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14/03/22

La NATO, un pericolo per la pace nel mondo


Daniele Ganser
È uno storico e ricercatore svizzero specializzato in storia contemporanea e politica internazionale. Insegna all’Università di San Gallo, in Svizzera. È il fondatore e direttore dell’Istituto svizzero per la ricerca sulla pace e l’energia (SIPER), con sede a Basilea. In passato è stato ricercatore presso il Centro per gli studi sulla sicurezza del Politecnico federale di Zurigo (ETH). I video delle sue conferenze e delle sue interviste su YouTube hanno accumulato più di tre milioni di visualizzazioni. Ha pubblicato per conto delle Nazioni Unite libri sulla crisi missilistica cubana e sui rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea. Nel 2004 Ganser ha pubblicato Gli eserciti segreti della NATO: operazione Gladio e terrorismo nell'Europa occidentale . In questo libro, Ganser afferma che le unità Gladio erano in stretta collaborazione con la NATO e la CIA e che Gladio in Italia era responsabile di attacchi terroristici contro la popolazione civile italiana.L'analista della sicurezza John Prados ha osservato che Ganser ha presentato prove che le reti Gladio costituivano elementi antidemocratici in molte nazioni. In talia è pubblicato da Fazi Editore. Breve storia dell’impero americano, per mesi nelle classifiche tedesche di saggistica, è il suo ultimo libro.







In una conferenza tenuta a Bologna il 12 febbraio 2019 ha spiegato come l’Italia sia un protettorato degli Stati Uniti con circa 60 basi americane e circa 12000 militari americani.




08/04/15

Promozioni e carriere dei torturatori di Genova 2001

Abbiamo riportato la sentenza della Cassazione, che dopo ben 9 ore di camera di consiglio ha condannato 25 tra poliziotti e dirigenti dei vari corpi di sicurezza dello Stato responsabili delle delle torture e delle violenze contro i manifestanti che dormivano nella scuola Diaz di Genova il 21 luglio del 2001. E abbiamo riportato come vergognosamente la prescrizione ha salvato i condannati: incredibilmente, nessuno dei responsabili di quella efferata brutalità contro persone inermi, della costruzione delle prove false e dei depistaggi su quanto accadde quella notte pagherà veramente. Neanche con un giorno di carcere.  (La cassazione condanna)

Ora arriva la condanna della corte Europea per i Diritti dell'Uomo,  Il comportamento delle forze dell'ordine all'interno della scuola Diaz, durante il G8 di Genova, "deve essere qualificato come tortura".

Lo dice la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha condannato - all'unanimità - l'Italia per violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea: "nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti".
Inoltre il nostro Paese è stato condannato anche ai sensi dell'articolo 13 perché è mancata un'inchiesta efficace per determinare la verità e perché l'Italia non ha una legislazione che condanni il reato di tortura.
Il nostro paese dovrà versare un risarcimento di 45mila euro al manifestante torturato.

08/05/14

La strage nazista di Odessa

Quello che è veramente successo ad Odessa
Così come l’imperialismo Usa, anche quello europeo non esita a sostenere i nazisti pur di avere a disposizione uno strumento da usare contro chi si oppone all’assorbimento del paese nell’UE e nella Nato.
La caccia al ‘russo’ e al ‘comunista’ delle bande neonaziste sostenute da Washington e Bruxelles si è trasformata ad Odessa in una vera e propria strage, con l’uccisione di decine di militanti antifascisti arsi vivi nel rogo della Casa dei Sindacati. Rabbia, sgomento e solidarietà alle vittime della barbarie nazista cadute a Odessa e in tutta l’Ucraina. In un’Europa attraversata da movimenti di chiara natura reazionaria e fascista credo sia doveroso schierarsi con le donne e gli uomini che a Odessa, Slavyansk, Donetsk e nelle altri città ribelli dell’Ucraina resistono alle bande naziste.

