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21/07/15

Socialismo, funk e qualche testa spaccata: Delta 5

Oltre ai Gang of Four, il gruppo di Leeds portavoce dei sottoproletari politicizzati dell'Inghilterra industriale, fautori del neomarxismo applicato al Post-punk, un altro gruppo di Leeds, i Delta 5 portò quel mix di musica e politica sulle piste da ballo alla fine degli 70. Socialisti per loro stessa definizione, agitatori e provocatori, nel 1979 Julz Sale cantante / chitarrista, Ros Allen al basso , e Bethan Peters come secondo bassista , Alan Briggs alla chitarra e Kelvin Knight alla batterista si distinsero come la versione più dura e tagliente delle Slits e Gang of Four messi insieme. Sia i Delta 5 e i Gang furono tra i principale fautori del movimento Rock Against Racism . Delta 5, che annoverava tre donne nel gruppo, ebbero anche un ruolo determinante nella lotta contro la Corrie Bill, una legge contro l'aborto.

Alla fine degli anni '70, gruppi skinhead locali arruolati dal British Movement, una propaggine spudoratamente nazista e ancora più razzista del Fronte Nazionale britannico, attaccavano i concerti delle band "comuniste". Rock Against Communism si facevano chiamare, e una notte Ros Allen dei Delta 5, fu riconosciuta in un pub da otto membri del British Moviment, che l'apostrofarono come "strega comunista". I membri del gruppo furono costretti a uscire dal pub, inseguiti per strada e pestati. Bethan Peters, vocalist e bassista dei Delta raccontò a Greil Marcus, nel 1980, che gli skinhead che facevano il saluto nazista ("Sieg Heil") erano una presenza fissa ai loro concerti, e che più volte spaccò la testa a molti di loro nel corso degli incidenti che provocavano.

I Delta 5 ebbero vita breve, il sodalizio non durò a lungo, solo un album e alcuni singoli prima dello scioglimento nel 1982. La loro fama e reputazione è ai più sconosciuta, per diversi decenni sono stati oscurati, ma nel 2006, l'etichetta Kill Rock Stars ha ripubblicato alcuni primi materiali del gruppo, come Singles & Sessions 1979-1981 , che hanno rinnovato nuovo interesse per questa band sicuramente originale e alternativa. Sotto, il video di “Mind Your Own Business", registrata presso la discoteca Hurrah a New York City, nel 1980.




29/04/15

Le Armi di Oliver e l'incidente del '79: Elvis Costello

"Non bisogna essere gentili e meravigliosi per fare dischi"

1977/79 La musica di quel periodo aveva il gusto spento delle melanzane troppo cotte. Lasciando da parte punk e la nascente New Wave, la scena era dominate da stars auto soddisfatte che suonavano una musica da sala d'attesa. L'elite nauseabonda del rock and roll faceva il giro del mondo e i loro nomi apparivano regolarmente nelle colonne dei pettegolezzi. lmprovvisamente, in mezzo al torpore e alla superficialtà generali, una specie di Clark Kent con occhiali, ruppe lo specchio compiacente. Questo nuovo personaggio non era bello; non aveva i capelli lunghi accuratamente pettinati, non portava pantaloni stretti, né nulla di chiassoso, non prometteva il paradiso e non cantava canzoni dolci che ti facevano venire il diabete appena le sentivi. Era Elvis Costello, un uomo furente e scontento di molte cose.

La prima volta che ho ascoltato una canzone di Costello, qualcosa in me si è mossa. Dicendo a me stesso: "Ecco questo dovrebbe essere il rock", sentivo che una collera mi gonfiava le vene. Il furore del primo Costello era contagioso. La sua musica era quella delle vittime della società, di quelli che cercano invano dei sentimenti profondi e sofferti tra dischi anestetlzzanti e droghe che si comprano quando non si può piu sopportare la pressione. Costello aveva un messaggio: invece di evitare la tensione, bisogna guardarla in faccia, gridando la propria opposizione e stringendo i pugni. Gulp!!

