31/03/15

Creature di una nuova specie: Cream, Reunion Live



Prime creature di una nuova specie: supergruppo blues a 250 volts. Ma soprattutto, tutti e tre i componenti erano bianchi. Graham Bond Organisation, Manfred Mann, Yardbyrds, J. Mayall, era il passato e il successo arrivò subito. Tre anni in tutto, tre album ufficiali e uno postumo, tanto durò l’epopea degli dei della nuova religione: l’elettricità. Nell’era dei singoli, dei 45 giri furono loro i primi a raggiungere le vette nelle classifiche con gli album, merito più che della casa discografica, del passaparola. Quando ancora i Rolling Stones erano dei bravi ragazzi, e prima dell’arrivo del flower power i Cream si presentavano come sfolgoranti bohemiens ma con un atteggiamento di assoluta disciplina nei confronti del blues, la loro musica, grazie anche alla padronanza assoluta che i tre avevano dei propri strumenti. Una band così strutturata, con tre soli elementi effettivi che cercavano di sovrastarsi nelle lunghe improvvisazioni sul palco, e sotto gli urti delle forti e diverse personalità, non poteva durare. Le situazioni divennero castranti, e poi droga, tanta droga. Iniziò Ginger con l’eroina, poi Clapton se lo portò dietro in un delirio che continuò quando i due confluirono nei Blind Faith con Steve Winwood. Droga, la routine, i conflitti interni, la band si disintegrò. Il 26 novembre del ’68 alla Royal Albert Hall di Londra , il concerto d’addio. I tentativi furono tanti, ma nessuno dei tre aveva ceduto alla tentazione della reunion, fino al ’93, quando suonarono per l’entrata dei Cream nella Rock and Roll Hall of Fame. Poi, proprio alla Royal Albert Hall di nuovo insieme per 4 show. In uno di questi che presentiamo sotto, possiamo ammirare ancora l’assoluta maestria, soprattutto di Bruce e Baker, che comunque non si rivolgono quasi mai lo sguardo: i cenni di intesa sono tutti tra Clapton e il bassista. I concerti proseguirono negli Stati Uniti, ma dopo poche date Baker abbandona, affermando alla stampa che non voleva mai più incontrare Jack Bruce, ritornando nel suo rifugio, una fattoria in Sud Africa. Jack Bruce se ne andato il 25 ottobre 2014, a Suffolk, Regno Unito..






Song setlist:
1 I'm So Glad (James)
2 Spoonful (Dixon)
3 Outside Woman Blues (Reynolds)
4 Pressed Rat and Warthog (Baker, Taylor)
5 Sleepy Time Time (Bruce, Godfrey)
6 N.S.U. (Bruce)
7 Badge (Clapton, Harrison)
8 Politician (Bruce, Brown)
9 Sweet Wine (Baker, Godfrey)
10 Rollin' and Tumblin' (Waters)
11 Stormy Monday (Walker)
12 Deserted Cities of the Heart (Bruce, Brown)
13 Born Under a Bad Sign (Jones, Bell)
14 We're Going Wrong (Bruce)
15) Crossroads
16) Sitting On Top Of The World
17) White Room
18) Toad
19) Sunshine Of Your Love

30/03/15

Coldturkey. La Playlist del tacchino, freddo

Andare in Cold Turkey, in tacchino freddo: non si augura a nessuno, dato che con questo termine si indica il periodo di crisi di astinenza, da sostanze stupefacenti e alcol. Sono quei momenti, quei giorni, quelle settimane che John Lennon ha così ben descritto nell'omonima canzone, basata sulla sua esperienza. La soria ci riporta però, nel caso di Lennon, che il suo periodo di Cold Turkey non fu di quelli pesanti e peggiori: si dice che il suo spacciatore avesso man mano diminuito l'eroina contenuta nelle dosi che vendeva all'ex Beatle, sostituendola con del medicinale da "taglio". Ma al Cold Turkey, (perchè uno dei brutali sintomi dell'astinenza si preannuncia con terribili brividi di gelo, che fanno letteralmente venire la pelle d'oca) e alle droghe pesanti, eroina, coca, acidi, moltissimi musicisti (come prevedibile..) hanno dedicato canzoni, testi, poesie. Quì sotto una delle playlist più complete al riguardo, introdotta proprio da Cold Turkey cantata da John Lennon...

La temperatura sale La febbre è alta
Non vedo un futuro Non vedo il cielo
Ho i piedi pesanti Anche la mia testa è pesante
Mi piacerebbe essere bambino Mi piacerebbe essere morto
II tacchino freddo* mi ha preso in pieno
Ho dolori in tutto il corpo Ho i brividi
Non voglio vedere nessuno Lasciatemi in pace
Ho gli occhi spalancati Non riesco ad addormentarmi
Di una cosa sola sono sicuro Ci sono dentro fino all'osso
II tacchino freddo* mi ha preso in pieno
Trentasei ore Col dolore che cresce Pregando che qualcuno
Mi liberi ancora una volta Farò il bravo
Ti prego, fammi star bene Ti prometto tutto quello che vuoi
Fammi uscire da quest'inferno
II tacchino freddo* mi ha preso in pieno




Inizialmente Cold Turkey fu  proposta da Lennon agli altri tre membri dei Beatles. Il tema scabroso, troppo personale portò ad un nulla di fatto, fino al netto rifiuto (soprattutto da parte di McCartney) di incidere il pezzo. Si dice che tra i tanti, anche questo rifuito influì sulla ddecisione di John di lasciare il gruppo.  Alla fine, la canzone fu pubblicata come retro del singolo di Yoko Ono, Don't Worry Kyoko (Mummy's only looking for her Hand in the Snow), e vide la partecipazione alle session di Eric Clapton, all'epoca molto intimo della coppia e compagno nelle loro scorribande nel mondo delle sostanze.
La canzone, si sà, racconta del difficile periodo di disintossicazione di John dall'eroina, Come già detto, il termine "cold turkey" (tacchino freddo) nello slang yankee si riferisce a chi cerca di disintossicarsi "a secco", senza ricorrere a sostanze sostitutive, per alleviare i disastrosi sintomi di astinenza da eroina:  febbre altissima, freddo terribile e incontrollabile alternato a devastanti vampate di calore, tremori, allucinazioni, distorsione della realtà, crisi respiratorie,dolori terrificanti, lacrimazione, insonnia, totali squilibri nei bisogni fisiologici, sudorazioni: proprio dalle sudorazioni, che provocano pelle d'oca e appiccicosa, come quella di un tacchino, viene fuori il termine Cold Turkey, "tacchino freddo". Ci furono molte polemiche quando Cold Turkey fu pubblicata, John venne accusato di essere un tossico e di aver distrutto il gruppo grazie alla cattiva influenza che aveva Yoko anche a riguardo l'uso sfrenato di droghe in quel periodo, ma è indubbio che il testo è un avvertimento contro l'uso dell'eroina e delle  droghe in generale. Come qualcuno ebbe a dire, dall'eroina si può uscire, dalla mediocrità, no..