31/01/14

Foto Giornalismo da Pulitzer. Truccato


Un evento diventa reale, agli occhi di chi è altrove e lo segue in quanto ‘notizia’, perché è fotografato” 
Susan Sontag


Nel 2012 , Narciso Contreras  faceva parte del gruppo di cinque fotoreporter che ha vinto il Premio Pulitzer per il  lavoro svolto in Siria per l'agenzia  AP, Associated Press . Ora , dopo la scoperta della manipolazione di una foto, con la rimozione di un oggetto dalla stessa, Contreras è stato licenziato dalla agenzia , e il suo intero catalogo di  immagini è stato rimosso dalla distribuzione .
Contreras originariamente scattò la foto (sopra, ndr) di un combattente dell'opposizione nel settembre dello scorso anno. Ha poi digitalmente rimosso una videocamera che era in un angolo in basso a sinistra della cornice , sostituendola con l'immagine di una formazione rocciosa , il tutto in fase di stampaggio. La videocamera non era particolarmente invasiva nella foto , ma Contreras ha optato per rimuoverla , cadendo così in conflitto con le rigide linee guida della AP , in cui si afferma  che ..<<Nessun elemento deve essere digitalmente aggiunto o sottratto da qualsiasi fotografia >>..

27/03/13

Aldrovandi: spregevole sit in del Coisp

Il Coisp, sindacato di polizia, da settimane gira con un camper per solidarizzare con i colleghi assassini di Federico Aldrovandi. Solo poche settimane fa il sindacato autonomo SAP aveva atteso fuori dal tribunale di Bologna uno dei quattro assassini per festeggiarlo con bandiere, pacche e applausi. Ma oggi si è raggiunto un vero e spregevole apice di infamia (dove l'aggettivo rischia di suonare come eufemismo!).
Con l'ipocrisia di chi sa di aver torto marcio ma gode delle spalle coperte, alcuni membri del sindacato indipendente di Polizia giunti per tenere il loro Congresso Regionale dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” hanno inscenato un presidio davanti alla sede del Comune con tanto di bandiere e manifesti di solidarietà per gli agenti condannati per l'omicidio di Federico Aldrovandi. Un presidio che è una grave provocazione, dato che la madre di Aldro, Patrizia, lavora proprio in Comune, ed era presente a quell'ora. Tant'è che pure il sindaco di Ferrara, fiutando l'aria provocatoria, si è recato a pregare i poliziotti di spostarsi ma questi con tanta faccia tosta non ne hanno proprio voluto sapere!

Una volta constatata la provocazione strumentale, Patrizia Moretti ha deciso di scendere in piazza con tutta la dignità e la fermezza che la contraddistingue per mostrare agli agenti solidali con i colleghi assassini la foto di Federico ormai morto e riverso in una pozza di sangue. All'ennesimo atto di sciacallaggio dei “manifestanti” in divisa la madre di Aldro ha risposto alla sua maniera, senza alcun timore, dichiarando “Speravo di non dover mai essere costretta a mostrare ancora in pubblico quella foto”.
Le facce di bronzo del Coisp hanno voltato le spalle davanti all'esposizione della foto, macchiandosi incresciosamente una volta di più della corresponsabilità di difendere degli assassini, graziati solo per indossare una divisa.

InfoOut


Intanto il Coisp..?  TANGO DOWN! 












17/11/12

Novembre Nero: Lettera aperta ai media Italiani

Finto lapsus del Presidente Obama, "Nobel per la pace" e lenti deformate della cosiddetta Informazione



