"Quattro vegetali sono indispensabili per il benessere dell'uomo: il frumento, la vite, l'olivo e l'aloe. Il primo lo nutre, il secondo ne rinfranca lo spirito, il terzo gli reca armonia, il quarto lo guarisce" Cristoforo Colombo
"Il medico del futuro non prescriverà farmaci al paziente, ma lo indurrà ad interessarsi maggiormente al proprio organismo, alla propria alimentazione ed alla causa ed alla prevenzione delle malattie"
Thomas Edison
La prima volta che ho avuto modo di imbattermi nelle possibilità terapeutiche dell'aloe è stato diversi anni fa, in occasione di una brutta forma di varicella, la quale, se contratta da adulti, può portare serie complicazioni, a livello organico e dermatologico. Il fisico era fiaccato da un lungo periodo di malattia e la pelle, viso compreso, aggredita da vistose e fastidiosissime pustole, che avevano tutta l'aria di non volersene andare senza lasciare segni indelebili. Mi venne in soccorso una collega, consigliandomi di assumere, più volte al giorno, del gel di Aloe Vera, sia ingerito, che applicato sulle lesioni.. Il sapore non era il massimo della gradevolezza, ma l'effetto fu decisamente ottimo. Mi rimisi rapidamente, e le lesioni guarirono del tutto, senza lasciare cicatrici visibili. Di recente, ho avuto modo di apprezzare nuovamente le straordinarie qualità di questo vegetale, stavolta nella varietà Arborescens.. e in occasione di una malattia molto più seria e aggressiva, quella che può essere considerata il vero e proprio spauracchio dei nostri tempi, come può esserlo il cancro.. Penso che condividere pubblicamente la mia esperienza in merito sia molto importante, e possa sul serio aiutare molte persone, per via della disinformazione diffusa che c'è, e della confusione che si fa, quando di parla di medicina tradizionale e "alternativa", e si cerca di informarsi seriamente.. ma prima di entrare nei dettagli di come si possano coadiuvare le pur necessarie cure mediche attuali con questo rimedio antico ma efficacissimo, voglio riportare qui alcune delle informazioni raccolte sulle caratteristiche della pianta e sulle sue svariate potenzialità di utilizzo..
Attraverso i secoli, molte civiltà hanno adoperato l'aloe per curare tutta una serie di disturbi interni ed esterni, ben prima dell'avvento delle pratiche mediche moderne e lo sviluppo dei farmaci. Si tratta inoltre di una vasta gamma di malattie e disturbi che non hanno alcun legame evidente tra di loro.. come l'artrite, l'acne, l'asma, il diabete, il colesterolo, l'ernia iatale, la sinusite, gli eczemi, l'ulcera, l'IBS (sindrome da intestino irritabile), la diverticolite, la stitichezza, la congiuntivite.. senza parlare, per l'appunto, delle possibili applicazioni in ambito oncologico.. Questo mi fa pensare che il suo effetto si basi su una forte capacità depurativa, oltre che sulla stimolazione del sistema immunitario, capace pertanto di rimettere in modo meccanismi organici inceppati o malfunzionanti.. Fatto sta che le proprietà toniche, antinfiammatorie e terapeutiche sono indiscutibili, e soprattutto basate sull'esperienza tramandata diretta della moltitudine di persone che ne hanno fatto e ne fanno uso.. Tuttavia, nonostante questo, nonostante centinaia di anni di uso documentato e la mole di prove aneddotiche, di cui il mio caso è uno dei tanti esempi, la medicina moderna tende a bollare tutto come folklore o mito, sulla base che non esiste nessuna significativa prova clinica, o sperimentazione accertata.. Eppure un approccio più olistico alla guarigione, che consideri l'importanza della complementarità tra ritrovati chimici e naturali, e riconosca come valida la loro interazione, non potrebbe che essere di enorme vantaggio.. per i pazienti, ovviamente, ma anche per i medici..
