Morte di Franco Mastrogiovanni, maestro elementare, anarchico
Giustizia per Franco
Mentre non accennano a placarsi le aspre polemiche per la sentenza del caso Cucchi, — su ricorso della Procura del Tribunale di Vallo della Lucania — è iniziato il processo di secondo grado ai sei medici e ai dodici infermieri responsabili dell’agghiacciante morte di Francesco Mastrogiovanni, il «maestro più alto del mondo» — come lo avevano affettuosamente definito i suoi alunni — torturato senza motivo e senza ragione in un ospedale pubblico che lo avrebbe dovuto curare. La lieve condanna dei medici a pene tra i due e i quattro anni di reclusione e l’assoluzione degli infermieri, pronunziata il 30 ottobre 2012, venne impugnata dalla Procura di Vallo della Lucania.
Nelle mani dello Stato
Giustizia per Franco
Mentre non accennano a placarsi le aspre polemiche per la sentenza del caso Cucchi, — su ricorso della Procura del Tribunale di Vallo della Lucania — è iniziato il processo di secondo grado ai sei medici e ai dodici infermieri responsabili dell’agghiacciante morte di Francesco Mastrogiovanni, il «maestro più alto del mondo» — come lo avevano affettuosamente definito i suoi alunni — torturato senza motivo e senza ragione in un ospedale pubblico che lo avrebbe dovuto curare. La lieve condanna dei medici a pene tra i due e i quattro anni di reclusione e l’assoluzione degli infermieri, pronunziata il 30 ottobre 2012, venne impugnata dalla Procura di Vallo della Lucania.
Nelle mani dello Stato
Mastrogiovanni è rimasto legato ininterrottamente e incredibilmente ai polsi e alle caviglie per 88 ore in un letto del reparto di psichiatria dell’ospedale pubblico di Vallo della Lucania senza ricevere né da mangiare né da bere e — pur non essendo recluso — senza poter ricevere la visita dei familiari. Completamente abbandonato, i medici ne hanno scoperto la morte sei ore dopo che era avvenuta. Anche Mastrogiovanni era stato «affidato nelle mani dello Stato», che nell’estate del 2009 lo ha prima torturato e poi consegnato cadavere ai familiari e agli amici, facendolo passare da una calda spiaggia di Acciaroli al freddo marmo dell’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania, dove il cadavere presenta ferite sanguinanti e profonde ai quattro arti. La tragica vicenda, accaduta in periferia e in un piccolo paese, è un terribile racconto. Mastrogiovanni trascorre le vacanze ad Acciaroli quando la notte del 30 luglio 2009 il sindaco di Pollica (dove ha insegnato, ben voluto dagli alunni), Angelo Vassallo, telefona al tenente dei vigili urbani ordinandogli di fermare l’insegnante — «colpevole» di uscire dall’isola pedonale con la macchina — per sottoporlo a Trattamento Sanitario Obbligatorio, che non è stato richiesto da nessun medico.