27/01/17

"Cinque anatre andavano a sud..

Pubblichiamo questa intervista a Paolo Putti, del M5S. Perché Putti? Perché è stato candidato sindaco cinque anni fa per il M5S a Genova, uno dei primi attivisti e fondatore del movimento a Genova, convinto sostenitore del grillismo proprio nella città del comico, e anima di uno dei primi comitati anti-Gronda, capogruppo in consiglio comunale. Putti esordisce così: "Adesso mi riprendo la libertà di realizzare il programma deciso con i cittadini che ci hanno eletto nel movimento e che, da dentro il M5S invece, non potevamo più portare avanti: noi pensiamo ancora al bene comune, dentro ormai pensano solo al controllo e al marketing". Poi, citando Guccini: "cinque anatre andavano a sud: forse una soltanto vedremo arrivare, ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare, bisognava volare, bisognava volare". Cinque anatre, come i 5 consiglieri grillini al comune di Genova. L'intervista è tratta da Repubblica del 27 Gennaio, a cura di MICHELA BOMPANI.


Putti, perché esce dal M5S alla vigilia della campagna elettorale? "Perché non ci riconosciamo più nel Movimento che voleva produrre un cambiamento radicale, invece pensa ad altro. Proprio perché abbiamo ancora quattro mesi, e importanti delibere su cui batterci, contro la privatizzazione dell'azienda dei rifiuti ad esempio, era urgente poter agire liberamente, sennò avremmo tradito il mandato dei nostri elettori".

Lei é stato uno dei primi grillini a Genova e in Italia: cosa le ha fatto decidere di lasciare definitivamente il M5S?
"Dopo il guaio in Europa, al Parlamento, non sopportavo più la raffica di comunicati diramati da Roma, dove si dice che si deve riferire a qualcuno, prima di dichiarare qualsiasi cosa. C'è chi invece fa passare Trump e Putin per due statisti senza però rendere conto di quel che dice. Non ci sto".

20/01/17

Trip Hop: un intruglio che diventa il sogno di una nuova utopia sonora

Piaccia o no, il Trip-Hop è un movimento, una corrente, uno stile . Un termine che fu coniato nel giugno del 1994 da Andy Pemberton, in una articolo per Mixmag, e utilizzato per descrivere il cambiamento stilistico dell'etichetta Mo' Wax. Pemberton annunciò il trip-hop come un intruglio di psichedelia fuso nell' hip-hop, e il tentativo di contrastare il predominio musicale americano, rappresentato allora dall'ondata straripante del grunge.

Il DNA di trip-hop è più complesso rispetto alla sua riduzione a sigle. L' hip-hop, che aveva nutrito la fantasia musicale di una nuova generazione per oltre un decennio, si mescola alla cultura rave, che aveva fornito ulteriori possibilità stilistiche con la sua fusione di drum macchine, break, campionamenti e sintetizzatori. Sound system, digging, dub, chill-out room, la globalizzazione e la tecnologia presto hanno anche agito, connettendosi come tante molecole a una nuova idea di ciò che hip-hop poteva essere. Trip-hop è stato la logica evoluzione in un decennio, durante il quale tutti erano tornati da un immenso party per affrontare la realtà che l'hip-hop e la dance venivano cooptati dal mainstream. E' stato il sogno di una nuova utopia sonora, schiacciata dall'assalto implacabile del capitalismo. Proprio come la techno era diventato sinonimo di musica dance, il trip-hop divenne presto una stampella per i giornalisti ed esperti di marketing che volevano indicare l'hip-hop senza i rapper. In particolare, è diventato sinonimo del sound di Bristol, con band come Massive Attack e Portishead. Nel 1998, il New York Times sancì che il primo album dei Massive Attack Blue Lines fosse il punto di inizio del genere. Il sound genuino di una nuova generazione di musicisti che cercavano la libertà di sperimentare. E 'stata (ed è..) la musica per persone che consideravano l'hip hop, ( non il rap old school) troppo pericoloso per le proprie corde. Abbiamo preso a prestito e a spunto dalla classifica stilata da FACT MAGAZINE, dei migliori 50 best Trip-Hop Album, per esprimere la nostra opinione, a volte coincidente, altre ampliata e corretta rispetto al magazine: come si noterà, la nostra è sbilanciata a favore della contaminazione, soprattutto del dub e del Sound System britannico, il Trip Hop essenziale dei Massive Attack, Kruder & Dorfmeister, Smith & Mighty Dub Crooklyn...


