21/05/12

Lost Gringos

Lost Gringos e' stato il gruppo piu' scalcinato, bizzarro e sconvolgente del panorama della Neue Deutsche Well. Cosa centrano i Lost Gringos con la musica tedesca? Lost Gringos e' un nome spagnolo, spesso ma non sempre cantano in spagnolo e tutti i loro lavori sono pubblicati da ATA TAK. Lost Gringos sono Peter Jekill, polistrumentista dalle mille risorse (chitarre, banjo,sitar, charrango, piano, organo, tastiere, flauto, percussioni..), Ruprecht Schwarzburger al basso e Eberhart Steinkruger, voce e producer. Piu' un nugolo di musicisti orbitanti tra cui Sameh Mina alle percussioni, C.Cornad chitarre elettriche e soprattuto il grande Pyrolator alle tastiere. Originali, sperimentali, innovativi, caratteristiche tipiche delle produzioni Ata Tak, sempre in fuga dalle mode e dai dogmi dei grandi colossi musicali, e che ha pubblicato tutti i loro lavori, la musica dei Lost Gringos e' un bizzarro miscuglio di elettronica, avant jazz, rock, folk, sperimentalismo estremo. L' assoluta originalita' del gruppo e' nell' innesto in questo miscuglio di culture musicali e ritmi tradizionali di svariati paesi come il Giappone, Brasile, il reggae giamaicano, tracciando solchi profondi in quel genere popolarmente conosciuto come  World Music. I Lost Gringos hanno pubblicato tre soli album e svariati ep e maxy singoli e dal 2011 varie etichette ripubblicano i lavori di questo strambo e interessantissimo gruppo. Da riscoprire.

ALBUM:
ENDSTATION ELDORADO (LP,1983 - ATATAK)
TEA AND BISCUITS (LP,1984 - ATATAK)
BERGELD AMORE (CD,1990 - WAVE. ED. IMPORT GIAPPONE)

EP E SINGOLI:
NIPPON SAMBA (12",1982 - ATATAK)
BERGERL AMORE (7",1983 - ATATAK)
TROCA TROCA CULEBRERO (12",1984 - ATATAK)
LIKE A ROLLING STONES REGGAE (12",1985 - GINGER MUSIC)


 











Nippon Samba





Lost Gringos Play List


18/05/12

La Rivoluzione non sarà Twittata

La rete,internet,i blog,i social network sono una realta' da cui attingere informazioni altrimenti difficili da raggiungere, nonostante tutti i tentativi di imbavagliare,controllare,boicottare i contenuti che i cyberattivisti condividono in nome della liberta' d'espressione,politica e nele arti e nelle scienze. Le rivoluzioni o per meglio dire le tentate rivoluzioni nei paesi del medio oriente, Egitto, Tunisia e Siria sono state viste in tutto il mondo come  rivoluzioni fatte da internet, ma.."le idee non partono da facebook alla piazza, ma viceversa". A sostenerlo  con forza e' Hassan el Hamalawy, giornalista,fotografo free lance e,per sua definizione blogger socialista. Egiziano, il suo e' un blog molto seguito nel panorama egiziano,collabora con Al Jazeera,Bbc,Cnn. Piu' volte arrestato, l'ultima volta per aver rimosso la bandiera statunitensa dalla sua universita' in segno solidale con il popolo palestinese, Hassan e' esponente di primo piano del SR, movimento socialista di ispirazione Trotzkista, sopravvisuto al disastro della sinistra egiziana negli anni '90. Unico gruppo che ha veramente contrastato e combattuto Mubarak presidiando piazze,fabbriche e campus universitari.
"La rivoluzione non sara' twittata!"
Il tentativo rivoluzionario egiziano non e' stato attuato dalla rete, anche se i social network, Facebook e Twitter sono stati usati dagli attivisti per la diffusione delle informazioni e per raccontare quello che accadeva (e che accade) nelle strade. Ma le idee che l'hanno innescato sono partite dalle piazze e non da internet. La gente ha discusso e proposto e quello che ne e' venuto fuori e' transitato on line per diffonderlo. " Ho 64 mila followers su Twitter,ma cosa sono rispetto a 85 milioni di abitanti del paese? ", dichiara Hassan. Effettivamente..niente. Ma questo non e' stato compreso all'estero. Quello che la rete ha fatto e' trasmettere quello che i media mainstream e controllati non riportano ai grandi network mondiali come Al Jazeera che ha cento milioni di utenti e le grandi agenzie di stampa come la Reuters. Le manifestazioni,gli scioperi,gli scontri sono nati spontaneamente e dopo gli arresti di mass del 2008,e non perche' sono stati chiamati su Facebook. E Mubarak non e' stato rimosso grazie alle migliaia di persone in piazza Tahrir ma attraverso gli scioperi generali scoppiati in diverse grandi citta' egiziane nel Febbraio 2004 che i grandi media praticamente ignorarono. Hassan,a ragione,afferma che non e' ancora cambiato niente, nonostante il presidente Mubarak sia stato deposto. Il vero potere e' sempre in mano ai suoi ex generali, che cercano di salvare la vecchia nomenklatura e instaurare un nuovo regime. I militari controllano quasi la meta' dell'economia del paese,non tollerano intrusioni nei loro affari ne discutere del loro budget e delle loro responsabilita' nella repressione e negli omicidi nelle piazze. Resta quindi solo un operazione di facciata avere eletti in parlamento o ottenere la carica di presidente della repubblica per un membro dell'opposizione. "Bisogna continuare,rovesciare i generali ed avere elezioni democratiche veramente libere per scrivere una nuova costituzione. Portare pz.Tahrir in tutte le strade,le scuole e in tutti centri produttivi. C'e' bisogno di democrazia diretta,del controllo delle fabbriche da parte dei lavoratori mediante l'autogestione e senza i vecchi burocrati dei partiti al potere. Boicottare i media controllati dal potere e per questa battaglia e' necessario la controinformazione che passa attraverso i cellulari (il 97% della popolazione ne e' dotata) e internet, che sotto l'aspetto visivo da un idea chiara di quello che accade nel paese. Documentando l'assalto della polizia contro i manifestanti,visualizzare gli eventi e' il modo migliore per diffonderli e causare un effetto domino". La fotografia e' un ottimo mezzo per smuovere le coscienze e mobilitare, perche' una foto puo' spiegare meglio di mille parole.
Il nome d'arte in rete di Hassan e' 3Arabway: prima era TheArabist che pero' in arabo ha una cattiva conformazione (Mustaarib) perche' e' cosi che si chiamano le unita' terroristiche israeliane che si infiltrano vestendosi come i palestinesi per poi assassinarli..