In Israele si moriva di paura..  mentre a Gaza si muore per 'davvero'. Cosi inizia una lettera aperta degli amici della Mezzaluna Rossa (l'omologa palestinese della Croce Rossa) inviata ai media italiani. Eccone parzialmente il testo.
"In Israele si moriva di paura.. mentre a Gaza si muore davvero." Non é una differenza da poco, ma per la maggior parte dei mass media la differenza non si vede. O si vede al contrario, attraverso una lente deformata e giustificazionista del “diritto alla sicurezza”. Un neonato di 11 mesi carbonizzato da un missile israeliano, una bimba di 4 anni e una di 7 uccise da una bomba, una dozzina di bambini in fin di vita, hanno diritto a minor comprensione di un bambino israeliano spaventato. Mentre decine di droni armati di missili e numerosi F16 armati di bombe sganciano i loro oggetti di morte  e colpiscono oltre 100 persone uccidendone decine in  un solo giorno,  il Presidente degli Usa, Nobel Obama, invoca il diritto di Israele a difendersi. Forse ha preso un lapsus? Forse  voleva dire che in base al diritto internazionale sono i palestinesi sotto assedio che hanno diritto a difendersi. Purtroppo non é un lapsus, ma é la solita spudorata monzogna che si basa su una narrazione strutturata su due pilastri che servono da premessa sbagliata: spostare i tempi, invertire i ruoli. Funziona da sempre, e chi non sta al gioco perde il posto. Punto. In questo momento arriva la notizia di tre israeliani uccisi  da un razzo palestinese. Sincero  cordoglio, noi non vogliamo la  morte. Ma vogliamo che i mass  media impegnati professionalmente e onestamente ricordino con il loro lavoro che la sicurezza  non si ottiene assediando e bombardando ma solo imponendo il rispetto alla giustizia e alla legalità internazionale.  Secondo la IV Convenzione di  Ginevra un popolo sotto occupazione ha il diritto a difendersi e a ribellarsi all’occupante. Secondo il Diritto internazionale, in particolare l'art. 51 della Carta ONU,  in situazione di conflitto dichiarato , esattamente come lo stato  di guerra dichiarato da Israele verso Gaza, quel popolo ha diritto a difendersi e a resistere..
"Israele commette atti di terrorismo continuo, che la complicità di un lessico giornalistico accomodante definisce "omicidi mirati" quando non addirittura "operazioni di pace"...
Ci rivolgiamo a tutti gli operatori dell’informazione per chiedere loro di non farsi strumento di sostegno alle politiche di morte. La veritià non é soltanto rivoluzionaria, non é soltanto correttezza professionale, é un dovere morale imposto sia a quelli di voi che pensano alla sicurezza di Israele, sia a chi ha consapevolezza della continua violazione dei diritti dei palestinesi.
Aiutateci a dire "restiamo umani”.

Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese




Anonymous per Gaza
Il testo (tradotto da Nena News) dell'appello video di Anonymous contro l'assedio e il bombardamento di Gaza.

Cari cittadini di tutto il mondo, questo è Anonymous. Il governo israeliano ha ignorato i ripetuti avvertimenti sulla violazione dei diritti umani, bloccando internet e maltrattando i propri cittadini e quelli dei paesi vicini. Novembre 2012 sarà un mese da ricordare per le forze di difesa israeliane e le forze di sicurezza di internet. Colpiremo tutti i siti web che riteniamo essere nel Cyberspazio israeliano come rappresaglia per i maltrattamenti degli abitanti di Gaza. Anonymous ti ha osservato ha inviato un chiaro avvertimento sul nostro intento di prendere il controllo dello spazio informatico israeliano in conformità con i diritti umani fondamentali di libertà di parola e di diritto a vivere. Alle 9 di mattina (fuso orario del Pacifico), sono stati attaccati 10.000 siti israeliani. L'attacco alla popolazione di Gaza, al popolo palestinese o a qualsiasi altro gruppo verrà considerato come una violazione degli obiettivi del collettivo Anonymous di proteggere i popoli del mondo. Israele, è nel tuo interesse cessare ogni ulteriore azione militare o le conseguenze peggioreranno di ora in ora. Questo è un messaggio di Anonymous Op Israele, Danger Hackers, Anonymous Special Operations e del Collettivo Anonymous di tutto il mondo. Tratteremo ogni ulteriore morte come un attacco personale ad Anonymous e reagiremo in modo rapido e senza preavviso. I nostri cuori sono con i bambini, le donne e le famiglie che stanno soffrendo in questo momento, a causa dell'abuso della potenza militare del governo di Israele. Fratelli e sorelle di Anonymous, vi invitiamo a protestare contro il governo israeliano e qualsiasi alleato della forza ostile. Ora è il momento per Anonymous di aiutare le persone che stanno soffrendo. Aiutate le persone che vengono sfruttate. Aiutate quelli che stanno morendo e ciò favorirà la collettività nel suo insieme. Noi cercheremo di portare la pace a Gaza a coloro che così disperatamente ne hanno bisogno. Chiediamo al collettivo Anonymous di hackerare (hack, dock, hijack, database leak, admin takeover, four oh four and DNS terminate) il Cyberspazio israeliano con ogni mezzo necessario. Al governo israeliano diciamo che Anonymous si è stancato del suo bullismo e che ora pagherà le conseguenze delle sue azioni. Una guerra informatica è stata dichiarata allo spazio informatico israeliano. Vedrete esattamente ciò di cui siamo capaci. Israele, l'angelo della morte calerà sul vostro spazio informatico.