Tricky
Maxinquaye
(Island, 1995)
Il numero uno, davvero. Tricky ha dato al suo primo album da solista il nome di sua madre, Maxine Quaye, il che dovrebbe già indicare quanto personale sia questo disco. Dopo aver affinato le sue abilità come membro di Massive Attack (alcune delle sue rime da Blue Lines sono state riprese qui), il suo materiale da solista è alla portata, se non superiore, dei suoi ex collaboratori. Tricky con le sue rime rauche, i suoni contorti e originali di questo album ha sdoganato il termine strano applicato alla musica elettronica, tanto che in quegli anni divenne "di moda". Martina Topley-Bird, sua compagna all'epoca, contribuisce non poco alla realizzazione del progetto.Tricky odiava essere etichettato come trip-hop ( "Questo non è un album scritto a tavolino. Non credo che si possa ascoltare a cena...perché non lo chiamano Tricky-hop?") , non ha avuto con la stampa un buon rapporto da allora, ma non ci può essere alcun argomento che, nel bene o nel male, possa negare che Maxinquaye abbia lasciato un segno indelebile nella musica britannica, elettronica e non. Il tempo non ha offuscato l'impatto di questo disco straordinario. Tricky ci porta attraverso i meandri della sua psiche, come ruminazione filosofiche che però sfociano in attacchi di verità e in brutali auto-esami ( "Bevo finchè non sarò ubriaco e fumo fino a perdere i sensi.. "), e mentre Tricky e Martina slittano intorno alle questioni di identità e di percezione, la musica è tutta un tappeto, con continui cambiamenti di umore. E 'un disco di sussurri, un flusso sonoro di coscienza e questa complessità ripaga a pieno un piccola sensazione di già sentito in alcune canzoni


Massive Attack
Blue Lines
(Island, 1991)
In una recensione del 1998 del New York Times, Blue Lines viene eletto come il modello fondamentale per il trip-hop. E Blue Lines merita quest'attribuzione grazie ad un mix di idee: l'innamoramento dei musicisti inglesi per il sound system; il congedo dalla stagione Summer of Love, del 1989; e il dominio del nascente hip-hop estetico e rapace. Blue Line era tutte queste cose e altro ancora. Nel 2009, Daddy G: "Quello che abbiamo cercato di fare è stato creare musica dance per la mente, piuttosto che per i piedi." Una dichiarazione di intenti per l'intero movimento, se mai ce ne stata una. . Quando Del Najas, Grant "Daddy G" Marshall, e Andrew "Mushroom" Vowles stavano registrando Blu Lines, il sottogenere chiamato trip-hop non era stato ancora inventato. Ma Blu Lines in fondo è un disco di hip-hop, con venature di soul, dub, musica dance e rock psichedelico. Blue Lines è come leggere un vecchio romanzo di William Gibson, che descriveva allora il prossimo futuro, che ora, (soprattutto ascoltando il re-master dell'album) è il presente, con una precisione inquietante. Non meno importante, secondo noi, Mezzanine: i Massive Attack aggiornano e ampliano ulteriormente il sound di band post-punk come PiL , e in qualche modo aggiungono una lamina di violenza e di freddezza al loro sound dub-soul della, mescolando le pesanti linee di basso e le voci dub alle chitarre post-punk e ai sintetizzatori.