Il superdotato (come allora veniva chiamato) viene sbattuto negli uffici di uomini d`affari superalimentati e strapagati, davanti ai quali suona dei pezzi in diretta. l dolori di debuttante gli lasceranno in bocca un gusto amaro. Costello non dimenticherà mai l’ingiustizia. Finalmente, nell`agosto 1976, un amico, Nick Lowe, (che conosceva dai tempi dei Brinsley Schwarz, un gruppo per il quale era stato roadie non-dichiarato), gli suggerisce di proporre i suoi nastri ai direttori della Stiff. Rimangono entusiasti e gli offrono immediatamente un contratto, un amplificatore, un registratore ed un nuovo nome.. Declan Mc Manus diventa Elvis Costello.
Le canzoni dei suoi primi tre albums, possono esser classificate in tre categorie: quelle in cui parla delle donne che lo maltrattano, invece di capirlo e di apprezzare la sua sensibilità e il suo bisogno di dolcezza, quelle in cui sbraita contro la società e contro gli indefinibili <<Loro>> che invadono e dirigono la nostra vita, scegliendo a caso le vittime che perseguiteranno eternamente; e, infine, quelle in cui parla del music business, dell'industria del disco, sua nemica mortale. A volte, riuniva i tre nemici in una sola canzone.

Nemico N° 1: Le donne
Un giorno, parlando di Costello, un'amica disse: "In questa industria, ho solo un grande timore, che scriva una canzone su di me. Le sue donne sono cattive".
“My Aim Is True", infatti, é pieno di canzoni che raccontano la frustrazione e la confusione di Elvis di fronte al gentil sesso.
(Abbiamo visto troppe cose per chiamarlo sesso debole). Miracle Man racconta la storia di un ragazzo inesperto che ha una relazione con una donna che ha avuto un numero incalcolabile di amanti. Qualsiasi cosa faccia, egli non riesce mai a soddisfarla; lei vuole sempre qualcosa di piu: <<Perché devi sempre dirmi che c’é sempre qualcuno che lo sa fare meglio di me? Non pensi che sappia che anche se cammino sull’acqua, non sarò mai per questo un uomo miracoloso?>>, canta.
Le sue canzoni dipingono delle immagini di sogni spezzati e di abusi incomprensibili talmente tristi che era difficile immaginare Elvis felice in amore. Eppure, la sua fede era ben visibile nelle copertine dei suoi tre primi albums. Se era vero che Costello aveva finalmente trovato una donna pronta a dividere la sua vita con lui (hanno anche un figlio), risulta che la loro relazione non era esattamente l`immagine della felicita matrimoniale.
l problemi sentimentali di Elvis riemergono nel suo secondo album "This Year’s Model", il primo che usci con la nuova etichetta di Jake Riviera: la Radar Records.
Questo disco descrive la disgregazione del suo matrimonio. Lui era in tournée, lontano da sua moglie. Non riuscendo a prender sonno, egli passa le notti a rivalutare la loro unione tentato dai frutti nuovi e meno recalcitranti che gli si offrono.

Nemico N° 2: Solo contro tutti
Sin dalla prima canzone del primo album, Elvis canta la sua impotenza di fronte alle diverse forze incontrollabili del sistema, Egli accetta il fatto che, nel corso della storia, la burocrazia abbia sempre avuto bisogno di zimbelli, ma invece di arrestarne il processo, Elvis tenta di non essere il bersaglio dl queste forze. Anche se Costello vuole farci credere di essere solo un testimone distaccato e che in questo mondo “tutto significa meno che niente", egli cerca malgrado tutto di aver successo.
lnnanzitutto, accetta di essere dlstrutto da <<Loro» sentendosi inadeguato, lui stesso, non il sistema: <<Potevo esser qualcuno se non avessi permesso a molte cose di bloccarmi la strada>>, canta su Pay it Back, <<Cerco in tutti i modi di essere me stesso ma continuo a sparire.>>
Costello era gia piu avanti della maggior parte dei suoi conntemporanei; sa quali sono i suoi amici, In Night Rally ci i avverte dei pericoli della manipolazione dei media e delle immagini subliminali. Queste forze che trasformano gli attivisti radicali degli anni sessanta in venditori di assicurazioni degli anni settanta.
Più dei due albums precedenti, “Armed Forces»" è quello in cui Costello se la prende col mondo intero. Contro l‘istituzione militare e il sistema educativo. Un album intelligentissimo, pieno di giochi di parole e di sorprese grammaticali. Sembra che, dopo essersi sbarazzato della collera romantica degli inizi, liberi ora una creatività particolare. Armed Forces è anche un avvertimento per i piu giovani: Elvis colloca “Senior Service" in un liceo, questo microcosmo della vita adulta dove decidiamo del nostro avvenire e dove impariamo a giocare i giochi della società , del sesso e del potere... Costello illustra perfettamenle la scena di questi giochi e la passione degli adolescenti sotto l'influenza delle trasformazioni chimiche che avvengono in loro.

