<<Il rock 'n' roll ha una sorta di aura di rivoluzione permanente, senza tempo, di sfida a tutto, inclusa la natura stessa.>>
<<Uccidere tutti ora. Condonare gli omicidi di primo grado. Sostenere la causa del cannibalismo, mangiare merda. Il disgusto è la mia politica. Il disgusto è la mia vita>>
Eclettico, scandaloso, stravagante, osceno, visionario, pazzo, oltraggioso. Ancora: il sultano del sordido, il barone del cattivo gusto, il Papa del trash, quest'ultimo appellativo affibbiatogli dal grande William Burroughs. Così nel corso degli anni è stato definito John Waters, regista nonché sceneggiatore, scrittore, attore e docente statunitense di Baltimora, senza dubbio uno dei massimi esponenti del cinema indipendente americano degli anni Settanta. Ma noi lo preferiamo come il Principe del Punk, sempre magrissimo, i vestiti curati ma dal design flessibile, i baffetti disegnati a matita: classico, mai volgare, completamente inconfondibile. Il suo Pink Flamingos (Fenicotteri Rosa) del 1972, definito dalla critica dell'epoca come uno dei film più abietti, stupidi e repellenti mai realizzati è oggi considerato un capolavoro, e pietra miliare del trash mondiale: il guizzo grossolano, culminato in Divine (alias Hariss Glenn Milstead, travestito, omosessuale, “divina ispiratrice” che con Waters avrà una profonda amicizia durerà tutta la vita..) che mangiava le feci dei cani della vita reale, fu inizialmente vietato in molti paesi, dall'Australia al Canada, dalla Norvegia ad alcuni stati arabi e asiatici. Dagli anni '90 in poi, ha prodotto una notevole quantità di arte contemporanea, ammantata dalla sua solita patina satirica eternamente controversa.
John Waters ha sempre rivendicato il suo spirito punk, nonostante siano passati cinquant' anni dall' avvento del movimento, e da quando era solo un ragazzo tenebroso cresciuto a Baltimora, stretto nella sua giacca di pelle nera, i capelli lunghi e unti che sbattevano precariamente su una sigaretta perennemente accesa tra le labbra e, naturalmente, i baffetti a matita che lo hanno sempre contraddistinto. Waters ha girato due oltraggiose favole punk, mostruose, divertentissime, angoscianti: Female Trouble del 1974 e il bellissimo Desperate Living del 1977, che anche in Italia, grazie a un distributore indipendente (dopo una prima bocciatura ricevuta dalla commissione censura) venne distribuito in sala, seppur con l’assurdo titolo di Punk Story (poi cambiato in Nuovo Punk Story), cercando di coinvolgere quella generazione arrabbiata e rivoltosa che tra il 1977 e il 1981 tendeva al rifiuto delle culture dominanti e mostrava familiarità col “bizarro”. Qualcuno indica proprio Punk Story come la pellicola capostipite del movimento punk.
Nel 2017, a 71 anni, Waters è tornato al Burgundy Boogaloo Festival di Oakland, il festival punk estivo che ha annoverato in questa edizione tra i partecipanti Iggy Pop, X, Buzzcocks, Shannon e Clams e molti altri. Tra i punk Waters si sente a casa e al Boogaloo festival è la sua terza partecipazione.
"Amo questa festa, penso che abbia uno spirito come nessun altro evento del genere. Punk ora è più che mai la sfida all'ordine naturale, e allo stesso tempo è anarchia. Penso che sia una vera e propria tribù".
Waters è ancora impegnato a sconvolgere le cose in un clima culturale che sente confuso ma maturo per la sfida. Waters ha illuminato il festival sul futuro del punk, su quanto i computer stanno cambiando le nostre vite, e sempre con il suo meraviglioso senso dell'umorismo, sulla sopraggiunta era Trump.