 

Kruder & Dorfmeister
DJ Kicks: Kruder & Dorfmeister
(! K7, 1996)
Sono stati i pionieri dello slow-beat e i principali protagonisti della scena downbeat di Vienna e sono tra i produttori più caldi dell'universo dance. Nonostante questo, il duo austriaco Kruder & Dorfmeister non ha mai pubblicato un album, ma grandi nomi come Count Basie, Bomb The Bass, Alex Reece o United Future Organization hanno avuto alcune delle loro tracce remixate da questi produttori eccezionali. Grazie a queste produzioni e il loro EP di debutto, G-Stoned, che sono arrivati alla fama. Il loro contributo alla serie DJ Kicks del 1996 ha catturato i solchi smussati dell'chill-out e i grooves della jungle, un approccio che avrebbero perfezionare due anni più tardi con The K & D Sessions. Le loro produzioni su Ninja Tune, SSR e Wall Of Sound sono considerati pietre miliari per quanto riguarda il genere trip-hop, e alla domanda su quali fossero le influenze che hanno caratterizzato i loro remix e loro radici musicali  citano artisti come Miles Davis, Sly Stone, Brian Eno, Serge Gainsbourg o Bill Laswell. La loro miscela mozzafiato di trip-hop, dub, ambient e drum'n'bass li colloca tra i nostri preferiti, in assoluto.
 
 

04/01/17

Ora possiamo davvero seppellire questo 2016..





Forse non ci siamo resi conto come il 2015 sia stato un anno tutto sommato.. tranquillo. Poi il 10 gennaio 2016 la notizia della scomparsa di Bowie ci ha spezzato il cuore. C'è stato Prince ad aprile. Gene Wilder ad agosto.. Ad un certo punto la serie apparente di celebrità morte ha testato duramente la nostra risoluzione a piangere queste icone, singolarmente. Così ho scoperto un utente di Twitter, Christhebarker, che ci ha dato una prospettiva più ampia sulle perdita che abbiamo vissuto nel 2016.

Ha usato l'immagine della copertina di Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band dei Beatles, come base, creando poi un montaggio struggente e minuziosamente dettagliata con più di 40 leggende che abbiamo perso nell'anno appena passato. Posti d'onore sono occupati da Wilder, Lemmy Kilmister (che in realtà è morto alla fine del 2015), Prince, e Bowie. Troviamo poi tanti volti noti, tra cui Leonard Cohen, George Martin, Glenn Frey, Alan Rickman (vestito come il Professor Piton della serie di Harry Potter), e troppi altri. La morte ha continuato a perseguitare tutto il 2016. Il mondo ha versato lacrime per Glenn Frey degli Eagles, Paul Kantner e Signe Toly Anderson, icone dei Jefferson Airplane , Maurice White, fondatore degli Earth, Wind & Fire , Sir George Martin e Garry Marshall, grandi produttori musicali. E ancora Larry Sanders, Anton Yelchin, Keith Emerson e Greg Lake degl'EL&P, Moahmmed Alì, Fidel...

L'ultimo aggiornamento Christhebarker l'ha fatto il 27 dicembre: George Michael, Carrie Fisher, e ancora altri morti recenti degni di nota.
Come se non bastasse, tra le tragedie accadute l'artista inserisce anche la parola "BREXIT", uno dei disastri geopolitici più importanti a verificarsi nel 2016, insieme alla citazione "rendiamo l'America di nuovo grande", di Donald Trump, neopresidente USA. Ci consoliamo con il gagliardetto del Leicester City del "nostro" Ranieri, capace di vincere la premier League contro tutte le grandi d'Inghilterra e tutti i pronostici
Ora possiamo davvero seppellire questo dannato 2016.. 

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03/01/17

Terry Hall, talento e ghigno scontroso, ancora con lo skank irresistibile degli Specials

Terry Hall chiede sempre una sigaretta prima di iniziare un intervista. Non è e non è mai stato un grande chiacchierone, quindi non è imbarazzante il silenzio mentre armeggia con le sue cartine e il tabacco, la sua faccia lunga e un pò lugubre. Terry Hall è stato (ed è) il cantante degli Specials, ska band leggendaria di Coventry, e guida di tutto il movimento 2Tone, casa discografica fondata da Gerry Dammers, pazzo tastierista degli stessi Specials.

Terry lasciò il gruppo dopo che il loro singolo Ghost Town arrivò incredibilmente al numero uno nelle classifiche inglesi e appena cinque mesi dopo tornò nelle charts con i Fun Boy Three: sembrava il preludio di una gloriosa carriera, destinato a diventare uno dei più grandi frontman britannici. Invece..
Non ha mai raggiunto le vette del successo, pur avendo il talento, la voce idiosincratica e un ghigno scontroso che solo lui. Forse perché è "troppo inglese". Forse perché.. è percepito come imbarazzante, lunatico, e pieno di guai. Forse perché non ha mai baciato il culo all'America. Forse è perché in realtà è solo molto timido, e soffre di depressione.
Terry Hall si ammala di depressione, soffrendone pesantemente per anni. Si avvicina a Camden ad un operatore della carità per la salute mentale. Da qui, una difficile risalita.