Syd Barrett, "If it's in you";
King Hannibal, "The truth shall make you free"
Fred Neil, "Sweet cocaine"  
Doors, "The crystal ship"
James Brown, "King heroin"  
Husker Du, "Pink turns to blue"
Townes Van Zandt, "Waitin' around to die"  
Fingers Inc, "Mystery of love"
Creation, "How does it feel to feel"  
Chemical Brothers, "The private psychedelic reel"
Captain Beefheart & His Magic Band, "Ah feel like ahcid"  
Steppenwolf, "The pusher"
Bob Dylan, "Desolation row (live)" Count Five, "Psychotic reaction"
Queens Of The Stone Age, "Feel good hit of the summer"
Beach Boys, "Good vibrations" Other Half, "Mr Pharmacist"
Stranglers, "Golden brown" Underworld, "Born slippy"
Billy Boy Arnold, "Whiskey, beer and reefer/Sunday morning blues"
Dramatics, "The devil is dope" Spacemen 3, "Walkin' with Jesus"
Pulp, "Sorted for E's & wizz" Rolling Stones, "Mother's little helper"
Flamin' Groovies, "Slow death" Pink Floyd, "Astronomy domine"
Eric Burdon & The Animals, "A girl named Sandoz" Etta James, "I'd rather go blind"
Orb, "Little fluffy clouds" Traffic, "Hole in my shoe"
Empirion, "Narcotic influence" Holy Modal Rounders, "If you want to be a bird aka bird song"
Primal Scream, "Loaded" Bomb The Bass, "Bug powder dust"
KRS-One, "I can't wake up" Bert Jansch, "Needle of death"
Fall, "Totally wired" Roland Stone, "Junco partner/Preacher's daughter"
Allman Brothers Band, "Whipping post" Only Ones, "Another girl, another planet"
Flowered Up, "Weekender" MC5, "Rocket reducer no. 62"
Phil Phillips, "Sea of love/The evil dope" Country Joe & The Fish, "Bass strings"
Funkadelic, "Maggot brain" My Bloody Valentine, "Glider EP"
13th Floor Elevators, "Roller coaster" Happy Mondays, "Do it better"
Tim Hardin, "Red balloon" David Essex, "Rock on"
The Jimi Hendrix Experience, "Purple haze" Rodriguez, "Sugarman"
Heartbreakers, "Chinese rocks" Beatles, "Rain"
Lemonheads, "My drug buddy" Temptations, "Cloud nine"
Byrds, "Artificial energy" Velvet Underground, "I'm waiting for the man"
John Prine, "Sam Stone" Grateful Dead, "Dark star"
Beatles, "Got to get you into my life" Country Joe & The Fish, "Section 43"
Charlatans, "Codine blues" Electric Prunes, "I had too much to dream"
Smoke, "My friend Jack" Curtis Mayfield, "Pusherman"
Amboy Dukes, "Journey to the center of my mind" Ramones, "Carbona not glue"
Ry Cooder/Buffy Sainte-Marie, "The hashishin" Fats Waller, "The reefer song"
Byrds, "Eight miles high"
Harry 'The Hipster' Gibson, "Who put the benzedrine in Mrs Murphy's ovaltine?"
Neil Young, "The needle and the damage done" Plastic Ono Band, "Cold turkey"
Primal Scream, "Higher than the sun" Love, "Signed D.C."
Dillinger, "Cokane in my brain" Television Ain't That Nothin'
Wire,” Our Time” Supergrass“Alright”
Pavement,”Stage Announcement” Soft Boys,”Cold Turkey”
William Burroughs,”A Thanksgiving Prayer” Chrome,” The Phantom of Sanity”
Alien Sex Fiend, “Stuff The Turkey” Godfathers ,”Hit By Hit”
Electric Six,“Lucifer Airlines” Grandmaster & Melle Mel, "White lines (don't do it)"
Rolling Stones, "Sister morphine" “Brown Sugar” Velvet Underground, "Heroin"
Beatles, "Tomorrow never knows" Jefferson Airplane, "White rabbit".
Eugenio Finardi,”Scimmia” Lou X, ”5 minuti di paura”
David Bowie,”Always Crashing in the same car”- “Station to Station”
Can,”She brings the rain” The damned,”Need Life
Talking Heads,”Drugs” The Stranglers,”Dead,Night and Blood”
Iggy Pop,”Cold Metal” Skiantos,”Eptadone”...





I principi ormai superati di AA, Alcolisti Anonimi

Uno dei principi cardine degli Alcolisti Anonimi, dice che è la persona ad essere profondamente sbagliata. Il grande libro, AA's Bible, afferma: "Raramente abbiamo visto una persona fallire, dopo che ha accuratamente seguito il nostro percorso. Coloro che non recuperano sono persone che non possono o non vogliono dedicarsi completamente a questo semplice programma, di solito gli uomini e le donne che sono costituzionalmente incapaci di essere onesti con se stessi. Ci sono questi disgraziati. Essi non si sentono in colpa; sembrano esserci nati, in questo modo. La loro disperazione è accresciuta solo dalla loro mancanza apparente di opzioni. "

Molte persona chiaramente, credono che non ci sia altro modo. I 12 punti (più comunemente conosciuti come i 12 passi..) sono così profondamente radicati, soprattutto negli Stati Uniti, che molte persone, tra cui medici e terapisti, credono che partecipare alle riunioni, e non bere un sorso di alcol sia l'unico modo per ottenere un risultato ai loro problemi. Ospedali, ambulatori, centri di riabilitazione utilizzano i 12 punti come base per il trattamento. Ma anche se pochi sembrano rendersene conto, ci sono alternative, compresi i farmaci da prescrizione e terapie che mirano a aiutare i pazienti ad avere un rapporto con l'alcol, cioè imparare a bere con moderazione. A differenza degli Alcolisti Anonimi, questi metodi si basano sulla scienza moderna e sono stati dimostrati, in studi randomizzati, e studi controllati..Ci sono voluti anni a "lavorare al programma," prima di capire finalmente che gli Alcolisti Anonimi non è, o non è il migliore, programma per avere una speranza di guarigione. Molte persone però non sanno che ci sono altre strade. Il dibattito sull' efficacia dei 12 punti è stato tranquillamente e spumeggiantemente propagandato per decenni tra gli specialisti delle dipendenze.

Intanto, l'American Medical Association stima che su circa 1 milione di medici negli Stati Uniti, solo 582 si identificano come specialisti nella cura delle dipendenze. (Il rapporto rileva poi che ci sono medici che hanno una specializzazione, o per meglio dire una sub-specializzazione nelle dipendenze.) La maggior parte di questi hanno credenziali di consulente o consigliere per la dipendenza o per abuso di sostanze , per cui molti Stati richiedono poco più di un diploma di scuola superiore per esercitare . Molti consiglieri sono, o sono stati essi stessi in terapia di recupero. Il rapporto ha dichiarato che..: "La stragrande maggioranza delle persone che necessitano di trattamento per la tossicodipendenza non riceve nulla che si avvicina alla cura basata sull'evidenza".
L'associazione degli Alcolisti Anonimi è stata fondata nel 1935, quando la conoscenza del cervello era ancora agli albori. Da allora, offre un unico percorso di recupero: l'astinenza da alcol per tutta la vita. Il programma indica, o meglio impone ai membri di cedere il loro ego, accettare di essere "impotenti" di fronte all' alcol, fare ammenda per coloro che sbagliano, e pregare. AA (acronimo abbreviato) è notoriamente difficile da poter studiare. Per necessità, non hanno nessun archivio di chi partecipa alle riunioni; i membri vanno e vengono e sono, naturalmente, anonimi. Non esistono dati conclusivi su come il tutto funziona. Nel 2006, la Cochrane Collaboration, un gruppo di ricerca sanitaria, riesamindo studi ha scoperto che "non esistono studi sperimentali che inequivocabilmente dimostrano l'efficacia di AA o del loro programma, i famosi 12-punti, e in generale tutto l'approccio nella cura delle dipendenze e per i problemi di alcol". Questo " grande libro" (AA’s Bible) include una affermazione inserita nella seconda edizione, che è stata pubblicata nel 1955: AA ha lavorato con il 75 per cento delle persone che hanno partecipato agli incontri e che il 50 per cento di questi ha subito smesso, mentre un altro 25 per cento ha lottato per un pò, ma alla fine ha recuperato. Secondo AA, queste cifre si basano sulle esperienze dei membri. Nel suo recente libro, The Sober Truth: Debunking the Bad Science Behind 12-step programm and Rehab Industry, Lance Dodes, un professore di psichiatria in pensione presso la Harvard Medical School, ha esaminato i tassi di ritenzione degli Alcolisti Anonimi con studi sulla sobrietà e i tassi di coinvolgimento attivi (partecipazione a riunioni regolari e di lavoro nel programma) tra i membri di AA. Sulla base di questi dati, il tasso di successo effettivo di AA oscilla tra il 5 e l'8 per cento. Questo è solo una stima approssimativa, ma il più preciso tra quelli che siamo riusciti a trovare.

