Poche band rock 'n' roll hanno affrontato nella loro storia l'accusa di essersi venduti, quando il termine significava ancora qualcosa, come i Clash. Ancor prima della pubblicazione del loro primo disco, sono stati accusati di aver ucciso il punk rock, con la firma apposta sul contratto che li avrebbe legati con la "major" CBS. E nel 1985, Cut the Crap, l'ultimo disco di quello che era rimasto del gruppo, fu più o meno visto, giustamente o meno, come un operazione commerciale , solo per far soldi. Per una band che aveva fatto della solidarietà con i lavoratori e che rivendicava una vera e propria militanza rivoluzionaria, i Clash si sciolsero dopo aver a lungo camminato su una linea delicata, tra successo finanziario e credibilità politica.
La maggior parte dei critici datano la fine definitiva della band ben prima dell'odiato ultimo album, realizzato senza il chitarrista Mick Jones e il batterista di lunga data Topper Headon. Come ricorda Rolling Stone, la fine arriva tristemente nel fine maggio del 1983, quando accettarono $ 500,000 offerti dal co-fondatore della Apple Steve Wozniak per il New Day Wave, un festival a San Bernadino, California. Topper Headon era già stato cacciato dalla band per problemi di droga, sostituito dal 23enne Pete Howard, e Mick Jones e Joe Strummer a malapena si parlavano.
Arrivati a San Bernardino, nel gruppo regnava il caos completo. Le cose peggiorarono quando appresero che i fan stavano pagando 25 dollari per assistere allo spettacolo, mentre in precedenza i prezzi erano stati fissati a 17 dollari: poco prima di andare sul palco, tennero una conferenza stampa. La band annunciava che non avrebbe suonato a meno che Apple non avesse donato 100 mila dollari in beneficenza. Alcuni poi sostennero che la vera causa della loro rabbia era la consapevolezza che avrebbero pagato ai Van Halen un milione di dollari per il loro set. Ma siamo nella leggenda..
Arrivando sul palco con due ore di ritardo, sotto uno striscione con la scritta "The Clash Not For Sale", fu un set molto teso e pieno di rabbia , al punto che Strummer schernì la folla. <<Va bene, allora, eccoci qui, nella capitale dei decadenti Stati Uniti di A>>. Strummer fece delle strane affermazioni, tipo che chi era venuto con i figli avrebbe ricordato questo giorno per sempre, annunciando che i Clash stavano lasciando un'eredità, e che forse stavano per uscire per sempre dal panorama musicale e culturale.
Quattro mesi più tardi, Mick Jones era fuori dalla band, (il come viene poi raccontato dallo stesso Jones nel bellissimo The Future Is Unwritten, ed è un colpo per tutti noi fan della band..) e il concerto di San Bernardino sarebbe stata la sua ultima apparizione con Strummer e Simonon. E i Clash, come il mondo li aveva conosciuti, erano definitivamente finiti. Come un canto del cigno, è uno spettacolo caotico, la scaletta cambia continuamente. Vediamo il tutto nel video sotto (ad eccezione di "London Calling", che è tagliata a metà). Per molti è forse un peccato che non abbiano annunciato il ritiro dopo questa performance: non per me, che avrei visto il mio unico concerto dei Clash nella formazione di Cut the Crap. Meglio di niente! La band, con tre elementi nuovi insieme a Strummer e Simonon fece alcune cose da ricordare tra il 1984 e il 1986 e, a mio parere, anche in Cut the Crap c'è qualcosa da salvare, in fondo non è proprio quella merda che tutti dicono..
La maggior parte dei critici datano la fine definitiva della band ben prima dell'odiato ultimo album, realizzato senza il chitarrista Mick Jones e il batterista di lunga data Topper Headon. Come ricorda Rolling Stone, la fine arriva tristemente nel fine maggio del 1983, quando accettarono $ 500,000 offerti dal co-fondatore della Apple Steve Wozniak per il New Day Wave, un festival a San Bernadino, California. Topper Headon era già stato cacciato dalla band per problemi di droga, sostituito dal 23enne Pete Howard, e Mick Jones e Joe Strummer a malapena si parlavano.
Arrivati a San Bernardino, nel gruppo regnava il caos completo. Le cose peggiorarono quando appresero che i fan stavano pagando 25 dollari per assistere allo spettacolo, mentre in precedenza i prezzi erano stati fissati a 17 dollari: poco prima di andare sul palco, tennero una conferenza stampa. La band annunciava che non avrebbe suonato a meno che Apple non avesse donato 100 mila dollari in beneficenza. Alcuni poi sostennero che la vera causa della loro rabbia era la consapevolezza che avrebbero pagato ai Van Halen un milione di dollari per il loro set. Ma siamo nella leggenda..
Arrivando sul palco con due ore di ritardo, sotto uno striscione con la scritta "The Clash Not For Sale", fu un set molto teso e pieno di rabbia , al punto che Strummer schernì la folla. <<Va bene, allora, eccoci qui, nella capitale dei decadenti Stati Uniti di A>>. Strummer fece delle strane affermazioni, tipo che chi era venuto con i figli avrebbe ricordato questo giorno per sempre, annunciando che i Clash stavano lasciando un'eredità, e che forse stavano per uscire per sempre dal panorama musicale e culturale.
Quattro mesi più tardi, Mick Jones era fuori dalla band, (il come viene poi raccontato dallo stesso Jones nel bellissimo The Future Is Unwritten, ed è un colpo per tutti noi fan della band..) e il concerto di San Bernardino sarebbe stata la sua ultima apparizione con Strummer e Simonon. E i Clash, come il mondo li aveva conosciuti, erano definitivamente finiti. Come un canto del cigno, è uno spettacolo caotico, la scaletta cambia continuamente. Vediamo il tutto nel video sotto (ad eccezione di "London Calling", che è tagliata a metà). Per molti è forse un peccato che non abbiano annunciato il ritiro dopo questa performance: non per me, che avrei visto il mio unico concerto dei Clash nella formazione di Cut the Crap. Meglio di niente! La band, con tre elementi nuovi insieme a Strummer e Simonon fece alcune cose da ricordare tra il 1984 e il 1986 e, a mio parere, anche in Cut the Crap c'è qualcosa da salvare, in fondo non è proprio quella merda che tutti dicono..
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