27/07/12

La lunga estate calda, Pt.1: spiagge libere

Come sia possibile che, dalla costa azzurra alle spiagge di Riode Janeiro, rilassarsi al sole e fare il bagno costi praticamente niente, mentre da noi bisogna pagare un biglietto d'ingresso che varia dai 15 ai 20 euro. La medesima cifra va aggiunta se vogliamo una sdraio e un ombrellone. Prezzi salatissimi, un enormita' e una cosa assurda per un'altra delle strane anomalie del nostro paese. In lungo e in largo le spiagge libere sono quasi completemente scomparse, con il mare sempre piu' oscurato da recinzioni, muri di cemento, palazzine tirate su sulla sabbia. Un autentico attentato alla bellezza delle nostre coste e che rende inoltre l'accesso all'arenile e al mare pieno di ostacoli e difficolta': in diverse zone del paese tutto questo sfocia in quello che e' ormai un problema sociale. Le concessioni pubbliche di terreno vincolato e protetto si sono rivelate in privatizzazioni selvagge grazie alla complicita' della politica,accondiscendente, e alle lobby delle associazioni balneari: dalle richieste di autorizzazioni per piccole strutture, dalle cabine alla ristorazione si e' passati alla tecnica di occupazione progressiva dell'arenile, con costruzioni in muratura, ristoranti, bar, piscine, discoteche, locali commerciali che non hanno niente a che vedere con la balneazione e che, senza una vigilanza attenta da parte soprattutto delle regioni, a cui sono delegate le competenze per la tutela ambientale delle coste e per i vincoli paesaggistici, hanno fomentato gravissimi fenomeni di abusivismo. Agli stabilimenti bisogna aggiungere i campeggi, i villaggi turistici e gli agglomerati urbani a ridosso delle spiagge. Inoltre c'e' da aggiungere lo scandalo dei canoni di affitto degli arenili: uno stabilimento medio piccolo (con concessione di 5000 mq di spiaggia e con 1 00cabine) paga allo stato circa 7000 euro all'anno, che fanno 6 00euro al mese, un canone irrisorio, piu' o meno equivalente se non inferiore a quello di un affitto di un appartamento medio in periferia. Perche' irrisorio? Una cabina viene affittata in media dai 1500 ai 3000 euro a stagione, aggiungiamo i ricavi dei biglietto d'ingresso, il lettino, sdraio e ombrellone, piu' le consumazioni tra bar e ristoranti e in molti casi l'utilizzo della piscina. Basta fare solo due conti. Quasi il 30% delle coste italiane con arenili balneabili sono occupate da stabilimenti. Ma si raggiunge il 40/50% se calcoliamo i km di spiaggia nascosti da file di palazzi, ville e opere abusive rezidenziali. Gravissima la situazione al sud, con km di fronte spiaggia completamente cementificati, difesi da muri di confine, divisori, cancelli, recinzioni metalliche che ne limitano l'accesso anche d'inverno e per lo piu' abusivi. Ma anche nel nord del paese non scherzano.
Concessioni rilasciate a prezzi irrisori, poche gare d'appalto per i rinnovi, strapotere delle lobby balneari, confusione delle regole, evasione fiscale, abusivismo ma soprattutto incompetenza, poca professionalita'..











Spiaggia libera:

qualsiasi arenile su cui non gravano concessioni demaniali a privati e controllata dalle amministrazioni. È sempre segnalata la possibilità di balneazione per la qualità delle acque o la presenza o meno della sorveglianza a mare.

Spiaggia libera attrezzata:

come le spiagge libere, con in più la presenza di punti ristoro o servizi di noleggio attrezzature gestiti da operatori in convenzione con i comuni ai sensi dell'art. 45 bis del Codice della Navigazione, ma in genere i concessionari delle spiagge sono sempre gli enti locali.

Arenile non presidiato o sorvegliato (fuori dai tratti urbani):

qui ognuno può accedere nel rispetto delle bellezze naturali e non c'è nessuna assistenza.

Arenile:

la superficie sabbiosa in genere.

Battigia:

striscia di 5 metri tra la zona della risacca e l'arenile.