Esistono più di 250 diverse varietà conosciute di aloe, ma solamente due posseggono significative proprietà medicinali e terapeutiche. Si tratta dell'Aloe Barbadensis Miller, detta comunemente Aloe Vera e dell'Aloe Arborescens. Le loro caratteristiche e proprietà sono simili, ma mentre la prima è adatta per le varie patologie di cui si accennava e per la cura della pelle, la seconda è invece più specifica per l'uso nel caso di problemi oncologici, in quanto i principi attivi sono qui presenti in forma concentrata, anche 20 volte maggiori. Distinguere le due varietà non è difficile.. le foglie dell'Aloe Vera sono più grosse e carnose, quelle dell'Arborescens più sottili e spigate, inoltre la pianta è composta da più rosette.
Si ritiene che la parola "aloe" derivi dall'arabo alloeh, che significa "sostanza amara splendente". Questa pianta cresce solo in climi caldi, e si trova specialmente nelle regioni più aride delle Americhe, dell'Asia, dell'Europa, dell'Africa e dell'Australia. Ha l'apparenza di cactus, ma è in realtà una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle Liliacee. Cresce comunque bene anche nelle nostre regioni, anche se non arriverà in questo caso alle dimensioni che raggiunge nei paesi di origine. E' sufficiente tenere la pianta in punti luminosi e arieggiati: può svilupparsi anche in appartamento, avendo l'accortezza di porla in punti non troppo ombrosi. L'importante è coltivarla in modo assolutamente biologico: per nessun motivo dev'essere aggiunto alcun tipo di fertilizzante, per quanto sopra ci sia scritto che è di origine naturale.. altrimenti c'è rischio di tossicità per l'organismo.
Sostanze contenute nell'Aloe e loro funzioni
L'Aloe è un vero ricettacolo di composti nutritivi: ne sono stati finora identificati circa 75. I principali sono:
Vitamina A (beta carotene): per la vista, la pelle, le ossa. Antianemia
Vitamina B1 (tiamina): per la crescita dei tessuti e per l'energia
Vitamina B2 (riboflavina): in combinazione con la B6 produce le cellule sanguigne
Vitamina Bjm\3 (nicotinammide): per la regolazione del metabolismo
Vitamina B6 (piridossina): come la B2
Vitamina B12 (cobalamina): si trova per lo più nella carne e nei derivati del latte, molto raramente nelle piante, e quindi risulta estremamente benefica per i vegetariani e i vegan. La mancanza di questa vitamina provoca anemia ed altri disturbi neuropatologici
Vitamina C (acido ascorbico): combatte le infezioni sostenendo il sistema immunitario
Vitamina E (tocoferolo): insieme alla vitamina C aiuta a combattere le infezioni e contribuisce alla guarigione
Acido folico: per la formazione del sangue
Calcio e Fosforo: per la crescita dei denti e delle ossa
Potassio (sorbato): regola i componenti fluidi del sangue e dei muscoli
Ferro: trasporta l'ossigeno nei globuli rossi e contribuisce alla resistenza dell'organismo alle infezioni
Sodio: insieme al potassio contribuisce all'equilibrio dell'acqua e degli altri fluidi corporei, e trasporta gli aminoacidi ed il glucosio nelle cellule del corpo
Colina: in quanto componente della lecitina è necessaria al metabolismo
Magnesio e manganese: aiutano a sostenere il sistema nervoso e i muscoli
Rame: per la formazione del sangue
Cromo: aiuta a mantenere i livelli di zuccheri nel sangue, il metabolismo del glucosio ed il sistema circolatorio
Zinco: stimola il sistema immunitario
Acemannano: Mucopolisaccaride in tempi recenti isolato da una società americana, la Carrington Laboratories. Opera interagendo con il sistema immunitario, favorendolo piuttosto che prevalendo su di esso. E' un potente stimolatore di macrofagi (i globuli bianchi che distruggono batteri, cellule tumorali, ecc.) per produrre agenti immunitari quali l'interferone e l'interleuchina. Nel 1990, durante la terza Conferenza Internazionale sulla Ricerca Antivirale tenutasi a Bruxelles, venne resa nota la scoperta che l'acemannano aveva inibito lo sviluppo di sarcomi impiantati nei topi e che, testato su gatti ammalati di leucemia felina, l'80 per cento di essi era guarito. L'Aloe è infatti molto utilizzato anche in veterinaria, anche se più all'estero che qui in Italia.
