Interzone Stroke Blog: Autocritica

Interzone Stroke Blog

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Chi è, se esiste, la mente creatrice di questo universo?
Chi è il Dio che presiede a questa fetta di mondo?
La domanda non si fa perchè si ha paura della risposta.
Magari si scopre che l’ente supremo è un alieno, gargarozzo con dodici zampe e sei occhi oppure un perfido alchimista conoscitore di tutte le sostanze del pianeta, oppure ancora un super-poliziotto sadico che conosce tutte le sfumature delle tecniche di manipolazione della mente..
La verità è naturale, ineluttabile, un incidente di percorso un dato da incasellare. Un eventuale incontro con dio vale quanto un viaggio in automobile con l’ultimo sbavante scoppiato o quanto un bellissimo bacio scambiato con la persona amata. Non sono spaventato di sospettare che la vita sia solo un incidente biologico

Umore:
Sveglio, allegro,
nostalgico, grigio,
hip ma non più di tanto

Estetico-Erotico:
Hip,artistico,
invenzione
dello stile personale
Estetica di Weimar

Atteggiamento:
Sarcastico, a volte cinico

Tecno-celebrale:
Elettronica, high tech

Intellettualmente:
Informato, scettico,
mentalità aperta,
inondato di segnali elettronici.

Quoziente umanistico:
Tolleranza razziale,
non sessista,
visionario del villaggio globale

Politica:
Individualista, alienato
scettico, passivista ma talvolta attivista

Punta di vista cosmico:
Pessimismo romantico,
accettazione della complessità

Vicious

Vicious
you hit me with a flower
you do it every hour
oh baby, you’re so vicious

Vicious
you want me to hit you with a stick
but all I’ve got’s a guitar pick
huh baby, you’re so vicious

When I watch you come baby
I just wanna run far away
you’re not the kind of person
around I wanna stay

When I see you walking down the street
I step on your hands and I mangle your feet
you’re not the kind of person that I want to meet
Oh baby, you’re so vicious
you’re just so vicious

Vicious
hey, you hit me with a flower
you do it every hour
oh baby, you’re so vicious

Vicious
hey, why don’t you swallow razor blades
you must think that I’m some kind of gay blade
but baby, you’re so vicious

When I see you coming I just have to run
You’re not good and you certainly aren’t very much fun
When I see you walking down the street
I step on your hand and I mangle your feet
You’re not the kind of person that I even want to meet
‘Cause you’re so vicious baby, you’re so vicious

Tu, Quote

In citta' possiamo cambiare a piacimento la nostra identita', come piu' volte Dickens dimostro' magnificamente nelle sue opere. Tale discontinuita' favorisce in modo imparziale tanto gli eroi quanto le canaglie del momento. La natura appariscente e teatrale della citta' tende in modo costante al..melodramma. (J.Raban,Soft City)

Siamo divisi: bisogna riunire tutti, dissidenti metropolitani, individui annoiati ed aggressivi, beatniks, studenti, artisti, rockers, mods, delinquenti, anarchici, pacifisti, sbandati..tutti quelli che rifiutano la carriera, che conducono vite irregolari..(Heatwave)

E' venuto il tempo del distacco. L'ultimo vincolo che mi lega a cio che conosco si spezza. Vado alla deriva in un mare in tempesta (Jarman)

La rivolta e' comprensibilmente impopolare. Non appena definita, ha generato le misure per il suo contenimento. L'uomo prudente eviteta' la definizione che rappresenta in realta' la sua condanna a morte. (Alex Trocchi)

La giovinezza, in fondo, non e' una condizione permanente e uno scontro fra generazioni non e' in realta' cosi pericoloso per l'arte di governo come lo sarebbe uno scontro tra dominanti e dominati (White Riot)

La descrizione delle tecniche di raggiro, e in modo particolare dei banali trucchi giocati sulla fiducia, sovente suonano assurde perche' non riescono a cogliere la sagacia psicologica che sta al centro dell'affare. Cio' che piu' l'imbroglione spera di vedere nel volto della sua vittima non era la stupidita', ma la solitudine. (K.Chesney)

Il potere e' la capacita' di definire i fenomeni e farli reagire di conseguenza (Huey Newton)