<<Uccidere tutti ora. Condonare gli omicidi di primo grado. Sostenere la causa del cannibalismo, mangiare merda. Il disgusto è la mia politica. Il disgusto è la mia vita>>
Eclettico, scandaloso, stravagante, osceno, visionario, pazzo, oltraggioso. Ancora: il sultano del sordido, il barone del cattivo gusto, il Papa del trash, quest'ultimo appellativo affibbiatogli dal grande William Burroughs. Così nel corso degli anni è stato definito John Waters, regista nonché sceneggiatore, scrittore, attore e docente statunitense di Baltimora, senza dubbio uno dei massimi esponenti del cinema indipendente americano degli anni Settanta. Ma noi lo preferiamo come il Principe del Punk, sempre magrissimo, i vestiti curati ma dal design flessibile, i baffetti disegnati a matita: classico, mai volgare, completamente inconfondibile. Il suo Pink Flamingos (Fenicotteri Rosa) del 1972, definito dalla critica dell'epoca come uno dei film più abietti, stupidi e repellenti mai realizzati è oggi considerato un capolavoro, e pietra miliare del trash mondiale: il guizzo grossolano, culminato in Divine (alias Hariss Glenn Milstead, travestito, omosessuale, “divina ispiratrice” che con Waters avrà una profonda amicizia durerà tutta la vita..) che mangiava le feci dei cani della vita reale, fu inizialmente vietato in molti paesi, dall'Australia al Canada, dalla Norvegia ad alcuni stati arabi e asiatici. Dagli anni '90 in poi, ha prodotto una notevole quantità di arte contemporanea, ammantata dalla sua solita patina satirica eternamente controversa.
John Waters ha sempre rivendicato il suo spirito punk, nonostante siano passati cinquant' anni dall' avvento del movimento, e da quando era solo un ragazzo tenebroso cresciuto a Baltimora, stretto nella sua giacca di pelle nera, i capelli lunghi e unti che sbattevano precariamente su una sigaretta perennemente accesa tra le labbra e, naturalmente, i baffetti a matita che lo hanno sempre contraddistinto. Waters ha girato due oltraggiose favole punk, mostruose, divertentissime, angoscianti: Female Trouble del 1974 e il bellissimo Desperate Living del 1977, che anche in Italia, grazie a un distributore indipendente (dopo una prima bocciatura ricevuta dalla commissione censura) venne distribuito in sala, seppur con l’assurdo titolo di Punk Story (poi cambiato in Nuovo Punk Story), cercando di coinvolgere quella generazione arrabbiata e rivoltosa che tra il 1977 e il 1981 tendeva al rifiuto delle culture dominanti e mostrava familiarità col “bizarro”. Qualcuno indica proprio Punk Story come la pellicola capostipite del movimento punk.
Nel 2017, a 71 anni, Waters è tornato al Burgundy Boogaloo Festival di Oakland, il festival punk estivo che ha annoverato in questa edizione tra i partecipanti Iggy Pop, X, Buzzcocks, Shannon e Clams e molti altri. Tra i punk Waters si sente a casa e al Boogaloo festival è la sua terza partecipazione.
"Amo questa festa, penso che abbia uno spirito come nessun altro evento del genere. Punk ora è più che mai la sfida all'ordine naturale, e allo stesso tempo è anarchia. Penso che sia una vera e propria tribù".
Waters è ancora impegnato a sconvolgere le cose in un clima culturale che sente confuso ma maturo per la sfida. Waters ha illuminato il festival sul futuro del punk, su quanto i computer stanno cambiando le nostre vite, e sempre con il suo meraviglioso senso dell'umorismo, sulla sopraggiunta era Trump.
Che cosa ti fa sentire a casa negli eventi punk?
John Waters: Quando vedo la gente con il mohawk, (la classica cresta punk ndr) penso che si, forse non è proprio una cosa così nuova. Ma sono sicuro che i genitori lo odiano ugualmente alla stregua di quelli della mia epoca. Quindi, si tratta di ribellione, di moda, di musica, e anche di rotture di tutte queste cose. E' divertimento con la tradizione della musica, quando i gruppi escono e dispongono di 20 brani tutti lunghi dieci secondi, che suonano esattamente gli stessi accordi, e.. "Grazie mille, ti amo, ora passiamo alla nostra prossima canzone". Trovo che sia delizioso, quasi come una banda di biker. È un arte d'assalto, è un mondo segreto su cui devi regolare il tuo gusto.
Nel campo musicale, Waters fa le sue ricerche: ama i Mummies, gli piacerebbe vedere band che ancora non conosce e trova eccitante notare anche la nostalgia per il punk: è arrivato negli anni '70, annota, ma ci sono oggi ragazzi che a 16 sono punk. Ma non esiste una musica che non gli piace.