Aminoacidi Essenziali: Gli aminoacidi sono i mattoni che servono alla costruzione delle proteine ed influiscono su tutte le funzioni organiche. Essenziali vuol dire che il corpo non ne produce da solo. Sette degli otto aminoacidi classificati come essenziali sono presenti nell'aloe, come anche undici dei quattordici classificati come aminoacidi non-essenziali, che il corpo produce da sè. Isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, servono per l'assimilazione delle proteina; per il pancreas, la milza e il fegato; per il rinnovamento dei globuli del sangue; prevengono l'anemia e aumentano la resistenza alle malattie; la digestione; la formazione dei muscoli; aiutano a combattere l'insonnia e sono utili nelle terapie antidepressive.
Enzimi: Presenti nell'aloe numerosi enzimi tra cui: Bradichinasi, che stimola il sistema immunitario ed è analgesico e antinfiammatorio; Cellulasi, che aiuta la digestione della cellulosa; Creatinfosfochinasi, enzima muscolare; Lipasi, che aiuta la digestione.
Le proprietà terapeutiche
Agente disintossicante:
Quando viene consumata internamente come bevanda, l'aloe agisce da blando depurante e disintossicante, attraversando il sistema digerente e penetrando nei tessuti. In alcuni soggetti, l'aloina, la sostanza presente sotto la scorza della foglia, può agire come irritante intestinale, e provocare un'eccessiva azione lassativa. Per ovviare a questo problema, in caso dovesse presentarsi, è sufficiente usare soltanto il gel interno, eliminando la parte superficiale delle foglie. Tuttavia, se tale inconveniente è sopportabile, sarebbe meglio consumare la foglia integra, in quanto proprio nello strato superficiale risiedono i più importanti principi che supportano le difese immunitarie.
Agente rigenerante:
Spazza via le cellule morte superficiali, aiuta a rigenerarne delle nuove e favorisce un tessuto più sano, accelerando la guarigione di ferite, lesioni ed ulcere. Inoltre sortisce lo stesso effetto quando viene applicata esternamente sulla pelle lesionata. La capacità di favorire la rigenerazione delle cellule la rende un potente agente rigenerante per tutti i tipi di ferite, sia interne che esterne. Il dottor Ivan Danhof, ex docente di fsiologia presso l'Università del Texas e presidente del North Texas Research Laboratories, è una delle maggiori autorità mondiali nel campo dell'aloe, e ritiene che l'aloe può accelerare la guarigione delle ossa rotte stimolando l'assorbimento di calcio e fosforo, e che riesce a rigenerare un tessuto epidermico otto volte più rapidamente del normale. Essendo un naturale antisettico, antibiotico e antibatterico, l'aloe è in grado di curare una vasta gamma di infezioni, comprese quelle di origine micotica.
Agente idratante e coesivo:
L'aloe è uno straordinario idratante per la pelle, agendo su di essa in due modi: grazie alla sua capacità di trasportare nutrienti e idratazione attraverso i sette strati della pelle, ne facilita la penetrazione e l'assorbimento, ed inoltre, grazie al suo contenuto di polisaccaridi, crea una barriera che impedisce alla pelle di perdere acqua. Quindi è particolarmente adatta per la pelle secca e, dato che contiene un antistaminico e un antibiotico, è ideale anche per le pelli sensibili e allergiche. Queste proprietà contribuiscono perciò a renderla un agente ristrutturante veramente efficace.
L'aloe ha inoltre un grande potere ringiovanente, identificato nella capacità della pianta di aumentare la produzione di fibroblasti umani 6-8 volte più rapidamente del normale. I fibroblasti sono cellule che si trovano nel derma e sono responsabili della produzione di collagene. Con l'esposizione al sole e il normale processo di invecchiamento, i fibroblasti rallentano la produzione di collagene, che progressivamente si riduce. L'aloe non soltanto migliora la struttura dei fibroblasti, ma accelera anche il processo di produzione del collagene. Si ritiene che la chiave di tale processo risieda, ancora una volta, nei polisaccaridi e nelle loro proprietà idratanti e coesive.
