L'iperbole della violenza. Quella vera..
AMERICA — Forse io mostro la vera essenza del sogno americano, del mito del successo. Il sogno americano é un qualcosa avvolto nella plastica, un bell’ imballaggio con l’etichetta appiccicata sopra. Ma ora, per fortuna, categorie di persone come i giovani e i Neri hanno cominciato a stracciare la plastica e a battersi contra i modelli di moralità e di vita della società americana: io spero che ce la facciano. Questo paese è pubblicità, é lavaggio del cervello, é merda. E' un continuo spingere prodotti e persone senza fare alcuna distinzione fra i due. Siamo di nuovo nell’Era del Buio. Guarda la gente per chi vota — Nixon, Wallace — gorilla assassini appena usciti dalle caverne e tutti ben vestiti, che parlano e si muovono con la morte negli occhi. E qual' è l'alternativa a questa gente, Humphrey e Muskeie? Due tipi assolutamente senz’anima, senza nessuna idea di dove stare, fondamentalmente immorali... Siamo orientati verso la televisione adesso. Con la televisione e le videocassette nessuno avra più voglia di alzare il sedere neppure per andare all’angolo a vedere un film: E' orribile. Uno dei grandi vantaggi d’andare al cinema o a teatro é quello di rendersi attivo, uscire di casa, comprare i biglietti, partecipare ad un'esperienza insieme a tante altre persone.L'ottanta per cento della gente che guarda la televisione invece, la vede in gruppi di tre persone o meno, e uno di loro è mezzo scimunito. ll più della gente che ritorna a casa la sera, dopo il lavoro, beve un paio di aperitivi prima di cena e si piazza nel soggiorno-morte. Il modo in cui la nostra società si evolve è stato studiato molto attentamente, non è accidentale. Siamo tutti programmati e questo mi prostra terribilmente.
CANE DI PAGLIA — La cosa che mi ha veramente entusiasmato é la quantità di soldi che mi hanno dato per farlo. Per Dio, Cane di Paglia é basato su un libro, The Siege of Trencher’s Farm. Il Iibro é una schifezza che ha una sola buona sequenza di azione e di avventura, e cioé l’assedio stesso. Ora, ti assumono per trarre un film da questo brutto libro. Ti danno un soggettista, David Goodman, un attore, Dustin Hoffman, e ti dicono di fare un film. Ti danno una storia e tu fai del tuo meglio, ecco tutto. Cos'é tutta questa merda, questo parlare di onesta e dire che il film non é un’opera di grande intelligenza? Goodman ed io abbiamo cercato di trarre qualcosa di valido da quel libro: ci siamo riusciti e l’unica cosa che é rimasta é l’assedio. Guarda, se mi avessero dato da fare Guerra e Pace invece di Trencher’s Farm, sono abbastanza sicnro che avrei fatto un film diverso. Se leggi quel maledetto libro, morirai soffocato nel tuo vomito...
E‘ totalmente sbagliato pensare che David Sumner, il personaggio principale, goda per la strage finale. C’é un punto, a metà circa dell’assedio in cui David si sente male tanto é nauseato e si dice: «Forza, premi il grilletto ». E' inorridito di doverlo fare, di se stesso, della. violenza che scopre in se stesso. Mi sembra impossibile che non si sia compreso questo, ha appena usato una sbarra per uccidere un uomo che aveva cercato a sua volta i’ ucciderlo... Guarda ciò che ha fatto con disperazione e orrore totali, in quel momento non gli importa nulla di vivere o morire.
FASCISMO — Cosi, se sono fascista solo perché penso che gli uomini non sono stati creati uguali, d’accordo: sono fascista. Ma detesto il termine e detesto quella specie di ragionamento che etichetta questa opinione come fascismo. Non sono un anti-intellettuale, ma sono contro gli pseudo intellettuali che rotolano come cani nella propria diarrea verbale chiamandola scopo e identità. Un intellettuale che trasforma il suo intelletto in azione, quello è un essere umano perfetto.
In Italia la tematica di Cane di paglia è considerata da molti il simbolo dell'ala nixoniana degli USA? Considero la cosa platealmente ridicola, dal momento che ho condotto una campagna anti-Nixon fin da quando costui è entrato in politica.