N° 3: L’industria
Costello ha inoltre sempre mantenuto la sua attitudine anti music-business e anti-rock-star-ricchissima. <<L’industria nel suo complesso, la sua ignoranza crassa, mi disgustano profondamente. Qualunque sia il grado di successo che raggiungerò, questo non cancellerà mai la merda che ho dovuto attraversare all’inizio>>..
Si cominciò a capire il suo odio quando si mise a rifiutare le interviste. Fedele al suo stile metodologico, tipico del suo astio, Costello teneva aggiornata in un libro nero, una lista di nomi di personaggi dell'industria che. in un modo o nell'altro, lo hanno maltrattato.
Perche raccontare tutto alla stampa? I suoi testi sono i piu personali che siano mai stati cantati da molto tempo a questa parte. Le sue sofferenze e le sue passioni sono
talmente chiare e dettagliate che un'intervista sarebbe uguale ad una delle sue canzoni senza musica. Su "Radio Radio", se la prende piu precisamente con gli onnipotenti programmi radio degli Stati Uniti, <<La radio é in mano a molti imbecilli che tentano di anestetizzare quello che sentite (...) Voglio mordere la mano che mi nutre, vorrei tanto morderla...>>

L'incidente
Una sera del 1979, Bonnie Bramlett, §tephen Stills ed Elvis si ritrovano in un bar di Columbus, Ohio. Nel mezzo dell`animata discussione, la Bramlett lancia <<Dobbiamo
tutto a James Brown>». Elvis nega che la sua musica debba qualcosa a James Brown. Bonnie insiste e continua: <<Ray Charles é il piu grande>>. Costello, che partecipa
sempre a concerti spesso pericolosi del Rlock against Racism, esclama: <<Ray Charles é solo un nigger' ignorante e cieco e James Brown é un jive` ass nigger>>. Sembra che la Bramlett, a quel punto, gli abbia tirato un pugno. ln seguito, lui denuncia il fatto alla stampa. James Brown, interrogato sulla frase di Costello dice, <<E allora? Mi hanno chiamato jive ass nigger tutta la vita. Tutto quello che chiedo é che compri il mio prossimo album>>.

La stampa che Elvis ha ignorato durante tutta la torunée, non aspettava che questo. A New York, il Village Voice pubblica le osservazioni proferite da Elvis e la pressione diventa allora talmente forte (si annullano i suoi concerti) e talmente minacciosa (lo si minaccia di morte) che egli decide di organizzare una conferenza stampa che ha luogo il 30 marzo nel grattacielo della CBS di New York.
Non si vedeva tanta rabbia negli Stati Uniti fin dalla famosa dichiarazione di John Lennon: <<Siamo piu celebri di Gesù...>>
Durante la conferenza, Costello, che porta un badge con su scritto Desire Me, parla rapidamente e fa del suo meglio per controllarsi di fronte al mucchio di ingiustizie che
dei giornalisti ai quali mancano gli spunti tentano di addossargli. (Ha dovuto trovare bizzarro il fatto di vedersi attaccato e trattato da razzista da giornalisti bianchi
scontenti del suo rifiuto delle interviste, essendo stato lui stesso attaccato dal Fronte Nazionale lnglese per aver menzionato il leader Mosely in Less Than Zero e da giornalisti neri che non solo ammettevano di non aver mai sentito le sue canzoni, ma che non consideravano razziste riviste come Ebony o Sepia, riservate a personalità nere).