Funzione digestiva:
L'aloe produce un generale effetto benefico su tutto il sistema gastrointestinale. Grazie al suo contenuto di lattato di magnesio è in grado di ridurre l'attività all'interno dello stomaco ed anche i sintomi, sia occasionali che cronici, nel tratto superiore dell'apparato gastrointestinale. Inoltre l'aloe migliora la digestione, svolge azione compensatrice nel normalizzare il ph, come un agente alcalinizzante, riduce il contenuto di fermenti e favorisce un maggiore equilibrio dei batteri simbiotici gastrointestinali. Inoltre è di particolar evalidità nei casi di disturbi queli l'indigestione, la sindrome da intestino irritabilie (IBS), le coliti e l'acidità di stomaco. Migliora la regolarità intestinale, oltre a provocare un autmoento dei livelli di energia e un generale senso di benessere.
Cardiopatie:
I sali di isocitrato di calcio contenuti nell'aloe possono essere di valido aiuto alle persone cardiopatiche o con precedenti famialiari di cardiopatia, come prevenzione. Nel 1984, i risultati di cinque anni di studio presentati all'American Collage di Angiologia su 5000 pazienti affetti da angina pectoris, hanno confermato questa scoperta. Il dottor O.P. Agarwal, principale fautore del progetto, ha riscontrato che dopo aver introdotto l'aloe nella loro alimentazione, i pazienti avevano mostrato una notevole riduzione dei livelli di colesterolo e della frequenza degli attacchi di angina. Dopo cinque anni i pazienti erano tutti vivi e non avevano mostrato alcun effetto collaterale. Ulteriori studi hanno dimostrato che dosi giornaliere di aloe possono ridurre il colesterolo nel sangue fino a 12-14 punti e che anche la pressione, dopo diverse settimane, tende a normalizzarsi.
Agente antinfiammatorio:
L'aloe viene ampiamente usata per la cura di affezioni quali l'osteoartrite, dove svolge una funzione simile agli steroidi senza averne gli effetti collaterali, e l'artrite reumatoide; inoltre può ridurre l'arrossamento, il dolore ed il gonfiore associati alla tensione muscolare, agli strappi e alle distorsioni, alle tendiniti e alle contusioni. Notevolissima è inoltre l'efficacia nelle scottature solari, oltre che su piccole ustioni, punture di insetto, dermatiti e acne.
Malattie neoplastiche e sistema immunitario:
Già da anni, solo per considerare la moderna medicina, senza contare i suoi secoli come antico e risaputo rimedio, sono stati ottenuti incoraggianti risultati su animali ammalati di cancro curati con l'aloe, e l'applicazione empirica di migliaia di persone, anche se finora non testata sperimentalmente in modo scientifico, avvalora l'ipotesi che un effetto simile si produca anche nell'uomo. La mia esperienza diretta, come accennato all'inizio, conferma la validità di questa pianta straordinaria, come coadiuvante, antinfiammatorio, analgesico e potenziatore delle difese immunitarie, anche e soprattutto in presenza di malattia neoplastica. A questo proposito è necessario però fare una doverosa precisazione: l'uso dell'aloe, in caso di malattie gravi, o gravissime, è certamente più che utile, ma va considerato come completamentare, mai come sostitutivo di cure mediche tradizionali. Anni fa, Maurizio Costanzo generò una vera e propria crociata mediatica contro l'aloe, proprio a causa di un tam tam generatesi dal web, che promulgava l'utilizzo della preparazione a base di aloe e miele come unico rimedio in caso di cancro, affermando nel contempo che la chemioterapia fosse inutile, se non addirittura dannosa. Ovviamente questo non è veritiero.. ma come spesso accade, la verità si trova nel mezzo.. Il progresso scientifico ha fatto passi da gigante in campo medico, ma intervento e chemioterapia restano i trattamenti fondamentali con i quali si può combattere la malattia.. tuttavia, gli effetti collaterali dei farmaci sono pesantissimi, a volte a tal punto da generare patologie secondarie che possono diventare a loro volta mortali. Inoltre, le difese immunitarie vengono duramente fiaccate, se non completamente distrutte, dallo stress provocato all'organismo dalle cure stesse, e questo può favorire la comparsa di recidive, anche quando in un primo momento esse sembrano avere successo. Nonostante questo, ritengo che si possa arrivare ad una guarigione completa, ma affinchè ciò sia possibile è necessario mettere a punto una strategia olistica, che contempli la sinergia di più elementi. La sola chimica non può riuscire a risanare un organismo provato nel profondo, ferito nel suo nucleo vitale.. ne possono farlo da sole le cure naturali, per quanto benefiche ed efficaci come l'aloe.. La strada giusta è che esse coesistano, lavorando assieme. Immagino la malattia come un giardino ormai arido, invaso da foglie secche.. Le cure tradizionali sono il giardiniere che