Ogni anno il Burger Boogaloo Festival, che si svolge in un piccolo parco giochi comunale, il Mosswood Park e che dura solo due giorni, diventa un carnevale sinfonico per un pubblico selvaggio di emarginati e disadattati e di punk di tutte le età. John Waters è stato il il loro ringmaster, è tornato come maestro di cerimonie per il terzo anno consecutivo. Nelle passate edizioni c'è stato qualche incidente, qualcuno ha bruciato la bandiera americana, un gesto che a Waters è sembrato così datato; nonostante la presidenza Trump quest'anno tutto è filato liscio.
<<L'anarchia in questi giorni è certamente più discussa, e ci sono più pratiche nei college, ma non credo che ce ne siano abbastanza. Quando faccio i miei spettacoli universitari, dico sempre, smettila di studiare! Perché non sei nelle strade?! Sono andato alla marcia delle donne a San Francisco, ed è stata una grande sensazione, ma poi ho pensato, è tutto finito in un giorno? Come mai non succede ogni fine settimana? Voglio dire ogni settimana, ogni giorno! -Trump fa qualcosa di spaventoso, quindi sono solo stupito. >>
<< Il Punk ha sempre un alto senso dell' umorismo, anche se scoraggiante. E io sono così: quando ero giovane, gli yippies usavano l'umorismo come forma di terrorismo e questo è quello che dobbiamo fare oggi. Infiltrarci e mortificare il nemico, prenderlo in giro, e Trump è un bersaglio facile perché reagisce a tutto. Il Punk rock è durato perché ha sempre avuto l' umorismo al suo interno. L'umorismo è la cosa più importante. È così che si cambia la mente delle persone. Non è esclusione. Ho amici che hanno votato per Trump. Non molti, ma ci provo a farli cambiare.>>
<<Bisogna ricordare, che nel punk ci sono stati due fazioni: gli skinheads razzisti e quelli dello ska, e erano molto diversi. Allo stesso modo a Baltimora, la mia città, c'è questo negozio che vende roba di pelle e cuoio, quindi tutti i ragazzi gay vanno lì, e ci vanno anche i veri motociclisti, tipo gli Hell's Angels. Indossano gli stessi vestiti, ma non parlano tra di loro. Ci sono punk rockers che sono tifosi di Trump? Può essere! Ora è tutto così confuso. Ma capisco la militanza. Anche quella della cultura cyber. Voglio dire, ci furono i disordini di Berkeley, e a ricordarli mi sono sentito nostalgico. Perché ho amato la rivolta quando ero giovane e sono stato geloso perché oggi dispongono di tutti questi schermi!. Ora ci sono gli hacker. E quello che dovrebbero fare questi hacker è concentrarsi su tutti i politici di destra, come pubblicare tutto il porno che guardano. È molto comodo per la gente rimanere nelle loro zone di comfort virtuale, su Facebook o in queste comunità disperse di Internet, piuttosto che riunirsi nella vita reale. Anche io sono anche su Internet. Ma non è interessante, non è divertente, è solo che tutte queste persone hanno troppo tempo nelle loro mani. Io non ho tempo, voglio essere difficilmente raggiungibile, non più facilmente. Ma sì, se rimani sempre su Facebook o sul tuo computer per tutto il tempo, non potrai mai cambiare molto. Perché è già cambiato, il grande cambiamento è già avvenuto: il computer e Internet e tutte le cose. Ma adesso, cosa? Bisogna usare le nuove tecnologie per cambiare questa roba. Unire le persone nella vita reale. A Burger Boogaloo non tutti guardano il proprio telefono. Che è raro in questi giorni. Non sto dicendo che non possiedono un telefono, io guardo il mio telefono, ma credo ancora che sia una tribù che crede in certe cose.
Non ho mai avuto all'epoca uno scudo fatto di nastro adesivo e altra roba, quindi l'ho scelto come mio nuovo accessorio di moda. Forse lo porterò a Burger Boogaloo la prossima volta. [Ride] A Burger Boogaloo, le volte passate, era sorprendente, tutti sono assolutamente impazziti, balli scatenati, lancio di oggetti, poi arrivo io, e sono tutti incuriositi, applausi, risate. Così ho pensato che fosse una bella cosa. I punk mi hanno trattato con rispetto . E io ricambio, ho fatto ricerche su tutte le band e tutti sanno che mi piace molto quel mondo. Ma io non farò scuola a 71anni - anche se la fa ancora Iggy!