<<Buon pomeriggio; non avrei mai creduto di trovarmi in questa situazione. Hanno riportato di un incidente, una disputa che ha avuto luogo a Columbus tra me e altri artisti. I dettagli sono un po’ confusi e mi hanno citato nettamente fuori contesto. Nel corso di questa discussione, é stato necessario offendere quella gente nel modo più offensivo possibile perché volevo liberarmi della loro presenza. Ha funzionato. Sono convinto che a tutti sia capitato di arrivare agli estremi e di dire cose alle quali non si crede... chiedete a Lenny Bruce. Sono desolato che molte persone abbiano reagito male e si siano urtate. Sono qui per mettere fine a quelle voci, e per dichiarare che non sono razzista >>.
Domanda: <<Non ho sentito “Armed Forces", ma ho sentito che fai riferimento a “Checkpoint Charlie, a scatti nervosi", "niggers bianchi", Palestina, Johannesburg etc... è vero?
Elvis:<<Si, ma di nuovo, queste parole sono state scelte totalmente fuori del contesto>>.
D:<Cosa è successo esattamente in quel bar, eravale ubriachi?
E:<<Penso che lo fossero anche perché da quello che hanno raccontato, ho capito che essi non ricordano l’incidente meglio di me.>>
D:Vorrei sapere quello che è successo e perche é successo, affinchè possa prendere una decisione valida.
E:<<Non vi capisco. Se fossero stati appassionati d’arte, avrei detto loro che Toulouse Lautrec era un nano, solo per irritarli. Avete capito ora?>>
D: Qual`e l'argomento che ha scatenato il tutto?
E:<<Avevamo delle opinioni contrarie sulla musica e sul modo di lavorare. Non era una conversazione profonda. E'per questo che dico che é molto ridicolo il fatto che voi siate qui e che io risponda alle vostre domande.>>
D:ln un`intervisla con l`NME a Londra, hai detto di non essere una persona molto equilibrata e matura.
E:<<Si, ma non ci sono leggi che dicono che per registrare dei dischi bisogna avare un diploma che attesti che sei un essere gentile e meraviglioso...>>
D: Eri pazzo quando hai fatto queste dichiarazioni?
E: <<Penso di essere sempre pazzo...>>
D: C`e un malinteso che può essere chiarito qui. Dicendo “Non sono razzista", non credo che riuscirai a convincere molta gente, soprattutto i Neri...
E: <<Quante volte ve lo devo ripetere? Ho dello quella frase senza crederci. Non posso essere piu chiaro. Quello che penso non interessa a nessuno. Volevo solo offendere delle persone in un bar. Cos’altro volete? Volele che vi reciti tutta la conversazione? Sono desolato, ma non ricordo le parole esatte.>>
D: Non potevi parlar male di artisti bianchi?
E:<< Ho dello tantisslme cose sui Bianchi. Ma la stampa ha riportato solo quello che ho detto sui Neri perché fa più notizia. Non hanno pubblicato quello che ho detto su Crosby, Stills e Nash e non hanno pubblicato quello che ha detto Bonnie: “Tutti gli inglesi sono impotenti"..>>
D: Fino a che punto questo incidente ha danneggiato la tua carriera?
E: <<Direi che dei danni ci sono stati. La tournée rischia di essere annullata e non voglio più passeggiare circondato da milioni di guardie del corpo. Sono qui per dire che non sono razzista. Voglio sopraltutto scusarmi con Ray Charles e James Brown o con chiunque abbia creduto che quella fosse la mia opinione. A tutti quelli che si sono irritati, hanno fracassato la televisione o hanno bruciato il giornale, voglio dire che é stato inutile perché quella non era la verità... ed e tutto quello che voglio dire...>>



La lettera di papà
E questa è la lettera che il trombettista Ross MacManus, padre di Costello, scrive e spedisce alla rivista Rolling Stone, difendendo il suo povero, perseguitato dalle accuse di razzismo Troviamo divertente che una rock star di 25 anni ha un suo papà che scrive ad una rivista una lettera zeppa di elogi per il figlio ...