01/05/12

Il 1 MAGGIO



Il 1 MAGGIO è come una parola magica che corre di bocca in bocca,che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo,è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento...
Nei congressi di Parigi fu deliberato che in tutto il mondo dovesse nascere un agitazione seria,ponderatissima,per la giornata legale di 8 ore di lavoro: e che questa avesse principio con il 1Maggio prossimo venturo..La deliberazione fu accolta ovunque. Infatti regolare con un metodo generale la durata del lavoro in tutte le industrie ,per tutti i popoli e per tutti i climi, è cosa equa,giusta,la quale i governi,i privati,gli studiosi di cose economiche,gli uomini di cuore infine devono appoggiare,devono applaudire..

Il 1 MAGGIO affermerà un principio e gli Italiani non devono essere secondi in questa affermazione,siccome quella che può dare il primo crollo all'attuale edificio sociale,basato appunto sullo sfruttamento continuo,perenne del padrone sul salariato, del capitale sul lavoro..(..)
Nessuno ostacolo ci vinca:quando si vuole tutto si puote: è codesta natura dei forti!..i forti siamo noi e lo saremo maggiormente se mostreremo di conoscere i nostri diritti e di non disconoscere i nostri doveri..
W IL 1 MAGGIO


(Forlì, La Rivendicazione, 1890)








In permanenza Tutto è destinato a mutare.
L'incendio di una foresta si estinguerà.
Il mare in tempesta si placherà.
Gli eventi naturali si susseguono l'un l'altro
senza alcun avviso ai naviganti.
Nel cielo, le bolle di sapone ascendono le correnti e poi,
improvvisamente, scoppiano.
Il divenire si perpetua attraverso
il passaggio da un termine al suo opposto.
Si sappia: la vita è questo tumulto,
un disequilbrio geometrico che rompe le acque
per poi convogliarle in un fiume placido.
Una assenza di sbilanciamento si tradurrebbe in un danno
per una realtà intrinsecamente mutevole.
Nelle più gravi situazioni,
quando il peggio sembra essere accaduto,
è indispensabile avere pazienza.
Ma non solo: non sarà sufficiente sapere
che i cambiamenti sono parte integrante delle nostre esistenze:
sarà necessario attenderli, cavalcarli.
Correndo incontro alle variazioni soltanto,
non rischieremo di essere destabilizzati.
In sella al tifone le lacrime volano via.

Miao Yin