Demanio Marittimo:

il vero e proprio suolo dello Stato, come le montagne, i fiumi. In definitiva, i proprietari siamo tutti noi. Su di esso vigila l'Autorità della Marina (Capitaneria di Porto), è amministrato dal Ministero delle Infrastrutture, la gestione dei canoni è affidata all'Agenzia del Demanio, il rilascio ed il rinnovo affidato alle regioni e ai comuni....Evidente la confusione generata dal mancato coordinamento di tutti questi soggetti che ha prodotto e produce le attuali disfunzioni ( utilizzo improprio, senza titolo, mancato pagamento del canone..)
Concessione Demaniale: atto formale con cui lo Stato, attraverso le istituzioni delegate,( Regioni e Comuni) rilascia e rinnova (su richiesta degli interessati e secondo regole stabilite) permessi di uso in genere per una migliore fruizione pubblica coniugata ad un'attività remunerativa.
La durata è temporanea, e legata al rispetto della concessione stessa e delle strutture contenute, nella forma e nella destinazione.
Attualmente per le nuove concessioni è di sei anni mentre le vecchie sono state prorogate dal Ministro Monti al 31 dicembre 2015, per poi andare in gara. In virtù dell'art. 11 della Legge 217 del 2011 già a maggio 2013 potrebbero scattare le nuove normative che il Governo Monti si è impegnato ad emanare.












1) Non vi fanno entrare nello stabilimento per andare al mare, o vogliono farvi pagare il biglietto, oppure vi proibiscono di stazionare temporaneamente per fare un bagno sulla battigia antistante l'area compresa nella concessione, anche se non possedete oggetti strumentali alla balneazione (sdraio, ombrellone), se non il semplice telo da mare.

Avete il diritto di entrare gratuitamente, raggiungere il mare per la via più breve o quella che vi indicheranno, e decidere se fare il bagno posando i vostri indumenti, prendere il sole, purché non intralciate il passaggio dei mezzi di soccorso o il passaggio di altri, o se non desiderate fare un bagno, potete passeggiare lungo la battigia.
Ricordate che nella battigia non vanno collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio e tavolini. La battigia è un'area esclusa dalla concessione demaniale su cui il concessionario non ha titolarità di contestare alcunché ne di posizionare le sue sdraio o i suoi lettini e ombrelloni.
In caso di resistenza potete ricordare al personale dello stabilimento che non vi vuole fare entrare che sta violando quanto prevede una legge dello Stato, e precisamente la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 251, che stabilisce "l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area compresa nella concessione, anche al fine della balneazione". Se insiste, telefonate alla Capitaneria e/o ai Vigili Urbani o al numero della federazione nazionale dei Verdi.


Dati, appunti e informazioni tratti dal manuale di autodifesa del bagnante
Verdi.it
Manuale pdf


22/07/12

Londra 2012: la Playlist di Danny Boyle

Sarà Survival dei Muse di Matt Bellamy l'inno ufficiale dei giochi olimpici di Londra 2012. Mentre la scelta dell'intera colonna sonora è stata affidata a Danny Boyle, regista britannico di film come Trainspotting, Una vita esagerata, 28 giorni dopo, Sunshine, e del pluripremiato The Millionaire del 2008.

Musicalmente si potrebbe dire che.."la festa deve ancora iniziare ma sembra già finita": una playlist all'insegna della retromania, se non addirittura di una vera e propria nostalgia. Beatles, Kinks, Rolling Stones, Bowie, Led Zeppelin, M.Oldfield..E poi Jam, Duran, Blur, Oasis. Insomma tutto il meglio che la musica inglese ha prodotto, dalla swinging london fino al Cool Britannia di recente memoria. Non mancano Clash e i Sex Pistols con God Save the Queen e Pretty Vacant, scelta che aveva provocato qualche apprensione, subito svanita quando si è appreso che la regina non avrebbe partecipato alla cerimonia d'apertura dei giochi. Johnny Lydon ha fatto sapere di essere stato contattato per una sua partecipazione al concerto di chiusura che si terrà a Hyde Park, con la richiesta però di modificare alcune frasi di Pretty Vacant e di altre canzoni, declinando per questo l'offerta. Una celebrazione della Londra centro del mondo e di quella straordinaria stagione libertaria (i sixties) di cambiamenti che coinvolse musicisti, fotografi, cineasti, scrittori, pubblicitari e creatori di moda, e che vide la città all'avanguardia in tutti i settori creativi, fino ad arrivare all'era Blair e all'euforia che genero' il marchio della Cool Britannia, una Londra ancora swinging guidata da scrittori come Kureishi, Hornby, Sinclair, Welsh, Ballard e da musicisti come Oasis, Blur, Charlatans..