<<PRIMA DI TUTTO, la ringrazio per la recensione dell' LP di mio figlio . E 'la più perspicace di tutte le recensioni. Oliver's Army" è un disco importante per me, e il vostro recensore, Janet Maslin, ha rapidamente raccolto il significato "white n*ggger". Mio nonno era un cattolico dell'Ulster, e da bambino, ho vissuto in una zona dove il bigottismo era molto diffuso. Quindi siamo quelli white n* ggers.
Questo mi porta agli articoli inquietanti che descrivono Elvis Costello come un razzista. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Il mio background ha fatto sì che io sono contrario a qualsiasi forma di pregiudizio basato sulla religione o razza. E la madre di El ed io eravamo entrambi bollati come teste calde e marxisti o anarchici.

Così noi non siamo dei radical chic, dagli atteggiamenti liberali bianchi (che El ha pubblicamente disprezzato molte volte). Questa è l'acqua dove Elvis è nato e cresciuto, e in cui nuota nel modo più naturale come un pesce rosso. Sua madre proviene dalla zona multirazziale dura di Liverpool, e credo che andrebbe fuori di testa se la sua ortodossia fosse in dubbio.>>
Ross MacManus
Twickanham, Inghilterra

Elvis Costello - This Year's Model (1978).rar

Elvis Costello and The Attractions - Oliver's Army.flac

 
 

13/04/15

Love Music, Hate Racism! La musica contro il veleno razzista

Abbiamo già parlato del vecchio Tory inglese Enoch Powell, in occasione del post dedicato alle farneticazioni sue e di Eric Clapton, che durante uno show si imbarcò in una filippica anti immigati e razzista: sebbene visibilmente ubriaco, quelle dichiarazioni rispettavano (e ancora rispettano) l'orientamento politico di Slowhand, destrorso e nazionalista, insomma fascistoide dato che non ha mai smentito tutte le accuse che gli sono piovute addosso durante gli anni.

Tutto iniziò nel 1968, quando Powell tenne un discorso razzista contro l'immigrazione e la legislazione antidiscriminazione nel suo collegio elettorale di West Midlands, in Inghilterra. Powell sostenne che era inorridito da quello che credeva fosse un flusso inarrestabile di immigrati che avrebbe inondato il paese, che avrebbe portato nel "giro di quindici o venti anni l'uomo nero ad sollevare la frusta contro l'uomo bianco." Fu un discorso incendiario e offensivo, pieno di bile e di odio, che divenne poi noto come " Il discorso dei fiumi di sangue", anche per la citazione di Powell dell'Eneide di Virgilio, " il Tevere schiumerà con molto sangue." Un ampia fetta della classe operaia bianca supportò Powell, vergognosamente il sindacato dei portuali di Londra organizzò uno sciopero di un giorno in suo favore. Powell divenne la pin-up di estrema destra e le sue parole sembrarono sancirne la l'ascesa, e in particolare dell'odioso Fronte Nazionale, di stampo neonazista, che nei suoi slogan prometteva politiche razziste di respingimento e repressione.
Fino ad allora molte cose erano state ignorate della storia ufficiale degli anni Trenta in Inghilterra: per un certo periodo gli inglesi avevano mostrato un’evidente propensione verso il fascismo, tanto con l’Unione Britannica dei Fascisti di Oswald Mosley quanto con la politica filo-tedesca di Lords Rothermere o Astor of Cliveden. Il fascismo sembrava un possibile archetipo britannico, il rovesciamento dell'immagine imposta a tutti da centinaia di menzogneri film bellici: la storia avrebbe potuto seguire un altro corso, come nella Svastica sul sole di Philip K. Dick, in cui giapponesi e tedeschi, vincitori della seconda guerra mondiale, governano sugli sconfitti Stati Uniti.

Sul piano musicale ci pensò il punk: molti rispolverarono la svastica, i simboli celtici e addirittura alcuni indossavano divise naziste sul palco. Indossare la svastica dimostrava quanto fossero logori i sogni di Vittoria, la cui falsitià era visibile in quasi tutti gli angoli delle strade urbane. Che quei sogni fossero a quel punto superati era ovvio per una generazione nata dopo la guerra, testimone del declino inglese: “Era una barzelletta”, dice Sophie Richmond, “tipo: Oh, che Bella Guerra. Ma quando ebbero di fronte gente che comprava magliette con la svastica, tutti si allarmarono moltissimo. Io ero assolutamente ambigua sull’argomento: in certe occasioni lo difendevo, in altre lo attaccavo”.