Noi siamo Anonymous.





19/06/12

Foto manipolazione




 






Il Generale Ulysse S. Grantdi fronte alle sue truppe a City Point,Virginia -c.1864










Il Generale Sherman  in posa con i suoi generali. Il Generale Francesco P. Blair (a destra) è stato aggiunto dopo alla fotografia originale." - C.1865










Un commissario è stato rimosso dalla fotografia originale dopo essere caduto in disgrazia con Stalin "- 1930

















Il Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln in un fotomontaggio composto dalla sua testa e il corpo del  politico John Calhoun" - c.1860















Mao Tse-tung (a destra) aveva Po Ku (a sinistra), che fu rimosso dalla fotografia originale, dopo Po Ku cadde in disgrazia con Mao" - c.1936










Adolf Hitler e Joseph Goebbels, (secondo da destra)  rimosso dalla fotografia originale "- 1937
















La regina Elisabetta e il primo ministro canadese William Lyon Mackenzie King a Banff, Alberta King George VI è stato rimosso dalla fotografia originale Questa foto è stata utilizzata su un manifesto elettorale per il Primo Ministro." - C.1939










Benito Mussolini (davvero ridicolo) con il gestore del cavallo , rimosso dalla fotografia originale "- 1942
















La "Banda dei Quattro", rimossi da questa fotografia che documenta una cerimonia commemorativa per Mao Tse-Tung, tenuta a Piazza Tiananmen - c.1976

Ricerca storica e fotografica  a cura di John Pollock


05/04/11

La guerra di Larry

L'attivista ultra conservatore americano Larry Klayman contro Facebook e Zuckerberg. Non avrebbero cancellato,a suo dire, tempestivamente una pagina contro Israele e per difendere l'onore ebraico ha chiesto un risarcimento pari ad 1 miliardo di dollari,con l'accusa ai vertici del social network di aver lucrato sull'odio e sulla rivolta.
Ma chi è Larry Klayman? Un uomo adirato,un moralista autore di un libro contro la prostituzione dell'establishment americano. Fondatore della controversa società legale Judicial Watch, Klayman è anche un agguerrito attivista politico, opinionista tra le pagine conservatrici del sito d'informazione WorldNewsDaily. Nel suo mirino da cecchino legale, molti dei protagonisti presenti e passati dell'attualità mondiale. Da Bill e Hillary Clinton a Osama Bin Laden, passando per Dick Cheney. Una volta, Larry Klayman ha citato in giudizio persino sua madre!.
Mark Zuckerberg, uno dei più giovani milionari sul Pianeta, è ora il suo nuovo obbiettivo. Il suo social network è stato così accusato da Klayman di non aver rimosso con adeguata tempestività una specifica pagina in blu, colpevole a suo modo di vedere di incitare l'intero popolo musulmano verso una sanguinosa terza intifada. Una vera e propria chiamata alle armi considerata inaccettabile dal buon Larry,che ha ora chiesto ai vertici di Facebook oltre 1 miliardo di dollari.

