Goodnight Mommy è un film horror trafiggente, scritto e diretto dagli esordienti Veronika Franz e Severin Fiala, austriaci, spettacolarmente inquietante, che evoca un senso costante di terrore e angoscia, presagi infausti nei giochi innocenti e nei pasti condivisi dei suoi giovani protagonisti, i gemelli Lukas e Elias. 10 anni d’età all'incirca, trascorrono le vacanze estive in una moderna, elegante e isolata casa (decorata con un mix eclettico di d'arte contemporanea, stampe fotografiche sfocate e macabre bambole antiche..) con la mamma, una speaker televisiva reduce da un intervento di chirurgia estetica al viso. Passano il tempo giocando a nascondino e a rincorrersi nei campi di grano lussureggianti, a ridosso dei boschi che nascondono la casa, le giornate sono belle e soleggiate ma la tensione snervante sovrasta il film dall’inizio come una nuvola nera. La pellicola ha un impressionante estetica visiva, girato in un 35 millimetri brillante. La fotocamera ci fa ipotizzare quello che potrebbe succedere off-screen, mentre è gestita come se a girare fosse un guardone. La madre dei ragazzi (Susanne Wuest) indossa una maschera di garza sostenuta da nastro adesivo, sotto si intravede quel poco di volto bianco latte che apparentemente è stato ricostruito chirurgicamente dopo aver subito un infortunio o una malattia. I suggerimenti che ci da il film con i dialoghi sono forse falsi e certamente in conflitto. Ciò che è chiaro è il rapporto travagliato che questo genitore solitario ha con i figli. Le sue conversazioni con i ragazzi sentono di pesante controllo, anche manipolativo. Uno dei ragazzi sembra essere uscito dal suo favore, e la coppia si sussurra il loro disagio, che diventa man mano sempre più opprimente. Questi "occhi senza volto" sembrano nascondere qualcosa, i ragazzi iniziano a sospettare che quella non sia la loro mamma ma una donna vista in una foto che le ritraggono insieme e che indossa gli stessi vestiti e le assomiglia in modo quasi identico. Altri particolari, il suo agire strano, come punirli per piccole marachelle, imporre il silenzio assoluto in casa per permetterle di ottenere il riposo medico consigliato, il freezer stracolmo di surgelati, una sua uscita notturna nei boschi, sollevano i loro sospetti a tal punto che la loro stranezza si aggrava, alimentano e aggiungendo all'esplorazione della storia crudeltà intrinseche. Tutto il film ci tiene col fiato sospeso, con la bocca senza sorriso e gli occhi iniettati di sangue della mamma e le sue conversazioni telefoniche spezzate, la sua impazienza inspiegabile con uno dei ragazzi, che hanno intenzione di ottenere risposte: se la tensione in altri film horror viene da un desiderio frustrato dei protagonisti di chiamare la polizia, scappare, o semplicemente uscire da una situazione terrificante, in Goodnight Mommy è proprio nel nostro non sapere di chi fidarsi che la fa salire, e nella comprensione limitata della realtà e di quello che sta succedendo intorno a Elias e Lukas, realtà ridotta e filtrata solo attraverso questa coppia di gemelli di incredibile bravura cinematografica. Ci vorrà tutto il tempo del film per capire quello che sta succedendo, e il finale rivaluterà tutto quanto accaduto prima. Questo film è una pazza avventura malsana attraverso le menti dei suoi tre personaggi e la casa in cui abitano. Inoltre, vi è il sottotesto della chirurgia estetica, intesa come forza mutante ed è quì una metafora della violenza. Sarà curioso vedere se Hollywood, nell'inevitabile remake che ci sarà, vista la scarsità di sceneggiature originali che si protrae ormai da anni, avrà il coraggio di toccare quei nervi.
Le cose non sempre vengono dal buio per farci paura…
Le cose non sempre vengono dal buio per farci paura…
Da non perdere.
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