Parlando degli Specials, afferma che bastava guardare una foto del gruppo per capire la dichiarazione d'intenti politica del gruppo, in tempi in cui il Regno Unito soffriva la forte presenza del Fronte Nazionale: c'erano sette musicisti sul palco, bianchi e neri e anche se non avevano esattamente le stesse convinzioni politiche erano in giro ogni sera a dire: 'Questo è quello a cui tutti noi crediamo '. L'abbandono di Terry fu dovuto agli scontri di personalità all'interno degli Specials, ma anche al fatto che aveva ritenuto che, con Ghost Town, avevano raggiunto quello che si erano proposti di fare.

Terry Hall è stato coinvolto con alcune band incredibili e ha prodotto una gamma diversificata e impressionante di lavori, con una dozzina di canzoni divenute dei classici del pop, e una serie di album superbi.
C'è quel vecchio enigma nel mondo del pop, il perché alcune band riescono a mantenere una carriera sulla base di un singolo nella Top 40; mentre altri, con più talento e fascino, scompaiono dopo una presenza di due-tre anni nelle Top Ten. I Fun Boy Three, la band formata da Terry Hall, Lynval Golding e Neville Staple,  dopo aver lasciato gli Specials, stanchi del caos, dell'abuso di alcol e droga, di anni di tour frenetici e dell'aggressività dei fan skinhead della band, è uno di questi misteri.

Il secondo (e purtroppo ultimo album dei Fun, Waiting, prodotto da David Byrne ex Talking Heads ', è quello mio preferito. Proprio in Waiting Terry parla per la prima volta degli abusi subiti da bambino, nella splendida Well Fancy That!.
 David Byrne: <<"Non ha detto niente a sua madre, non ha detto niente ai suoi amici, ma ha deciso di dirlo a tutti. ">>

con Amy, grande appassionata di Ska
L'approccio di Terry Hall ad un evento così orribile rivela qualcosa dell'essenza dell'uomo. Hall ha sempre fatto le cose a modo suo. Ha scelto il modo migliore per affrontare i propri demoni privati. E ha proseguito il suo percorso, dagli The Specials, ai Fun Boy Three, attraverso The Colourfield, Terry, Blair and Anouchka, quindi con i Vegas (con Dave Stewart). Gli Hour of two lights, è il progetto multirazziale messo su da Terry con Mushtaq, l'ex rapper dei Fun-da-Mental. Il 90% dei musicisti degli Hour non aveva mai visto l'interno di uno studio di registrazione. C'erano un cantante libanese di 12 anni, un rapper algerino cieco, un clarinettista ebreo settantenne e i Romany Rad, una band di zingari polacchi richiedenti asilo a cui avevano incendiato le case in Polonia. Ci sono state apparizioni con Tricky, Gorillaz fino alla sua carriera solista e oggi di nuovo con gli Specials.

Oggi Terry sembra relativamente felice, dopo essere passato per un divorzio, vive con una nuova compagna a Londra e due figli adolescenti. Ha scoperto che suo nonno era un orologiaio ebreo tedesco. Lo sta ancora cercando, ma ci sono storie diverse. Terry è cresciuto in un ambiente dove davvero non si sapeva  da dove si proveniva. Coventry è stata costruita da e per gli immigrati perché Londra era una città industriale in cerca di manodopera a basso costo. Crediamo che non sia un caso che un gruppo come gli Specials sia venuto fuori proprio da lì. Amiamo Terry Hall perché è uno di quegli artisti che è sempre stato in debito con se stesso, e con nessuno altro..

