"Questo non è un conflitto ad armi pari. Quando parliamo di Gaza, parliamo di un barile pieno di pesci sul quale gli Israeliani sparano con la loro artiglieria ad alta precisione. Stanno assassinando i detenuti di una prigione a cielo aperto. E’ questo che stanno facendo. Alcuni dei detenuti cercano di controbattere in qualsiasi modo riescano e occasionalmente hanno fatto ricorso a razzi fatti in casa lanciati oltre le mura della prigione che li contiene. E non li si può criticare. Anzi, hanno un obbligo morale di resistere all’occupazione della loro terra da parte di un potere straniero. Quello di Israele è un regime di apartheid impegnato nella pulizia di tutti gli indigeni dalla terra su cui hanno messo gli occhi prima del 1948 e che da allora cercano di colonizzare. Quelli che tra noi criticano lo stato di Israele e la sua politica fatta di genocidio, apartheid e razzismo non sono antisemiti. So che la lobby israeliana è al lavoro. Ne sono stato personalmente minacciato, e non farò nomi perché è troppo delicato, ma certe persone mi hanno detto ‘Non vorremmo proprio vedere che ti succeda qualcosa Roger’. Wow, qualcuno seduto a casa mia mi stava minacciando. La lobby israeliana ha cercato di distruggere la mia carriera e so che hanno avuto influenza sui consigli di amministrazione di alcune grandi banche”.
Thank you, Roger
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