29/03/15

Gangstarr: Step in the Arena, miglior album rap

I Gang Starr, Dj Premiere e Guru, sono stati uno dei pilastri del Rap / Hip-Hop fin dalla nascita del genere. Hanno illuminato l'arte del campionare musica e suoni e metterli insieme. Lontanissimi dai canoni stereotipati dei rappers più famosi, dall'istigazione alla violenza, all'omofobia, dal sessismo alla passione per le armi fino all'ostentazione cafona delle ricchezze acquisite, i Gangstarr hanno prodotto musica geniale e innovativa, collaborato con moltissimi artisti senza mai tradire lo spirito iniziale e underground del rap delle origini.
"Step In The Arena" è il secondo disco, e fà seguito al bellissimo e osannato "Jazz Thing", (dichiarazione d'amore verso le radici jazz) contenuta nella colonna sonora di Mo' Better Blues di Spike Lee e resta uno dei dischi simboli di un genere che è andato negli anni in una direzione totalmente opposta a quella proposta dal duo.
Nel 2007 Step in the Arena, pubblicato nel dicembre del 1990 solo su LP in vinile è stato nominato il più grande album hip hop di tutti i tempi da alcuni dei maggiori siti web specializzati, è uno dei miei album rap preferiti di sempre insieme a quelli di Pubblic Enemy, A Tribe Called Quest, De La Soul, Naughty by Nature.. quelli che la storia della musica black ha archiviato con il termine.."old school"

Step in the Arena
Torrent



30 Documentari da non perdere. Gratis


RACCOLTA DI DOCUMENTARI MUSICALI, ALCUNI DI INCHIESTA, ..
Il Cinema Documentario si sta imponendo oggi anche in Italia, come una delle  forme più innovative del cinema indipendente.
Nonostante questo, pochi sanno che in Italia vengono prodotti quasi 200 film documentari all’anno, alcuni veramente di ottima qualità. Questi film utilizzano spesso poetiche raffinate e personali e sono girati con stili e modalità produttive molto diverse tra loro. Definito per legge come un cortometraggio di lunghezza non inferiore ai 250 metri e non superiore ai 2.000. Le sue origini risalgono al 1910 e dovute in gran parte al lavoro delle avanguardie sperimentali cinematografiche. I documentari coprono tutto, dalla musica e cinema, alla letteratura, la religione, la politica e la scienza. Sono stimolanti, e illuminante, aiutano ad aprire gli occhi su argomenti di cui, spesso,  i media mainstream non si occupano, e se lo fanno, in modo molto superficiale. Sotto ne riportiamo quasi trenta, in italiano ma molti in inglese, rigorosamente da guardare, gratis.

Ramones (in ita)
End of the Century: The Story of the Ramones è un film-documentario del 2003 sulla band punk Ramones, pubblicato 15 marzo 2005 dalla Rhino Records.
Il film-documentario, prodotto e diretto da Jim Fields e Michael Gramaglia, segue la storia della band dall’inizio al locale CBGB all’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame e di oltre 20 anni di tour.
Il documentario contiene poi interventi di Dee Dee, Johnny, Joey, Marky, C.J., Tommy, Richie, Elvis Ramone ed altri (tra cui la madre di Joey ed il fratello).
È presente anche un video di Marky in cui dimostra di saper suonare la batteria con uno stile heavy metal. Sfida poi i batteristi metal a suonare con lo stile dei Ramones, cosa non facile e che richiede molta energia.
Il nome di questo film-documentario deriva da una parte presente nella canzone Do You Remember Rock ‘n’ Roll Radio? del quinto album della band.

Sex Pistols
(in ita)
Oscenità e furore. La vera dimensione del punk: trasgressione sociale e rovina. Il ritratto pubblico e privato dei Sex Pistols di Sid Vicious e Johnny Rotten, la band punk piu irriverente e provocatoria. Basata su oltre 20 ore di materiale inedito, la storia va dagli esordi nella Londra dei sobborghi al leggendario tour americano. Il documentario è ritmato di una straordinaria colonna sonora con molti brani dei Pistols e classici di, tra gli altri, The Who, Roxy Music, Alice Cooper, David Bowie, Rod Stewart, Queen, Village People. Diretto nel 2000 dal regista Julien Temple (quello di Absolute Beginners, Aria e La grande truffa del rock,n roll), questo film è il documento imperdibile di una band che ha cambiato il volto alla musica rock e ha segnato un’epoca.
Oscenità e Furore


Blumoon
Documentario sull’operazione Blumoon. Nel periodo più duro dello scontro di classe avvenuto negli anni 70, nelle piazze italiane fa la sua comparsa un nuovo tipo di droga “L’eroina”. Un mare che avanza inesorabilmente, propagandato e pubblicizzato come atto liberatorio di fatto inghiotte e fagocita le coscienze e l’azione di migliaia di giovani militanti dell’autonomia (dopo il 77 il mare divenne un oceano) arrivando lì dove il bastone dello stato borghese non poteva colpire.
Operazione Blumoon


Lou Reed
A Night with Lou Reed – Una registrazione visiva intima di tutto esaurito performance di Reed al The Bottom Line di New York City nel 1983. (1991)

Led Zeppelin
A To Zeppelin: The Story Of Led Zeppelin - Free (il pubblico degli Stati Uniti solo) - Cronache storia della band, dalla loro formazione 1968 per il loro regno come 1970 giganti hard-rock, con rare fotografie, materiale d'archivio e interviste. (2004)

Aleister Crowley
Aleister Crowley: The Wickedest Man in the World - Free - Ti porta nella vita di Aleister Crowley, un occultista inglese, mago cerimoniale, poeta e alpinista, responsabile per fondare la religione di Thelema. La stampa britannica lo ha definito "Il Wickedest Man in the World," anche il titolo del documentario di cui sopra, uno di una BBC 4 serie in quattro parti su cifre famoso sinistre chiamati "Masters of Darkness." Crowley è forse più famoso per il suo dictum "Fai ciò che vuoi", che, estrapolata dal contesto, sembra essere una filosofia di assoluto, libertarismo illimitata.


Live Forever (sottit. ita)
Documentario Live Forever. The Rise and Fall of Brit Pop del 2003, scritto e diretto da John Dower, sulla cultura musicale del Regno Unito negli anni ’90.
Non bisogna pensare agli Oasis solo come al gruppo di successo che ha contribuito a creare il sound caratteristico del pop inglese degli anni Novanta: le loro canzoni hanno forgiato un’intera generazione. Di più, sono stati il motore nascosto di una nazione, l’Inghilterra, la cui gioventù era stufa di lamentarsi aspettando che le grandi occasioni capitassero per caso tra una sigaretta e l’altra. Non sono stati gli unici, ma hanno aperto la porta per primi e l’hanno tenuta spalancata fino all’elezione di Tony Blair. Il cambiamento sociale, passato attraverso la musica (e attraverso le parole di brani come Wonderwall e Live Forever, Don’t Look Back in Anger e Champagne Supernova), ha toccato ogni campo: dalla letteratura alla moda, dal cinema al calcio. Sono stati protagonisti politici di questa svolta necessaria.

The Clash
Audio Ammunition – Free – A series of short documentaries on The Clash and five of their classic studio albums. Produced by Google. (2013). Alla luce della rinnovata rilevanza, una serie di documentari in cinque parti sulla band, chiamata Audio Ammunition (Munizioni Audio), e sono davvero fantastici. Ogni parte copre la realizzazione dei loro cinque album classici in studio (ad esclusione di Cut the Crap del 1985). In questo documentario esclusivo con filmati mai visti prima del grande e compianto Joe Strummer, e di tutti e quattro i membri dell' "unica band che conta davvero" li seguiamo attraverso la realizzazione di ciascuno dei loro album classici. Se già amate i Clash, guardare e ascoltare questo documentario possiamo garantire che scoprirete qualcosa di nuovo..
Part 1 "The Clash" (1977)
Part 2 "Give 'Em Enough Rope"
Part 3 "London Calling"
Part 4 "Sandinista"
Part 5 "Combat Rock"


John e Yoko
Bed Peace - Free - 70 minuti di documentario rivisita John e Yoko nel famoso Bed-In del 1969 , una delle proteste pacifiche più ficcanti contro la guerra del Vietnam. (2011) Diretto da Yoko e John e girato da Nic Knowland, oltre a documentare degli eventi di Montreal, ci presenta John & Yoko in una conversazione con, tra gli altri, con la World Press, il disegnatore satirico Al Capp, l'attivista Dick Gregory, il comico Tommy Smothers, i manifestanti al Parco di Berkeley, il rabbino Abraham L. Feinberg, Timothy Leary e Rosemary Leary e tanti altri..

