22/12/14

10 Dischi per le feste

Un modo magico, il Natale. Le feste, i regali, pranzi e cene con i parenti, che fai a capodanno..
Ma anche per tanti, stati ansiosi, attacchi di panico, mal di testa e cefalee, insonnia, difficoltà a mantenere l'attenzione e a concentrarsi, irritazione,  pessimismo. Perchè sappiatelo: le festività vengono associate a una sorta di promessa mancata. In pratica, ci portano a sperare e a credere in un miglioramento che però, di solito, ve lo assicuro, non ci sarà. Questo stato d'animo ce lo ha già spiegato in una delle sue meravigliose poesie il grande Freak Antoni, che poi l'ha messa in musica con gli Skiantos:




Ecco allora un elenco di dischi con cui sollassarci nelle feste. Proprio così: mentre tutti gli altri si divertono, fanno programmi, vi invadono il monolocale con frizzi e lazzi, noi li accogliamo con Funeral Party dei Cure, o Sancta Sanctorum dei Damned, così, a scanso di equivoci.. Del dark e del goth abbiamo abbondandemente relazionato. Potete dare una ripassatina qui..

Tuttavia..
invariabilmente disadattati, un pò di bassa autostima, c'era del coraggio, innegabile, nell' impegno per la causa dark: si era sempre gli stessi, sempre vestiti allo stesso modo alla luce del giorno o fermi ad aspettare l'autobus in città. Negli anni che vanno dal '79 al '87, quando il goth era ancora solo una conseguenza lunatica del post-punk e non ancora una sub-cultura indiscriminata globale e di consolazione per persone socialmente escluse, ha prodotto alcune delle musiche più ambiziose e intime. Oggi ci sono emo e metallari che hanno ereditato l'angoscia del goth ma niente della sua classe e stile.

Ma dimenticate l'elegante, sperimentale spirito fondante teatrale del dark: è vivo e vegeto altrove, in cerchie ben chiuse e selettive, in pochi esponenti musicali che vanno dai Zola Jesus ai Laboratory Obscure(Night Porter).. Non sono stato un dark, né ero destinato ad esserlo. Ma c'ero nella coda di quegli anni. Che musica !.. Questa classifica privilegia i dischi che musicalmente sono davvero innovativi e convincenti, dischi conosciuti ai più che esprimono l'eccesso, con arrangiamenti minimalisti e produzioni cavernose, dischi che mi piacciono, perchè il dark fu (è..) un ritorno alla poetica; il vero romanticismo post-punk.
E comunque conservo e ancora indosso la mia meravigliosa t-shirt "Children of the corn", con la grande falce al centro:perciò, non temete il mietitore.


BAUHAUS
Bauhaus hanno incarnato l'auto-drammatizzazione e il vero spirito dark. Provenienti dalla blanda Northampton e guidati dall'androgino Peter Murphy, personaggio che decise di rompere con l'immagine realista e spartana del punk e come il loro eroe Bowie, capirono l'importanza della fantasia, che è legata al visual: dall'abbigliamento, al make-up, fino alla scenografia e le luci sul palco. I 9 minuti di Bela Lugosi's Dead nel '79 diedero il colpo di grazia al punk che aveva fatto della brevità un cavallo di battaglia.
BELA LUGOSI’S DEAD’ (SMALL WONDER 12″, 1979)



JOY DIVISION
Il messaggio di 24 Hour Party People, il film cult sulla Factory di Manchester era chiaro: I Joy Division diedero vita al movmento dark / goth.
Meno teatrali e più consistenti dei Bauhaus, nessuno come i Joy Division hanno trattato temi come il terrore esistenziale, gli amori irrisolti, temi che costituiranno la spina dorsale della mitologia goth. Il tragico suicidio di Curtis semplicemente sigillò l'accordo: un giovane uomo tormentato il cui desiderio di morte era reale, non solo una posa da conflitto figli/genitori.
Dopo la mitologia ballardiana, la visione shoccante del futuro di Unknown Pleasures, la band tracciò il sublime sepolcrale sul secondo e ultimo album in studio, Closer. Dell'immagine in copertina - la fotografia di Bernard Pierre Wolff di una tomba di famiglia a Genova - abbiamo già parlato, mentre i testi sono centrati sulla religione, l'essere e il passare del tempo. La morte, la morte, la morte.
Le linee di basso di Peter Hook, la chitarra di Bernard Sumner, i tamburi funebri di Stephen Morris . E, soprattutto, la cosa che legava tutti questi elementi facendoli suonare di un freddo glaciale: produzione cavernosa di Martin Hannett, e l'uso dei sintetizzatori. Questo fu il modello sonoro per tutti i migliori dischi post-punk legati al goth e al dark.
CLOSER (FACTORY LP, 1980)