ripulisce e rastrella via le foglie.. ma se non si fa anche in modo di rinverdire l'albero da cui esse cadono, questo sarà inutile. E i rimedi erboristici ed omeopatici sono quelli che aiutano a rigenerarlo, a ricreare la linfa vitale.. L'aloe è un fantastico coadiuvante in questo senso.. aiuta moltissimo a tenere sotto controllo gli effetti collaterali della chemioterapia, oltre a sostenere l'organismo nella convalescenza che segue un intervento, favorendo la cicatrizzazione delle ferite e la ripresa fisica. E non è assolutamente vero, posso testimoniarlo, che influisca con i farmaci somministrati o addirittura ne contrasti l'effetto, semmai il contrario.. Inoltre il suo utilizzo costante rafforza le difese immunitarie messe a dura prova, inducendo il corpo a reagire alla patologia e a contrastarla e combatterla.
Il dottor Danhof ritiene che l'aloe provochi il rilascio del fattore Alfa della necrosi del tumore, fattore che blocca il rifornimento di sangue per la crescita tumorale. Inoltre, uno studio del Dipartimento di Epidemiologia presso l'Università di Okinawa in Giappone ha rivelato che dosi giornaliere di aloe aiutano a prevenire l'insorgere del cancro ai polmoni nei fumatori. In generale l'aloe sembra esercitare un'influenza stimolante e riequilibrante sul sistema immunitario. In particolare è stata dimostrata la sua efficacia nei casi di ammalati di AIDS, aiutando a ristabilire l'equilibrio di linfociti T e B, ed è anche stata riconosciuta la sua funzione di protezione della pelle contro le radiazioni ultraviolette. Uno studio condotto presso la M.D. Anderson Clinic del Medical Center di Houston, ha esaminato gli effetti dell'esposizione ai raggi ultravioletti sulla pelle, ed è stato scoperto che quando veniva applicata l'aloe sulla pelle prima del test, le cellule immunitarie erano completamente protette.
Adattabilità
E' questa la proprietà più straordinaria, ossia la capacità dell'aloe di agire adeguatamente in risposta ad ogni problema specifico della persona che ne fa uso. L'utilizzo dell'aloe può riservare sorprese: ad esempio, una persona può scoprire che prendendo l'aloe per combattere l'asma o l'artrite, magari le gengive smettono di sanguinare, oppure l'aspetto della pelle migliora.
Modalità di preparazione del succo di Aloe
Visti gli innumerevoli benifici che si possono trarre dal consumare il succo di Aloe, viene da chiedersi quale sia la preparazione migliore per usufruire appieno delle sue proprietà. Secondo l'esperienza fatta, è inutile rivolgersi ai preparati in bottiglia di negozi e farmacie: anche i migliori, quelli con la certificazione del 99% di principio attivo, ne conterranno in realtà non più del 30%. Inoltre, non c'è la minima garanzia che la preparazione sia avvenuta realmente in penombra.. e questo è fondamentale, visto che il gel dell'aloe è altamente instabile, e esposto anche brevemente alla luce, persino quella artificiale, si ossida immediatamente. Inoltre, chiunque lo abbia preparato in casa, sa perfettamente che anche messo subito in frigo in contenitori stagni, sarà impossibile conservarlo integro per più di sette giorni al massimo.. per cui, la scritta "senza conservanti aggiunti" posta su bottiglie che si mantengono senza problemi per due mesi e oltre, lascia il tempo che trova.. La cosa migliora è acquistare e coltivare in casa la pianta, nella varietà Arborescens, maggiormente ricca di principi attivi, anche 20 volte di più della Barbadensis, o Aloe Vera. Dopodichè si può facilmente preparare da sè il succo, da ingerire giornalmente, in quantità variabile, a seconda della patologia che si vuole curare, e/o dell'uso, anche semplicemente preventivo che si vuole farne. La ricetta che segue, messa a punto da un frate brasiliano, padre Romano Zago, è da tempo famosa in rete, e si rivolge soprattutto ai malati oncologici, per via delle qualità più sopra illustrate. Tuttavia, diminuendo appunto la quantità da assumere, essa è ottima anche per tutti gli altri utilizzi a cui si è accennato. Direi che in caso di malattia neoplastica in corso, la quantità ottimale è di tre cucchiai da tavola la mattina a digiuno e tre cucchiai la sera prima di coricarsi. Per il mantenimento e la prevenzione di recidive, oltre che per altre patologie acute o croniche va bene un solo cucchiaio, sempre mattina e sera. Per chi invece intende assumere il composto in assenza di sindromi visibili, soltanto come tonico organico e riequilibratore generale, è sufficiente scendere alla dose di due cucchiaini al giorno. In tutti e tre i casi è importante che l'assunzione sia costante e metodica, con sospensioni di una settimana ogni mese circa, per ottimizzare i risultati, tranne che nel caso delle malattie oncologiche, in cui lo stacco deve essere di un giorno soltanto.