Al di la delle celebrazioni, Londra è molto cambiata dai fasti del passato: l'era Blair finisce con la marcia di due milioni di persone contro la guerra in Iraq, proliferano le cattedrali dello shopping in nome del consumismo più sfrenato, la city accoglie super ricchi e si trasforma in paradiso fiscale per i grandi evasori, nuove e più vaste emarginazioni emergono e che sfociano in rivolte nelle strade, nuovi mega mostri architettonici di Ballardiana memoria vengono su. Nonostante la massiccia campagna pubblicitaria e di propaganda un diffuso scontento popolare circonda i giochi, in una metropoli militarizzata e ossessionata dalla paura di attentati.

Tornando alla playlist i media britannici sono tutti sulla stessa linea: si poteva far meglio, ma io non la trovo poi cosi malvagia, non manca quasi nulla, visto il deserto creativo musicale di quest'ultimo decennio: caricatela sul vostro Ipod, con qualche taglio, e risulterà un ascolto affascinante, magari sdraiati ..face a la mer.





Captain Algernon Drummond, William Johnson Cory – “Eton Boating Song”
Elgar, AC Benson – “Land of Hope and Glory”
The Jam – “Going Underground”
Muse – “Map of the Problematique”
Big Ben Chimes
Sex Pistols – “God Save the Queen”
The Clash – “London Calling”
Simon May – “EastEnders Theme”
The Shipping Forecast
Sir Hubert Parry, William Blake – “Jerusalem”
Elgar – “Nimrod”
Handel – “Arrival Of The Queen Of Sheba”
Eric Coates – “Dambusters March”
Handel – “Music For The Royal Fireworks”
Monty Norman – “James Bond Theme”
Mike Oldfield – “Tubular Bells”
Mike Oldfield – “In Dulci Jubilo”
Vangelis – “Chariots of Fire”
BBC News 1954
Arthur Wood – “The Archers Theme”
Winifred Atwell – “Black and White Rag”
Sugababes – “Push The Button”
OMD – “Enola Gay”
David Rose – “The Stripper”
Lionel Bart – “Food Glorious Food”
Irwin Kostal, Richard Sherman, Robert Sherman – “Bedknobs And Broomsticks”
Rizzle Kicks – “When I Was a Youngster”
Eric Clapton – “Wonderful Tonight”
Colin Tully – “Gregorys Girl Theme”
William Pitt – “City Lights”
The Who – “My Generation”
The Rolling Stones – “Satisfaction”
Millie Small – “My Boy Lollipop”
The Kinks – “All Day and All Of The Night”
The Beatles – “She Loves You”
Mud – “Tiger Feet”
Led Zeppelin – “Trampled Under Foot”
The Specials – “A Message to You Rudy”
David Bowie – “Starman”
Queen – “Bohemian Rhapsody”
Sex Pistols – “Pretty Vacant”
Duran Duran – “The Reflex”
New Order – “Blue Monday”
Frankie Goes To Hollywood – “Relax”
Soul II Soul – “Back To Life”
Happy Mondays – “Step On”
Eurythmics – “Sweet Dreams (Are Made of This)”
The Verve – “Bittersweet Symphony”
Prodigy – “Firestarter”
Underworld – “Born Slippy”
Jaan Kenbrovin, John William Kellette – “I’m Forever Blowing Bubbles”
Blur – “Song 2″
Dizzee Rascal – “Bonkers”
Tigerstyle – “Nacnha Onda Nei” (contains Michael Jackson – Billie Jean, Queen & David Bowie – Under Pressure and Ilaiyaraaja – Naanthaan Ungappanda)
Arctic Monkeys – “I Bet You Look Good On The Dancefloor”
Mark Ronson & Amy Winehouse – “Valerie”
Radiohead – “Creep”
Muse – “Uprising”
Kano & Mikey J – “Random Antics”
Tinie Tempah – “Pass Out”
M.I.A. – “Paper Planes”
Coldplay – “Viva La Vida”
The Chemical Brothers – “Galvanize”
Franz Ferdinand – “Take Me Out”
Kaiser Chiefs – “I Predict a Riot”
Roll Deep – “Shake A Leg”
Adele – “Rolling In The Deep”
Oasis – “The Hindu Times”
Oasis – “Wonderwall”
Emeli Sande – “Heaven”
William Monk/Henry Francis – “Abide With Me”
Pink Floyd – “Eclipse”
The Beatles – “The End”
The Beatles – “Hey Jude”
David Bowie – “Heroes”
Eric Spear – “Coronation Street Theme”
Ron Grainer – “Doctor Who Theme”
John Philip Sousa – “Monty Python Theme/The Liberty Bell”
David Bowie – “Absolute Beginners” 




 

11/07/12

Parigi, ancora..

