14/10/14

AfroPunk 2014: Una vera promozione della diversità

Quando Matthew Morgan e James Spooner unirono le forze nel 2002, il loro lavoro stava dando voce a migliaia di ragazzi, un coacervo multiculturale che ferocemente si identificava con uno stile di vita alternativo molto diverso dai precedenti. Morgan, un visionario con 15 anni di esperienza nel mondo della musica, aveva istintivamente capito che il punk rock e l' hardcore avevano un forte seguito non solo presso il pubblico di giovani bianchi: questa intuizione sfociò nel cult movie dello scrittore-regista J. Spooners "2003's Afro-punk", che diede la prova inconfutabile di un forte movimento culturale che ricordava i primi giorni della nascita dell' Hip-Hop.

AFROPUNK divenne una pietra di paragone. Ragazzi urbani alternativi in tutta la nazione (e in tutto il mondo) che si sentivano emarginati dalla cultura mainstream scoprirono che erano in realtà il nucleo di una audace comunità innovativa, in rapida crescita. Gli utenti online furono la forza trainante dietro il l'esplosione del movimento AFROPUNK (AP), creando un'autentica casa virtuale in afropunk.com, e condividendo il meglio del black hardcore, i gruppi più brillanti mediante una serie di performance live riprese da Spooner.  Mentre il movimento AP cresceva, anche i media del settore iniziarono ad interessarsi alla cosa.. La rassegna stampa variava da Pitchfork, URB, Vibe, e Nylon per The New York Times, Variety, Entertainment Weekly, e il Los Angeles Times.

Nel 2005, il primo anno dell' AFROPUNK Festival si tenne davanti a folle entusiaste presso l'iconico Brooklyn Academy of Music (BAM). Co-curato da Morgan e Spooner, il festival celebrava e unificava i capisaldi culturali dell' AFROPUNK: musica, cinema, cultura skate, e, soprattutto, le persone fieramente indipendenti che sono sempre state la linfa vitale della comunità.
Dal 2008, il Festival, sempre totalmente gratis, è guidato da Morgan e da Jocelyn Cooper. Descritto dal New York Times come "il festival più multiculturale negli Stati Uniti," la parola AFROPUNK stessa è diventata sinonimo di mentalità aperta, anticonformista e non convenzionale, ponendo questo movimento nel'epicentro della cultura urbana ispirata dalla musica alternativa.
Oggi AFROPUNK è una comunità influente di giovani, persone di talento di tutte le provenienze che parlano attraverso la musica, l'arte, il cinema, la commedia, la moda e altro ancora. Una piattaforma per l'alternativa e la sperimentazione. Al centro della sua missione sono i principi dell'estetica punk e del do-it-yourself, il pensiero radicale e sociale non conforme. Roba che quì in Italia è relegata nell'ambito..della fantascienza.

Le cronache ci informano che l'atmosfera dell' Afropunk Festival di quest'anno (2014) è stata permeata dagli avvenimenti di Ferguson, nel Missouri, legati alla morte di Michael Brown e ai fatti del mese scorso, con l'assassinio di Eric Garner a Staten Island, New York. La gente hanno innalzato le braccia in aria in tributo a Michael Brown , e in correlazione, la maggiore presenza della polizia al festival e il tempo non prorio clemente non hanno impedito il divertimento, e che tutto si svolgesse nella massima calma.

La line-up di quest'anno, ancora una volta è riuscita a rappresentare una vasta gamma di generi musicali oltre al punk e all'hardcore, dal neo-soul, al rap, dal rock, al metal, ska e electro punk. Poi, arte e culture varie. Due giorni, il 23 e 24 agosto, con la partecipazione di band leggendarie come i Body Count di Ice-T, I Bad Brains, Fishbone, Shabazz Palaces, A Tribe Call Red e altri ancora.











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