Lui è sicuro della responsabilità di facebook, non avendo rimosso subito(!) una pagina che in pochissimo tempo aveva raccolto oltre 340mila seguaci. La pagina non aveva fatto infuriare solo Klayman - che è per di più di fede ebraica - ma anche Israele, con organizzazioni umanitarie amiche come la Anti-Defamation League. Non è bastato che il social abbia rimosso i commenti più violenti, ritenendio,a ragione, pacifica la natura della pagina.
Lo spazio pro palestina è ora scomparso con il benestare del governo d'Israele, ma non altrettanto per il ridicolo Klayman,l'uomo che si era scagliato contro il presidente venezuelano Hugo Chavez per poi prendersela con i vertici dell'OPEC. Per i soldi Facebook non avrebbe censurato la pagina e quest'accusa è l'ennessima dimostrazione dell'astio che serpeggia contro Zuckerberg,ricco e famoso,reso ancor più personaggio dal recente film di David Fincher The Social Network a cui Klayman si dice ha fatto riferimento.
Evidentemente sconvolto dal protagonismo di Zuckerberg resta un mistero come questo abbia direttamente a che fare con una causa da 1 miliardo di dollari. La permanenza online della pagina incriminata avrebbe danneggiato il popolo d'Israele!!!. Che Klayman stia pensando di devolvere tutto in beneficenza? (e magari farsi un pò i cazzi suoi?!)
Intanto continua il polverone sollevato dalle foto pubblicate sempre su Facebook da un'ex soldatessa israeliana, in posa e sorridente a fianco di prigionieri palestinesi bendati. Le immagini, caricate da Eden Abergild in un album dal titolo "IDF-the best time of my life" (Idf-il periodo più bello della mia vita,dove idf è un corpo militare della difesa), mostrano la soldatessa che sorride accanto a detenuti palestinesi con le mani legate e gli occhi coperti.
Essendo stata congedata un anno fa, l'esercito non ha alcuna autorità per impedirle di pubblicare le fotografie,che anche se rimosse da Facebook, sono state però riprese da moltissimi blogger e siti di informazione. Certo,non ci interessa sapere cosa pensa il preoccupatissimo Larry Klayman di questa ennesima umiliazione di cittadini palestinesi,tanto..lo sappiamo già.





28/03/11

Notizielle

Intanto il nostro governo si mobilita per la ricostruzione proprio nel Giappone del dopo terremoto e il disastro di Fukushima: lo stesso Governo che non riesce a far partire la ricostruzione de L'Aquila. Oggi il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, un nome una garanzia, ha annunciato in pompa magna un'iniziativa concreta per dimostrare la solidarietà delle imprese italiane che operano in Giappone. Il 5 Aprile alla Farnesina si riuniranno i manager del Made in Itlay che hanno partner commerciali nipponici: il tutto per avviare una raccolta fondi destinata ad un progetto di ricostruzione comune, anche questo ancora da decidere. "Il 5 Aprile mobiliteremo le eccellenze italiane" ha detto la figlia di Bettino Craxi, sotto gli occhi di Gianni Letta, Lamberto Dini e l’Ambasciatore giapponese a Roma Hiroyasu Ando; "Col ministro Gelmini – ha anche aggiunto - stiamo pensando di organizzare una giornata di solidarietà nelle scuole". Gianni Letta ha precisato che "A fianco di questa iniziativa c’è tutto il governo italiano, e soprattutto il popolo italiano", ricordando anche che in occasione del terremoto in Abruzzo "I giapponesi sono stati i primi a offrire la loro solidarietà e i primi ad a offrire un segno tangibile, offrendosi di realizzare opera simbolica per la rinascita. Si sono offerti infatti di costruire un auditorium". Struttura che è già in piedi e che da metà Aprile sarà già funzionante. L'iniziativa è sicuramente lodevole, e necessaria al prestigio internazionale, ma non può che suscitare qualche ironia.
Gianni Letta in Abruzzo - Lo Stesso Gianni Letta in questi giorni si è recato a L'Aquila per sanare le baruffe tra Sindaco e presidente della Regione in merito a chi debba gestire i fondi per la ricostruzione della città devastata dal terremoto di 2 anni fa. Nello stesso lasso di tempo in cui si sono svolti i faccia a faccia tra Sottosegretario e istituzioni Abruzzesi, a Tokyo hanno tirato su un'autostrada. Ad aumentare i risvolti comici della pomposa iniziativa di ricostruzione italiana in Giappone, c'è un altro piccolo fatto: sempre lo stesso Letta due giorni fa ha partecipato all'inaugurazione del "Lotto Zero", una variante stradale che migliora i collegamenti di Teramo con il resto dell'Abruzzo. La sua lunghezza è di 2,7 chilometri e per realizzarla ci hanno impiegato più di dieci anni. Forse è meglio restarcene a casa.