Ged's Psichedelic Awakening in Montmartre.. 



La Francia è un paese grande e Parigi, una città magica. Vorrei ringraziare Alec (attore di teatro), che mi ha ospitato e tutta la gente di Montemartre che mi ha accolto con gentilezza e disponibilità ( e che ama gli italiani), i negozianti e i barman che mi hanno sopportato con il mio pessimo francese, il caffe '"bien sur", senza il quale non sarei sopravvissuto, le ragazze e le donne che mi hanno sorriso tutto il tempo, i ragazzi di colore che mi hanno aiutato ogni qualvolta mi sono perso, gli artisti e musicisti di strada che mi hanno reso felice e a cui ho donato quando ho potuto. Ringrazio la metropolitana (unica nella sua capillarità, tutta Parigi è facilmente raggiungibile e non esiste punto della città che disti più di 500 metri da una stazione Metro) e i suoi guidatori che mi hanno salutato nelle mie scorribande notturne, il sole francese che stranamente è sempre rimasto con me. Vorrei ringraziare i colori e gli odori dei piccoli negozi, le boulangerie con le loro briosche e i dolci buonissimi, i mercatini, i caffè e le brasserie, la grandezza (grandeur..) dei viali, dei parchi, dei ponti, delle piazze, degli edifici e dei monumenti: la sua storia, la sua arte. Ma anche gli angoli di quiete e di pace in una città affollata, una città in continuo fermento e in movimento come Parigi. E' stata una delle settimane più belle della mia vita. Rientro a casa contento, ma con il cuore pieno di tristezza. Ma vi assicuro .. tornerò.



George Perec se n' è andato a soli 50 anni nell'82. Devo ammettere di non aver mai finito il suo romanzo piu' popolare e che lo ha reso famoso in tutto il pianeta, La vita, istruzioni per l'uso del '78. Ora la Voland pubblica questo libricino uscito in Francia nel '75 e pubbicato in Italia solo nel 2001. "Tentativo di esaurimento di un luogo parigino" e' il resoconto di tre giorni passati dall'autore seduto ai tavolini dei caratteristici caffe' parigini, in particolare quelli di Place Saint Sulpice: appunti, annotazioni sulla vita quotidiana che si svolge nel quartiere; descrizioni precise di persone, auto, mezzi pubblici in transito, famiglie, madri con bambini, commercianti e bottegai, il postino e la piazza che cambia con la pioggia e il sole. Leggendolo sembra sia cambiato poco da allora, la placida routine quotidiana e un po' di caos in piu' per il traffico cittadino ma in fondosi respira la stessa aria, quella dei francesi in pigiama e ciabatte che vanno a comprare il latte e la baguette in modo del tutto naturale. Un libretto urbano, metropolitano, da leggere mentre si osservano i colori e si ascoltano i suoni in una piazza di Parigi, seduti magari davanti ad una brioshe e un caffe', preferibilmente..bien sur!





Mp3: Breve Storia

La caratteristica principale dell’mp3 è di eliminare le frequenze sonore che l’orecchio umano non potrebbe comunque udire per limiti fisiologici. Nell’mp3, infatti, il contenuto sonoro di una canzone è drasticamente ridotto rispetto a quello del cd affinché' questa canzone occupi meno memoria possibile e possa cosi circolare più velocemente attraverso la rete. E' grazie ad un particolare algoritmo (cioè una serie di sequenze di calcoli matematici accurati) che questa riduzione avviene, algoritmo che elimina una parte consistente dei dati informatici che compongono un suono, basandosi sull’idea che l'orecchio umano è in grado di udire solo alcune particolari frequenze sonore e non altre.

