sviluppo del Sound System giamaicano nel Regno Unito, e in particolare nella capitale. Potremo farci un idea di come la musica proveniente da questa piccola isola ha trovato una seconda dimora in Inghilterra a partire dai lontani anni ’50. Il patrimonio reggae viene rivisitato da una montagna di foto e filmati di repertorio, ma non solo: la mostra sarà la sede di un Sound System interattivo, in stile vintage, realizzato prettamente per questo interessantissimo progetto musicale e culturale, che si svolgerà al Tabernacolo di Londra, W11 2AY, Notting Hill, dal 05 al 17 Gennaio. L'ingresso è libero da Lunedi a Domenica, 09:00-06:00, e l'installazione sonora può essere ascoltata dalle 2 alle 4 pm. L’evento si concluderà con un evento live, il 30 gennaio, con il legendario Sir Coxsone Outernational, a sud di Londra, all’Ibex Venue a Stockwell, con la partecipazione di un'altra leggenda del reggae / dub, il musicista e produttore Dennis Bovell, già con Linton Kwesi Johnson e la dennis Bowell Band.
Per essere una piccola isola caraibica, la Giamaica ha avuto un'influenza straordinaria sulla musica mondiale. La suprema invenzione - il reggae - emerse dopo che il paese ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1962, e le band iniziarono a suonare un calderone di jazz, swing, pop e rock'n'roll per i tanti turisti statunitensi che affollavano gli hotel e i resort del paese, dando a questo miscuglio di generi un tocco locale eccentrico - in particolare sequenze di chitarra ritmica off-beat e voci ricche di patos. All’epoca l’elettricità era un bene di lusso nelle case giamaicane, così i 45 giri iniziarono ad essere suonati all’aperto con enormi sistemi audio, i Sound System. Iniziarono così anche le forti rivalità tra i dj che si esibivano davanti a folle enormi che si scatenavano in balli e canti.
Arrivò lo ska, quando le onde delle radio rhythm'm blues del sud degli USA iniziarono a sentirsi bene in Giamaica fin verso il 1959, anno in cui venne in mente ad un certo signore, Lauren Aitken, di smetterla di copiare gli artisti americani che venivano fuori da radio Winz, la stazione più ascoltata in Giamaica, e cercare di personalizzare in qualche modo quel suono troppo americano per gli artisti delle isole caraibiche. Il basso cominciò ad acquistare sempre maggior risalto, sezioni fiatistiche che imperversano duramente sui pezzi, con Prince Buster e The Skatalites, musica contraddistinta da un ritmo saltellante che cambiando schemi e ritmi diventerà Rock Steady verso il '1967/68 e si evolverà in reggae alla fine dei '60, inizio 70, che si frantumò in miriadi di forme diverse e sotto-generi. A partire dal 1969 il reggae diventò molto popolare nel Regno Unito - dove migliaia di immigrati caraibici occidentali si erano stabiliti negli anni del dopoguerra: Desmond Dekker & The Aces arrivarono al numero 1 in classifica con lo skinhead-friendly Israelites. Quattro anni più tardi, Bob Marley diventò la prima star internazionale del reggae, catturando il pubblico rock con l’impareggiabile Catch of Fire insieme al suo gruppo, i Wailers.
Nel corso degli ultimi 60 anni, la musica popolare giamaicana raramente si è fermata, prosperando su innovazioni di una manciata di professionisti che continuamente elaborano nuovi suoni, spingendo la musica in nuove direzioni. Abbiamo già detto che la Giamaica ha esercitato un'influenza sproporzionata sulla produzione musicale in tutto il mondo. E negli ultimi tempi, il dub ha dimostrato di essere il sottogenere del reggae più influente di tutti. I valori e le tecniche di dub sono più che mai presenti nella musica che consumiamo ogni giorno: techno, dubstep, ambient, jungle, garage, dance elettronica, punk. Questi e numerosi altri generi forse non sarebbero arrivati al centro della cultura giovanile, l’esempio più eclatante riguarda il rap: tramutatosi poi nell’hipn hop, senza l'invenzione del dub, introdotto da un cenacolo d'elite di ingegneri del suono e produttori discografici giamaicani, non sarebbe mai diventato quella forma di cultura popolare che è oggi. Eppure, per molti, il dub appare un genere impenetrabile. L'uomo più facilmente identificato come 'inventore dub' non è altro che King Tubby, altrimenti noto come Osbourne Ruddock, tecnico del suono e proprietario di un minuscolo monolocale nel ghetto Waterhouse di Kingston occidentale, luogo chiave nella creazione del dub. La costante propensione all’ innovazione è il tratto distintivo del suono e ciò che ha reso Tubby così unico. "King Tubby di è stato sicuramente il più grande musicista mai venuto fuori della Giamaica.
Quindi il Dub ...
E' la seconda grande invenzione dei musicisti jamaicani.
Nato per necessità in quanto, non avendo mezzi per finaziare il lato B dei 45
giri i musicisti usavano la stessa base del lato A stravolgendola con echi e
dilatazioni ritmiche. Ora è una vera e propria corrente. le canzoni possono essere
manipolate a piacimento con grande soddisfazione di musicisti e pubblico che ama
moltissimo questo stile per ballare. Con l'evoluzione dell'elettronica e dei
computer e l'interessamento di molti musicisti bianchi, nel tempo il Dub è
divenuto più accessibile all'orecchio occidentale.
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