“Pensavo che Siouxsie e Sid fossero piuttosto sciocchi”, afferma John Lydon. ‘Anche se sapevo che l’idea di fondo era smascherare tutte quelle stronzate del passato, dare un colpo di spugna sulla storia e affrontarla in modo nuovo, finiva per fare tutt’altro effetto”.

C’era infine un aspetto della svastica che conduce dritto al cuore della "polisemia" punk: l’erosione del significato. Quale modo migliore per dimostrare quella mancanza di significato del capovolgimento di un greve simbolo del passato?
Fuori dall’orticello punk cominciarono ad attivarsi forze nefaste, a cui gli stessi punk non erano immuni. La meta degli anni Settanta fu il periodo in cui si affrontarono il Fronte Nazionale e la Quarta Internazionale e Malcolm McLaren continuava a dire che con la maglietta ‘Destroy’ voleva esprimere un’opinione generica su chi ha il potere, ossia un’idea troppo raffinata per la media del Fronte Nazionale e persino per quella del punk. "Era un’ambizione velleitaria”.

Dopo il discorso pronunciato da Enoch Powell l'immigrazione era divenuta una questione scottante: l'afflusso di immigrati dall’Uganda e dal Malawi venne sfruttato dal Fronte Nazionale, che stava tentando di accreditarsi come il partito ortodosso dell’estrema destra. Nell’estate 1976, in pieno, furore giornalistico contro gli immigrati, il Fronte raccolse il 18,5 per cento dei voti nelle elezioni locali, a Leicester.
Quell' attivita estremista aveva gia provocato delle reazioni a sinistra, come il contro-corteo del Gruppo Marxista Internazionale (IMG) al principio del 1974, sfociato in un lancio di oggetti che provoco la morte di uno studente. Era pronta la scena per il disordine pubblico: il Fronte Nazionale si inseriva nelle realtà locali dei ragazzi che si danno convegno nelle curve degli stadi, cominciava a infiltrarsi nella cultura proletaria più chiusa, e inserì i termini ‘Gran Bretagna’ e ‘britannico' nel vocabolario della cultura giovanile.
Contro quella deriva fascista e razzista che pericolosamente avanzava in tutto il Regno Unito in quegli anni nacque Rock Against Racism "un fronte unito" co-fondato da Red Saunders, Roger Huddle e altri nel 1976. In un primo momento, Rock Against Racism era solo un'idea, un modo per riunire la giovane generazione contro l'aumento furtivo di consensi dell'estrema destra. Poteva restare solo un'idea se Eric Clapton non avesse dato il colpo finale nel 1976, con il suo endorsment per Enoch Powell, e l'invito ai suoi fan a votare per impedire che la Gran Bretagna diventasse "una colonia nera."

Saunders e Huddle scrissero una lettera al NME sottolineando che metà della musica di Clapton aveva origine nella black music e concludeva con l'esortazione all’azione contro il “veleno razzista e con l'invito ai i lettori ad aderire alla nascita del Rock Against Racism. La risposta fu immediata e positiva. Nel mese di aprile del 1978, 100.000 persone marciarono in tutta Londra in sostegno del Rock Against Racism, e la manifestazione si concluse con uno straordinario concerto al Victoria Park: Clash e Tom Robinson Band furono i promotori e i gruppi headliners. Fu un evento epocale, che il cantante e attivista Billy Bragg descrisse come "il momento in cui la mia generazione ha fatto una scelta." Il fotografo Syd Shelton documentò la nascita del Rock Against Racism durante gli anni 1970 e 1980, dalle sue prime manifestazioni, al concerto a Victoria Park, ai concerti di bands come The Clash, The Specials, The Undertones , Elvis Costello, ecc, i giovani attivisti e sostenitori che si coniarono slogan rimasti nella storia, come "Love Music, Hate Racism", "Smash the fascism!"..