Gli mp3 che compriamo, che scarichiamo, manipoliamo e ascoltiamo sono quindi il risultato di un calcolo matematico, fondato sulla concezione di come funziona fisiologicamente il nostro orecchio. L'algoritmo stabilisce a priori quello che è importante ascoltare e quello di cui l'ascoltatore può invece fare a meno. L'invenzione dell'mp3 è stata una rivoluzione, perpetrata soprattutto a discapito della grande industria discografica. Tra le tante curiosità ho scoperto che questo formato ha origini molto antecedenti al world wide web ed esattamente negli anni '70 e nella filodiffusione e la trasmissione della musica attraverso le linee telefoniche. Dieter Seitzer, ingegnere tedesco fu il primo, nella seconda metà degli anni '70, a sperimentare e migliorare la trasmissione di musica attraverso il telefono, ma fu un suo allievo, Karl Heinz Brandenburg, nel 1987, a sviluppare un primo algoritmo, l'Ocf, in grado di comprimere un suono digitale. Nel tempo, l'Ocf venne sempre più migliorato: l'Aspec fu il risultato di questo miglioramento: quest'algoritmo era basato sul principio che per comprimere un suono bisogna comprendere fino a che punto l'orecchio umano fosse in grado di percepire determinate frequenze sonore e come questi limiti potessero essere manipolati per migliorare la riproduzione musicale (principio psicoacustico). Una delle canzoni scelte dal team di Brandenburg per testare l'algoritmo fu Tom's Diner di Susan Vega, in cui la voce della cantante è in primo piano e per la semplicità della struttura che rendeva paradossalmente più individuabili le imperfezioni del processo di compressione. Grazie alle ricerche svolte in quegli anni anche da altre aziende, tra cui la Philips, la Thompson, Sony, Panasonic, la Bbc inglese, la televisione di stato francese e ai finanziamenti della comunità europea, oltre all'Aspec fu creato un altro algoritmo di compressione, il Musicam, con differenti caratteristiche rispetto al primo. Ma alla fine sarà un ingegnere italiano, Leonardo Chiariglione: fondò un gruppo di lavoro, il Mpeg (Moving Picture Experts Group) che creò l'omonimo formato video mpeg adottato in seguito da tutti i pc e nel 1993 il gruppo mise a punto tre differenti formati di compressione destinati a usi differenti. Il terzo, denominato Mpeg audio Layer 3 (basato sempre sull’algoritmo Aspec ma con lievi modifiche) sarà la base di quello che oggi conosciamo come Mp3. Nel 1995 sarà ulteriormente sviluppato un programma per la riproduzione dell’mp3, il WinPlay3 e nello stesso anno viene registrato il brevetto a livello globale con il nome definitivo di mp3.

Nel 1999 Napster, la prima piattaforma di file-sharing, da una svolta al formato Mp3, che diventa attore protagonista nella diffusione di Internet, poi l'Ipod che farà da volano per la diffusione dell'mp3 sui dispositivi mobili e Itunes, per la distribuzione della musica digitale in rete sconvolgono completamente l'intero panorama dell'industria musicale e discografica ed entra definitivamente nelle nostre vite di ascoltatori..


Parla Leonardo Chiariglione

..Come funzionavano i test musicali degli algoritmi? 
 Ovviamente le tecniche di valutazione e i test soggettivi non li abbiamo inventati noi del MPEG. Allora c'erano già i broadcaster che erano pubblici ed erano ricchi e si potevano dedicare a sviluppare queste competenze per la valutazione soggettiva dell'audio. Mi ricordo che nel luglio del '89 ci trovammo a Stoccolma alla radio pubblica svedese per definire in modo compiuto questi test soggettivi. Coloro che facevano i test non erano persone qualsiasi, ma erano dei "golden ears", degli orecchi assoluti, che le aziende e i broadcaster utilizzavano per valutare le registrazioni, per cui erano dei veri superesperti.

Ricorda quali tipi di musica erano più problematici per gli algoritmi?
C'era una lista di brani musicali e c'erano alcune sequenze musicali che erano più critiche di altre. Ma queste sequenze non erano scelte in base ai gusti, ma in base al fatto che alcuni algoritmi avevano una debolezza rispetto a certi suoni e allora noi proponevamo una sequenza di suoni per osservare le performance degli algoritmi. In particolare c'era un suono, il 'glockenspiel', il "metallofono", che era particolarmente critico. La lista originale comprende: viola solo instrument, piano solo instrument, female speech in English etc..

Erano solo suoni o usavate anche canzoni?
 Vediamo..c'era la voce 'pop music': Paul Simon, Susan Vega, Tomoyuki Okada. Poi..Strauss (Cosi parlo' Zarathustra), Bach (The Christmas Oratorio)..

A distanza di anni come riassumerebbe l'importanza dell'Mp3 sul mondo della musica?
E' stato la liberazione dell'utente e dell'ascoltatore dalle catene imposte dall'editore. Per decenni, per tre quarti di secolo gli editori musicali avevano imposto quello che gli ascoltatori dovevano sentire, nell'ordine in cui dovevano sentirlo, mentre con l'mp3 abbiamo spostato il baricentro completamente dalla parte dell'utente: è stata una liberazione incredibile!