John Lennon  (sottot. ita)
U.S.A. contro John Lennon è un film documentario sul celebre cantante John Lennon, diretto da David Leaf e distribuito nel 2006.
Il film è un documentario sulla carriera musicale di John Lennon, parte da quando suonava con i Beatles fino alla sua morte. Il primo aspetto con i Beatles è piuttosto sintetico, mostra principalmente la sua celebre e contestata frase “I Beatles sono più grandi di Gesù! e mostra anche qualche tentativo di riconciliazione. La seconda parte, sicuramente più approfondita, racconta oltre che delle proteste per la pace fatte da lui e da sua moglie Yoko Ono le continue “pressioni” fatte verso di lui dal governo.


CBGB
CBGB:The Roots of punk - free - Una girandola di concerti d'epoca delle punk band seminali di New York. Il film è stato prodotto, Hilly Kristal, creatore e proprietario del CBGB. Non importa quanto questa versione romanzata della storia del CBGB risulti, siamo fortunati ad avere filmati del vero periodo d'oro dello sporco club sulla Bowery che ha fatto la carriera dei Ramones, Patti Smith, Television, Blondie, Talking Heads e innumerevoli altre bands, salite a semi-celebrità, o a notorietà locali, dalle famose viscere del CBGB. E non c'è niente di meglio che sentire le cose reali, come sono davvero andate,e questo si può, nel documentario CBGB: The Roots of Punk (prima e seconda parte di seguito).


London Town - Sulle orme del reggae (in ita)
Sentire e percepire l’Africa attraverso il reggae a Londra.
Partendo dal ‘Windrash’, il fenomeno dell’immigrazione Caraibica a Londra nel 1948 ai riots di Notting Hill del 1976 al massacro di New Cross a Brixton negli anni ’80, attraversare la musica reggae e la sua influenza sul punk e il pop. Un secondo film dopo ‘Jamaica mon amour’ che ci aiuta a capire meglio i contenuti di ‘peace, love, respect, unity’.
Intervengono: Chris Blackwell (produttore musicale), Vivienne Goldman (scrittrice e biografa di ‘Exodus’, amica di Bob Marley), Mad Professor (musicista fondatore degli Ariwa Studios), Linton Kwesi Johnson (poeta musicista), Mykaell Riley (prof. Università Westminster e fondatore Steel Pulse), David Hinds (musicista fondatore Steel Pulse), Ali Cambell (musicista fondatore UB40) e tanti altri. 
Regia: Tommaso D’Elia

Cream
Cream Farewell Concert - free - Tony Palmer cattura lo spettacolo finale dei Crem (con, ovviamente, Eric Clapton) alla Royal Albert Hall di Londra, il 21 novembre 1968.

Cry Baby
Cry Baby: The Pedal That Rocks the World - free - Racconta la storia del pedale wah wah, dalla sua invenzione nel 1966 fino ai giorni nostri. (2011) Musicisti, ingegneri e storici discutono l'impatto del pedale sulla musica popolare e dimostrano i vari modi in cui è stato utilizzato, oltre a come la sua evoluzione ha migliorato la capacità degli artisti di esprimersi musicalmente.

David Bowie
David Bowie: Sound and Vision - free - Un viaggio attraverso la carriera di Bowie. Presenta interviste con Bowie, Iman sua moglie, i suoi contemporanei musicali tra cui Iggy Pop, Moby e Trent Reznor. Le lotte per la sopravvivenza, le conquiste, i successi. Immagini esclusive di esibizioni dal vivo e il ripasso di 30 anni della sua carriera. Evidenzia gli interessi, le passioni e il suo coinvolgimento con le arti più svariate.Da non perdere! (2002)




David Bowie
David Bowie: The Story of Ziggy Stardust - free - Il film racconta la storia di come Bowie è arrivato a una delle creazioni più iconiche della storia della musica pop. Le canzoni, le acconciature, la moda, ecc.. Nel 1973 fu il leggendario regista D.A. Pennebaker a filmare la tappa di Londra del tour di David Bowie in Gran Bretagna, a sostegno di Aladdin Sane. Pennebaker non sapeva che Bowie, nella sua più celebre incarnazione come Ziggy Stardust, avrebbe annunciato il suo ritiro dalle scene dopo il bis finale. (2012)

CCCP (in ita)

Tempi moderni” di Luca Gasperini, documentario sui Cccp, con interviste inedite e performance teatrali, ritratto di uno dei gruppi piu’ significativi del rock italiano.


Iggy Pop e gli Stooges
Iggy Pop e gli Stooges - free - Un documentario dal South Bank Show. (2004)


Johnny Cash
Johnny Cash: The Last Great American - free - Documentario sul profilo della vita della leggendaria star della musica country, morto nel 2003. (2004)


Joni Mitchell
Woman of Heart and Mind - free - Documentario dettagliate sulla vita di Joni Mitchell e la sua musica, scritto e diretto da Susan Lacy e prodotto per la trasmissione americana Special TV. (2003)

Patti Smith 
Dream of Life Il film si apre con una mandria di cavalli al galoppo, che ci riporta a Horses, l'album di debutto del 1975 , un esplosione di poesia punk che suona ancora minaccioso e crudo. Ma il titolo documentario viene da un disco del 1988, Dream of Life appunto, che ha segnato una sorta di cesura perPatti, un periodo della sua vita che finisce e un'altro che è in attesa di iniziare, un album di "canzoni di lucido amore, ninne nanne, e dichiarazioni politiche".


First Orbit
Per celebrare il 50 ° anniversario del primo viaggio spaziale con equipaggio, l'Attic Room Productions ha prodotto First Orbit, La prima orbita, 99 minuti che ricreano il lancio storico di Yuri Gagarin nello spazio il 12 apr 1961, in tempo reale. Ho visto tutto il film, che è stato girato interamente nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Ed è mozzafiato.Particolarmente stupefatto dalla sequenza di rientro, a partire dal 01:10:00. min circa.


Brian Eno
Immaginary Landscape, In Paesaggi immaginari, il documentaristi Duncan Ward e Gabriella Cardazzo dipingono un ritratto video impressionista di Brian Eno: produttore discografico, artista visivo, collaboratore diartisti del calibro di U2 e David Bowie, inventore dell'ambient music, musicista, auto-proclamatosi "sintetista," membro originario dei Roxy Music, e co-creatore delle Strategie Oblique. Questo breve documentario combina interviste di Eno con riprese di lui che lavora ai suoni nel suo studio, simulando gli echi di una grotta, per esempio. Si intreccia con un viaggio attraverso le città americane come Los Angeles, San Francisco e New York. 1989


Paul McCartney
Nel 2005, Paul McCartney tornò negli Studi di Abbey Road, uno dei luoghi più famosi al mondo, (e di recente smantellato), in cui i Beatles hanno registrato i loro meravigliosi album . Nell'ambito della produzione BBC, Chaos & Creation a Abbey Road, McCartney introduce gli spettatori agli strumenti vintage utilizzati dalla band e un vario assortimento di tecniche di registrazione. E, soprattutto, abbiamo Sir Paul raccontare i primi momenti in cui incontrò John Lennon, poi una versione di "Twenty Flight Rock", la canzone di Eddie Cochran che suonò per un provino per i The Quarry Men (poi diventati The Beatles ).


Pink Floyd
Turismo e ricerca storica a parte, la maggior parte delle rovine non sono particolarmente utili, meno di tutto per i loro scopi originali. Ma i fan dei Pink Floyd sono a conoscenza di un caso in cui un rudere potrebbe mettere in secondo piano cenere e pomice che lo seppellirono quasi 2000 anni prima. Ottobre 1971, "Echoes", "A Saucerful of Secrets" e "One of These Days" Non un pubblico dal vivo, ma una serie di apparecchi da studio progettate per catturare fedelmente ogni livello del suono per la riproduzione teatrale.Versione directors cut.


Lou Reed
Rock and Roll Heart -  Un Masters, un documentario americano tra i più ammirevoli. Il film di Tymothy Greenfield-Sanders ripercorre in 75 minuti la carriera di Lou Reed dai primi passi come musicista a Set The Twilight Reeling e le collaborazioni teatrali con Patrick Wilson. Lascia Reed dire molto sulla sua storia: la sua adolescenza come devoto del rock e doo wop '50s , il college, con i giorni trascorsi con il poeta Delmore Schwartz, episodi della sua vita che molto hanno definito la sua arte, che sposa una sensibilità letteraria finemente sintonizzata con la semplicità e la musicalità del suo rock and roll classico. Nonostante la durata non esagerata, la disamina e’ cronologicamente accurata e impreziosita da parecchi interventi di personaggi che hanno collaborato con il cantante newyorkese (diversi esponenti della Factory, i membri dei Velvet Underground, David Bowie, Jim Carroll, Patti Smith, Suzanne Vega, Philip Glass e altri).In apertura del film, un gioiello ..epigrammatico di se stesso: "Non mi piacevano i gruppi, non mi piaceva l'autorità. Uh ... l'ho fatto solo per il rock and roll. " (1998) sottotitoli. in francese, se mai può servire a qualcosa..