A tal proposito ecco una notiziella,da Repubblica,per sottolineare ancora una volta come si cerca di manipolare l'informazione,a volte in modo subdolo e sotterraneo,altre in modo squallido e maldestro e ricordare ,perchè sempre ce ne bisogno,che uno dei nodi da sciogliere in questo paese è il conflitto d'interessi,un conflitto macroscopico e devastante,che non ha eguali e che pesa come una spada di Damocle sulla democrazia di questo paese (una vera non democrazia)


Mediaset manda in onda una finta terremotata pagata 300 euro. Pagata per leggere un copione scritto dagli autori del programma Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis". Per questo "ringraziamo il presidente..." . "Il governo... ", precisa la conduttrice.

Marina Villa, 50 anni, nella trasmissione di venerdì si dichiara "terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa" in separazione dal marito Gualtiero. Ed è lì in tv con il coniuge a discutere della separazione davanti al giudice del tribunale televisivo. Ma è tutto finto: lei non è dell'Aquila, non è commerciante, il vero marito è a casa a Popoli, il paesino abruzzese nel quale la coppia vive: si chiama Antonio Di Prata e con lei gestisce un'agenzia funebre.

L'assessore alla Cultura dell'Aquila, Stefania Pezzopane, ha scritto una lettera a Rita Dalla Chiesa: "Nella sua trasmissione, persone che, mi risulta, non hanno nulla a che vedere con L'Aquila, hanno fatto un quadro distorto e assolutamente non veritiero". Quando scoppia la polemica anche su Facebook, non è difficile rintracciare Marina. "Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta". Si dice, la signora Villa, molto sorpresa dalla rabbia dei terremotati: Mediaset manda in onda una finta terremotata pagata 300 euro. Pagata per leggere un copione scritto dagli autori del programma Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis". Per questo "ringraziamo il presidente..." . "Il governo... ", precisa la conduttrice.

Ma che pretendono. Io non c'entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire". Marina racconta di essere stata pagata: "Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto".

Ecco il copione di Marina in tv: "Hanno riaperto tutti l'attività. I giovani stanno tornando". Durante il terremoto "sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati i termosifoni dal muro". Ora invece è tutto a posto: "Vorrei ringraziare il presidente e il governo perché non ci hanno fatto mancare niente... Tutti hanno le case con i giardini e con i garage, tutti lavorano, le attività stanno riaprendo". Le fa eco la Dalla Chiesa: "Dovete ringraziare anche Bertolaso che ha fatto un grandissimo lavoro". E giù applausi. Mentre Marina aggiunge: "Quello volevo pure dire". "Inizialmente - continua il copione - hanno messo le tendopoli ma subito dopo hanno riconsegnato le case con giardino e garage. Sono rimasti 300-400 che sono ancora negli hotel e gli fa comodo". "Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare". Ma lei non è dell'Aquila, la notte del 6 aprile 2009 era a casa a Popoli. È stata solo finta terremotata a pagamento per un giorno su Mediaset.