13/08/15

Memories of murder, capolavoro per notti d'estate

Giornate lunghe, calde, oziose. Giornate di musica e cinema come non mai..
Non lasciatevelo scappare, Memories of Murder, perchè è un gran bel film, uno dei tanti della nuova cinematografia asiatica, in particolare Sud Coreana, che tanto interesse riscuote in Europa e nel mondo quanto misconosciuta e snobbata è quì in Italia

NO SPOILER..

È la storia, vera, del primo serial killer della Corea del Sud, una storia che iniziò a Hwasung nel 1986, quando il paese era scosso da agitazioni politiche e fermenti sociali. Un caso ancora oggi irrisolto dal quale il film prende spunto, basandosi su fatti realmente accaduti, ma sullo sfondo della storia vi è la narrazione della situazione sociale e politica di quel periodo.

In una piccola cittadina di campagna, in un canale di scolo lungo una strada che attraversa i campi coltivati, viene ritrovato il corpo di una giovane donna barbaramente stuprata ed uccisa. Poco tempo dopo viene ritrovata un'altra vittima.

La polizia locale è impreparata, non ha né le risorse umane né i mezzi tecnici per affrontare delitti di tale gravità. Il detective Park, che conduce l'indagine affidandosi al proprio istinto e a brutali metodi di interrogatorio, sospetta un ragazzo ritardato, Kwang-ho, che pare seguisse regolarmente una delle vittime, dal quale riesce ad ottenere una completa confessione. Il detective Seo, giunto di propria iniziativa da Seul per collaborare alle indagini, non crede affatto alla sua colpevolezza e assiste impotente all'ampia pubblicità mediatica che viene data all'arresto e che si risolve in un imbarazzante sconfitta per la polizia, quando il presunto colpevole viene scarcerato perché non esistono indizi concreti contro di lui, se non quell'inaffidabile confessione estorta con la violenza...

I due poliziotti antitetici ai quali viene affidato il caso, un poliziotto del luogo, un po’ troppo rude, e un poliziotto idealista e rispettoso delle regole, che arriva volontario da Seoul ci ricordano il clima di ignoranza e violenza sotto il regime militare nella provincia più sperduta, mantenendo sullo sfondo -e senza giudicare, quello tocca a noi - le aberrazioni del governo. Tanto la politica è nei gesti, nelle scelte, nel coprifuoco, nella paura della gente, ormai priva di fiducia nei confronti della polizia e dei suoi abusi; sfiducia guadagnata sul campo dai tutori della legge, che nel proprio modus operandi prevedono prove falsificate e confessioni estorte a suon di calci e pugni. Anche nei confronti di ritardati come Kwang-ho o di innocui pervertiti, evidentemente innocenti sin da subito.

 
E' un registro quasi comico, per sottolineare il clima farsesco della polizia di regime, quello che si vede in una breve scena cui i poliziotti vanno ad una festa e nella stessa inquadratura vediamo, in primo piano, il detective di Seul e Park che discutono del caso arrivando alla rissa, in secondo, il capo della polizia che vomita in una terrina e sullo sfondo, dietro un divano, un agente che assale una spogliarellista. Tutto racconta i metodi e la moralità dei poliziotti dell'epoca, e non ne nasconde incompetenza e brutalità: per incastrare un sospetto, si arriva a fabbricare dal nulla delle prove, mentre
non ci sono gli uomini necessari per impedire gli omicidi, perché tutti impegnati a reprimere una rivolta studentesca.

Memories of Murder ci pone molte domande, riprese poi da film occidentali, (uno su tutti, Zodiac di David Fincher del 2007): come è possibile che l'uomo possa compiere atti simili? O forse, se una nazione intera vive all'insegna della violenza e dell'ingiustizia, quanto avviene non è che una naturale conseguenza?
La splendida fotografia affascina ma aumenta il senso di angoscia e confusione nella quale era sprofondata la popolazione, tutti potenzialmente vittime in una società dove la ragione umana non aveva nessun valore, e sottolinea il clima malsano del luogo.

L'assassino non si può catturare perché invisibile, perché espressione della cattiva coscienza di un Paese malato, perché è ovunque, tanto nella disperazione disumana della baraccopoli quanto nello sciagurato distretto di polizia, dove l'elemento più brillante, in quanto donna, serve al più da cameriera. 
Memories of murders è uno dei capolavori della Corea di inizio millennio, oltre che un clamoroso successo di pubblico in patria, mentre purtroppo non è mai stato distribuito nei cinema italiani, nonostante lo strepitoso successo che ha avuto in tutto il mondo e nei maggiori festival europei (Torino e Udine compresi). Per fortuna risulta reperibile nella nostra lingua in DVD e, al solito, sui "normali" circuiti streaming..

Da non perdere, assolutamente.

Memories of Murder, regia di Bong Joon-ho - 2003 Corea del Sud
 

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