Le piante da utilizzare devono avere necessariamente almeno 5 anni o più, altrimenti le foglie sarebbero troppo piccole, e oltre a contenere una quantità insufficiente di principio attivo, ce ne vorrebbero troppe per preparare un solo vasetto, e la pianta si esaurirebbe subito. Con una pianta adulta invece, meglio se con foglie grandi, sono sufficienti due o tre foglie per un vasetto, che durerà da tre/quattro giorni ad una settimana, a seconda della quantità assunta giornalmente. La ricetta originale fornisce dosi di preparazione molto elevate, da conservare in un contenitore grande. Io consiglio invece, a causa della veloce deperibilità del preparato in assenza di conservanti, di preparare un vasetto non più grande di quello riportato nella foto sottostante, che ho posto vicino ad una bottiglia, in modo da rendere meglio l'idea delle proporzioni:
Come si vede, il contenitore deve essere avvolto da carta di alluminio, in modo da opacizzarlo completamente, sempre per evitare l'ossidazione alla luce del composto. Questo è necessario, oltre allo svolgimento di tutta la preparazione in penombra (l'ideale è mantenere soltanto la luce di un televisore acceso nella stanza attigua a quella in cui si sta preparando l'aloe) e prendere anche la precauzione di assumere la dose giornaliera in una stanza ugualmente semibuia. Le foglie di aloe non vanno lavate, ma devono essere pulite con uno straccio asciutto, al massimo umido, come si fa con i funghi. Dopodichè si tagliano via con delle forbici le spine laterali, oltre alla parte vicina al punto in cui si è colta la foglia, anche questo per via della rapida ossidazione dovuta alla luce. Le foglie si tagliano poi a pezzetti dentro un frullatore, unendo due cucchiaiate piene di miele. Importante è che il miele sia assolutamente biologico, meglio se di un unico fiore e non il classico millefiori. La ricetta originale comprende anche l'aggiunta di un cucchiaio di grappa, la cui funzione sarebbe quella di veicolare meglio il principio attivo, attraverso la dilatazione dei vasi sanguigni. Tuttavia, per chi come me sopporta o digerisce male l'alcool, questo ingrediente si può omettere, oppure sostituirlo, se si desidera, con succo di limone, che unisce al composto le sue naturali proprietà antiossidanti. Le persone diabetiche, o con problemi di glicemia, elimineranno anche il miele, sostituendolo con il solo limone, in dose maggiore. Siccome l'aloe è tra l'altro un naturale riequilibratore della glicemia, questa andrà monitorata tramite le analisi del sangue nel corso dei mesi.. se, come è probabile, arriverà a regolarizzarsi da sè, si potrà poi procedere alla preparazione completa. Il composto così ottenuto, dalla consistenza semiliquida, andrà conservato in frigo. Quando le piante vengono innaffiate, bisogna evitare di raccogliere le foglie per due, tre giorni, in quanto il principio attivo risulterà momentaneamente diluito.
14 /09/ 013
by FATAMORGANA
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photo: Irene |