More Specials.rar

More Specials è il secondo album Specials, uscito nel ottobre 1980. L'album amplia il sound 2 Tone del loro debutto per includere musica lounge, jazz, soul e altre influenze. Partecipano membri delle Go-Go Belinda Carlisle, Charlotte Caffey, e Jane Wiedlin; Rhoda Dakar delle Bodysnatchers; e Lee Thompson, sax dei Madness. Questa versione rimasterizzata consente di ascoltare con chiarezza i nuovi suoni, le trame e le caleidoscopiche ambizioni, per la maggior parte costruiti da Jerry Dammers(l'uomo che ha inventato gli Specials, che ha dato alla band il vantaggio, che ha scritto la maggior parte delle canzoni,  responsabile per aver reso  la band davvero memorabile, e che non è stato incoraggiato a partecipare alla reunion: <<ho fondato gli Specials, e ora sono stato escluso>>,' ha detto Jerry Dammers poche settimane fa). C' era sempre stato attrito tra Dammers e Terry Hall - attrito che continua ancora oggi.

I testi, come nel precedente album, sono intensamente intrisi di politica e sociale. La desolante vita nelle periferie inglesi è ritratta in tutta la sua squallida, soffocante disperazione. La Poor Little Rich Girl fugge a Londra solo per finire nel giro dei film porno. Il volo aereo di International Jet Set è un incubo claustrofobico che termina con i passeggeri che urlano come in un incidente aereo. E l'ironia delle due versioni di Enjoy Yourself è molto scura. E 'certamente una descrizione accurata; la vita in Gran Bretagna non era molto divertente allora, non come la immaginiamo noi ora.
Con soli tre album gli Specials, parlando di razzismo, guerra illegale, di ingiustizia sociale, con l'inno a Nelson Mandela, non solo hanno aperto gli occhi della gente su quello che stava succedendo in Sud Africa, ma hanno effettivamente contibuito per creare un cambiamento a livello politico e personale.

Hall, Dammers e soci hanno dimostrato che la musica può fare la differenza ed è in grado di creare cambiamenti (in meglio) per la società.
Gli Specials (e ogni singolo membro è vitale per ciò che ha dato in questa grande band, indipendentemente da ciò che dice oggi e ancora Jerry Dammers) hanno toccato una generazione e sono importanti per la narrazione post-bellica della cultura popolare britannica e europea, come Rotten, Strummer e co.


 Sotto TERRY HALL con i Fun Boy Three al Rockpalast in Germania, con Mushtaq nel progetto The Hour of two lights e infine l'intera performance dei rinati SPECIALS, senza Gerry Dammers però, al teatro TROXY di Londra il 16 novembre del 2016, un concerto davvero esaltante e intenso. Il set  (ripreso dall'imperdibile sito mod FRED PERRY SUBCULTURE) è stato sold-out, pubblico adorante che si è crogiolato nel vedere gli eroi della propria giovinezza, mentre non meno pesante è stata la presenza delle nuove leve di audience. Gli Specials sembrano ricreare la linea del fronte politico ed emotivo più viscerale che operò durante quel periodo di cambiamenti sociali e di sconvolgimento politico, e un selvaggia, fisica esperienza di ascolto di musica dal vivo che mi sembra sia andata completamente persa dalla generazioni più giovani. Se il fragile suono "glitchy" dei produttori di musica (da camera da letto) moderna rispecchia il nostro attuale stato di isolamento elettronico, il caotico e gioioso suono ska degli Spacials riflette ancora vite vissute guancia a guancia, strofinandosi uno contro l'altra, in un indimenticabile "skank" irresistibile.







SETLIST al TROXY
Ghost Town
Do Nothing
Friday Night, Saturday Morning
Stereotype
Man at C&A
Blank Expression 
Rat Race 
Why?
Redemption Song  (Bob Marley & The Wailers cover) 
Doesn't Make It Alright 
Nite Klub 
(Dawning of a) New Era
Do the Dog  (Rufus Thomas cover)
Gangsters
Concrete Jungle
A Message to You, Rudy  (Dandy Livingstone cover)
Monkey Man  (Toots & The Maytals cover) 
Little Bitch
Too Much Too Young
Enjoy Yourself (It's Later Than You Think)  (Tommy Dorsey & His Orchestra cover) 
rientro:
Guns of Navarone  (The Skatalites cover)
All the Time in the World
You're Wondering Now  (The Skatalites cover)