Il governo chiede l'arresto dei sindacalisti che hanno guidato la spesa proletaria in due città dell’Andalusia, dove i braccianti che stanno occupando le terre sono passati all’azione.
Ultim'ora. Il ministro spagnolo degli Interni, Jorge Fernandez Diaz, ha annunciato che e' stato ordinato l'arresto dei sindacalisti coinvolti ieri in un'azione di 'spesa proletaria' per protestare contro il carovita. Centinaia di sindacalisti e braccianti agricoli sono entrati ieri in due supermercati di Arcos de la Frontera ed Ecija in Andalusia e si sono portati via 30 carrelli di spesa non pagata. I supermercati hanno la loro parte di responsabilita' nella crisi economica, ha affermato il sindaco di Marinelada ed esponente di Izquierda Unita, Juan Manuel Sanchez Gordillo, che ha partecipato alla protesta. Uno dei due supermercati ha deciso di regalare ai manifestanti i 12 carrelli di beni sottratti, ma l'altro ha sporto denuncia
Sono usciti dai supermercati della catena Mercadona con i carrelli pieni di pane, pasta, biscotti, olio, latte e sono andati poi a rifornire le mense sociali di alcuni paesini dell'Andalusia, una delle regioni più povere della Spagna e con un tasso di disoccupazione che sfiora il 40%.
Gli attivisti erano guidati da Juan Manuel Sanchez Gordillo, deputato locale di Izquierda Unida e sindaco del villaggio di Marinaleda (tra Siviglia e Cordoba) ed hanno agito in due supermercati di Ecija e Arcos de la Frontera.
Il blitz ha suscitato scalpore e i grandi partiti politici, a destra come a sinistra, hanno denunciato un comportamento fuorilegge. La catena di supermercati Mercadona, oggetto del blitz, ha sporto denuncia e il ministero degli Interni ha spiccato un mandato d'arresto contro i membri del gruppo che ha effettuato l’azione di protesta.
I protagonisti sono per lo più braccianti agricoli della zona, e sono tranquillamente tornati alle loro tende, in quanto stanno occupando da oltre due settimane una grande proprietà agricola nel mezzo della campagna andalusa, Las Turquillas, ad est di Siviglia. I braccianti occupano da 16 giorni questo terreno di 1.200 ettari, proprietà del ministero della Difesa, per reclamare una ripartizione più equa delle terre di questa regione del sud della Spagna.
"Tutto quello che abbiamo fatto è stato requisire del cibo per portarlo nelle mense sociali", ha spiegato José Caballero, responsabile del Sindacato Operai del Campo (Soc), che partecipa
all'occupazione. "Se questo è un reato, che ci arrestino tutti allora, senza problemi, noi siamo qua. Crediamo piuttosto che illegale e disumano sia obbligare la gente a rovistare nei secchi per cercare da mangiare". Una giustizia che indica una diversa legalità.
Contropiano.org
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