..non ho assolutamente nessuna qualifica. Secondo me "loro" non determinano correttamente il tuo livello d'intelligenza. Puoi appartenere a livello sociale piu' basso e avere il pregio piu' importante: il buon senso; ovvero possedere tutti i pezzi di carta del mondo ed essere il piu' stupido e testardo idiota del pianeta. (Arcane Vendetta)

Le classi medie hanno inventato le merci. Esse definiscono le nostre ambizioni, le nostre aspirazioni, la nostra qualita' della vita. I loro effetti sono repressione-solitudine-noia.
(Malcom McLaren)

Bricconi assai solidi. Parecchi hanno sfruttato i vostri mondi (...) Dotati di voci terrificanti e di certe risorse pericolose. Vengono mandati a farsi uno stile in citta', bardati d'un lusso disgustoso..(Rimbaud)

E' venuto senz'altro il momento in cui occorre una cosa supernuova come i Beatles..L'industria musicale ha bisogno di stimoli. (Sheet,1976)

"Bob..ma perche' sei ingrassato tutti quei chili in Toro Scatenato?" De Niro, con il suo classico sorriso da killer buono :"Perche' altrimenti sarebbe ingrassato Al Pacino!".

Bene! Pronti per cominciare
Una lezione di sociologia
un po' di psicologia
un po' di neurologia
un po' di scopologia
Nessun divertimento! (John Lydon)

Prendete l'orgasmo più bello che avete provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci sarete vicino. (Mark Renton)

Waiting Web 3.0

Ho amato e amo tutti gli artisti presenti su Interzone. Hanno scandito i tempi delle nostre giornate, aiutato a schiudere menti e corpi, a spezzare vincoli di dipendenza personale, differenze di sangue e di educazione, simboli dei bisogni nella loro forma più autentica, fuori dalla sfera delle merci. La rete e il Web 2.0 hanno radicalmente trasformato l'industria musicale, la rivoluzione digitale ha completamente rimodellato la fruizione e il consumo della musica. Hanno scardinato il tentativo dei grandi gruppi di produzione culturale, ormai troppo rigidi per assicurare il rinnovamento della creatività, di plasmare i gusti e le scelte e permettere ad una molteplicità di realtà marginali di emergere e avere visibilità, oltre che l'accesso instantaneo e totale alle risorse. Ma gli mp3, le web radio, You Tube, i blog, le Web Fanzine hanno anche creato un nuovo modo di ascoltare e scoprire la musica, con una sorta di diffusione fine a se stesso, riducendo la musica ad un tappeto sonoro di sottofondo, per un ascolto distratto e veloce. Un iper-flusso di informazioni e condivisione che spesso uccide il desiderio, il saltare da un oggetto all'altro, da un disco a quello successivo, una mera sequenza di file da scaricare quindi, per accumulare e conservare musica come se questa potesse tornare utile in un remoto futuro. E allora non una lista di dischi in download. La presentazione è un omaggio e un invito alla conoscenza, all'approfondimento e alla condivisione: ricerchiamo ancora nella musica qualcosa che ci appartiene (rabbia, serenità, melodia..) e quando la troviamo vediamo che non è solo nostra ma anche di un pubblico che non rinuncia a dare alla musica pop un significato sociale oltre che un piacevole insieme di suoni. Per un progetto di società aperta, di fronte a blocchi di potere e repressione non si possono che paventare possibilità di stili di vita alternativi, la trasformazione della mentalità, l'informatica, il rock...

“Forse il tempo del sangue ritornerà. Uomini ci sono che debbono essere uccisi. Padri che debbono essere derisi. Luoghi da profanare bestemmie da proferire incendi da fissare delitti da benedire. Ma più c’è da tornare ad un’altra pazienza alla feroce scienza degli oggetti alla coerenza nei dilemmi che abbiamo creduto oltrepassare. Al partito che bisogna prendere e fare. Cercare i nostri eguali osare riconoscerli lasciare che ci giudichino guidarli essere guidati con loro volere il bene fare con loro il male e il bene la realtà servire negare mutare.”

(F. Fortini)

A chi esita (An den Schwankenden)

Dici per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni noi siamo ora in una condizione più difficile di quando si era cominciato.

E il nemico ci sta innanzi più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso un’apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,non si può negarlo.
Siamo sempre di meno. Le nostre parole d’ordine sono confuse. Una parte delle nostre parole le ha stravolte il nemico fino a renderle irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente? Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi.

O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.

Bertolt Brecht

Interzone
Stroke Blog

26/05/14

Autocritica

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