Lui è la star di tutte le star di Burger Boogaloo. È come se apparisse Dio. La sua esibizione è come la scena miracolosa di La Dolce Vita.>>
<<L'anarchia in questi giorni è certamente più discussa, e ci sono più pratiche nei college, ma non credo che ce ne siano abbastanza. Quando faccio i miei spettacoli universitari, dico sempre, smettila di studiare! Perché non sei nelle strade?! Sono andato alla marcia delle donne a San Francisco, ed è stata una grande sensazione, ma poi ho pensato, è tutto finito in un giorno? Come mai non succede ogni fine settimana? Voglio dire ogni settimana, ogni giorno! -Trump fa qualcosa di spaventoso, quindi sono solo stupito. >>
<< Il Punk ha sempre un alto senso dell' umorismo, anche se scoraggiante. E io sono così: quando ero giovane, gli yippies usavano l'umorismo come forma di terrorismo e questo è quello che dobbiamo fare oggi. Infiltrarci e mortificare il nemico, prenderlo in giro, e Trump è un bersaglio facile perché reagisce a tutto. Il Punk rock è durato perché ha sempre avuto l' umorismo al suo interno. L'umorismo è la cosa più importante. È così che si cambia la mente delle persone. Non è esclusione. Ho amici che hanno votato per Trump. Non molti, ma ci provo a farli cambiare.>>
<<Bisogna ricordare, che nel punk ci sono stati due fazioni: gli skinheads razzisti e quelli dello ska, e erano molto diversi. Allo stesso modo a Baltimora, la mia città, c'è questo negozio che vende roba di pelle e cuoio, quindi tutti i ragazzi gay vanno lì, e ci vanno anche i veri motociclisti, tipo gli Hell's Angels. Indossano gli stessi vestiti, ma non parlano tra di loro. Ci sono punk rockers che sono tifosi di Trump? Può essere! Ora è tutto così confuso. Ma capisco la militanza. Anche quella della cultura cyber. Voglio dire, ci furono i disordini di Berkeley, e a ricordarli mi sono sentito nostalgico. Perché ho amato la rivolta quando ero giovane e sono stato geloso perché oggi dispongono di tutti questi schermi!. Ora ci sono gli hacker. E quello che dovrebbero fare questi hacker è concentrarsi su tutti i politici di destra, come pubblicare tutto il porno che guardano. È molto comodo per la gente rimanere nelle loro zone di comfort virtuale, su Facebook o in queste comunità disperse di Internet, piuttosto che riunirsi nella vita reale. Anche io sono anche su Internet. Ma non è interessante, non è divertente, è solo che tutte queste persone hanno troppo tempo nelle loro mani. Io non ho tempo, voglio essere difficilmente raggiungibile, non più facilmente. Ma sì, se rimani sempre su Facebook o sul tuo computer per tutto il tempo, non potrai mai cambiare molto. Perché è già cambiato, il grande cambiamento è già avvenuto: il computer e Internet e tutte le cose. Ma adesso, cosa? Bisogna usare le nuove tecnologie per cambiare questa roba. Unire le persone nella vita reale. A Burger Boogaloo non tutti guardano il proprio telefono. Che è raro in questi giorni. Non sto dicendo che non possiedono un telefono, io guardo il mio telefono, ma credo ancora che sia una tribù che crede in certe cose.
Non ho mai avuto all'epoca uno scudo fatto di nastro adesivo e altra roba, quindi l'ho scelto come mio nuovo accessorio di moda. Forse lo porterò a Burger Boogaloo la prossima volta. [Ride] A Burger Boogaloo, le volte passate, era sorprendente, tutti sono assolutamente impazziti, balli scatenati, lancio di oggetti, poi arrivo io, e sono tutti incuriositi, applausi, risate. Così ho pensato che fosse una bella cosa. I punk mi hanno trattato con rispetto . E io ricambio, ho fatto ricerche su tutte le band e tutti sanno che mi piace molto quel mondo. Ma io non farò scuola a 71anni - anche se la fa ancora Iggy!
Lui è la star di tutte le star di Burger Boogaloo. È come se apparisse Dio. La sua esibizione è come la scena miracolosa di La Dolce Vita.>>
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