The Nomi Song
Doc di Andrew Horn sulla vita del cantante Klaus Nomi. Ha debuttato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e ha vinto il premio Teddy per "miglior film documentario. (2004)

Viva Joe
Ancora Clash, stavolta però sul solo Strummer, del 2005. La prima scena del documentario Viva Joe Strummer (poi pubblicato come Get Up, Stand Up), ci dà il frontman dei Clash decostruire il genere. "Be ', ciao a tutti, non si tratta di groove", dice a una folla plaudente, seguito da, "non siete stufi di sentire la stessa cosa dagli gli ultimi 150 anni?" Poi il doc ci regala tanti filmati di concerti e interviste con i membri della band e gli amici intimi, come il Sex Pistols 'Glen Matlock. Il focus rimane su Strummer, un frontman con enorme carisma, ma anche, paradossalmente, con una enorme quantità di umiltà.



 

28/03/15

Satellites's Playlist - Alla ricerca di Satelliti


Canzoni popolari e meno sconosciute, la musica e i satelliti sono un binomio quasi imprescindibile. Quì la più completa e esauriente playlist riguardo i Satelliti.

Nessun luogo Shampo TV Torna indietro Proprio del ragazzo Nodo sottile Carte in tavola
Non posso fermarmi Dove andremo a finire? C'è qualcosa nel cielo Che brilla nella luce
Che rotea, lontano Alla ricerca dei satelliti Cercando i satelliti
Dov'è che andremo a finire?
Il nulla nei nostri occhi Solitari come la luna Confusa e lontana Alla ricerca dei satelliti
Cercando i satelliti  Dove andremo a finire?


David Bowie - Looking for Satellite
David Bowie e i suoi amici. Un compleanno davvero speciale, 50 anni celebrati al Madison Square Garden di New York...Come non poter iniziare questa playlist con questo autentico..gioiello?
Earthling è stato solo una polaroid di una grande band, niente analisi intellettuali con i vecchi compagni di strada, Eno in testa. Erano anni strani, li ricordo anche io, anni in cui personalmente ho cambiato totalmente la mia vita. Ma eravamo a cavallo della fine del millennio, fuori era buio, ma Earthling era un disco ottimista. Bowie era parecchio in tour, (in quegli anni l'ho visto due volte) , gli piaceva la condizione di marito, sembrava anche che per una volta, la Gran Bretagna gli piacesse, facendo dichiarazioni pubbliche a sostegno di Tony Blair. Earthling è un disco frainteso, scoperto molto tardivamente, è un' infestazione aliena, in un disco di danze arcaiche. Ascoltate però le versioni dal vivo, come questa Looking for Satellites..
Le linee iniziali sono una lista della spesa di parole associate con la cultura del consumo. E questo è stato per sostenere l'idea di una ricerca spirituale tra una religione ortodossa e un era tecnologica. "Satellite" inizia come un mantra, otto giambi cantati da un doppio Bowie (con una terza voce di sottofondo di una TV). Un uomo si siede sul divano e fa zapping attraverso i canali. Guerra del Kosovo, pubblicità di uno shampoo, video dei Boyzone, cowboy, X-Files.. un mantra che sembra poter andare avanti per sempre.
Su una spiaggia, da qualche parte in vacanza, con un pacchetto turistico che aveva visto pubblicizzato su Sky Atlantic. È ubriaco, vaga nel buio, cercando le luci del suo resort. Nel cielo qualcosa brilla. Un ricordo perso di un animale , qualche traccia genetica di homo habilis. Guarda con stupore. Siamo sempre stati scimmie. Dove andiamo da qui? chiede una voce , a distanza, e c'è tristezza nel suo tono. C'è qualcosa nel cielo ... gira lontano.




Satellite of love - Lou Reed
Satellite Of Love è il secondo singolo estratto da Transformer, il secondo album da solista di Lou Reed, pubblicato nel 1972.
La canzone è una saga amara di come Reed scoprì la sua gelosia, in una notte memorabile, e di come restò colpito duramente per quello che era veramente. Pubblicata come il seguito del singolo mega-hit "Walk on the Wild Side" all'inizio del 1973, "Satellite of Love" si è rivelò sorprendente, e tuttavia, rimane un punto fermo nella sua discografia degli anni '70. Mentre le versioni dal vivo - come quelle su Lou Reed Live e Take No Prisoners - risultano sempre più ..sottotono rispetto l'originale.




Satellites - Sex Pistols
B side di Holidays in the Sun fu l'ultimo brano inciso dai Pistols nella formazione originale, ed è anche il titolo scelto da Paul Burgess per il suo imponente lavoro per il libro Satellite Sex Pistols, con più di 500 fotogarfie originali. Consigliabilenonostante il prezzo non proprio accessibile, 50 $.




 Modest Mouse - Satellite SkinSatellite Skin è un singolo pubblicato dai Modest Mouse, band rock indie. E 'il primo singolo dal loro EP, No One's First and You're Next.
Originariamente previsto per il 18 aprile 2009, la data del rilascio fu rinviata al 26 maggio 2009 perché a Isaac Brock non piaceva il colore del vinile, una tonalità di arancio che proprio non gli andava. Il vinile fu limitato a 4000 copie, tutte numerate a mano. Il video musicale è molto surreale, diretto da Kevin Willis, noto per il suo frequente coinvolgimento come co-produttore nei video musicali di band metal alternative. Il video contiene stop-motion animate, raffiguranti "creature birdhouse", coinvolte in un rituale nella foresta in cui sono nate.




Elliot Smith - Satellite
Elliott Smith morì nell'ottobre del 2003, per le conseguenze di ferite autoinflitte con un coltello. E 'essenziale sapere che vi è un collegamento molto specifico tra Smith e il singolo ascoltatore. Ha scritto canzoni intensamente personali, e i suoi fan sentono una connessione molto intima con quelle canzoni. Questa Satellite è una di queste.



Steve Earle - Satellite Radio
Che personaggio! La canzone racconta di quando Steve era un DJ su una radio Satellitare tra il 2004 e il 2007. Aveva un programma radiofonico su Air America Radio, e il suo ultimo show fu stato trasmesso il 10 giugno del 2007. Poco tempo dopo finì su una radio satellitare (su Internet), la Sirius XM, con il programma Hardcore Troubadour Radio Show, che ancora oggi va in onda. Il testo ironizza sul suo ruolo di DJ e di come era nervoso per la produzione del programma in diretta. Anche il suo amico B. Springsteen aveva iniziato come DJ su Sirius nello stesso periodo: Springsteen ha dedicato "Radio Nowhere" proprio a quei tempi.




Eddie Verder - Satellite
Vedder scrisse "Satellite" per Lorri Davis - la donna che ha sposato Damien Echols, uno dei Tre di West Menphis, mentre era nel braccio della morte. Il brano, oltre che in Ukulele, l'album solista di Vedder, è contenuto anche in 'West of Memphis: Voices of Justice' colonna sonora del documentario a favore dei tre ragazzi, in cui partecipano Marilyn Manson, Henry Rollins, Nick Cave e Warren Ellis, Band of Horses, Bob Dylan, Natalie Maines e altro ancora.




Nine Inch Nails - Satellite
Ricorda The Fragile, questa canzone che è l'ottava traccia di Hesitation Marks, pubblicato nel 2013. La versione dal vivo rende molto di più.