THE CURE
Dopo l'agrodolce jangle-pop del loro album di debutto, The Cure iniziarono a mostrare il loro vero lato oscuro nel 1980. Seventeen Seconds. Ma anche questo outing cupo aveva una nuova ondata ariosità: il primo singolo, 'A Forest', è una delle cavalcate dark forse mai più sentite. Questo senso persistente di urgenza che vi era nel disco scompare del tutto in Faith (1981): la musica rallenta il ritmo della svogliata vita suburbana.
Raramente, si è sentita una musica così stanca del mondo. All cats are grey ('Tutti i gatti sono grigi') è un capolavoro tattile, poi "Other Voices"e la deriva cerimoniale di 'Funeral Party ".. Il songwriting è superbo in tutto, l'autocommiserazione nei testi si innesta nella rabbia palpabile.
Pornography del 1982 è ancora più dark (forse quello che preferiamo), ma a quel punto l'approccio coraggiosamente minimalista che aveva reso Faith così.."sconfortante" fu sostituito da un sound rock più elettronico, dimostrativo e meno raffinato.Faith (FICTION/POLYDOR LP, 1981)


DANSE SOCIETY
Come abbiamo già visto, la cooptazione di immagini religiose è abbastanza comune nella musica dark, ma questa combinazione non è stata mai così amara e funesta come in'THERE IS NO SHAME IN DEATH' dei Dance Society, che con una serie di singoli underground si guadagnarono lo status di band dance floor del goth.(Clock). Pieno di aspetti oscuri e satanici, lacerazione dell'anima, peccato e sacrementi, questo avvincente e epico 12'' musicalmente ha tutta l'ambizione del prog, ma nulla della sua virtuosità.
THERE IS NO SHAME IN DEATH EP (PAX RECORDS 12″, 1981)


XMAL DEUTSCHLAND
Quasi inutile dirlo, la gioventù tedesca ha donato al dark grande stile. Amburgo, proprio con Xmal Deutschland suscitò molto scalpore nel Regno Unito, proprio con il loro secondo singolo del 1982 'Incubus Succubus', diventato disco d'oro..Band dark per eccellenza, il suo successoportò ad un accordo con la 4D che a sua volta diede origine a Fetisch and Tocsin; la musica di Xmal - caratterizzata dalle tastiere di Fiona Sangster,le parti vocali e il ronzio di Anja Huwe, le note di chitarra di Manuela Rickers - sono rimasti orgogliosamente scarni e lo-fi. Sebbene dark in primo luogo, fu cruciale la loro influenza sulla minimal wave.
INCUBUS SUCCUBUS’ (ZICKZACK 12″, 1982)

KILLING JOKE
Il dark dei Killing Joke è cresciuto esponenzialmente negli anni, album dopo album, mentre verso la metà degli anni '80 erano fondamentalmente una band metal. Il loro sviluppo rispecchiava quella del goth in generale: una discesa costante nella mitologia un pò misogina, pesante e costipata che caratterizza ancora oggi il genere, almeno agli occhi dei neofiti. Eppure, i loro primi dischi sono stati fantastici: in particolare il loro terzo, Reveletion, che hanno registrato con il signore del krautrock Conny Plank. Durante la realizzazione dell'album la band si immerse totalmente nell'occulto, cedette alla paranoia che una tale ossessione produce inevitabilmente, soprattutto quando viene tutto viene condito con l'uso di droghe pesanti. Nel '82, Jaz Coleman si trasferì in Islanda, per sopravvivere all'apocalisse imminente, con la band. L'apocalisse non avvenne, e Killing Joke debitamente perso il loro mojo.
REVELATIONS (POLYDOR LP, 1982)