LEONE — Conosco solo due western di Sergio Leone: il primo e Il buono, il brutto e il cattivo, penso che siano film molto ben fatti, diretti ottimamente, e a vederli mi diverto moltissimo perché sono perfetti passatempi ben inbottiti di humour, però non ci trovo la reale memoria del West. Non intendo discutere la perfezione e l’autenticità al livello dei costumi, delle armi, dell’impatto delle pallottole, ma non trovo assolutamente nei suoi personaggi qualcosa che appartenga sul serio al West.
MESSICO - Il Messico é per me qualcosa di particolare.· la mia esperienza messicana non ha fine. La prima volta che ci andai fu subito dopo la guerra, perché ero stato in Indocina con i marines e volevo ritornarci, ma non potevo dopo che i comunisti avevano preso il potere. Il Messico era il posto più vicino dove poter andare.. eravamo tutti sulla strada in quei giorni, proprio come ha scritto Kerouac. Mi piacque molto, ci rimasi tre mesi e da allora ci sono sempre ritornato. Tutte le cose importanti della mia vita sono state legate al Messico, in un modo o nell’altro: quel posto ha un effetto speciale su di me; in Messico é tutto visibile, i colori, la vita, il calore..Se piaci a un messicano, ti tocca: è diretto, reale...
In Messico non si preoccupano così maledettamente di salvare la razza umana o dei pianti e le miserie che ci stanno avvelenando. In Messico non dimenticano di baciarsi e di annaffiare le piante..
MUCCHIO SELVAGGIO (IL) — Per realizzare la battaglia finale de Il Mucchio Selvaggio, ci ho messo tre mesi di preparativi, disegnando ogni casa sino ai minimi particolari; ma una volta arrivato sul set ha cambiato radicalmente, girando in appena nove giorni soltanto perché il lavaro di preparazione era stata tanto accurato. Tutto é stato arganizzato in funzione degli attori e della loro posizione nell’inquadratura,· io stesso mi mettevo al posto di ciascun persanaggio prima di girare le sequenze definitive, cosicché ho perso nove chili in questi nove giorni! Insieme ad un eccellente équipe di ventiquattro cascatori professionisti, studiavo la messinscena fisica di ogni inquadratura prima di realizzarla tecnicamente. E' molto importante per me che le ultime inquadrature del film, mostrando l’esodo degli abitanti del villaggio, si contrappongano all’esplosione della violenza, perché quello che mi turba nelle guerre è scoprire che il popolo, i poveri, sono sempre le vittime di una violenza che all’origine non li riguardava affatto. E tengo molto anche alle sovraimpressioni finali, che invece mi hanno rimpraverato, perché concludendo sulle immagini dei killer che vivono e ridono tranquillamente, io ricordo allo spettatore - che vorrebbe dimenticarlo - che si tratta di gente simile a lui.
PACIFISMO — Il vero pacifismo é coraggio, la forma raffinata del coraggio. Ma se un uomo viene da te e ti taglia una mano, tu non gli offri l'altra. No, se vuoi continuare a suonare il piano. Non dico che la violenza é ciò che fa di un uomo un uomo. Dico che quando la violenza arriva non puoi sfuggirla, devi riconoscere che il vero istinto, in te stesso come negli altri, é difendersi. Se scappi sei morto, o sarebbe stato meglio esserlo.
PERDENTI - I miei eroi sono sempre dei << perdenti >>, perché sono sconfitti in anticipo, cosa che costituisce uno degli ingredienti primordiali della vera tragedia. Da molto tempo si sono messi d’accordo con la morte e la disfatta, per cui non gli resta nulla da perdere. Essi non hanno più apparenze né illusioni da salvare, e così rappresentano l'avventura disinteressata, quella da cui non si trae alcun profitto al di là della semplice soddisfazione d’essere ancora vivi. Anche i giocatori sono in fondo dei perdenti, e la personalità di questi vinti, di questa gente che vive autodistruggendosi mi affascina. Quello che mi interessa non è il destino glorioso del presidente della General Motors, ma quello dei tipi come Dundee, Pike Bishop, Cable Hogue... Amo gli emarginati. Guarda, a meno che non ti adatti o ti arrenda completamente, finirai col restare solo in questo mondo. Ma arrendendoti, perdi la tua indipendenza di essere umano. Quindi sono con i solitari. Non sono nient' altro che un romantico e ho questa debolezza per i perdenti in generale, una specie di umile affetto per tutti i disadattati e i vagabondi del mondo.
