06/07/15

Un altro stato mentale: Punk e cinema

Il punk è entrato nel cinema sin da quando la musica è saltata fuori da Londra, New York, Los Angeles, a partire dalla seconda metà degli anni '70. Nel cinema e in tv, ritratti e storie ambientate nella scena punk sono stati spesso fuorvianti o addirittura risibili. La leggendaria trilogia di The Decline of Western Civilization della regista Penelope Spheeris ha visto finalmente la luce, con la diffusione in video proprio in queste settimane - e, nel caso in cui qualcuno non se ne è accorto, siamo piuttosto eccitati per questo evento. I film che compongono la trilogia non sono solo dei classici della forma documentario; il primo e terzo della serie fanno parte anche del canonico cinema punk-rock . Per celebrare la ricomparsa, dopo anni di vicissidutini e dopo che solo il primo era stato commercializzato e visto dagli appassionati, ecco la nostra lista dei film essenziali del punk, da stranezze d'essai a film / fiction incredibilmente innovativi. Omettiamo alcuni film come What We Do Is Secret su Darby Crash e Germs, a cui abbiamo dedicato post a parte.


The Decline of Western Civilization (dir. Penelope Spheeris, 1981)
La scena punk di Los Angeles si è sviluppata un pò in ritardo rispetto a quella di New York o di Londra, ma era nel pieno della virulenza quando Penelope Spheeris rivolge la sua macchina fotografica verso una manciata di artisti locali dal 1979 all' 1980. Insieme alle esibizioni dei Black Flag, Germs, X, Alice Bag Band, e dei Fear, questo documentario cattura con determinazione una sottocultura in preda a tutte le sue contraddizioni. I giovanissimi musicisti - e i loro fan - vomitano saggezza estrema e non sens totale in egual misura. Assistiamo a momenti scioccanti di razzismo, sessismo, di odiosa omofobia, in una scena che è tuttavia, nonostante le apparenze, piuttosto diversificata. C'è anche molto umorismo, e qualcosa di profondamente triste su alcuni aspetti del nichilismo che questi personaggi professano - in particolare se si considera che il frontman dei Germs Darby Crash morì suicidandosi con l'eroina tra il completamento del film e la sua anteprima. Spheeris fa di tutto per rimanere neutrale, senza interferire e senza tantomeno sparare giudizi.


Jubilee (dir. Derek Jarman, 1978)
Jubilee di Derek Jarman è il film sul punk più apertamente politico mai realizzato, ma le ragioni per guardarlo sono in gran parte ..musicali. Ci sono filmati di spettacoli di The Slits, Siouxsie and the Banshees, Wayne (più tardi conosciuta come Jayne) County, e Adam and the Ants, intervallati nel caos della distopia dal resoconto storico-narrativo. A volte, la trama è difficile da seguire: viene fuori un ritratto satirico della fine degli anni '70 britannici, un ipotetico futuro datato 1977 in cui viene scaraventata Elisabetta I, che assiste al Giubileo della regina Elisabetta II d'Inghilterra in una Londra piena di cumuli di macerie e slum degradati, in cui dominano violenza e disordine e dove il sistema delle caste viene smantellata da punk criminali in vecchie chiese adibite a discoteche, in cui si consumano riti orgiastici a base di musica e sesso folle. Una satira punk in cui è l'anarchia totale a dominare..

Sid and Nancy (dir. Alex Cox, 1986)
In questo blog è già presente in 2 o 3 sezioni.. Forse Sid Vicious voleva davvero uccidere la sua fidanzata Nancy Spungen al Chelsea Hotel, in un freddo giorno di ottobre del 1978? Alex Cox, regista punk d'eccellenza, autore di Repo Man e Straight to Hell, non indaga abbastanza a fondo in questo biopic per risolvere il mistero, ma dipinge sicuramente un quadro vivido della coppia, della loro storia d'amore distruttiva e del periodo. delle genialità del film, come abbiamo sempre ribadito sta nel casting, con un Gary Oldman che brilla nella parte di Sid, e Chloe Webb come Nancy che gli tiene spalla dolorosamente. Inoltre il film presenta anche una giovanissima Courtney Love, nel piccolo ruolo di Gretchen, amica di Nancy.


Punk: Attitude (dir. Don Letts, 2005)
Anche Don Letts è già presente su Interzone, e non poteva essere altrimenti. Personaggio eclettico del Punk-rock, Letts ha fatto quello che avrebbe potuto essere il primo film sul punk (dall'eccitante titolo The Punk Rock Movie, del 1978), Così sembra conseguente e appropriato che proprio lui è stato, 30 anni dopo, il regista di uno dei migliori documentari sulla legacy e sulle conseguenze del movimento. Come suggerisce il titolo, il film si concentra sull'idea del punk come attitudine, e sugli aspetti della propria vita che vanno ben oltre la musica e la moda. L'elenco dei nomi che arrivano a contribuire alla pellicola è abbastanza impressionante - dall'onnipresenti Henry Rollins e Thurston Moore, passando alle interviste con figure diverse come John Cale, Captain Sensible dei Damned, e la temibile Ari Up.