Cosa risponderebbe ai critici che sostengono che l'mp3 ha aperto le porte alla pirateria musicale?
 La risposta può essere solamente che la tecnologia altera sempre lo status quo. Una volta lo status quo veniva alterato nel corso di decenni, se non di secoli, come è successo per la stampa di Gutenberg che mise fuori business gli amanuensi. C’è stata senza dubbio una rivoluzione che ha fatto si che la copia del brano potesse avvenire con una semplicità e una perfezione prima impossibili. Però io dico che le case discografiche sono state cieche e incapaci di sfruttare questa possibilità che veniva data per consumare la musica. Il problema è che le case discografiche sono state sempre tentate di dire: "Rendi il sentire la musica il più difficile possibile, così la gente è costretta ad acquistare se proprio vuole sentire."

Questo è stato il modello. E all'inizio l'unica cosa che hanno fatto è stato portare la gente in tribunale. Le industrie hanno sempre cercato di tamponare la situazione e non c’è stato mai nessuno che sia stato cosi..open minded da sfruttare questa situazione..


Brani dell'intervista a Leonardo Chiariglione e informazioni per l’articolo tratti da Alias, supplemento de il Manifesto.

08/07/12

Il Parlamento europeo boccia ACTA


Il Trattato anti contraffazione ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) è stato respinto mercoledì dal Parlamento europeo e pertanto, per quanto riguarda l'Unione europea, non sarà legge. È stata la prima volta che il Parlamento ha esercitato le sue nuove competenze in materia di trattati commerciali internazionali. 478 deputati hanno votato contro ACTA, 39 a favore e 165 si sono astenuti. Sono molto felice che il Parlamento abbia deciso di seguire la mia raccomandazione di respingere ACTA", ha affermato il relatore David Martin (S&D, UK) dopo il voto, ribadendo le sue preoccupazioni su un trattato troppo vago e aperto a interpretazioni erronee. Tuttavia, ha aggiunto il relatore, l'UE deve trovare vie alternative per proteggere la proprietà intellettuale "Sosterrò sempre le libertà civili rispetto alla protezione del diritto di proprietà intellettuale ", ha aggiunto. Christofer Fjellner (PPE, SE), fra i sostenitori principali di ACTA in seno al PPE, ha chiesto, prima della votazione in plenaria, di rinviare il voto in attesa del giudizio della Corte di giustizia europea sulla compatibilità del trattato col diritto comunitario. Il Parlamento ha respinto la richiesta e una forte minoranza si è alla fine astenuta sul voto sul consenso al trattato. Una forte pressione dell'opinione pubblica Durante la discussione su ACTA, il Parlamento è stato oggetto di una pressione diretta e senza precedenti da parte di migliaia di cittadini europei che hanno chiesto la bocciatura le testo, con manifestazioni per strada, e-mail ai deputati e telefonate ai loro uffici. Il Parlamento ha anche ricevuto una petizione firmata da 2,8 milioni di cittadini di tutto il mondo che chiedeva la stessa cosa. L'accordo ACTA, che è stato negoziato tra Ue, Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera, è stato concepito per rafforzare l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Il voto di mercoledì significa che né l'UE né i suoi Stati membri potranno far parte dell'accordo.

comunicato del parlamento Europeo - Attualità



L'ACTA in questi mesi è stato oggetto di forti critiche sia da parte dei legislatori nazionali, che dell'opinione pubblica. Migliaia di cittadini europei hanno chiesto la bocciatura le testo fin dalla prima ora, con manifestazioni per strada, e-mail ai deputati e telefonate ai loro uffici e una petizione firmata da 2,8 milioni di cittadini di tutto il mondo che chiedeva la stessa cosa. Dopo gli sgambetti delle Commissioni, le proteste, i pareri contrari e l'attivismo del web, il 'no' del Parlamento europeo all'Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) con una schiacciante maggioranza di 478 voti contrari, solo 39 favorevoli e 165 astensioni l'accordo sul trattato anti contraffazione è stato bocciato.
Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, e tutte le parti politiche hanno espresso soddisfazione in seguito alla seduta, che ha visto anche un massiccio intervento in presa diretta del popolo del web, il quale ha partecipato virtualmente alla discussione attraverso Twitter.
l'ACTA è definitivamente morto. "Nessun intervento d'emergenza , nessun trapianto, nessuna cura a lungo termine salverà l'ACTA. È ora di dargli l'estremo saluto", ha commentatoDavid Martin, membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici al Parlamento europeo. Una posizione opposta a quella di Karel De Gucht, Commissario europeo per il Commercio, il quale ha reso noto che dopo il parere della Corte di Giustizia europea si deciderà il da farsi. "Con il rigetto dell'ACTA - ha affermato - non scompare certo la necessità di proteggere la spina dorsale dell'economia europea nel mondo: la nostra innovazione, la nostra creatività, le nostre idee, la nostra proprietà intellettuale".