RIVOLUZIONI — Sono veramente appassionato delle guerre civili e delle rivoluzioni, ma soprattutto di poter comprendere perché falliscono, perché partendo da nobili ideali finiscono spesso in catastrofi immani.
SIERRA CHARRIBA — Le riprese di Sierra Charriba sono state una battaglia spietata, ma ho adorato i messicani che si appassìonavano al film e che - per Dio - hanno del carattere, proprio come gli attori, tutti di alto livello: L.Q. Jones, Warren Oates, James Coburn e Richard Harris, diligente e serio. L’ho incontrato in una camera, di un sordido albergo in Italia, mentre girava Deserto rosso e imprecava contro Antonioni con il quale si è battuto come un puma. Gli ho fatto un naso nuovo e ora interpreta un personaggio spettacolare. Nel film c'è anche Mario Adorf, che avevo visto in un film tedesco e che possiede una qualità animale insostituibile. Subito la stampa americana mi ha accusato di assumere vichinghi biondi per coprire ruoli di messicano. Sfortunatamente Mario Adorf è nero come il carbone e possiede la stessa forza di un Warren Oates: me ne fotto delle nazionalità... nel futuro voglio girare con Toshiro Mifune, un attore colossale. Quanto a Chuck Heston, bene, è un signore.Ha coraggio, ha dignità e una straordinaria fermezza. Ho litigato con lui un sacco di volte e, a questo proposito, la rivista Cinema si sbaglia quando racconta che mentre bisticciavo con lui su di una sequcnza, io avrei dato ordine agli operatori di far alzare la gru (e me stesso lei sopra)
fuori della sua portata: avevo sistemato in anticipo la gru nella posizione più alta passibile. Non avrei mai attaccato briga con quel gigante prima mettermi al sicuro.
VIOLENZA -- Sono stato marine ed ho conosciuto dei soldati che vivono per ammazzare; quello che mi affascina in questo tipo di gente è il fatto che arriva sempre il momento in cui finiscono per scannarsi tra loro e poi autodistruggersi. Ho voluto mostrare ne Il mucchio selvaggio quest'ingranaggio. Quali sono le ragioni ideali di un uomo che decide di fare il militare di carriera oppure il bandito professionista? Secondo me si trattaquasi esclusivamente di amore per la violenza, un desiderio intenso che supera la voglia di guadagno, di donne, e annichilisce ogni altra passione.
Tutti mi vogliono inchiodare alla violenza. Pensano che l'abbia inventata io. Pensano che la mia opera riguardi solo la violenza. Pensano che io goda quando nei miei film la gente viene decapitata dalle esplosioni. Sono stanco fino alla nausea di questo argomento. Da un po’ di tempo si sente parlare della violenza che c’è in Cane di Paglia e in altri miei film, come se fosse un contributo alla violenza generale della nostra società. Il fatto è che la violenza che è in tutti noi deve essere espressa costruttivamente, altrimenti ci distrugge... Guarda, l’antica struttura della catarsi era la purificazione dalle emozioni attraverso la pietà e la paura. La gente andava a vedersi le tragedie di Euripide e Sofocle e degli altri greci; gli attori recitavano e gli spettatori vivevano la situazione con loro. Cosa c’è di più violento dei drammi di Shakespeare? E l'opera? Cosa c'è di più sanguinario di un opera romantica? Prendi una trama, una qualsiasi: fratello uccide fratello per averne la moglie, la quale uccide il proprio padre e cosi via. Ti vuoi divertire? Leggi le favole dei Grimm. Quando fai notare questo ai sapientoni di New York, ti rispondono che in questo caso si tratta di arte, il che è merda. Questi drammi, opere, storie erano i divertimenti popolari dell’epoca. Per far veramente vedere la violenza agli spettatori d’oggi, bisogna sbattergli il muso dentro. Tutti i giorni in televisione vediamo guerre, uomini che muoiono, ma non ci sembra reale. Non ci sembra gente vera. Siamo stati anestetizzati dai mezzi di comunicazione di massa... La maggior parte della gente non sa com’è fatto il buco di una pallottola in un corpo umano: io voglio che lo vedano... Quando la gente impreca contro il mio modo di trattare la violenza, in pratica dice: «Non mostratemela, non voglio sapere, e prendetemi un'altra birra dal frigorifero »... Credo che sia sbagliato - e pericoloso - rifiutare di riconoscere la natura animale dell'uomo.Questo è ciò di cui parla Robert Ardrey nei suoi tre grandi libri, African Genesis, The Territorìal Imperative e The Social Contract.