Repo Man (dir. Alex Cox, 1984)
Ancora Cox, con forse la cosa più "cultishly": il celebre Repo Man, che ancora custodisco su video nastro come una reliquia. E' la storia del down-and-out di un giovane punk alienato della Los Angeles della metà degli anni ottanta, licenziato dal supermercato dove lavora per aver preso in giro il suo capo. Otto Maddox (Emilio Estevez), accetta un lavoro (da Harry Dean Stanton!) di "repossessing", recupero di vetture per la Helping Hand Acceptance Corporation. Sebbene inizialmente riluttante a diventare un uomo di così fatta azione, Otto inizia a godersi la sua nuova eccitante vita: insieme a tutti i recuperatori della città si mette alla ricerca di una misteriosa Chevrolet Malibu del 1964 proveniente dal Nuovo Messico, stranamente valutata 20.000 dollari; questo veicolo, contiene qualcosa di misterioso e pericolosamente potente nel portabagagli, ed è ricercato anche da una strana donna dell'FBI: man mano le cose cominciano a diventare davvero strane.. In una discussione candida e lunga sul suo sito web, Cox scrive che Repo Man ruotava intorno alle sue esperienze, dato che aveva lavorato per poco tempo come recuperatore di auto a Los Angeles, e alla.."guerra nucleare. Che altro potrebbe contemplare una società demente che aveva eletto leader", come Reagan e la Thatcher, pronti a sacrificare tutto -compresa la vita sulla terra - per una scommessa sulla base della longevità dei militari sovietici, e sui capricci dei loro padroni aziendali ". Le ideologie strane ed estranee che iniziavano a fiorire in quel periodo (alieni, teorie complottiste, la Cia, telepredicatori, sette religiose..) erano solo la punta di un iceberg di una cultura dell'ossessione e della paura arrivata ai nostri giorni..


The Great Rock ‘n’ Roll Swindle (dir. Julien Temple, 1980)
Un film Sex Pistols! Cosa avrebbe potuto andare storto ?! Tutto o quasi. Onestamente questo film è un mezzo disastro, in gran parte perché è stata fatta quando i Sex Pistols già si odiavano tra loro e fu girato tutto dal punto di vista di Malcolm McLaren (che sorpresa!). Dà l'impressione che fosse solo lui la forza creativa trainante della band. Tuttavia, vale la pena di vederlo, per ascoltare Sid Vicious sulla moto che canta una versione di C'mon Everybody di E. Cochran e anche solo come documento del suo tempo.


The Blank Generation (dir. Amos Poe and Ivan Král)
Ci sono ben due film di epoca punk che vantano il titolo tratto dal brano e dall'omonimo album di debutto del 1977 di Richard Hell e i Voidoids. Il primo fu coscritto dallo stesso Hell con Ulli Lommel, musa del regista tedesco Rainer Werner Fassbinder, che lo diresse. Con Andy Warhol nella parte di se stesso, Suzanna Love e Carole Bouquet, all'epoca modella di punta di Chanel. La pellicola è datata 1980, ma nel 1976 il documentario The Blank Generation, diretto da Amos Poe, icona del cinema new wave e dal chitarrista Ivan Král, è probabilmente il migliore dei due. Girato in un granuloso 16mm, quest'ultimo si avvalse di luminari punk e new wavers , colti al CBGB, quando era ancora solo uno dei tanti club scrausi. The Blank Generation cattura una fetta del movimento prima che.. "i consumatori mettano un po’ di ribellione nelle proprie tasche..": le cover degli album dei Sex Pistols finite sulle carte di credito della Virgin. Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols al tasso annuo del 18,9% !!.. Richard Hell comparirà anche in Smithereens,del 1982 diretto dalla regista di Cercasi Susy disperatamente Susan Seidelman, la storia di Wren (Susan Berman), che spera di farsi un nome nella scena punk di New York. Purtroppo, Wren arriva po 'troppo tardi ed è un po' troppo a corto di talento per realizzare i suoi sogni - anche se non disdegna l'amore per un delizioso e terribile criminale, Eric, interpretato nientemeno proprio da Richard Hell.