Nonostante questa vittoria la spinta ad operare una stretta sulla diffusione e la riproduzione di contenuti protetti da copyright sul web è fortissima e non sembra destinata ad affievolirsi. Ma il business che si è venuto a creare intorno alla pirateria on line ha un peso forse altrettanto determinante, come dimostra un recente studio Google che ha passato in rassegna i sei modelli di business più diffusi per la violazione del copyright.


 "ACTA IS DEAD! Major victory for Internet Freedom. Thank you European Parliament! Eat this Hollywood", ha twittato Kim DotCom dalla Nuova Zelanda.

L'accordo ACTA per ora sarà adottato solo dall'Australia, il Canada, il Giappone, la Repubblica di Corea, dal Messico, il Regno del Marocco, la Nuova Zelanda, la Repubblica di Singapore, la Confederazione svizzera e gli Stati Uniti d'America.

07/07/12

Genova 2001 - La Cassazione condanna

Commento di Marco Santopadre di Radio Città Aperta - 88,9 Mhz (Roma) e la prima pagina del Il Manifesto sulla sentenza

La Cassazione condanna gli agenti e i dirigenti responsabili delle violenza della Diaz. Ma la prescrizione salva i condannati dal carcere. Giustizia non è fatta.

Dopo ben 9 ore di camera di consiglio la Cassazione ha deciso di confermare le condanne già comminate in secondo grado per i 25 tra poliziotti e dirigenti dei vari corpi di sicurezza dello Stato responsabili delle torture e delle violenze contro i manifestanti che dormivano nella scuola Diaz di Genova il 21 luglio del 2001.
Ma, incredibilmente, nessuno dei responsabili di quella efferata brutalità contro persone inermi, della costruzione delle prove false e dei depistaggi su quanto accadde quella notte pagherà veramente. Neanche con un giorno di carcere.

La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva le condanne nei confronti dei funzionari della Polizia di Stato per l'irruzione alla Scuola di Genova che ospitava il media-center del Genoa Social Forum. Condannati per falso aggravato, l'unico reato non prescritto dopo 11 anni, per i verbali di perquisizione e arresto a carico dei manifestanti, che si sono rivelati pieni di accuse false, nessuno di loro rischia il carcere, grazie ai tre anni di sconto previsti dall'indulto approvato nel 2006. Confermate quindi solo in via teorica le condanne a 4 anni inflitte a Giovanni Luperi e a Francesco Gratteri, quella a 5 anni per Vincenzo Canterini, nonchè le pene, pari a 3 anni e 8 mesi, inflitte a Gilberto Caldarozzi, Filippo Ferri, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi e Massimiliano Di Bernardini.
Come se non bastasse, la Cassazione ha anche dichiarato prescritti i reati di lesioni gravi commessi dagli agenti della celere che quel giorno facevano parte del settimo nucleo speciale della Mobile.
Nel frattempo i dirigenti di allora sono stati promossi, hanno fatto strada all'interno della Polizia, dei Servizi Segreti, di altri apparati dello Stato.
La parola fine, dal punto di vista giudiziario su quella vicenda, lascia l'amaro in bocca e dà la sensazione che in questo paese l'immunità e l'impunità per gli uomini in divisa colpevoli di crimini anche molto gravi sia una costante, una certezza. In particolare nel caso di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia, e promosso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio da Monti, è stato fatto un processo parallelo. De Gennaro, assolto in primo grado, ma condannato in appello a un anno e 4 mesi, è stato prosciolto definitivamente da ogni accusa dalla Cassazione nel novembre dello scorso anno. "Perchè il fatto non sussiste".

''La catena di comando é stata condannata e questo é un grande risultato, rimane però il dato di fatto che quella notte alla scuola Diaz é stata una pagina nera per la democrazia italiana e il Parlamento non ha nemmeno fatto una Commissione di inchiesta per individuare le responsabilità politiche'' ha commentato l'avvocato Francesco Romeo, difensore di alcune delle vittime del pestaggio.