Oggi, nel 2015, non vi ricorda qualcuno, quella vecchia star inglese del regresso e dell'oscurantismo di Powell, non vi sembra di rivivere tutti i giorni la sua figura e le sue parole, con la sola differenza che Powell saliva su uno scranno nelle piazze mentre Salvini, ora alla disperata ricerca di una leadership di una destra disorientata e sconfitta da Renzi (che ha fatto propri quasi tutti i contenuti di una destra moderata), con il suo becero scimmiottare della nazi francese Marine Le Pen, le spara seduto nei salotti televisivi, a dimostrazione dello stato davvero deplorevole dell’informazione in Italia? Non sarebbe buona cosa che partisse proprio dalla musica un movimento che prenda a calci nel culo questi nuovi fascisti, dato che il nuovo che avanza strizza continuamente l'occhio a movimenti come Casa Pound, che odiosamente impedisce l'ingresso a scuola di bambini di etnie diverse dalla nostra? Non sono sintomi questi di una situazione che invoca una qualche reazione? Ma tranne i soliti, tutto tace, il novo rock italico sembra perso in tutt'altra dimensione, senza al momento alcuna speranza di ripresa..










14/02/15

Troppa roba, Eric..

Lo confesso, e senza pentimenti o rimorsi: Eric Clapton mi è sempre stato sui coglioni. Sempre. E posso anche vantarmi che nonostante tutto, non gli ho dato mai un soldo, anche quando, giovanissimo, andai a vederlo dal vivo: il concerto si tenne a Roma, al Palasport (ancora si chiamava così..) e successe di tutto. Fu una delle prime volte che mi ritrovai in un orgia di fumo, lacrimogeni, manganellate, corse a tutta velocità. Ma ero così giovane e..magro che qualcuno, nello sfondamento dei cancelli, riusci a spingermi dentro. Dopo poco, non ricordo bene come, mi ritrovai sulle gradinate ad assistere al concerto, incredulo, senza aver pagato il biglietto.. Sapevo che il buon Eric è sempre stato anche un buon reazionario, conservatore. Ma ho fatto conoscenza di questo suo discorso, a una sua esibizione nel 1976 a Birmingham, Regno Unito, da poco, e come immaginavo, è veramente disgustoso. Questo un resoconto relativamente breve (che fu riportato da Rebel Rock di J. Street (1986) e poi pubblicato su New Musical Express, Melody Maker, The Guardian e The Times):

<<Votate Enoch Powel!!. Enoch è il nostro uomo.Credo che lui abbia ragione e che dovremmo rispedirli tutti indietro. Dobbiamo impedire che la Gran Bretagna diventi una colonia nera. Sbattiamo fuori gli stranieri e manteniamo l'Inghilterra bianca. Prima mi interessava la droga, ora il razzismo. E 'molto più pesante, amico. Fanculo ai negri, cazzo!. Fanculo i sauditi che si stanno prendendo Londra. Negri bastardi. La Gran Bretagna è sempre più piena di stranieri, votate Enoch, li caccerà tutti e ci proteggerà. Voglio che tutti voi che siete quì votiate per Enoch Powel. Manteniamo l'Inghilterra bianca!...>>

Si andò avanti per molto su questa linea - l'intero discorso può essere ascoltato nella clip di YouTube qui sotto. L "Enoch" a cui Clapton si riferisce è il noto uomo politico inglese Enoch Powell, famoso per il famigerato discorso che tenne nel 1968, il famigerato "fiumi di sangue", anche questo a Brimingham. Clapton non fu crocifisso quando queste odiose frasi finirono sulla stampa popolare , così come il resto del concerto continuò normalmente, senza disordini. Il gruppo di attivisti di Rock Against Racism nacque proprio come risposta diretta a queste stronzate di Clapton, che non ha mai chiesto scusa nel corso degli anni.

<<Andiamo Eric..hai preso troppo di quella roba e ora non riesci a gestirla. Metà della tua musica è nera, tu sei il più grande colonialista del rock, un bravo musicista ma dove saresti senza il Blues e il R&B? Dovresti combattere il veleno razzista o finirai nelle fogne insieme ai topi e con tutti gli affaristi che hanno fregato il rock con i loro libretti degli assegni e la merda di plastica. Stiamo organizzando un movimento popolare contro il veleno razzista nella musica, il Rock against Racism Ps: chi ha ucciso lo Sceriffo, Eric? Siamo maledettamente sicuri che non sei stato tu..!>>
lettera alla stampa di Red Saunders e Roger Huddle.
Eric ..senti: fanculo tu...