Ultravox - Satellite
"Brilliant" vide il ritorno alla formazione originale degli Ultravox, con la voce calda ed emozionale del cantante-chitarrista Midge Ure. Lontano dalle brutte produzioni precedenti, il disco non è male ed ha come particolarità che tutte le 12 tracce dodici tracce, per un totale di quasi cinquantatré minuti, sono composte da titoli di una sola parola...Satellite è una delle più energiche del disco






27/03/15

Lo Stato islamico: territorio - The Modern Mercenary


Il controllo del territorio è una condizione indispensabile per l'autorità dello Stato islamico agli occhi dei suoi sostenitori. Questa mappa, redatta dall'Istituto per lo Studio della guerra, mostra il territorio sotto il controllo del califfato dal 15 gennaio, insieme con le aree che ha attaccato. Dove detiene il potere, lo Stato riscuote le tasse, regola i prezzi, gestisce campi, e gestisce servizi che vanno dalla sanità all'istruzione, e le telecomunicazioni, considerate dai vertici il principale veicolo per gestire il potere.



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L'uso di mercenari nelle guerre ha una storia molto, molto lunga. Prima della Pace di Westfalia del 1648 che mise fine alla guerra dei Trent'anni in Europa, segnando la nascita del sistema dello stato moderno, i potenti medievali, dai re ai papi, regolarmente assumevano combattenti privati ​​per dare battaglia per le loro cause. Dal 17 ° secolo, i governi statali hanno imposto il monopolio dell'uso della forza nel loro territorio tramite eserciti nazionali, mettendo fuorilegge i mercenari per non avere competizione militare, tuttavia, forze militari private non sono mai veramente state debellate, e secondo Sean McFate, senior fellow presso il Consiglio Atlantico e professore associato presso l'Università Nazionale di Difesa USA, hanno avuto una forte crescita proprio negli ultimi 25 anni. Li abbiamo visti in azione negli anni '50 e '60 durante le guerre africane di decolonizzazione, ma in modo molto discreto. Solo dopo la guerra fredda si hanno avuto più notizie, grazie anche al famoso Executive Outcomes in Sud Africa. Ed ora stiamo vedendo mercenari che appaiono in tutto il mondo in varie zone di conflitto. Le industrie estrattive assumono, ONG li stanno assumendo, un giorno l'ONU potrebbe assumerli. McFate stesso era un imprenditore della DynCorp International, una delle società militari private la cui origine è il soggetto del suo ultimo libro, The Modern Mercenary. Aziende come la DynCorp e, la più infame Blackwater, sono state le principali protagoniste delle campagne militari statunitensi in Iraq e in Afghanistan, fornendo la logistica e altri servizi, così come personale armato e formatori per gli eserciti locali. McFate opera una distinzione tra questi tipi di supporto: imprenditori e impiegati per la difesa e la formazione, e mercenari, che entrano in scena in operazioni offensive per conto di un cliente. La Nigeria ha riferito che ha schierato mercenari provenienti dal Sud Africa e altri paesi nella lotta contro il gruppo militante islamico Boko Haram. In pratica, tale differenza non è chiara. Se si può fare uno, si può fare l'altro.
La dipendenza dell'America dalle aziende militari private in Iraq e in Afghanistan negli ultimi dieci anni non ha solo ampliato l'industria; ha anche contribuito al cambiamento della gestione delle relazioni internazionali. In teoria, le forze armate a noleggio danno ai soggetti privati ​​la possibilità di condurre le guerre in cui i governi legittimi non possono, o non vogliono entrare . Nel 2008, per esempio, l'attrice e attivista Mia Farrow ha condotto un indagine per conoscere i metodi di assunzione della Blackwater per l'intervento in Darfur: <<Al momento, Blackwater ha un'idea molto più chiara di ciò che una missione di pace efficace può fare rispetto a quella dei governi occidentali.>> Le compagnie private militari consentono inoltre ai governi di non riconoscere il loro coinvolgimento in attività politiche controverse. Putin sta usando mercenari ceceni in Ucraina, presumibilmente l'Ucraina fa la stessa cosa.. Chi va a dirgli che non si può fare dopo 10 anni di guerra in Iraq e in Afghanistan, e ora in Libia e Siria?"

Ora c'è questa crescente industria di privati che hanno anche accesso alle nuove tecnologie, pensiamo ai droni: stiamo parlando di forze aeree private, in una certa misura, usati per il momento come mezzi di ricognizione. Ma il passo sarebbe breve per arrivare a droni kamikaze. ..Il settore militare privato permette di combattere le guerre, senza che il proprio sangue sia sparso sul tavolo da gioco. Possono forse fare cose che gli eserciti nazionali non possono fare. Così offrono le negazione plausibili per le responsabilità dei politici: chi può garantire il rispetto dei diritti umani, e punire le violazioni?



 

26/03/15

Street Art, l'archivio mondiale




Sopra, "Circling Birdies" di Cheko, opera di street art a Granada, Spagna. E' una delle opere trasformate in formato GIF.

Google Street Art Project

Bel progetto di Google..
Google Street Art ha raddoppiato il suo archivio online, con l'aggiunta di circa 5.000 immagini, arrivando così ad archiviare 10.000 opere di street art, individuando con coordinate esatte la loro disclocazione su tutti e cinque i continenti (anche se in Africa ci sono un pò di approssimazioni). Uno degli obiettivi principali del progetto è la conservazione virtuale di queste opere . La documentazione è la chiave. Non tutti i lavori possono essere attribuiti, ma basta cliccare su un'immagine per sapere tutte le informazioni note. Visite guidate a quartieri ricchi di street art  consentono agli internauti, comodamente seduti in poltrona, di sperimentare il lavoro, con interviste agli artisti e fugare ogni tipo di stereotipo riguardante l'arte di strada . Istituzioni culturali come il Pera Museum in Turchia e l'Art Research Institute di Hong Kong, e progetti artistici di strada con sedi a Roma, Parigi, Sydney e Bangkok, hanno messo insieme moltissime collezioni ufficiali di foto e video, ma si può anche diventare curatori.
E 'facile  aggiungere immagini a una raccolta di vostra creazione, che può essere condivisa con il pubblico in generale o salvata e archiviata in modo privato...


Cat, Paris - Stencil

Batrislava


25/03/15

Nella terra di Lawless

Lawless, film di John Hillcoat con Nick Cave alla sceneggiatura, è ambientato negli Stati Uniti degli anni '30 e della grande depressione, in piena epoca proibizionista. In una contea isolata della Virginia, dove tre fratelli conducono i loro affari da contrabbandieri, tenendosi fuori dalle guerre tra le varie gang della zona, arriva da Chicago Charlie Rakes, rappresentante della legge corrotto e feroce, e tenta intralciare il business dei tre fratelli Bonduant, Forest, Howard e Jack. Con la scusa di pretendere una percentuale per i loro traffici, Rakes, interpretato da un grande Guy Pearce, mette i fratelli sulla strada di una guerra inevitabile e all'ultimo sangue


Ostalghia in bicicletta


Jens
Jens Voig mercoledì 17 settembre 2014 ha festeggiato i 43 anni.  Lui è tedesco. Ma uno strano tedesco di quelli che, nati quando il Muro di Berlino sembrava destinato a durare da qui all’eternità, portano ancora la Germania Est nel cuore. Non solo. Forse forse questo ciclista professionista, esempio di longevità agonistica e un palmares lungo così che comprende tappe al Tour  e al Giro, sotto sotto, se non comunista, resta comunque uno che guarda a sinistra, senza se e senza ma.

Quando non c’erano gelosie tra lavoratori...
Abita ancora a Berlino (zona orientale, natürlich...) e a differenza di tanti suoi colleghi che hanno trasferito la residenza a Montecarlo o in Svizzera ci tiene - ha chiarito in un’intervista a Le Monde - «a pagare le tasse nel mio Paese». Senza contare quel rimpianto nemmeno troppo velato per il regime pre 1989. «Nel nostro sistema politico - si, ha detto proprio così: «nostro» - le imposte servivano per equilibrare le differenze. Non c’erano gelosie tra il giardiniere e il professore che guadagnavano lo stesso salario».

A lungo dilettante, la vittoria nella Corsa della Pace
Nato nel 1971 in quel di Grevesmühle, mar Baltico, Jens a quattordici anni lasciò casa per frequentare la (prestigiosa) Scuola dello Sport di Berlino. Si, quella che sfornava supermen a getto continuo e per favore almeno stavolta cerchiamo di non associare il doping alla bici. Le specialità in cui Voigt (allenamenti divisi con il gesell Jan Ullrich) eccelleva erano il ciclismo e l’atletica leggera. Poi, verso i 18 anni, optò per il ciclismo. A lungo dilettante di Stato (si usava così nella Ddr, ricordate?...) arrivò alla fama con quella vittoria nella leggendaria Corsa della Pace che nel patto di Varsavia contava come Tour, Giro e Vuelta messi assieme, attraversando praticamente tutti i paesi della ex Cortina di ferro. Poi il passaggio al professionismo. Ma era il 1997. E la Ddr nel frattempo era divenuta un ricordo buono solo per i libri di storia.