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W. Oates - Garcia |
VOGLIO LA TESTA DI GARCIA — Per Voglio la testa di Garcia, quello che sono andato a cercare al Messico è stata la vita di oggi, le differenze spaventose che ci sono tra quelli che vivono nelle grandi città e quelli che vivono nelle campagne, la ricchezza folle da una parte, la miseria atroce dall'altra. E la natura in mezzo, a volte quasi astratta, contemplativa - i panorami da cartolina, insomma - altre volte contaminata o, se preferisce, arricchita da quella civiltà pittoresca che ha tirato su le architetture colorate e addirittura fantastiche di Mexico City: una New York della savana, una Shanghai del Duemila...
Ho pedinato come un segugio i peggiori rottami della società, i diseredati, i falliti per vedere, per sentire, per mangiare letteralmente il Messico attraverso i loro occhi, per catturare, attraverso i loro moventi, le loro reazioni, i loro caratteri, l'anima colorata di un Paese che non è cosi aperto e scoperto come appare al turista; catturando anche, nel frattempo, tutte le sue più affascinanti cornici: non certo per far folclore di panorami, ma perché cosi come ogni personaggio sta li’ a darci una chiave del Messico, ogni panorama serve a sua volta a darci la chiave del personaggio, della sua fame, della sua sete, della sua rabbia di vita, della sua paura... Un panorama può spiegare un uomo? Sì, se è messicano. La lotta sanguinosa, ad esempio, che oppone a un certo momento i cercatori della testa di Garcia alla banda dello stesso Garcia! Lo sfondo è addirittura il Popocatepetl, tutto picchi aguzzi e dirupi coperti di neve. Quella montagna, al Messico, è un simbolo, in sè chiude tutto: il bene, il male, Dio e il diavolo, l’uomo, la natura, la storia. La sua crudeltà è la stessa di quella gente, la sua lontananza è la stessa di quegli uomini che non comunicano mai tra loro, che si parlano solo a distanza, a... colpi di pistola. Pronuncia il nome del Popocatepetl di fronte a un messicano! Reagirà come di fronte a una parola magica, cbe potrebbe significare malasorte, incantesimo. Ma che può indicare anche la speranza, la salvezza: in quel clima di contraddizioni contorte in cui si dibatte spesso il cuore messicano, pronto, se serve, a pagare col diavolo l'incontro con Dio.
Regista
La morte cavalca a Rio Bravo (The Deadly Companions) (1961)
Sfida nell'alta Sierra (Ride the High Country) (1961)
Sierra Charriba (Major Dundee) (1965)
Il mucchio selvaggio (The Wild Bunch) (1969)
La ballata di Cable Hogue (The Ballad of Cable Hogue) (1970)
Cane di paglia (Straw Dogs) (1971)
L'ultimo buscadero (Junior Bonner) (1972)
Getaway! (The Getaway) (1972)
Pat Garrett & Billy the Kid (Pat Garrett & Billy the Kid) (1973)
Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia) (1974)
Killer Elite (The Killer Elite) (1975)
La croce di ferro (Cross of Iron) (1977)
Convoy - Trincea d'asfalto (Convoy) (1978)
Osterman Weekend (The Osterman Weekend) (1983)
Sceneggiatore
L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) (1956) regia di Don Siegel
Sfida nell'alta Sierra (Ride the High Country) (1961)
Sierra Charriba (Major Dundee) (1965)
Doringo! (The Glory Guys) (1965) regia di Arnold Laven
Noon Wine Film TV (1966)
Viva! Viva Villa! (Villa Rides) (1968) regia di Buzz Kulik
Il mucchio selvaggio (The Wild Bunch) (1969)
Cane di paglia (Straw Dogs) (1971)
Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia) (1974)
Attore
I cadetti della III brigata (An Annapolis Story) (1955)
L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) (1956)
L'ultimo buscadero (Junior Bonner) (1972)
Pat Garrett & Billy the Kid (Pat Garrett & Billy the Kid) (1973)
Convoy - Trincea d'asfalto (Convoy) (1978)
Amore, piombo e furore (1978)
Stridulum (The Visitor) (1979)
V. Caprara - l'Unità / Il Castoro