Ancora più amaro il commento di Haidi Giuliani, madre del ragazzo ucciso da un Carabiniere durante le manifestazioni contro il G8: ''la giustizia c'é benché incompleta'' ha detto, aggiungendo che "le responsabilità sono più ampie e penso all'assoluzione dell'allora capo della polizia e al mancato processo per la morte di mio figlio''.

L'unica, minima consolazione è che la Corte ha deciso di comminare ai colpevoli la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni. Questo, secondo diversi giuristi, dovrebbe significare l'immediata decadenza di tutti i funzionari in servizio dai loro incarichi. La stessa sanzione non è stata però comminata ai capisquadra che guidarono 400 celerini all'assalto della scuola. Nei confronti degli agenti di Polizia Tucci, Cenni, Basili, Ledoti, Compagnone, Stranieri, Lucaroni e Zaccaria, data la dichiarazione di prescrizione dei loro reati, non dovrebbe scattare la pena accessoria della condanna all'interdizione dai pubblici uffici.
E l'ulteriore paradosso è che tra pochissimi giorni alcuni manifestanti che in quei giorni erano a Genova, una decina, potrebbero pagare con il carcere accusati di reati gravissimi come 'devastazione e saccheggio'.
In modo che si possa dire, a posteriori, che si, in fondo qualche poliziotto avrà anche esagerato, ma che le colpe stanno da entrambe le parti. E che forse la violenza della Polizia e dei Carabinieri e dei Finanzieri era soltanto uno eccessiva ma giustificabile reazione alla violenza dei manifestanti.








RCA

Parigi e le squadracce della lega di difesa ebraica

A Parigi si sono verificati due ennesimi episodi di aggressione da parte degli squadristi della Lega di Difesa Ebraica contro due noti militanti della solidarietà con la Palestina: Olivia Zemor e Jacob Cohen (ritenuto dai sionisti un “ebreo traditore”).

Il 28 giugno scorso durante la preparazione di una nuova missione internazionale "Welcome to Palestine" che si terrà dal 24 al 31 agosto, destinata a sostenere le scuole e gli studenti palestinesi e per affermare il diritto di circolazione in Palestina, gli squadristi della famigerata JDL Olivia Zémor sono tornati a colpire.
Olivia Zémor era seduta sulla terrazza di un caffè alla Bastiglia, è stata aggredita e colpito alla testa, al viso e sul corpo con della vernice ed è stata trasportata d'emergenza all'ospedale Hotel Dieu dai vigili del fuoco, data la tossicità del prodotto. E' stata presentata Una denuncia ed è stata aperta un'inchiesta, tanto più che la JDL ha rivendicato la responsabilità del gesto pubblicando un video su internet.
Per quanto riguarda Jacob Cohen, si tratta di uno scrittore che denuncia nei suoi romanzi i metodi di reclutamento del Mossad in Francia. Cohen è stato oggetto di un attacco Giovedi 5 luglio nel quartiere di St. Paul dove la JDL ha instaurato un clima di terrore. Si tratta della seconda aggressione che subisce, dal momento che era stato aggredito il marzo scorso poco prima della presentazione del suo primo romanzo da un gruppo di fascisti della JDL.
Finora, è chiaro che i gli squadristi della JDL in Francia hanno beneficiato di protezione in alto loco, il che ha portato ad aumentare la loro aggressività. Gli ultrasionisti della JDL in Francia in questi anni hanno gravemente ferito un gran, tra cui un poliziotto che ha trascorso tre settimane in terapia intensiva presso l'Ospedale Saint-Antoine di Parigi uno studente di Nanterre che colpito ad un occhio ha quasi perso la vista, hanno devastato e saccheggiato varie associazioni e librerie locali.
I membri della Jdl sono stati tutti identificati dalla polizia come Jason e Steven Tibi, Dylan Halimi, Joseph Ayache, Philippe Wagner, Anthony Attal, Chelli e Gregorio ma nessuno è mai finito in carcere. Quando arrivano i guai giudiziari, se ne vanno a fare un giro in lsraele, approfittando della loro doppia cittadinanza. Forti di questa impunità commettono nuovi attacchi. Le poche volte che sono stati costretti a pagare i danni alle vittime (come nel saccheggio della libreria Resistance), non hanno bisogno di preoccuparsi. L'Unione degli ebrei di Francia (UPJF ) invita pubblicamente gli ascoltatori di "Radio J" per inviare soldi per pagare i loro debiti!

La rete Europalestine per questi motivi è tornata a chiedere la messa fuorilegge della Lega di Difesa Ebraica francese.