Quel gesto di sportività al Giro
Prese a vincere da bimbetto, a 10 anni per non smettere praticamente più. L’ultimo successo risale all’anno scorso (negli Usa, guarda il caso: al giro di California... il traguardo era a Santa Barbara) e in circa vent’anni , da ottimo passista cronoman, ha raccolto una cinquantina di primi posti , tra cui il prestigioso Gran Premio delle Nazioni. Al Giro del 2006 ce lo ricordiamo per un gesto di grande sportività. Arrivato al traguardo in cima al Passo San Pellegrino in compagnia dello spagnolo Gárate, Voigt rinunciò alla volata poiché durante l’intera tappa era sempre stato a ruota in seguito a ordini di squadra. Vinse poi Gárate che sul podio ringraziò Jens.

Sulla bici la bandiera della ex Germania Est
Giusto pochi giorni Jens fa aveva annunciato il ritiro agonistico, dopo il Giro del Colorado. Poi deve averci ripensato. E appunto, tenterà di battere il record dell’ora detenuto con 49 km e 700 mt dal ceco Ondrej Sosenka. Non ha chiarito se al velodromo di Grenchen (Svizzera), dove è prevista la prova, userà quella bici su cui ha fatto incidere i nomi dei suoi sei figli: Marc, Julian, Adriana, Kim, Maya, e Helen. Sotto compare anche una bandiera tricolore nero-rosso-oro. Al centro campeggiano spighe di grano, un compasso e un martello... Lo stendardo della sua Ddr.


Modern Dance. Lou Reed Live at Montreux 2000

La base di tutte le filosofie è, "Essere o non essere?". Voglio dire, a volte non viene da pensare e domandarvi.. perché continuare? La vita non è fatta troppo di merda per andare avanti? Lou Reed, lui ci ha mostrato quanto questo fosse vero. Basta ascoltare "The Kids," ad esempio, da Berlin:

"Le stanno portando via i bambini
perchè dicevano che non fosse una buona madre
stanno portando via i suoi bambini
per tutte le cose che han sentito dire sul suo conto
il sergente di colore dell’aviazione non era mica il primo
e tutte le droghe che si era fatta, tutte, proprio tutte ..
Le stanno portando via i bambini
perchè dicevano non fosse una buona madre
per tutte le cose che faceva per strada
nei vicoli e nei bar, era imbattibile
quella schifosa e miserabile puttana non si negava mai a nessuno
E io sono il ragazzo dell’acqua
eppure il mio cuore trabocca
sono solo un uomo sfinito, non ho più nulla da dire..

Lou Reed spinge sempre ad andare oltre, nelle profondità , e cercare quante più possibili esperienze che la vita ha da offrire.. Sono sempre stato affascinato dalle persone che hanno esplorato e sono state in luoghi psichici dove io non sono stato, come William S. Burroughs, per citarne uno. Lou era uno che conosceva i veri segreti della vita, e uno degli artisti più influente (di più) di una generazione. Sì, i Beatles e gli Stones... ma per onestà, ed emozioni umane, è difficile battere Lou Reed.

Ha minato la profondità e l'articolazione della disperazione. Aspettando lo spacciatore, o pensando al sesso, o qualche altra stranezza privata, Lou c'era passato, e sicuro ci sarebbe tornato con una canzone. Le parole e la musica erano così triviali e devastanti e con una forte identificazione con i personaggi che ritraeva. E questo è stato in ogni sua canzone..
C'era un vecchio modo di dire, nell'ambito del giornalismo musicale. Diceva: "Mostra, non dire." In altre parole, invece di cercare di scrivere di punk, basta essere punk.
Sì, Lou mi ha insegnato molto. E tutto quello che dovevo e devo fare è ascoltare.

Questo Live at Montreux 2000 è stato una vera rivelazione. Fu per il tour di Ecstasy, l'album di pausa dal trio dei primi anni '90: Songs for Drella, Magic and Loss e Set the Twilight Reeling.
Al primo ascolto si rischia un pò il ..freddo, ma raccomando, questo live implora ripetuto ascolti, e scoprirete un suono puro elettrico, essenziale, fatto di chitarre elettriche e da una sezione ritmica delle più portentose, oltre alla voce di Lou, dura, profonda, recitativa.
E Ecsatsy, riprodotto quasi per intero, che sembrava un album minore nella versione live a Montreux diventa tutt'altra cosa. Una volta assimilato, vedrete, non ve ne staccherete per un bel pezzo.
La band qui, è con il fido Fernando Saunders al basso, il chitarrista Mike Rathke, e Tony "Thunder" Smith alla batteria. Live at Montreux 2000 è un capitolo essenziale per tutti i fans di Lou Reed.. 




1 Paranoia Key of E (Ecstasy)
2 Turn to Me(New Sensation)
3 Modern Dance (Ecstasy)
4 Ecstasy (Ecstasy)
5 Smalltown (Song's For Drella)
6 Future Farmers of America (Ecstasy)
7 Turning Time Aroun (Ecstasy)
8 Romeo Had Juliette (New York)
9 Riptide (Set The Twilight Reeling)
10 Rock Minuet (Ecstasy)
11 Mystic Child (Ecstasy)
12 Tatters (Ecstasy)
13 Set the Twilight Reeling (Set The Twilight Reeling)
14 Dirty Blvd. (New York)
15 Dime Store Mystery (New York)
16 Perfect Day (Trasformer)








24/03/15

Best Horror Soundtrack

Forse in più di ogni altro genere di film, l'horror è un costrutto in cui la musica e il gioco dei suoni hanno un ruolo fondamentale nel modo in cui ci identifichiamo con la storia. L'acustica può migliorare un film terribile, mentre altre colonne sonore ci hanno terrorizzato in un modo così primordiale che i loro suoni hanno ineffabilmente sfregiato i nostri inconsci - e le nostre abitudini (vedi Psycho quando facciamo la doccia..). Eppure, il terrore strisciante di queste melodie ci hanno ossessionato anche per la loro bellezza, e così abbiamo provato a sceglierne alcune, le migliori per noi.

Abbiamo tralasciato colonne sonore di film come Halloween, l'Esorcista, Lo Squalo, ormai entrate nell'immaginario e anche supersfruttate nella pubblicità.


Near Dark - Kathryn Bigelow - Tangerine Dream
Il buio si avvicina è un film del 1987 diretto da Kathryn Bigelow. Se non amate almeno una delle colonna sonore dei Tangerine Dream , allora c'è qualcosa che non va! Da Legend a Fenomeni paranormali incontrollabili , le composizioni innovative della band elettronica hanno punteggiato il Cinesphere con i loro paesaggi sonori moody. I foschi, malinconici suoni che hanno creato per il grossolanamente sottovalutato Near Dark di Kathryn Bigelow completano il racconto di un uomo che abbraccia il suo destino di vampiro, ma che lotta strenuamente e combatte per non diventare come il branco selvaggio che lo adotta nel loro clan di vampiri feroci. Bellisima..



Erasehead - David Linch
La leggenda narra che David Lynch era abbastanza scosso dopo aver visto Eraserhead per il prima volta. Quando rivenne la luce,dopo la proiezione, si rivolse al figlio e disse in un sussurro intimorito, "Non vorrei mai fare un sogno del genere ..."
Dopo quasi 40 anni, forse questa è ancora la descrizione migliore per descrivere la visione strana e traumatica di Eraserhead, un buco nero allucinatorio con una colonna sonora che assomiglia a una registrazione fatta nella sezione dei derelitti dell'inferno. Il termine 'colonna sonora' deve essere inteso con quel tipo di attenzione e di emozioni che si hanno in una passeggiata di notte nella zona di Chernobyl. Questa non è, dicono, una colonna sonora dal Motion Picture, cioè una compilation di brani per rianimare i ricordi del film attraverso l'ascolto. Le musiche di Erasehead sono scure e il contenuto non è esattamente ..musical: esclusi due brani fantasma che si nascondono nelle profondità, ci troviamo davanti a due lastre di rumore industriale, che scivolano dal sogno all'incubo, trame che mescolano ambient da favola nera, ossessioni che includono nani, il male, l'elettricità, gufi (spoiler: Henry in Eraserhead appare ancora come un grande gufo spaventato) e un pò di musica....




