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20/01/18

Margaret Atwood scrive sul movimento #MeToo

«Sembra ci sia un’intera nazione piena di giovani donne che non sanno chiamare un taxi»
Caitlin Flanagan

 Margaret Atwood, l’autrice di The Handmaid’s Tale si interroga su cosa significhi essere una “cattiva femminista” e invita alla cautela quando si tratta di ritenere colpevoli gli accusati di molestie

Da paladina del femminismo a cattivo esempio e accusatrice degli stessi movimenti femminili il passo di questi tempi è breve. La prolifica scrittrice canadese è divenuta negli ultimi anni un’icona di un rinnovato movimento di liberazione femminile dopo che alcuni suoi romanzi, in particolare Il racconto dell’ancella e L’altra Grace, sono divenuti delle popolari serie tv (The Handmaid’s Tale, che abbiamo più volte consigliato e Alias Grace) focalizzando l’attenzione sul ruolo spesso vilipeso delle donne. Ora però l’autrice è sotto attacco per le sue posizioni sul movimento #MeToo e per un suo editoriale pubblicato sul quotidiano canadese The Globe and the Mail.
Questa è la traduzione (e scusate qualche licenza che ci siamo presi) della lettera, in cui scrive che le donne non sono solo buone e angelicate, altrimenti non esisterebbe un sistema legale, che una persona non può essere colpevole solo perché accusata, e che «in tempi estremi, gli estremismi vincono», e si finisce per dividere in tifoserie situazioni complesse: da una parte chi sta con gli stupratori, dall’altra chi con gli illuminati.
La riteniamo (la lettera) un validissimo contributo, anche alla luce di nuovi episodi di presunti stupri, come quello di James Franco e del comico  Aziz Ansari, sputtanato online per.. "un appuntamento finito male"

"Sembra che io sia una "cattiva femminista". Posso aggiungere questo alle altre cose di cui sono stata accusata dal 1972, come scalare la fama su una piramide di teste decapitate di uomini, di essere una dominatrice incline alla sottomissione degli uomini (una persona retta, completa con una illustrazione di me in stivali di pelle e una frusta) e di essere una persona orribile che può annientare - con i suoi poteri magici di strega bianca - chiunque, nei salotti di Toronto, sia critico . Sono così spaventosa! E ora, a quanto pare, sto conducendo una guerra alle donne, come la cattiva femminista misogina e stupratrice che sono.
Come sarebbe una buon femminista agli occhi dei miei accusatori?
La mia posizione fondamentale è che le donne sono esseri umani, con tutta la gamma di comportamenti santi e demoniaci che questo comporta, compresi quelli criminali. Non sono angeli, incapaci di commettere errori. Se lo fossero, non avremmo bisogno di un sistema legale.

Né credo che le donne siano bambine, incapaci di agire o di prendere decisioni morali. Se lo fossero, torniamo al 19 ° secolo, con le donne che non dovrebbero possedere proprietà, avere carte di credito, avere accesso all'istruzione superiore, controllare la propria riproduzione o votare. Ci sono gruppi potenti in Nord America che spingono per questo programma, ma di solito non sono considerati femministe.

04/01/18

5 Documentari su You Tube

Non abbiamo sempre desiderato saperne di più sui nostri scrittori preferiti Alcuni di essi sono timidi, solitari, bevono grandi quantità di caffè e alcol : non è facile scoprire a fondo le loro personalità. I documentari ci aiutano a volgere uno sguardo sul loro processo creativo, sulle loro ossessioni e su come scolpiscono le loro storie.
Interzone ha una predilezione per i documentari, ne abbiamo presentato molti su musica, cinema ed altro. Qui ne abbiamo scoperto alcuni su grandi scrittori di nostra preferenza, tutti disponibili su YOUTUBE, da guardare comodamente su pc e cellulare. Sono bellissimi, penetranti e stimolanti e permettono di ascoltare la voce di geni del calibro di JG Ballard, che ci racconta la sua fascinazione per le autostrade, Margaret Atwood, che approfondisce le tematiche del suo distopico e bellissimo The Handmaid's Tale, (Il racconto dell'ancella) da cui il pluripremiato serial, (che tutti dovrebbero vedere), Sylvia Plath che ci svela la fonte delle sue poesie.


JG Ballard
Pubblicato nel 2014 il documentario sull’autore di alcuni tra i più grandi capolavori della letteratura distopica dura meno di un’ora. Ripercorre una carriera durata cinquant’anni e ricorda i momenti di difficoltà, come quando un recensore definì Crash l’opera di un grave malato mentale.
Celebrato per la cosiddetta trilogia dei disastri urbani (Concrete Island, High-Rise, Crash), Ballard ci guida attraverso la sua carriera nell'arco di 50 anni, comprese le polemiche sulla pubblicazione di alcuni dei suoi romanzi. Oltre al suo interesse per la connessione tra erotismo e incidenti stradali, Ballard ci racconta la predilezione per i paesaggi urbani, le highways, i parcheggi a più piani e gli hotel abbandonati: tutti gli elementi costitutivi dei mondi immaginari in cui ci siamo immersi così tante volte. È ora di rileggere High-Rise.