Taqwacore: The Birth of Punk Islam (dir. Omar Majeed, 2009)
Come una cultura come quella Islamica possa avere a che fare anche con il punk!
Una manciata di ragazzi musulmani si svegli una mattina e decida di fare musica punk. E come non bastasse, che lo faccia cantando proprio le cose dell’Islam, trasformando in anatemi le sure del Corano e gridando a squarciagola che, sì, Maometto era un punk. Il documentario di Omar Majeed segue l’uscita di un romanzo intitolato The Taqwacores (pubblicato in Italia per Newton Compton con il titolo Islampunk) e firmato da una delle figure di punta del nuovo Islam d’America, il trentenne Michael Muhammad Knight, che ha dato visibilità a tutta una scena di punk musulmani che, sparsi in tutta America, si presenta come una delle cose più vivaci e irriverenti della scena musicale tout court, e documenta un tour del 2007 che ha riunito alcune delle band punk musulmane, attirando l'attenzione dei media ma soprattutto fornendo l'opportunità per i musicisti e il loro pubblico di costruire una comunità reale. Anche se il romanzo di Knight e Taqwacore stesso sono diventati controversi (e non solo tra i gruppi anti-islamici, tanto che alcuni gruppi inizialmente coinvolti con il movimento alla fine hanno preso le distanze da esso), il film rimane un affascinante descrizione della intersezione tra una fede a volte ingiustamente calunniata e una forma d'arte che ha sempre indossato la sua condizione di outsider con orgoglio.


Joe Strummer: The Future Is Unwritten (dir. Julien Temple, 2007)
Trent'anni dopo The Great Rock 'n' Roll Swindle, Julien Temple torna al punk nel 2007, con un soggetto molto più cupo: la vita e la morte prematura di Joe Strummer, frontman dei Clash , scomparso improvvisamente alla fine del 2002 per una malformazione cardiaca non diagnosticata . Per chiunque (e come per chi scrive) su cui la vita e l'opera di Stummer ha avuto una grande influenza, il film di Temple è una visione molto.. emotiva, ma è anche obbligatoria per tutti coloro che vogliono capire la vita di una delle grandi figure più genuinamente punk.

Rude Boy è invece un film-documentario del 1980 sul gruppo di Joe Strummer e Mick Jones, i Clash appunto. Il titolo deriva dalla subcultura Rude Boy sviluppatasi in Giamaica negli anni sessanta. È stato pubblicato in DVD negli Stati Uniti d'America nel 2006, ovvero qualche anno dopo la morte di Joe Strummer avvenuta nel 2002. Racconta la storia del londinese Ray Gange che lasciò il suo lavoro in un sexy shop a Soho, Londra, per lavorare durante i tour dello storico gruppo punk rock band The Clash. Nel film sono riprese, tra l'altro, le tappe del "Sort It Out" tour, la registrazione dell'album Give 'Em Enough Rope, e l'apparizione della band al concerto di Rock Against Racism del 1978.


Afro-Punk (dir. James Spooner, 2003)
Abbiamo parlato dei festival Afropunk, naturalmente, quì. Durante l'anno della sua uscita, il documentario di James Spooner dominava le discussioni nei circoli punk-rock, attorno a una esperienza troppo spesso ignorata. Dotato di vere e proprie icone del black punk come Bad Brains e Fishbone, e poi di alcuni nomi nuovi sicuramente validi come Tamar-kali, e perfino i primi TV on the Radio, Afro-Punk pone domande difficili sulla razza in ambito punk rock, e fa notare l'ipocrisia insita in una scena che sostiene di essere anarchica e di mentalità aperta, ma che costantemente ha spesso emarginato gli afroamericani. Dopo il suo debutto, Afro-Punk ha continuato fondando una comunità online e lanciato il festival annuale che rimane uno dei migliori eventi estivi di Brooklyn.

Suburbia (dir. Penelope Spheeris, 1984)
Il fatto che è stato diretto dalla regista della trilogia di Decline of Western Civilization penelope Spheeris e che è stato prodotto dal "re dei B Movies" Roger Corman praticamente riassume tutto il bello che ci può essere in questo cult della punksploitation. Caratterizzato da gruppi degi anni '80 SoCal come TSOL e The Vandals, Suburbia è un contenitore di look e sentimenti "punk" che sfocia nel melodramma.
Una dozzina di ragazzi dagli otto ai diciotto anni, abbandonati o scappati di casa, che vivono insieme in un fatiscente edificio suburbano. Veri e propri reietti della società, si fanno chiamare "T.R." e vivono di furtarelli, serate punk e incerti rapporti interpersonali che suppliscono in parte al vuoto colpevole di una "assenza", quella delle famiglie di origine. Il loro essere "contro" è vissuto malamente dalla quiete intollerante del quartiere che li ospita ...




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