Suspiria - D. Argento - Goblin
Suspiria è il terzo album discografico del gruppo italiano Goblin, colonna sonora dell'omonimo film dell'orrore. Il disco, da alcuni considerato il capolavoro della band e capace di creare atmosfere suggestive e inquietanti, fu pubblicato nel 1977 dall'etichetta King Japan. La band prog ha lavorato su una varietà di colonne sonore essenziali. Mentre la loro collaborazione per L'alba dei morti viventi (2004) di Romero è timbricamente più varia, e Profondo Rosso ha note più vivaci e funky, è proprio l'inquietante Suspiria che è indimenticabile. Un coinvolgente, intricato, intreccio oscuro di suoni sperimentali e voci spettrali, Suspiria è straordinariamente la colonna sonora più bella che i Goblin abbiano mai fatto.. Peccato che, secondo il MIO parere, il film  sia invece noioso e terribilmente sopravvalutato, come molti altri di Argento.



Nosferatu il vampiro - W. Herzog - Popol Vuh
L' ombra animata si estende attraverso un muro, il viso allungato, gli occhi infossati..
Ma il Dracula interpretato da Klaus Kinski nel rifacimento di W. Herzog non è l'insetto accigliato del film Murnau. Kinski ritrae il conte in un modo che nessun altro attore ha fatto. Lontano dall'inevitabilità malaticcia del conte Orlock di Marnau, e diverso dal fascino seducente di Bela Lugosi. Quì Dracula è un essere sofferente, odia ogni istante della sua maledizione, il vampiro è intrappolato nei suoi istinti, e gli occhi di Kinski tradiscono follia straziante (come hanno fatto in "Aguirre"), cattiveria, e un dolore senza fondo che sfida ogni descrizione. È come se la bestia volesse piangere, ma ha dimenticato come si fa. Come Kinski, i Popol Vuh avevano già collaborato con Herzog, e nel 1979 si cimentano nel remake del classico film horror. Un mix di suoni pagani improbabili, eterei, esotici e ipnotici, più lo stile Moog-tastic della band, che danno un tono completamente diverso per il celebre racconto di vampiri. Brani molto contemplativi e ripetitivi che possono ricordare a volte il raga e il mantra indiano strumentale, Se abbiamo mai immaginato un Dracula con un sottofondo di chitarre, tamburi tabla e sitar...



Candyman - Bernard Rose - P. Glass
Philip Glass e un film slasher? Sembra strano, ma ha funzionato perfettamente, in Candyman del 1992, tratto dal racconto di Clive Barker, The Forbidden e diretto da Bernard Rose. Il concetto sembrava anche strano per il celebre compositore, che rifiutò il consenso per la pubblicazione del suo soundtrack fino al 2001. Per fortuna , perché la musica profonda delle partiture "gothic" per coro e organo a canne, sembra fatta su misura per questo sottovalutata gioiello dell'horror . La versione finale del film però fu una delusione per Glass. Sentiva che era stato manipolato. Ciò che gli era stato presentato come un progetto indipendente con un budget ridotto ma con la totale integrità creativa era diventato per lui uno slasher Hollywoodiano a basso babudget. Il film ebbe i suoi meriti e non sorprende, e lo studio chiese un sequel. Glass accettò di lasciare la sua colonna sonora originale per il nuovo progetto. A questo punto iniziò il remix e l'editing della partitura originale per creare nuovi spunti per il sequel. Dopo l'uscita del sequel e di vari bootleg della colonna sonora (i fan ne chiedevano la pubblicazione ufficiale a gran voce..) Glass acconsentì alla pubblicazione di un CD con le registrazioni originali per i film Candyman e il sequel, Candyman II.




Rosemary Baby - Roman Polanski - Krzysztof Komeda
Dovevamo fermarci a 5, ma non poteva rimanere fuori il grande horror satanico di Roman Polanski, la cui colonna sonora è il tema musicale jazz-flesse del pianista (jazz) e compositore polacco Krzysztof Komeda, ma è caratterizzato dalla voce di Mia Farrow che canta il tema principale - una ninna nanna litanica raccapricciante, che rende questa colonna sonora di un classico. Il suo "La la la" inquietante suona e risuona, e mai vorremmo ascoltarlo di notte, da soli in una grande casa vuota nel centro della città..


23/03/15

R.A.C.H.E, il gioiello cyberpunk italiano

Che cos'è R.A.C.H.E. ? Esattamente 10 anni fa, Mariano Equizzi realizzava questo progetto cinematografico basato sui romanzi di Valerio Evangelisti, e l'originalità dell'operazione sta proprio nel fatto di offrire le sensazioni che scaturiscono dalla lettura dei libri di Evangelisti; RACHE è un opera radicale, e se non si conosce l’opera di Evangelisti, i riferimenti continui soprattutto alla saga di Eymerich, in particolare al racconto "O Gorica tu sei maledetta" e a una delle storie intermedie de "Le catene di Eymerich", magari non è semplice seguirne un filo. Molti i riferimenti anche a PK Dick.

Un'organizzazione terroristica internazionale nata dalle ceneri del Reich; un conglomerato bancario-corporativo con loschi interessi economici nelle regioni depresse ai margini del mercato occidentale; una chiesa eretica la cui missione nasconde oscuri fini di evangelizzazione... Questi sono i tre volti della R.A.C.H.E, una storia fatta di esperimenti genetici, ossessioni naziste e follia pura.
La storia ha radici negli esperimenti genetici di epoca nazista, e da quell'orribile esperienza prende vita un'organizzazione segreta chiamata R.A.C.H.E., destinata a impadronirsi di una larga porzione dell'Europa orientale; ma nel corso della battaglia per il possesso della spettrale città di Gorica, i soldati mostruosi di cui la R.A.C.H.E. si serve, i poliploidi sfuggono al controllo: è solo un preludio per un'apocalisse di orrore e distruzione. Evangelisti's RACHE è un affresco cospirativo sull'origine e le conseguenze della genetica sperimentale nazista. Alcuni dei personaggi indicati sono reali: Jakob Graf ha davvero scritto il testo fondamentale del sistema razziale nazista.

Piccolo gioiello italiano del cyberpunk, il film arriva solo oggi sul web, dopo aver riscosso numerosi premi e importanti riconoscimenti internazionali (incluso un premio presso un festival giapponese) sarà un lungometraggio vero e proprio, prodotto da una collaborazione internazionale e destinato al circuito delle sale, e avrà per titolo definitivo RACHE. - La Genesi: finalmente un opera di Valerio Evangelisti, uno scrittore che amiamo particolarmente e a cui abbiamo dedicato più di un post, tradotta sul grande schermo, dopo la riduzione di alcuni romanzi per la radio, la trasposizione a fumetti fino alla produzione di un videogioco. Mariano Equizzi ha spiegato che il ritardo con cui RACHE arriva al grande pubblico è dovuto alle sue tematiche, molto in anticipo sui tempi. Poi, l’ISIS, l’Ucraina, Ebola: a distanza di decenni, è davvero difficile non fare un collegamento con i video dei terroristi, le notizie crude, cruente e spettacolarizzate, con l'orrore degli attentati che stiamo vivendo in questi giorni. C'è da dire che la letteratura di Valerio Evangelisti non è molto amata dal mainstream italiano, per la sua radicalità e per la collocazione le scelte politiche di fondo chiare che Valerio non ha mai nascosto. Ben supportato da una colonna sonora industrial e dalle musiche di Paolo Bigazzi

Evangelisti’s RACHE, dura solo 37 minuti, è stato girato interamente a Trieste, tecnicamente con la stessa tecnologia usata in 28 Giorni Dopo. Siamo convinti che sia un film da vedere più volte, e che valga la pena di farlo conoscere, pubblicizzarlo, diffonderlo in questo deserto culturale e cinematografico in cui versa in nostro paese, grazie a decenni di.. "brizzi martani parenti muccini zaloni, zelig.."

Dal sito www.rache.company è possibile vedere il trailer e acquistare, per soli 99 centesimi, la visione in streaming del film. 2 Euro per il download e averlo nella propria videoteca.