VIRGIN PRUNES
I testi di Gavin Friday ("Voglio rubare il vostro cuore / voglio mangiare il tuo cuore"): atmosfere da incubo, di panico puro, gelo esistenziale. Tamburi e ritmi tribali. Un disco che somiglia a un macabro balletto (“Bau-dachöng,” “Caucasian Walk), ma che è un autentico gioiello di tutta la musica dark.... If I Die, I Die" (1982) fu prodotto da Colin Newman dei Wire, meno sperimentale e perverso dei dischi che lo hanno preceduto, ha esaminato i temi chiave del gruppo, purezza e bellezza. Anche se sembra privo di umorismo, la meravigliosa Ballad of the man è una parodia di Bruce Springsteen, mentreè decisamente post-punk il suono di "Walls of Jericho". Un'esperienza di ascolto impegnativa ma gratificante..
If I Die I Die ( 1982  Rough Trade)


DALI’S CAR
Con la possibile eccezione di 'Dark Entries’, nessuna canzone dei Bauhaus ha mai abbinato la potenza e la compostezza di' Dead Bela Lugosi '. Ma i membri della band , nei loro progetti post-Bauhaus, ebbero un buon successo: i Love And Rockets di Daniel Ash , Peter Murphy con le sue uscite da solista, ma soprattutto la collaborazione full-length con Mick Karn nei Dalis Car. Karn era bassista dei Japan, il cui proto-goth synth-pop camminò inizialmente in parallelo, ma fu ben presto surclassato di gran lunga da quello dei Bauhaus.Due menti musicali veramente fantasiose e di talento, Karn un virtuoso , del basso con il suo lugubre funky gotico, e la voce di Murphy creano un l'effetto abbastanza magico. Dalla pittura della ninfa neoclassica che adorna la copertina del pittore americano Maxfield Parrish, e dal fatto che i due non s'incontrarono mai durante le registrazioni di questo The Waking Hour, limitandosi invece a spedirsi amabilmente tapes contenenti gli arrangiamenti, il disco prosegue piacevolmente tra echi d'Oriente, suggestive atmosfere gothicheggianti (Cornwall Stone sembra anticipare certe trame dei Dead Can Dance) e sporadiche, inusuali quanto eleganti tessiture di fiati. Un fiasco, commercialmente parlando, ma un gran disco per noi..
THE WAKING HOUR (PARADOX RECORDS LP, 1984)

DEAD CAN DANCE
Dead Can Dance forse è il gruppo che più di tutti ha il fascino dei rituali religiosi dagli estremi roboanti. Musicalmente e liricamente neo-barocco, con sintetizzatori e droni corali celtici. Guidati da un inimitabile Lisa Gerrard hanno curato questa estetica alla perfezione con In The Realm Of A Dying Sun, costruendo armonie e arrangiamenti che di questa playlist sono i capisaldi: romanticismo e tristezza. Il primo disco etichettato Ethereal Wave..
In The Realm Of A Dying Sun (4AD,  Warner Bros. Records, 1987)

DAMNED
Dave Vanian e Rat Scabies - per la prima volta con un budget decente - danno libero sfogo al melodrammatico gotico inglese. Camicie arruffate e ciuffo d'ordinanza il disco usci quasi contemporaneamente con Love dei The Cult di 'She Sells Sanctuary. Quasi 30 anni dopo, Phantasmagoria resiste bene al tempo, anche se la produzione è molto anni '80, con il sintetizzatore Fairlight sempre in primo piano. Dark moderno, pulito e con chiari riferimenti all'horror della Hammer, vecchia passione di Vanian.. "Street of Dreams" è potente, un inno, "Sanctum Sanctorum" l'essenza del goth, con la voce di Vanian cupa, profonda, suadente, davvero lontana dall’aggressività del punk anni '70. Malinconico, riflessivo, teatrale .. 
Phantasmagoria (MCA Records, 1985)

Ciao.. 

Nessun commento:

Posta un commento